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Juba

Juba
Un canto degli schiavi neri adattato da Bessie Jones (1902-1984), una cantante afroamericana scoperta da Alan Lomax - l’etnomusicologo ed antropologo cui si deve quasi per intero la conservazione dell’inestimabile patrimonio musicale folk americano - in un suo viaggio di studio nel 1959 in Georgia. Lomax la definì coma la “Madre Coraggio della tradizione afroamericana”.
Nel disco di Candie e Guy Carawan intitolato “Freedom Now - Songs For A New America” publicato nel 1968.





Poi anche nel disco di Bessie Jones “Step It Down: Games For Children By Bessie Jones” del 1979.

“Juba”, o “Pattin’ Juba” (“Djouba” ad Haiti) era prima di tutto una danza di antica origine africana che gli schiavi neri nella Guyana olandese, nei Caraibi e nel sud degli States ripresero ed adattarono forse già nel XVII secolo, quando l’uso di strumenti, in particolare a percussione, era severamente vietato e punito... (Continues)
Juba, Juba,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/19 - 21:21
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Białe róże (Rozkwitały pąki białych róż)

Białe róże (Rozkwitały pąki białych róż)
1918 (1914 – 1918)
Musica di Mieczysław Kozar-Słobódzki ispirata da una canzone popolare polacca
Testo di Jan Lankau, Kazimierz Wroczyński e autori anonimi

La canzone nata nei tempi della prima grande guerra e le lotte per l'idipendenza della Polonia in poco tempo è diventata uno dei canti patriotici più amati. Veniva cantata sui fronti della guerra polacco-bolscevica (1919-1921) e, più tardi ovvunque si trovassero i soldati polacchi durante secondo conflitto mondiale.
Le diverse versioni di questo canto e la storia delle sue origini si possono trovare qui http://bibliotekapiosenki.pl/Biale_roze
Rozkwitały pąki białych róż,
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/4/19 - 17:55

Rizitika

Antiwar Songs Blog
Rizitika
Nel 1971 il genio del musicista Yannis Markopoulos incontrò Nikos Xylouris, che del rizitiko, il canto tradizionale cretese delle “pendici” (ρίζες) delle alte montagne, era il massimo interprete vivente con la sua lira. Ne nacque un album storico, e non solo a Creta o in Grecia: Rizitika. Era un album contenente undici brani (nove canti […]
Antiwar Songs Staff 2015-04-19 15:35:00
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The Popular Wobbly

The Popular Wobbly
[1920]
Parole di T-Bone Slim
Sulla melodia dell’allora molto popolare ragtime “They Go Wild, Simply Wild Over Me” (1917), di Joseph McCarthy e Fred Fisher.
Nell’edizione del 1920 del “Little Red Songbook”, il libretto di canti dell’Industrial Workers of The World (IWW), i cui membri erano appunto noti come “Wobblies”

Testo trovato su Political Folk Music Dot Org
Interpretata, tra gli altri, da Pete Seeger, Utah Phillips, David Rovics e Joe Glazer.





Come mai “tutti si scagliavano selvaggiamente” contro i militanti dell’IWW?
Perchè il suo cantore, lo svedese Joe Hill, fu assassinato dal Governo dell’Utah nel 1915?
Come mai nel 1916 la polizia di Everett, Washington, sparò sui wobblies in sciopero uccidendone 5?
Perchè il wobbly Frank Little fu barbaramente linciato in Montana nel 1917?
Come mai il wobbly Wesley Everest, veterano decorato della Grande Guerra, fu linciato a Centralia,... (Continues)
I’m a mild mannered man as can be,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/19 - 14:52
The traditional Cretan Ριζίτικα [Rizitika] proposed 1971 in a historic album by Yannis Markopoulos and Nikos Xylouris have been fully included in the site. The oldest and deepest Greek tradition as a resistance metaphor against oppression in any time. Xylouris sung them with his lyra also to the Athenian Polytechneion students who insurged against the Greek dictatorship in november 1973; but some of these songs had been also used during the anti-Nazist resistance.
Riccardo Venturi 2015/4/19 - 00:55
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Μαδάρα [Κρητικό κανάλι]

Μαδάρα [Κρητικό κανάλι]
Madára [Kritikó kanáli]
Κρητικό παραδοσιακό
Tradizionale cretese
Προσαρμογή και ενορχέστρωση του Γιάννη Μαρκόπουλου
Στη κρητική λύρα: Νίκος Ξυλούρης
'Αλμπουμ: Ριζίτικα [1971]
Arrangiamento e orchestrazione di Yannis Markopoulos
Esecuzione alla lira cretese: Nikos Xylouris
Album: Rizitika [1971]


PIZITIKA [1971]
Yannis Markopoulos
Nikos Xylouris



Nel 1971 il genio di Yannis Markopoulos incontrò Nikos Xylouris, che del rizitiko, il canto tradizionale cretese delle “pendici” (ρίζες) delle alte montagne, era il massimo interprete vivente con la sua lira. Ne nacque un album storico, e non solo a Creta o in Grecia.


L'intero album

01. Πότε θα κάνει ξαστεριά
02. Ίντα ’χετε γύρου γύρου
03. Αγρίμια κι αγριμάκια μου
04. Μάνα κι αν έρθουν οι φίλοι μου
05. Ο χορός του Σήφακα
06. Από την άκρη των ακριώ
07. Κόσμε χρυσέ
08. Σε ψηλό βουνό (O αητός)
09. Ο Διγενής
10. Τον πλούσιο... (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικó Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2015/4/19 - 00:04
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Nein, nein, nein

Nein, nein, nein
[2011]
Nel disco intitolato “Brot Und Rosen”
Nein, nein
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/18 - 21:59
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Le micro es romput

Le micro es romput
Canzone che, come molte dei Massilia sound system, parla delle difficili condizioni di chi, in Francia, cerca di diffondere una cultura e un intrattenimento etnicamente alternativi a quello dominante.

La canzone termina con una versione reggae e ritmata della Varšavjanka.
Non lo cantarem plus
(Continues)
Contributed by leoskini 2015/4/18 - 20:33
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A Place in the Country

A Place in the Country
For thirty some odd years he faced a grind here in the city
(Continues)
2015/4/17 - 21:21
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Τον πλούσιο Γιώργη ήβρηκα [Ο Πλουσιογιώργης]

Anonymous
Τον πλούσιο Γιώργη ήβρηκα [Ο Πλουσιογιώργης]
Ton ploúsio Giórgi ívrika [O Plousiogiórgis]
Κρητικό παραδοσιακό
Tradizionale cretese
Προσαρμογή και ενορχέστρωση του Γιάννη Μαρκόπουλου
Ερμηνεία του Νίκου Ξυλούρη
'Αλμπουμ: Ριζίτικα [1971]
Arrangiamento e orchestrazione di Yannis Markopoulos
Interpretazione di Nikos Xylouris
Album: Rizitika [1971]

Non mi ero sbagliato “di pancia” quando, nell'ascoltare questo rizitiko, lo avevo subito riportato a Sfakià. Il territorio di Sfakià (Σφακιά), nella parte sudoccidentale di Creta, è considerata la contrada più inaccessibile e selvaggia di tutta l'isola, assai montagnosa com'è e un'immensa pietraia (come dice il suo stesso nome, dal greco classico σφάξ “pietraia, ravaneto”). E' una zona non soltanto celebre per il suo paesaggio assolutamente unico, ma anche per il carattere storico degli abitanti, considerati allo stesso tempo come dei fierissimi combattenti senza compromessi, sia come... (Continues)
Τον πλούσιο Γιώργη ήβρηκα
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμἠμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2015/4/17 - 20:54
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Fuego y libertad

Fuego y libertad
Fuego de los Altos Hornos
(Continues)
Contributed by adriana 2015/4/17 - 15:16
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A la huelga

A la huelga
[1963]

interpretata anche da Rolando Alarcón
A la huelga, compañeros;
(Continues)
Contributed by adriana 2015/4/17 - 14:55

Big Question

Big Question
[1921]
Parole di Matti Valentinpoika Huhta (1880-1942), figlio di immigrati finlandesi, nato ad Ashtabula, Ohio, e morto a New York. Con il nome d’arte di T-Bone Slim fu scrittore, cantautore, hobo, attivista sindacale, militante dell’Industrial Workers of the World (IWW).
Sull’aria della patriottica “My Country, 'Tis of Thee” (o “America”)
Testo trovato sull’ edizione del 1923 del “Little Red Songbook”, il libretto di canti dell’IWW, Industrial Workers of the World.

Una canzone espressamente “dedicated to the Open Shop drive”.
L’“Open Shop” – particolarmente perseguita negli USA degli anni 20, e a suon di ingiunzioni giudiziarie – è la strategia padronale di negare gli accordi collettivi di lavoro e siglare accordi azienda per azienda con qualsiasi gruppo maggioritario di dipendenti. Una pratica che torna periodicamente in voga, specie nei momenti di crisi, e che serve spesso ed eludere... (Continues)
My job now is no more;
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/17 - 13:44

I Want to Free Miss Liberty

I Want to Free Miss Liberty
[1920s]
Parole di Matti Valentinpoika Huhta (1880-1942), figlio di immigrati finlandesi, nato ad Ashtabula, Ohio, e morto a New York. Con il nome d’arte di T-Bone Slim fu scrittore, cantautore, hobo, attivista sindacale, militante dell’Industrial Workers of the World (IWW).
La musica viene accreditata a tali Bert Kalmar, Harry ed Herman Ruby, ma potrebbe invece trattarsi della melodia dell’ottocentesca “The Girl I Loved in Sunny Tennessee” (verificherò all’ascolto quanto prima)
Il testo – che ho trovato su Political Folk Music Dot Org - è contenuto in qualche edizione del “Little Red Songbook”, il libretto di canti dell’IWW.

Credo che questa prima canzone attribuita al finlandese T-Bone Slim possa fare piacere al nostro collaboratore Juha Rämö, che saluto.
In realtà già un’altra sua canzone è presente sul sito, Mysteries of a Hobo's Life (the Job I Left Behind Me)‎, ma fu attribuita... (Continues)
While the moon was softly shining,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/17 - 11:34
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Himno de Riego (versión satírica)

Anonymous
Himno de Riego <em>(versión satírica)</em>
[1930s]
Versione satirica repubblicana e anticlericale, molto popolare soprattutto in Catalogna, dell’inno della monarchia costituzionale spagnola, risalente all’epoca della guerra d’indipendenza e del cosiddetto “Trienio Liberal”.
La terza strofa è in catalano.




Il re Alfonso XIII - che fa da carta da culo all’ultima strofa - è Alfonso León Fernando María Jaime Isidro Pascual Antonio de Borbón y Habsburgo-Lorena, deposto nel 1931 all’avvento della Seconda Repubblica.
Si los curas y frailes supieran,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/17 - 10:38

Hinky Dinky Parlez-Vous

Anonymous
Hinky Dinky Parlez-Vous
[Tra le due guerre mondiali]
Canzone di “picket line” sulla melodia e la falsariga di “Mademoiselle from Armentières”, celebre “rake song”, o “risqué song” (canzone soldatesca da caserma, taverna, bordello), dalle trincee della Grande Guerra in Europa.
Il ritornello veniva spesso trascritto in modo volutamente scorretto, “Hinky dinky parlay voo”.
The bosses are taking it on the chin, parlez-vous;
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/17 - 10:02
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Hard Times in the Mill

Anonymous
Hard Times in the Mill
[inizio 900]
Canzone composta dai lavoratori della Columbia Duck Mill, Columbia, South Carolina, sull’aria della tradizionale “Hard Times in Cryderville Jail”
Testo trovato su Political Folk Music Dot Org
Il brano era ancora ben ricordato e cantato dagli operai tessili negli anni 40.

La canzone fa parte del repertorio di Pete Seeger (in “American Industrial Ballads”, Folkways Records 1956) e Joe Glazer (in “Sings Labor Songs”, Collector Records, 1971).

Si veda anche Hard Times in a Cotton Mill (Cotton Mill Blues)
Every morning at half-past four,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/17 - 08:49
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The Apple

The Apple
Allora chi erano Hugo Steinhaus http://it.wikipedia.org/wiki/Hugo_Steinhaus, Stanisław Ulam http://it.wikipedia.org/wiki/Stanislaw_Ulam o un Konstantin Ciołkowski http://pl.wikipedia.org/wiki/Konstanti.... Forse erano froci, come certo Leonardo Da Vini, Collodi, Fermi e compania bella. Ma che discorsi sono, cazzo...
Era gente di cui la nostra generazione non riesce neanche avvicinarsi minimamente... gente che ancora riusciva a pensare liberamente. Tutto qua.
Krzysiek 2015/4/17 - 01:13
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Partigiani di Castellino

Anonymous
Partigiani di Castellino
Confermo il comandante della Brigata Castellino era Renzo Cesale. La Brigata era composta da militari sbandati dal fronte francese,da partigiani locali di Castellino Ceva Carrù e paesi limitrofi. Della Brigata facevano parte mio padre e due miei zii deceduti in combattimento.
roberto odello 2015/4/16 - 23:04
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Cuba

Cuba
Chissà se nell’era Renzi sopravvive ancora qualche italiano comunista non americanista(tizzato)... ma per favore...

krzyś 2015/4/16 - 22:59
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Avanti ragazzi di Budapest

Avanti ragazzi di Budapest
FORWARD, PEOPLE OF BUDAPEST
(Continues)
Contributed by ZugNachPankow 2015/4/16 - 22:32

L'ultimo giorno di Santa

L'ultimo giorno di Santa
Vorrei segnalare che l'amico Beppe Giampà di Asti, ha realizzato un intero cd in cui ha musicato e interpretato alcune poesie dell'amato Cesare Pavese tratte da "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi".
Flavio Poltronieri 2015/4/16 - 21:01
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The Dead Will Walk the Earth

The Dead Will Walk the Earth
2009
Our secret ceremony
Down since the minute
(Continues)
Contributed by dq82 2015/4/16 - 21:00

The Ballad of the Deputies

Anonymous
The Ballad of the Deputies
[1897]
Versi di autore anonimo pubblicati su The Hazelton Daily Standard, il 17 settembre 1897.
Testo trovato sul blog Being But Men, We Walked Into the Trees

Ballata satirica dedicata allo sceriffo James F. Martin e ai “coraggiosi” poliziotti della contea di Luzerne, Pennsylvania, che il 10 settembre 1897 spararono all’impazzata sui minatori – quasi tutti immigrati polacchi, lituani, slovacchi e tedeschi – che a Lattimer erano scesi in sciopero contro le condizioni di sfruttamento in cui erano costretti a lavorare.

In quegli anni di fine 800 la situazione nei bacini minerari americani era tesissima: una massa enorme di immigrati si era riversata negli USA dall’Europa in piena crisi demografica e produttiva; tutta quella manodopera disintegrata e ricattabile aveva fatto scendere le paghe e aumentato l’odio verso i nuovi venuti da parte dei lavoratori nativi; i lavoratori immigrati non... (Continues)
How proud the deputies must feel
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/16 - 15:50
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This Land Is Your Land

This Land Is Your Land
Finlandizzazione di Juha Rämö
Finlandization by Juha Rämö
Suomettanut Juha Rämö
TÄMÄ MAA ON MEIDÄN
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/4/16 - 13:47

Ancient Jewish Lullaby

[1920]
Da un’antica ninna nanna yiddish
Adattamento in inglese di Mary Eleanora Gallagher (1883-1966), probabilmente un’ebrea americana e militante socialista.
Armonizzazione di Rudolph Liebich
Testo trovato su Political Folk Music Dot Org
Una canzone inclusa in una qualche edizione del “Little Red Songbook”, il libretto di canti dell’Industrial Workers of the World (IWW)

Chissà se nell’era Netanyahu sopravvive ancora qualche ebreo socialista…
Sleep my child, sleep my darling.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/16 - 11:22
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The Planter and the Sharecropper

The Planter and the Sharecropper
[1936]
Parole e musica di John Handcox (1904-1992), cantautore e bracciante afroamericano dell’Arkansas, che negli anni della Grande Depressione fu militante del combattivo sindacato Southern Tenant Farmers’ Union.

Nella raccolta intitolata “John L. Handcox: Songs, Poems, And Stories of the Southern Tenant Farmers Union”, WVU Press, 2005.
The planter lives off the sweat of the sharecropper brow
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/16 - 10:41
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Roll the Union On

Roll the Union On
ROLL THE UNION ON
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/16 - 10:07
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Raggedy

Raggedy
RAGGEDY, RAGGEDY
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/16 - 10:02
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Ο χορός του Σήφακα

Anonymous
Ο χορός του Σήφακα
O horós tou Sífaka
Κρητικό παραδοσιακό
Tradizionale cretese
Προσαρμογή και ενορχέστρωση του Γιάννη Μαρκόπουλου
Στη κρητική λύρα: Νίκος Ξυλούρης
'Αλμπουμ: Ριζίτικα [1971]
Arrangiamento e orchestrazione di Yannis Markopoulos
Esecuzione alla lira cretese: Nikos Xylouris
Album: Rizitika [1971]

E' il secondo Sifis che incontriamo in questo sito: il primo è stato un indimenticabile ragazzino dodicenne, forse il più giovane autore presente in questo sito. Il secondo è un grande eroe dell'indipendenza cretese e greca: Sifis Konstandoudakis, detto “Sifakas”, nato a Melidoni nel 1770 e morto nel 1823. La sua danza è qui suonata alla lira da Nikos Xylouris; uno Xylouris che forse per la prima volta in questo sito incontriamo nella sua versione originale, quella di massimo interprete e virtuoso dello strumento tradizionale cretese. Una danza per un combattente per la libertà, che -naturalmente-... (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμἠμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2015/4/16 - 01:55
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Old Southern Town

Old Southern Town
Finnish translation by Juha Rämö
Suomennos Juha Rämö
VANHA ETELÄN KAUPUNKI
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/4/15 - 23:35
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Ήτανε μια φορά

Ήτανε μια φορά
L'intero documentario dalla trasmissione Μηχανή του Χρόνου ("Macchina del tempo") sulla vita di Nikos Xylouris
Το ολόκληρο ντοκυμαντέρ από "Mηχανἠ του Χρόνου" για τον βίο του Νίκου Ξυλούρη




Il documentario è interamente (e ovviamente) in lingua greca, però facilmente comprensibile -almeno nelle parti commentate- a chiunque ne abbia una media conoscenza. Vi compare l'intera famiglia Xylouris. Nel documentario si spiega, tra le altre cose, l'origine del soprannome "Psaro-" di tutta la stirpe degli Xylouris di Anogia: un avo di Nikos correva talmente veloce, ai tempi della Turcocrazia, da sfuggire costantemente ai turchi quando li combatteva. Da qui il detto che si "mangiasse i turchi come pesci", e il prefisso "Psar(o)-" passò a tutti i discendenti. Così Nikos era "Psaronikos", il fratello Andonis (che compare nel documentario) "Psarandonis" e così via. Il documentario è anche una stupefacente raccolta di luoghi e di facce cretesi, le più belle del mondo.
Riccardo Venturi - Ελληνικὀ Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2015/4/15 - 23:19
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Quite Early Morning

Quite Early Morning
ispirato dall'articolo di Alessandro Portelli
I DOMANI PER CANTARE
(Continues)
2015/4/15 - 23:03

Canzone di Portolongone

Anonymous
Canzone di Portolongone
A proposito dell'infame Persecuzione che si accanisce sull'illustre mecenate Dott. Silvio Berlusconi (Legittimo ...)Presidente del Consiglio e Cavaliere del LAVORO. Ecco la Vera e più Scellerata MAFIA: quella vigliacca, distruttiva e Letale per il Popolo e le Istituzioni; in primis l'Erario dello STATO. Essa agisce tramite una Criminale e recondita Confraternita di Usurpatori e FALSI magistrati, abituata ad essere Usata da squallidi "Pentiti"; e da troppo lungo tempo si sollazza a fare il proprio Porco Comodo, con immorale e Temeraria Superbia, per mezzo di ignobili giudici SOVVERSIVI.
---
Costoro gagliardamente, tutti i giorni IMPESTANO dovunque razzolano, Trafficano, CONGIURANO e molto Impunemente, Calunniano e Macellano le Persone che non gradiscono; a cominciare dai loro "NEMICI Politici" per finire con tutti quelli che per loro (Emeriti (e conclamati) Ignoranti) "Puzzano di CULTURA"... (Continues)
Zione 2015/4/15 - 22:11
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The Rich Man and the Poor Man

The Rich Man and the Poor Man
English translation by Juha Rämö
Englanninkielinen käännös Juha Rämö
RIKAS MIES JA KÖYHÄ MIES
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/4/15 - 20:01
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No More Mournin’

No More Mournin’
[1930s]
Versi di John Handcox (1904-1992), contadino, militante sindacale e cantautore originario dell’Arkansas.
Sulla melodia dello spiritual "Oh, Freedom!" composto da ignoto autore afro-americano subito dopo la Guerra Civile (1861-1865).
Testo trovato su Political Folk Music Dot Org
Il brano è incluso nella raccolta intitolata “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” pubblicata nel 1996 dall’etichetta tedesca Bear Family Records.
No more mournin’, no more mournin’,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/15 - 17:14

No, John, No!

Anonymous
No, John, No!
[1940s]
Testo di autore anonimo, sulla melodia di una canzone tradizionale inglese risalente alla fine del 600 (“No, Sir, No”, o “No, John, No!”, o “The Spanish Merchant's Daughter”), raccolto da Joe Glazer e Bill Friedland.
Testo trovato su Folk Archive
Trovo la canzone (in mezzo a molte altre che nei prossimi giorni con piacere andrò a spulciare) nel “Socialist Song Book” pubblicato dalla Young People's Socialist League nel 1959.
Now John worked in an open shop,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/15 - 16:36
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A la mina no voy

A la mina no voy
Finnish translation by Kaj Chydenius
Suomennos Kaj Chydenius

KAIVOKSEEN EN LÄHDE
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/4/15 - 15:51
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Poor Miner’s Farewell

Poor Miner’s Farewell
In realtà questo brano di Aunt Molly Jackson (parente stretta di Sarah Ogan Gunning e di Jim Garland) è basato su Only a Miner Killed, una poesia risalente al 1879 ed attribuita a John Wallace Crawford, detto “Captain Jack”, ranger, giornalista, cacciatore d’indiani, soldato e cantore dell’“Ovest Selvaggio”.
E quella poesia ispirò pure Only A Hobo a Bob Dylan.
Bernart Bartleby 2015/4/15 - 15:15
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Non era un animale

Non era un animale
(L. Giovanardi)

Scritto, prodotto e realizzato da Luca Giovanardi @ Toxic tape, reggio Emilia
Francesco Moneti: violino registrato da Massimo Ghiacci @ Igloo Studio, RE
Voce: Gino Beer, campionamento da un'intervista fatta da Matteo Incerti per il libro "Il bracciale di Sterline. cento bastardi senza gloria, una storia vera di guerra e di passioni" di Matteo Incerti e Valentina Ruozi

(Modena City Ramblers)

Poco più di un anno fa ebbi l'opportunità di comporre la colonna sonora per un documentario per i fratelli Cervi. Fu un'esperienza per me formativa, ben aldilà del semplice aspetto musicale. Un'occasione di ricerca su ciò che l'antifascismo è stato e, cosa ben più importante, sul significato che ancora oggi può avere per noi. Oggi sono contento di proseguire in qualche modo quel discorso rubando impunemente la voce di un diretto protagonista dell'antifascismo come Gino Beer.
Se si doveva uccidere un tedesco e ci si poteva avvicinare a lui, senza che quello si mettesse.. si fosse allarmato e si poteva quindi avere un attimo per saltargli addosso e passargli la mano sul collo, mi avevano insegnato a mettere una lametta da barba tra le dita e per non permettergli d scivolare mettere dei fiammiferi nell'intaglio della lametta da barba in modo che praticamente la lametta da barba non poteva scivolare e poi con questo con questa lametta da barba tenuta praticamente tra pollice e indice con la mano chiusa ci si avvicinava ai tedeschi e poi rapidissimamente passargli la mano sul collo con questa lametta e praticamente strappargli le carotidi. Le prime volte ne riportai un'impressione spaventosa, perché c'è questo fiotto di sangue che esce mi sentii veramente un assassino... (Continues)
Contributed by dq82 2015/4/15 - 15:09
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Old Southern Town

Old Southern Town
15 aprile 2015
VECCHIA CITTA' DEL SUD
(Continues)
2015/4/15 - 15:09




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