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Before 2014-9-17

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Il padrone della festa

Il padrone della festa
da "Il padrone della festa" (2014)
Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzé

Il sasso su cui poggia il nostro culo, cioè il nostro pianeta, è il padrone della festa ma il genere umano lo sta svendendo a un dio di poche lire con prospettive che hanno la vita media di una campagna elettorale. Intanto il prossimo 21 settembre i "leader mondiali" si riuniranno alle Nazioni Unite a New York per l'ennesimo summit sul clima. Naturalmente sarà un incontro inutile come tutti quelli che l'hanno preceduto. Le associazioni ambientaliste hanno dato appuntamento per una People's Climate March e manifestazioni simili sono previste in molte altre città del globo.
Voglio che le cariche importanti
(Continues)
2014/9/17 - 23:23
Song Itineraries: War on Earth
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Psy Pawłowa

Psy Pawłowa
[1984]
Testo e musica di Grzegorz Ciechowski
Dall'album "Nieustanne tango" (Tango continuo)
Trovato qui http://www.tekstowo.pl/
Da ascoltare a pieno volume (come si scriveva da noi su alcuni dischi un tempo fa)

Sotto il secondo video che ho trovato su YT c'è una bella annotazione alla canzone, una specie di omaggio, una breve poesia, molto più che adeguata:

Jesteś głodny
Pracujesz głodny
Ślinisz się na widok chleba
Wychodzisz na ulicę
Dostajesz pałą po plecach
Wracasz do pracy
Jesteś głodny
Pracujesz głodny

Sei affamato
Lavori affamato
Ti viene acquolina in bocca quando vedi il pane
Esci fuori
Ti prendi qualche manganellata
Torni al lavoro
Sei affamato
Lavori affamato

tradotta liberamente da me, prende questa forma
Ciau, cuccioloni :)
reaguję na impulsy (znak)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/9/17 - 22:58
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Il disertore

Il disertore
Il brano è proposto dal gruppo folk piemontese del Cantovivo nel loro LP “Leva La gamba” del 1979

Dalle note di copertina del disco :

La creatività popolare, attraverso i suoi momenti più rappresentativi quali i riti, le tradizioni legate ai cicli dell’anno, le danze, le ballate, esprime una ineguagliabile capacità di accomunare al senso della storia una ricchissima dimensione poetica, magica, fantastica.

Presentando questo disco di canti, danze e ballate prevalentemente piemontesi ed occitane, vogliamo riproporre lo spirito e le strutture originali di ogni musica, pur intervenendo in una certa misura, proprio del rispetto della Tradizione Popolare con elaborazioni ed arrangiamenti nostri.

"Il Disertore" è una vecchia ballata di cui si conoscono molte varianti soprattutto in Piemonte ed in Francia. Abbiamo unito un testo piemontese ad una musica di provenienza francese.

Come per la ... (Continues)
Bel galant va pié partì për l'amore d'una bionda
(Continues)
Contributed by Gianfranco Robiglio 2014/9/17 - 22:13
Song Itineraries: Deserters
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自衛隊に入ろう/ Jiéitai ni hairō

自衛隊に入ろう/ Jiéitai ni hairō
[1968]
Parole di 高田 渡 / Takada Wataru
Sulla melodia di Andorra (1962), canzone scritta da Malvina Reynolds con musica di Pete Seeger
Testo trovato su Songs for Fukushima, di Matthew Penney

Nel 1968 le folk songs divennero molto popolari in tutto il Giappone, a cominciare dalla regione di Kansai di cui erano originari molti studenti songwriters collegati alla sinistra pacifista americana e mondiale che lottava contro la guerra in Vietnam. Questa “Jiéitai ni hairō” (“Let’s Join The Self Defence Forces!”, “Uniamoci alla Forze di Autodifesa!”) era una ben mascherata satira anti-militarista nello stile musicale cosiddetto “enka”, nato nel periodo Meiji (1868–1912) proprio per esprimere in performance canore il dissenso politico. E come capitò in altri parti del mondo per altre canzoni satiriche dissimulate, anche con “Jiéitai ni hairō” le autorità ci misero un attimo a capire che non era affatto... (Continues)
みなさん方の中に
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 22:03

Eunice and Pablo

Eunice and Pablo
[2002]
Parole e musica di Sheila Simon, oggi vice governatore dell’Illinois (Democratic Party)
Testo trovato sul suo articolo intitolato “Greatest Hits: Domestic Violence in American Country Music

“Eunice and Pablo tells the story of a 1985 Jackson County, Illinois, case in which the Pablo Kenner Sr. was accused of attempted murder and aggravated battery. He was convicted of aggravated battery. The lyrics were taken directly from the testimony at the trial.”

Probabilmente quel Pablo Kenner è lo stesso che qualche anno dopo, nel 1991, fu imputato di triplice omicidio (non so come andò a finire) e che più recentemente, nel 2013, è stato arrestato per atti di crudeltà aggravati su animali…
This is the story of Eunice and Pablo,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 14:00

Quando Bandiera Rossa si cantava

Anonymous
Quando Bandiera Rossa si cantava
[anni '30]
Sull'aria di "Giovinezza"
(Inno fascista copiato da un canto degli Arditi del Popolo)

E' possibile, anzi probabile, che almeno il ritornello di questo canto popolare toscano altamente clandestino sia presente in altre canzoni di questo sito; il fatto è che era talmente diffuso, sotterraneamente, nella Toscana degli anni '30 che non se ne contano le versioni. La presente è chiaramente fiorentina, e non è “di fuori” che venga dal quartiere dell'Oltrarno che, anche durante il ventennio, mantenne la sua connotazione fieramente antifascista (che pagò a caro prezzo con raid e stragi, come quella di Piazza Tasso del 17 luglio 1944) e pure la sua estrema miseria; ma veniva cantato in tutta la Toscana.

Io stesso ho sentito mia madre cantarne delle strofe, e mia madre lo sentiva nell'Isola d'Elba del periodo. Il fatto che, per queste strofe, sia stato fatta una parodia dell'inno fascista,... (Continues)
E o mamma!
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/9/17 - 11:57
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The Thunder Rolls

The Thunder Rolls
[1989-90]
Scritta da Pat Alger e Garth Brooks
Singolo poi nell’album intitolato “No Fences” del 1990

Oh, bene! “Another love grows cold on a sleepless night… but tonight will be the last time!”
Three thirty in the morning
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 11:18
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Rosie Strike Back

Rosie Strike Back
[1987]
Scritta da Eliza Huntington Gilkyson
Nell’album intitolato “King's Record Shop”
He's a bruiser, he likes to tease you
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 10:51
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The Stairs

The Stairs
[1987]
Scritta da Pamela Brown e David Roberts
Nell’album intitolato “The Last One to Know”
She looks at the clock, it's a quarter past nine.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 10:41
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Contrasto fra America e Russia

Contrasto fra America e Russia
[1976]
Improvvisazione in ottava rima
di Guerriero Romanelli e Renato Livi

Nel 1976, a Arezzo, Guerriero Romanelli, venditore ambulante di confezioni e stoffe, e Renato Livi, commerciante pure ambulante di formaggi (quello che in Toscana si chiama “caciaio”, estrema e antica evoluzione popolare del latino casearius), si ritrovarono a fare un'improvvisazione in ottava rima. Si ignora dove; se da qualche parte in una mattina di mercato, o se a una delle tante “case del popolo” che allora, in Toscana, facevano ancora parte del patrimonio della classe operaja (ora ne sono rimaste poche: o le han dismesse, o sono diventate “pùbbe” finti irlandesi e ci fanno pure l'èppi àuar, oppure ancora sono in mano al PD con tutto quel che ne consegue). Allora, come si sa, c'erano du' cose che gli andàvano di paripasso: la guerra fredda e la pace. C'era anche, specialmente in Toscana, i' grande Partiho... (Continues)
America
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/9/17 - 10:34
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Coward of the County

Coward of the County
[1979]
Scritta da Roger Bowling e Billy Ed Wheeler
Singolo poi nell’album di Kenny Rogers intitolato “Kenny”

La vittima della violenza non si fa vendetta da sola, come in No Man's Land di Tanya Tucker, ma a vendicarla ci pensa una figura di reietto, fino a quel momento considerato dai bulli rednecks il “vigliacco del paese”…
Everyone considered him
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 10:24
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No Man's Land

No Man's Land
[1974]
Scritta da Don Wayne
Nell’album intitolato “Would You Lay with Me (In a Field of Stone)”

Vendetta, tremenda vendetta!
Many years ago in Brushcreak Georgia
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 09:39
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The Knoxville Girl

Anonymous
The Knoxville Girl
[1924]
Un’“Appalachian murder ballad”, la cui prima incisione risale al 1924 e resa famosa nella versione dei Louvin Brothers (1956), che deriva da una ballata ottocentesca inglese, “The Wexford Girl”, che a sua volta deriva da un’altra precedente, “The Oxford Girl”, ispirata ad una “broadside ballad” di epoca elisabettiana (‘5-‘600) intitolata “The Cruel Miller” e basata cedrtamente su di un episodio di violenza realmente accaduto.

La versione qui riportata – dal solito imprescindibile Mudcat Café– è quella classica dei Louvin Brothers, ma molti artisti vi si sono cimentati, per esempio Nick Cave ed Elvis Costello.
I met a little girl in Knoxville
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 09:05
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Quarterback

Quarterback
[2014]
Scritta da Rivers Rutherford, Bobby Hamrick e Marti Dodson.

Una canzone sul sempre crescente fenomeno degli stupri ai danni di giovani ragazze, spesso fan o supporter, di cui sono protagonisti molti giovani atleti dei team sportivi dei campus universitari americani e canadesi…
It was Friday night and the lights were shinning
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 08:35
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Que nuestras manos se unan

Que nuestras manos se unan
[1981]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Isabel et Ángel Parra”, con la sorella Isabel Parra, realizzato in Francia dove i due erano esuli.
Alabado sea el niño
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 22:16
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El campesino del sur

El campesino del sur
[1981]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Isabel et Ángel Parra”, con la sorella Isabel Parra, realizzato in Francia dove i due erano esuli.
El campesino del sur
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 22:08
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Por cantar con alegría

Por cantar con alegría
[1981]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Isabel et Ángel Parra”, con la sorella Isabel Parra, realizzato in Francia dove i due erano esuli.
Qué largo se me ha hecho el viaje
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 21:47
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Y'a du soleil‎

Y'a du soleil‎
C'È DEL SOLE
(Continues)
Contributed by Fran 2014/9/16 - 19:15
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I Am What I Am

I Am What I Am
[1983]
Parole e musica di Jerry Herman
Dal musical intitolato “La Cage Aux Folles”, su libretto di Harvey Fierstein, basato sull’omonimo spettacolo scritto dal francese Jean Poiret nel 1973.
Da noi è meglio noto col titolo “Piume di struzzo” e per la riduzione cinematografica “Il vizietto”.

Pochi mesi dopo l'esordio del musical a Broadway, Gloria Gaynor incise il brano, trasformandolo in un successo globale. Il produttore Joel Diamon riconobbe il potenziale della canzone durante una rappresentazione dello show a Broadway e decise di trarne una versione disco per Gloria Gaynor, che la incise nell'album I Am Gloria Gaynor.
I am what I am, I am my own special creation
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 15:17
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Five Nights of Bleeding

Five Nights of Bleeding
[1978]
Testo di Linton Kwesi Johnson
Musica di Poet And The Roots
Dall'album "Dread Beat an' Blood"
Da http://www.mtv.it/



Johnson's first published poem was "Five Nights of Bleeding" which was later included in “Voices of the Living and the Dead” and in his second book, “Dread Beat and Blood”. It was written for Leroy Harris, a black youth stabbed at a party in South London. The poem was transitional. Its focus on the local, on the particulars of black life and struggle in London, would become typical of the poetry that his audience would read and hear in his books, performances, and recordings. And the rhythm is strongly that of the sound-system reggae that is the imaginative sound track for the events that occur in the poem's narrative, much in the way that the actual music would become integral with Johnson's performances. Yet the carefully chosen diction in the poem and the straightforward... (Continues)
Madness, madness
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/9/16 - 02:34
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Private Property

Private Property
[1984]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nel quadruplo “United States, Live”

William F. Buckley, Jr. (1925-2008) è stato un importante intellettuale conservatore americano, fautore del totale laissez-faire in economia e ferocemente anticomunista. Fu un grande sostenitore di Barry Goldwater e di Ronald Reagan durante le loro campagne presidenziali.

Qui Laurie Anderson racconta di come nei primi anni 80 lo stesso William F. Buckley, Jr. avesse provato un giorno sulla propria pelle le sue teorie sulla deregulation selvaggia: recatosi per fare un comizio nel centro di una cittadina dell’Illinois e scoperto che il centro-città non c’era più, sostituito da un mega centro commerciale, provò a abbozzare un comizio proprio lì ma fu immediatamente invitato ad andarsene dalla security... “Mi dispiace, questa è proprietà privata”...

La Anderson continua raccontando che, tornata nella sua Glen Ellyn,... (Continues)
William F. Buckley, Jr., Mr. Private Property, planned to give a little talk, a political speech, in a small town in Illinois. His advance men discovered that the center of town had disappeared, and that all the commercial action was out at the mall. When Buckley arrived at the mall, he set up his microphone near a little fountain and began to hand out leaflets and autograph copies of his latest book. Just as a small crowd of shoppers gathered, the owners of the mall ran out and said: Excuse us. This is private property, we’re afraid you’ll have to leave ...
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/15 - 22:31
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Free Fire Zone

Free Fire Zone
[1992]
Parole e musica di Kerry Livgren, membro dei Kansas e poi fondatore degli AD e dei Proto-Kaw.
Nel disco compilativo intitolato “Decade”

Una canzone che mi ha riportato alla mente una delle tante celebri sequenze di “Full Metal Jacket” di Stanley Kubrick, quella in cui durante un trasporto in elicottero un mitragliere continua a sparare senza sosta sui civili vietnamiti nelle risaie sottostanti urlando come un pazzo, “Get some! Get some! Get some, get some! Yeah, YEAH! C'mon, C'mon! Get some!”.

Ecco il dialogo completo tra il “door gunner”, interpretato da Tim Colceri, e il soldato-giornalista Joker, interpretato da Matthew Modine:


Door Gunner: Git some! Git some! Git some, yeah, yeah, yeah! Anyone who runs is a VC. Anyone who stands still is a well-disciplined VC! You should do a story about me sometime!
Joker: Why should we do a story about you?
Door Gunner: 'Cause I'm so... (Continues)
Fear for your life, just when you thought you were safe inside,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/15 - 09:47
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The Only Life You Have

The Only Life You Have
[2014]
Parole e musica di Justin “J” Capaldi e Kristen Falso
Nell’album intitolato “Things That Are Not”

Il video che accompagna questa canzone è stato girato al Vietnam Memorial, al Korean Memorial e al World War Two Memorial in Washington DC.
When you tried to grow up
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/14 - 21:01
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The Negro Speaks of Rivers

The Negro Speaks of Rivers
[1920]
Versi di Langston Hughes, nella raccolta intitolata “The Weary Blues”, pubblicata nel 1926.
Molti compositori si sono cimentati con questa poesia, prima fra tutti, nel 1942, Margaret Bonds (1913-1972), compositrice e pianista afroamericana che collaborò spesso con Hughes.

Una poesia che Hughes scrisse a 17 anni mentre il treno su cui viaggiava attraversava il Mississippi.
E’ dedicata a William Edward Burghardt Du Bois (1868-1963) attivista, storico, saggista, editore e poeta statunitense, di padre bianco e di madre nera ma proveniente da una delle poche comunità di neri liberi esistenti negli USA prima della guerra civile. Antirazzista, pacifista e comunista, W. E. B. Du Bois fu a lungo perseguitato dal governo USA che nel 1961, essendosi lui recato in Ghana su invito del presidente Nkrumah, non gli rinnovò il passaporto per il rientro. Du Bois e la moglie divennero cittadini ghanesi e lui morì ad Accra poco tempo dopo, nell’agosto del 1963.
I’ve known rivers:
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/14 - 20:32
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L'Internationale

L'Internationale
Solo mezz'ora fa ho tolto il cellophane da un libro che dormiva da sette od otto mesi su un ripiano, e ne ho lette finora solo le due pagine di introduzione. E questo ho letto:

"Cento e cinquanta anni fa, quel sogno diventò un inno: l'Internazionale, che poi è risuonato in ogni parte del mondo e che era nato tra queste montagne e in queste valli intorno al Macigno Bianco, dove si svolge la nostra storia. Anche se l'autore delle parole è un certo Pierre Degeyter, di nazionalità francese: la musica, nella sua parte essenziale, esisteva prima delle parole ed era un inno alle Alpi. Era una «marcia per banda» del maestro Vincenzo Petrali, e si intitolava Orobia. Come abbia poi fatto l'inno delle Alpi a diventare l'inno del genere umano («E' la lotta finale:| Uniamoci, e domani | L'Internazionale | Sarà il genere umano») resterà un mistero, che nessuno probabilmente potrà mai spiegare. La musica,... (Continues)
Gian Piero Testa 2014/9/14 - 15:15
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Him

Him
Album: It's Not Me, It's You (2009)

Il fanatismo religioso non è cosa nuova, e molti sono già morti e hanno ucciso in nome di Dio, ben prima dell'11 settembre 2001.
Would you please take me away from this place?
(Continues)
2014/9/13 - 23:57
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The Partisan

The Partisan
Caro Riccardo Pantusa, intanto vorrei precisare che l'interprete Ruben canta:
"ritorneremo dall'ombra" e non "rientreremo dall'ombra".

Io mi sono occupato di questa canzone all'interno dei numerosi omaggi che ho fatto a Leonard Cohen e siccome la traduzione inglese che lui canta recita: "we'll come from the shadow" non mi sono giustamente preoccupato di tradurre l'originale francese, l'avrei fatto solo nel caso che Cohen stesso avesse scelto di cantare "we'll come in the shadow".

Se Leonard ha scelto di utilizzare la traduzione inglese per questa quartina invece che l'originale francese, come ha fatto per altre tre quartine della canzone, avrà avuto i suoi motivi (che io ignoro)e ti assicuro per esperienza diretta che lui conosce il francese, in quanto è la lingua che abbiamo utilizzato per conversare quando ci siamo incontrati.

La canzone era popolare in quell'ambiente musicale americano dell'epoca: esiste una versione di Joan Baez incisa nel 1972, in cui questa quartina viene cantata allo stesso modo.

Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 2014/9/13 - 22:50




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