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Sabra and Shatila

Sabra and Shatila
[1982]
Sabra and Shatila

Lyrics and music/ Testo e musica / النص والموسيقى / Paroles et musique / טקסט ומוזיקה / Sanat ja sävel :
Legend (of Jersey)
Performed by / Interpreti / مطرب / Interprétée par / זמרן / Laulavat :
Legend
Album / الألبوم/ אלבום :
1. [1982] EP Frontline 2. [1998] ''Retroshock 1981-1984'' 3. [2002] Anthology

Di canzoni su Sabra and Shatila ce ne sono ben poche se si tengono in considerazione le proporzioni dell’eccidio, le conseguenze, le implicazioni. Una rimozione ? Sarebbe segno che le responsabilità vanno al di là degli autori materiali , dei fiancheggiatori e della cabina di regia. Il brano ce lo dice con poche parole.
E’ una canzone messa da parte, avrebbe meritato più attenzione. Forse la band che la lanciò, la Legend (di Jersey, diversa dall’omonima del Kent) non raccolse molte simpatie in quanto “metallara”. E’ stata più riservata di altre band... (Continues)
Discolored in envy that melts in the dust, preparing the graves for the meek
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/9/13 - 22:35
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La vie moderne

La vie moderne
La Vie moderne

Chanson française – La Vie moderne – Léo Ferré – 1958


Dialogue maïeutique

Tiens, Lucien l’âne mon ami, voici une chanson longue, chose assez rare, car l’industrie musicale n’aime que la chanson en ondes courtes, de petites vagues, des vagues vaguelettes qui clapotent aux oreilles distraites des gens assommés de sons et de slogans. Une chanson longue, mais elle aurait pu être bien plus longue, si Ferré l’avait voulu. Il en existe d’ailleurs d’autres versions où d’autres septains apparaissent. C’était dans la manière de Léo Ferré de croquer ainsi l’époque en notes dispersées au travers de strophes multiples et de chansons diverses ; il distillait ainsi une sorte d’Humana Commedia en musique. J’en tiens pour autres exemples : Les Temps Difficiles (1) et leurs 3 versions, Y en a marre ! et d’autres encore.

Oh, dit Lucien l’âne, il n’est pas le seul à procéder ainsi à l’époque.... (Continues)
Ton père avait quatorze enfants
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2019/9/13 - 12:31
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Nagorny Karabach

Nagorny Karabach
Da più di trent'anni esiste, nel Caucaso meridionale, un conflitto armato "congelato", che insanguina la regione del Nagorny Karabakh, lascito dell'imperialismo russo e del caos seguito alla crisi dell'URSS.

Le ragioni storiche del conflitto risalgono alla prima metà del diciannovesimo secolo, quando l’impero russo mise in atto un processo di cristianizzazione del Caucaso meridionale, dopo la sconfitta della Persia e il conseguente trattato di pace di Turkmenchay (1828), trasferendo in maniera coatta 50.000 armeni provenienti dalla Persia nella regione, in particolare nei khanati azeri di Karabakh e Erevan.
A questa ondata migratoria seguirono altri flussi migratori favoriti dal governo russo, che cambiarono definitivamente gli equilibri demografici dell’area, con scontri su base etnica nel 1905 e nel 1919, prodromici al conflitto del Nagorny Karabakh iniziato nel 1988.

Dopo anni di... (Continues)
Die Stadt liegt unter Nebel
(Continues)
Contributed by Gianfranco Causapruna 2019/9/12 - 23:20
Song Itineraries: The Armenian Genocide
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Мама-Анархия

Мама-Анархия
Variante sul tema Mamma Anarchia
Текст песни Монгол Шуудан - Мама-анархия
(Continues)
Contributed by Donatella Leoni 2019/9/12 - 20:34
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No Blacks, No Dogs, No Irish

No Blacks, No Dogs, No Irish
2019
Dreaming is Dead Now


“No blacks, no dogs, no Irish.” In post-World War II Britain, this was a menacing sign commonplace in the front windows of many bed and breakfasts and boarding houses. The anti-discrimination pioneer Mahesh Upadhyaya, who immigrated to the United Kingdom in 1961 from Aden, now in south Yemen, recently told the human rights news site Rights Info that when looking for accommodation back then, “it was standard to see signs saying, ‘No blacks, no dogs, no Irish’”.

Until the 1968 Race Relations Act, blatantly racist notices and racial discrimination were legal in Britain. Not long after the act’s introduction, electrical engineer Upadhyaya was the first person to bring a racial discrimination case to court after a person from a housing development in Huddersfield told him casually on the phone that “our policy is not to sell to coloured people because that will jeopardise... (Continues)
You don't see me here
(Continues)
2019/9/12 - 16:16
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Vision vun Europa

Vision vun Europa
[2016]
Album: Lebenslänglich
Vun Timbuktu bess Dakhla
(Continues)
Contributed by hmmwv 2019/9/12 - 15:30
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Wofür?

Wofür?
[1993]
Album: Pik Sibbe
Künnt ich et doch schrieve
(Continues)
Contributed by hmmwv 2019/9/12 - 15:19
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Still a Stranger

Still a Stranger
Una delle tante canzoni sul filone dello straniamento dei reduci della guerra del Vietnam, composta in risposta a “Stranger in My Own Home Town”, pubblicata da Percy Mayfield nel 1964.
Pubblicato nell'album Borderline Blues del 1992 e nella raccolta Texas Gentleman, del 2002

In realtà Rich Minus non credo sia stato in Vietnam, ma ha servito 6 anni nella Texas Air National Guard Reserve ed ha vissuto tutta la vita da emarginato e con gli emarginati, penetrandone e descrivendone la vita come pochi altri poeti.

The best S.A. songwriter you’ve never heard of was a Army reserve veteran

Non garantisco la precisione di tutte le parole: fra il "twang" texano, i pochi denti rimasti in bocca e la voce impastata (Rich Minus raramente era sobrio, che cantasse o no, la trascrizione è incerta in più punti: sono gradite eventuali correzioni.

Una ticker-tape parade è una parata tenuta in un centro... (Continues)
Passed the time, spent drinking wine, down at the tavern, now
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini 2019/9/11 - 22:59
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Io sono l'altro

Io sono l'altro
(2019)
Singolo che anticipa l'album "Tradizione e tradimento"

2019
Tradizione e tradimento

Il cantante torna con un brano dalla forte connotazione sociale, una riflessione sull'importanza dell'empatia, sull'altro, quello che oggi pare spaventarci, il ‘diverso', quello che vediamo al di fuori di noi stessi e ci sembra strano perché non è noi stessi, anche se, in fondo, un po' lo è.

"Esiste un’espressione ‘In Lak’ech' che nella cultura Maya non è solo un saluto ma una visione della vita. Può essere tradotta come ‘io sono un altro te' o ‘tu sei un altro me'. Che si parta dalla filosofia o dalla fisica quantistica si arriva sempre alla conclusione che l’altro è imprescindibile nella nostra vita e che siamo solo particelle di un tutto insondabile. Allora l’empatia diventa non solo un dovere etico, ma l’unica modalità per sopravvivere, l’unica materia che non dovremmo mai dimenticarci di insegnare... (Continues)
Io sono l’altro
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2019/9/11 - 16:23
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Alturas

Alturas
[1973]
Música / Musica / Music / Musique / Sävel: Horacio Salinas
Album / Albumi:
a) Canto de pueblos Andinos vol. 1, Chile Odeon 1973
b) [In Italy] Viva Chile!, I Dischi Dello Zodiaco, VPA 8175, 1973

Io credo che, a 50 anni di distanza, se a qualcuno -perlomeno di un'età non propriamente adolescenziale- viene canticchiata / fischiettata / picchiettata con le dita anche solo qualche nota di questo brano musicale, scatti perlomeno qualcosa dentro; qualche ricordo, qualche emozione, qualche rivedersi pischello nei cortei che squassavano tutta l'Italia e mezzo mondo in quei giorni del '73. Io ai cortei non ci andai, ero troppo piccolo (avevo 10 anni allora); ma la mattina dell'11 settembre 1973 me la ricordo come fosse ora, all'Isola d'Elba in casa mia. Era una mattinata grigia, e tutti davanti a una vecchia televisione, zitti, di quelle in bianco e nero con lo stabilizzatore per avviarla.... (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/9/11 - 13:20
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Allendes letzte Rede

Allendes letzte Rede
[1974]
Album / Albumi: Mumien – Kantate für Rockband

Si tratta di un lungo “brano collage” facente parte della cantata rock “Mumien” realizzata dai Floh de Cologne nel 1974 (si veda anche Frühling In Chile). Nel “collage” si riconosce all'inizio anche Alturas, il famoso brano strumentale degli Inti-Illimani che rappresentò come la loro sigla e che, pur non essendo in alcun modo collegato a tematiche politiche e sociali, assurse a simbolo della Resistenza cilena in ambito musicale e artistico. L'ultimo, famosissimo discorso di Salvador Allende trasmesso da Radio Magallanes la mattina dell'11 settembre 1973 sotto i bombardamenti dell'aviazione cilena golpista e poco prima che il Presidente venisse suicidato, è letto (parzialmente) in tedesco da Gerd Wollschon, membro della band di Colonia. Lo riportiamo qua sotto nel suo testo completo tedesco.

A long “miscellany piece” and a part of the... (Continues)
Allendes letzten Worte
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/9/11 - 09:42
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גוטער זכרון

גוטער זכרון
Guter zikorn
[2006]
פּאָעזיע / Poesia / A Poem by / Poésie/ شعر / Runo:
Binem Heller / בינם העלער
מוזיק/ Musica / Music / Musique / موسيقى / Sävel:
Chava Alberstein / חוה אלברשטיין
פּערפאָרמער/ Interpreti / Performed by / Interprétée par / مترجمين / Laulavat:
Chava Alberstein / חוה אלברשטיין
אלבאם / Album :
Lemele / לעמעלע

Lemele (pecora) è il 58° album di Chava Alberstein pubblicato nel 2006. Guter Zikorn è la traccia #1.
Binem Heller è stato un poeta, letterato e saggista che ha lasciato numerose opere. Segue la sua biografia


Binem Heller (January 25, 1908- May 12, 1998)

He was born in Warsaw, Poland, into a poor Hassidic family. He studied in religious elementary school and yeshiva. At age fourteen he became a glove-maker, and later he joined the Communist cause and thus had to leave Poland. From 1937 to May 1939, he lived in Belgium and Paris, later returning... (Continues)
[1] גוטער זכּרון
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/9/11 - 00:10
Song Itineraries: Ghettos
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Il cavaliere delle nuvole

Il cavaliere delle nuvole
8 settembre 2019

Una canzone che parla di guerra, amicizia, amore e libertà

Il nuovo singolo dei Traindeville (Ludovica Valori e Paolo Camerini), duo indie-folk romano che ha all'attivo già due album, Shadows and Lights (2015) e Caffè Fortuna (2017), nasce da un testo scritto dalla giornalista televisiva e scrittrice Annalisa Venditti, autrice del libro Il Cavaliere delle Rose e delle Nuvole (Edilazio, 2011). La vicenda del celebre meteorologo tv Andrea Baroni, internato militare nei lager nazisti di Ucraina, Polonia e Germania dopo l'8 settembre 1943, ha costituito il prezioso spunto per un brano che parla di libertà, fratellanza, amore al di là di qualsiasi confine.

“Il dovere di ogni prigioniero è fuggire”: è così che il giovane ufficiale italiano, dopo una lunga prigionia, riesce miracolosamente a evadere dal lager tedesco nella periferia di Magdeburgo insieme a un suo amico. La forza... (Continues)
Nuvole che piangono
(Continues)
Contributed by Ludovica Valori + Dq82 2019/9/10 - 10:18
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Bulat Šalvovič Okudžava / Булат Шалвович Окуджава: Последний троллейбус, или Полночный троллейбус

Bulat Šalvovič Okudžava / Булат Шалвович Окуджава: Последний троллейбус, <i>или</i> Полночный троллейбус
Poslednij trollejbus, ili Połnočnyj trollejbus
[1957]
Стихи и музыка / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Булат Шалвович Окуджава - Bulat Šalvovič Okudžava

Si dice che Ivan Della Mea, in una Milano sulla fine degli annicinquanta o sul principio dei sessanta, ventenne, senza un soldo e senza nemmeno una casa dove stare, pigliasse spesso la linea notturna dell'autobus, la circolare 90/91, e ci passasse tutta la notte a girare per stare al caldo e dormire. Lo racconta anche Alessio Lega nelle pagine del suo recentissimo libro sulla vita (anzi, sulle vite) di Ivan Della Mea, La nave dei folli, uscito quest'anno per la casa editrice Agenzia X. Poiché tout se tient, nel suo altrettanto recente album dedicato alle versioni italiane del grande Bulat Okudžava (con il quale il Lega ha antichissima consuetudine, se anche il ritornello della sua famosa Vigliacca!... (Continues)
Когда мне невмочь пересилить беду, [1]
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/9/10 - 08:30
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Glorious Fool

Glorious Fool
Una canzone del 1981, dedicata all'ascesa alla Casa Bianca del presidente americano Ronald Reagan.
Dette il titolo all'intero album in cui era contenuta.
Out of the west came a glorious fool
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini 2019/9/9 - 22:16

9 / 9 / 9

9 / 9 / 9
[9/9/2019]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Riccardo Venturi
Musica / Music / Musique / Sävel: [ ]

Il 9 settembre di duemiladieci anni fa, vale a dire il 9 settembre dell'anno 9 dopo Cristo, le tre legioni del generale Publio Quintilio Varo furono annientate. E' la battaglia della Foresta di Teutoburgo, nell'odierna Bassa Sassonia (presso la collina di Kalkriese). La Clades Variana, come la chiamarono gli storici latini (Tacito in primis, negli Annales, ed anche Velleio Patercolo, contemporaneo degli eventi), o Hermannsschlacht (o Varusschlacht), come la chiamano i tedeschi, è probabilmente un evento centrale nella storia europea, nonostante la sua enorme antichità. La civiltà romana prese atto che, nel nord della Germania, c'erano dei popoli che della sua missione civilizzatrice non ne volevano proprio sapere; ed è un atto che, nella Storia, si è ripetuto parecchie volte.

I Cherusci... (Continues)
Povero Arminio, povero Varo,
(Continues)
2019/9/9 - 21:19
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Saga da Amazônia

Elomar, Vital Farias, Geraldo Azevedo e Xangai
Era uma vez na Amazônia, a mais bonita floresta
(Continues)
Contributed by Silva 2019/9/9 - 15:10
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L'Arvulu Rossu

L'Arvulu Rossu
2019
Cummedia

Nel 1939, a Catania, il questore Molina ingaggia la sua personale guerra contro la pederastia. Ossessionato dai iarrusi (gli omosessuali) li perseguiterà in ogni modo fino alla deportazione alle isole Tremiti. Molti di loro sono ragazzini che, in ossequio alla difesa della mascolinità italica, vengono sottoposti a ispezioni anali, prelievi di sangue, oltraggi corporali di ogni tipo per accertare dove nasce e come si contagia la differenza. Continuiamo ad essere figli dell’infamia.

La canzone è stata ispirata da La città e l'isola, bellissimo e amaro libro scritto sul caso da Gianfranco Goretti e Tommaso Giartosio.

Dalla relazione del Questore Molina si legge

“La piaga della pederastia in questo capoluogo tende ad aggravarsi e generalizzarsi perché giovani finora insospettati, ora risultano presi da tale forma di degenerazione sessuale. Questo dilagare di degenerazione... (Continues)
Taliala sta città ca pari tuttu mari
(Continues)
2019/9/9 - 12:49
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Neony

Neony
[2019]
inedita

Parole e musica di Bardziej
che adesso sono diventati Bardziej Plus o più brevemente Bardziej pl, trasformandosi per l'occasione in quintetto:


Grzegorz Dąbrowski - voce, chitarra
Paweł Korkuś - voce, chitarra
plus:
Michał Jezierski - bass
Andrzej Leżoń - sassofono
Tobiasz Wawrzyniak - batteria


Il testo trascritto a orecchio da YT
Idę ulicą
(Continues)
Contributed by Krzysiek 2019/9/8 - 20:56
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The Human Touch

The Human Touch
[1969]
Parole e musica di Charles Reuben
Nel'album "Nina Simone and Piano!"

Il testo da tekstowo

(Krzysiek)
No one seems to care as much
(Continues)
Contributed by Krzysiek 2019/9/8 - 20:10
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Bangera rossa

Anonymous
Bangera rossa
Versione repubblicana di Bandiera rossa, che si cantava in Romagna (Ravenna). Sulla avanzata primogenitura rispetto alla celebre versione socialista e comunista, non prendo posizione: segnalo soltanto le interessanti annotazioni in calce a questa pagina web rito simbolico.
Sta' forte o Pirulini [1]
(Continues)
Contributed by L.L. 2019/9/8 - 14:50
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Music for Prague 1968

Music for Prague 1968
[1969]



Music for Prague 1968 is a programmatic work written by Czech-born composer Karel Husa for symphonic band and later transcribed for full orchestra, written shortly after the Soviet Union crushed the Prague Spring reform movement in Czechoslovakia in 1968. Karel Husa was sitting on the dock at his cottage in America at the time, listening to the BBC broadcast of the events on the radio. He was deeply moved, and wrote Music for Prague 1968 to memorialize the events. This piece is a standard among wind ensemble repertoire.

The work was commissioned by Ithaca College and was premiered in January 1969 in Washington, DC at the Music Educators National Conference by Dr. Kenneth Snapp and the Ithaca College Concert Band.

The work is scored for 2 Piccolos, 6 Flutes, 2 Oboes, English Horn, 2 Bassoons, Contrabassoon, Eb Clarinet, 9 Clarinets, Alto Clarinet, Bass Clarinet, Contrabass Clarinet,... (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/9/7 - 15:29
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Highwomen

Highwomen
[2019]

Nuove parole / New lyrics: Amanda Shires, Brandi Carlile
Musica e parole originali / Music and original lyrics: Jimmy Webb (Highwayman)

Highwomen è la canzone sigla dell'omonimo supergruppo femminile di cantanti country, formato nel 2019 da Brandi Carlile, Natalie Hemby, Maren Morris e Amanda Shires, ispirato al celebre supergruppo country maschile Highwaymen e chiaramente indirizzato a sostenere il rinnovamento femminile nella musica Country e nella società. La canzone ripercorre una serie di storie di donne di varie epoche, tutte marcate dalla tragica repressione dalla loro ricerca di libertà e di auto-espressione, e dalla affermazione che il loro sacrificio non sia stato inutile e che le aspirazioni delle donne non non possano essere fermate. Scritta da Amanda Shires, Brandi Carlile e Jimmy Webb.

Le strofe sono cantate nell'ordine da Brandie Carlie, Amanda Shires, Yola (sul disco, nelle versioni dal vivo da Maren Morris) e Natalie Hemby.
I was a Highwoman
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini 2019/9/7 - 03:08
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Ich wund’re mir über gar nichts mehr

Ich wund’re mir über gar nichts mehr
[1917]
Versi di Otto Reutter
Musica di Hugo Hirsch
Una celebre poesia di Otto Reutter (1870-1931), cantante e attore tedesco, precursore di quel Kabarett berlinese che ebbe la sua epoca d'oro negli anni tra le due guerre.
Testo trovato su www.otto-reutter.de

Otto Reutter non fu certo un autore politico ma descrisse sempre con sarcasmo ed irriverenza la società tedesca tra i due secoli. La sua poetica – espressa in couplet, versi distici a rima baciata – divenne più amara durante la Grande Guerra, specie dopo che suo figlio perse la vita nella terribile battaglia di Verdun (febbraio – dicembre 1916)
In questa "Non mi meraviglio più di niente" Otto Reutter descrive la vita a Berlino nel 1917, una vita lontana dal fronte ma non dalla guerra...

"... In quegli anni si esibiva all'Apollo Theater Otto Reutter a cui abbiamo già accennato. Il grande cabarettista raggiunse la notorietà con una... (Continues)
An der Haltestelle steh’ ich oft da,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/9/6 - 21:15
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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علَى هَذِهِ الأَرْض

علَى هَذِهِ الأَرْض
ʿalā haḏihi alʾarḍ
Poesia /شعر / A Poem by / Poésie :
Maḥmūd Darwīsh /محمود درويش
Musica /موسيقى / Music / Musique /
Symphony Arabica
Interpreti / مطرب / Performed by / Interprétée par /
Shādiyah Manṣūr /شادية منصور‎

Da Il Manifesto del 22/7/2016:
…Per il ministro della difesa israeliana, Avigdor Lieberman, le poesie di Darwish sono paragonabili al “Mein Kampf” di Adolf Hitler. Dalla parte di Lieberman si è schierata la ministra della cultura, Miri Regev, che ha parlato di «pazzia» ed esortato la radio dell’esercito a dare spazio a poeti ebrei nazionalisti. La radio delle Forze Armate, ha proclamato Regev, «non può permettersi di glorificare Mahmoud Darwish che non era un israeliano, le sue poesie non sono israeliane e vanno contro i valori fondanti della società israeliana».

No comment
علَى هَذِهِ الأَرْض [1]
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/9/6 - 19:36
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Prendimi le mani

Prendimi le mani
2018
Controumano

"Prendimi le mani" è la descrizione della desolazione che può lasciare una guerra. Nello specifico, viene analizzata la guerra di Vukovar del 1991, quando l'armata Jugoslava, con l'appoggio dei paramilitari serbi, mise sotto assedio la città croata.
L'attenzione è rivolta sugli strascichi che la guerra si porta dietro, agli Innocenti che subirono le atrocità e ai sopravvissuti, che sono testimonianza vivente del male dell'uomo.
Prendimi le mani sotto la terra. Le vittime chiedono umanità, tendendo le loro mani, nella speranza che qualcuno le stringa, in nome di quella umanità che ci lega, nella speranza che tutto ciò possa non ripetersi.
le anime dalla città sono migrate al nord oltre la frontiera le stazioni oltre la fretta
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/9/6 - 19:03
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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L'inizio è il confine

L'inizio è il confine
2018
Controumano

Il tema immigrazione oggi è più attuale che mai, ma la prospettiva, differente in ognuno di noi
spesso tralascia ciò che conta veramente: l'uomo.
In "L'inizio è il confine" il tema immigrazione è analizzato e raccontato con gli occhi di un
migrante. Una prospettiva insolita, che mostra la colpevole leggerezza su temi tanto delicati,
quanto la mancanza di umanità che sempre più contraddistingue la quotidianità collettiva.
il giorno che pioverà’ non potrai nasconderti siamo case in mezzo agli alberi carta bianca sopra banchi inutili
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/9/6 - 19:01
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Ninna nanna (per il caro / armato)

Ninna nanna (per il caro / armato)
[1979]
Nell'album "Superivan"

"... Il disco si chiude con “Ninna Nanna (Per il Caro Armato)”, una suadente ballata pastoral-pacifista come sempre inzuppata dai vocalizzi sopra le righe e un altro mezzo quintale di doppi sensi.
Tirando le somme, pur con i suoi piccoli difetti, “Superivan” rimane uno dei migliori prodotti non solo del Cattaneo più ispirato e geniale, ma della musica pop italiana alla fine degli anni settanta, confermando il nostro Ivan come un autore attento, originale, abile nell’uso di sonorità orecchiabili ma non facilotte e, specialmente, provocatore senza scadere nell’oscenità o nella gaiezza farlocca e fine a se stessa. Da lì in poi non gli rimarrà molto da dire, quindi goderselo diventa praticamente un imperativo. Da recuperare." (dalla recensione di Damien & Vittorio “Vikk” Papa su Orrore a 33 giri)
Ninna nanna, ninna nanna nai na na
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/9/6 - 18:16
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Афганистан

Un'altra canzone sulla guerra Russo-Afgana
Пришёл приказ, и по приказу мы встаем
(Continues)
Contributed by Donatella Leoni 2019/9/6 - 15:57
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אינקובטור

אינקובטור
Inkubator [Incubator]
[1981]
Testo / טעקסט / Lyrics / Paroles :
Danny Dotan / דני דותן
Musica / מוזיק / Music / Musique :
Eli Abramov / אלי אברמוב
סרט / Film /Movie / Film /
Valzer con Bashir / ואלס עם באשיר / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir :
Ari Folman / ארי פולמן
Interpreti / זמרן / Performed by / Interprétée par :
Clique / הקליק
Album / אלבום :
Ima Ani Lo Rotze Lehigamel / אמא אני לא רוצה להיגמל / Mother I don't want to be weaned

Premessa
Una damnatio memoriae o una conventio ad tacendum ? Questa canzone fu pubblicata nel 1981, traccia #6 dell’album citato. Fu rilanciata ventisette anni dopo come parte della colonna sonora del film Valzer con Bachir,ma è come scomparsa dalla circolazione. Basta fare una ricerca su google per rendersene conto. Soltanto pochissime fonti ne citano il nome en passant, in relazione alla colonna sonora di Valzer con Bachir. E’ vano esplorare... (Continues)
אינקובטור[1]
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/9/6 - 13:03
Song Itineraries: Anti-war Movies Soundtracks
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Giochi d'insetti

Giochi d'insetti
[1975]
Nell'album "UOAEI"
O fragile folla solitaria per strada
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/9/5 - 13:34
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Grazie, Gesù Cristo

Grazie, Gesù Cristo
Passa il tempo, amore
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2019/9/5 - 00:54
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Lo sciopero del Sole

Lo sciopero del Sole
Album: Iniziali bì-bì (1998)

Una filastrocca ecologista in cui già più di vent'anni fa la Bandabardò sottolineava la totale indifferenza dei politici (e chi sarà mai quell'uomo del miracolo dalla televisione?) ai temi ambientali. Il sole, indignato e stanco perché l'aria si è fatta ormai irrespirabile, lascia tutti e se ne va...

La canzone è stata recentemente riarrangiata e risuonata con gli strumenti creati dalla Gaudats Junk Band (GJB), band che realizza e utilizza esclusivamente strumenti costruiti con rifiuti e materiale di riciclaggio, ispirata alla politica dello “zero waste” e ai principi e progetti di Rossano Ercolini (premio Goldman 2013, il 'nobel' per l'ambiente).
Un giorno venne il sole e disse: "e così sia!
(Continues)
2019/9/4 - 23:47
Song Itineraries: War on Earth
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Dadadidattico (Canti corali per le scuole medie)

Dadadidattico (Canti corali per le scuole medie)
[1977]
Nell'album "Primo, secondo e frutta (Ivan compreso)"
Sul ponte di Bassano
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/9/4 - 21:51
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Bambinanarchia

Bambinanarchia
[1978]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Piero Finà
Album / Albumi: Anghingò
Uno, due, anghingò
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2019/9/4 - 19:42
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Bomba?

Bomba?
Testo tratto dall'archivio Franco Fosca

La canzone cita il brano La Bomba di King Africa del 2000
Bomba un movimiento sexy, una mano alla cabeza,
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/9/4 - 16:26
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ואלס עם באשיר [This Is Not a Love Song]

ואלס עם באשיר [This Is Not a Love Song]
[1983]
This Is Not A Love Song

טקסט ומוזיקה / Testo e musica / النص والموسيقى / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Public Image Ltd.
סרט / Film /فيلم /Movie / Film / Elokuva :
ואלס עם באשיר / Valzer con Bashir /فالس مع بشير / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir :
Ari Folman / ארי פולמן
זמרן / Interpreti / مطرب / Performed by / Interprétée par / Laulavat :
John Lydon
אלבום / Album / الألبوم:
This Is What You Want... This Is What You Get

E’ la OST 12 del film Valzer con Bashir.La canzone dei Public Image Ltd., già Sex Pistols, è del genere post-punk degli anni ’80.Questa era la formazione della band Public Image Ltd. quando fu pubblicata nel 1983, prima che Keith Levene lasciasse la band:

John Lydon: voce
Keith Levene: chitarra, tastiere
Jah Wobble: basso
Pete Jones: basso
Jim Walker: batteria
Martin Atkins: batteria

La risposta di John Lydon,aka... (Continues)
This Is Not A Love Song
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/9/4 - 14:49
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The Russians Were Rushin', the Yanks Started Yankin'

The Russians Were Rushin', the Yanks Started Yankin'
[1918]
Lyrics / Testo / Paroles / Sanat: Carey Morgan
Music / Musica / Musique / Sävel: Charles R. McCarron (1891-1919)



Italiano
English

La storia si svolge in un remoto futuro: l'anno 1953. Lo era sicuramente quando fu scritta questa canzone da Carey Morgan con la musica di Charles R. McCarron (morto appena ventottenne nel 1919): nel 1918, ancor prima che la “Grande Guerra” terminasse. La storia viene presentata come un sogno: nel 1953, vale a dire trentacinque anni dopo, un ragazzino domanda al nonno, veterano della guerra mondiale, come “hanno sistemato quel casino”. E il nonno risponde, mentre il sogno si sposta in un'aula scolastica dove il medesimo ragazzino chiede all'insegnante che diavolo sia quello strano posto chiamato “Germania” che sta sulla mappa appesa in classe. L'insegnante risponde che è una mappa oramai vecchia: la “Germania” non esiste più. Le risposte, sia del... (Continues)
I dreamed of a scene
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/9/4 - 13:25
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Chacarera de la guerra

Chacarera de la guerra
[1961]
Credo si tratti di una canzone popolare argentina recuperata dal compositore ed etnomusicologo Ariel Ramirez tra la fine dei 50 e l'inizio dei 60
Uno dei cavalli di battaglia de Los Cantores del Alba, celebre gruppo folklorico argentino della regione del Salta.
Testo trovato sul blog di Gabriel de Alas
Hace muchos, muchos años
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/9/4 - 10:33
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La ballata di Haiphong

La ballata di Haiphong
[1977]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: L. Vohn - Maurizio Tatalo
Album / Albumi: Un giorno d'aprile
Un motore nel cielo
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2019/9/3 - 23:50
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Every Bomb You Make

Every Bomb You Make
(1985)

Lyrics by Quentin Reynolds & James Glen
Music by Sting
Backing Track by The Police

Si tratta di una parodia della famosa canzone dei Police "Every Breath You Take". Lo stesso Sting accettò di cantare la parodia per il programma satirico inglese Spitting Image.

La parodia è una canzone di protesta contro la Guerra Fredda e in generale i mali del mondo. Nel video si vedono le marionette di vari politici, tra cui Reagan e la Thatcher (tutti i nomi sono indicati tra parentesi nel testo).

Nell'ultimo verso si scopre che a cantare non è altri che la Morte stessa, che fissa minacciosa mentre finalmente il sole tramonta, promettendo a tutti i grandi leader apparsi nel video che anche la loro ora verrà prima o poi.

"Every Bomb You Make" is a parody of the 1983 Police song, "Every Breath You Take.". The real Sting agreed to sing it in exchange for copies of every episode of the... (Continues)
Every bomb you make, (Ronald Reagan)
(Continues)
2019/9/3 - 23:28
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Työtön, hullu ja eläkeläinen

Työtön, hullu ja eläkeläinen
[1994]
Testo e musica / Sanat ja sävel / Lyrics and music / Paroles et musique: Lapinlahden Linnut
Album / Albumi : Köyhän taivas



La band Lapinlahden Linnut (“Uccelli di Lapinlahti”; Lapinlahti è un comune della regione finlandese del Savo settentrionale, Pohjois-Savo), fa, dal 1983, rock e pop satirico e umoristico. È nata come un gruppo di musicisti di strada. Suonano spesso strumenti alquanto “alternativi”, come faldoni di cartone (di cui sono riconosciuti maestri) o casse di birra vuote. Dal loro album del 1994, Köyhän taivas (“Il paradiso del povero”), questo piccolo capolavoro della Mort au Travail: uno sbraco totale, finalmente. Fare quello che si vuole, mangiare schifezze quando si vuole, non sentire più gli ordini di “capi” deficienti, dormire fino a tardi e niente più camicia di forza alla sera, perché -come tutti sanno- il lavoro fa diventare pazzi. Altro che andare a guardare... (Continues)
Me ollaan työtön hullu ja eläkeläinen
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/9/3 - 20:51
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O świcie [Shadow Journal]

O świcie [Shadow Journal]
[2008]
Poesia / שירה/ Wiersz /شعر / A Poem by / Poésie / Runo :
Czesław Miłosz
Film / סרט / Film / فيلم /Movie / Film / Elokuva :
Valzer con Bashir / ואלס עם באשיר / Walc z Baszirem /فالس مع بشير / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir
Ari Folman / ארי פולמן
Musica/ מוזיק / Muzyka /موسيقى / Music / Musique / Sävel :
Max Richter
Voce /קול מדקלם / Recytatora /الممثلة أداء / Reciting voice / Récitant / Näyttelijätär :
Tilda Swinton

Shadow Journal

Shadow Journal è la traccia #4 dell’album The Blue Notebooks pubblicato nel 2004. Lo stesso brano è la OST 05 della colonna sonora del film Valzer con Bashir. Il testo recitato dall’attrice inglese Tilda Swinton è la versione inglese della poesia “O świcie” del polacco Czesław Miłosz, Nobel per la letteratura. La poesia fa parte della raccolta Nieobjęta ziemia [Terra irragiungibile] del 1984.

Tra le composizioni di Richter Shadow... (Continues)
O, jakże trwałe. O, jak potrzebujemy trwałości.
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/9/2 - 00:01

Novantanove m'han chiamato

Anonymous
Novantanove m'han chiamato
La guerra, immane frantoio che una dopo l'altra brucia e divora le classi dei richiamati, trova un'eco in questo CLASSE '99: inedito canto della Grande Guerra che fa riferimento alla chiamata alle armi nel 1917 della classe 1899. Andarono al fronte giovanissimi di 17 e 18 anni, molti dei quali pagarono con la vita.

Come nel ben più celebre Addio padre, il protagonista narra in prima persona la tragica esperienza della prova del fuoco, del ferimento e dell'agonia: in Addio padre sul campo di battaglia (...e fui ferito con una palla al petto / e i miei compagni li vedo fuggir / ed io per terra mi vidi costretto / mentre il nemico lo vedo a venir...), qui nell'ospedale da campo.
(Franco Castelli, da AL ROMBO DEL CANNON. Grande Guerra e canto popolare)
Novantanove mi han chiamato
(Continues)
2019/9/1 - 15:41
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Tausend Mann und ein Befehl

Tausend Mann und ein Befehl
Album: Ritual - 2019

La canzone è ispirata, sia nel titolo che nel contenuto, al brano “Hundert Mann und ein Befehl” del cantante austriaco Freddy Quinn. Questa, a sua volta, era la versione tedesca di una nota ballata patriottica, The Ballad Of The Green Berets”, trasformata in canzone contro la guerra.
Seit tausend Tagen in der fremden Region
(Continues)
Contributed by Aria 2019/8/31 - 21:36
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Iconography

Iconography
[2008]
סרט / Film /فيلم /Movie / Film / Elokuva :
ואלס עם באשיר / Valzer con Bashir /فالس مع بشير / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir
Ari Folman /ארי פולמן
מוזיק /Musica /موسيقى / Music / Musique / Sävel :
Max Richter

Questo brano costituisce la OST 02 Iconography di “Valzer con Bashir”. E’ uno dei pochi, se non l’unico, non elaborato espressamente da Richter per il film. E’ infatti tratto integralmente dall’album «The Blue Notebooks», in cui figura sotto il nome di Organum, traccia #9.
Per il nome del suo album Richter si ispirò all’opera postuma di Franz Kafka “The Blue Octavo Notebooks”.

[2007]
Film / סרט / فيلم /Movie / Film / Elokuva :
Ari Folman / ארי פולמן
ואלס עם באשיר / / فالس مع بشير / Valzer con Bashir / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir
Musica /מוזיק / موسيقى / Music / Musique / Sävel :
Max Richter



Valzer con Bashir (in inglese: Waltz with Bashir,... (Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/8/31 - 18:24
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Haunted Ocean

Haunted Ocean
[2008]
Film / סרט / فيلم /Movie / Film / Elokuva :
Ari Folman / ארי פולמן
Valzer con Bashir / ואלס עם באשיר / فالس مع بشير / / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir
Musica / מוזיק / موسيقى / Music / Musique / Sävel :
Max Richter

Quello di Max Richter era il genere di musica che Ari Folman , regista e sceneggiatore di “Valzer con Bashir”, cercava con una precisa idea in mente: un mix di musica classica ed elettronica che desse il senso dell’opposizione alla violenza della guerra in un’atmosfera di enigma e smarrimento. Max Richter aveva già pubblicato tre anni prima il suo album Blue Notebooks; ad esso attinse per elaborare gran parte della colonna sonora del film.
“Valzer con Bashir” ha avuto molti riconoscimenti in varie rassegne cinematografiche, ha vinto il Golden Globe Awards come migliore film straniero del 2008.
Il regista è nato da genitori ebrei sopravvissuti all’Olocausto... (Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/8/30 - 20:46

Bruttaddìo 2.0, ovvero La "Bella Ciao" arrovesciata

Bruttaddìo 2.0, <i>ovvero</i> La
30 agosto 2019
[Sull'aria precisa, identica & spiccicata di Bella Ciao]

All'inizio, debbo dirlo, ci fu una versione leggermente differente, nata nel 2012 e da me personalmente composta; fu però inopportunamente fatta conoscere e passata ad un vago conoscente, che -naturalmente- ne approfittò furbescamente per farla passare per sua e la pubblicò sul suo velenoso blog, non senza aver vomitato fior d'insulti verso il canto originale (a dire il vero, non senza qualche ragione). Oggi, mentre questo mio vago conoscente si è dedicato a una poderosa ristrutturazione della pagina di detto canto originale, mi son detto: e perché non fare anch'io una piccola rivisitazione? E così, eccovi questa Bruttaddìo 2.0. Per chi non ne avesse sentore, spiego di che cosa si tratta esattamente. Si tratta di una ”Bella ciao” alla rovescia, vale a dire esattamente per contrari. Ogni parola del canto originale è stata capovolta. Il risultato? Un canto che, forse, risulterà leggermente, come dire, partigiano. [AT-XXI]
A notte fonda so' andato a letto,
(Continues)
2019/8/30 - 00:46
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Vi estas Pino

Vi estas Pino
2019

Una canzone dedicata alla storia di Giuseppe Pinelli, pronta per essere proposta con i prossimi reading della Vi Cunto e Canto band. Ci siamo ispirati al racconto di Licia nel libro “Una storia quasi soltanto mia (la breve vita di Giuseppe Pinelli, anarchico)” (Licia Pinelli e Piero Scaramucci), sforzandoci di entrare nella storia attraverso le sue parole. Nel titolo abbiamo immaginato Licia quando incontra per la prima volta Pino al corso di esperanto, e appena lo vede lo saluta come se subito lo riconoscesse, e all’inizio della canzone Pino le risponde, e sembra anche che risponda a tutti noi.
Saluton, mi estas feliĉa mi povas paroli vin, 
(Continues)
Contributed by Dq82 + Tullio Bugari 2019/8/29 - 09:55
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Ich habe einen Traum

Ich habe einen Traum
[2015]
Parole e musica di Konstantin Wecker
Album: Ohne Warum
Ich hab einen Traum, wir öffnen die Grenzen
(Continues)
Contributed by hmmwv 2019/8/28 - 20:24
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Boaz And The Dogs

Boaz And The Dogs
[2007]
Film / סרט / فيلم /Movie / Film / Elokuva :
Ari Folman / ארי פולמן
ואלס עם באשיר / / فالس مع بشير / Valzer con Bashir / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir
Musica /מוזיק / موسيقى / Music / Musique / Sävel :
Max Richter

Boaz and the dogs

E’ la prima OST del film "Valzer con Bashir". Le scene iniziali si aprono con il racconto di Boaz Rayne-Buskila al commilitone Ari Folman del suo incubo ricorrente per i cani : una muta di 26 mastini neri che sbavano e minacciano gli uomini che vagano lungo il Boulevard Rothschild a Tel Aviv in una serata piovosa. I cani si fermano sotto la finestra dell’ufficio di Boaz a Tel Aviv e continuano a latrare minacciosi. Ad Ari che domanda come faccia Boaz ad essere certo del numero dei cani, Boaz spiega che l’incubo è collegato ad uno dei suoi ricordi della prima guerra del Libano. All'arrivo in uno dei villaggi del Libano, i soldati... (Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/8/28 - 00:18

Popolo e potere

Popolo e potere
[1967]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Fra' Galdino (Luisito Bianchi)



Il 19 luglio 1966 un movimento movimento franoso interessa parte della città di Agrigento, nella sua estremità occidentale. I primi smottamenti avvengono verso le sette del mattino, quando si creano fenditure nei primi palazzi; questo consente, fortunatamente, agli abitanti di mettersi in salvo. Nelle ore successive, comincia la frana vera e propria che si porta via una parte intera della città; durerà per circa un mese. Furono sgomberate circa cinquemila persone. E' il periodo del “boom edilizio” incontrollato in Sicilia e in tutta Italia: tutto il territorio nazionale viene lottizzato, e del suolo si fa un uso che definire criminale è un eufemismo. Eventi disastrosi del genere si verificano non soltanto a Agrigento, ma essa è comunque uno degli esempi più eclatanti della speculazione... (Continues)
Leggiamo che nel cuore di Agrigento
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/8/27 - 22:16

Omaggio a Meredith

Omaggio a Meredith
[1966]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Fra' Galdino (Luisito Bianchi)
Voce e chitarra / Voice and guitar / Voix et guitare / Ääni ja kitara: Giorgio Pazzini
Album / Albumi: Fra' Galdino racconta e canta

"James Meredith, nel 1962, fu il primo negro a iscriversi all'università del Mississipi. Nulla di strano in questo. Lo strano è che dovette lottare, con fierezza e costanza, per conquistarsi questo diritto che i razzisti d'ogni specie considerano un inammissibile privilegio. Sedersi sullo stesso banco sul quale si siede il Bianco è profanare il tempio innalzato alla razza superiore con i fondi di una sotoscrizione che si apre con la frma di Caino. Il 7 giugno 1966 Meredith è ferito da un bianco mentre manifesta contro la segregazione razziale. « Omaggio a Meredith » è un umile segno di solidarietà coi nostri fratelli negri che affermano, pagando... (Continues)
C'è una fila che si snoda
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/8/27 - 21:41

Commercio internazionale

Commercio internazionale
[1966]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Fra' Galdino (Luisito Bianchi)
Voce e chitarra / Voice and guitar / Voix et guitare / Ääni ja kitara: Laura Romani
Album / Albumi: Mai più la guerra [1967]

Nota. Il testo del brano non è completo. Non è presente in rete: le parti disponibili sono state tratte dal volume di Stefano Pivato, Bella ciao – Canto e politica nella storia d'Italia (Giuseppe Laterza & Figli, 2005, p. 239) dove sono riportate come excerptum esemplificativo dei testi di Ora Sesta. [RV]


Ora Sesta

"Il gruppo “Ora Sesta”, ispirato all’episodio evangelico dell’incontro di Gesù con la Samaritana, era attivo a Roma negli anni 1966-67 e raccoglieva alcuni amici che, nel sentirsi Popolo di Dio e nei loro legami elettivi con il Movimento Operaio e Contadino, avevano riconosciuto la base comune per l’approfondimento culturale dei grandi... (Continues)
Quattro negri hanno impiccato l'altro giorno a Léopoldville
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/8/27 - 21:11
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No Horses

No Horses
(2017)
Pubblicato come singolo
Video di Scott Stuckey


In quel brano intriso di suoni industrial si percepisce rabbia, il testo descrive un futuro distopico.
Il tema di fondo è la distruzione del pianeta. Un giorno, durante un giro per la campagna scozzese, ho incrociato dei cavalli, mi sono sembrati meravigliosi e ho cominciato a pensare a quanto, nel corso della storia, questi animali siano stati valorizzati in vari ambiti. Ma oggi? A cosa serve un cavallo oggi? Quando sono tornata a casa l’ho chiesto a mio marito (il produttore Billy Bush; ndr) e ci siamo detti che perlopiù i cavalli sono diventati animali per ricchi, chi non ha soldi non può certo permettersi di averne uno. Lì ho sentito una sensazione di panico salirmi nello stomaco che mi ha ispirato altri pensieri legati a questi tempi assurdi.

Ossia?
Nell’era di Donald Trump sembra che il valore delle persone dipenda da quanti... (Continues)
They'll love you too
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2019/8/27 - 20:58

Angelo Balzarini, minatore

Angelo Balzarini, minatore
[1966]

“Fine Luglio 1966. Nella cronaca dei giornali si legge che un uomo, per tre giorni, ha rantolato, allo stremo delle sue forze, in via Avogadro, al centro di Brescia. E' Angelo Balzarini, un uomo di cinquant'anni senza parenti ed amici, che ha fatto il minatore nelle cave micidiali della Valtellina. Nessuno dei passanti per tre giorni si è fermato. Le mamme dicevano ai loro bambini: non t'avvicinare, è un ubriaco. E i benpensanti aggiungevano: a che coca può ridurre il vizio! Finché un giovane udì il gemito del minatore Angelo Balzarini. Così per tre giorni (e per quanti altri ancora?), a Brescia (e in quante altre città?), un popolo cristiano strappò dal suo piccolo Vangelo la parabola del buon Samaritano. Noi non facciamo molto caso alle pagine che mancano dal nostro Vangelo. Ci accontentiamo delta sua rilegatura di lusso. Tanto Basta per la nostra etichetta di cristiani.” - Da viboldone.it... (Continues)
Per tre giorni sei rimasto
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/8/27 - 19:52

Senza siepi

Senza siepi
[1967]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Fra' Galdino (Luisito Bianchi)
Voce e chitarra / Voice and guitar / Voix et guitare / Ääni ja kitara: Laura Romani
Album / Albumi: Mai più la guerra

"La discriminazione razziale, la divisione fra ricchi e poveri, fra privilegiati e coloro che non hanno diritti, non sono forse altrettante manifestazioni dell’egoismo che è alla base delle ingiustizie, delle sopraffazioni e della guerra?
Eppure il nostro essere uomini, spinti allo sviluppo e al progresso del mondo, ci accomuna in un’unica ricerca e in una comune conquista. Abbiamo perduto il gusto dell’uomo e della sua grandezza e ci siamo trovati divisi dentro di noi, proiettando questa divisione al di fuori e accettandola come normale. È lo scandalo che diamo fino a quando non riconosceremo in ogni uomo noi stessi."


Ora Sesta

"Il gruppo “Ora Sesta”, ispirato... (Continues)
Gli scienziati hanno tracciato
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/8/27 - 19:31
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Drowning in the Sound

Drowning in the Sound
(2017)
dall'album "There Will Be No Intermission" del 2019




Cambiamenti climatici, #MeToo e il governo di Trump sono solo alcuni dei temi trattati in questa originale canzone orchestrale di Amanda Palmer.

this song was written as a two-day songwriting exercise on august 29th and 30th, 2017, using input/inspiration/comments from over 600 patrons (you can read those here). it wound up being a response to the insanity of internet politics melded with the recent total eclipse and the devastation of hurricane harvey….and, y’know…other stuff.

Amanda Palmer


It features a strong criticism of the current American government, the title a reference to global warming and the overwhelming amount of political discourse and information.
You worship the sun and you're aching for change
(Continues)
2019/8/27 - 17:55

In memoria di Andrea Bergonier prete operaio

In memoria di Andrea Bergonier prete operaio
[1966]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Fra' Galdino (Luisito Bianchi)
Voce e chitarra / Voice and guitar / Voix et guitare / Ääni ja kitara: Giorgio Pazzini
Album / Albumi: Fra' Galdino racconta e canta

"Andrea Bergonier era un giovanissimo prete che lavorava nel porto di Marsiglia. Un giorno del febbraio 1966, mentre scaricava delle casse, ebbe il cranio fracassato. La notizia della sua morte si confuse fra quelle che quotidianamente i giornali ci danno di lavoratori morti per incidenti di lavoro. Una notizia come tante altre alle quali, ormai, la nostra buona coscienza ha fatto il callo. Ricordandoti, fratello nostro Andrea, vogliamo ricordare tutti i lavoratori che perdono la vita mentre stanno guadagnando il pane per la testimonianza che non potrà essere cancellata; vogliamo ricordare a noi stessi, spesse volte piccoli borghesi in cerca di... (Continues)
Tu sei morto stamattina
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/8/27 - 17:38
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Farewell Shalabiye

Farewell Shalabiye
[2005]
Farewell Shalabiye
Remix /الريمكس : No Blues
Album / الألبوم : Farewell Shalabiye

In Farewell Shalabiye i No Blues rivisitano la nota melodia Al bant aš šalbya innestandola su un testo originale senza soluzione di continuità. Ne scaturisce una lettura permeata di un’ironia garbata e amara sottolineata da due voci morbide sovrapposte cui si contrappone l’elemento malinconico del motivo orientale.
Da notare che la strumentazione consiste soltanto di cordofoni e percussioni; risalta la melodia eseguita da Haytham Safia allo ‘ūd .
Farewell baby, you who looks so free
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/8/26 - 23:47
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Caffè Fortuna

Caffè Fortuna
2017
Caffè Fortuna

Caffè Fortuna, il brano che dà il titolo all’album, è stato composto dopo un mini-tour in Lussemburgo. La visita alle miniere di Esch-Sur-Alzette, in cui lavoravano tanti italiani, ha fatto nascere una canzone che parla di migrazione, speranza e lavoro. Lungo la strada verso la miniera, l’insegna di un bar che portava questo nome ha evocato una melodia di fisarmonica, la visione di un valzer tra passato e presente, il dialogo sognato tra un figlio e un padre. Il videoclip è stato girato al Bois du Cazier, Museo della Miniera di Marcinelle, teatro di una grande tragedia avvenuta nel 1956 nella locale miniera di carbone.

Ludovica Valori: voce, fisarmonica, pianoforte
Paolo Camerini: contrabbasso, percussioni
Adriano Dragotta: violino
Franco Pietropaoli: chitarre
Mio padre scendeva nella miniera
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/8/26 - 22:53
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Canto del servo pastore

Canto del servo pastore
[1981]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Fabrizio de André - Massimo Bubola
Album / Albumi: Fabrizio de André (1981) ["L'Indiano"]



Il servo pastore di De André è un uomo semplice che non conosce neppure il proprio nome e le proprie origini. In questa canzone scritta in lingua italiana viene adombrato, in traduzione, un termine sardo che pure (nella sua forma gallurese, ziraccu) aveva fatto capolino nei testi di Fabrizio De André (in Zirichiltaggia, per la precisione: ...e andaranu a cujuassi a qualche ziraccu “e sposeranno qualche servo pastore”). La denominazione sarda del “servo pastore” riflette strutture enormemente arcaiche anche nel suo stesso nome di etimologia sconosciuta e di evoluzione semantica particolare: theraku / theraccu / saraccu ecc. compare nei documenti più antichi nel significato di “minorenne di dipendenza tutelare” (come nella... (Continues)
Dove fiorisce il rosmarino c'è una fontana scura
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi e Dq82 2019/8/26 - 20:33

Viva la libertà

Anonymous
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.30, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
Canto dei garibaldini di Spagna, con variazioni dei partigiani piemontesi.
Viva la libertà!
(Continues)
Contributed by gianfranco 2019/8/26 - 17:04

L'Alpino di Valle Roja

Anonymous
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.18, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
È la canzone della Brigata G.L. Valle Roja "S. Dalmastro". L'aria è quella d'una famosa canzone del Risorgimento, il cui motivo è stato ripreso e divulgato dal film "Piccolo mondo antico".
Quando la bella Italia è stata invasa
(Continues)
Contributed by gianfranco 2019/8/26 - 16:51

La banda di Valle Gesso

Anonymous
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.28, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
È un'altra canzone della Brigata Valle Gesso "I. Vivanti" e va cantata sull'aria di ""Monte Grappa tu sei la mia Patria"
Valle Gesso in te vive una Banda
(Continues)
Contributed by gianfranco 2019/8/26 - 16:49

Il Pilone della Moretta

Anonymous
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.37, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
Venne fuori questo canto dai partigiani della I Banda G.L. Val Maira dopo l'attacco tedesco del luglio 1944 in cui furono incendiati Cartignano e San Damiano. Si canta sull'aria della canzone alpina: "Eravamo in ventinove".
Dagli Assarti noi siamo discesi
(Continues)
Contributed by gianfranco 2019/8/26 - 16:46

Allegria di Scaletta

Anonymous
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.32, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
È la canzone della Banda "Monte Bram" della Brigata G.L. "P. Braccini".
Scaletta è un villaggio della Valle, sede della banda. L'aria è quella della
" Cucaracha"
Qui comincia la strofetta
(Continues)
Contributed by gianfranco 2019/8/26 - 16:43
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Böyle gelmiş böyle geçer

Böyle gelmiş böyle geçer
[2003]
Testo / Sözleri / Lyrics / Paroles / Sanat:
Fecri Ebcioğlu
Interpreti / Tarafından gerçekleştirilen / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Deniz Seki
Album: Aşkların En Güzeli

E’ la versione turca di “Al bant aš šalbya“. E’ la traccia #2 del CD uscito in Turchia nel 2003

Nota testuale
Anche della versione turca della canzone il testo integrale,aderente alla esecuzione di Deniz Seki, non si trova in rete. Strofe e ripetizioni dei versi sono state ricostruite a partire dai testi parziali integrandoli con i risultati dell’ascolto del videoclip.
Böyle gelmiş böyle
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/8/26 - 11:17
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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البنت الشلبية

البنت الشلبية
Al bant aš šalbya

نص / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Assi Rahbani /عاصي الرحباني
مترجمين / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Fayrouz /فيروز

Il compositore Assi Rahbani fu anche musicista e drammaturgo insieme al fratello Mansour. Sono loro ad avere composto la maggior parte delle canzoni interpretate da Fayrouz, moglie di Assi Rahbani.

E’ una melodia folk nata nella regione della “Grande Siria” in epoca antecedente la disgregazione dell’Impero Ottomano. Al retaggio culturale di tale regione si ascrive il Qudud Halabiya /قدود حلبي, letteralmente “metrica musicale di Aleppo”, un genere basato sui componimenti poetici in forma classica indirizzato sia all’ambito religioso sia alla società urbana sia agli strati popolari.
Anche quella in esame deriva da una melodia folk qududi nota nella prima metà dl XX secolo come Alʿazūbya / العزوبية , letteralmente... (Continues)

(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/8/25 - 23:36
Song Itineraries: Anti War Love Songs

Sagra Partigiana

Anonymous
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.23, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano") col seguente commento :
Sul motivo della vecchia canzone alpina
"Va l'alpin sul'alte cime".
Tra le balze e l'aspre cime
(Continues)
Contributed by gianfranco 2019/8/25 - 12:47




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