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Sullo stato di mente di Giovanni Passanante

Antiwar Songs Blog
Sullo stato di mente di Giovanni Passanante
Giovanni Passannante era un cuoco lucano di Salvia, un piccolo paese di circa mille abitanti vicino Potenza. Il 17 novembre 1878, a Napoli, con un coltellino di poco conto, attenta – in nome della “Repubblica universale” – alla  vita di Umberto I, re d’Italia, che riporta una piccola ferita ad una gamba. L’attentatore, che qualche ora prima, […]
Antiwar Songs Staff 2015-08-26 20:57:00
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I Wish That The Wars Were All Over

Anonymous
I Wish That The Wars Were All Over
[XVIII° secolo]
Ballata inglese settecentesca risalente, con tutta probabilità, al periodo della guerra d’indipendenza americana (1775-1783). Esistente in moltissime versioni, a partire da quelle contenute in broadsides di fine 700, la canzone è una delle più frequentemente riproposte nelle varie ondate di folk revival sia in Gran Bretagna che negli USA. Sue versioni stanno nei repertori di artisti come Roy Harris, Helen Hockenhull, Tim Eriksen, Eliza Carthy, Jon Boden, Askew Sisters, Andy Turner.

Il tema di fondo è quello della “ragazza guerriera”, la donna che si traveste da uomo per seguire il proprio amore partito in guerra o per affrontare meglio e con minori rischi la mancanza di protezione dovuta all’assenza dei familiari maschi spediti a combattere. Un motivo riscontrabile in molte antiche canzoni, si pensi – soltanto tra quelle già presenti sulle CCG/AWS - a La guerriera, Mary... (Continues)
Down in the meadows the violets so blue
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/26 - 15:54
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Nella Somalia bella

Anonymous
Nella Somalia bella
Così come avvenuto anche per le ballate anglosassoni, le canzoni popolari non si sa da dove vengano e nemmeno dove andranno a finire. Questo brano, raccolto da Costantino Nigra, come brano popolare piemontese (probabilmente originario della Francia del Sud, e da lì arrivato fino in Portogallo), ma poi diffuso in tutta Italia con il titolo de la sposa morta o Nella [Somalia, Romagna] bella ha come tema quella dell'uomo che parte e poi torna a casa e trova la fidanzata morta. All'inizio è un montanaro o un contadino, nelle versioni più recenti, come queste prime, un soldato che parte per la guerra. A seconda dell'epoca cambia anche la destinazione della guerra. Nella Somalia bella la madre fa una sorta di invettiva contro la guerra, nella versione de La Macina, anche la sposa: quasi una sorta di rimprovero per non aver disertato. In altre versioni il "bravo" soldato chiede il permesso per tornare... (Continues)
O mamma, o mamma dimmelo
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/8/26 - 12:39

Bill and I (a Picket Song)

Frank Wardlaw
Bill and I (a Picket Song)
[1861]
Ignoro chi sia stato Frank Wardlaw, autore e compositore di questo brano, forse uno dei protagonisti, due soldati dell’Unione in turno di guardia notturno…
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”

Guerra civile americana. Accampamento dell’Unione. I soldati Bill e Frank (?) sono destinati ad un turno di sentinella. E’ una notte chiara, tranquilla, e i due pensano già a quando getteranno i fucili alle ortiche e torneranno dalle fidanzate… Poi, un rumore: è un attacco dei confederati! Frank scatta subito ma Bill rimane paralizzato dal terrore… Frank spara nel buio e ferisce un ribelle, un ragazzino (“a schoolgirl’s toy”), che gli muore tra le braccia invocando la mamma, mentre Frank cerca in qualche modo di confortarlo chiamandolo “Fratello”… Poi Frank torna verso il posto di sentinella e trova Bill ancora lì, impietrito, con gli... (Continues)
The moon had just gone down, sir,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/26 - 10:43
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Write a Letter to My Mother

Write a Letter to My Mother
[1864]
Parole di E. Bowers
Musica di P.B. Isaacs
Canzone risalente alla guerra civile americana, cavallo di battaglia di Charlie Poole (1892-1931), operaio tessile, musicista country virtuoso del banjo e leader del gruppo “North Carolina Ramblers”.

Una canzone che racconta di due fratelli rincontratisi dopo molto tempo. L’occasione però è tragica, la prima o la seconda battaglia di Bull Run, combattute tra Stati Uniti e Stati confederati ribelli nel 1861 e 1862. Il soldato confederato ha ferito mortalmente il fratello che combatteva per l’Unione ed è caduto prigioniero. Il moribondo cerca di calmare la disperazione del fratello ricordandogli della famiglia e dell’infanzia e poi gli chiede di comunicare alla madre la sua morte, ma senza rivelarle la tragica circostanza…

Un aspetto forse ancora assente dalle CCG (ne trovo un vago accenno in Kill the King sulla guerra civile inglese nel... (Continues)
Raise me in your arms my brother.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/26 - 09:41
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Blackbirds and Thrushes

Anonymous
Blackbirds and Thrushes
Canzone ottocentesca presente nella raccolta “English Folk Song” (1907?) curata da Cecil J. Sharp (1859-1924), protagonista del folklore revival in Inghilterra ai primi del 900.
Su di una melodia molto simile a quella di un’altra canzone tradizionale, “Hares on the Mountain”
Trovo il brano nel repertorio di Shirley Collins (in “Sweet England” del 1959) e di Ewan MacColl (in “English And Scottish Love Songs”, 1959, con Isla Cameron).


As I was a-walking for my recreation,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/26 - 08:56
Song Itineraries: Anti War Love Songs

Fare You Well, My Darling

Anonymous
Fare You Well, My Darling
[1862]
La fonte del testo che segue è il quarto dei dodici volumi di cui è composto Rebellion Record: a Diary of American Events: with documents, narratives illustrative incidents, poetry, etc. a cura di Frank Moore (1828-1904, giornalista), resoconto della Guerra Civile americana pubblicato a New York tra il 1861 ed il 1868.
L’autore della canzone sarebbe un soldato sudista (“rebel soldier”) di nome Levi F. Jones ferito nella battaglia di New Bern, North Carolina, combattuta il 14 marzo 1862.
In assenza di ulteriori riscontri, ho preferito attribuirla ad anonimo.

E’ interessante come diversi decenni dopo, precisamente nel 1937, i grandi ricercatori John A. ed Alan Lomax abbiano raccolto un testo - poi incluso in “Our Singing Country: Folk Songs and Ballads”, New York 1941 - pressochè identico dalla voce di una ragazza di Murrells Inlet, South Carolina, e lo abbiano introdotto con una... (Continues)
So fare you well, my darling,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/25 - 16:22
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Gilderoy

Anonymous
Gilderoy
[XVII° secolo]
Ballata nativa della Scozia, poi transitata in Inghilterra, la cui melodia originaria viene fatta risalire all’ “En Gaudeat” gregoriano medievale. La musica si trova già nella prima edizione (1651) de “The Dancing Master”, manuale per le danze inglesi tradizionali pubblicato da John Playford, editore specializzato in musica.

Ballata scozzese, esistente in innumerevoli versioni a partire da broadsides di fine 600, che racconta dell’esecuzione di Patrick del famoso clan MacGregor, un “highwayman”, un “freebooter”, un “cattle-lifter” che imperversò nelle Highlands, in particolare nel Perthshire ed Aberdeenshire, intorno al 1630 e che fu catturato e giustiziato nel 1636 o 1638. Patrick MacGregor era chiamato “Gilrodh”, o “Gilruadh”, o “Gilleruadh”, ossia “ragazzo dai capelli rossi”, e di un rosso scarlatto pare fosse anche la cappa che preferiva indossare.

Ho incontrato questa... (Continues)
Gilderoy was a bonnie boy,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/25 - 13:44
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Let the Power Fall

Let the Power Fall
(1971)

Album: "Let the Power Fall"
Oh, let the power fall on I, Far I
(Continues)
2015/8/24 - 22:23

An Anthem for the Space Age

An Anthem for the Space Age
[1962]
Parole e musica di Agnes “Sis” Cunningham, cantautrice e fondatrice nel 1962 - insieme al marito Gordon Friesen - del Broadside Magazine.
Nel Broadside #8 del 30 giugno 1962.

Francamente eccessivo l’ottimismo utopistico della Cunningham all’inizio della “corsa allo spazio”… Solo nel 1962 furono 59 i lanci degli americani e 22 quelli dei sovietici…
Yesterday is gone, today is racing on and tomorrow rolls towards us
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/24 - 11:30
Song Itineraries: Stories from Deep Space
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Varsavia

Varsavia
Una spruzzatina di propaganda patriottarda, cioè Varsavia oggi secondo sappiamo chi : D

https://www.youtube.com/watch?v=qTWOhggtCQQ
krzyś 2015/8/23 - 23:49
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Vietnam Love Song

Vietnam Love Song
Died at the entrance to the pass

Heard Ms Collins sing this in concert many years ago.

Thank you for the Vietnamese place names.
Steve Carr 2015/8/23 - 16:31
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Nuclear

Nuclear
Questa canzone è perfetta per quel gioco. Se sarà come i precedenti parlerà di un soldato e di come la guerra cambia la gente. Non è un gioco che esalta la guerra, tutt‘altro
Stefano 2015/8/23 - 13:55
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What Did You Do in the War, Dad?

What Did You Do in the War, Dad?
PAPÀ, CHE COSA HAI FATTO IN GUERRA?
(Continues)
Contributed by Vincenzo 2015/8/22 - 14:34
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Il giorno di San Patrizio

Il giorno di San Patrizio
IN MEMORIA DI PEGGY O'HARA
(Gianni Sartori)

Avevo conosciuto Peggy e Jim O'Hara, la madre e il padre di Patsy O'Hara (il quarto tra i dieci prigionieri politici repubblicani che nel 1981 si erano lasciati morire di fame a Long Kesh), grazie a Tony Gillespie nella loro casa di Hardfoyle a Derry nel 1985. L'avevo poi rivista in occasione di altri viaggi in Irlanda e nel 1986 l'avevo intervistata sulla tragica vicenda del figlio, morto il 21 maggio 1981 dopo 60 giorni di sciopero della fame. Patsy, militante dell'INLA (Esercito Irlandese di Liberazione Nazionale, considerato il braccio armato dell'IRSP), ebbe un ruolo fondamentale nell'organizzare e gestire la protesta del 1981, in perfetta coerenza con l'impegno fino ad allora dimostrato all'interno delle lotte del quartiere dove viveva. Il padre, Jim, ricordava come Patsy avesse “combattuto con la parola prima ancora che con le armi contro... (Continues)
Gianni Sartori 2015/8/22 - 13:53
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L'Internationale

L'Internationale
Le origini dell'Internazionale nelle memorie dell'anarchico italiano Armando Borghi

Le memorie dell'anarchico italiano Armando Borghi, pubblicate nel 1954 con il titolo di "Mezzo secolo di Anarchia 1898-1954" dalle Edizioni Scientifiche Italiane (con prefazione di Gaetano Salvemini), si chiudono (pp. 362/363 nella ristampa del 1978 pubblicata dalle Edizioni Anarchismo di Alfredo Maria Bonanno) con un interessante storia di una ricerca effettuata dall'autore quando ancora si trovava rifugiato negli Stati Uniti: la ricerca sulle origini dell' "Internazionale". La ricerca si svolse sul finire del 1943 ed è collegata all'esecuzione dell'Internazionale (in quanto, allora, inno dell'Unione Sovietica alleata degli USA, della Gran Bretagna e della Francia) da parte di Arturo Toscanini. Chiunque abbia dimestichezza con questa pagina del sito leggerà qui di seguito delle cose già ben note; ma occorre... (Continues)
Riccardo Venturi 2015/8/22 - 12:55
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Friday Morning

Friday Morning
Vorrei ricordare anche le versioni di Bob and Carole Pegg e di Robert Johnson presenti rispettivamente in "And Now It Is So Early" e in "Lovely In The Dances", due eccellenti omaggi del folk inglese alle canzoni di Sydney Carter.
Flavio Poltronieri 2015/8/22 - 12:40
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A Song for Alan Turing

A Song for Alan Turing
Piacenza, 22 agosto 2015
CANZONE PER ALAN TURING
(Continues)
2015/8/22 - 01:00
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John

John
[1974]
Parole e musica di Juri Camisasca
Nel disco intitolato “La finestra dentro”, prodotto da Franco Battiato
Non so se ti ricordi di John
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/21 - 13:16
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Mamma Roma Addio

Mamma Roma Addio
Addio Roma!

(Va detto che all'evento durante il quale l'incauto postfascistone si fece fotografare con il boss erano presenti anche diversi piddini, tra cui l'attuale ministro del lavoro Poletti...)
Bernart Bartleby 2015/8/21 - 12:50
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Gloire au Dix-septième

Gloire au Dix-septième
Gloire au 17ème nelle memorie dell'anarchico italiano Armando Borghi, rifugiato in Francia

L'anarchico italiano Armando Borghi (Castel Bolognese, 6 aprile 1882 - Roma, 21 aprile 1968) è l'autore di importantissime memorie (pubblicate nel 1954 dalle Edizioni Scientifiche Italiane con prefazione di Gaetano Salvemini, e ripubblicate nel 1978 dalle Edizioni Anarchismo), intitolate "Mezzo Secolo di Anarchia". Nel 1912 Armando Borghi, per sfuggire ad una delle sue numerose carcerazioni in Italia, si trovava rifugiato a Parigi (dove conobbe e frequentò, tra gli altri, il famoso e quasi mitico Amilcare Cipriani); a pagina 124 del volume si trova la seguente testimonianza su questa canzone di Montéhus, quasi sicuramente la prima e forse l'unica in lingua italiana e resa pochissimi anni dopo la sua composizione:

"[...] Spesso mi sorprendo ancor oggi [Borghi scrive tra il 1945 e il 1946, ndr] ad ascoltare... (Continues)
Riccardo Venturi 2015/8/21 - 11:22
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L’emigranti e la valigia

L’emigranti e la valigia
Parole e musica di Marilena Monti, scrittrice e cantautrice siciliana
Purtroppo non so quando questa canzone sia stata composta e in che disco sia inclusa.
Gli unici riferimenti sono che la Monti incideva per la Fonit Cetra e la sigla SIAE del disco è 31148
Testo trovato su Cultura siciliana, il sito curato da Nicolò La Perna, biografo di Rosa Balistreri

“Un episodio che mi è realmente accaduto: in treno un emigrante siciliano, tornava in Germania a fine estate. Portava, fra i tanti bagagli pesanti, una valigia vuota. Gli chiesi perchè: ‘Signurì... cca ci mettu lu paisi!’. Ho composto la canzone, testo e musica, anche se le parole dell'uomo erano già poesia compiuta!” (Marilena Monti)
E un jornu pi casu ci addumannai all`emigranti:
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/21 - 10:12
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Sicilia amara

Sicilia amara
[1978]
Parole e musica di Totò Castelli, giornalista e cantautore
Interpretata dal gruppo “Sicilia Canta, Sicilia Frana” (Giuseppe Nicola Ciliberto, Giuseppe Cannata, Vincenzo Bonafede, Enzo Argento, Vincenzo Ruvolo e Paolo Bono) di Ribera, Agrigento.
Testo trovato sul sito Ciliberto Ribera curato da Giuseppe Nicola Ciliberto, scrittore, poeta, compositore e pittore nativo del posto.

Nel disco eponimo, pubblicato in LP e musicassetta nel 1978 con il finanziamento dell’emittente locale Radio Torre Ribera.
Quann’era nicareddu iu sintìa cantari:
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/21 - 09:34
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Sicilia canta, Sicilia frana

Sicilia canta, Sicilia frana
[1978]
Parole e musica di Giuseppe Nicola Ciliberto (1942-), scrittore, poeta, compositore e pittore nativo di Ribera, in Provincia di Agrigento.

Nel disco eponimo, pubblicato in LP e musicassetta nel 1978 con il finanziamento dell’emittente locale Radio Torre Ribera.


Nel 1977 Giuseppe Nicola Ciliberto – l’autore, fra l’altro, della bellissima Nustalgia (Nostalgia di Ribera) che fu dell’immortale Rosa Balistreri – insieme ai poeti Giuseppe Cannata e Vincenzo Bonafede e ai musicisti Enzo Argento, Vincenzo Ruvolo e Paolo Bono (quest’ultimo virtuoso del “friscalettu di canna”), fondò un gruppo musicale con l’intenzione di raccontare in presa diretta, con esibizioni dal vivo e trasmissioni dalle onde della radio locale, la Sicilia, la Sicilia che ride e che canta le sue virtù e le sue bellezze, la Sicilia che piange e s’indigna per le sue aberrazioni e contraddizioni: una Sicilia che canta in una Sicilia che frana.
(cantato)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/21 - 09:12
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Raskolnikow

Raskolnikow
Casamonica a Roma! Oi!

... una rosa è una rosa, è una rosa, è una rosa...

Il mondo rimane rigido nella sua pazzia

Oi!
krzyś 2015/8/21 - 00:41

Emigrato

Emigrato
Chanson italienne – Emigrato – Istentales – 1989
Paroles : Gigi Sanna
ÉMIGRÉ
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/8/20 - 21:47
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Bokassa Rap

Bokassa Rap
[1994]
Versi di Stefano Benni, pubblicati su Il Manifesto del 29 luglio 1994
Musica di Juggy (un duo costituito da Anton Giulio “Juggy” Castagna e Marco De Angelis), nel loro disco “Par condicio” del 1995, distribuito gratuitamente con la rivista Avvenimenti.
In due versioni, una interpretata – credo – da Neri Marcorè che imita Berlusconi, l’altra interpretata dallo stesso Marcorè con Daniele Formica, David Riondino e Paolo Rossi.
I giudici, se vogliono giudicare, bisogna che si facciano eleggere
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/20 - 15:40
Song Itineraries: Prime Minister Abuse
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Le temps du plastique

Le temps du plastique
[1955]
Parole e musica di Léo Ferré
In un 33 giri da 25 cm non intitolato e noto come “La Guinche” ovvero “8 Chansons Nouvelles”, pubblicato dalla Odéon nel 1956.

Francese non facile ma “Car mieux vaut un’ guitare qu’ les sonn’ries de la gloire” mi suona come “La musique qui marche au pas, cela ne me regarde pas” del buon Brassens…
Si l'on mettait le temps du plastique
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/20 - 14:32
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Supper's Ready

Supper's Ready
grazie!!!
Marco 2015/8/20 - 13:51
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L'erba selvaggia

L'erba selvaggia
[1977]
Scritta da Herbert Pagani, E. Lombardi e R. Bernet
Lato A di un 45 giri del 1977. Sul lato B, “Da niente a niente”
Viene su, come l'erba selvaggia
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/20 - 13:14
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Il condannato

Il condannato
[1976]
Scritta da Herbert Pagani con A. Limentani e E. Lombardi
Nel LP intitolato “Palcoscenico”
Testo trovato su Megalopolis
Dalla mia cella scrivo a te così
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/20 - 11:50
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Concerto per un cane

Concerto per un cane
[1976]
Scritta da Herbert Pagani con A. Limentani e B. Moraschi
Nel LP intitolato “Palcoscenico”
Testo trovato su Megalopolis
Era stata una giornata tutta no
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/20 - 11:47
Song Itineraries: War against Animals
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Anima

Anima
[1991]
Versi di Stefano Benni, nella raccolta “Ballate”
Messa in musica da Umberto Petrin, nell’opera collettiva “Baldanders” del 2004, e poi da Fausto Mesolella (della Piccola Orchestra Avion Travel) nel suo “Cantostefano”, album pubblicato nel 2015 e interamente dedicato alle poesie di Benni
Anima
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/20 - 11:21
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Taranto libera

Taranto libera
[2012]
Parole e musica di Marco De Bartolomeo
Testo trovato sul blog Ditelo sui tetti

Si vedano anche Taranto e Cantico dell'operaio ILVA
C'è chi dice che la legge è legge, così si legge,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/20 - 09:45
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Antifascista

Antifascista
E' la nostra città, sappiatelo
(Continues)
Contributed by ZugNachPankow 2015/8/20 - 00:47
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Stalingrado

Stalingrado
Traduzione inglese di ZugNachPankow
STALINGRAD
(Continues)
Contributed by ZugNachPankow 2015/8/20 - 00:21
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Il barone Fanfulla da Lodi

Anonymous
Il barone Fanfulla da Lodi
Chanson italienne – Il barone Fanfulla da Lodi - anonimo

Si je dis « Bartolomeo Tito Alon », né à Basiasco, le 1er septembre 1477 et mort à Pavie, le 24 février 1525, je crois que ce nom dirait quelque chose à peu de gens. Peut-être à beaucoup d'entre eux, le nom avec lequel il est passé à l'histoire, c'est-à-dire Fanfulla da Lodi, dirait davantage. C’est un des mythiques « condottieri » italiens, valeureux, d'esprit altier et hautain, méprisant du danger à la bataille et cetera. Piero Novati dit de lui : « Il n'y a pas de combat important à cheval du Seizième siècle auquel Fanfulla n'ait pas participé, d'abord comme simple soldat de fortune et ensuite comme capitaine avec sa troupe de cinquante hommes d'armes directement subordonnés à son commandement et à sa solde ». Les condottieri italiens du XVIe siècle, qui combattaient justement à la solde des puissances qui avaient fait de l'Italie... (Continues)
LE BARON FANFULLA DE LODI
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/8/19 - 22:20




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