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Author Riccardo Scocciante

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Run To The Hills

Run To The Hills
Stante un'implorazione del diretto interessato, che è stata prontamente accolta poiché non siamo dei mostri®, la "traduzione" di Gabriele93 è stata rimossa, assieme ad un commento relativo. Lasciamo però i successivi commenti a mo' di spada di Damocle pendente sulla sua testa, ricordandogli che un altro tentativo del genere comporterebbe l'immediata apertura di una pagina a lui dedicata da Riccardo Scocciante. Cogliamo pater- & maternalmente l'occasione per salutare Gabriele93, dicendogli di non prendersela troppo e magari di vendicarsi, un giorno, proponendo una traduzione impeccabile di qualche canzone (ma altresì raccomandandogli di non svenarsi consegnando l'equivalente di 328 paghette settimanali alla professoressa di inglese perché gliela faccia lei! :-P)
CCG/AWS Staff 2008/10/7 - 11:16

L'amiral Boum

L'amiral Boum
[2008]
Une parodie de Boum de Charles Trenet
Una parodia di Boum di Charles Trenet

"Une chanson sur Boum - de Charles Trenet, mais qui fut chantée aussi par Brassens...
Je l'ai intitulée L'amiral Boum. C'est évidemment Carrero, mais cela pourrait s'appliquer à tout autre candidat cosmonaute." - Marco Valdo M.I.

Ed è con molto piacere, da amante e compositore indefesso di parodie (sia pure sotto un ovvio pseudonimo, che inserisco questa parodia dedicata anch'essa al "volo" di Luis Carrero Blanco, il 20 dicembre 1973. Un'idea già espressa da Marco Valdo M.I. nella relativa pagina e che ha tradotto in realtà non più di due giorni dopo. [RV]
La pendule fait tic tac tic tac
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2008/8/4 - 00:36

Zingara 2008

Zingara 2008
Stavolta il nostro incomparabile Scocciante ci ha fatto pure un'introduzione "seria":

Correva l'anno 1969 quando Iva Zanicchi e Bobby Solo presentarono al Festival di Sanremo una canzone che ha successivamente fatto epoca, divenendo un vero e proprio evergreen. Sto parlando , naturalmente, di Zingara, scritta per la cronaca da Albertelli e Riccardi. Chi, tuttora, non la conosce?

Dal 1969 sono passati trentanove anni. Trentanove anni fa si poteva ancora parlare degli zingari in termini romantici, in una canzone: la zingara che legge la mano e che predice il destino, gli spasimi di un amore affidati alla sua previsione. Di più: si poteva immaginare una donna sensuale abbigliata dei tipici costumi di quel popolo; che, poi, più che tipici erano spesso frutto di un immaginario collettivo. Intendiamoci: non che, nel 1969, agli zingari si volesse bene; per tutti quanti rubavano, erano brutti sporchi... (Continues)
Brucio il tuo campo,
(Continues)
2008/6/4 - 15:43
Song Itineraries: Rom, Racism, Porrajmos

O Vicenza, tu sei benedetta

O Vicenza, tu sei benedetta
E ci risiamo. Svegliatosi dal suo lungo sonno, il bieco Scocciante si rifà vivo oggi per parlarci nientepopodimeno che della vicenda di Vicenza (cambio di consonante). La conosciamo tutti quanti: il governo Berlusconi obbedisce a un diktat firma un accordo con gli USA per l'ampliamento della base di Vicenza, con minacce di trasferirla altrove rinunciando così al famoso "indotto", e malgrado le proteste della popolazione locale il governo del Vaticano di "centrosinistra" presieduto da Prodi conferma la cosa, nonostante l'opposizione di una cosiddetta "sinistra radicale" che tanto, lo sappiamo, "troverà l'accordo". Che dire? Cambiano governi e governicchi, ma la storia è sempre quella. Colonia siamo, e colonia rimaniamo. E menomale che tra i fautori della "santa alleanza" con Washington ci sono fior fiore di "nazionalisti" con tanto di tricoloroni! Lo Scocciante, quindi, dedica a tutti costoro questa piccola rielaborazione di O Gorizia, tu sei maledetta, adattata ai nostri tempi ed a questa vicenda. Mala tempora currunt!
La mattina del venti gennaio
(Continues)
2007/2/1 - 14:46

Lady Ass [Sono una donna, so' anche un po' unta]

Lady Ass [Sono una donna, so' anche un po' unta]
Era un po' di tempo che il malèfico Riccardo Scocciante non si faceva vivo, e già pensavamo (inver con un sospiro di sollievo) che fosse emigrato chissà dove; quand'ecco che, patatràc, la mia povera casella di posta mi ha rigurgitato il seguente messaggio, che, ohimé, mi trovo costretto a riprodurre integralmente:

"Senti un po', te, antiguerra, stasera mi è venuto di scrivere una canzoncina su una fascista di merda gentile signora, vedova di un noto boia uomo politico italiano. Questa signora, sempre vestita come uno spaventapasseri con la diarrea elegantemente e truccata in modo che farebbe caà uno stegosauro assai sobrio, si vede spesso in salotti buoni, trasmissioni tivvù, pogrom, deportazioni di ebrei, articoli per "La Difesa della Razza", raduni di massacratori repubblichini, mitingh di fascioni vari, eccetera; perché allora non dedicarle qualche verso carico di tritolo affetto, segno... (Continues)
Sono una donna, so' anche un po' unta,
(Continues)
2007/1/30 - 19:40

Sapore di cacca

Sapore di cacca
E chi lo ferma più? Stavo quasi per andare a letto, dopo una dura giornata di CCG passata a inserire quintali di Ariel Boucher, di canzoni coreane, di traduzioni in cinese e d'altre simili cosette, quando, tàc, mi arriva l'immancabile meilìna notturna dal mio amico Scocciante (amico si fa per dire, eh). Stavolta, debbo dire, se l'è presa con un altro noto uomo politico (uomo si fa per dire, eh) italiano, anzi padano; non senza qualche ragione, probabilmente. Si tratta di quel tizio che fino a poco tempo fa faceva il ministro della repubblica, proponeva riforme costituzionali, si esibiva in TV sfoderando una maglietta con certe vignette danesi, per finire poi a tifare per l'Italia, nella finale dei mondiali, perché la Francia era formata da "negri e comunisti". Che dire? Mi sono assunto l'ingrato compito di fare da tramite a Riccardo Scocciante, è un impegno che mi sono preso e mi corre l'obbligo... (Continues)
Sapore di cacca
(Continues)
2006/8/20 - 02:23

Il signore degli agnelli

Il signore degli agnelli
Quando Riccardo Scocciante, ovvero il lurido personaggio che si nasconde dietro questo pseudonimo, mi ha inviato la cosa che segue, mi ha detto: "Senti, testa di cazzo, so che sei ammanicato con un sito di canzoni contro la guerra. Ecco, tie', ho scritto una canzone contro la guerra e anche contro il papa, ché a me quella specie di zombie, che certuni affermano abbia fatto parte delle SS, mi sta non poco sui coglioni. Guarda di inserirla, sennò stanotte ti vengo a ammazzare il gatto." Gli ho fatto presente che io il gatto non ce l'ho, e che se ce l'avessi, gli scalpellerei le gengive con un martello pneumatico se solo torcesse un pelo al micio; ma siccome questo sito accoglie tutto, ma proprio tutto (o quasi), vi presento anche questa sua "canzone" (la quale non so se abbia o meno una musica, ma la cosa non ha molta importanza), sperando che sia la prima e l'ultima. Ma non nutro eccessive... (Continues)
C’era una volta, in una piazza enorme
(Continues)
2006/8/16 - 00:47
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical




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