Quindici secoli
Quindici secoli di solitudine tanto parve lungo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/9/2 - 17:06
Avevi sempre in mente il vento
2017
Samìa Yusuf Omar è una ragazza somala che sfidando intimidazioni, minacce di morte, rischi e i limiti imposti dai fondamentalismi islamici del suo paese, arrivò a correre (magrissima e con le scarpe regalatele dalla squadra di atletica sudanese) i 200 metri alle Olimpiadi di Pechino nel 2008.
Rientra in Somalia nell'indifferenza più totale costretta a nascondere e a negare pubblicamente il fatto di essere un'atleta, ma con quel pensiero fisso e quella gran voglia di tornare a correre.
Samìa morirà annegata nell'aprile del 2012 cercando di raggiungere le coste italiane su un barcone di migranti per inseguire il suo sogno: partecipare alle Olimpiadi di Londra.
La vita di Saamiya Yusuf Omar è stata raccontata nel romanzo Non dirmi che hai paura, scritto da Giuseppe Catozzella.
Samìa Yusuf Omar è una ragazza somala che sfidando intimidazioni, minacce di morte, rischi e i limiti imposti dai fondamentalismi islamici del suo paese, arrivò a correre (magrissima e con le scarpe regalatele dalla squadra di atletica sudanese) i 200 metri alle Olimpiadi di Pechino nel 2008.
Rientra in Somalia nell'indifferenza più totale costretta a nascondere e a negare pubblicamente il fatto di essere un'atleta, ma con quel pensiero fisso e quella gran voglia di tornare a correre.
Samìa morirà annegata nell'aprile del 2012 cercando di raggiungere le coste italiane su un barcone di migranti per inseguire il suo sogno: partecipare alle Olimpiadi di Londra.
La vita di Saamiya Yusuf Omar è stata raccontata nel romanzo Non dirmi che hai paura, scritto da Giuseppe Catozzella.
Dove porta questo vento Samìa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/9/2 - 12:21
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Sul selciato di Piazza Garibaldi (I Sette Martiri)
[2018]
Al brano, registrato e mixato dall’autore presso “Lo Studio in Rosso”, hanno contribuito Emanuele Nidi alla fisarmonica, Nicolas De Francesco al basso, Vince Robivecchi alla batteria. Il videoclip è stato affidato a Michele Di Nicola, che ne ha curato regia, postproduzione e montaggio. Ne sono protagonisti i luoghi dei fatti narrati, loro ultimi testimoni, e una donna alla ricerca di una storia in cui ritrovare la propria coscienza, smarrita davanti a un mondo che non riconosce più.
Il 31 di agosto del 1944 a Parma tre giovanissimi partigiani tesero un agguato a Brenno Monardi, detto Bragone, gerarca locale del partito fascista. Bragone, intento a fare scorta di carne al macello comunale, venne colpito a morte, e con lui un gregario di nome Luigi Gonzaga. Questo evento fece infuriare la Brigata Nera locale, che diede il via alla rappresaglia più crudele di cui la città abbia memoria.... (Continues)
Al brano, registrato e mixato dall’autore presso “Lo Studio in Rosso”, hanno contribuito Emanuele Nidi alla fisarmonica, Nicolas De Francesco al basso, Vince Robivecchi alla batteria. Il videoclip è stato affidato a Michele Di Nicola, che ne ha curato regia, postproduzione e montaggio. Ne sono protagonisti i luoghi dei fatti narrati, loro ultimi testimoni, e una donna alla ricerca di una storia in cui ritrovare la propria coscienza, smarrita davanti a un mondo che non riconosce più.
Il 31 di agosto del 1944 a Parma tre giovanissimi partigiani tesero un agguato a Brenno Monardi, detto Bragone, gerarca locale del partito fascista. Bragone, intento a fare scorta di carne al macello comunale, venne colpito a morte, e con lui un gregario di nome Luigi Gonzaga. Questo evento fece infuriare la Brigata Nera locale, che diede il via alla rappresaglia più crudele di cui la città abbia memoria.... (Continues)
Brenno Monardi era un gerarca del partito,
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2018/9/2 - 07:48
Sora un treno
1975
Mi Voria Saver
Mi Voria Saver
«Can come de mi
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/9/1 - 17:01
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery, Trains
Kahden laulu
Musica / Music / Musique / Sävel: Eero Ojanen
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Matti Rossi
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Matti Rossi
En kuiskaa enää monin sanoin,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2018/8/31 - 14:27
Song Itineraries:
Anti War Love Songs
L'opportunità
2009
Testo e musica: Pupo e Mogol
Interpretata da Pupo, Paolo Belli e Youssou N'Dour
Siamo nel 2009 quando Pupo, Enzo Ghinazzi all'anagrafe, scrive a quattro mani con Giulio Repetti, ovvero Mogol "L'opportunità". Il brano che tratta la problematica dell'immigrazione e spinge alla fratellanza invitando a prendere questa situazione come un'opportunità di interazione fra i popoli del mondo. La canzone, rientrando nei progetti benefici della "Nazionale Cantanti", ha bisogno di visibilità e viene, così, presentata al 59° Festival di Sanremo. Per l'occasione, Pupo, sceglie di farsi accompagnare da un componente storico della nazionale cantanti come Paolo Bellie, per agevolare il messaggio di unione delle razze, convoca l'artista senegalese Youssou N'Dour, celebre nel mondo per la sua "7 seconds". Il brano va in finale e pur non rientrando nel podio del Festival raggiunge l'obiettivo di lanciare... (Continues)
Testo e musica: Pupo e Mogol
Interpretata da Pupo, Paolo Belli e Youssou N'Dour
Siamo nel 2009 quando Pupo, Enzo Ghinazzi all'anagrafe, scrive a quattro mani con Giulio Repetti, ovvero Mogol "L'opportunità". Il brano che tratta la problematica dell'immigrazione e spinge alla fratellanza invitando a prendere questa situazione come un'opportunità di interazione fra i popoli del mondo. La canzone, rientrando nei progetti benefici della "Nazionale Cantanti", ha bisogno di visibilità e viene, così, presentata al 59° Festival di Sanremo. Per l'occasione, Pupo, sceglie di farsi accompagnare da un componente storico della nazionale cantanti come Paolo Bellie, per agevolare il messaggio di unione delle razze, convoca l'artista senegalese Youssou N'Dour, celebre nel mondo per la sua "7 seconds". Il brano va in finale e pur non rientrando nel podio del Festival raggiunge l'obiettivo di lanciare... (Continues)
Caro amico sconosciuto, io mi sento combattuto
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/31 - 10:38
Song Itineraries:
The other side of AWS: AntiWar Shit
Cosa occorre
Rovereto 2018
Testo e musica :Renzo Vigagni
Canzone nata come colonna sonora di uno spettacolo teatrale nel centenario della prima aberrante guerra mondiale.
Testo e musica :Renzo Vigagni
Canzone nata come colonna sonora di uno spettacolo teatrale nel centenario della prima aberrante guerra mondiale.
Per fare un’altra pace
(Continues)
(Continues)
Contributed by renzo vigagni 2018/8/30 - 22:16
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
Haberleri açma baba
La canzone si trova nel CD del 2013 "Gökkuşağı Gönder Bana" e viene cantata dalla bravissima ragazza Cansel Şapçılı mentre la strofa che recita "Non voglio crescere..." è interpretata dalla piccola İrem Bilgiç come si può vedere nel primo video. Il secondo video non necessita di parole.
Haberleri açma baba, bakmaya korkuyorum
(Continues)
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2018/8/29 - 21:52
L’Égyptienne
L’Égyptienne
Chanson française – L’Égyptienne – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 83
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXIX)
Dialogue Maïeutique
Une Égyptienne, maintenant, Marco Valdo M.I. mon ami, que ne vas-tu pas encore nous inventer ?. Que vient faire une Égyptienne dans les Pays et pourquoi danse-t-elle au coin d’un bois perdu ? Je suppose qu’il ne s’agit pas d’une réincarnation de Cléopâtre ou de la belle Néfertiti qui faisait tourner la tête à Martin dans la chanson Martin Néfertiti.
Détrompe-toi, Lucien l’âne, il ne s’agit pas d’une de ces pharaonnes antiques, mais d’une jeune fille qui danse, danse devant Lamme qui est persuadé de reconnaître sa femme. Voilà toute l’aventure.
Que... (Continues)
Chanson française – L’Égyptienne – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 83
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXIX)
Dialogue Maïeutique
Une Égyptienne, maintenant, Marco Valdo M.I. mon ami, que ne vas-tu pas encore nous inventer ?. Que vient faire une Égyptienne dans les Pays et pourquoi danse-t-elle au coin d’un bois perdu ? Je suppose qu’il ne s’agit pas d’une réincarnation de Cléopâtre ou de la belle Néfertiti qui faisait tourner la tête à Martin dans la chanson Martin Néfertiti.
Détrompe-toi, Lucien l’âne, il ne s’agit pas d’une de ces pharaonnes antiques, mais d’une jeune fille qui danse, danse devant Lamme qui est persuadé de reconnaître sa femme. Voilà toute l’aventure.
Que... (Continues)
« Ô désespoir, dit Lamme,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/8/27 - 21:41
Quando Bepi l'è vegnesto
[?]
Gualtiero Bertelli - Quando emigranti (2003)
Tra la seconda metà dell'800 e l'inizio del '900 gran parte dell'emigrazione italiana, era rivolta al Sud America, dove si stavano colonizzando territori immensi. Molti lavoratori del nord Italia, in particolare dal Veneto e dal Friuli, si diressero verso le regione del sud del Brasile, dove dissodarono ampie aree forestale (il Mato) e fondarono colonie che ancor oggi portano nomi italiani. Oltre il cinquanta per cento della popolazione del sud del Brasile è di origine italiana e parla una lingua, il Talian, che è un miscuglio di dialetti veneti con qualche parola tratta da altri idiomi. Questa è la lingua dei discendenti dei nostri emigranti che ancora oggi conservano larga parte del patrimonio di canti popolari, alcuni dei quali da noi ormai dimenticati, che cantano in pubblico in molte occasioni. Ci sono poi dei "cantautori brasiliani... (Continues)
Gualtiero Bertelli - Quando emigranti (2003)
Tra la seconda metà dell'800 e l'inizio del '900 gran parte dell'emigrazione italiana, era rivolta al Sud America, dove si stavano colonizzando territori immensi. Molti lavoratori del nord Italia, in particolare dal Veneto e dal Friuli, si diressero verso le regione del sud del Brasile, dove dissodarono ampie aree forestale (il Mato) e fondarono colonie che ancor oggi portano nomi italiani. Oltre il cinquanta per cento della popolazione del sud del Brasile è di origine italiana e parla una lingua, il Talian, che è un miscuglio di dialetti veneti con qualche parola tratta da altri idiomi. Questa è la lingua dei discendenti dei nostri emigranti che ancora oggi conservano larga parte del patrimonio di canti popolari, alcuni dei quali da noi ormai dimenticati, che cantano in pubblico in molte occasioni. Ci sono poi dei "cantautori brasiliani... (Continues)
Quando Bepi l'è vegnesto de la Italia al Brasil
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/27 - 13:44
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Kreon
[1984]
Parole di Kora (Olga Jackowska)
Musica di Marek Jackowski
Album "Mental Cut"
Nel 1985 è stata anche pubblicata la versione inglese dell'album intitolata "Wet Cat"
Il testo dal sito ufficiale http://www.maanam.pl
Parole di Kora (Olga Jackowska)
Musica di Marek Jackowski
Album "Mental Cut"
Nel 1985 è stata anche pubblicata la versione inglese dell'album intitolata "Wet Cat"
Il testo dal sito ufficiale http://www.maanam.pl
Co to za dom, fundamenty w nim drżą
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2018/8/27 - 12:11
A la guerra me vo ir
Anonymous
Canzone popolare in giudeo-spagnolo
A folksong in Judaeo-Spanish
Non saprei datare la canzone. C'è il topos del soldato che va alla guerra e pensa alla sua amata.
Se ne trova una versione nell'album dei Voice of the Turtle & Judith Wachs con la partecipazione di Jay Rosenberg: Full Circle: Music of the Spanish Jews of Jerusalem (1997)
A folksong in Judaeo-Spanish
Non saprei datare la canzone. C'è il topos del soldato che va alla guerra e pensa alla sua amata.
Se ne trova una versione nell'album dei Voice of the Turtle & Judith Wachs con la partecipazione di Jay Rosenberg: Full Circle: Music of the Spanish Jews of Jerusalem (1997)
A la gerra me vo ir;
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/25 - 17:48
Song Itineraries:
Anti War Love Songs
Кукушка
Kukushka
1990
Черный альбом / Chernyy al'bom / The Black Album
Canzone intimista contro la guerra in Afganistan durante l'occupazione russa e in Cecenia.
1990
Черный альбом / Chernyy al'bom / The Black Album
Canzone intimista contro la guerra in Afganistan durante l'occupazione russa e in Cecenia.
Песен еще ненаписанных, сколько?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Donatella Leoni 2018/8/25 - 00:41
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, Chechenian Wars
Nuuj helde
[1987]
Album: Totzekotze
Una band musicale attiva fin dal 1979, i cui membri sono tutti originari di Susteren, nel Limburgo, dove si è formata a partire da un Carnevale, e che compone e canta le sue canzoni rigorosamente in dialetto limburghese. Ma attenzione: di tutto si tratta fuorché di una band di allegri compagnoni che cantano canzoni carnascialesche in occasione di colossali bevute. Gli argomenti usuali delle canzoni della Janse Bagge Bend, espressi in un linguaggio di stretto uso locale (e nemmeno generalizzato) sono: il razzismo dilagante, i problemi del lavoro e della disoccupazione, i meccanismi del mercato globale. La Janse Bagge Bend ha scritto canzoni sulla pedofilia e sugli abusi sessuali della chiesa cattolica, sull'eutanasia, sul diritto all'aborto, sulla libertà di espressione. Come dire: di argomenti del genere, che hanno valore universale, si può parlare, scrivere e cantare... (Continues)
Album: Totzekotze
Una band musicale attiva fin dal 1979, i cui membri sono tutti originari di Susteren, nel Limburgo, dove si è formata a partire da un Carnevale, e che compone e canta le sue canzoni rigorosamente in dialetto limburghese. Ma attenzione: di tutto si tratta fuorché di una band di allegri compagnoni che cantano canzoni carnascialesche in occasione di colossali bevute. Gli argomenti usuali delle canzoni della Janse Bagge Bend, espressi in un linguaggio di stretto uso locale (e nemmeno generalizzato) sono: il razzismo dilagante, i problemi del lavoro e della disoccupazione, i meccanismi del mercato globale. La Janse Bagge Bend ha scritto canzoni sulla pedofilia e sugli abusi sessuali della chiesa cattolica, sull'eutanasia, sul diritto all'aborto, sulla libertà di espressione. Come dire: di argomenti del genere, che hanno valore universale, si può parlare, scrivere e cantare... (Continues)
Wat deej Bonifacius destieds in Dokkum ?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/8/24 - 18:47
Tajga blues
(1969)
Testo di Zdeněk Rytíř
Musica di Bohuslav Ondráček
Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka
Una delle canzoni più politicamente esposte di Marta Kubišová. Non è difficile associare la taiga, ovvero la foresta boreale che ricopre gran parte del territorio russo/ex-sovietico, con i soggiorni forzati dei dissidenti sovietici dell’era totalitaria in Siberia e nei campi di lavoro e lager vari. Molti sono i riferimenti che fanno capire che non si tratta di una descrizione lirica del paesaggio forestale: parole come esilio, prigione, paura, guardia...
Spesso viene menzionata in relazione all’atto di protesta contro l’occupazione della Cecoslovacchia da parte di otto dissidenti sovietici in Piazza Rossa, avvenuto il 25 agosto 1968. Qualcuno di loro, infatti, venne condannato ad alcuni anni di campi di lavoro, altri a cure negli ospedali psichiatrici (si veda Петербургский романс).
In... (Continues)
Testo di Zdeněk Rytíř
Musica di Bohuslav Ondráček
Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka
Una delle canzoni più politicamente esposte di Marta Kubišová. Non è difficile associare la taiga, ovvero la foresta boreale che ricopre gran parte del territorio russo/ex-sovietico, con i soggiorni forzati dei dissidenti sovietici dell’era totalitaria in Siberia e nei campi di lavoro e lager vari. Molti sono i riferimenti che fanno capire che non si tratta di una descrizione lirica del paesaggio forestale: parole come esilio, prigione, paura, guardia...
Spesso viene menzionata in relazione all’atto di protesta contro l’occupazione della Cecoslovacchia da parte di otto dissidenti sovietici in Piazza Rossa, avvenuto il 25 agosto 1968. Qualcuno di loro, infatti, venne condannato ad alcuni anni di campi di lavoro, altri a cure negli ospedali psichiatrici (si veda Петербургский романс).
In... (Continues)
Spí tajga, něžná tajga, sníh bílý v závějích.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Stanislava 2018/8/24 - 15:58
Ring-o-ding
Testo di Zdeněk Rytíř
Musica di Bohuslav Ondráček
Album Songy a balady (1969)
registrata nel novembre 1968
Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka
Album Songy a balady (1969)
nahrána v listopadu 1968
In questi giorni che è appena trascorso il 50esimo anniversario dell’occupazione della Cecoslovacchia nel ‘68 dalle truppe del Patto di Varsavia mi sembra opportuno contribuire qualche altro brano musicale legato a tale periodo. Intanto volevo ringraziare Riccardo per aver ricostruito la pagina di Modlitba pro Martu, canzone simbolo del periodo. È davvero emozionante vedere quella canzone tradotta in tante lingue. Nel repertorio di Marta Kubišová però abbiamo anche altro, non a caso la cantante è stata fatta tacere per 20 anni. La canzone che propongo qui è una canzone magica. Mi ricordo che da bambina non la capivo e non la apprezzavo molto, mi sembrava una fiaba incomprensibile.... (Continues)
Musica di Bohuslav Ondráček
Album Songy a balady (1969)
registrata nel novembre 1968
Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka
Album Songy a balady (1969)
nahrána v listopadu 1968
In questi giorni che è appena trascorso il 50esimo anniversario dell’occupazione della Cecoslovacchia nel ‘68 dalle truppe del Patto di Varsavia mi sembra opportuno contribuire qualche altro brano musicale legato a tale periodo. Intanto volevo ringraziare Riccardo per aver ricostruito la pagina di Modlitba pro Martu, canzone simbolo del periodo. È davvero emozionante vedere quella canzone tradotta in tante lingue. Nel repertorio di Marta Kubišová però abbiamo anche altro, non a caso la cantante è stata fatta tacere per 20 anni. La canzone che propongo qui è una canzone magica. Mi ricordo che da bambina non la capivo e non la apprezzavo molto, mi sembrava una fiaba incomprensibile.... (Continues)
Za mořem nejhlubším, za horou vysokou,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Stanislava 2018/8/24 - 13:10
Song Itineraries:
Prague Spring 1968
Mai soli per il mondo
1992
Terra di nessuno
Terra di nessuno
Più forte ancora e allora a NCOT la parola
(Continues)
(Continues)
Contributed by Giovanni M. 2018/8/24 - 00:15
Notre Peau
Notre Peau
Chanson française – Notre Peau – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 82
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVIII)
Dialogue Maïeutique
Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, le pèlerinage de Till continue et comme il est apparu jusqu’à présent, il menace de durer encore longtemps. Au moins tant que les Pays n’auront pas retrouvé leurs libertés et tant que durera La Guerre de Cent mille ans, car Till et Lamme sont comme toi des personnages immortels et d’une certaine manière, dans les limites de la durée de l’espèce ; bref, tant qu’il y aura des hommes. C’est précisément ce que raconte la chanson, perdue parmi les autres, elle dit le lent écoulement de l’histoire, de toutes les... (Continues)
Chanson française – Notre Peau – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 82
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVIII)
Dialogue Maïeutique
Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, le pèlerinage de Till continue et comme il est apparu jusqu’à présent, il menace de durer encore longtemps. Au moins tant que les Pays n’auront pas retrouvé leurs libertés et tant que durera La Guerre de Cent mille ans, car Till et Lamme sont comme toi des personnages immortels et d’une certaine manière, dans les limites de la durée de l’espèce ; bref, tant qu’il y aura des hommes. C’est précisément ce que raconte la chanson, perdue parmi les autres, elle dit le lent écoulement de l’histoire, de toutes les... (Continues)
Continue le pèlerinage de liberté,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/8/23 - 21:40
They Can't Stop the Spring
(2007)
Scritta da John Waters e Tommy Moran
Ultima classificata all'Eurovision 2007
La canzone prende spunto dalla famosa frase di Neruda: «Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera»,
Scritta da John Waters e Tommy Moran
Ultima classificata all'Eurovision 2007
La canzone prende spunto dalla famosa frase di Neruda: «Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera»,
The curtain has been raised
(Continues)
(Continues)
2018/8/22 - 00:05
Song Itineraries:
Prague Spring 1968
Sous le Manteau de la Guerre
Sous le Manteau de la Guerre
Chanson française – Sous le Manteau de la Guerre – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 81
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVI – XXXVII)
Dialogue Maïeutique
Je me demande bien, Marco Valdo M.I. mon ami, commente Lucien l’âne, mon ami, ce qui peut se passer « sous le manteau de la guerre » ; enfin, plus exactement, je voudrais savoir ce que peut bien cacher cette expression sibylline.
Tu fais bien de poser la question, réponde Marco Valdo M.I., car ça me permet d’y répondre et de développer un peu le sens de la chanson qui porte un tel titre. Cette canzone, si on y regarde de tout près, ne parle à proprement parler pas du tout de la guerre au sens classique ;... (Continues)
Chanson française – Sous le Manteau de la Guerre – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 81
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVI – XXXVII)
Dialogue Maïeutique
Je me demande bien, Marco Valdo M.I. mon ami, commente Lucien l’âne, mon ami, ce qui peut se passer « sous le manteau de la guerre » ; enfin, plus exactement, je voudrais savoir ce que peut bien cacher cette expression sibylline.
Tu fais bien de poser la question, réponde Marco Valdo M.I., car ça me permet d’y répondre et de développer un peu le sens de la chanson qui porte un tel titre. Cette canzone, si on y regarde de tout près, ne parle à proprement parler pas du tout de la guerre au sens classique ;... (Continues)
Sous le manteau de la guerre,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/8/21 - 18:41
Il ladro di erre
[1964]
Versi di Gianni Rodari, da "Il libro degli errori"
Musica di Stefano Panzarasa, cantautore ecopacifista, con il gruppo Insalata Sbagliata
Stefano Panzarasa è autore di un libro e di un CD dedicati a Rodari, "L'orecchio verde di Gianni Rodari" (2009)
Versi di Gianni Rodari, da "Il libro degli errori"
Musica di Stefano Panzarasa, cantautore ecopacifista, con il gruppo Insalata Sbagliata
Stefano Panzarasa è autore di un libro e di un CD dedicati a Rodari, "L'orecchio verde di Gianni Rodari" (2009)
C’è chi dà la colpa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/8/20 - 21:31
Fuhrer
[1942?]
Si trova in numerose raccolte degli anni '40/'45
Inclusa anche nella compilation intitolata “Kickin' Hitler's Butt: Vintage Anti-Fascist Songs 1940-1944”
Josh White performs solo the amazing ‘Fuehrer’. The song tells of a German soldier, on the Russian front, starving and freezing to death dreaming he could go back home to Berlin. A sad song and beautifully played but not devoid of humour too.
londoncelticpunks
Ipotetica lettera di un soldato tedesco al Fuhrer che sogna solo di tornarsene a casa... triste e ironica.
Si trova in numerose raccolte degli anni '40/'45
Inclusa anche nella compilation intitolata “Kickin' Hitler's Butt: Vintage Anti-Fascist Songs 1940-1944”
Josh White performs solo the amazing ‘Fuehrer’. The song tells of a German soldier, on the Russian front, starving and freezing to death dreaming he could go back home to Berlin. A sad song and beautifully played but not devoid of humour too.
londoncelticpunks
Ipotetica lettera di un soldato tedesco al Fuhrer che sogna solo di tornarsene a casa... triste e ironica.
Tell me my Fuhrer what can I do?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/20 - 16:45
O Morte
[2017]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (Continues)
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (Continues)
O vecchia Morte,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/8/19 - 07:28
Francesco Pelosi: Il rito della città
[2017]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (Continues)
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (Continues)
Fai tacere questa voce con l'urlo della tua vita,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/8/19 - 06:08
Song Itineraries:
Anti War Love Songs
Frequenze
[2009]
Scritta da Claudio Lolli
Come nota introduttiva al disco "Lovesongs"
Recitativo nei relativi spettacoli
Accompagnamento musicale di Nicola Alesini e Claudio Capodacqua
Questa non è stata una “canzone” in senso stretto, bensì la nota introduttiva a un disco di canzoni d'amore del 2009, Lovesongs, composto di otto canzoni pescate tra le tante scritte da Claudio Lolli (la più vecchia, Quello che mi resta, è del 1972; la più recente, Dita, è del 1997). Accompagnato da Nicola Alesini e dal maestro Claudio Capodacqua, suoi eterni compagni di viaggio, Claudio Lolli ne ha fatto un recitativo durante gli spettacoli basati sul disco, qualche anno fa. Così proprio oggi lo riproponiamo, disponendone volutamente il testo come se fosse in versi, proprio oggi che Claudio ha cominciato il suo viaggio nel Vastissimo Nulla, dove non lo toccano né l'Adesso, né il Qui. Ancora, si potrebbe dire,... (Continues)
Scritta da Claudio Lolli
Come nota introduttiva al disco "Lovesongs"
Recitativo nei relativi spettacoli
Accompagnamento musicale di Nicola Alesini e Claudio Capodacqua
Questa non è stata una “canzone” in senso stretto, bensì la nota introduttiva a un disco di canzoni d'amore del 2009, Lovesongs, composto di otto canzoni pescate tra le tante scritte da Claudio Lolli (la più vecchia, Quello che mi resta, è del 1972; la più recente, Dita, è del 1997). Accompagnato da Nicola Alesini e dal maestro Claudio Capodacqua, suoi eterni compagni di viaggio, Claudio Lolli ne ha fatto un recitativo durante gli spettacoli basati sul disco, qualche anno fa. Così proprio oggi lo riproponiamo, disponendone volutamente il testo come se fosse in versi, proprio oggi che Claudio ha cominciato il suo viaggio nel Vastissimo Nulla, dove non lo toccano né l'Adesso, né il Qui. Ancora, si potrebbe dire,... (Continues)
Provate ad immaginare un ragazzo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/8/18 - 12:15
Assez
Il serait temps que l'homme s'aime
(Continues)
(Continues)
Contributed by JJ 2018/8/17 - 18:42
Song Itineraries:
War on Earth
Chain of Fools
(1967)
Parole e musica di Don Covay
Un tipico esempio di canzone che assume un significato diverso in una situazione di guerra.
Le parole del singolo, pubblicato proprio durante l'escalation della guerra in Vietnam, sono abbastanza semplici, tipici di una canzone di amore finito: la cantante, dopo cinque lunghi anni di fedeltà al suo uomo, capisce di essere solo "un anello della sua catena" e di essere stata usata e maltrattata.
La canzone era quindi una canzone di orgoglio femminile e di ribellione a un partner prepotente. Ma dopo il 1968 e con l'assassinio di Martin Luther King, i soldati afroamericani in Vietnam cominciarono a intenderla tutto in un altro senso. Le catene da spezzare erano quelle della catena di comando dell'esercito che vedeva invariabilmente i neri al livello più basso della gerarchia. Ma un giorno la catena si spezzerà!
fonte: Aretha Franklin, Dead At 76, Inadvertently Recorded One Of Vietnam’s Best Protest Songs
Parole e musica di Don Covay
Un tipico esempio di canzone che assume un significato diverso in una situazione di guerra.
Le parole del singolo, pubblicato proprio durante l'escalation della guerra in Vietnam, sono abbastanza semplici, tipici di una canzone di amore finito: la cantante, dopo cinque lunghi anni di fedeltà al suo uomo, capisce di essere solo "un anello della sua catena" e di essere stata usata e maltrattata.
La canzone era quindi una canzone di orgoglio femminile e di ribellione a un partner prepotente. Ma dopo il 1968 e con l'assassinio di Martin Luther King, i soldati afroamericani in Vietnam cominciarono a intenderla tutto in un altro senso. Le catene da spezzare erano quelle della catena di comando dell'esercito che vedeva invariabilmente i neri al livello più basso della gerarchia. Ma un giorno la catena si spezzerà!
fonte: Aretha Franklin, Dead At 76, Inadvertently Recorded One Of Vietnam’s Best Protest Songs
Chain, chain, chain
(Continues)
(Continues)
2018/8/17 - 18:14
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
La Stevenine pendue
La Stevenine pendue
Chanson française – La Stevenine pendue – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 80
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne, mon ami, connais-tu Chantecler le coq ancien qui sut venir à bout de la ruse de Renart le goupil ? Ici, il chante lui aussi « Trinquons aux Gueux ! » et nous renvoie ainsi tous à l’ancien Roman du Renart, qui n’est rien d’autre qu’une grande chanson, écrite vers le XIIᵉ siècle. Je vois à ton air éwaré que tu te demandes ce que vient faire ici ce propos à propos du Roman de Renart, alors qu’on est censé raconter une histoire qui se passe environ 400 ans plus tard. Je le vois et je m’empresse de te répondre en te... (Continues)
Chanson française – La Stevenine pendue – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 80
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne, mon ami, connais-tu Chantecler le coq ancien qui sut venir à bout de la ruse de Renart le goupil ? Ici, il chante lui aussi « Trinquons aux Gueux ! » et nous renvoie ainsi tous à l’ancien Roman du Renart, qui n’est rien d’autre qu’une grande chanson, écrite vers le XIIᵉ siècle. Je vois à ton air éwaré que tu te demandes ce que vient faire ici ce propos à propos du Roman de Renart, alors qu’on est censé raconter une histoire qui se passe environ 400 ans plus tard. Je le vois et je m’empresse de te répondre en te... (Continues)
Trinquons aux Gueux !, chante Chantecler.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/8/17 - 14:13
The Man From the Daily Mail
Secondo Irish folk songs l'autore della canzone, risalente agli anni successivi al 1920, è ignoto.
Si tratta di una satira antibritannica sulle condizioni dell'Irlanda dell'epoca; per adattarla al passare dei decenni sono stati compiuti aggiustamenti e variazioni e ne esiste una riscrittura pressoché completa diffusa in occasione di una vicenda di cui fu protagonista l'IRA, l'abigeato di un ccavallo da corsa di nome Shergar appartenente all'Aga Khan.
La versione qui riportata è quella cantata da The Irish Brigade nel corrispondente video.
Si tratta di una satira antibritannica sulle condizioni dell'Irlanda dell'epoca; per adattarla al passare dei decenni sono stati compiuti aggiustamenti e variazioni e ne esiste una riscrittura pressoché completa diffusa in occasione di una vicenda di cui fu protagonista l'IRA, l'abigeato di un ccavallo da corsa di nome Shergar appartenente all'Aga Khan.
La versione qui riportata è quella cantata da The Irish Brigade nel corrispondente video.
Now Ireland's a very funny place, sir
(Continues)
(Continues)
Contributed by Io non sto con Oriana 2018/8/16 - 17:41
Song Itineraries:
Conflicts in Ireland
Worn Out American Dream
2009
Buffalo Return to the Plains
Buffalo Return to the Plains
I see no refuge for the weary
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/16 - 15:18
Ivano Fossati, Fabrizio De André, Francesco De Gregori: Questi posti davanti al mare
[1988]
Testo e musica di Ivano Fossati
Lyrics and music: Ivano Fossati
Paroles et musique: Ivano Fossati
Interpretazione / Performed by / Interprétée par: Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Ivano Fossati
Album: La pianta del tè (Ivano Fossati)
Come, credo, milioni di persone, ho ripensato a quante decine di volte sarò passato sul “Ponte Morandi” a Genova, per un motivo o per un altro, per andare o per tornare, da solo o con qualcuno, guidando un automezzo o facendo il passeggero, per oltrepassare la città o per scendervi giù. Di una volta in particolare mi ricordo, però; una delle prime, tanti anni fa, entrando in Genova. Per il traffico, o per non so che cosa, il ponte tremava in modo del tutto percettibile. Il “Ponte Morandi” è crollato, portandosi via la vita di 43 persone, su una via dedicata a Walter Fillak, che da Gappista e partigiano aveva scelto come nome di battaglia... (Continues)
Testo e musica di Ivano Fossati
Lyrics and music: Ivano Fossati
Paroles et musique: Ivano Fossati
Interpretazione / Performed by / Interprétée par: Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Ivano Fossati
Album: La pianta del tè (Ivano Fossati)
Come, credo, milioni di persone, ho ripensato a quante decine di volte sarò passato sul “Ponte Morandi” a Genova, per un motivo o per un altro, per andare o per tornare, da solo o con qualcuno, guidando un automezzo o facendo il passeggero, per oltrepassare la città o per scendervi giù. Di una volta in particolare mi ricordo, però; una delle prime, tanti anni fa, entrando in Genova. Per il traffico, o per non so che cosa, il ponte tremava in modo del tutto percettibile. Il “Ponte Morandi” è crollato, portandosi via la vita di 43 persone, su una via dedicata a Walter Fillak, che da Gappista e partigiano aveva scelto come nome di battaglia... (Continues)
Ivano Fossati:
(Continues)
(Continues)
Contributed by L'Anonimo Toscano del XXI secolo 2018/8/16 - 09:47
Song Itineraries:
Bridges
Dora, Dora
[1944]
Parole e musica di Jean Maupoint (1907-1945), musicista, cantante e fantasista, re del music-hall a Clermont-Ferrand negli anni 30.
Testo trovato sul sito dell'AFMD, Association des Amis de la Fondation pour la Mémoire de la Déportation
Jean Maupoint era autore ed attore di cabaret. Appena prima dell’occupazione nazista il nostro aveva l’abitudine di entrare in scena con un ritratto di Hitler e, rivolgendosi al pubblico, prendeva per il culo il “grande dittatore” con frasi tipo: “Alors qu’est-ce qu’on fait ? On le pend ou bien on le cloue?”. Arrestato dalla milizia di Vichy nel 1943, Jean Maupoint venne internato nel campo di transito di Royallieu a Compiègne e poi inviato a Mauthausen e quindi a Mittelbau-Dora, un campo non distante da Buchenwald, dove i prigionieri dovevano costruire parti dei micidiali missili V2.
Anche nella durissima prigionia, Jean Maupoint non perse la... (Continues)
Parole e musica di Jean Maupoint (1907-1945), musicista, cantante e fantasista, re del music-hall a Clermont-Ferrand negli anni 30.
Testo trovato sul sito dell'AFMD, Association des Amis de la Fondation pour la Mémoire de la Déportation
Jean Maupoint era autore ed attore di cabaret. Appena prima dell’occupazione nazista il nostro aveva l’abitudine di entrare in scena con un ritratto di Hitler e, rivolgendosi al pubblico, prendeva per il culo il “grande dittatore” con frasi tipo: “Alors qu’est-ce qu’on fait ? On le pend ou bien on le cloue?”. Arrestato dalla milizia di Vichy nel 1943, Jean Maupoint venne internato nel campo di transito di Royallieu a Compiègne e poi inviato a Mauthausen e quindi a Mittelbau-Dora, un campo non distante da Buchenwald, dove i prigionieri dovevano costruire parti dei micidiali missili V2.
Anche nella durissima prigionia, Jean Maupoint non perse la... (Continues)
Dora, Dora,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/8/15 - 21:15
Song Itineraries:
Extermination camps
Fabrizio De André: Dolcenera
[1996]
Parole e musica di Fabrizio De André e Ivano Fossati
Lyrics and music: Fabrizio De André and Ivano Fossati
Paroles et musique: Fabrizio De André et Ivano Fossati
Słowa i muzyka: Fabrizio De André i Ivano Fossati
Sanat ja musiikki: Fabrizio De André ja Ivano Fossati
Album: "Anime salve"
Nel giorno della catastrofe in Liguria.
On the day of Genoa disaster.
Le jour de la catastrophe en Ligurie.
W dniu katastrofy w Ligurii.
Ligurian katastrofin päivänä. - Krzysztof Wrona.
Genova, 14/8/2018, h 11.36
"...Acqua che spacca il monte, che affonda terra e ponte."
"...Water that smashes the mountain, that sinks land and bridge."
"...Eau qui déchire la montagne, qui fait sombrer la terre et les ponts."
"...Wasser, das gegen den Berg prallt, Land und Brücken flutet."
"...Água que destrói as montanhas, que afunda terra e ponte."
"...Woda co ziemię chłoszcze, tnie góry i mosty... (Continues)
Parole e musica di Fabrizio De André e Ivano Fossati
Lyrics and music: Fabrizio De André and Ivano Fossati
Paroles et musique: Fabrizio De André et Ivano Fossati
Słowa i muzyka: Fabrizio De André i Ivano Fossati
Sanat ja musiikki: Fabrizio De André ja Ivano Fossati
Album: "Anime salve"
Nel giorno della catastrofe in Liguria.
On the day of Genoa disaster.
Le jour de la catastrophe en Ligurie.
W dniu katastrofy w Ligurii.
Ligurian katastrofin päivänä. - Krzysztof Wrona.
Genova, 14/8/2018, h 11.36
"...Acqua che spacca il monte, che affonda terra e ponte."
"...Water that smashes the mountain, that sinks land and bridge."
"...Eau qui déchire la montagne, qui fait sombrer la terre et les ponts."
"...Wasser, das gegen den Berg prallt, Land und Brücken flutet."
"...Água que destrói as montanhas, que afunda terra e ponte."
"...Woda co ziemię chłoszcze, tnie góry i mosty... (Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2018/8/14 - 22:17
Love Me Two Times
(1967)
dall'album Strange Days
Parole e musica di Robby Krieger.
Sembra una semplice canzone di amore, ma è molto di più. Come ha spiegato la band, la canzone racconta dell'ultima notte che un soldato passa con la sua ragazza prima della sua partenza per il Vietnam.
Per questo il protagonista chiede alla ragazza di fare l'amore due volte. Amami due volte non per soddisfarmi, non perché ti sfido a farlo ma perché sto andando a morire! Ascoltate la voce di Jim Morrison alla fine del pezzo, dopo l'assolo di clavicembalo: esprime il desiderio ma anche il la rabbia e il dolore della partenza.
Vedi Auralcrave (anche in italiano)
dall'album Strange Days
Parole e musica di Robby Krieger.
"Robby's great blues / rock classic about lust and lost, or multiple orgasms, I'm not sure which."
(Ray Manzarek)
(Ray Manzarek)
Sembra una semplice canzone di amore, ma è molto di più. Come ha spiegato la band, la canzone racconta dell'ultima notte che un soldato passa con la sua ragazza prima della sua partenza per il Vietnam.
Per questo il protagonista chiede alla ragazza di fare l'amore due volte. Amami due volte non per soddisfarmi, non perché ti sfido a farlo ma perché sto andando a morire! Ascoltate la voce di Jim Morrison alla fine del pezzo, dopo l'assolo di clavicembalo: esprime il desiderio ma anche il la rabbia e il dolore della partenza.
Vedi Auralcrave (anche in italiano)
Love me two times, baby
(Continues)
(Continues)
2018/8/14 - 13:14
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, War in Viet Nam as seen from the U.S.
La ballata del bracciante
Ritorno a casa questa sera
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2018/8/14 - 08:10
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
We Could Be Free
2017
Featuring Ty Dolla $ign
Album The Autobiography
Featuring Ty Dolla $ign
Album The Autobiography
Love, love, haha, yeah
(Continues)
(Continues)
2018/8/12 - 13:11
Sogneremo pecore elettriche?
2017
Mani come rami, ai piedi radici
Il brano è ispirato a una pellicola realmente fantascientifica di Ridley Scott, Blade Runner, figlia di un romanzo distopico di Philip K. Dick: Il cacciatore di androidi. Ci rassegneremo a contemplare un mondo robotico, un uomo-macchina privo di sensibilità e che avrà come estensione del proprio corpo i sistemi di finta partecipazione che lo imprigionano da ormai un decennio?
Dudu chiarisce le intenzioni dell’invettiva folk:
Abbiamo voluto gridare questa domanda, che resta senza risposta. È difficile capire dove stiamo andando. Il confine tra restare umani e fare il passo più lungo della gamba è davvero sottile. Oggi rischiamo di estraniarci e lo vediamo nel modo di fare comunicazione, di fare politica. Il web, cinque-sei righe per dire qualcosa, quando ieri per comunicare c’era dietro un lavoro, una ricerca, finalizzata a esprimere la propria operazione.... (Continues)
Mani come rami, ai piedi radici
Il brano è ispirato a una pellicola realmente fantascientifica di Ridley Scott, Blade Runner, figlia di un romanzo distopico di Philip K. Dick: Il cacciatore di androidi. Ci rassegneremo a contemplare un mondo robotico, un uomo-macchina privo di sensibilità e che avrà come estensione del proprio corpo i sistemi di finta partecipazione che lo imprigionano da ormai un decennio?
Dudu chiarisce le intenzioni dell’invettiva folk:
Abbiamo voluto gridare questa domanda, che resta senza risposta. È difficile capire dove stiamo andando. Il confine tra restare umani e fare il passo più lungo della gamba è davvero sottile. Oggi rischiamo di estraniarci e lo vediamo nel modo di fare comunicazione, di fare politica. Il web, cinque-sei righe per dire qualcosa, quando ieri per comunicare c’era dietro un lavoro, una ricerca, finalizzata a esprimere la propria operazione.... (Continues)
Distanza, misura e distanza, tra un atomo e la speranza
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/12 - 07:48
Trinquons aux Gueux !
Trinquons aux Gueux !
Chanson française – Trinquons aux Gueux ! – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 79
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, nous avons laissé Till et Lamme enfermés comme des oiseaux en cage dans l’auberge de l’Arc-en-Ciel, entourés de filles et de happe-chair, chargés de les appréhender au corps. Tout le monde est là à faire la fête chez Stevenine. Une fausse fête, en quelque sorte, une fête qui sonne faux, où tous les fêtards font semblant d’y croire et attendent le dénouement. Stevenine, Gilline et les happe-chair sont convaincus de tenir le bon bout et savourent déjà leurs récompenses. Cependant, Till et... (Continues)
Chanson française – Trinquons aux Gueux ! – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 79
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, nous avons laissé Till et Lamme enfermés comme des oiseaux en cage dans l’auberge de l’Arc-en-Ciel, entourés de filles et de happe-chair, chargés de les appréhender au corps. Tout le monde est là à faire la fête chez Stevenine. Une fausse fête, en quelque sorte, une fête qui sonne faux, où tous les fêtards font semblant d’y croire et attendent le dénouement. Stevenine, Gilline et les happe-chair sont convaincus de tenir le bon bout et savourent déjà leurs récompenses. Cependant, Till et... (Continues)
Till dit : « Trinquons encore !
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/8/11 - 22:57
Rabbit's Revenge
(2018)
Oggi, dopo aver pubblicato i primi due singoli We Don’t Need You e Battle Sirens, Morello condivide il terzo singolo estratto Rabbit’s Revenge che vede la partecipazione di Bassnectar, degli Outkast e Killer Mike dei Run The Jewels che uniscono le loro forze per denunciare le violenze della polizia USA.
Oggi, dopo aver pubblicato i primi due singoli We Don’t Need You e Battle Sirens, Morello condivide il terzo singolo estratto Rabbit’s Revenge che vede la partecipazione di Bassnectar, degli Outkast e Killer Mike dei Run The Jewels che uniscono le loro forze per denunciare le violenze della polizia USA.
"Rabbit’s Revenge" is the hard rocking, cross genre banger I was aiming for when I envisioned THE ATLAS UNDERGROUND record. Bassnectar, Big Boi, Killer Mike & I combining forces to fight police brutality. We are not violent, but the music is.
Tom Morello
Tom Morello
I see what's happening, I can read between the lines
(Continues)
(Continues)
2018/8/11 - 17:43
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
James Connolly
Una canzone su James Connolly e sull'insurrezione irlandese del 1916. Il testo schernisce i toni folkloristici e mette invece l'accento sulla componente marxista del movimento nazionalista.
Marchin' down O'Connell Street with the Starry Plough [1] on high
(Continues)
(Continues)
Contributed by Io non sto con Oriana 2018/8/11 - 13:09
Song Itineraries:
Conflicts in Ireland
Boikott Israel
Album: Mann for min hatt (2014)
Featuring Immortal Technique, El Tipo Este, Stogie T & Tonto Noizan
The sample at the end is from author Arundhati Roy’s famed “Come September” speech, delivered in September 2002.
Featuring Immortal Technique, El Tipo Este, Stogie T & Tonto Noizan
Norwegian rap group Gatas Parlament are encouraging the boycott of Israel- which they hope would lead either to a decrease in Israel’s power or a recognition that it must better it’s treatment of the Palestinian people.
The sample at the end is from author Arundhati Roy’s famed “Come September” speech, delivered in September 2002.
[Intro]
(Continues)
(Continues)
2018/8/11 - 11:42
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
Wine of Violence
Album: Bobby Bobylon (1980)
Put your trust in the Son of the Most High, children
(Continues)
(Continues)
2018/8/11 - 00:09
Sack Full of Dreams
Album: Live At The Bitter End 1971
Interpretata anche da Paul Humphrey And The Cool-Aid Chemists
Written by Gary McFarland, Louis Savary
Interpretata anche da Paul Humphrey And The Cool-Aid Chemists
Written by Gary McFarland, Louis Savary
I got a dream for the world
(Continues)
(Continues)
2018/8/11 - 00:00
La Fête chez Stevenine
La Fête chez Stevenine
Chanson française – La Fête chez Stevenine – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 78
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Ah, Lucien l’âne, mon ami, je suis content de te voir, car je viens de terminer cette chanson que j’ai intitulée « La Fête chez Stevenine », une drôle de fête, comme on le verra. Pour resituer la chose, Stevenine est la baesine (en français, la patronne) de l’Arc-en-Ciel, un établissement rempli de dames et de demoiselles dort accueillantes pour autant que le visiteur ait de quoi payer, si tu vois ce que je veux dire.
En somme, dit Lucien l’âne, ce sont des commerçantes.
En effet, mais pas seulement, Lucien l’âne mon... (Continues)
Chanson française – La Fête chez Stevenine – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 78
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Ah, Lucien l’âne, mon ami, je suis content de te voir, car je viens de terminer cette chanson que j’ai intitulée « La Fête chez Stevenine », une drôle de fête, comme on le verra. Pour resituer la chose, Stevenine est la baesine (en français, la patronne) de l’Arc-en-Ciel, un établissement rempli de dames et de demoiselles dort accueillantes pour autant que le visiteur ait de quoi payer, si tu vois ce que je veux dire.
En somme, dit Lucien l’âne, ce sont des commerçantes.
En effet, mais pas seulement, Lucien l’âne mon... (Continues)
« Baes sauveur ? Vraiment ?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/8/10 - 20:03
L'amaro sapore del sale
(2018)
feat. Silvia
Registrazione e Mixaggio a cura di Suhan Bullet Studio Saronno Illustrazione a cura di Andrea Spinelli Art
“L’ispirazione per la stesura del brano è venuta in modo naturale – racconta Daniele Maiellaro in arte FLOD – perché le migrazioni ci appartengono come cittadini del mondo e come italiani. Siamo stati migranti anche noi e troppo spesso lo dimentichiamo. Questi ragazzi e ragazze sono costretti a scappare da situazioni terribili, ho avuto modo di conoscerne diversi che mi hanno raccontato la loro esperienza. Tutto quello che succede in questi giorni è incredibile, ormai siamo a un livello di fomentazione del razzismo pericoloso. Sono sempre convinto che esista solo la razza umana e non altre 10 o 100 razze.
L’Amaro sapore del sale è una canzone che vuole trasmettere speranza. Ne son si sa se si arriva o meno alla fine del viaggio nessuno lo sa quando parte ma è necessario farlo: deve cercare un posto migliore. Andrea ha impreziosito il messaggio del brano con il suo bellissimo lavoro.”
feat. Silvia
Registrazione e Mixaggio a cura di Suhan Bullet Studio Saronno Illustrazione a cura di Andrea Spinelli Art
“L’ispirazione per la stesura del brano è venuta in modo naturale – racconta Daniele Maiellaro in arte FLOD – perché le migrazioni ci appartengono come cittadini del mondo e come italiani. Siamo stati migranti anche noi e troppo spesso lo dimentichiamo. Questi ragazzi e ragazze sono costretti a scappare da situazioni terribili, ho avuto modo di conoscerne diversi che mi hanno raccontato la loro esperienza. Tutto quello che succede in questi giorni è incredibile, ormai siamo a un livello di fomentazione del razzismo pericoloso. Sono sempre convinto che esista solo la razza umana e non altre 10 o 100 razze.
L’Amaro sapore del sale è una canzone che vuole trasmettere speranza. Ne son si sa se si arriva o meno alla fine del viaggio nessuno lo sa quando parte ma è necessario farlo: deve cercare un posto migliore. Andrea ha impreziosito il messaggio del brano con il suo bellissimo lavoro.”
Mamma dove sei? sai mi brucia la salsedine
(Continues)
(Continues)
2018/8/10 - 13:35
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Away Away
(2017)
Album: Ash
Parliamo di “Away Away”. Chi, o cosa state cercando di allontanare in quel brano?
Tutte le cose terribili che succedono nel mondo. C’è questa persona che guarda fuori dalla finestra, vede un mondo che peggiora di giorno in giorno, vede persone incapaci di capire che siamo tutti esseri umani, abbiamo tutti qualcosa in comune. Invece la gente è sempre più fuori di testa, tutti costruiscono muri tra sé e gli altri. La canzone cerca di risvegliarci, di attivarci, abbiamo già perso molto tempo a causa della nostra passività. Cercare di allontanare tutto ciò è il nostro modo di spronare ad essere attivi, di comunicare che c’è urgenza là fuori, come se un incendio stesse crescendo fuori dalla nostra casa e noi sentissimo il bisogno di fermarlo. Immaginiamo che quando la gente canterà “Away Away” sentirà ciò che sentiamo noi, sentirà questa urgenza. La stessa cosa vale per “Deathless”, immagina una folla cantare questi due pezzi: è potente.
SoundWall
Album: Ash
Parliamo di “Away Away”. Chi, o cosa state cercando di allontanare in quel brano?
Tutte le cose terribili che succedono nel mondo. C’è questa persona che guarda fuori dalla finestra, vede un mondo che peggiora di giorno in giorno, vede persone incapaci di capire che siamo tutti esseri umani, abbiamo tutti qualcosa in comune. Invece la gente è sempre più fuori di testa, tutti costruiscono muri tra sé e gli altri. La canzone cerca di risvegliarci, di attivarci, abbiamo già perso molto tempo a causa della nostra passività. Cercare di allontanare tutto ciò è il nostro modo di spronare ad essere attivi, di comunicare che c’è urgenza là fuori, come se un incendio stesse crescendo fuori dalla nostra casa e noi sentissimo il bisogno di fermarlo. Immaginiamo che quando la gente canterà “Away Away” sentirà ciò che sentiamo noi, sentirà questa urgenza. La stessa cosa vale per “Deathless”, immagina una folla cantare questi due pezzi: è potente.
SoundWall
Away, away
(Continues)
(Continues)
2018/8/8 - 19:08
Bresci, l'anarchico tornato dall'America
[2007]
Scritta da / Written by / Écrite par / Sävelsi: Dino Simone
Cantata da / Sung by / Chantée par / Laulaa: Lisetta Luchini
Album / Albumi: Il popolare canto
"Io non ho ucciso Umberto, ho ucciso un principio!". Dopo aver letto queste parole, ovvero ciò che Gaetano Bresci disse durante l'interrogatorio, ho sentito il bisogno di valorizzarlo, dedicandogli questa canzone con un testo che riuscisse a enfatizzare il suo stato d'animo. Brano scritto a bordo di una nave mercantile nel 2007, rimasto 10 anni impresso su di un nastro e portato alla luce dall'immensa Lisetta Luchini nell'album "Il popolare canto" del 2017.
Il brano “Bresci, l’anarchico venuto dall’America” è stato scritto da Dino Simone ed incomincia con una strofa che racconta di un bastimento che trasporta attraverso l’oceano Atlantico merci, dolori e speranze dei passeggeri. Tra di loro c’è anche un tessitore toscano che... (Continues)
Scritta da / Written by / Écrite par / Sävelsi: Dino Simone
Cantata da / Sung by / Chantée par / Laulaa: Lisetta Luchini
Album / Albumi: Il popolare canto
"Io non ho ucciso Umberto, ho ucciso un principio!". Dopo aver letto queste parole, ovvero ciò che Gaetano Bresci disse durante l'interrogatorio, ho sentito il bisogno di valorizzarlo, dedicandogli questa canzone con un testo che riuscisse a enfatizzare il suo stato d'animo. Brano scritto a bordo di una nave mercantile nel 2007, rimasto 10 anni impresso su di un nastro e portato alla luce dall'immensa Lisetta Luchini nell'album "Il popolare canto" del 2017.
Il brano “Bresci, l’anarchico venuto dall’America” è stato scritto da Dino Simone ed incomincia con una strofa che racconta di un bastimento che trasporta attraverso l’oceano Atlantico merci, dolori e speranze dei passeggeri. Tra di loro c’è anche un tessitore toscano che... (Continues)
In mezzo alla nebbia, come un lamento
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dino Simone 2018/8/8 - 13:13
Song Itineraries:
Gaetano Bresci
Lo sfratto di Pietro Gori
[estate 2018]
Sull'aria del "Caserio"
Sull'aria del "Caserio"
Lo "Sfratto di Pietro Gori" è stato eseguito all'alba del 7 agosto 2018 a Fosdinovo (MS) con lo speciale accompagnamento alla chitarra di Alessio Lega.
Lavoratori a voi è diretto il canto,
(Continues)
(Continues)
2018/8/6 - 16:43
AlieNNation
Despite the fact that The Voidz have always been a very politically charged band, these are some of the most blunt lyrics they have put in a song yet.
The choruses vary a bit, to (seemingly) touch on different parts of acts of violence committed by officials and the military.
On the first chorus, Casablancas sings about war. Wars, no matter the countries involved, are always justified using the same statements and sentiments. We are always explained by the government we are in danger, or our territory is, and a certain country or organization is a threat to national security. At the end of the day, The Voidz see it as nothing but murder (since a great number of soldiers and civilians die during wars).
The second chorus seems to be the same, though the use of word ‘officer’ may be hinting it’s also about police brutality.
The third chorus is particular. ‘I wanted it’ is used, which is... (Continues)
The choruses vary a bit, to (seemingly) touch on different parts of acts of violence committed by officials and the military.
On the first chorus, Casablancas sings about war. Wars, no matter the countries involved, are always justified using the same statements and sentiments. We are always explained by the government we are in danger, or our territory is, and a certain country or organization is a threat to national security. At the end of the day, The Voidz see it as nothing but murder (since a great number of soldiers and civilians die during wars).
The second chorus seems to be the same, though the use of word ‘officer’ may be hinting it’s also about police brutality.
The third chorus is particular. ‘I wanted it’ is used, which is... (Continues)
In the land of the free-er
(Continues)
(Continues)
Contributed by Razvan 2018/8/6 - 00:34
L’Abeille et l’Arc-en-Ciel
Chanson française – L’Abeille et l’Arc-en-Ciel– Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 77
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Si tu as encore en tête La Vendeuse d’Amour, Lucien l’âne, mon ami, je veux parler de la chanson, garde-la précieusement en arrière-plan, en fond musical, car elle constitue la trame des chansons qui viennent et pour commencer de celle-ci, même si son titre ne paraît l’indiquer en rien.
Certes, Marco Valdo M.I., l’abeille et l’arc-en-ciel n’ont apparemment tien à voir avec la vendeuse d’amour.
Et pourtant si, dit Marco Valdo M.I. ; je m’en vas te l’expliquer. L’Abeille et l’Arc-en-Ciel sont, en fait, deux auberges situées pas trop loin... (Continues)
Ulenspiegel le Gueux – 77
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Si tu as encore en tête La Vendeuse d’Amour, Lucien l’âne, mon ami, je veux parler de la chanson, garde-la précieusement en arrière-plan, en fond musical, car elle constitue la trame des chansons qui viennent et pour commencer de celle-ci, même si son titre ne paraît l’indiquer en rien.
Certes, Marco Valdo M.I., l’abeille et l’arc-en-ciel n’ont apparemment tien à voir avec la vendeuse d’amour.
Et pourtant si, dit Marco Valdo M.I. ; je m’en vas te l’expliquer. L’Abeille et l’Arc-en-Ciel sont, en fait, deux auberges situées pas trop loin... (Continues)
L’auberge se nomme À l’Abeille.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/8/5 - 22:24
Звезда по имени Солнце
Zvezda po imeni sołnce
[1989]
Слова и музика / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Виктор Цой / Viktor Coj
Album / Albumi: Звезда по имени Солнце
Prima pubblicata in singolo, e poi inserita nell'omonimo album del 1989, Звезда по имени Солнце (“Una stella chiamata Sole” in italiano) è tra le più celebri canzoni dei Kino scritte da Viktor Coj. Leggenda vuole (ma può darsi che abbia un fondo di verità) che tuttora venga trasmessa ogni giorno dalle stazioni radiofoniche russe. Fa parte originariamente della colonna sonora del film del regista kazakistano Rašid Nugmanov Игла (“L'ago”): lo stesso Nugmanov affermò che Viktor Coj aveva scritto la canzone a casa sua a Alma-Ata, servendosi della sua chitarra. Coverata da chiunque in Russia, ne esiste anche una versione in lingua udmurta eseguita dalla band Buranovskye Babuški (in udmurto: Brangurtyś Pesjanajjos). [RV]
[1989]
Слова и музика / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Виктор Цой / Viktor Coj
Album / Albumi: Звезда по имени Солнце
Prima pubblicata in singolo, e poi inserita nell'omonimo album del 1989, Звезда по имени Солнце (“Una stella chiamata Sole” in italiano) è tra le più celebri canzoni dei Kino scritte da Viktor Coj. Leggenda vuole (ma può darsi che abbia un fondo di verità) che tuttora venga trasmessa ogni giorno dalle stazioni radiofoniche russe. Fa parte originariamente della colonna sonora del film del regista kazakistano Rašid Nugmanov Игла (“L'ago”): lo stesso Nugmanov affermò che Viktor Coj aveva scritto la canzone a casa sua a Alma-Ata, servendosi della sua chitarra. Coverata da chiunque in Russia, ne esiste anche una versione in lingua udmurta eseguita dalla band Buranovskye Babuški (in udmurto: Brangurtyś Pesjanajjos). [RV]
Белый снег, серый лед,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Donatella Leoni 2018/8/3 - 08:51
Heimweh nach Heimat
[1985]
Parole e musica di Bettina Wegner
La canzone che intitola l'album del 1985, con Konstantin Wecker
Parole e musica di Bettina Wegner
La canzone che intitola l'album del 1985, con Konstantin Wecker
Kein Ton mehr, der klingt
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/8/2 - 15:59
Mandela
2017
Melokáane
Ad aprire il disco è la trascinante “Mandela”, dedicata all’ex presidente sudafricano e Premio Nobel
blogfoolk.com
Melokáane
Ad aprire il disco è la trascinante “Mandela”, dedicata all’ex presidente sudafricano e Premio Nobel
blogfoolk.com
Madiba, Madiba
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/1 - 18:37
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
Morgen
Text: John Henry Mackay
Music: Richard Strauss
One of the great Kunstlieder or art songs of modern times
Music: Richard Strauss
One of the great Kunstlieder or art songs of modern times
Und morgen wird die Sonne wieder scheinen
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gabriel Rosenstock 2018/8/1 - 15:58
The Most Feared Typhoon
The song is about the people who creates wars , specially dedicated to the people who lied about weapons of mass destruction or terrorist treats to invade and destroy entire populations named Bush, Hclinton,Tony Blair etc
The true about the war
The true about the war
When the fearless power
(Continues)
(Continues)
Contributed by Javier Martin Miro 2018/8/1 - 02:08
La Vendeuse d’Amour
Chanson française – La Vendeuse d’Amour – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 76
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV
Dialogue Maïeutique
La Vendeuse d’Amour, vois-tu Lucien l’âne, mon ami, aurait aussi bien s’appeler la marchande d’amour. Quoique quand j’y repense, ce ne serait pas tout à fait la même chose et il y manquerait certaine allusion.
Que de mystère, Marco Valdo M.I. mon ami, dans ce que tu racontes. Si tu voulais m’expliquer ton explication, je finirais peut-être par comprendre et j’en serais fort content. Je n’aime pas toute cette ambiguïté ; c’est trop vague et ça me perturbe. Donc, pourquoi appelle-t-on cette personne une vendeuse d’amour ? Je suppose qu’elle ne vend... (Continues)
Ulenspiegel le Gueux – 76
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV
Dialogue Maïeutique
La Vendeuse d’Amour, vois-tu Lucien l’âne, mon ami, aurait aussi bien s’appeler la marchande d’amour. Quoique quand j’y repense, ce ne serait pas tout à fait la même chose et il y manquerait certaine allusion.
Que de mystère, Marco Valdo M.I. mon ami, dans ce que tu racontes. Si tu voulais m’expliquer ton explication, je finirais peut-être par comprendre et j’en serais fort content. Je n’aime pas toute cette ambiguïté ; c’est trop vague et ça me perturbe. Donc, pourquoi appelle-t-on cette personne une vendeuse d’amour ? Je suppose qu’elle ne vend... (Continues)
Voici la chanson d’amour
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/7/31 - 12:49
Morning, Morning
Sadly overlooked.
Morning, Morning
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gabriel Rosenstock 2018/7/30 - 18:20
Les Gueux des Bois
Les Gueux des Bois
Chanson française – Les Gueux des Bois – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 75
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXIV)
Dialogue Maïeutique
À en croire le titre de la canzone, dit Lucien l’âne, il y aurait une troisième sorte de Gueux ; après les Gueux de terre et les Gueux de mer, on découvre les Gueux des bois. Dans le fond, c’est bien possible et cette nouvelle sorte de Gueux dans son village perdu dans les feuillages me fait irrésistiblement penser à Walter Scott et à son Robin des Bois.
À mon sens aussi, ce n’est pas sans rapport, dit Marco Valdo M.I., d’autant que Charles De Coster, né en 1827, avait sans aucun doute pu lire, déjà dans son enfance ou son... (Continues)
Chanson française – Les Gueux des Bois – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 75
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXIV)
Dialogue Maïeutique
À en croire le titre de la canzone, dit Lucien l’âne, il y aurait une troisième sorte de Gueux ; après les Gueux de terre et les Gueux de mer, on découvre les Gueux des bois. Dans le fond, c’est bien possible et cette nouvelle sorte de Gueux dans son village perdu dans les feuillages me fait irrésistiblement penser à Walter Scott et à son Robin des Bois.
À mon sens aussi, ce n’est pas sans rapport, dit Marco Valdo M.I., d’autant que Charles De Coster, né en 1827, avait sans aucun doute pu lire, déjà dans son enfance ou son... (Continues)
Le soleil d’été tue l’ombre ;
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/7/29 - 22:31
Erich lo straniero
2018
Sentieri Partigiani. Tra Marche e Memoria
Si va verso la conclusione con “Erich, lo straniero”, una storia atipica nel panorama della Resistenza. Qui si parla della cattura del tedesco Erick Klemera da parte di Nunzia Cavarischia e della sua permanenza a casa di Nunzia che lo curò; una volta fuggito, i destini di Erick e Nunzia si incontrarono di nuovo quarant’anni dopo la fine della guerra ad una cerimonia dell’ANPI di Tolentino cementando la loro storia di amicizia. Anche la struttura musicale è atipica con la voce straniera ed il pianoforte (anch’esso straniero nella partitura musicale del lavoro) di Michele Gazich a raccontare la storia di Erich, lo straniero.
estatica.it
Sentieri Partigiani. Tra Marche e Memoria
Si va verso la conclusione con “Erich, lo straniero”, una storia atipica nel panorama della Resistenza. Qui si parla della cattura del tedesco Erick Klemera da parte di Nunzia Cavarischia e della sua permanenza a casa di Nunzia che lo curò; una volta fuggito, i destini di Erick e Nunzia si incontrarono di nuovo quarant’anni dopo la fine della guerra ad una cerimonia dell’ANPI di Tolentino cementando la loro storia di amicizia. Anche la struttura musicale è atipica con la voce straniera ed il pianoforte (anch’esso straniero nella partitura musicale del lavoro) di Michele Gazich a raccontare la storia di Erich, lo straniero.
estatica.it
Non sono morto e guardo il sole
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/29 - 15:17
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
Balesh tebsni (بلاش تبوسني)
2006
Sona
Testo e musica di Mohammed Abdel Wahab
Come già osservato altre volte, un brano può avere uno "slittamento" di significato. È il caso di questo brano di Addio di Mohammed Abdel Wahab, quella che potrebbe essere una semplice canzone d'amore. Ma se a interpretarla è l'Orchestra di Piazza Vittorio, orchestra multietnica fondata da Mario Tronco e Pino Pecorelli della Piccola Orchestra Avion Travel e che vanta membri di diverse nazionalità migrati a Roma dai luoghi più lontani, allora acquista un significato molto più preciso, l'addio alla donna amata o alla madre prima di partire.
Sona
Testo e musica di Mohammed Abdel Wahab
Come già osservato altre volte, un brano può avere uno "slittamento" di significato. È il caso di questo brano di Addio di Mohammed Abdel Wahab, quella che potrebbe essere una semplice canzone d'amore. Ma se a interpretarla è l'Orchestra di Piazza Vittorio, orchestra multietnica fondata da Mario Tronco e Pino Pecorelli della Piccola Orchestra Avion Travel e che vanta membri di diverse nazionalità migrati a Roma dai luoghi più lontani, allora acquista un significato molto più preciso, l'addio alla donna amata o alla madre prima di partire.
بلاش تبوسني في عينيّ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/29 - 09:55
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Si Dios fuera negro
1980
Si Dios fuera negro
Una salsa ironica, frutto della collaborazione tra Roberto Anglerò e il poeta salsero Ruben Blades.
Anglerò, portoricano, porta in musica il sentimento di discriminazione e inferiorita provato prima durante la sua infanzia nel Barrio Obrero di San Juan e poi durante il servizio militare nell'esercito statunitense di stanza in Corea.
Il brano è stato interpretato anche da Los Calchakis e dall'Orchestra di Piazza Vittorio.
Si Dios fuera negro
Una salsa ironica, frutto della collaborazione tra Roberto Anglerò e il poeta salsero Ruben Blades.
Anglerò, portoricano, porta in musica il sentimento di discriminazione e inferiorita provato prima durante la sua infanzia nel Barrio Obrero di San Juan e poi durante il servizio militare nell'esercito statunitense di stanza in Corea.
Il brano è stato interpretato anche da Los Calchakis e dall'Orchestra di Piazza Vittorio.
Si Dios fuera negro -mi compay- todo cambiaría
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/29 - 08:47
La topolino amaranto
Apparentemente una canzone allegra e spensierata (ammetto che per 30 anni io l'ho interpretata così), che racconta di un giovane che porta la sua ultima conquista a fare un giro in macchina, a tutta velocità, in un bel giorno d'estate col "cielo azzurro e alto/che sembra di smalto". Ma questa non è un estate qualunque: "è l'estate del '46", ovvero, la Seconda guerra mondiale è appena finita e questi giovani stanno cercando di vivere il primo momento di spensieratezza e di dimenticare cinque anni di orrori. Ma dimenticare non è facile, i segni della devastazione sono ancora ben evidenti. Il narratore li accenna, senza mai nominare la guerra esplicitamente, in due passaggi.
Il primo è la frase "un litro [di benzina] vale un chilo d'insalata", apparentemente un paragone ironico, ma ricordiamo che nell'Italia del dopoguerra i generi alimentari erano scarsi e costosi, e l'economia era ridotta... (Continues)
Il primo è la frase "un litro [di benzina] vale un chilo d'insalata", apparentemente un paragone ironico, ma ricordiamo che nell'Italia del dopoguerra i generi alimentari erano scarsi e costosi, e l'economia era ridotta... (Continues)
Oggi la benzina è rincarata
(Continues)
(Continues)
2018/7/29 - 04:05
La Femme de Lamme
La Femme de Lamme
Chanson française – La Femme de Lamme – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 74
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXIX)
Dialogue Maïeutique
La Femme de Lamme, dit Lucien l’âne, me fait penser par sa cadence à La Cane de Jeanne de Brassens et je me demande même si tu n’y as pas pensé toi aussi lorsque tu as choisi ce titre.
Eh bien, Lucien l’âne mon ami, tu es un devin plein de prescience ou alors, tu me connais très bien, car c’est exactement ce qui s’est passé. Tout comme j’ai en tête des jeux d’allitérations tels que la flamme de Lamme, la femme de flamme et toutes sortes de variantes assez bizarres.
Je te connais assez, en effet, Marco Valdo M.I. mon ami, pour... (Continues)
Chanson française – La Femme de Lamme – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 74
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXIX)
Dialogue Maïeutique
La Femme de Lamme, dit Lucien l’âne, me fait penser par sa cadence à La Cane de Jeanne de Brassens et je me demande même si tu n’y as pas pensé toi aussi lorsque tu as choisi ce titre.
Eh bien, Lucien l’âne mon ami, tu es un devin plein de prescience ou alors, tu me connais très bien, car c’est exactement ce qui s’est passé. Tout comme j’ai en tête des jeux d’allitérations tels que la flamme de Lamme, la femme de flamme et toutes sortes de variantes assez bizarres.
Je te connais assez, en effet, Marco Valdo M.I. mon ami, pour... (Continues)
La femme de Lamme s’en est allée
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/7/27 - 21:46
Kindness
2018
Yayla musiche ospitali
Feat. Saba Anglana
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè,... (Continues)
Yayla musiche ospitali
Feat. Saba Anglana
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè,... (Continues)
May you know goodness
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 16:50
Perché ci hai messo tanto?
2018
Yayla musiche ospitali
Testo e musica di Andrea Parodi, Citazione di Nâzım Hikmet
Interpretata da Neri Marcoré e Giua
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti... (Continues)
Yayla musiche ospitali
Testo e musica di Andrea Parodi, Citazione di Nâzım Hikmet
Interpretata da Neri Marcoré e Giua
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti... (Continues)
Rido come un bambino che non trova le parole
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 16:43
By Foot, By Boat, By Train
2018
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (Continues)
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (Continues)
Worki o rabdit ka baso ha!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 13:54
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery, Trains
×
Asa Nisi Masa