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Giorgio Gaber: Gli imbroglioni

Giorgio Gaber: Gli imbroglioni
[1963]
Parole di Giorgio Gaber
Musica di Giorgio Gaber e Umberto Simonetta
Una canzone scritta per la colonna sonora dell'omonimo film ad episodi diretto da Lucio Fulci nel 1963, con Walter Chiari, Raimondo Vianello, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e tanti altri noti del cinema italiano (compreso lo stesso Gaber in un cameo)

Propongo questa canzone come Extra e nel percorso "Violenza contro i primi ministri" perchè c'è una strofa profetica che mi ha lasciato di stucco... Era infatti il 1963, e Gaber di certo non poteva sapere che di lì a qualche anno, nel 1977, il nostro beneamato Silvio Berlusconi – presente! - sarebbe stato insignito della onorificenza di Cavaliere del Lavoro avendo giustappunto 40 anni!
Conosci quel paese
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/31 - 18:03
Song Itineraries: Prime Minister Abuse
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Ballade Vom Zufälligen Tod In Duisburg

Ballade Vom Zufälligen Tod In Duisburg
[1974?]
Parole di Walter Mossmann (1941-2015), cantautore, giornalista e regista tedesco
Sulla melodia de Le roi a fait battre tambour
Nell’album “Frühlingsanfang” del 1979
Testo trovato su LyricWiki

Una canzone dedicata al sociologo tedesco Christian Sigrist (1935-2015), più volte arrestato e processato all’epoca per la sua condanna di omicidi politici da parte della polizia.
Infatti questa canzone parla di Günter Routhier, militante comunista che nel 1974 a Duisburg, durante i disordini scoppiati nel corso di un’udienza, fu fermato dalla polizia e trascinato giù per le scale, riportando lesioni alla testa tali da ucciderlo dopo due settimane di ricovero. Le due perizie ordinate arrivarono a conclusioni diametralmente opposte, ma i giudici accolsero quella favorevole alla polizia e stabilirono che fosse denunciato chiunque sostenesse la tesi dell’omicidio in custodia.

Nel testo si... (Continues)
Im Jahre dreiundsiebzig kam
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/31 - 16:25
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Nach der endgültigen und vollständigen Einführung und Inkrafttretung der Notstandsgesetze werde ich allen leichtfertig-gutgläubigen Wählern ein Liedchen singen. Vorsichtshalber singe ich es schon jetzt!

Nach der endgültigen und vollständigen Einführung und Inkrafttretung der Notstandsgesetze werde ich allen leichtfertig-gutgläubigen Wählern ein Liedchen singen. Vorsichtshalber singe ich es schon jetzt!
[1967]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp (1934-), cantautore e pittore tedesco di grande talento.
Nel suo album intitolato “Die widerborstigen Gesänge des Dieter Süverkrüp”
Testo trovato su LyricWiki



Come già in Lagerlied - paradossale descrizione della Germania occidentale negli anni 60 come un grande campo di concentramento hitleriano - anche qui Süverkrüp saluta l’imminente avvento delle leggi emergenziali per contrastare la ribellione studentesca, che poi furono effettivamente adottate – guarda caso - all’indomani del grave ferimento di Rudi Dutschke ad opera di un invasato anticomunista, episodio che privò il movimento del suo leader…

Una canzone che ritengo sia pure di grande attualità, alla luce di quanto si può leggere, per esempio, sul recente rapporto di Amnesty International intitolato Dangerously disproportionate. The ever-expanding national security State in Europe (gennaio... (Continues)
Ich gratuliere euch zu den Gesetzen
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/31 - 14:32
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Lied vom Tod

Lied vom Tod
[1967]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp (1934-), cantautore e pittore tedesco di grande talento.
Nel suo album intitolato “Die widerborstigen Gesänge des Dieter Süverkrüp”
Testo trovato su LyricWiki
Es hat der Tod ein glatt Gesicht und trinkt Champagnerwein
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/31 - 13:36
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Lagerlied

Lagerlied
[1967]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp (1934-), cantautore e pittore tedesco di grande talento.
Nel suo album intitolato “Die widerborstigen Gesänge des Dieter Süverkrüp”

Immagino che Süverkrüp volesse utilizzare un paradosso paragonando i campi di concentramento naziste alle leggi speciali che la Germania per prima in Europa varò per contenere e reprimere il movimento sessantottino. Comunque, secondo Süverkrüp l’unica differenza tra la “democrazia” tedesca (parliamo della Repubblica Federale) ed il totalitarismo hitleriano era che negli anni 60 si poteva esprimere liberamente la propria opinione, ma la repressione del dissenso restava comunque feroce.
Du da, bist du der, den man um elf hier eingeliefert hat?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/31 - 13:26
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My Last Farewell to Stirling

Anonymous
My Last Farewell to Stirling
[XIX° secolo]
Una ballata compresa in “The Greig-Duncan Folk Song Collection”, raccolta di canzoni del nord-est scozzese curata dai ricercatori Gavin Greig (1856–1914) e James Bruce Duncan (1848-1917), pubblicata poco prima dello scoppio della Grande Guerra.
La versione riportata, tratta dal sito dello Scots Language Centre, è quella di Charlie Murray, classe 1916. Interpretata in seguito da molti altri artisti, tra i quali in particolare Martyn Wyndham-Read e Ewan MacColl. La versione di quest’ultimo si trova in “Scots Street Songs” del 1956.

Un bracconiere – mestiere allora svolto da poveracci per fame – catturato nella tenuta di un signore, viene condannato a 20 anni di colonia penale in Australia, nella Van Dieman's Land, la Tasmania.
Nae lark in transport mounts the sky
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/31 - 11:05

Filastrocca macabra

Filastrocca macabra
[2018]
"La scorsa settimana ho scritto questi versi, nati come filastrocca macabra. Si scrive e si ride anche di ciò che spaventa, proprio perché spaventa e fa soffrire. Sono molti anni che non condivido i testi destinati a non essere musicati. Non ne scrivo più tanti come un tempo, ma ogni tanto qualcosa salta fuori. Questa la condivido con voi.
dalla pagina facebook dell'autore"
Si muore sui treni, si muore per strada,
(Continues)
Contributed by adriana 2018/1/31 - 09:07

Ogalla, Ogallala

Ogalla, Ogallala
Ogalla, Ogallala

Chanson française – Ogalla, Ogallala – Marco Valdo M.I. – 2018


Dialogue maïeutique

Oh la la, oh la la, Marco Valdo M.I. mon ami, quel titre est-ce là ? De quoi elle cause la chanson-là ?

Je me doutais que tu allais faire une pareille réflexion, Lucien l’âne mon ami et comme on peut l’imaginer, j’ai une réponse à te donner, dont j’espère qu’elle ne te décevra pas. En premier lieu, ce n’est pas « Oh la la Oh la la » le titre de la chanson, c’est « Ogalla, Ogallala ». Et ça change tout, même si je dois reconnaître qu’en écho, il y a bien l’expression que tu avances qui laisse entendre qu’il y aurait un drame qui se jouerait. Et pour un drame, c’en est un et un drame à rebondissements qui n’est pas près de finir. Venons en au fait : l’Ogallala du titre n’est la petite ville du Nebraska, à laquelle tu pensais certainement, mais une gigantesque nappe aquifère (Ogallala aquifer)... (Continues)
Trois ères glaciaires,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/1/30 - 21:24
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James Raeburn

Anonymous
James Raeburn
[prima metà 800 o precedente]
Canzone tradizionale scozzese che racconta un episodio di trasferimento forzato in una colonia penale in Oceania.
Il riferimento alla (Nuova) Caledonia situa la canzone a prima del 1853, quando quell’isola passò dal controllo britannico a quello francese.
Interpretata artisti come Ewan MacColl, Martyn Wyndham-Read, The Tannahill Weavers, The Corries e molti, molti altri.

Pare che James (o Jamie) Raeburn fosse un panettiere, condannato alla colonia penale per un piccolo furto, benchè si fosse sempre professato innocente. Un reato da poco, o addirittura non commesso, poteva costare allora il trasporto vero le colonie, un metodo sbrigativo con cui le classi dirigenti si procuravano manodopera a basso costo per le loro avventure coloniali.

Nell’edizione del 1901 della raccolta “Vagabond Songs and Ballads of Scotland: With Many Old and Familiar Melodies”, a... (Continues)
My name is James Raeburn. In Glasgow I was born,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/30 - 17:06
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Schooldays Over, Come on Then John

Schooldays Over, Come on Then John
[1960]
Parole di Ewan MacColl
Musica di Ewan MacColl e Peggy Seeger
In "The Big Hewer - A Radio Ballad About Britain's Coal Miners", trasmissione radiofonica in onda nel 1960 sulla BBC Radio, prodotta da Charles Parker (1919-1980), scrittore, cantante ed attore teatrale. Il disco è del 1967, poi riedito nel 1999.

Si tratta della quarta di otto emissioni curate da MacColl e dalla Seeger tra il 1957 ed il 1964.
La coppia si avvalse della collaborazione di artisti prestigiosi, come Dave Swarbrick, A. L. Lloyd, Ian Campbell, Isla Cameron e Louis Killen.
Interpreta da molti, tra cui i Dubliners, i Chieftains, Dick Gaughan, Damien Dempsey, i Clancy Brothers,...

Pitman e collier sono entrambi sinonimi di miner, tre modi diversi che l'inglese ha per indicare il minatore del carbone...
Schooldays over, come on then John
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/29 - 21:42
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For Anja

For Anja
2014
For Anja

For Anja, è infatti un omaggio alle vittime dell'Olocausto, in particolare a coloro che pur essendo sopravvissuti allo sterminio sono stati schiacciati dal peso delle atrocità di cui sono stati testimoni, e forse dal peso di una colpa oscura, quella di essere usciti vivi da uno dei più grandi massacri della storia. For Anja trae ispirazione dal fumetto di Art Spiegelman, Maus, che nella leggerezza dello stile fumettistico riesce ad esprimere l'enormità della tragedia dell'Olocausto.

In questa storia si muove in sordina la figura di Anja Spiegelman (Andzia Zylberberg), madre dell'autore, una donna fragile, comune, certamente non un'eroina, che malgrado la sua fragilità riesce tuttavia a sopravvivere all'internamento nel campo di Auschwitz.

Nel 1968 si toglierà la vita, compiendo una scelta difficile da comprendere eppure condivisa con molti altri che come lei erano scampati allo sterminio.
altoadige.it
What were you thinking while passing those gates, 
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/29 - 11:52
Song Itineraries: Extermination camps
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Il diritto di amare

Il diritto di amare
2009
Passaggi segreti

Lettera di una madre in carcere alla figlia. Il video è girato nel carcere di massima sicurezza di Ivrea
E se la vita vera fosse qui
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/29 - 11:41
Song Itineraries: From World Jails

Krzysiek Wrona: Kot

Krzysiek Wrona: Kot
[2018]
Parole di Krzysiek Wrona
Musica di dr Grzechu "Muzyka kota dziwaka"
Czy wejdziesz w drugi świat?
(Continues)
Contributed by Krzysiek 2018/1/28 - 23:26
Song Itineraries: Cats & Bad cats
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East Kilbride

East Kilbride
[2018]
Live in Huston

A friend in Berlin sent me a story about how the entire Chilean Air Force was essentially grounded for a time as a result of the actions of union engineers in Scotland who refused to repair the engines of their fighter jets after the 1973 coup.
Jet fighters bombed the palace, we all watched it on TV
(Continues)
Contributed by adriana 2018/1/28 - 10:47
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A Brief History of Jerusalem

A Brief History of Jerusalem
[2018]

It's been in the news a lot lately, since Trump announced his plan to move the US embassy from Tel Aviv to Jerusalem. So here's a little history for those who don't know.
From the frozen north with shields and swords
(Continues)
Contributed by adriana 2018/1/28 - 10:38
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Il giorno della terra

Il giorno della terra
[1988]
Parole di Alfredo Rapetti, in arte Cheope, paroliere, e di Alessandro Pizzamiglio, in arte Alessandro Bono (1964-1994), cantautore
Musica di Alessandro Bono e Matteo Fasolino
Nell'album di esordio di Alessandro Bono, eponimo.

Una canzone dedicata all'Intifada e al popolo palestinese.
Campi arati dal dolore
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/27 - 22:14
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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Oppure no

Oppure no
[1994]
Parole di Alessandro Pizzamiglio, arte Alessandro Bono (1964-1994), cantautore
Musica di Alessandro Bono e Matteo Fasolino
La canzone che dà il titolo al suo ultimo disco

Alessandro Bono partecipò a tre edizioni del Festival di Sanremo, l'ultima quella del 1994. dove presentò questa "Oppure no". La sua esibizione fu parecchio criticata, "stonato", dissero. Ma pochi sapevano che Alessandro Bono era gravemente ammalato. Morì poche settimane dopo a soli 30 anni, stroncato dall'AIDS.
Propongo questa canzone - pressochè dimenticata, come il suo autore - per via soprattutto delle prime tre strofe ma anche per altro:

"La canzone di Bono parlava di tempo che scorre inesorabile, di futuro incerto, vita precaria, di sentimenti che il futuro rischia di spazzare via. Incomprensibile per una generazione rampante, che correva verso il domani senza macchia e senza paura... Parlava di un ragazzo... (Continues)
Verrà un giorno in cui vivrò
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/27 - 22:00
Song Itineraries: Anti War Love Songs

Abend

Abend
[12.XII.941]
Versi di Selma Meerbaum-Eisinger (Černivci, 1924 – campo di lavoro nazista di Michajlovka, 1942).
Musica del Music World Quintet, dallo spettacolo "Tutto ciò che mi resta", concerto per il Giorno della Memoria, Roma, 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.

Pochi giorni dopo che Selma ebbe terminato la decima classe della scuola secondaria, la Romania entrò in guerra a fianco delle potenze dell'Asse (giugno 1941). Il 7 luglio 1941 venne incendiata la sinagoga di Černivci; il 30 luglio 1941 un'ordinanza a firma del colonnello Alexandru Rioşanu (ministro di Ion Antonescu e governatore della Bucovina) dichiarò gli ebrei come sovversivi e pericolosi per la sicurezza dello Stato e pertanto vietò loro di uscire di casa e li obbligò ad appuntare sui vestiti la stella di David. L’11 ottobre 1941 venne decretata la costituzione del ghetto e l’obbligo per tutti gli... (Continues)
Wie eine Linie dunkelblauen Schweigens
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/27 - 21:18
Song Itineraries: Extermination camps
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But fačunge, but maro pekal

Anonymous
But fačunge, but maro pekal
[1940-45]
Canzone dei Rom in Austria, composta nei campi di concentramento e conservata nell’Annuario del Centro di Documentazione della Resistenza Austriaca.
Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo "Tutto ciò che mi resta", concerto per il Giorno della Memoria, Roma, 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.
Il brano è interpretato da Myriam Fuks, voce, Marian Balog, voce, Roby Lakatos, violino, Marian Serban, cymbalon, Francesco Gesualdi, fisarmonica, Massimo Ceccarelli, contrabbasso.

"L’origine di questo pezzo e sconosciuta, ma venne probabilmente composta nello Tzigane Lager di Auschwitz. La musica romaní composta nei lager costituisce un patrimonio vastissimo di melodie e canzoni di cui e molto difficile ricostruire la genesi e anche stabilirne l’effettiva origine concentrazionaria, poiché i musicisti tzigani si tramandano tutto oralmente e non conoscono... (Continues)
But fačunge, but maro pekal
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/27 - 19:27
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Rumours of War

Rumours of War
(1984)
Album: Russians & Americans
Al Stewart / Peter White
We met on the beach amid rumours of war
(Continues)
2018/1/27 - 18:10

Rumours of War

Anonymous
Rumours of War
Non sappiamo chi sia l'autore di questa canzone, forse il Marc che si firma in questa raccolta di "Rainbow Songs", le canzoni del movimento neo-hippie conosciuto come Rainbow Family. Rispetto ad altre canzoni semplicemente "peace and love"/"volemose bene" questa mi sembra più politica...
I come home from work, turn on the evening blues
(Continues)
2018/1/27 - 16:46
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Rumours of War

Rumours of War
Album: Mystic Man (1978)
Talkin' 'bout war
(Continues)
2018/1/27 - 16:39
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Cronache scaramantiche

Cronache scaramantiche
Parole e musica di Maurizio Geri
dall'album Madreperla (2011)

Una bella canzone scritta da Maurizio Geri sull'olocausto degli zingari dall'abum Madreperla di Banditaliana
Di questi tempi non sospetti
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2018/1/27 - 16:19
Song Itineraries: Rom, Racism, Porrajmos
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L'allenatore in campo

L'allenatore in campo
[ottobre 2017]
Rap di Andrea Licata (Red Riot)
5° anno liceo "Mossotti" - Novara

Corriere di Novara, 21 ottobre 2017



« Fatto sta che di Weisz, a sessant'anni dalla morte, si era perduta ogni traccia. Eppure aveva vinto più di tutti nella sua epoca, un'epoca gloriosa del pallone, aveva conquistato scudetti e coppe. Ben più di tecnici tanto acclamati oggi. [...] Sarebbe immaginabile che qualcuno di loro scomparisse di colpo? A lui è successo. »

(Matteo Marani, Dallo scudetto ad Auschwitz)

Árpád Weisz, a volte italianizzato in Arpad Veisz (Solt, 16 aprile 1896 – Auschwitz, 31 gennaio 1944), è stato un calciatore e allenatore di calcio ungherese di origine ebraica, vittima dell'Olocausto. Dopo una breve esperienza calcistica nel campionato italiano degli anni 1920, iniziò una brillante carriera di allenatore vincendo uno scudetto con l'Ambrosiana, ad appena trentaquattro anni, e altri... (Continues)
Raccontano la mia storia da anni,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/1/27 - 08:10

Peaceful People Know

Anonymous
Peaceful People Know
Rainbow peace song. (Aziz and Shanti band)

Sempre nel filone del movimento "Rainbow Family" (vedi Mother I Feel You) una canzone di pace il cui testo è ripreso da un sito che raccoglie le Rainbow Songs, attribuita a una non meglio identificata Aziz and Shanti band. Le foto di questo ritrovo hippie sono di Denis Vejas.
Peaceful people know, where they are and why.
(Continues)
2018/1/27 - 01:05
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Polvere e viole

Polvere e viole
(2016?)

Chiara Riondino, voce
Alessandro Giachero, pianoforte
Franco Fabbrini, contrabbasso


Brano scritto e cantato da Chiara Riondino dedicato a Tina Modotti.

Una canzone molto bella che secondo me ha tutto il diritto di stare in questo sito se non altro per il verso "ho visto carne farsi sangue sotto i colpi dell'ordine" che descrive tutta l'esperienza umana e politica di Tina di fronte agli orrori del nazismo, del fascismo e della guerra.

Seduta dentro l'auto
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2018/1/26 - 23:55
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Terrorism! (The ISIS Crisis)

Terrorism! (The ISIS Crisis)
(2017)

The song also comes with an animated video that underlines the themes of the song which tackles a topic that which is rarely not from the news in 2017. “I think the video and song are pretty self explanatory,” says Salami. “If it’s not, well, key words to consider would be ‘irony’ , ‘hysteria’ and ‘consequence’.”
I scrolled down and hit a link
(Continues)
2018/1/26 - 22:49
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E vui durmiti ancora

E vui durmiti ancora
(1910)

...E vui durmiti ancora! è una poesia siciliana scritta da Giovanni Formisano nel 1910 e musicata da Gaetano Emanuel Calì. La prima incisione del brano musicale (detto mattutina, che così si distingue dalla notturna, la serenata serale) è del 1927. Portata al successo da Tecla Scarano

Un altro fatto legato al brano ricorda come sul fronte della Carnia, durante la Prima guerra mondiale, in un momento di pausa un giovane soldato siciliano prese la sua chitarra e, al chiar di luna, intonò la canzone. Il silenzio che aleggiava dava voce solo alle note della mattutina. Al termine dell'esecuzione si sentirono improvvisamente le urla di apprezzamento degli austriaci, avversari sul campo, ma compagni emotivamente: non arrivavano a capirne il senso, ma rimasero incantati dalla bellezza della musica. Come a dire che la musica supera le barriere, anche in guerra.
(Aurelio Corona, L'anima e... (Continues)
Lu suli è già spuntatu di lu mari
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 19:23
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Inno di Mameli (2002)

Inno di Mameli (2002)
Inno di Mameli (1847), rifatto il 14-6-2002, armonizzato con la Costituzione, nello stesso stile buffo del testo tradizionale, ma senza le sue violenze e brutture.
Fratelli d’Italia
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 19:16
Song Itineraries: Anthems and Anti-Anthems
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Non chiamatele "missioni di Pace!"

Non chiamatele
Il brano é stato ispirato dalla lettera dell' Appello dal titolo: "Guerra in Afghanistan: Missione di Pace?" firmato e lanciato il 4 Ottobre 2010, giorno in cui ricorre la festa di S. Francesco D'Assisi, Testimone e strumento della Pace e del Dialogo. L' appello, a cui si chiede a tutte le persone sensibili e di buona volontà di aderire, é stato lanciato dai grandi Testimoni di Pace del nostro tempo, fra questi il Vescovo emerito di Caserta mons. Raffaele Nogaro ed il padre missionario comboniano Alex Zanotelli e tanti altri...
Vorrei un mondo in cui le guerre si chiamassero guerre
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 19:12
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Un vecchio soldato

anni '70
Questa che canto è la storia di un vecchio soldato in pensione
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 17:38
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Mother I Feel You

Anonymous
Mother I Feel You
Pare uno degli inni del movimento internazionale chiamato Rainbow Family
Il testo trovato qui
Mother I feel you under my feet,
(Continues)
Contributed by k 2018/1/26 - 16:16
Song Itineraries: War on Earth
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Amarti e poi morire

Amarti e poi morire
1971
Testo di Daniele Pace, Giancarlo Bigazzi
Musica di Jacques Revaux

La canzone è una cover di La maladie d'amour di Michel Sardou, diversamente da altre canzoni più "impegnate" divenute in italiano delle canzonette d'amore, questa diventa in italiano una canzone d'amore per il soldato che parte in guerra, un grande topos, da "Addio mia bella addio" in poi
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 16:13
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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La ballata di un soldato

La ballata di un soldato
2011

Serie di 24 canzoni per bambini eseguite dal Coro dell'Università degli Studi di Torino composte dal maestro Sergio Pasteris. Il progetto è rivolto primariamente, ma non solo, ai bambini ospedalizzati e diversabili, configurandosi come veicolo di supporto e di sostegno anche per le famiglie coinvolte in particolari percorsi della vita. I disegni sono di bambini ospedalizzati e non, animati da Vincenzo Gioanola.
Sul viso un sorriso, sorpreso sereno
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 15:18

Lettera di un soldato

Anonymous
2008

Testo trovato su internet postato dall'utente HikaruTheHost
Se vedrai in riva al mare mio amore
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 14:59
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Soldati

Soldati
2014
Canto questa canzone
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 13:44
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Un soldato a Caporetto

2017
Gli alberi sfumati, attaccati come contorno
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 13:23
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

J'ai osé parler

J'ai osé parler
[1954-57]
Una poesia compresa in “Diwân de l'état-major", che poi insieme a “Matinale de mon peuple” - da dove è tratta Le temps des mots - costituì la raccolta così intitolata pubblicata nel 1961
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.

Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.

Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
J'ai osé parler !
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 13:54
Song Itineraries: The Algerian War

Le temps des mots

Le temps des mots
[1955]
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Una poesia compresa in “Matinale de mon peuple", pubblicata sulla rivista “Esprit” n. 232 del novembre 1955.
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.

Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.

Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
Cœur percé d’une hirondelle
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 13:31
Song Itineraries: The Algerian War

Les belles apparences

Les belles apparences
[1955]
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Una poesia compresa in “Matinale de mon peuple", pubblicata sulla rivista “Esprit” n. 232 del novembre 1955.
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.

Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.

Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
Le cœur à l'étroit
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 13:23
Song Itineraries: The Algerian War

Tracts

Tracts
[1954]
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Nella raccolta “Poèmes", con la prefazione di René Char, curata da Albert Camus e pubblicata da Gallimard nel 1954 nella collezione "Espoir".
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.

Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.

Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
C’est un printemps de déchirures,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 13:06
Song Itineraries: The Algerian War

Si chanter mon amour c’est aimer ma patrie

Si chanter mon amour c’est aimer ma patrie
[1954]
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Nella raccolta “Poèmes", con la prefazione di René Char, curata da Albert Camus e pubblicata da Gallimard nel 1954 nella collezione "Espoir".
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese (non so se sia il testo originale o un adattamento del compositore)

Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.

Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
Si chanter mon amour c’est aimer ma patrie,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 12:06
Song Itineraries: The Algerian War
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Peppe Voltarelli: Il monumento

Peppe Voltarelli: Il monumento
[2014]
Testo e musica di Peppe Voltarelli
Peppe Voltarelli: Voce
Finaz: Chitarra elettrica
Paolo Baglioni: Batteria
Marco Bachi: Basso
Massimo Dedo: Tromba, trombone, arrangiamento fiati
Raffaele Brancati: Sax soprano
Album: Lamentarsi come ipotesi



Visto che oggi, 25 gennaio, sembra una giornata monumentale (e con Vladimir Vysotskij di mezzo non poteva che essere così), mi permetto di inserire questa originale reinterpretazione del tema “Monumento” da parte di Peppe Voltarelli. In casa mia tengo quattro santini di cantatori e sonatori: Georges Brassens, Léo Ferré, Jacques Brel (tutti e tre insieme su una cartolina speditami da Parigi da Oreste Scalzone), e Peppe Voltarelli. Brassens e Brel non li ho mai conosciuti. Con Léo Ferré ho scambiato una volta due o tre parole in un'osteria vicino a Castellina in Chianti (anzi, più vicina a Monteriggioni), prima che morisse. Con Peppe Voltarelli,... (Continues)
Eccolo, lo vedo da lontano
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/1/25 - 10:38
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Campane di Monte Nevoso

Campane di Monte Nevoso
[1948]

Scritta da Bixio Cherubini e Carlo Concina, il duo di "Vola Colomba" (quella che nell'interpretazione di Nilla Pizzi vinse il Festival di Sanremo 1952).
Mi pare che esistano almeno due versioni di "Campane di Monte Nevoso", quella originale, più patriottarda e religiosa, e una successiva (qui proposta), più "laica" e incentrata sugli affetti.
Dietro i monti tramonta il sole
(Continues)
2018/1/25 - 10:27
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Chanson

Chanson
[1942]
Versi di Eugène Guillevic (1907-1997), nella raccolta intitolata “Terraqué” (1942)
Un, deux, trois —
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 08:22
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Памятник

Памятник
Pamjatnik
[1973]
Testo e musica di Vladimir Vysotskij
Lyrics and music by Vladimir Vysotsky
Музыка и стихи: Владимир Семёнович Высоцкий

...Resolvez-vous, messieurs, si pensateci voi, io intanto guardo il vento strappar le foglie alle betulle, lo seguo attraverso il mio bicchiere, resolvez-vous, messieurs, a voi la soluzione, a voi vocabolari, trattati o altre invenzioni, je suis fatigué, messieurs, la vita che fatica infinita, scansare il metro quotidiano per inciampare in una bottiglia subito finita. Io sono ancora vivo, messieurs, perché la gente canta le mie canzoni... (Mario Mantovani, Cremona 2002)

...fosse stato per me non sarei qui a sentire cantar di me, le canzoni che scrissi un dì, sarei con voi a passare la notte ad ascoltare la musica e magari chissà avrei visto cadere i muri e nascondere le bandiere, altri santi e altri re, altri lacchè, le parole mi cercano e le voci mi... (Continues)
Я при жизни был рослым и стройным,
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2018/1/25 - 00:11

X... Français

X... Français
[1941]
Versi di Louis Aragon, nella racconta "En français dans le texte. Poèmes" (1943)
Interpretazione di Laurent Terzieff e François Chaumette nel disco "La Résistance, ses chants et ses poètes", 1975
Testo trovato su Matthieu Ledoré Poésie
Un nom comme le sang banal d'une coupure
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/24 - 21:27
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Uns vão bem e outros mal

Uns vão bem e outros mal
Dall'album "Madrugada dos Trapeiros". Composta durante gli ultimi anni del regime fascista di Salzar e i primi anni del periodo rivoluzionario iniziato il 25 aprile del 1974.
Senhoras e meus senhores, façam roda por favor
(Continues)
Contributed by Andrea 2018/1/24 - 20:53

Pierre Seghers: Octobre

Pierre Seghers: Octobre
[dicembre 1941]
Versi di Pierre Seghers (1906-1987), poeta, editore e partigiano francese. Pubblicati nel gennaio 1942 sulla rivista svizzera "Traits", n. 3. Poi con lo pseudonimo di Louis Maste nella fondamentale raccolta "L’Honneur des poètes", edita clandestinamente a Parigi nel 1943 per i tipi de Les Éditions de Minuit.

Una poesia che Pierre Seghers - autore di poesie e canzoni come La Gloire e Merde à Vauban – scrisse all'indomani dell'eccidio di Châteaubriant, Loira, del 22 ottobre 1941, quando i nazisti uccisero 50 ostaggi come rappresaglia per l'assassinio da parte della resistenza del tenente colonnello Karl Hotz.
Per un'ampio racconto della vicenda rimando all'introduzione alla poesia Les fusillés de Châteaubriant di René Guy Cadou.
Le vent qui pousse les colonnes de feuilles mortes
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/24 - 20:39
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Rosenfeld's dream

Rosenfeld's dream
2012
SENZA PADRONE sogni e storie dell’impresa a proprietà collettiva.
(GP. Bigazzi – S. Manetti – M. Cavallo)

È una data strana l'8 marzo, una storia difficile da ricostruire quella della giornata internazionale della donna. Molti concordano però che si celebra ricordando l’incendio della Triangle di New York, che però avvenne il 25, di marzo, del 1911.

La storia è questa, in due parole: il pomeriggio di quel sabato, la Triangle Shirtwaist Factory nel sud di Manhattan prese fuoco.
I padroni della fabbrica tenevano chiuse a chiave le porte principali e quelle di sicurezza, per impedire furti, ma anche ingressi e uscite non autorizzate. Scoppiò l’incendio e il risultato furono 146 morti… quasi tutte ragazze italiane ed ebree fra i 16 e i 23 anni.
Ragazze immigrate da poco in America, lavoravano 52 ore a settimana, chiuse là dentro, per una paga di 8 dollari.
Quelle che non morirono... (Continues)
But as we hit the final strip of yellow land
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/24 - 18:11
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Sono io il responsabile

Sono io il responsabile
2012
SENZA PADRONE sogni e storie dell’impresa a proprietà collettiva.
(GP. Bigazzi – S. Manetti – M. Cavallo)
Sono io il responsabile
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/24 - 17:47
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Pro Patria

Pro Patria
2011
Mai Nulla di troppo

Liberamente ispirata alla poesia Knowlt Hoheimer di Edgar Lee Masters.
Ricordo ancora l'attimo in cui la pallottola mi ha trafitto.
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/24 - 14:29
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La mort du loup

La mort du loup
[1843]
Versi di Alfred de Vigny (1797-1863), scrittore, drammaturgo e poeta francese
Musica di Christophe Bourdoiseau (1967-), autore, compositore e interprete francese, di natali neerlandesi. “La mort du loup” è una sua composizione del 2011
Testo trovato qui
I
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/24 - 13:21
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Aleppo

Aleppo
(2014)
Album: Aleppo
Falling into pieces
(Continues)
2018/1/23 - 22:53
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Rotatives !

Rotatives !
Rotatives !

Chanson française – Rotatives – Guy Béart – 1968


Dialogue maïeutique

Voici, Lucien l’âne mon ami, une chanson de Guy Béart, chanteur au répertoire polymorphe et gigantesque. Il a tenu la scène soixante ans et comme pour presque tous les chanteurs – à part Georges Brassens et Jacques Brel, bien de ses compositions et de ses interprétations sont méconnues. Si je dis ça, ce n’est pas que j’ai l’intention de te bassiner avec l’interminable énumération de ces chansons, ni même d’en tenter une docte classification par thèmes ; je dis ça, car j’ai un peu l’impression que Guy Béart est un de ces créateurs dont l’interlocuteur se contente de se rappeler l’une ou l’autre de ses chansons qui eurent du succès aux temps de sa jeunesse – à l’interlocuteur. « Ah, Guy Béart ! L’eau vive… Vive la Rose et tout ça… »
Précisément, « Et tout ça … ».
Mais la chanson n’a pas d’âge, et si le compositeur,... (Continues)
Quand le soleil est sage,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/1/23 - 22:38
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L'adieu du cavalier

L'adieu du cavalier
Versi di Guillaume Apollinaire (1880-1918), nella raccolta “Calligrammes. Poèmes de la paix et de la guerre, 1913-1916”, pubblicata nel 1918, anno della morte del poeta causata dall’indebolimento subìto dopo il ferimento in battaglia nel 1916 ed una complessa operazione chirurgica alla testa.
Musica per voce e pianoforte (1963) di Germaine Tailleferre (1892-1983), compositrice francese, in memoria di Francis Poulenc, compositore che a sua volta aveva messo in musica molte poesie di Apollinaire.
Ah Dieu! que la guerre est jolie
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/23 - 13:03
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L'étranger

L'étranger
Un dialogo scritto da Charles Baudelaire (1821-1867), con cui si apre “Le Spleen de Paris” (1869), raccolta di piccoli poemi in prosa scritti in gran parte fra il 1855 ed il 1864.
Musica di Léo Ferré, in “Léo Ferré Chante Baudelaire”, 1967
- Qui aimes-tu le mieux, homme énigmatique, dis ? Ton père, ta mère, ta sœur ou ton frère ?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 15:47
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Les effarés

Les effarés
[1870]
Versi di Arthur Rimbaud, qui nella versione del “dossier Verlaine” del 1871-72 (per le altre versioni si veda qui)
Una poesia messa in musica da diversi autori (Gabriel Dupont, Jean Musy, Anne-Marie Framboisier, Jacques Hustin, Catherine Le Forestier, Patrick Cinque e altri)
Testo trovato su Arthur Rimbaud, le poète
Noirs dans la neige et dans la brume,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 15:23
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La Paix

La Paix
[1874]
Versi di Théodore de Banville (1823-1891), poeta e drammaturgo francese
Nella raccolta “Rondels composés à la manière de Charles d'Orléans et Les Princesses, sonnets.”, 1874
Musica di Reynaldo Hahn (1874–1947), compositore, pianista e direttore d'orchestra venezuelano naturalizzato francese.
Testo trovato su questo sito dedicato a de Banville
La Paix, au milieu des moissons,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 14:11
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Le pas d'armes du Roi Jean

Le pas d'armes du Roi Jean
[1828]
Versi di Victor Hugo (1802-1885), nella raccolta “Odes et Ballades”
Musica di Camille Saint-Saëns (1835-1921), compositore, pianista e organista (per baritono, 1885)

“Noi che siamo, per volontà divina, gentiluomini d’alto rango, bisogna che facciamo rumore sulla terra, e la guerra non è che un gioco...”

La versione di Saint-Saëns l’ho trovata su Hugomanie
Qui la versione completa della poesia di Hugo.
Par saint Gille,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 13:52
Song Itineraries: Anti-war classical music
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Lemmings

Lemmings
[1971]
Scritta da Peter Hammill (testo e musica)
Composed by Peter Hammill (Lyrics and music)
Album: Pawn Hearts
Charisma Records, Ottobre / October 1971

La storia del suicidio di massa dei lemmings (in italiano: lemmini, o anche lemmi [singolare: lemmo]) è, come si sa, un'invenzione bella e buona: i piccoli roditori arvicoli artici, che d'inverno non vanno in letargo, sono prevalentemente solitari ma hanno comunque tassi di riproduzione molto alti e, a volte, la loro popolazione “esplode” facendoli disperdere (non di rado caoticamente) in ogni direzione in cerca di cibo e sostentamento (sono erbivori). Durante queste dispersioni è facile che molti di questi topi della tundra precipitino in dirupi, corsi d'acqua ecc.; in generale, però, la loro popolazione è regolata dai predatori, come avviene in natura. Certo è che le leggende sui lemmings sono parecchie; un tempo, ad esempio, si credeva... (Continues)
I stood alone upon the highest cliff-top,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/1/22 - 13:19
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Si je trépasse entre tes bras

Si je trépasse entre tes bras
[1552]
Versi di Pierre de Ronsard (1524-1585), poeta francese, nel primo libro de “Les Amours de Cassandre”, raccolta dedicata a Cassandra Salviati, una giovane italiana amata da Ronsard.
Musica di François Regnard, compositore rinascimentale
Interpreta dal quartetto neerlandese di musica barocca Egidius Kwartet.
Testo trovato su Hugomanie
Si je trépasse entre tes bras, Madame,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 11:43

Qu'est-ce pour nous, Mon Cœur...

Qu'est-ce pour nous, Mon Cœur...
[1871-72]
Versi di Arthur Rimbaud, nella raccolta “Derniers vers”, pubblicata per la prima volta nel 1891, anno di morte del poeta.
Musica di Dick Annegarn, per il brano sotto il titolo “Vers Nouveaux”, nell’album “Frères?” del 1986
Testo trovato su Hugomanie

Una poesia dedicata alla “Semaine Sanglante” del 1871, la feroce repressione della Comune di Parigi con cui Rimbaud certamente simpatizzò, anche se non è dato sapere se vi partecipò direttamente...
Qu'est-ce pour nous, Mon Cœur, que les nappes de sang
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 10:02
Song Itineraries: The Paris Commune, 1871
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La Guerre

La Guerre
Versi di Théodore de Banville (1823-1891), poeta e drammaturgo francese
Nella raccolta “Rondels composés à la manière de Charles d'Orléans et Les Princesses, sonnets.”, 1874
Musica di Charles Koechlin (1867-1950), compositore francese, nel ciclo “9 Rondels”, 1905.
Testo trovato su Hugomanie
La Guerre, ivre de sa colère,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 09:24
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La nuit

La nuit
Versi di André Pierre Leclercq, in arte Luc Bérimont (1915-1983), scrittore e poeta francese, membro della Resistenza, amico di René Guy Cadou
Interpretata in musica da Marc Robine nella raccolta "Poètes & chansons: Luc Bérimont" edita dalla EPM
Ho trovato il testo su Hugomanie, dove però non si dice da quale raccolta la poesia sia tratta.

“La notte è una poesia intensa e misteriosa che descrive un paese sotto occupazione all’indomani di un bombardamento, con gli abitanti cacciati dalla loro città, travolti da una notte da incubo, che si rifugiano nei boschi e nei sogni in cui appaiono le immagini di pace e gioia di prima della guerra.

Da questo poema emerge un'atmosfera strana, lugubre, inquietante, come se la strage fosse appena avvenuta. Una scena notturna con i protagonisti che hanno perso tutte le loro illusioni e che non hanno nient'altro che i loro ricordi di paesaggi, di... (Continues)
Les hommes ont passé Dimanche-de-la-Nuit
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 08:22
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Poggibonsi

Poggibonsi
[1982]
Scritta da Franco Battiato e Giusto Pio
Interpretazione:
Milva, "Milva Alexander Platz"
Written by Franco Battiato and Giusto Pio
Performed by:
Milva, "Milva Alexander Platz"


I bombardamenti, la liberazione di Poggibonsi e una canzone scritta da Battiato
da Valdelsa Net
Pubblicato il 19 luglio 2017 (modifica il 29 dicembre 2017)

"Poggibonsi è stata evacuata e Gerusalemme liberata". Fa così la canzone scritta da Franco Battiato e Giusto Pio e interpretata da Milva nel lontano 1982. Ma come mai una canzone proprio sulla città valdelsana? E qual è il senso della canzone? Ne parla proprio Pio in un'intervista di parecchi anni fa, in cui spiega che «non c’era un metodo, a volte le canzoni nascevano casualmente. Ad esempio una volta eravamo in macchina, durante un tour. Passando per Poggibonsi mi ricordai di una canzone del tempo di guerra sull’aria di “Amapola”. Il testo diceva:... (Continues)
Poggibonsi è stata evacuata
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/1/22 - 06:05
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Ô Jeunesse

Ô Jeunesse
[1943]
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 ‎anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la ‎liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.‎
Nella raccolta postuma intitolata "Destinée arbitraire", pubblicata nel 1975 da Gallimard.

Interpretata in musica da Tonio Gémème nella raccolta "Poètes & chansons: Robert Desnos"


"Il cimitero è pieno di amici che si accalcano. Che il loro sonno sia tranquillo e senza rigor mortis. Ma finchè resterà del vino nelle bottiglie, che mi si riempia il bicchiere e coprendomi le orecchie ascolterò salire l'oceano nel mio cuore"
Ô jeunesse voici que les noces s’achèvent
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/21 - 22:03
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Music To Eat Thanksgiving Dinner By 3 Flute Players And 300 Turkeys

Music To Eat Thanksgiving Dinner By 3 Flute Players And 300 Turkeys
[1982]
Improvvisazione ai flauti di Sybl Glebow, Liza e Jim Nollman, con l'accompagnamento di un allevamento di tacchini.
Nel disco "Playing Music with Animals: Interspecies Communication of Jim Nollman with 300 Turkeys, 12 Wolves and 20 Orcas", pubblicato dalla Folkways Records.

Jim Nollman, classe 1947, è un compositore ed artista concettuale americano, nonchè un pioniere dell'ambientalismo. E' stato anche uno dei primi militanti di Greenpeace, impegnato nella campagna contro la mattanza dei delfini, pratica tradizionale dell'isola giapponese di Iki.

In seguito ha fondato una propria associazione, Interspecies, che ha lo scopo di promuovere la comunicazione tra l'uomo e le atre specie animali. Jim Nollman si è concentrato in particolare nel "dialogo" musicale con le orche selvagge della costa occidentale di Canada.

"Music To Eat Thanksgiving Dinner", in particolare, aveva come obiettivo... (Continues)
[strumentale, con voci animali]
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/21 - 20:53
Song Itineraries: War against Animals
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Canzone per il lupo

Canzone per il lupo
2010
Dr.Hyde & Mr.Hyde

con la partecipazione dei Gang:
Marino Severini: Voce
Sandro Severini: Chitarra Elettrica
Francesco Capolaretti: Basso,Chitarra Acustica & Cori
Fabio Verdini: Piano,Hammond,Tastiere,Synth, Sitar & Cori
Diego Garbuglia: Batteria


Canzone per il lupo. immaginata come filastrocca o ninna nanna per bambini,mira a restituire un nuova immagine a questo meraviglioso e poco conosciuto animale, figura riabilitata anche grazie alla cultura dei Nativi Americani dai quali è concepito come simbolo di saggezza e forza. Metafora relativa all'uomo bandito, additato e perseguitato dal Potere che comunque fiero conserva i suoi ideali...
Una mano disegnò
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/21 - 16:52
Song Itineraries: AWV (AntiWar Wolves)

Chemical Warfare

Chemical Warfare
[1982]
Parole e musica di John Lewis Smith, navigato cantautore inglese che in alcune sue produzioni più recenti si firma con lo pseudonimo di Fyrm Fouroux.
Nell'album intitolato "Just For The Record"
Testo trovato su Bandcamp
Just what are the scientists up to
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/21 - 16:36




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