Riccardo Venturi 2018/5/9 - 11:25
The website “Antiwar Songs” has celebrated on March 20 its 15th ANNIVERSARY.
Riccardo Venturi 2018/3/20 - 09:40
40 years? These days, the 40th anniversaries are only for “statesmen”, it seems. On March 18, 1978, forty years ago, Fausto and Iaio were killed “by unknown hands”. Nothing has been known ever since. Forty years, and forever among and with us, forever 18. Forty years among the drums of power and of its slaves.
Riccardo Venturi 2018/3/18 - 09:19
He's gone in the Pi-day, Stephen. Searching for infinite. A song for him, and a glass of Anything!
Riccardo Venturi 2018/3/14 - 10:04
Here's finally the NATURAL HYMN of AWS Extras! The page includes a Special Appendix.
Riccardo Venturi 2018/2/9 - 02:43
Abend
[12.XII.941]
Versi di Selma Meerbaum-Eisinger (Černivci, 1924 – campo di lavoro nazista di Michajlovka, 1942).
Musica del Music World Quintet, dallo spettacolo "Tutto ciò che mi resta", concerto per il Giorno della Memoria, Roma, 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.
Pochi giorni dopo che Selma ebbe terminato la decima classe della scuola secondaria, la Romania entrò in guerra a fianco delle potenze dell'Asse (giugno 1941). Il 7 luglio 1941 venne incendiata la sinagoga di Černivci; il 30 luglio 1941 un'ordinanza a firma del colonnello Alexandru Rioşanu (ministro di Ion Antonescu e governatore della Bucovina) dichiarò gli ebrei come sovversivi e pericolosi per la sicurezza dello Stato e pertanto vietò loro di uscire di casa e li obbligò ad appuntare sui vestiti la stella di David. L’11 ottobre 1941 venne decretata la costituzione del ghetto e l’obbligo per tutti gli... (Continues)
Versi di Selma Meerbaum-Eisinger (Černivci, 1924 – campo di lavoro nazista di Michajlovka, 1942).
Musica del Music World Quintet, dallo spettacolo "Tutto ciò che mi resta", concerto per il Giorno della Memoria, Roma, 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.
Pochi giorni dopo che Selma ebbe terminato la decima classe della scuola secondaria, la Romania entrò in guerra a fianco delle potenze dell'Asse (giugno 1941). Il 7 luglio 1941 venne incendiata la sinagoga di Černivci; il 30 luglio 1941 un'ordinanza a firma del colonnello Alexandru Rioşanu (ministro di Ion Antonescu e governatore della Bucovina) dichiarò gli ebrei come sovversivi e pericolosi per la sicurezza dello Stato e pertanto vietò loro di uscire di casa e li obbligò ad appuntare sui vestiti la stella di David. L’11 ottobre 1941 venne decretata la costituzione del ghetto e l’obbligo per tutti gli... (Continues)
Wie eine Linie dunkelblauen Schweigens
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/27 - 21:18
Song Itineraries:
Extermination camps
But fačunge, but maro pekal
Anonymous
[1940-45]
Canzone dei Rom in Austria, composta nei campi di concentramento e conservata nell’Annuario del Centro di Documentazione della Resistenza Austriaca.
Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo "Tutto ciò che mi resta", concerto per il Giorno della Memoria, Roma, 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.
Il brano è interpretato da Myriam Fuks, voce, Marian Balog, voce, Roby Lakatos, violino, Marian Serban, cymbalon, Francesco Gesualdi, fisarmonica, Massimo Ceccarelli, contrabbasso.
"L’origine di questo pezzo e sconosciuta, ma venne probabilmente composta nello Tzigane Lager di Auschwitz. La musica romaní composta nei lager costituisce un patrimonio vastissimo di melodie e canzoni di cui e molto difficile ricostruire la genesi e anche stabilirne l’effettiva origine concentrazionaria, poiché i musicisti tzigani si tramandano tutto oralmente e non conoscono... (Continues)
Canzone dei Rom in Austria, composta nei campi di concentramento e conservata nell’Annuario del Centro di Documentazione della Resistenza Austriaca.
Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo "Tutto ciò che mi resta", concerto per il Giorno della Memoria, Roma, 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.
Il brano è interpretato da Myriam Fuks, voce, Marian Balog, voce, Roby Lakatos, violino, Marian Serban, cymbalon, Francesco Gesualdi, fisarmonica, Massimo Ceccarelli, contrabbasso.
"L’origine di questo pezzo e sconosciuta, ma venne probabilmente composta nello Tzigane Lager di Auschwitz. La musica romaní composta nei lager costituisce un patrimonio vastissimo di melodie e canzoni di cui e molto difficile ricostruire la genesi e anche stabilirne l’effettiva origine concentrazionaria, poiché i musicisti tzigani si tramandano tutto oralmente e non conoscono... (Continues)
But fačunge, but maro pekal
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/27 - 19:27
Song Itineraries:
Extermination camps, Rom, Racism, Porrajmos
Rumours of War
(1984)
Album: Russians & Americans
Al Stewart / Peter White
Album: Russians & Americans
Al Stewart / Peter White
We met on the beach amid rumours of war
(Continues)
(Continues)
2018/1/27 - 18:10
Rumours of War
Anonymous
Non sappiamo chi sia l'autore di questa canzone, forse il Marc che si firma in questa raccolta di "Rainbow Songs", le canzoni del movimento neo-hippie conosciuto come Rainbow Family. Rispetto ad altre canzoni semplicemente "peace and love"/"volemose bene" questa mi sembra più politica...
I come home from work, turn on the evening blues
(Continues)
(Continues)
2018/1/27 - 16:46
Cronache scaramantiche
Parole e musica di Maurizio Geri
dall'album Madreperla (2011)
Una bella canzone scritta da Maurizio Geri sull'olocausto degli zingari dall'abum Madreperla di Banditaliana
dall'album Madreperla (2011)
Una bella canzone scritta da Maurizio Geri sull'olocausto degli zingari dall'abum Madreperla di Banditaliana
Di questi tempi non sospetti
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2018/1/27 - 16:19
Song Itineraries:
Rom, Racism, Porrajmos
The story of Árpád Weisz, a Hungarian Jew, a successful football player and trainer in Italy in the '30s, then a refugee in the Netherlands after Mussolini's racial laws (the one who “did so many good things” according to a number of political intriguers in today's Italy) and finally deported to Auschwitz, where he died on January 31, 1944. In this International Holocaust Remembrance Day, Árpád Weisz's story is told by a 18 yo rapper from Novara, Andrea Licata ”Red Riot”, a boy having so a strong desire to remember what too many people have forgotten. His rap song is called L'allenatore in campo (“The midfield trainer”).
Riccardo Venturi 2018/1/27 - 11:04
L'allenatore in campo
[ottobre 2017]
Rap di Andrea Licata (Red Riot)
5° anno liceo "Mossotti" - Novara
Corriere di Novara, 21 ottobre 2017
« Fatto sta che di Weisz, a sessant'anni dalla morte, si era perduta ogni traccia. Eppure aveva vinto più di tutti nella sua epoca, un'epoca gloriosa del pallone, aveva conquistato scudetti e coppe. Ben più di tecnici tanto acclamati oggi. [...] Sarebbe immaginabile che qualcuno di loro scomparisse di colpo? A lui è successo. »
(Matteo Marani, Dallo scudetto ad Auschwitz)
Árpád Weisz, a volte italianizzato in Arpad Veisz (Solt, 16 aprile 1896 – Auschwitz, 31 gennaio 1944), è stato un calciatore e allenatore di calcio ungherese di origine ebraica, vittima dell'Olocausto. Dopo una breve esperienza calcistica nel campionato italiano degli anni 1920, iniziò una brillante carriera di allenatore vincendo uno scudetto con l'Ambrosiana, ad appena trentaquattro anni, e altri... (Continues)
Rap di Andrea Licata (Red Riot)
5° anno liceo "Mossotti" - Novara
Corriere di Novara, 21 ottobre 2017
« Fatto sta che di Weisz, a sessant'anni dalla morte, si era perduta ogni traccia. Eppure aveva vinto più di tutti nella sua epoca, un'epoca gloriosa del pallone, aveva conquistato scudetti e coppe. Ben più di tecnici tanto acclamati oggi. [...] Sarebbe immaginabile che qualcuno di loro scomparisse di colpo? A lui è successo. »
(Matteo Marani, Dallo scudetto ad Auschwitz)
Árpád Weisz, a volte italianizzato in Arpad Veisz (Solt, 16 aprile 1896 – Auschwitz, 31 gennaio 1944), è stato un calciatore e allenatore di calcio ungherese di origine ebraica, vittima dell'Olocausto. Dopo una breve esperienza calcistica nel campionato italiano degli anni 1920, iniziò una brillante carriera di allenatore vincendo uno scudetto con l'Ambrosiana, ad appena trentaquattro anni, e altri... (Continues)
Raccontano la mia storia da anni,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/1/27 - 08:10
Song Itineraries:
Extermination camps, Football between war and peace
Peaceful People Know
Anonymous
Rainbow peace song. (Aziz and Shanti band)
Sempre nel filone del movimento "Rainbow Family" (vedi Mother I Feel You) una canzone di pace il cui testo è ripreso da un sito che raccoglie le Rainbow Songs, attribuita a una non meglio identificata Aziz and Shanti band. Le foto di questo ritrovo hippie sono di Denis Vejas.
Sempre nel filone del movimento "Rainbow Family" (vedi Mother I Feel You) una canzone di pace il cui testo è ripreso da un sito che raccoglie le Rainbow Songs, attribuita a una non meglio identificata Aziz and Shanti band. Le foto di questo ritrovo hippie sono di Denis Vejas.
Peaceful people know, where they are and why.
(Continues)
(Continues)
2018/1/27 - 01:05
Polvere e viole
(2016?)
Brano scritto e cantato da Chiara Riondino dedicato a Tina Modotti.
Una canzone molto bella che secondo me ha tutto il diritto di stare in questo sito se non altro per il verso "ho visto carne farsi sangue sotto i colpi dell'ordine" che descrive tutta l'esperienza umana e politica di Tina di fronte agli orrori del nazismo, del fascismo e della guerra.
Chiara Riondino, voce
Alessandro Giachero, pianoforte
Franco Fabbrini, contrabbasso
Alessandro Giachero, pianoforte
Franco Fabbrini, contrabbasso
Brano scritto e cantato da Chiara Riondino dedicato a Tina Modotti.
Una canzone molto bella che secondo me ha tutto il diritto di stare in questo sito se non altro per il verso "ho visto carne farsi sangue sotto i colpi dell'ordine" che descrive tutta l'esperienza umana e politica di Tina di fronte agli orrori del nazismo, del fascismo e della guerra.
Seduta dentro l'auto
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2018/1/26 - 23:55
Terrorism! (The ISIS Crisis)
(2017)
The song also comes with an animated video that underlines the themes of the song which tackles a topic that which is rarely not from the news in 2017. “I think the video and song are pretty self explanatory,” says Salami. “If it’s not, well, key words to consider would be ‘irony’ , ‘hysteria’ and ‘consequence’.”
I scrolled down and hit a link
(Continues)
(Continues)
2018/1/26 - 22:49
E vui durmiti ancora
(1910)
...E vui durmiti ancora! è una poesia siciliana scritta da Giovanni Formisano nel 1910 e musicata da Gaetano Emanuel Calì. La prima incisione del brano musicale (detto mattutina, che così si distingue dalla notturna, la serenata serale) è del 1927. Portata al successo da Tecla Scarano
Un altro fatto legato al brano ricorda come sul fronte della Carnia, durante la Prima guerra mondiale, in un momento di pausa un giovane soldato siciliano prese la sua chitarra e, al chiar di luna, intonò la canzone. Il silenzio che aleggiava dava voce solo alle note della mattutina. Al termine dell'esecuzione si sentirono improvvisamente le urla di apprezzamento degli austriaci, avversari sul campo, ma compagni emotivamente: non arrivavano a capirne il senso, ma rimasero incantati dalla bellezza della musica. Come a dire che la musica supera le barriere, anche in guerra.
(Aurelio Corona, L'anima e... (Continues)
...E vui durmiti ancora! è una poesia siciliana scritta da Giovanni Formisano nel 1910 e musicata da Gaetano Emanuel Calì. La prima incisione del brano musicale (detto mattutina, che così si distingue dalla notturna, la serenata serale) è del 1927. Portata al successo da Tecla Scarano
Un altro fatto legato al brano ricorda come sul fronte della Carnia, durante la Prima guerra mondiale, in un momento di pausa un giovane soldato siciliano prese la sua chitarra e, al chiar di luna, intonò la canzone. Il silenzio che aleggiava dava voce solo alle note della mattutina. Al termine dell'esecuzione si sentirono improvvisamente le urla di apprezzamento degli austriaci, avversari sul campo, ma compagni emotivamente: non arrivavano a capirne il senso, ma rimasero incantati dalla bellezza della musica. Come a dire che la musica supera le barriere, anche in guerra.
(Aurelio Corona, L'anima e... (Continues)
Lu suli è già spuntatu di lu mari
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 19:23
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
Inno di Mameli (2002)
Inno di Mameli (1847), rifatto il 14-6-2002, armonizzato con la Costituzione, nello stesso stile buffo del testo tradizionale, ma senza le sue violenze e brutture.
Fratelli d’Italia
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 19:16
Song Itineraries:
Anthems and Anti-Anthems
Non chiamatele "missioni di Pace!"
Il brano é stato ispirato dalla lettera dell' Appello dal titolo: "Guerra in Afghanistan: Missione di Pace?" firmato e lanciato il 4 Ottobre 2010, giorno in cui ricorre la festa di S. Francesco D'Assisi, Testimone e strumento della Pace e del Dialogo. L' appello, a cui si chiede a tutte le persone sensibili e di buona volontà di aderire, é stato lanciato dai grandi Testimoni di Pace del nostro tempo, fra questi il Vescovo emerito di Caserta mons. Raffaele Nogaro ed il padre missionario comboniano Alex Zanotelli e tanti altri...
Vorrei un mondo in cui le guerre si chiamassero guerre
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 19:12
Un vecchio soldato
anni '70
Questa che canto è la storia di un vecchio soldato in pensione
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 17:38
Mother I Feel You
Anonymous
Mother I feel you under my feet,
(Continues)
(Continues)
Contributed by k 2018/1/26 - 16:16
Song Itineraries:
War on Earth
Amarti e poi morire
1971
Testo di Daniele Pace, Giancarlo Bigazzi
Musica di Jacques Revaux
La canzone è una cover di La maladie d'amour di Michel Sardou, diversamente da altre canzoni più "impegnate" divenute in italiano delle canzonette d'amore, questa diventa in italiano una canzone d'amore per il soldato che parte in guerra, un grande topos, da "Addio mia bella addio" in poi
Testo di Daniele Pace, Giancarlo Bigazzi
Musica di Jacques Revaux
La canzone è una cover di La maladie d'amour di Michel Sardou, diversamente da altre canzoni più "impegnate" divenute in italiano delle canzonette d'amore, questa diventa in italiano una canzone d'amore per il soldato che parte in guerra, un grande topos, da "Addio mia bella addio" in poi
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 16:13
Song Itineraries:
Anti War Love Songs
La ballata di un soldato
2011
Serie di 24 canzoni per bambini eseguite dal Coro dell'Università degli Studi di Torino composte dal maestro Sergio Pasteris. Il progetto è rivolto primariamente, ma non solo, ai bambini ospedalizzati e diversabili, configurandosi come veicolo di supporto e di sostegno anche per le famiglie coinvolte in particolari percorsi della vita. I disegni sono di bambini ospedalizzati e non, animati da Vincenzo Gioanola.
Serie di 24 canzoni per bambini eseguite dal Coro dell'Università degli Studi di Torino composte dal maestro Sergio Pasteris. Il progetto è rivolto primariamente, ma non solo, ai bambini ospedalizzati e diversabili, configurandosi come veicolo di supporto e di sostegno anche per le famiglie coinvolte in particolari percorsi della vita. I disegni sono di bambini ospedalizzati e non, animati da Vincenzo Gioanola.
Sul viso un sorriso, sorpreso sereno
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 15:18
Lettera di un soldato
Anonymous
2008
Testo trovato su internet postato dall'utente HikaruTheHost
Testo trovato su internet postato dall'utente HikaruTheHost
Se vedrai in riva al mare mio amore
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 14:59
Song Itineraries:
Anti War Love Songs
Un soldato a Caporetto
2017
Gli alberi sfumati, attaccati come contorno
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/26 - 13:23
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
J'ai osé parler
[1954-57]
Una poesia compresa in “Diwân de l'état-major", che poi insieme a “Matinale de mon peuple” - da dove è tratta Le temps des mots - costituì la raccolta così intitolata pubblicata nel 1961
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.
Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.
Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
Una poesia compresa in “Diwân de l'état-major", che poi insieme a “Matinale de mon peuple” - da dove è tratta Le temps des mots - costituì la raccolta così intitolata pubblicata nel 1961
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.
Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.
Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
J'ai osé parler !
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 13:54
Song Itineraries:
The Algerian War
Le temps des mots
[1955]
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Una poesia compresa in “Matinale de mon peuple", pubblicata sulla rivista “Esprit” n. 232 del novembre 1955.
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.
Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.
Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Una poesia compresa in “Matinale de mon peuple", pubblicata sulla rivista “Esprit” n. 232 del novembre 1955.
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.
Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.
Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
Cœur percé d’une hirondelle
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 13:31
Song Itineraries:
The Algerian War
Les belles apparences
[1955]
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Una poesia compresa in “Matinale de mon peuple", pubblicata sulla rivista “Esprit” n. 232 del novembre 1955.
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.
Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.
Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Una poesia compresa in “Matinale de mon peuple", pubblicata sulla rivista “Esprit” n. 232 del novembre 1955.
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.
Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.
Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
Le cœur à l'étroit
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 13:23
Song Itineraries:
The Algerian War
Tracts
[1954]
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Nella raccolta “Poèmes", con la prefazione di René Char, curata da Albert Camus e pubblicata da Gallimard nel 1954 nella collezione "Espoir".
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.
Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.
Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Nella raccolta “Poèmes", con la prefazione di René Char, curata da Albert Camus e pubblicata da Gallimard nel 1954 nella collezione "Espoir".
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.
Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.
Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
C’est un printemps de déchirures,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 13:06
Song Itineraries:
The Algerian War
Si chanter mon amour c’est aimer ma patrie
[1954]
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Nella raccolta “Poèmes", con la prefazione di René Char, curata da Albert Camus e pubblicata da Gallimard nel 1954 nella collezione "Espoir".
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese (non so se sia il testo originale o un adattamento del compositore)
Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.
Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Nella raccolta “Poèmes", con la prefazione di René Char, curata da Albert Camus e pubblicata da Gallimard nel 1954 nella collezione "Espoir".
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese (non so se sia il testo originale o un adattamento del compositore)
Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.
Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
Si chanter mon amour c’est aimer ma patrie,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 12:06
Song Itineraries:
The Algerian War
Peppe Voltarelli: Il monumento
[2014]
Testo e musica di Peppe Voltarelli
Peppe Voltarelli: Voce
Finaz: Chitarra elettrica
Paolo Baglioni: Batteria
Marco Bachi: Basso
Massimo Dedo: Tromba, trombone, arrangiamento fiati
Raffaele Brancati: Sax soprano
Album: Lamentarsi come ipotesi
Visto che oggi, 25 gennaio, sembra una giornata monumentale (e con Vladimir Vysotskij di mezzo non poteva che essere così), mi permetto di inserire questa originale reinterpretazione del tema “Monumento” da parte di Peppe Voltarelli. In casa mia tengo quattro santini di cantatori e sonatori: Georges Brassens, Léo Ferré, Jacques Brel (tutti e tre insieme su una cartolina speditami da Parigi da Oreste Scalzone), e Peppe Voltarelli. Brassens e Brel non li ho mai conosciuti. Con Léo Ferré ho scambiato una volta due o tre parole in un'osteria vicino a Castellina in Chianti (anzi, più vicina a Monteriggioni), prima che morisse. Con Peppe Voltarelli,... (Continues)
Testo e musica di Peppe Voltarelli
Peppe Voltarelli: Voce
Finaz: Chitarra elettrica
Paolo Baglioni: Batteria
Marco Bachi: Basso
Massimo Dedo: Tromba, trombone, arrangiamento fiati
Raffaele Brancati: Sax soprano
Album: Lamentarsi come ipotesi
Visto che oggi, 25 gennaio, sembra una giornata monumentale (e con Vladimir Vysotskij di mezzo non poteva che essere così), mi permetto di inserire questa originale reinterpretazione del tema “Monumento” da parte di Peppe Voltarelli. In casa mia tengo quattro santini di cantatori e sonatori: Georges Brassens, Léo Ferré, Jacques Brel (tutti e tre insieme su una cartolina speditami da Parigi da Oreste Scalzone), e Peppe Voltarelli. Brassens e Brel non li ho mai conosciuti. Con Léo Ferré ho scambiato una volta due o tre parole in un'osteria vicino a Castellina in Chianti (anzi, più vicina a Monteriggioni), prima che morisse. Con Peppe Voltarelli,... (Continues)
Eccolo, lo vedo da lontano
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/1/25 - 10:38
Campane di Monte Nevoso
[1948]
Scritta da Bixio Cherubini e Carlo Concina, il duo di "Vola Colomba" (quella che nell'interpretazione di Nilla Pizzi vinse il Festival di Sanremo 1952).
Mi pare che esistano almeno due versioni di "Campane di Monte Nevoso", quella originale, più patriottarda e religiosa, e una successiva (qui proposta), più "laica" e incentrata sugli affetti.
Scritta da Bixio Cherubini e Carlo Concina, il duo di "Vola Colomba" (quella che nell'interpretazione di Nilla Pizzi vinse il Festival di Sanremo 1952).
Mi pare che esistano almeno due versioni di "Campane di Monte Nevoso", quella originale, più patriottarda e religiosa, e una successiva (qui proposta), più "laica" e incentrata sugli affetti.
Dietro i monti tramonta il sole
(Continues)
(Continues)
2018/1/25 - 10:27
Chanson
[1942]
Versi di Eugène Guillevic (1907-1997), nella raccolta intitolata “Terraqué” (1942)
Versi di Eugène Guillevic (1907-1997), nella raccolta intitolata “Terraqué” (1942)
Un, deux, trois —
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 08:22
Памятник
Pamjatnik
[1973]
Testo e musica di Vladimir Vysotskij
Lyrics and music by Vladimir Vysotsky
Музыка и стихи: Владимир Семёнович Высоцкий
...Resolvez-vous, messieurs, si pensateci voi, io intanto guardo il vento strappar le foglie alle betulle, lo seguo attraverso il mio bicchiere, resolvez-vous, messieurs, a voi la soluzione, a voi vocabolari, trattati o altre invenzioni, je suis fatigué, messieurs, la vita che fatica infinita, scansare il metro quotidiano per inciampare in una bottiglia subito finita. Io sono ancora vivo, messieurs, perché la gente canta le mie canzoni... (Mario Mantovani, Cremona 2002)
...fosse stato per me non sarei qui a sentire cantar di me, le canzoni che scrissi un dì, sarei con voi a passare la notte ad ascoltare la musica e magari chissà avrei visto cadere i muri e nascondere le bandiere, altri santi e altri re, altri lacchè, le parole mi cercano e le voci mi... (Continues)
[1973]
Testo e musica di Vladimir Vysotskij
Lyrics and music by Vladimir Vysotsky
Музыка и стихи: Владимир Семёнович Высоцкий
...Resolvez-vous, messieurs, si pensateci voi, io intanto guardo il vento strappar le foglie alle betulle, lo seguo attraverso il mio bicchiere, resolvez-vous, messieurs, a voi la soluzione, a voi vocabolari, trattati o altre invenzioni, je suis fatigué, messieurs, la vita che fatica infinita, scansare il metro quotidiano per inciampare in una bottiglia subito finita. Io sono ancora vivo, messieurs, perché la gente canta le mie canzoni... (Mario Mantovani, Cremona 2002)
...fosse stato per me non sarei qui a sentire cantar di me, le canzoni che scrissi un dì, sarei con voi a passare la notte ad ascoltare la musica e magari chissà avrei visto cadere i muri e nascondere le bandiere, altri santi e altri re, altri lacchè, le parole mi cercano e le voci mi... (Continues)
Я при жизни был рослым и стройным,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2018/1/25 - 00:11
X... Français
[1941]
Versi di Louis Aragon, nella racconta "En français dans le texte. Poèmes" (1943)
Interpretazione di Laurent Terzieff e François Chaumette nel disco "La Résistance, ses chants et ses poètes", 1975
Testo trovato su Matthieu Ledoré Poésie
Versi di Louis Aragon, nella racconta "En français dans le texte. Poèmes" (1943)
Interpretazione di Laurent Terzieff e François Chaumette nel disco "La Résistance, ses chants et ses poètes", 1975
Testo trovato su Matthieu Ledoré Poésie
Un nom comme le sang banal d'une coupure
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/24 - 21:27
Uns vão bem e outros mal
Dall'album "Madrugada dos Trapeiros". Composta durante gli ultimi anni del regime fascista di Salzar e i primi anni del periodo rivoluzionario iniziato il 25 aprile del 1974.
Senhoras e meus senhores, façam roda por favor
(Continues)
(Continues)
Contributed by Andrea 2018/1/24 - 20:53
Pierre Seghers: Octobre
[dicembre 1941]
Versi di Pierre Seghers (1906-1987), poeta, editore e partigiano francese. Pubblicati nel gennaio 1942 sulla rivista svizzera "Traits", n. 3. Poi con lo pseudonimo di Louis Maste nella fondamentale raccolta "L’Honneur des poètes", edita clandestinamente a Parigi nel 1943 per i tipi de Les Éditions de Minuit.
Una poesia che Pierre Seghers - autore di poesie e canzoni come La Gloire e Merde à Vauban – scrisse all'indomani dell'eccidio di Châteaubriant, Loira, del 22 ottobre 1941, quando i nazisti uccisero 50 ostaggi come rappresaglia per l'assassinio da parte della resistenza del tenente colonnello Karl Hotz.
Per un'ampio racconto della vicenda rimando all'introduzione alla poesia Les fusillés de Châteaubriant di René Guy Cadou.
Versi di Pierre Seghers (1906-1987), poeta, editore e partigiano francese. Pubblicati nel gennaio 1942 sulla rivista svizzera "Traits", n. 3. Poi con lo pseudonimo di Louis Maste nella fondamentale raccolta "L’Honneur des poètes", edita clandestinamente a Parigi nel 1943 per i tipi de Les Éditions de Minuit.
Una poesia che Pierre Seghers - autore di poesie e canzoni come La Gloire e Merde à Vauban – scrisse all'indomani dell'eccidio di Châteaubriant, Loira, del 22 ottobre 1941, quando i nazisti uccisero 50 ostaggi come rappresaglia per l'assassinio da parte della resistenza del tenente colonnello Karl Hotz.
Per un'ampio racconto della vicenda rimando all'introduzione alla poesia Les fusillés de Châteaubriant di René Guy Cadou.
Le vent qui pousse les colonnes de feuilles mortes
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/24 - 20:39
Rosenfeld's dream
2012
SENZA PADRONE sogni e storie dell’impresa a proprietà collettiva.
(GP. Bigazzi – S. Manetti – M. Cavallo)
È una data strana l'8 marzo, una storia difficile da ricostruire quella della giornata internazionale della donna. Molti concordano però che si celebra ricordando l’incendio della Triangle di New York, che però avvenne il 25, di marzo, del 1911.
La storia è questa, in due parole: il pomeriggio di quel sabato, la Triangle Shirtwaist Factory nel sud di Manhattan prese fuoco.
I padroni della fabbrica tenevano chiuse a chiave le porte principali e quelle di sicurezza, per impedire furti, ma anche ingressi e uscite non autorizzate. Scoppiò l’incendio e il risultato furono 146 morti… quasi tutte ragazze italiane ed ebree fra i 16 e i 23 anni.
Ragazze immigrate da poco in America, lavoravano 52 ore a settimana, chiuse là dentro, per una paga di 8 dollari.
Quelle che non morirono... (Continues)
SENZA PADRONE sogni e storie dell’impresa a proprietà collettiva.
(GP. Bigazzi – S. Manetti – M. Cavallo)
È una data strana l'8 marzo, una storia difficile da ricostruire quella della giornata internazionale della donna. Molti concordano però che si celebra ricordando l’incendio della Triangle di New York, che però avvenne il 25, di marzo, del 1911.
La storia è questa, in due parole: il pomeriggio di quel sabato, la Triangle Shirtwaist Factory nel sud di Manhattan prese fuoco.
I padroni della fabbrica tenevano chiuse a chiave le porte principali e quelle di sicurezza, per impedire furti, ma anche ingressi e uscite non autorizzate. Scoppiò l’incendio e il risultato furono 146 morti… quasi tutte ragazze italiane ed ebree fra i 16 e i 23 anni.
Ragazze immigrate da poco in America, lavoravano 52 ore a settimana, chiuse là dentro, per una paga di 8 dollari.
Quelle che non morirono... (Continues)
But as we hit the final strip of yellow land
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/24 - 18:11
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Sono io il responsabile
2012
SENZA PADRONE sogni e storie dell’impresa a proprietà collettiva.
(GP. Bigazzi – S. Manetti – M. Cavallo)
SENZA PADRONE sogni e storie dell’impresa a proprietà collettiva.
(GP. Bigazzi – S. Manetti – M. Cavallo)
Sono io il responsabile
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/24 - 17:47
Pro Patria
Ricordo ancora l'attimo in cui la pallottola mi ha trafitto.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/24 - 14:29
La mort du loup
[1843]
Versi di Alfred de Vigny (1797-1863), scrittore, drammaturgo e poeta francese
Musica di Christophe Bourdoiseau (1967-), autore, compositore e interprete francese, di natali neerlandesi. “La mort du loup” è una sua composizione del 2011
Testo trovato qui
Versi di Alfred de Vigny (1797-1863), scrittore, drammaturgo e poeta francese
Musica di Christophe Bourdoiseau (1967-), autore, compositore e interprete francese, di natali neerlandesi. “La mort du loup” è una sua composizione del 2011
Testo trovato qui
I
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/24 - 13:21
Song Itineraries:
AWV (AntiWar Wolves), War against Animals
Rotatives !
Rotatives !
Chanson française – Rotatives – Guy Béart – 1968
Dialogue maïeutique
Voici, Lucien l’âne mon ami, une chanson de Guy Béart, chanteur au répertoire polymorphe et gigantesque. Il a tenu la scène soixante ans et comme pour presque tous les chanteurs – à part Georges Brassens et Jacques Brel, bien de ses compositions et de ses interprétations sont méconnues. Si je dis ça, ce n’est pas que j’ai l’intention de te bassiner avec l’interminable énumération de ces chansons, ni même d’en tenter une docte classification par thèmes ; je dis ça, car j’ai un peu l’impression que Guy Béart est un de ces créateurs dont l’interlocuteur se contente de se rappeler l’une ou l’autre de ses chansons qui eurent du succès aux temps de sa jeunesse – à l’interlocuteur. « Ah, Guy Béart ! L’eau vive… Vive la Rose et tout ça… »
Précisément, « Et tout ça … ».
Mais la chanson n’a pas d’âge, et si le compositeur,... (Continues)
Chanson française – Rotatives – Guy Béart – 1968
Dialogue maïeutique
Voici, Lucien l’âne mon ami, une chanson de Guy Béart, chanteur au répertoire polymorphe et gigantesque. Il a tenu la scène soixante ans et comme pour presque tous les chanteurs – à part Georges Brassens et Jacques Brel, bien de ses compositions et de ses interprétations sont méconnues. Si je dis ça, ce n’est pas que j’ai l’intention de te bassiner avec l’interminable énumération de ces chansons, ni même d’en tenter une docte classification par thèmes ; je dis ça, car j’ai un peu l’impression que Guy Béart est un de ces créateurs dont l’interlocuteur se contente de se rappeler l’une ou l’autre de ses chansons qui eurent du succès aux temps de sa jeunesse – à l’interlocuteur. « Ah, Guy Béart ! L’eau vive… Vive la Rose et tout ça… »
Précisément, « Et tout ça … ».
Mais la chanson n’a pas d’âge, et si le compositeur,... (Continues)
Quand le soleil est sage,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/1/23 - 22:38
L'adieu du cavalier
Versi di Guillaume Apollinaire (1880-1918), nella raccolta “Calligrammes. Poèmes de la paix et de la guerre, 1913-1916”, pubblicata nel 1918, anno della morte del poeta causata dall’indebolimento subìto dopo il ferimento in battaglia nel 1916 ed una complessa operazione chirurgica alla testa.
Musica per voce e pianoforte (1963) di Germaine Tailleferre (1892-1983), compositrice francese, in memoria di Francis Poulenc, compositore che a sua volta aveva messo in musica molte poesie di Apollinaire.
Musica per voce e pianoforte (1963) di Germaine Tailleferre (1892-1983), compositrice francese, in memoria di Francis Poulenc, compositore che a sua volta aveva messo in musica molte poesie di Apollinaire.
Ah Dieu! que la guerre est jolie
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/23 - 13:03
L'étranger
Un dialogo scritto da Charles Baudelaire (1821-1867), con cui si apre “Le Spleen de Paris” (1869), raccolta di piccoli poemi in prosa scritti in gran parte fra il 1855 ed il 1864.
Musica di Léo Ferré, in “Léo Ferré Chante Baudelaire”, 1967
Musica di Léo Ferré, in “Léo Ferré Chante Baudelaire”, 1967
- Qui aimes-tu le mieux, homme énigmatique, dis ? Ton père, ta mère, ta sœur ou ton frère ?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 15:47
Les effarés
[1870]
Versi di Arthur Rimbaud, qui nella versione del “dossier Verlaine” del 1871-72 (per le altre versioni si veda qui)
Una poesia messa in musica da diversi autori (Gabriel Dupont, Jean Musy, Anne-Marie Framboisier, Jacques Hustin, Catherine Le Forestier, Patrick Cinque e altri)
Testo trovato su Arthur Rimbaud, le poète
Versi di Arthur Rimbaud, qui nella versione del “dossier Verlaine” del 1871-72 (per le altre versioni si veda qui)
Una poesia messa in musica da diversi autori (Gabriel Dupont, Jean Musy, Anne-Marie Framboisier, Jacques Hustin, Catherine Le Forestier, Patrick Cinque e altri)
Testo trovato su Arthur Rimbaud, le poète
Noirs dans la neige et dans la brume,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 15:23
Song Itineraries:
Child Abuse, The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
La Paix
[1874]
Versi di Théodore de Banville (1823-1891), poeta e drammaturgo francese
Nella raccolta “Rondels composés à la manière de Charles d'Orléans et Les Princesses, sonnets.”, 1874
Musica di Reynaldo Hahn (1874–1947), compositore, pianista e direttore d'orchestra venezuelano naturalizzato francese.
Testo trovato su questo sito dedicato a de Banville
Versi di Théodore de Banville (1823-1891), poeta e drammaturgo francese
Nella raccolta “Rondels composés à la manière de Charles d'Orléans et Les Princesses, sonnets.”, 1874
Musica di Reynaldo Hahn (1874–1947), compositore, pianista e direttore d'orchestra venezuelano naturalizzato francese.
Testo trovato su questo sito dedicato a de Banville
La Paix, au milieu des moissons,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 14:11
Le pas d'armes du Roi Jean
[1828]
Versi di Victor Hugo (1802-1885), nella raccolta “Odes et Ballades”
Musica di Camille Saint-Saëns (1835-1921), compositore, pianista e organista (per baritono, 1885)
“Noi che siamo, per volontà divina, gentiluomini d’alto rango, bisogna che facciamo rumore sulla terra, e la guerra non è che un gioco...”
La versione di Saint-Saëns l’ho trovata su Hugomanie
Qui la versione completa della poesia di Hugo.
Versi di Victor Hugo (1802-1885), nella raccolta “Odes et Ballades”
Musica di Camille Saint-Saëns (1835-1921), compositore, pianista e organista (per baritono, 1885)
“Noi che siamo, per volontà divina, gentiluomini d’alto rango, bisogna che facciamo rumore sulla terra, e la guerra non è che un gioco...”
La versione di Saint-Saëns l’ho trovata su Hugomanie
Qui la versione completa della poesia di Hugo.
Par saint Gille,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 13:52
Song Itineraries:
Anti-war classical music
Lemmings
[1971]
Scritta da Peter Hammill (testo e musica)
Composed by Peter Hammill (Lyrics and music)
Album: Pawn Hearts
Charisma Records, Ottobre / October 1971
La storia del suicidio di massa dei lemmings (in italiano: lemmini, o anche lemmi [singolare: lemmo]) è, come si sa, un'invenzione bella e buona: i piccoli roditori arvicoli artici, che d'inverno non vanno in letargo, sono prevalentemente solitari ma hanno comunque tassi di riproduzione molto alti e, a volte, la loro popolazione “esplode” facendoli disperdere (non di rado caoticamente) in ogni direzione in cerca di cibo e sostentamento (sono erbivori). Durante queste dispersioni è facile che molti di questi topi della tundra precipitino in dirupi, corsi d'acqua ecc.; in generale, però, la loro popolazione è regolata dai predatori, come avviene in natura. Certo è che le leggende sui lemmings sono parecchie; un tempo, ad esempio, si credeva... (Continues)
Scritta da Peter Hammill (testo e musica)
Composed by Peter Hammill (Lyrics and music)
Album: Pawn Hearts
Charisma Records, Ottobre / October 1971
La storia del suicidio di massa dei lemmings (in italiano: lemmini, o anche lemmi [singolare: lemmo]) è, come si sa, un'invenzione bella e buona: i piccoli roditori arvicoli artici, che d'inverno non vanno in letargo, sono prevalentemente solitari ma hanno comunque tassi di riproduzione molto alti e, a volte, la loro popolazione “esplode” facendoli disperdere (non di rado caoticamente) in ogni direzione in cerca di cibo e sostentamento (sono erbivori). Durante queste dispersioni è facile che molti di questi topi della tundra precipitino in dirupi, corsi d'acqua ecc.; in generale, però, la loro popolazione è regolata dai predatori, come avviene in natura. Certo è che le leggende sui lemmings sono parecchie; un tempo, ad esempio, si credeva... (Continues)
I stood alone upon the highest cliff-top,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/1/22 - 13:19
Song Itineraries:
God won't decide for my life. Euthanasia and Suicide.
Si je trépasse entre tes bras
[1552]
Versi di Pierre de Ronsard (1524-1585), poeta francese, nel primo libro de “Les Amours de Cassandre”, raccolta dedicata a Cassandra Salviati, una giovane italiana amata da Ronsard.
Musica di François Regnard, compositore rinascimentale
Interpreta dal quartetto neerlandese di musica barocca Egidius Kwartet.
Testo trovato su Hugomanie
Versi di Pierre de Ronsard (1524-1585), poeta francese, nel primo libro de “Les Amours de Cassandre”, raccolta dedicata a Cassandra Salviati, una giovane italiana amata da Ronsard.
Musica di François Regnard, compositore rinascimentale
Interpreta dal quartetto neerlandese di musica barocca Egidius Kwartet.
Testo trovato su Hugomanie
Si je trépasse entre tes bras, Madame,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 11:43
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, From olden times: Songs against war, inside war, around war
Qu'est-ce pour nous, Mon Cœur...
[1871-72]
Versi di Arthur Rimbaud, nella raccolta “Derniers vers”, pubblicata per la prima volta nel 1891, anno di morte del poeta.
Musica di Dick Annegarn, per il brano sotto il titolo “Vers Nouveaux”, nell’album “Frères?” del 1986
Testo trovato su Hugomanie
Una poesia dedicata alla “Semaine Sanglante” del 1871, la feroce repressione della Comune di Parigi con cui Rimbaud certamente simpatizzò, anche se non è dato sapere se vi partecipò direttamente...
Versi di Arthur Rimbaud, nella raccolta “Derniers vers”, pubblicata per la prima volta nel 1891, anno di morte del poeta.
Musica di Dick Annegarn, per il brano sotto il titolo “Vers Nouveaux”, nell’album “Frères?” del 1986
Testo trovato su Hugomanie
Una poesia dedicata alla “Semaine Sanglante” del 1871, la feroce repressione della Comune di Parigi con cui Rimbaud certamente simpatizzò, anche se non è dato sapere se vi partecipò direttamente...
Qu'est-ce pour nous, Mon Cœur, que les nappes de sang
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 10:02
Song Itineraries:
The Paris Commune, 1871
La Guerre
Versi di Théodore de Banville (1823-1891), poeta e drammaturgo francese
Nella raccolta “Rondels composés à la manière de Charles d'Orléans et Les Princesses, sonnets.”, 1874
Musica di Charles Koechlin (1867-1950), compositore francese, nel ciclo “9 Rondels”, 1905.
Testo trovato su Hugomanie
Nella raccolta “Rondels composés à la manière de Charles d'Orléans et Les Princesses, sonnets.”, 1874
Musica di Charles Koechlin (1867-1950), compositore francese, nel ciclo “9 Rondels”, 1905.
Testo trovato su Hugomanie
La Guerre, ivre de sa colère,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 09:24
La nuit
Versi di André Pierre Leclercq, in arte Luc Bérimont (1915-1983), scrittore e poeta francese, membro della Resistenza, amico di René Guy Cadou
Interpretata in musica da Marc Robine nella raccolta "Poètes & chansons: Luc Bérimont" edita dalla EPM
Ho trovato il testo su Hugomanie, dove però non si dice da quale raccolta la poesia sia tratta.
“La notte è una poesia intensa e misteriosa che descrive un paese sotto occupazione all’indomani di un bombardamento, con gli abitanti cacciati dalla loro città, travolti da una notte da incubo, che si rifugiano nei boschi e nei sogni in cui appaiono le immagini di pace e gioia di prima della guerra.
Da questo poema emerge un'atmosfera strana, lugubre, inquietante, come se la strage fosse appena avvenuta. Una scena notturna con i protagonisti che hanno perso tutte le loro illusioni e che non hanno nient'altro che i loro ricordi di paesaggi, di... (Continues)
Interpretata in musica da Marc Robine nella raccolta "Poètes & chansons: Luc Bérimont" edita dalla EPM
Ho trovato il testo su Hugomanie, dove però non si dice da quale raccolta la poesia sia tratta.
“La notte è una poesia intensa e misteriosa che descrive un paese sotto occupazione all’indomani di un bombardamento, con gli abitanti cacciati dalla loro città, travolti da una notte da incubo, che si rifugiano nei boschi e nei sogni in cui appaiono le immagini di pace e gioia di prima della guerra.
Da questo poema emerge un'atmosfera strana, lugubre, inquietante, come se la strage fosse appena avvenuta. Una scena notturna con i protagonisti che hanno perso tutte le loro illusioni e che non hanno nient'altro che i loro ricordi di paesaggi, di... (Continues)
Les hommes ont passé Dimanche-de-la-Nuit
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/22 - 08:22
Poggibonsi
[1982]
Scritta da Franco Battiato e Giusto Pio
Interpretazione:
Milva, "Milva Alexander Platz"
Written by Franco Battiato and Giusto Pio
Performed by:
Milva, "Milva Alexander Platz"
I bombardamenti, la liberazione di Poggibonsi e una canzone scritta da Battiato
da Valdelsa Net
Pubblicato il 19 luglio 2017 (modifica il 29 dicembre 2017)
"Poggibonsi è stata evacuata e Gerusalemme liberata". Fa così la canzone scritta da Franco Battiato e Giusto Pio e interpretata da Milva nel lontano 1982. Ma come mai una canzone proprio sulla città valdelsana? E qual è il senso della canzone? Ne parla proprio Pio in un'intervista di parecchi anni fa, in cui spiega che «non c’era un metodo, a volte le canzoni nascevano casualmente. Ad esempio una volta eravamo in macchina, durante un tour. Passando per Poggibonsi mi ricordai di una canzone del tempo di guerra sull’aria di “Amapola”. Il testo diceva:... (Continues)
Scritta da Franco Battiato e Giusto Pio
Interpretazione:
Milva, "Milva Alexander Platz"
Written by Franco Battiato and Giusto Pio
Performed by:
Milva, "Milva Alexander Platz"
I bombardamenti, la liberazione di Poggibonsi e una canzone scritta da Battiato
da Valdelsa Net
Pubblicato il 19 luglio 2017 (modifica il 29 dicembre 2017)
"Poggibonsi è stata evacuata e Gerusalemme liberata". Fa così la canzone scritta da Franco Battiato e Giusto Pio e interpretata da Milva nel lontano 1982. Ma come mai una canzone proprio sulla città valdelsana? E qual è il senso della canzone? Ne parla proprio Pio in un'intervista di parecchi anni fa, in cui spiega che «non c’era un metodo, a volte le canzoni nascevano casualmente. Ad esempio una volta eravamo in macchina, durante un tour. Passando per Poggibonsi mi ricordai di una canzone del tempo di guerra sull’aria di “Amapola”. Il testo diceva:... (Continues)
Poggibonsi è stata evacuata
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/1/22 - 06:05
Ô Jeunesse
[1943]
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.
Nella raccolta postuma intitolata "Destinée arbitraire", pubblicata nel 1975 da Gallimard.
Interpretata in musica da Tonio Gémème nella raccolta "Poètes & chansons: Robert Desnos"
"Il cimitero è pieno di amici che si accalcano. Che il loro sonno sia tranquillo e senza rigor mortis. Ma finchè resterà del vino nelle bottiglie, che mi si riempia il bicchiere e coprendomi le orecchie ascolterò salire l'oceano nel mio cuore"
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.
Nella raccolta postuma intitolata "Destinée arbitraire", pubblicata nel 1975 da Gallimard.
Interpretata in musica da Tonio Gémème nella raccolta "Poètes & chansons: Robert Desnos"
"Il cimitero è pieno di amici che si accalcano. Che il loro sonno sia tranquillo e senza rigor mortis. Ma finchè resterà del vino nelle bottiglie, che mi si riempia il bicchiere e coprendomi le orecchie ascolterò salire l'oceano nel mio cuore"
Ô jeunesse voici que les noces s’achèvent
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/21 - 22:03
Music To Eat Thanksgiving Dinner By 3 Flute Players And 300 Turkeys
[1982]
Improvvisazione ai flauti di Sybl Glebow, Liza e Jim Nollman, con l'accompagnamento di un allevamento di tacchini.
Nel disco "Playing Music with Animals: Interspecies Communication of Jim Nollman with 300 Turkeys, 12 Wolves and 20 Orcas", pubblicato dalla Folkways Records.
Jim Nollman, classe 1947, è un compositore ed artista concettuale americano, nonchè un pioniere dell'ambientalismo. E' stato anche uno dei primi militanti di Greenpeace, impegnato nella campagna contro la mattanza dei delfini, pratica tradizionale dell'isola giapponese di Iki.
In seguito ha fondato una propria associazione, Interspecies, che ha lo scopo di promuovere la comunicazione tra l'uomo e le atre specie animali. Jim Nollman si è concentrato in particolare nel "dialogo" musicale con le orche selvagge della costa occidentale di Canada.
"Music To Eat Thanksgiving Dinner", in particolare, aveva come obiettivo... (Continues)
Improvvisazione ai flauti di Sybl Glebow, Liza e Jim Nollman, con l'accompagnamento di un allevamento di tacchini.
Nel disco "Playing Music with Animals: Interspecies Communication of Jim Nollman with 300 Turkeys, 12 Wolves and 20 Orcas", pubblicato dalla Folkways Records.
Jim Nollman, classe 1947, è un compositore ed artista concettuale americano, nonchè un pioniere dell'ambientalismo. E' stato anche uno dei primi militanti di Greenpeace, impegnato nella campagna contro la mattanza dei delfini, pratica tradizionale dell'isola giapponese di Iki.
In seguito ha fondato una propria associazione, Interspecies, che ha lo scopo di promuovere la comunicazione tra l'uomo e le atre specie animali. Jim Nollman si è concentrato in particolare nel "dialogo" musicale con le orche selvagge della costa occidentale di Canada.
"Music To Eat Thanksgiving Dinner", in particolare, aveva come obiettivo... (Continues)
[strumentale, con voci animali]
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/21 - 20:53
Song Itineraries:
War against Animals
Canzone per il lupo
2010
Dr.Hyde & Mr.Hyde
con la partecipazione dei Gang:
Canzone per il lupo. immaginata come filastrocca o ninna nanna per bambini,mira a restituire un nuova immagine a questo meraviglioso e poco conosciuto animale, figura riabilitata anche grazie alla cultura dei Nativi Americani dai quali è concepito come simbolo di saggezza e forza. Metafora relativa all'uomo bandito, additato e perseguitato dal Potere che comunque fiero conserva i suoi ideali...
Dr.Hyde & Mr.Hyde
con la partecipazione dei Gang:
Marino Severini: Voce
Sandro Severini: Chitarra Elettrica
Francesco Capolaretti: Basso,Chitarra Acustica & Cori
Fabio Verdini: Piano,Hammond,Tastiere,Synth, Sitar & Cori
Diego Garbuglia: Batteria
Sandro Severini: Chitarra Elettrica
Francesco Capolaretti: Basso,Chitarra Acustica & Cori
Fabio Verdini: Piano,Hammond,Tastiere,Synth, Sitar & Cori
Diego Garbuglia: Batteria
Canzone per il lupo. immaginata come filastrocca o ninna nanna per bambini,mira a restituire un nuova immagine a questo meraviglioso e poco conosciuto animale, figura riabilitata anche grazie alla cultura dei Nativi Americani dai quali è concepito come simbolo di saggezza e forza. Metafora relativa all'uomo bandito, additato e perseguitato dal Potere che comunque fiero conserva i suoi ideali...
Una mano disegnò
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/21 - 16:52
Song Itineraries:
AWV (AntiWar Wolves)
Chemical Warfare
[1982]
Parole e musica di John Lewis Smith, navigato cantautore inglese che in alcune sue produzioni più recenti si firma con lo pseudonimo di Fyrm Fouroux.
Nell'album intitolato "Just For The Record"
Testo trovato su Bandcamp
Parole e musica di John Lewis Smith, navigato cantautore inglese che in alcune sue produzioni più recenti si firma con lo pseudonimo di Fyrm Fouroux.
Nell'album intitolato "Just For The Record"
Testo trovato su Bandcamp
Just what are the scientists up to
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/21 - 16:36
Yoko Ono: Let the Tears Dry
[1982]
Parole e musica di Yoko Ono
Nel suo album intitolato "It's Alright (I See Rainbows)"
(la famosa foto di famiglia sul retro copertina)
“Un'anima è volata via quando è stato versato il sangue, un'anima che si prendeva cura della vita così profondamente...”
Impressionanti, all'inizio e alla fine del brano, i colpi di pistola esplosi da quel bastardo di Mark Chapman (che possa morire nel dolore) quel maledetto 8 dicembre 1980...
Parole e musica di Yoko Ono
Nel suo album intitolato "It's Alright (I See Rainbows)"
(la famosa foto di famiglia sul retro copertina)
“Un'anima è volata via quando è stato versato il sangue, un'anima che si prendeva cura della vita così profondamente...”
Impressionanti, all'inizio e alla fine del brano, i colpi di pistola esplosi da quel bastardo di Mark Chapman (che possa morire nel dolore) quel maledetto 8 dicembre 1980...
Let the tears dry
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/21 - 15:20
Song Itineraries:
Anti War Love Songs
I See Rainbows
[1982]
Parole e musica di Yoko Ono
Nel suo album intitolato "It's Alright (I See Rainbows)"
(la famosa foto di famiglia sul retro copertina)
Parole e musica di Yoko Ono
Nel suo album intitolato "It's Alright (I See Rainbows)"
(la famosa foto di famiglia sul retro copertina)
Its getting cold around here
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/21 - 14:53
Song Itineraries:
Anti War Love Songs
Francesco Guccini: La Genesi
"La Genesi" all'Osteria delle Dame
La Genesi
Guccini dal vivo all'Osteria delle Dame
(con alcune parti del testo molto diverse)
"L'altra sera ho avuto una visione...
Avevo mangiato i krapfen, che sono di una pesantezza inenarrabile, ???
E ho avuto una visione... andato a letto, dopo cinque minuti che ero addormentato sento dire: "Francesco!" "ghhhh!" dico "Chi è?" Dice: "sono il tuo Dio!" Dico "De Andrè, smettila di fare lo stronzo!"
E in realtà... in realtà era proprio lui, eh... cioè lui dico lassù, non quell'altro là... Cioè, sono ancora separati, come attività!...."
La Genesi
Guccini dal vivo all'Osteria delle Dame
(con alcune parti del testo molto diverse)
"L'altra sera ho avuto una visione...
Avevo mangiato i krapfen, che sono di una pesantezza inenarrabile, ???
E ho avuto una visione... andato a letto, dopo cinque minuti che ero addormentato sento dire: "Francesco!" "ghhhh!" dico "Chi è?" Dice: "sono il tuo Dio!" Dico "De Andrè, smettila di fare lo stronzo!"
E in realtà... in realtà era proprio lui, eh... cioè lui dico lassù, non quell'altro là... Cioè, sono ancora separati, come attività!...."
Riccardo Venturi 2018/1/21 - 13:05
Sir Hugh, or The Jew's Daughter, or Hugh Of Lincoln, Showing The Cruelty Of A Jew's Daughter
Anonymous
Cara Cattia, a proposito di macabre canzoni su questo tema, nemmeno qui da noi si scherza, conosci "La barbara ostessa"? Anche la cara Dodi Moscati l'aveva interpretata col titolo "L'orrenda madre" nel suo primo disco del 1973 nella riscrittura di Giuseppe Bracali, dello stesso episodio esiste anche la versione del cantastorie Pietro Tenti di Pavia pubblicata su un foglio volante. Se Gabriel Yacoub avesse conosciuto questa canzone, ci scommetto che l'avrebbe inserita nel repertorio dei Malicorne dei tempi d'oro, che ne dici Riccardo? Il canto inizia così, Dodi sostituisce solamente la parola "somigliare" con "uguagliare":
"Se i cannibali sono feroci, una donna li può somigliare e una madre li può superare per l'infamia del barbaro cuor...."
Anche "Il 12 d’agosto un fatto s’è scoperto" descrive lo stesso episodio:
http://www.archiviosonoro.org/archivio...
"Se i cannibali sono feroci, una donna li può somigliare e una madre li può superare per l'infamia del barbaro cuor...."
Anche "Il 12 d’agosto un fatto s’è scoperto" descrive lo stesso episodio:
http://www.archiviosonoro.org/archivio...
Flavio Poltronieri 2018/1/21 - 12:59
L'ultimo viaggio
Questa storia merita di essere raccontata. Carolina Lombroso, sposata ad Eugenio Calò (l'Eugenio della canzone), allora operante come partigiano nell'aretino, abitava nella casa di campagna dei genitori del marito a Cascia di Reggello, paese in provincia di Firenze. Nella stessa abitazione si trovavano anche i suoi tre figli: Elena (7 anni); Renzo (5 anni) e Albertino (2 anni) e la sorella di Eugenio, Clara Calò, assieme ai suoi due figli: Tullio (7 anni) e Claudia (5 anni), sfollati da Livorno. Assieme a loro c'erano anche Lidia Baquis, madre di Eugenio e Clara, ed altri due suoi figli: Ada e Renato Calò con la famiglia, provenienti da Roma, dove erano riusciti a sfuggire alle razzie.
Quando il maresciallo maggiore dei carabinieri di Reggello ricevette l'ordine di arresto dal questore di Firenze, Manna, cercò di dare loro il tempo di fuggire. La sera dell'11 marzo 1944 si recò presso la... (Continues)
Quando il maresciallo maggiore dei carabinieri di Reggello ricevette l'ordine di arresto dal questore di Firenze, Manna, cercò di dare loro il tempo di fuggire. La sera dell'11 marzo 1944 si recò presso la... (Continues)
Luca Falchini 2018/1/21 - 12:39
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May 9, 1978 - May 9, 2018