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Brucia la strega, o come si diventa nazisti

Antiwar Songs Blog
Brucia la strega, o come si diventa nazisti
Una canzone sul “Come si diventa nazisti”, per citare il famoso studio che lo storico americano William Sheridan Allen (1932-2013) pubblicò nel 1965 (titolo originale: “The Nazi seizure of power; the experience of a single German town, 1930-1935”. L’edizione italiana di Einaudi era introdotta dal sociologo Luciano Gallino il quale scriveva, tra l’altro:
Antiwar Songs Staff 2022-04-24 12:24:00
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海闊天空 [Boundless Oceans, Vast Skies]

海闊天空 [Boundless Oceans, Vast Skies]
hoi2 fut3 tin1 hung1
[1993]
Scritta da / Written by / Auteur / Säveltäjä: Wong Ka Kui
Album / Albumi: Rock and Roll

"Boundless Oceans, Vast Skies" (Chinese: 海闊天空 hoi2 fut3 tin1 hung1; lit. "sea wide sky empty") is a song written and recorded by the Hong Kong rock band Beyond. Released in 1993 on the Cantonese album Rock and Roll, the song was and remains massively popular. The song has been also translated as "Under a Vast Sky", "Ocean Wide Sky High", "Vast Seas, Clear Skies" and "Clear Skies, Vast Ocean". The song is an anthem of Cantonese rock music and one of Beyond's signature songs. It has been adopted for several events in Cantonese-speaking regions, such as the Artistes 512 Fund Raising Campaign for the 2008 Sichuan earthquake, and most prominently as the unofficial anthem of the 2014 Hong Kong protests. The song was written by Wong Ka Kui and other band members. It was a tribute... (Continues)
今天我寒夜里看雪飘过
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2020/1/15 - 08:33
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Η Σμύρνη

Η Σμύρνη
I Smýrni
[1972]
Testo / Στίχοι / Lyrics / Paroles / Sanat:
Pythagoras / Πυθαγόρας
Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel:
Apostolos Kaldaras / Απόστολος Καλδάρας
Interpreti / Ερμηνεία / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Giorgos Dalaras / Γιώργος Νταλάρας
Album /'Αλμπουμ: Mikra Asia / Μικρά Ασία

Il 1922 segnò la disfatta della Grecia dopo tre anni di guerra contro la repubblica di Turchia, appena costituita. Passò alla storia come la Mikrasiatikí katastrofí / Μικρασιατική καταστροφή. Fu la conseguenza dell’insano nazionalismo che produsse i fumi della Megali Idea / Μεγάλη Ιδέα .
Dall’indipendenza greca si era fatto strada il progetto di estendere la sovranità greca su una parte dell’antico impero bizantino, Anatolia occidentale e Cipro,e di eleggere Costantinopoli a capitale dello stato allargato, la Megali Hellas / Μεγάλη Ἑλλάς , una Magna Graecia... (Continues)
Η Σμύρνη μάνα καίγεται καίγεται και το βιος μας
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2020/1/14 - 23:43
Song Itineraries: Exiles and exilees
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Ei kuule kaupunki

Ei kuule kaupunki
Testo finlandese / Finnish lyrics / Paroles finnoises / Suomenkieliset sanat: Tapio Lipponen

This song has been haunting me for years. According to Finnish music database records it's a song written by Mikis Theodorakis which I don't have any doubts about. The problem is that I haven't been able to trace the original one despite extensive research and due to the fact that I don't know a word of Greek. Finnish database records include a French reference reading »Cite n'entend« (which should actually read »La cité n'entend pas«) suggesting that maybe the original lyrics were written in French in which case there wouldn't be any original Greek lyrics. Anyway, in order to get the song finally off my table, I decided to post it as an original Finnish song by Arja Saijonmaa. Doing that, I sincerelly and desperately hope that one of the countless friends and followers of this webpage will be able... (Continues)
Ei kuule kaupunki, ei näe kaupunki
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2020/1/14 - 13:46

Filastrocca di un piatto di plastica

Filastrocca di un piatto di plastica
I rifiuti marini costituiscono un grave problema in costante aumento. Se la plastica rappresenta una importante risorsa per la società moderna, il suo ‘smaltimento’ in mare è una autentica iattura, una guerra.
«Filastrocche Plastic Free» di Mimmo Mòllica, per sviluppare una memoria di ferro e ricordarsi che i «piatti di carta» sono fatti di plastica e la sterminata presenza di rifiuti in plastica nell'ambiente marino: più di 11 mila tonnellate l’anno vengono recuperate lungo le coste e sulle spiagge.

«Un piatto di plastica» fa parte di «Filastrocche Plastic Free» di Mimmo Mòllica, tre filastrocche per sviluppare una memoria di ferro, per ricordarsi che i «piatti di carta» sono fatti di plastica.

"Le gravi catastrofi naturali reclamano un cambio di mentalità che obbliga ad abbandonare la logica del puro consumismo e a promuovere il rispetto della creazione". (Albert Einstein)
Di plastica un piatto
(Continues)
Contributed by River 2020/1/14 - 09:31
Song Itineraries: War on Earth
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ہم دیکھیں گے­

ہم دیکھیں گے­
Hum dekhenge
[1979; rel. 1981]

Hum Dekhenge (Urdu: ہم دیکھیں گے‎) is a popular Urdu nazm, written by Faiz Ahmad Faiz. Originally written as Va Yabqá Vajhu Rabbika (The face of your lord), it was included in the seventh poetry book of Faiz – Mere Dil Mere Musafir. The nazm was composed as a medium of protest against Zia Ul Haq's oppressive regime. It gained a rapid cult-following as a leftist song of resistance and defiance, after a public rendition by Iqbal Banoat Alhamra Arts Council on 13 February,1986, ignoring the ban on Faiz's poetry. The poem employs the metaphor of traditional Islamic imagery to subvert and challenge Zia's fundamentalist interpretation of them; Qayamat, the Day of Reckoning is transformed into the Day of Revolution, wherein Zia's military government will be ousted by the people and democracy will be re-installed. It was recreated in Coke Studio Season 11 on 22 July... (Continues)
ہم دیکھیں گے­ [1]
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2020/1/14 - 08:00
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Δε θα ξαν΄αγαπήσω

Δε θα ξαν΄αγαπήσω
De tha xan΄ agapíso
[1970]
Testo / Στίχοι / Lyrics / Paroles / Sanat: Lefteris Papadopoulos / Λευτέρης Παπαδόπουλος
Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel: [[|Manos Loizos]] / Μάνος Λοΐζος
Interpreti / Ερμηνεία / Performed by / Interprétée par / Laulavat: [[|Stelios Kazantzidis]] / Στέλιος Καζαντζίδης
Album / 'Αλμπουμ: I stenahoria mou / Η στεναχώρια μου
Το μερτικό μου απ’ τη χαρά
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2020/1/13 - 22:53
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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A Gaza

A Gaza
2014

Scrivo. E nel frattempo a Gaza vanno all'appuntamento con la tragedia
quotidiana. Nella loro terra sono estranei, separati, senza domani, senza
protezioni, esplorano i margini del dolore. Maledetti dall’odio del custode che
stamattina si è svegliato più vorace. Serrati dalla sua legge, una macchina che
scava, devasta, frantuma, distrugge costruzioni e chiama a una lenta discesa
disperata in quella voragine che resta sempre aperta.
Muoiono, sospesi all'ingresso di un cielo stordito, scorticato dal filo spinato
che corrode anche la vista negata di bambini invisibili, ma con addosso ancora
l'accento della vita, che in loro risale con affanno per venire alla luce illegale
che li circonda nel fumo di una civiltà morente.
Quei loro sogni, infranti nello specchio, in me scorrono come nuvole
periodiche contaminate da rabbia inefficace. E voleranno eterni in lenti
intervalli... (Continues)
Ecco, se mi adattassi a una poesia ragionevole,
(Continues)
Contributed by Dq82 2020/1/13 - 09:30
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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Gli occhi neri di Julia Cortez

Gli occhi neri di Julia Cortez
da Ferite & Feritoie (2019)

l’emozionante canzone Gli occhi neri di Julia Cortez è dedicata alla tenerissima figura della maestrina, l’ultima con cui ha comunicato Che Guevara prima della sua esecuzione.

La Higuera, Bolivia, ottobre 1967. Che Guevara è prigioniero in una piccola scuola, in attesa della sentenza. L’ultima persona che vedrà, prima di morire, a parte i soldati, è la maestrina di quella scuola, la giovane Julia Cortez. A raccontare questo risvolto minimale di una grande storia furono Giovanni Marrozzini e Angelo Ferracuti in un reportage dalla Bolivia (“Nessuno va più a trovare il Che”) apparso in maggio sul magazine del quotidiano Repubblica. Julia è ancora viva, suo figlio si chiama Ernesto e i due cronisti l’hanno intervistata. Paolo Capodacqua riprende il loro racconto e aggiunge un nuovo brandello alla tela del mito del Che.

Gli occhi neri di Julia Cortez è una canzone... (Continues)
Mi scusi, signorina, se non sto in posa
(Continues)
Contributed by Dq82 2020/1/13 - 06:11
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Manifesto

Manifesto
2014
Fuori Dal Gruppo
Black bloc sulla strada
(Continues)
Contributed by Antonio Santi 2020/1/13 - 04:52
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Non mi faccio comandare

Non mi faccio comandare
2014
Fuori Dal Gruppo
Non mi faccio comandare da un americano
(Continues)
Contributed by Antonio Santi 2020/1/13 - 04:44
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Le Chant du Pain

Le Chant du Pain
[1848]
Una canzone che Pierre Dupont compose dopo una rivolta popolare, avvenuta a Buzançais, nella Loire, nel 1847 quando, a causa dell'aumento del prezzo dei generi alimentari di base e della disoccupazione, la gente povera attaccò le case e i negozi dei commercianti, che impedivano la distribuzione di un carico di grano. Per un signore che venne ucciso, ci furono poi 3 giustiziati e decine di condannati ai lavori forzati a vita e a lunghe pene detentive... La giustizia borghese...
Testo trovato qui
Quand dans l’air et sur la rivière
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2020/1/12 - 22:53
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I nidi degli uccelli

I nidi degli uccelli
da Ferite & Feritoie (2019)
con Michele Gazich
(Per non dimenticare, giornata della memoria della Shoah)
Io ricordo il cielo stellato
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2020/1/12 - 18:37
Song Itineraries: Extermination camps
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Per questo mi chiamo Giovanni

Per questo mi chiamo Giovanni
da Ferite & Feritoie (2019)
Con Pippo Pollina, Roberto Soldati

(Dedicata a Giovanni Falcone e ispirata dall'omonimo libro di Luigi Garlando)
Per questo mi chiamo Giovanni
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2020/1/12 - 18:29
Song Itineraries: Mafia and Mafias
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Lilie

Lilie
Before he closed the gate, he attired in steel and blown off candles,
(Continues)
Contributed by Edvard Sidoryk 2020/1/12 - 16:32
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Morituri te salutant

Morituri te salutant
The path is the dust,
(Continues)
Contributed by Edvard Sidoryk 2020/1/12 - 16:30
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Figlia ti voglio dare

Anonymous
Compagnia Genio Guastatori Brigata Cadore ottavo scaglione 1989
Noi durante il campo invernale, con presenti i graduati fino al capitano l'abbiamo cantata così (in crescendo sui gradi):

Ma penso che di versioni ce ne siano varie (anche in funzione del tasso alcolico)!
Figlia ti voglio dare in sposa al sergentino
(Continues)
Contributed by Cristian 2020/1/12 - 10:54
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Anna Lamberti Bocconi: Confessione di Alonso Chisciano

Anna Lamberti Bocconi: Confessione di Alonso Chisciano
Benedetta insonnia, che mi spinge a cercare in qualche angolo del grande centro commerciale del web pagine come questa, per fortuna trovandole. Ho un'impressione parallela a questa, legata allo stesso disco, che di impressioni ne offre a iosa. Per puro caso il mio primo (e unico) viaggio in Portogallo ebbe come colonna sonora i versi e le note di "Lusitania", all'epoca appena uscita insieme a tutto "Discanto", album davvero non comune, e non solo per il titolo. Da allora sono passati innumerevoli ascolti di Teresa Salgueiro (Madredeus) e Dulce Pontes, bravissime nel loro genere, ma per me il Portogallo, o almeno quella frettolosa successione di "salite, ponti e discese e barche e ponti ancora" che ebbi la fortuna di visitare, si identifica in questa canzone, e così sempre sarà, se mai avrò occasione di tornarci.
Luca 2020/1/12 - 03:34
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Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo)

Anonymous
Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo)
1977 CREL-Fondo Beccaria

La seconda parte dell'incipit (se fossi una rondinella) si connette all'antico motivo dell'uccello messaggero. Se un particolare rilievo aveva avuto nel Risorgimento la rondinella come latrice di messaggi, in questa guerra moderna e novecentesca assume una nuova valenza come espressione del mito del volo.

Come hanno rilevato le nuove ricerche storico-antropologiche sulla Grande Guerra, la guerra di trincea, estenuante, interminabile, abbrutente, induce nei combattenti di tutta Europa una serie di proiezioni mitiche, se vogliamo di tipo "regressivo" per il loro radicarsi su un patrimonio arcaico di credenze, superstizioni, simbolismi di tipo magico, e fra queste la più diffusa e partecipata è senz'altro quella di alzarsi in volo, liberandosi dal fango, dal fetore dei cadaveri, dal sangue e dagli escrementi, dai pidocchi, dalle miserie e dagli orrori della guerra.

(da Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare. di Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto, pag. 250).
O DIO DEL CIELO
(Continues)
2020/1/11 - 22:09
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Työttömän Valssi (Come Around Again Waltz)

Työttömän Valssi (Come Around Again Waltz)
[1927]
Parole e musica di Arthur Kylander (1892-1968), immigrato negli States da Lieto, Finlandia, nel 1914.
Testo trovato in "Arthur Arkadius Kylander – Amerikansuomalainen kupletisti", di Juha Niemelä, 2003

Arthur Kylander fece ogni sorta di lavoro, dal bracciante al boscaiolo, al maggiordomo, all'autista, e solo dopo 30 anni di fatica e privazioni riuscì ad acquistare una fattoria, impegnandosi nella conservazione del patrimonio boschivo.
Arthur Kylander fu anche cantautore e compositore e negli anni 20 incise anche una ventina di suoi brani per l'etichetta Victor. Siccome agli inizi della sua avventura americana fu anche membro dell'IWW (Industrial Workers of The World), alcune della sue canzoni – come questa - parlano della dura vita dei lavoratori immigrati.

Trovo "Työttömän Valssi" incisa nel 1928 da Kosti Tamminen (anche nella raccolta "Proletaarit Nouskaa" del 1970) e molto più recentemente da Mikko Perkoila ("Punikin Kirjelaatikko Ja Muita Työväenlauluja", 2009).
Kun kuljin mä kulkurin lailla,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2020/1/11 - 21:43
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The Lumberjack’s Prayer

The Lumberjack’s Prayer
[1910s]
Scritta da Matti Valentin Huhta, aka T-Bone Slim (1880–1942), poeta, cantautore, vagabondo e agitatore sociale statunitense, di origine finlandese.
Sulla melodia dell'inno religioso "Praise God From Whom All Blessings Flow"
interpretata da Utah Phillips

Una canzone che circolava su foglio volante al prezzo di 10 cents. Il denaro raccolto serviva per finanziare le pubblicazioni gratuite dei Wobblies (IWW)
Testo trovato direttamente sul sito dell'Industrial Workers of the World

Lumberjacks often worked twelve hours a day, seven days a week, faced incredible dangers on the job, and lived under horrendous conditions. They were one of the most abused groups of workers in the early 20th century. The Industrial Workers of the World (IWW) was the only labor organization to pay any attention to workers in the lumber camps of the South and the Pacific Northwest. Although humorous in tone,... (Continues)
I pray dear Lord for Jesus' sake,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2020/1/11 - 19:20
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El me gatt

El me gatt
I' mi' gatto: La versione in fiorentino di periferia dell'Anonimo Toscano del XXI Secolo
I' mi' gatto: A version into suburban Florentine by Anonimo Toscano del XXI Secolo
I' mi' gatto: Version en florentin banlieusard par l'Anonimo Toscano del XXI Secolo
I' mi' gatto: Anonimo Toscano del XXI Secolon käännös Firenzen esikaupunkin murreeseen

Si tratta fondamentalmente di una discronia: pur essendo di ambientazione odierna, la seguente versione in fiorentino di periferia riporta ai tempi (trenta o quaranta anni fa) in cui l'Isolotto, vale a dire il quartiere in cui vivo, era veramente il Bronx, un posticino che veniva accuratamente evitato dalla gente perbene e la cui provenienza incuteva timore. A differenza che nelle altre versioni, il finale è leggermente differenziato, o “sdoppiato”. Il fatto che una delle vie principali dell'Isolotto si chiami davvero “via Torcicoda” aggiunge un'ironica... (Continues)
I' mi' gatto
(Continues)
2020/1/11 - 18:59
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Der Schandfleck

Der Schandfleck
d’après la traduction italienne de Riccardo Venturi – VERGOGNA – 2020
d’une
Chanson allemande – Der Schandfleck – Die Toten Hosen – 1984


Dialogue Maïeutique

Depuis le temps, Lucien l’âne mon ami, où tu cours le monde et où tu entends des chansons, tu as pu reconnaître cette capacité de la chanson à s’intéresser à mille et mille choses, à sa manière certes parfois déroutante, mais aussi très profonde, très émouvante.

C’est ça, dit Lucien l’âne, exactement ça qui donne souvent à la chanson son intérêt ; c’est sa manière de mettre en émoi l’émotion. Il est rare qu’elle fasse un discours – sauf pour rire ou faire rire ou ironiser ; il est rare et il est également catastrophique – pour elle et pour ses auditeurs – qu’elle se complaise dans un ronflement pompeux. Par ailleurs, je pense qu’il est à peu près inutile de préciser outre mesure qu’il existe des chansons idiotes, débiles, tonitruantes... (Continues)
LA TARE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2020/1/11 - 18:47

Buon anno anche a te Nicoletta

Canzoniere Anarchico della Bassa Bolognese
Buon anno anche a te Nicoletta
(2020)
Un canto per Nicoletta Dosio e per chi non si piega all'arroganza del potere
Cantabile (volendo) sulle note della Ballata del Michè di FdA
Lo zero è una cifra speciale
(Continues)
2020/1/11 - 18:46
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Quaranta giorni di libertà

Quaranta giorni di libertà
Verde, la sigla finale dello sceneggiato televisivo

[1974]
Musica: Guido e Maurizio de Angelis
Album : Welcome! [1977]

Sigla dello sceneggiato televisivo Quaranta giorni di libertà , sulla Repubblica partigiana dell’Ossola , 9 settembre - 23 ottobre 1944.

Riccardo Gullotta 2020/1/11 - 18:22
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El me gatt

El me gatt
E me gat: La versione in dialetto Reggiano di montagna di Graziano Malvolti e Mara Redeghieri [2016]
E me gat: A version into Reggio Emilia mountainside dialect by Graziano Malvolti and Mara Redeghieri [2016]
E me gat: La version en dialecte montagnard de Reggio Emilia, par Graziano Malvolti et Mara Redeghieri [2016]
E me gat: Graziano Malvoltin ja Mara Redeghierin Reggio Emilia vuoristoalueen murreeseen [2016]





Interpretata da Mara Redeghieri e Graziano Malvolti (l'autore della traduzione) come "rumorista" nell'album Attanadara - Dio valzer (2016) [Mara Redeghieri: Voce / Lorenzo Valdesalici: Chitarra classica / Nicola Bonacini: Contrabbasso / Graziano "Gago" Malvolti: Commenti]. Il video è realizzato da Ericailcane e Bastardilla.

E me gat
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2020/1/11 - 17:21
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¿Qué dirá el Santo Padre?

¿Qué dirá el Santo Padre?
vi ammiro e continuerò ad ammirarvi a vita!
siete grandi.
io mi debbo togliere ciò che ormai penso sia il frutto della ipocrisia più becera ed infima. il battesimo cattolico.
se non l'ho ancora fatto è per ovvi motivi di insicurezza palese visto il mio stato mentale
non buono per la semplice motivazione .....

(ora esplodo! )

continuate a prendere in giro la povera gente! prima o poi, il vaticano scoppierà! ed il botto enorme, quel dio della mia minchia lo sentirà echeggiare in eterno!!!!!!!!!!!!!
Daniele D'Aco 2020/1/11 - 15:02
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A Survivor from Warsaw

A Survivor from Warsaw
Veramente tanti complimenti!!!!!
Bibiana
2020/1/11 - 11:12
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O Gorizia, tu sei maledetta

Anonymous
O Gorizia, tu sei maledetta
Una de las canciones antimilitaristas más elocuentes y significativas de todos los tiempos es Gorizia que hace un recuento emocional y político al mismo tiempo de la batalla de Gorizia, ciudad que Italia le disputó a Austria en 1916. Según cálculos oficiales, en la batalla para conquistar la ciudad de Gorizia, que duró del 5 al 10 de agosto de 1916, murieron alrededor de noventa mil soldados, cincuenta mil italianos y cuarenta mil austriacos. La ciudad quedó finalmente en manos italianas. La versión que aquí se presenta ha sido recopilada por el investigador Cesare Bermani, de un testigo que afirmó haberla escuchado de las tropas que conquistaron Gorizia el 10 de agosto de 1916.

En 1964, el Nuovo Canzoniere Italiano, una agrupación de investigadores y ejecutores de música popular, presentó esta canción en el Festival dei due Mondi de Spoleto, en el espectáculo Bella ciao, dedicado a la... (Continues)
O GORIZIA, TÚ ERES MALDITA
(Continues)
2020/1/10 - 16:04
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Benedetto sei tu

Benedetto sei tu
(2020)
dal nuovo album: Cip! uscito proprio oggi 10 gennaio 2020
Sia benedetto il Signore Gesù Cristo
(Continues)
2020/1/10 - 11:28

Le Jardin des Vanilliers

Le Jardin des Vanilliers
Le Jardin des Vanilliers

Chanson française – Le Jardin des Vanilliers – Marco Valdo M.I. – 2020

ARLEQUIN AMOUREUX – 35

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l’édition française de « LES JAMBES C’EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.


Dialogue Maïeutique

Et, dit Marco Valdo M.I., tel un conteur reprenant son récit à l’endroit où il l’avait abandonné précédemment, l’aventureuse déambulation de Matthias le déserteur se poursuit sans lui laisser beaucoup de répit, ni pour lui, ni pour sa petite troupe en bois. Ce n’est pas qu’il n’essaye pas de trouver des parades, de se dissoudre dans le paysage, de disparaître aux yeux du monde,... (Continues)
Toujours fuir, proscrit, toujours repartir,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2020/1/9 - 22:16

Vent’anni dopo. La pagina di Auschwitz cambia pelle

Antiwar Songs Blog
Vent’anni dopo. La pagina di Auschwitz cambia pelle
La pagina di Auschwitz (Canzone del bambino nel vento) compie vent’anni. È una delle due (assieme a quella dell’Internazionale) che sono pre-esistenti all’intero sito, e che vi sono trasmigrate in seguito. Risale, quindi, al fatidico anno 2000 (o “Dumila”), quello dei famigerati “Millennials”. E’ una pagina “Millennial” pure lei, quindi. Nell’anno Dumila, il quattordici di […]
Antiwar Songs Staff 2020-01-09 14:01:00
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Songs of Children Cantata

Songs of Children Cantata
d’après la version italienne publiée dans l’ouvrage « I Bambini di Terezin – Poesie e disegni dal Lager, 1942-1944 » – Mario De Micheli – Feltrinelli – 1979, telle qu’elle apparaît dans le site « Canzoni contro la Guerra ».

La Cantate des Enfants de Thérésine est composée de neuf poèmes écrits par des enfants juifs internés au camp de Theresienstadt (République Tchèque), mieux et plus tristement connu (en français) sous le nom de Thérésine.
À partir de 1940, les nazis équipèrent Thérésine d’abord d’une prison, puis d’un vrai ghetto qui servit de camp de transit pour les Juifs envoyés vers Auschwitz et les autres camps d’extermination.
15 000 enfants passèrent par Thérésine. Il en survécut 150.
« La communauté hébraïque de Thérésine s’assura que tous les enfants déportés puissent continuer leur parcours scolaire. Chaque jour, on donnait des leçons et des activités sportives ; en outre, la... (Continues)
LA CANTATE DES ENFANTS DE THÉRÉSINE (2020)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2020/1/9 - 11:12
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Not dè guèra

Not dè guèra
Riccardo Venturi, 09-01-2020 09:06

"A true story that tells what happened on the war front on Christmas eve of 1914/1915 between Italians and Austrians. The scene takes place on Mount Col del Rosso, near Mount Grappa: the Italians went out on patrol and, when they found the enemy behind them, they resigned themselves to the tragedy. By a miracle, the Austrians decided to leave their weapons and exchange with the Italians the sign of PEACE."
WAR NIGHT
(Continues)
2020/1/9 - 09:07
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Lettera da una trincea

Lettera da una trincea
Album Note a margine (2013)
Mi stanno già chiamando sull’attenti
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2020/1/9 - 04:38
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Fun and Games

Fun and Games
Album: Barenaked Ladies Are Men - 2007
We sent in the army
(Continues)
Contributed by Not Harrison 2020/1/9 - 04:34

La guerra passa tremenda

Anonymous
La guerra passa tremenda
Poesia in cerca d'autore
Non è una canzone ma potrebbe diventarlo.


Una poesia in cerca d'autore
di Franco Castelli

L'amica Aurora Delmonaco, storica e collega nella rete degli Istituti storici (già presidente del Landis, Laboratorio nazionale per la didattica della storia) nei mesi scorsi mi comunicò un testo di grande interesse, da lei raccolto dalla viva voce di una contadina novantenne del Sud. Si tratta di una poesia sulla prima guerra mondiale, e Aurora così mi scriveva:
“La donna, una contadina, dopo novant'anni la recitava senza esitazioni. In quel recital improvvisato la donna declamò "Il passero solitario", e poi "Lo stivale" di Giusti: era chiaro che aveva fatto sua ogni parola. Della poesia che ti mando il suo maestro non disse l'autore. Lei affermava di ricordare tutte le poesie imparate a scuola perché quando era sola in campagna, al lavatoio, a zappare o al pascolo con... (Continues)
La guerra passa tremenda
(Continues)
2020/1/8 - 23:01
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Neuf balles

Neuf balles
Nine bullets in my charge
(Continues)
2020/1/8 - 21:28
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E sale quanto basta

E sale quanto basta
Album: Il rumore del mondo (2018)


Nel pezzo E sale quanto basta parli di Peppino Impastato. Giorni fa suo fratello, Giovanni Impastato durante una visita agli studenti dell’istituto comprensivo statale “G.B. Monteggia” in provincia di Varese ha detto che “la storia di Peppino è una lezione attuale sul senso di legalità”. Come è venuto il testo di questo pezzo? E quanto è urgente per te parlare ancora oggi di legalità condivisa?

Il testo è di Annalisa Insardà, un’amica attrice da sempre impegnata nel sociale. Me l’ha inviato tramite mail. Appena l’ho letto la musica è venuta da sé con una naturalezza che mi ha stupito. Impastato è uno di quelli con cui farei un discorso immaginario come dicevamo prima: mi pare che la sua esperienza continui a illuminare le nostre vite. Il concetto di legalità non mi è del tutto chiaro, forse non mi è simpatica la parola. So per certo, da anarchico, che... (Continues)
Prese la terra
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2020/1/8 - 20:00
Video!

Discorso immaginario con Azhar

Discorso immaginario con Azhar
Album: Il rumore del mondo (2018)


In Discorso immaginario con Azhar parli di un dialogo immaginario con un presunto terrorista islamico. Perché hai scelto di trattare un argomento del genere in una canzone? Credi ci possa essere un posto in musica in cui le bestialità di ognuno possano essere in qualche modo riconciliate?

Tratto certe argomentazioni perché offrono spunti su cui riflettere, tentando di trovare delle soluzioni personali. È chiaro che la mia visione è del tipo inclusivo e unificante perché non mi interessano le divisioni, i confini, mi piace pensare che l’umanità possa camminare verso un’unica direzione, la migliore possibile per noi tutti.

7Tracks
Cosa ti sei messo in testa, Azhar?
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2020/1/8 - 19:44
Video!

Come rondini

Come rondini
Album: Il rumore del mondo (2018)
Ditemi cos'è
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2020/1/8 - 19:08




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