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Autore Pete Seeger

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Casey Jones, the Union Scab

Casey Jones, the Union Scab
[1912]
Parole di Joe Hill
Sulla melodia de “The Ballad of Casey Jones” di Eddie Newton (su testo di Wallace Saunders e T. Lawrence Seibert, 1900)
Testo trovato su Folk Archive
Interpretata da Earl Robinson, Pete Seeger ed Utah Phillips, tra gli altri.

In questa canzone l’agitatore Joe Hill osa parodiare ferocemente la canzone dedicata ad uno degli eroi statunitensi per eccellenza, il macchinista ferroviere Casey Jones che nell’aprile del 1900, dopo aver lanciato la sua locomotiva alla massima velocità per arrivare a destinazione all’ora prevista, avvedutosi dell’inevitabile scontro con un altro locomotore in sosta sullo stesso binario, anziché fare lo “Schettino” si adoperò a cercare di frenare la macchina e ridurre gli effetti dell’impatto. Sacrificò sé stesso ma salvò la vita dei passeggeri.

Per Joe Hill, Casey Jones non è affatto un eroe. In fondo è proprio lui ad aver lanciato il... (continua)
The Workers on the S. P. line to strike sent out a call;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2014 - 11:49
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自衛隊に入ろう/ Jiéitai ni hairō

自衛隊に入ろう/ Jiéitai ni hairō
[1968]
Parole di 高田 渡 / Takada Wataru
Sulla melodia di Andorra (1962), canzone scritta da Malvina Reynolds con musica di Pete Seeger
Testo trovato su Songs for Fukushima, di Matthew Penney

Nel 1968 le folk songs divennero molto popolari in tutto il Giappone, a cominciare dalla regione di Kansai di cui erano originari molti studenti songwriters collegati alla sinistra pacifista americana e mondiale che lottava contro la guerra in Vietnam. Questa “Jiéitai ni hairō” (“Let’s Join The Self Defence Forces!”, “Uniamoci alla Forze di Autodifesa!”) era una ben mascherata satira anti-militarista nello stile musicale cosiddetto “enka”, nato nel periodo Meiji (1868–1912) proprio per esprimere in performance canore il dissenso politico. E come capitò in altri parti del mondo per altre canzoni satiriche dissimulate, anche con “Jiéitai ni hairō” le autorità ci misero un attimo a capire che non era affatto... (continua)
みなさん方の中に
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2014 - 22:03

Requiem für Sacco und Vanzetti

Requiem für Sacco und Vanzetti
[1927]
Testo di Erich Mühsam
Musica e interpretazione di Gregor Hause [1998]
Album: Das Herz in der Hand - Lieder nach Texten von Erich Mühsam

A poem by Erich Mühsam
Music and performance by Gregor Hause [1998]
Album: Das Herz in der Hand - Lieder nach Texten von Erich Mühsam

Il 27 maggio 2007, un nostro vecchio e amato collaboratore, Renato Stecca, ci aveva chiesto notizie su questa canzone in un commento a Sacco's Letter To His Son di Pete Seeger. Nulla purtroppo era stato trovato. Soltanto oggi (12.9.2014) siamo riusciti a trovarla, scoprendo che in realtà si tratta di un testo di Erich Mühsam poi musicato da Gregor Hause e inserito nel suo album "mühsamiano" del 1998, intitolato Das Herz in der Hand ("Il cuore in mano"); era quella la canzone cui si riferiva Renato Stecca, con la speranza che ancora ci legga qualche volta. Non siamo abituati a lasciar mai cadere le cose, anche... (continua)
Achtung! Hochspannung! Kommt nicht zu nah
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/9/2014 - 13:08
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You Souls Of Boston

You Souls Of Boston
In ogni lingua di questo mondo

Termina oggi, con la traduzione di quest'ultima ballata, la ristrutturazione generale delle “Ballads of Sacco and Vanzetti” di Woody Guthrie. Le undici ballate, più la dodicesima, (Sacco's Letter To His Son), musicata e cantata nel 1951 da Pete Seeger, erano già state inserite nel sito nel 2006; ma, a parte la ballata di Seeger, non erano mai state tradotte in italiano. La ristrutturazione ha comportato naturalmente anche la loro traduzione integrale, che ha richiesto quasi un mese di lavoro.

E' assai probabile che la “molla” per tutto questo sia stata, a partire dallo scorso 21 agosto, la prima proiezione in Italia del filmato girato clandestinamente il 28 agosto 1927 a Boston, in occasione dei funerali di Sacco e Vanzetti; filmato creduto a lungo perso, e che è stato proiettato all'Istituto De Martino di Sesto Fiorentino alla presenza di Luigi Botta, uno... (continua)
Riccardo Venturi 12/9/2014 - 12:18

Git Gone!

Git Gone!
[1965]
Lyrics and music by Len Chandler
Testo e musica di Len Chandler



“Veleno di piombo sul muro – Le canzoni del Black Power” è un oramai introvabile libro a cura di Alessandro Portelli edito nel 1969 da Laterza. Introvabile, ma un mio assolutamente caro amico, uno che si è fatto anni di lotta armata, di latitanza, di esilio e di galera, ne ha trovata casualmente una copia in uno “scaffale di libero scambio” in un ospedale fiorentino; e me l'ha consegnata affinché ne facessi buon uso. Cosa che vado a fare, anche perché il libro contiene, interamente commentate e tradotte, trentacinque canzoni dell'epoca del Black Power, ancora più introvabili del libro: tant'è vero, che -pur avendone reperito il video, il testo non si trova in rete e l'ho dovuto copiare di persona. Len Chandler, nato nel 1935, è stato in origine un musicista di formazione classica, laureato alla Columbia University.... (continua)
Things are in a jam down in Vietnam,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/8/2014 - 11:47
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God Bless the Grass

God Bless the Grass
[1964]
Parole e musica di Malvina Reynolds.
Nel suo disco intitolato “Malvina Reynolds Sings the Truth”, pubblicato nel 1967 e poi riedito nel 2008.

La incise però prima di lei Pete Seeger, utilizzandola come titolo del suo album del 1966.

Una canzone dai significati molteplici, da quello ambientalista alla celebrazione del movimento per i diritti civili, di cui il crescere inarrestabile dell’erba è metafora… Ma soprattutto Malvina Reynolds scrisse queste strofe dopo l’assassinio del presidente John Kennedy, un trauma collettivo mai completamente rimarginato (come quello della guerra in Vietnam, di cui Kennedy fu peraltro uno degli iniziatori: “Abbiamo un problema: rendere credibile la nostra potenza. Il Vietnam è il posto giusto per dimostrarlo”, dichiarò in un’intervista nel 1961…)
God bless the grass that grows thru the crack.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/8/2014 - 11:54
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It Could Be a Wonderful World

It Could Be a Wonderful World
[anni 50]
Parole di Lou Singer (Louis C. Singer, 1912-1966), songwriter newyorkese.
Musica di Hy Zaret (Hyman Harry Zaritsky, 1907–2007), liricista e compositore newyorkese.
Nel disco di Pete Seeger del 1963 intitolato “Children's Concert At Town Hall”
Incisa anche dalla folksinger Rosalie Sorrels nel suo disco intitolato “Somewhere Between” del 1964.
If we could consider each other
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/5/2014 - 13:38
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(I’m Marching Down) Freedom Road

(I’m Marching Down) Freedom Road
[1942]
Versi del grande poeta afroamericano Langston Hughes.
Musica di Emerson Harper.
Registrata da Josh White (chitarra e voce) nel 1944.
Trovo il brano in un paio di collezioni: “That's Why We're Marching: World War II and the American Folksong Movement” (Smithsonian Folkways Records, 1996) e “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, sempre del 1996)

Se per i bianchi di sinistra, come Guthrie e Seeger, la guerra in Europa era una battaglia anti-fascista, una nuova Internazionale e “cantare canzoni di guerra non era poi diverso da cantare canzoni di lavoro”, per gli afroamericani come Josh White (anche lui, non a caso, collaborò strettamente con gli Almanac Singers) la guerra era pure un’occasione per ribadire che se la lotta è comune allora tutti sono uguali, bianchi e neri… “United we stand, divided we fall” sancisce anche la... (continua)
Hand me my gun, let the bugle blow loud
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2014 - 10:20
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You Better Get Ready

You Better Get Ready
[1942]
Parole e musica di Woody Guthrie.
Conosciuta anche con i titoli alternativi di “Sing On Brother, Sing!” e “The Devil’s Song”.
La canzone fu registrata per la prima volta nel 1944 dagli Union Boys, un “supergruppo” costituito da Burl Ives, Brownie McGhee, Sonny Terry, Tom Glazer e Pete Seeger.
Trovo il brano in un paio di collezioni: “That's Why We're Marching: World War II and the American Folksong Movement” (Smithsonian Folkways Records, 1996) e “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, sempre del 1996)

Il nostro menestrello dell’Oklahoma, preoccupato dalla guerra in Europa, incontra in sogno il Diavolo il quale gli dice di non avere indugi, che Hitler ed il nazismo sono peggio assai dell’Inferno e che pure il principe degli Inferi sta dalla parte di chi combatte un simile flagello e, anzi, promette a Guthrie che, una volta... (continua)
I had a dream the other night.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2014 - 09:39
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Side by Side

Side by Side
[Febbraio 1942]
Parole di Arthur Stern.
Sulla melodia di un canto tradizionale di marinai.
La prima incisione è degli Almanac Singers (Bess Hawes, Pete Seeger, Millard Lampell, Woody Guthrie, Arthur Stern, Sis Cunningham) nel disco intitolato Dear Mr. President registrato nel febbraio del 1942.

Canzone del “Why We Fight”…
There stood a house upon the hill…
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2014 - 12:02
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The Sinking of the Reuben James

The Sinking of the Reuben James
[1941]
Parole e musica di Woody Guthrie, con Millard Lampell.
La prima incisione è degli Almanac Singers (Bess Hawes, Pete Seeger, Millard Lampell, Woody Guthrie, Arthur Stern, Sis Cunningham) nel disco intitolato Dear Mr. President registrato nel febbraio del 1942.

Questa canzone invece provo a proporla come CCG a tutti gli effetti perchè, pur essendo tratta dal disco interventista “Dear Mr. President”, non è “patriottarda”, piuttosto sgomenta, di fronte ad uno degli episodi che accelerarono l’intervento degli USA nella guerra in Europa, prima ancora però dell’attacco giapponese a Pearl Harbor.
A partire dal marzo del 1941 gli Stati Uniti cominciarono a preoccuparsi seriamente di quel che stava accadendo nel cuore dell’Europa e anche in Manciuria e nel Pacifico. Roosevelt si convinse di dover aiutare pesantemente chi combatteva contro Germania e Giappone. 50 miliardi di dollari di aiuti... (continua)
Have you heard of a ship called the good Reuben James
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2014 - 11:44
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The Almanac Singers: Dear Mr. President

The Almanac Singers: Dear Mr. President
[Febbraio 1942]
Parole di Pete Seeger
Musica degli Almanac Singers (Bess Hawes, Pete Seeger, Millard Lampell, Woody Guthrie, Arthur Stern, Sis Cunningham)

Propongo questa canzone tra gli Extra per pura cautela, perché si tratta – a differenza di canzoni precedenti degli Almanac Singers, soprattutto quelle tratte da “Songs for John Doe”, album d’esordio emblema dell’“isolazionismo” - di un brano in appoggio all’intervento USA nella guerra in Europa.
Fino alla primavera del 1941 gli USA restarono piuttosto indifferenti a quel che succedeva in Europa. Poi, a marzo, Roosevelt fece approvare il cosiddetto “Land-Lease Act” attraverso cui aiutare finanziariamente gli Stati la cui difesa era considerata strategica per l’America, e cioè non solo la Gran Bretagna ma anche la Francia, l’Unione Sovietica e la Cina (vennero erogati più di 50 miliardi di dollari di aiuti). La reazione tedesca e italiana,... (continua)
Dear Mr. President, I sat me down
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2014 - 10:38
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Union Maid

Union Maid
[1940]
Parole di Woody Guthrie
Sulla tema del “Fröhlicher Landmann von der Arbeit zurückkehrend” di Robert Schumann (dall’ “Album für die Jugend”, Op. 68, n. 10, anno 1848)
Il ritornello è invece tratto dalla popolare “Red Wing”, scritta nel 1907 da Kerry Mills e Thurland Chattaway.

Una canzone scritta da Guthrie per il Partito comunista di Oklahoma City, ma dalla prospettiva, abbastanza insolita per l’epoca, di un’attivista femmina, e pure piuttosto determinata...
Incisa per la prima volta dagli Almanac Singers nel 1941. Ripresa in seguito molte volte da Pete Seeger e in dischi di tributo a Woody Guthrie.
Anche nella colonna sonora del film “Bound For Glory” [Questa terra è la mia terra] diretto da Hal Ashby nel 1976.

Non vorrei sbagliarmi, ma ci si sono cimentati pure i nostri Stormy Six e Luca Barbarossa.
There once was a union maid, she never was afraid
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2014 - 22:48
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Hobo's Lullaby

Hobo's Lullaby
[Primi anni 40]
Parole e musica di Goebel Leon Reeves (1899-1959), folkisinger texano.
Come sappiamo Woody Guthrie incise in vita un solo LP in studio, “Dust Bowl Ballads” del 1940.
La stragrande maggioranza delle sue canzoni si trovano in registrazione radiofoniche e in dischi compilativi successivi.
“Hobo's Lullaby” - che viene spesso erroneamente datata al 1961, cosa impossibile visto che l’autore Goebel Reeves era morto due anni prima - la troviamo nelle registrazioni effettuate da Moses "Moe" Asch nel 1944 e 1945, poi confluite in “This Land Is Your Land, The Asch Recordings, Vol.1” pubblicato dalla Smithsonian Folkways Records nel 1997.

Interpretata anche da Cisco Houston e da Pete Seeger e in seguito da The Kingston Trio, Arlo Guthrie, Utah Phillips, Jack Elliott ed Emmylou Harris.

L’attore David Carradine, nei panni proprio di Woody Guthrie, la interpreta lui stesso nel film “Bound For Glory” [Questa terra è la mia terra] diretto da Hal Ashby nel 1976.
Go to sleep you weary hobo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2014 - 11:05
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Lungo la strada

Lungo la strada
[2014]
Parole e musica di Lino Straulino
Dall’album intitolato “Bar Italia”, disco uscito sia su vinile (tiratura limitata) che su cd, con canzoni in Italiano scritte da Straulino a partire dai primi anni '80.
Testo ripreso da YouTube

Una canzone che farebbe la gioia di Woody Guthrie e di Pete Seeger...
Quanti silenzi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2014 - 20:59
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Eight Hour Day

Eight Hour Day
[1886 o 1896-97]
Parole di anonimo
Sulla melodia de "The British Grenadiers” (fine del 600)
Nel disco di Pete Seeger intitolato “American Industrial Ballads” pubblicato dalla Folkways Records nel 1956 e riedito nel 1992.

Con Eight Hours, un’altra canzone di fine 800 – questa nata tra i minatori – di rivendicazione delle "Eight-hour day with no cut in pay”.
L’incertezza sulla datazione è dovuta al fatto che la lotta per le otto ore si radicalizzò a partire dal 1880, raggiunse il suo apice con i fatti di Haymarket Square (Chicago, maggio 1886) ma non si spense nemmeno dopo. Questa potrebbe risalire in particolare al grande sciopero dei minatori avvenuto a Leadville, Colorado, tra il 1896 ed il 1897. Anche in quell’occasione, crumiri, provocatori, poliziotti e vigilantes attaccarono con ferocia il lavoratori in sciopero, uccidendone almeno quattro…
We're brave and gallant miner boys
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2014 - 10:58
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Bob Dylan: Forever Young

Bob Dylan: Forever Young
Questo extra era stato inserito per un triste episodio qualche anno fa. Ascoltate però questa bella recente versione di Pete Seeger, uno che è stato "forever young", fino a 94 anni.



May your song always be sung, Pete.
31/1/2014 - 23:57
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Turn! Turn! Turn! (To Everything There Is A Season)

Turn! Turn! Turn! (To Everything There Is A Season)
Additional verses by Toshi Seeger
Strofe aggiuntive di Toshi Seeger

Nel 1954 la moglie di Pete Seeger scrisse cinque divertenti strofe della canzone per cantarla ai due figli.

Toshi Seeger è morta pochi mesi prima del marito, nel luglio dell'anno scorso, a 91 anni, mancando di poco i 70 anni di matrimonio.
A time for work, a time for play
(continua)
30/1/2014 - 23:37
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To My Old Brown Earth

To My Old Brown Earth
Words and Music by Pete Seeger (1958)(c) 1964 (renewed) by Stormking Music Inc.

1964
Broadsides - Songs and Ballads
To my old brown earth
(continua)
inviata da donquijote82 29/1/2014 - 19:19
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The Torn Flag

The Torn Flag
Words and Music by Pete Seeger (1969)TRO – © 1970 Melody Trails, Inc., New York, NY

1970
Pete Seeger Now

(Malcolm X once debated another black man as to whether they could call themselves Americans.  “I’m not an American,” said Malcolm, “Why do you think you are?”  “I’m an American because I was born here,” said the other.  “well, you could put a shoe in an oven and that wouldn’t make it a biscuit,” was Malcolm’s retort.  I’m afraid I have no such choice.  My light-skinned ancestors participated fully in the decisions, good and bad, which formed this nation.  I’ve spent a lifetime fighting the blacklisters who tried to make me feel like an outcast in my own home.  “I had an uncle who wrote a poem with the lines: “I have a rendezvous with death / At midnight in some flaming town. . .”  So I made some new verses.  I don’t have a regular tune for it yet — I kind of chant it to an improvised modal melody.”  — Pete Seeger)
At midnight in a flaming angry town
(continua)
inviata da donquijote82 29/1/2014 - 19:13
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Peace Pin Boogie

Peace Pin Boogie
[1963]
Parole e musica di Woody Guthrie
Interpretata da Kurt Elling (cantante jazz americano) nel disco collettivo “Note Of Hope: A Celebration Of Woodie Guthrie” del 2011.
Interpretata da Pete Seeger in “Pete Remembers Woody” del 2012


Went to kiss my sweetie, same as before;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/1/2014 - 14:12
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Or Else! (One-a These Days)

Or Else! (One-a These Days)
[2006?]
Parole di Pete Seeger, David Bernz e A.N. Onymous (?).
Musica di Pete Seeger.

Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

“Verrà il giorno in cui la nostra scuola riceverà i soldi di cui ha bisogno, mentre la Marina militare dovrà mettersi a vendere le torte per comprarsi una nave da guerra… Verrà il giorno in cui Johnny riceverà i soldi di cui ha bisogno per la sua salute, mentre l’Aeronautica militare dovrà organizzare una lotteria per comprarsi un bombardiere…”
One-a these days (ONE-A THESE DAYS)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/1/2014 - 11:32
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Quite Early Morning

Quite Early Morning
Words and Music by Pete Seeger (1969)

Per Pete Seeger

Alessandro Portelli il manifesto 29.1.2014

“Dicono che l’umanità non sopravviverà a lungo, ma io vorrei sapere che cos’è che li fa essere così sicuri. L’ora più buia è sempre quella prima dell’alba, si sta facendo mattino, e io so che possiamo ancora avere singing tomorrows”, domani fatti di musica, “giorni cantati”. Così cantava Pete Seeger, e questa è stata la sua lezione per quasi ottant’anni di musica e di impegno.

Nel corso della sua vita, Pete Seeger ha cantato le canzoni dei minatori e degli operai (“Which Side Are You On?”) , gli spiritual di lotta del movimento per i diritti civili (“We Shall Overcome”), la protesta contro la guerra del Vietnam (“Waist Deep In The Big Muddy”), la mobilitazione per la salvezza dell’aria e dell’acqua della sua terra (“My Dirty Stream”); ha composto memorabili canzoni di libertà e speranza... (continua)
Don't you know it's darkest before the dawn
(continua)
29/1/2014 - 10:24
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Song of the World’s Last Whale

Song of the World’s Last Whale
[1972]
Parole e musica di Pete Seeger
Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

Restando sul tema, consiglio caldamente il riascolto e la rilettura del testo della canzone Last Great American Whale di un altro gigante recentemente scomparso, il vecchio Lou Reed…
I heard the song
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/1/2014 - 09:26
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Throw Away That Shad Net (How Are We Gonna Tomorrow?)

Throw Away That Shad Net (How Are We Gonna Tomorrow?)
[1976]
Parole e musica di Pete Seeger.
Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

I policlorobifenili (PCB) sono composti organici che furono largamente impiegati a partire dal secondo dopoguerra nei liquidi isolanti e refrigeranti necessari al funzionamento di trasformatori, condensatori e motori elettrici. Tra il 1947 ed il 1977 gli enormi impianti di produzione di energia elettrica della General Electric situati a Fort Edward, New York, riversarono nelle acque dell’Hudson centinaia di tonnellate di PCB che andarono a sedimentarsi sul fondo del fiume e contaminarono irreparabilmente l’acqua e la fauna ittica, a tal punto che la specie più diffusa, un piccolo merluzzo chiamato “Tomcod”, nell’arco di soli 50 anni ha modificato il proprio apparato genetico in modo da resistere all’avvelenamento… Buon per lui, che però sta soltanto alla base della catena alimentare, mentre alla sommità... (continua)
Throw away that shad net, get rid of hook and line.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/1/2014 - 09:13
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Arrange and Rearrange

Arrange and Rearrange
[1997]
Parole e musica di Pete Seeger
Nell’album “At 89” del 2008.

“A volte i grandi cambiamenti si avverano con piccoli cambiamenti. Per esempio, quando tutti quei maniaci urlano ‘Crescere, crescere, crescere!’, noi al contrario possiamo scegliere di restare piccoli, di decrescere, di mangiare di meno, di bere di meno, di consumare di meno, persino di cagare di meno… Allora forse i bambini che oggi nascono avranno la possibilità e la speranza di vivere a lungo…”
Early in the mornin’ I first see the sun,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/1/2014 - 15:16
Ad un certo punto, Pete Seeger ha deciso che sarebbe stato una memoria vivente e cantante di tutta la storia americana. Sarebbe stato l'archivio vivente della musica e della coscienza americana, una dimostrazione del potere della canzone e della cultura di guidare la storia verso fini più umani e giusti.

Ha deciso che avrebbe avuto il coraggio e l'audacia di essere la voce della gente.

E lo ha fatto, fino a ieri, quando ci ha lasciati, dopo 94 lunghi anni. Grazie Pete.
Lorenzo Masetti 28/1/2014 - 10:13

Grazie, Pete

Antiwar Songs Blog
Grazie, Pete
Ad un certo punto, Pete Seeger ha deciso che sarebbe stato una memoria vivente e cantante di tutta la storia americana. Sarebbe stato l’archivio vivente della musica e della coscienza americana, una dimostrazione del potere della canzone e della cultura di guidare la storia verso fini più umani e giusti. Ha deciso che avrebbe avuto […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-28 09:58:00
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Shosholoza

anonimo
Shosholoza
Canto popolare Ndebele
(ca. II metà XIX secolo)
Ndebele folksong
(about 2nd half of 19th century)

Qualcuno dice che Shosholoza è il “secondo inno nazionale del Sudafrica”. Può essere; in effetti, a prescindere dalla sua valenza di “inno”, è sicuramente un simbolo della nazione sudafricana oltre ad essere conosciuto in tutto il mondo. Quel che più interessa (e deve interessare) a questo sito è però la sua origine, che è quella di un canto di lavoro e, molto spesso, di prigionieri.

In origine, Shosholoza era un canto popolare Ndebele in stile “chiama e rispondi”, nato nello Zimbabwe, ma divenuto popolare in Sudafrica. Le sue origini sono da ricercare nei lavoratori migranti Ndebele che si recavano nelle miniere sudafricane a bordo di treni. L'autore è sconosciuto; in breve divenne la canzone principale dei minatori che emigravano nelle miniere d'oro e di diamanti. Gli Ndebele vivono principalmente... (continua)
Shosholoza
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/1/2014 - 11:44
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The House of the Rising Sun

anonimo
The House of the Rising Sun
[fine 800, primi del 900]
Parole di autore anonimo. Probabilmente - data la storia che racconta - la versione originale era al femminile.
Melodia forse ispirata a quella di «Matty Groves», ballata inglese del 600.
Al femminile, nel repertorio di Joan Baez.
Al maschile - versione ben più nota - in quello di Woody Guthrie, Pete Seeger, Bob Dylan, Leadbelly e, soprattutto, de The Animals di Eric Burdon, il loro cavallo di battaglia, coverizzato da moltissimi. In Italia da segnalare la cover offerta da Riki Maiocchi con il titolo «Non ditelo a mia madre», che fu censurata dalla RAI.
Notizie tratte - come anche il testo e le sue versioni - da Musica &Memoria, cui rimando per un’esegesi più approfondita del brano.





Canzone che originariamente raccontava di ragazze perdute, prostitute di Storyville, l’antico quartiere a luci rosse di New Orleans conosciuto anche come «The District»,... (continua)
There is a house in New Orleans
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/12/2013 - 16:48
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All My Trials, Lord

All My Trials, Lord
Un brano “spiritual” di anonimo autore sette-ottocentesco, forse avente origine nelle isole Bahamas, che negli anni 50 e 60 del secolo scorso divenne uno degli inni del movimento per i diritti civili. Inciso (forse) per primo da Pete Seeger nel 1961, ma proposto da moltissimi artisti come – solo per citarne alcuni - Joan Baez, Harry Belafonte, Peter, Paul and Mary e Nick Drake.
Fonte di ispirazione per George Gershwin per la sua Summertime.
Hush little baby, don't you cry
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2013 - 12:06
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Give Peace A Chance

Give Peace A Chance

Intervista a Pete Seeger sull'uso di "Give Peace A Chance" durante la marcia contro la guerra nel Vietnam al Washington Monument, il 15 novembre 1969:

da Democracy Now

JON WIENER: Well, you know, Lennon wanted to — basically, Lennon is a musician, a songwriter, a performer. He wanted to write a song for the movement, and he did. It was "Give Peace a Chance." It did become the anthem of the anti-war movement. Half a million people sang "Give Peace a Chance" in a demonstration at the Washington Monument in the fall of 1969. Do we have time to listen to my interview with Pete Seeger, talking about what it was like that day?

PETE SEEGER: Well, in November 1969, I guess I faced the biggest audience I had ever faced in my entire life. Hundreds of thousands, how many, I don’t know, but it stretches as far as the eye can see, up the hillside and over the hill, past the Washington Monument.... (continua)
8/12/2013 - 21:10
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Oh Mary, Don't You Weep

Versione greca di Μάνος Ξυδούς (Manos Xydous, 1953-2010) dal suo ultimo disco intitolato “Όταν θα φύγω ένα βράδυ από ’δω”.
Oh Mary, Don't You Weep
Testo trovato su Στίχοι
ΜΑΊΡΗ ΜΗ ΛΥΠΆΣΑΙ ΠΙΑ
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/12/2013 - 15:34
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He Lies in the American Land

He Lies in the American Land
1956
American Industrial Ballads

HE LIES IN THE AMERICAN LAND is a poem written by immigrant steelworker Andrew Kovaly, and later set to music by Pete Seeger who originally released it on his 1956 album American Industrial Ballads. The album was reissued on CD in 1992. Rielaborata da Bruce Springsteen in American Land.
Ah, my God! What is this land of America?
(continua)
inviata da DonQuijote82 30/11/2013 - 12:30
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Roll the Union On

Roll the Union On
[Fine anni 30?]
Come There Is Mean Things Happening in This Land e Raggedy, un’altra canzone scritta da John Handcox (1904-1992), cantautore e bracciante afroamericano, che negli anni della Grande Depressione fu militante del combattivo sindacato Southern Tenant Farmers’ Union.
La melodia è basata sul gospel “Roll the Chariot On”

Interpretata da Pete Seeger con The Song Swappers nel disco intitolato “Talking Union and Other Union Songs”, con gli Almanac Singers pubblicato dalla Folkways Records nel 1955.

Negli anni 80 John Handcox ha registrato lui stesso alcune delle sue vecchie canzoni, insieme ad altre più recenti, nell’album intitolato “John L. Handcox: Songs, Poems and Stories of the Southern Tenant Farmers”.
We're gonna roll, we're gonna roll, we're gonna roll the Union on
(continua)
inviata da Bernart 29/11/2013 - 22:44
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Raggedy

Raggedy
[anni 20/30]
Dopo There Is Mean Things Happening in This Land, un’altra canzone scritta da John Handcox, cantautore e bracciante afroamericano, che negli anni della Grande Depressione fu militante del combattivo sindacato Southern Tenant Farmers’ Union.

Interpretata da Pete Seeger nel disco collettivo intitolato “American History in Ballad and Song, Vol.1”, pubblicato dalla Folkways Records nel 1960.

Negli anni 80 John Handcox ha registrato lui stesso alcune delle sue vecchie canzoni, insieme ad altre più recenti, nell’album intitolato “John L. Handcox: Songs, Poems and Stories of the Southern Tenant Farmers”.
Raggedy, raggedy are we.
(continua)
inviata da Bernart 29/11/2013 - 22:24
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There Is Mean Things Happening in This Land

There Is Mean Things Happening in This Land
[1937]
Scritta da John Handcox.
Nel disco “Gazette with Pete Seeger, Vol. 1” pubblicato nel 1958.

Nelle note del disco di Seeger è raccolta la testimonianza dell’autore di questo brano, un bracciante nero dell’Arkansas che durante la Grande Depressione fu pure attivista della Southern Tenant Farmers’ Union. John Handcox - che fu anche un songwriter - racconta di come in quei durissimi anni i lavoratori che si iscrivevano al sindacato venivano immediatamente cacciati, anche in pieno inverno. Riunioni e meeting erano sempre minacciati dalle incursioni delle guardie private e della polizia e non era raro che qualche militante fosse ammazzato.
All’epoca la paga di un bracciante agricolo era di 70 cent al giorno, dall’alba al tramonto. Fu così che nella primavera del 1937 i lavoratori scesero in sciopero reclamando una giornata di lavoro di 10 ore pagata 1 dollaro e 50. I proprietari ancora... (continua)
There is mean things happening in this land.
(continua)
inviata da Bernart 29/11/2013 - 22:01
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Battle Of Maxton Field

Battle Of Maxton Field
A metà degli anni 50, quando le istanze del movimento per i diritti civili cominciavano ad essere accolte anche a livello istituzionale (la sentenza della Corte Suprema che avviò il processo di desegregazione razziale è del 1954, si veda State of Arkansas (My Name Is Terry Roberts)), le organizzazioni suprematiste, in testa il Ku Klux Klan, cominciarono a innervosirsi e misero in piedi una vera e propria campagna di terrore. Nel South Carolina il predicatore evangelico James W. "Catfish" Cole, “grande dragone” del Klan, scatenò i suoi incappucciati contro le minoranze razziali della regione ed in particolare contro i Lumbee, una tribù di nativi stanziata nella zona di confine con il North Carolina. Per mesi i Klaners terrorizzarono i pellerossa, accusati di promuovere l’imbastardimento della razza bianca attraverso i matrimoni misti.

La sera del 18 gennaio 1958 un centinaio di attivisti... (continua)
BATTLE OF MAXTON FIELD
(continua)
inviata da Bernart 29/11/2013 - 20:00
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Banks of Marble

Banks of Marble
[1948]
Parole e musica di tal Les Rice, un contadino di Newburgh, Stato di New York.
Nel disco “Gazette With Pete Seeger, Vol. 1”, Folkways Records, 1958.

Una canzone sulla grave crisi che gli USA attraversarono nel secondo dopoguerra, con centinaia di migliaia disoccupati. La guerra aveva tirato l’economia, gli industriali e le banche avevano fatto soldi a palate e poi avevano mandato un sacco di lavoratori a spasso. A questi si aggiungevano i reduci dai fronti di guerra, spesso pure mutilati o traumatizzati, destinati anche loro ad una vita di stenti… Ma “le banche sono fatte di marmo e protette da guardie armate ad ogni porta, e i soffitti sono rivestiti dell’argento che i lavoratori hanno sudato…”
I've traveled round this country
(continua)
inviata da Bernart 29/11/2013 - 13:49
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State of Arkansas (My Name Is Terry Roberts)

State of Arkansas (My Name Is Terry Roberts)
[1957]
Parole di Dave Arkin, cantautore di Los Angeles.
La musica è quella di “State of Arkansas”, una canzone tradizionale ripresa dagli Almanac Singers
In “Gazette With Pete Seeger, Vol. 1”, Folkways Records, 1958.

Nel 1954 la Corte Suprema degli USA decretò la fine del sistema di segregazione razziale, a cominciare dalle scuole. Nel 1957 la Central High School di Little Rock, Arkansas, si apprestava ad aprire le sue porte ai primi 9 studenti afroamericani (tra di loro il giovane Terrence “Terry” Roberts) quando il governatore dello Stato, Orval Faubus (del Partito Democratico!), con la scusa di dover mantenere l’ordine a fronte delle proteste organizzate da gruppi di cittadini razzisti, fece intervenire la guardia nazionale che, invece di contenere l’aggressione dei segregazionisti, impedì ai “Little Rock Nine” di accedere all’edificio scolastico. Il sindaco di Little Rock, Woodrow... (continua)
My name is Terry Roberts,
(continua)
inviata da Bernart 29/11/2013 - 13:18

Giù fino al collo nel pantano…

Antiwar Songs Blog
Giù fino al collo nel pantano…
La guerra nel Vietnam provocò in Pete Seeger un’autentica opposizione a tutto campo, che si concretizzò nel suo celebre e violento attacco televisivo alla politica di guerra del presidente Lyndon Johnson, avvenuto durante il popolare “Smothers Brothers Comedy Hour”, dove Seeger cantò anche quella che è una delle prime canzoni contro la guerra vietnamita, “Waist […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-13 12:42:00
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Troubadour

Troubadour
[2013]
Lyrics & Music by Jack Warshaw

A song for Pete Seeger to celebrate today his 94th birthday 4 May 2013..
Happy Birthday, Pete !

Happy Birthday, ole troubadour!
One day one day
(continua)
inviata da giorgio 4/5/2013 - 09:20




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