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Rebecca e la poliziotta zelante

Rebecca e la poliziotta zelante
Complice la papolatria molto “pop” e meno “prof” rispetto al precedente soglio, i discorsi anticlericali subiscono una marginalizzazione anche tra attivisti e militanti di gruppi laici. Queste persone - che coerentemente si impegnano per i diritti e le libertà di donne, malati, famiglie di qualsiasi tipo, etc. - alla prova dei fatti rifuggono l’anticlericalismo o per paura oppure per opportunismo politico nella maggioranza schiacciante dei casi. Si trova anzi a rincorrere all’indietro una chiesa (cattolica apostolica romana) che “timidamente” si apre a questi temi, non si sa mai poi quanto per convinzione o per spot pubblicitario. A queste persone - ingenue fino a che punto? - andrebbe insegnato che le magre libertà di diritto (poche di fatto) di cui godiamo sono state strappate da/contro quel sistema clericale che ha soffocato e ancora soffoca il pianeta (da millenni ormai). Invece no, aspettano... (Continues)
olio di ricino e manganello / fanno il mondo tutto più bello
(Continues)
Contributed by [ΔR-PLU] 2017/5/28 - 16:53
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Piero Ciampi: Don Chisciotte

Piero Ciampi: Don Chisciotte
Piero Ciampi
1975
Dentro e fuori

(Ciampi - Pavone - Marchetti)
Quando prendo la chitarra,
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/28 - 15:49
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Resistenza

Resistenza
Testo e musica di Luca Motto Ros
brano mai edito su album
Non posso credere che ancora ci sia gente come te,
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/28 - 15:19
Video!

Smell the Roses

Smell the Roses
(2017)

Primo singolo estratto dall'album "Is This the Life We Really Want?"

The Pink Floyd legend couldn't write an anti-war anthem at a more appropriate time. His use of war imagery in his lyrics are a brutal reminder of how things aren't going too rosy right now. In addition to the catastrophic situation in Syria, a nuclear war with North Korea could be on the horizon as Trump is like a toddler with a stick poking a hornets nest.

This isn't any fluffy skirting around the edges of the issue song that hope not to offend anyone. It gets to the heart of the matter and in its lyrics portrays how the global corporate elite live these greedy lives and inhumanely kill millions for the sake of profit.

Gigwise


There's a mad dog pulling at his chain
(Continues)
2017/5/27 - 16:31
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Déjà Vu

Déjà Vu
(2014/2017)
Secondo singolo estratto dall'album "Is This the Life We Really Want?" che sarà pubblicato il prossimo 2 giugno

Per certi versi il seguito di What God Wants, la bellissima canzone in tre parti che era apparsa nel precedente album solista di Waters Amused to Death, ben 25 anni fa. Ma stavolta Waters non si chiede più polemicamente cosa voglia Dio, ma si dice, un po' come aveva fatto il nostro Gaber, "Io se fossi Dio avrei sicuramente fatto una figura migliore".

Il nostro pianeta è rovinato da guerre, avidità. Gli uomini giocano davvero a fare Dio pilotando i droni che uccidono a distanza come in un videogioco (lo stesso tema toccato dall'ex compagno David Gilmour nella sua In Any Tongue). Il tempio è in rovina, i banchieri si arricchiscono e noi umani non sappiamo fare altro che uccidere i bisonti e spianare le montagne. E il tutto si risolve in un'impressione di impotenza, in una personale depressione in cui l'autore si ritrova a sprofondare, senza amore e senza speranza.

If I had been God
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2017/5/27 - 13:41
Song Itineraries: Damned drones
Video!

The Last Refugee

The Last Refugee
(2017)
Terzo singolo che anticipa dall'album "Is This the Life We Really Want?"
Parole e musica di Roger Waters
Video di Sean Evans

Il video si apre con l'immagine di una donna, che dorme sul pavimento in un grande edificio completamente abbandonato. Comincia a ballare e in un flashback ritornano le immagini di lei che danza nella sua casa che ha dovuto abbandonare.

La donna si dirige poi verso il mare, aspettandosi di trovare la figlia che gioca nella sabbia, ma trova solo una bambola abbandonata restituita dalle onde.

Lie with me now
(Continues)
2017/5/27 - 13:15
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Pino Daniele: Stella nera

Pino Daniele: Stella nera
Stella nera

a cura di Annalisa Castellitti e Rita Duraccio

Stella nera è una delle perle dell'album Musicante, 1984, di Pino Daniele. Il disco si avvale, tra l'altro, della presenza alle percussioni del brasiliano Nanà Vasconcelos.

Il brano offre uno sguardo intimo ed accorato sulla Napoli di quegli anni e affronta, sebbene in modo molto ovattato, il tema tabù del contrabbando in mano alla camorra, fenomeno che raggiunse il suo apice negli anni a cavallo fra i Settanta e gli Ottanta del XX secolo, coinvolgendo e compromettendo un gran numero di persone. Le operazioni di importazione ed esportazione nelle città avvenivano generalmente nottetempo: le imbarcazioni uscivano dalle acque territoriali e dopo aver caricato le merci tornavano ai porti incorrendo sovente in sanzioni pecuniarie e pene detentive.

Scritta in tempo binario, Stella nera presenta una delicata, calma e malinconica... (Continues)
Chella è ‘na stella nera
(Continues)
Contributed by Alessandro Carènzan 2017/5/26 - 14:44

7 novembre 1949

7 novembre 1949
1949
Sull’aria di "sortivo dal quartiere allegramente"
Proprio il giorno dell' anniversario della Rivoluzione d'Ottobre, gli operai della « Cecchetti » sono chiamati a sostenere lo loro più dura lotta per evitare i licenziamenti minacciati La magnifica vittoria degli operai e delle donne di Portocivitanova non può passore inosservato


Le prefazioni servono a presentare gli uomini e le opere. Ma se si dovesse porre questo compito per presentare "Pietruccio" e le sue canzonette a Civitanova Marche, il tutto sarebbe una cosa superflua e quindi inutile. Chi non conosce Pietro Cerquetti? Chi, più o meno in sordina, non ha fischiettato le sue canzonette?
Ma se una specie di prefazione è necessaria quando l'immaginazione ci fa prevedere sulle labbra di qualche pasciuto "signore" un sorriso che vorrebbe essere di commiserazione e che non riesce neanche a ben dimostrare la stupidità del suo... (Continues)
Sette Novembre, alle sette della mattina,
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/26 - 10:29

Lo ciocco

Lo ciocco
1942
Sull’aria di "La canzone dalla sfollamento"
La criminale guerra voluta dal fascismo aveva già creato le premesse della rovina per il nostro Paese. E' questo il canto accorato dell' operaio italiano che ho dovuto "soffrire pe 'na faccio de gnocco"


Le prefazioni servono a presentare gli uomini e le opere. Ma se si dovesse porre questo compito per presentare "Pietruccio" e le sue canzonette a Civitanova Marche, il tutto sarebbe una cosa superflua e quindi inutile. Chi non conosce Pietro Cerquetti? Chi, più o meno in sordina, non ha fischiettato le sue canzonette?
Ma se una specie di prefazione è necessaria quando l'immaginazione ci fa prevedere sulle labbra di qualche pasciuto "signore" un sorriso che vorrebbe essere di commiserazione e che non riesce neanche a ben dimostrare la stupidità del suo proprietario. Sono i sorrisi, questi a cui alludiamo, di coloro che si ritengono "persone... (Continues)
Coi russi e con gli inglesi sia guerra non ci attacca
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/26 - 10:18

La politica e l'altare

La politica e l'altare
1950
Sull’ aria di "Sor Capanna"
Siamo nei tempi attuali, Chi non sa cosa dicono e predicono i preti in Chiesa? Ecco come la pensano gli operai.


Le prefazioni servono a presentare gli uomini e le opere. Ma se si dovesse porre questo compito per presentare "Pietruccio" e le sue canzonette a Civitanova Marche, il tutto sarebbe una cosa superflua e quindi inutile. Chi non conosce Pietro Cerquetti? Chi, più o meno in sordina, non ha fischiettato le sue canzonette?
Ma se una specie di prefazione è necessaria quando l'immaginazione ci fa prevedere sulle labbra di qualche pasciuto "signore" un sorriso che vorrebbe essere di commiserazione e che non riesce neanche a ben dimostrare la stupidità del suo proprietario. Sono i sorrisi, questi a cui alludiamo, di coloro che si ritengono "persone per bene" e che si ritengono gli unici depositori ed intenditori di prose e di versi.
A costoro vogliamo... (Continues)
La fame che va in giro lo sappiamo,
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/26 - 10:10
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical

I° maggio

I° maggio
1926-1927

In piena dittatura fascista. Guai a festeggiare il I. Maggio… E gli operai venivano costretti ad iscriversi nel sindacati fascisti. Ma « Pietruccio» cantava e . . . . sferzava i gerarchi


Le prefazioni servono a presentare gli uomini e le opere. Ma se si dovesse porre questo compito per presentare "Pietruccio" e le sue canzonette a Civitanova Marche, il tutto sarebbe una cosa superflua e quindi inutile. Chi non conosce Pietro Cerquetti? Chi, più o meno in sordina, non ha fischiettato le sue canzonette?
Ma se una specie di prefazione è necessaria quando l'immaginazione ci fa prevedere sulle labbra di qualche pasciuto "signore" un sorriso che vorrebbe essere di commiserazione e che non riesce neanche a ben dimostrare la stupidità del suo proprietario. Sono i sorrisi, questi a cui alludiamo, di coloro che si ritengono "persone per bene" e che si ritengono gli unici depositori... (Continues)
Una volta ricordi il I Maggio
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/26 - 10:01

In occasione della guerra d'Africa

In occasione della guerra d'Africa
1935-1936

Sull’aria di «Faccetta nera».
Miseria. umiliazioni, buste vuote ogni quindicina, barbaro sfruttamento, ecc. Questa la vita degli Operai nei 1935. Ed il fascismo parte per civilizzare gli abissini


Le prefazioni servono a presentare gli uomini e le opere. Ma se si dovesse porre questo compito per presentare "Pietruccio" e le sue canzonette a Civitanova Marche, il tutto sarebbe una cosa superflua e quindi inutile. Chi non conosce Pietro Cerquetti? Chi, più o meno in sordina, non ha fischiettato le sue canzonette?
Ma se una specie di prefazione è necessaria quando l'immaginazione ci fa prevedere sulle labbra di qualche pasciuto "signore" un sorriso che vorrebbe essere di commiserazione e che non riesce neanche a ben dimostrare la stupidità del suo proprietario. Sono i sorrisi, questi a cui alludiamo, di coloro che si ritengono "persone per bene" e che si ritengono gli unici... (Continues)
Più su de lo Moli c’è 1’ officina,
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/26 - 09:39

Portocivitanova nell'oscurità

Portocivitanova nell'oscurità
1925 - 1926
Sull’aria di "Son fili d’oro i tuoi capelli"

Lungo la riva del mare, a Portocivitanova (ndr. oggi Civitanova Marche), nel periodo pre-fascista una discreta illuminazione consentiva ai marinai di lavorare. Un decreto del fascismo fece togliere tutte le luci. Quello che avvenne poi, ce lo dice Pietruccio.


Le prefazioni servono a presentare gli uomini e le opere. Ma se si dovesse porre questo compito per presentare "Pietruccio" e le sue canzonette a Civitanova Marche, il tutto sarebbe una cosa superflua e quindi inutile. Chi non conosce Pietro Cerquetti? Chi, più o meno in sordina, non ha fischiettato le sue canzonette?
Ma se una specie di prefazione è necessaria quando l'immaginazione ci fa prevedere sulle labbra di qualche pasciuto "signore" un sorriso che vorrebbe essere di commiserazione e che non riesce neanche a ben dimostrare la stupidità del suo proprietario. Sono... (Continues)
Prima, quanno commannava li ruscì
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/26 - 09:27
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La canzone degli sfollati (o Lo sfollamento)

La canzone degli sfollati (o Lo sfollamento)
1943

Due giorni dopo il primo bombardamento aereo di Civitanova Marche, in un piovoso pomeriggio di fine novembre 1943, Pietro Cerquetti scrive di getto La canzone degli sfollati. Con la matita, su un foglio di cartapaglia, compone nove strofe dialettali. Ottiene però dal commissario prefettizio Marini il permesso di stamparne solo otto, omettendo l'ultima dove Pietruccio si sfoga direttamente contro il duce e il re.
È proprio l'ultima strofa, conosciuta a memoria da molti, che procura a Pietruccio una serie di guai: 20 giorni di carcere nella caserma di Morrovalle e bastonate dai fascisti.
pietrucciocerquetti.jimdo.com


Le prefazioni servono a presentare gli uomini e le opere. Ma se si dovesse porre questo compito per presentare "Pietruccio" e le sue canzonette a Civitanova Marche, il tutto sarebbe una cosa superflua e quindi inutile. Chi non conosce Pietro Cerquetti? Chi, più o... (Continues)
‘Llajò lo Porto cò lo primo mitrajamendo
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/26 - 09:02
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No no non canto

No no non canto
2017
Diecianni

Canto narrativo diffuso in tutto il territorio nazionale ad esclusione di poche regioni meridionali, e presente in molteplici varianti anche in Francia, Spagna e Portogallo, noto anche con il titolo "La prova".
Costantino Nigra (n. 54) segnala che il tema della fedeltà della donna messa alla prova è lo stesso di un canto tedesco molto conosciuto e diffuso sotto diversi titoli: "Unter der Linde", "Liebesprobe", "Geprüfte Treue"; almeno in parte il tema risulta comparabile anche con alcuni canti greci moderni [Nigra 1888]. Il testo racconta la partenza dell'innamorata alla ricerca del marito andato in guerra. A metà strada un militare le dice di aver visto il funerale del suo innamorato, e lei si dispera alla notizia. L'alpino, verificata la fedeltà della donna, la consola e si svela, confessando di essere la persona che lei sta cercando.

Inserisco come primo testo questa... (Continues)
No no non canto no no non ballo
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/26 - 08:40

Humains ! Trop Humains !

Humains ! Trop Humains !
Humains ! Trop Humains !

Chanson française – Humains ! Trop Humains ! – Marco Valdo M.I. – 2017


Dialogue maïeutique

Comme tu le sais, Lucien l’âne mon ami, comme tu as l’habitude de le voir, je m’en vais – nouveau Till en route vers Rome – pèlerinant un pèlerinage tout au travers de ce labyrinthe des Chansons contre la Guerre et d’Internet et de leurs infinies extensions. Au cours d’une de mes dernières excursions électroniques, je m’en suis retourné visiter le blog de notre ami R.V., alias Ventu l’asocial, comme il aime à se définir lui-même. J’y jette régulièrement un regard pour… Pourquoi exactement ? Je ne le sais trop. Sans doute, car c’est Riccardo. Sans doute, car ce Ventu en mâche pas ses mots, ni ses phrases et fait rare de nos temps, a des idées claires, les yeux en face des trous et quand il se fâche, une faconde à faire pleurer la Joconde. Mais aussi…

Mais aussi quoi ?, Marco... (Continues)
Destin de migrants,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2017/5/25 - 22:24
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Madre

Madre
(1973)

Era il 1973, era domenica, il giorno della festa della mamma, Silvio Rodríguez si stava dirigendo a casa di sua madre e fece una deviazione per passare per gli uffici dell'agenzia di stampa Prensa Latina.

Fu lì che gli arrivò la notizia delle mine che l'esercito statunitense aveva disseminato alle foci dei fiumi del Vietnam per bloccare l'approvvigionamento delle popolazioni di questa repubblica che resisteva all'aggressione della più grande potenza militare del pianeta. I lavori per disinnescare questi pericolosissimi ordigni esplosivi erano costati, in poche ore, la vita di quasi 200 giovani vietnamiti, che facevano parte di una brigata della gioventù lavoratrice. Quel giorno in cui si rende conto di un simile atto di eroismo e di amore per la patria, Silvio stava festeggiando tranquillo nel suo paese la festa della mamma, mentre a Haiphong, una località costiera, i giovani vietnamiti... (Continues)
Madre
(Continues)
2017/5/25 - 22:22
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That's What Makes Us Great

That's What Makes Us Great
(2017)
feat Bruce Springsteen

Una nuova canzone in cui Joe Grushecky e Springsteen se la prendono con Trump e con il suo travel ban, che Springsteen ha definito “fundamentally un-American”.
They come from everywhere
(Continues)
2017/5/25 - 20:33
Song Itineraries: Donald Trump

Le coq rouge

Le coq rouge
Versi di Charles-Maurice Couyba (1866-1931), deputato e senatore nella III Repubblica, che si firmava Maurice Boukay come poeta e chansonnier
Musica di Marcel Legay (1851-1915), chansonnier
Nella loro famosa raccolta del 1896 intitolata “Chansons rouges”, illustrata dall'artista anarchico svizzero francese Théophile-Alexandre Steinlen
Coq rouge, au sommet du clocher,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/25 - 15:16

La chanson des maréchaux

La chanson des maréchaux
Versi di Charles-Maurice Couyba (1866-1931), deputato e senatore nella III Repubblica, che si firmava Maurice Boukay come poeta e chansonnier
Musica di Marcel Legay (1851-1915), chansonnier
Nella loro famosa raccolta del 1896 intitolata “Chansons rouges”, illustrata dall'artista anarchico svizzero francese Théophile-Alexandre Steinlen

Canzone dedicata a Clovis Hugues, poeta e scrittore, socialista e comunardo, già presente sulle CCG.

Un maniscalco canta...
J'ai ferré les chevaux des rois;
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/25 - 13:36

La dernière Bastille

La dernière Bastille
Versi di Charles-Maurice Couyba (1866-1931), deputato e senatore nella III Repubblica, che si firmava Maurice Boukay come poeta e chansonnier
Musica di Marcel Legay (1851-1915), chansonnier
Nella loro famosa raccolta del 1896 intitolata “Chansons rouges”, illustrata dall'artista anarchico svizzero francese Théophile-Alexandre Steinlen

Un bambino povero canta, la sera del 14 luglio...
Père, à l'École on nous raconte, —
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/25 - 13:10
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Old Mother Reagan

Old Mother Reagan
[1986]
Scritta da Gordon Gano
Il brano di 30' che apre l'album “The Blind Leading the Naked”

Ronald Reagan immaginato come una vecchiaccia cattiva che cerca di entrare in paradiso ma viene fermata sulla porta...
Old Mother Reagan
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/25 - 08:31
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Operation Rescue

Operation Rescue
Album: Against the Grain (1990)
It's an S.O.S.. sent out telepathically
(Continues)
2017/5/25 - 05:00
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America Is

America Is
[1980s]
Scritta da Gordon Gano, fondatore e leader della band di Milwaukee, Wisconsin
Nella raccolta “Add It Up (1981-1993)”, pubblicata nel 1993

Finalmente il primo brano dei Violent Femmes sulle CCG!!!
Una canzone poco conosciuta, risalente quasi di sicuro agli anni 80 in pieno, eppure così attuale.

A proposito di “America is the home of the hypocrite”, in questi giorni sentivo distrattamente i GR che raccontavano del tour mondiale di Trump, che prima è andato dai sauditi per vender loro - e (in)direttamente all'ISIS – 110 miliardi di dollari di armi, poi è andato in Israele a parlare di pace, poi è andato dal Papa e gli ha regalato un libro coi discorsi di Martin Luther King e gli ha promesso 300 milioni di dollari “per combattere la fame nel mondo”...

110 miliardi di luride armi agli schifosi sceicchi sunniti salafiti, la solita fola della pace in Medio Oriente e 300 miseri milioni... (Continues)
America is
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/24 - 23:02
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Kamikaze Cappa

Kamikaze Cappa
1986
Emotional

Dedicata a Robert Capa, morto in Indocina nel 1954. Uno dei più famosi fotografi di guerra. Si veda anche Taro, dedicata a Capa e a Gerda Taro, compagna del fotografo, morta durante la guerra di Spagna nel 1937.

« Capa sapeva che cosa cercare e che cosa farne dopo averlo trovato. Sapeva, ad esempio, che non si può ritrarre la guerra, perché è soprattutto un'emozione. Ma lui è riuscito a fotografare quell'emozione conoscendola da vicino. »
(John Steinbeck in occasione della pubblicazione commemorativa di alcune foto di Capa)

E in effetti Capa non fotografa gli avvenimenti, ma l'effetto che gli avvenimenti fanno sulle persone:
Going with Company "E" to the first wave
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/5/24 - 14:36

Chanson de nature

Chanson de nature
Versi di Charles-Maurice Couyba (1866-1931), deputato e senatore nella III Repubblica, che si firmava Maurice Boukay come poeta e chansonnier
Musica di Marcel Legay (1851-1915), chansonnier
Nella loro famosa raccolta del 1896 intitolata “Chansons rouges”, illustrata dall'artista anarchico svizzero francese Théophile-Alexandre Steinlen

Canzone dedicata a Octave Mirbeau (1848-1917), scrittore, pamphlettista e critico d'arte sovversivo e libertario.
La nature, ma mère, un jour m'est apparue.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/24 - 09:40

En face!

En face!
Versi di Charles-Maurice Couyba (1866-1931), deputato e senatore nella III Repubblica, che si firmava Maurice Boukay come poeta e chansonnier
Musica di Marcel Legay (1851-1915), chansonnier
Nella loro famosa raccolta del 1896 intitolata “Chansons rouges”, illustrata dall'artista anarchico svizzero francese Théophile-Alexandre Steinlen

Ognuna delle “Canzoni rosse” di Boukay è dedicata a qualcuno, senza che vi sia necessariamente relazione tra testo e dedica. In questa – sul tema del prigioniero cinico e disilluso che attende la morte quasi come una liberazione – Boukay omaggia Lucien Descaves (1861-1949), che fu uno scrittore di sentimento libertario, tra i fondatori del cenacolo letterario dell'Académie Goncourt.

Lucien Descaves, disegnato per la pubblicità del suo “Sous-Offs”

Descaves fu autore di un paio di romanzi antimilitaristi, “La Caserne, misères du sabre” del 1887 e “Sous-Offs”... (Continues)
J'ai regardé le monde en face.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/24 - 09:16

Fermez la porte

Fermez la porte
Versi di Charles-Maurice Couyba (1866-1931), deputato e senatore nella III Repubblica, che si firmava Maurice Boukay come poeta e chansonnier
Musica di Marcel Legay (1851-1915), chansonnier
Nella loro famosa raccolta del 1896 intitolata “Chansons rouges”, illustrata dall'artista anarchico svizzero francese Théophile-Alexandre Steinlen
Je voudrais dire aux doigts-calleux,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/24 - 08:28

Aubade rouge

Aubade rouge
Versi di Charles-Maurice Couyba (1866-1931), deputato e senatore nella III Repubblica, che si firmava Maurice Boukay come poeta e chansonnier
Musica di Marcel Legay (1851-1915), chansonnier
Nella loro famosa raccolta del 1896 intitolata “Chansons rouges”, illustrata dall'artista anarchico svizzero francese Théophile-Alexandre Steinlen

Anatole Deibler (1863-1939), citato nell'ultima strofa, era figlio di Louis Deibler, boia di Parigi per oltre 40 anni. Anatole successe al padre e fu boia per altri 50 anni, collezionando quasi 400 esecuzioni.
Dans le brouillard gris de l'aube qui pleure,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/23 - 13:40

Noël rouge

Noël rouge
Versi di Charles-Maurice Couyba (1866-1931), deputato e senatore nella III Repubblica, che si firmava Maurice Boukay come poeta e chansonnier
Musica di Marcel Legay (1851-1915), chansonnier
Nella loro famosa raccolta del 1896 intitolata “Chansons rouges”, illustrata dall'artista anarchico svizzero francese Théophile-Alexandre Steinlen
Noël ! Noël ! Je te maudis :
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/23 - 13:12

Le Moulin Rouge

Le Moulin Rouge
[1896]
Versi di Maurice Boukay
Musica di Marcel Legay
Nella loro famosa raccolta intitolata “Chansons rouges”, illustrata dall'artista anarchico svizzero francese Théophile-Alexandre Steinlen
Interpretata all'epoca dallo stesso Marcel Legay e dalla grande chanteuse Yvette Guilbert e, più recentemente, da Claude Sylvain (nei primi anni 70) e Nathalie Joly (nel suo album “Chansons sans gêne - Nathalie Joly chante Yvette Guilbert”, pubblicato l'anno scorso)
Testo trovato sul sito dedicato a Marcel Legay
Sur la hauteur, tout près des cieux,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/23 - 10:46
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Love and War

Love and War
(2017)
Featuring John Fogerty
Album: Love and War

Una collaborazione con il cantante dei Creedence Clearwater Revival per denunciare il trattamento riservato negli Stati Uniti ai veterani del Vietnam ma anche dell'Iraq.
He was nineteen
(Continues)
2017/5/21 - 22:48
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Maria Consuelo

Maria Consuelo
[1968]
Parole e musica di Henri Destraz, in arte Henri Dès, cantautore svizzero noto soprattutto per la sua produzione dedicata ai bambini
Ho trovato il testo di questa canzone dimenticata (forse con qualche ragione...) soltanto su tekstowo.pl, perchè nel 1969 Henri Dès con questo brano si aggiudicò il festival di Sopot, che si è tenuto in quella città della Pomerania dall'inizio degli anni 60 e fino in tempi recenti.
Maria Consuelo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/21 - 22:48
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Le maledizioni

Le maledizioni
"Canzone, forse" di Ivan Della Mea
(Febbraio-marzo 2000)
Inedita, ma pubblicata nel 2004
"Prima di dire", Edizioni Jaca Book / Alce Nero / Circolo il Grandevetro", Milano.

Questa Canzone, forse, così l'ha chiamata lui stesso, Ivan Della Mea l'ha scritta nel febbraio o marzo del 2000. Era qualificata come “inedita”, ma il realtà il testo fu pubblicato quattro anni dopo nel volume Prima di dire, Cantate dalla caduta del Muro di Berlino alla Seconda guerra del Golfo, edizioni Jaca Book. Canzone,forse, dunque. Era il famoso “Dumila”, come lo chiamo sempre. Stavano nascendo i Millennials, perché ora come ora una definizione a base d'idiotissimo inglese non la si nega nemmeno a dei diciassettenni che, loro malgrado, si ritrovano bersagli di vendite, di “mode”, di trends, di categorizzazione obbligata nei meccanismi del sistema di potere. Era il celebre “Dumila”, come continuerò a chiamarlo,... (Continues)
E maledico l'amore briaco
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/5/21 - 20:39
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Ma zat

Ma zat
[2009]
Parole e musica di Alan Simon
Paroles et musique: Alan Simon
Dall'opera rock Anne de Bretagne
Tiré du rock opéra Anne de Bretagne



"Oggi, sono rimaste qualche decina di corrispondenze tra la duchessa ed i grandi di questo tempo. Sono rimaste alcune cronache disseminate attraverso tutta l'Europa. Ed infine, è rimasto questo commovente reliquiario dove riposava un tempo il suo cuore. In quanto originario di Nantes, sono orgoglioso oggi di presentarvi questo nuovo opus. Questo primo album dedicato alla storia di questa giovane donna dal coraggio straordinario, simbolo di una Bretagna col cuore aperto sul mondo!" - Alan Simon

Anne de Bretagne est un opéra rock français d'Alan Simon, créé en 2009.
Les deux premières de l'opéra-rock ont eu lieu, les 29 et 30 juin 2009, à Nantes, dans la cour du Château des Ducs de Bretagne. À cette occasion, le spectacle fut joué devant près de 6000... (Continues)
Tenval an eur
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/21 - 18:09
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Filastrocca del precario

Filastrocca del precario
Chanson italienne – Filastrocca del precario – Disabilié – 2015
Texte et musique : Stefano Onnis

La comptine du précaire est une chanson, inspirée d’une comptine populaire d’origine toscane.
Comme celle-ci , il emploie les lettres de l'alphabet pour jouer avec les mots et endormir un enfant, l’idée est de renverser complètement cette image à partir du fait que tous les mots liés à l’actuelle condition de précarité ouvrière n’ont vraiment rien à voir avec la « bonne nuit et les rêves d’or »…

Dialogue maïeutique :

Voici, Lucien l’âne mon ami, une chanson qui est une comptine, c’est-à-dire une de ces chansons qu’on chante aux enfants avant qu’ils s’endorment et même, pour qu’ils s’endorment. Ce sont des chansons qui racontent de jolies histoires, question d’apaiser l’esprit agité du bambin.

Oh, dit Lucien l’âne, des comptines, des litanies, des ritournelles, des cantilènes, des lallations,... (Continues)
ABÉCÉDAIRE DU PRÉCAIRE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2017/5/20 - 23:21
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Il grande freddo

Il grande freddo
[2017]

Album : Il grande freddo
E quanto amore sprecato negli autobus,
(Continues)
Contributed by adriana 2017/5/20 - 18:40
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Papa, Mum

Papa, Mum
Le chanteur Jann Halexander y évoque en filigranes la difficulté des enfants issus de couples mixtes à se faire une place dans un monde en proie aux conflits, aux tensions communautaires, ethniques. Il évoque l'enfance qui file trop vite, l'innocence des enfants qui cède le pas devant les brutalités et les préjugés des adultes.
Maman couleur porcelaine
(Continues)
Contributed by Bruno 2017/5/20 - 17:02
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Aqualung

Aqualung
Gran bel lavoro , e' un pezzo che ho sentito centinaia di volte ed e' la prima volta che leggo la tua traduzione , mi fa piacere anche l'aver sottolineato l'assolo di chitarra che e' stupendo (sono un chitarrista del 68) . i ragazzi dovrebbero ascoltare di piu' questa musica.
Antonio P. 2017/5/20 - 15:31
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Tri Yann: De Nivôse en Frimaire

Tri Yann: De Nivôse en Frimaire
Riccardo, tra l'altro, una curiosità: in certe parti del testo il brano seguente a questo "A matine à la télé" richiama alcune parole di "Les 7 jours de mai" dei Malicorne, brano d'apertura di "Le Bestiaire" disco tra l'altro, assolutamente assente dal sito, l'ultimo che fecero in ambito folk e in cui come fa intendere chiaramente il titolo la fanno da protagonisti gli Animali con le loro valenze simboliche e la loro magia. Mi sovviene adesso che all'epoca assistetti a un loro concerto a Milano, al Teatro Cristallo, era autunno e appunto presentavano questo disco. Erano in sette, vestiti di bianco, probabilmente per offrire una nuova identità di gruppo e presentarsi tutti allo stesso livello, dei membri originali non erano rimasti che Gabriel e Marie, curioso era che invece vennero accusati di fare setta, in Spagna addirittura in una conferenza stampa un giornalista chiese loro se appartenessero... (Continues)
Flavio Poltronieri 2017/5/20 - 14:34
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Complainte de Marion du Faouët

Complainte de Marion du Faouët
Riccardo, scusami, (non vorrei sembrarti esageratamente pignolo) ma l'ultima parola di questa canzone è "vermeil" (e non "merveille")? Anche perchè "collo" in francese è un sostantivo maschile e "collo meraviglioso" sarebbe "cou merveilleux" e non "cou merveille" che potrebbe forse essere una licenza poetica ma grammaticamente scorretto. "Collo vermiglio" è quel che cantano i Tri Yann comunque, rimando perfettamente: soleil/vermeil.

A wir galon.
F.
Flavio Poltronieri 2017/5/20 - 11:42
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The Promise

The Promise
(2016)
dalla colonna sonora del film di Terry George The Promise
Orchestrazione di Paul Buckmaster

L'ultima canzone registrata da Chris Cornell prima della sua morte. Pubblicata come singolo il 10 marzo 2017.

La canzone di chiusura del film The Promise, dedicato al genocidio armeno.
Quando il produttore cinematografico Eric Esrailian contattò il cantante perché scrivesse una canzone per il film, Cornell accettò subito perché l'argomento lo aveva toccato. Inoltre la famiglia della moglie di Cornell, che è di origine greca, era stata vittima delle persecuzioni ottomane, che non avevano toccato solo gli armeni ma anche altre popolazioni non turche.

All'inizio Cornell pensò che Serj Tankian dei System Of A Down (che è di origine armena e che aveva già scritto varie canzoni che parlavano del genocidio) sarebbe stata la persona più adatta a scrivere una canzone per il film. Poi si convinse... (Continues)
If I had nothing to my name
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2017/5/19 - 22:34
Song Itineraries: The Armenian Genocide
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One Small Voice

One Small Voice
1982
Re-released in 2017


I wrote the words and music for the song “One Small Voice” in 1982. More than two decades later I re-recorded it because I wanted a version without synthesizers. I had forgotten about the second recording until January 20, 2017.

On January 21, 2017 men, women, and children of all ages with a variety of political views marched peacefully in “Women’s Marches” on seven continents around the world. I marched in a snowstorm in Stanley, Idaho (pop. 63) with 29 other people comprising half the town. I carried a handmade sign that said “One Small Voice” because I’ve never stopped believing that one small voice plus millions of other small voices is exactly how we change the world.

I’m making the updated recording of “One Small Voice” available to everyone because it will take the strength and persistence of many small voices to overcome the lies of the loudest voice with our message of truth, dignity, and decency.

huffington post
The Emperor’s got no clothes on
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/5/19 - 17:37
Song Itineraries: Donald Trump
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Ground Zero

Ground Zero
Album: "Scream" (2009)

"To me, it's sort of about the lingering aspect of [9/11] that is used to kind of create support for things that haven't been very good for our country or the citizens of our country. I've felt like, with the Bush administration, whenever they're in crisis, they'll suddenly pull out a terror alert - a code orange scenario, which I run into constantly, because I'm in airports so often. They don't ever have to say why, just that it's a matter of national security. And with the conservative right, part of the platform right now in the election is 'Be afraid of terror, be afraid of terrorists. Look at 9/11 - we need an administration and a president who knows how to go out, kick ass, take names and keep us safe.' That's what got us into Iraq in the first place. [That tactic] certainly helped, and I think [9/11 was] a key factor in Bush winning a second term. To me, the song is about how awful 9/11 was, but stresses that we've got to let go of that to move on peacefully."


(Chris Cornell)
The speaker on?
(Continues)
2017/5/19 - 00:01
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Hunger Strike

Hunger Strike
in memoria di Chris Cornell (1964-2017)
SCIOPERO DELLA FAME
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2017/5/18 - 23:43
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Répression

Répression
Caro Bernart Bartleby, fra le tante sue meraviglie (anche in questo disco tipo "Camarade-Curé"), non è questo uno dei miei brani preferiti della grande Colette Magny, comunque ecco la parte inspiegabilmente mancante, in tre brani di quel coraggioso e lontano(anzi, antico, come dicono i giovani d'oggi) LP suonava anche il mio caro amico François Tusques con cui ancora sono in contatto:

Douce majorité silencieuse, pas d'opinion, pas de délit d'opinion,
pas de répression, pas de répression
A votre avis, pourquoi on met pas Jean-Paul Sartre en prison?
pas de répression
C'est pas un homme convenable, a refusé le prix Nobel, respecte pas les institu-tu-tions et qu'est-ce qu'il fout sur un tonneau chez Renault?
Chacun à son poste: nous, c'est les trottoirs
Je m'ennuie
Répression, répression, répression

P.S. così ad orecchio direi che anche la riga: "Les trottoirs c'est pour nous, la rue elle est à vous" contiene una inesattezza infatti lei canta: "Les trottoirs c'est pour nous, la rue elle est à nous"
Flavio Poltronieri 2017/5/18 - 19:12
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Tränen des Vaterlandes / Anno 1636

Tränen des Vaterlandes / Anno 1636
LARMES DE LA PATRIE
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/18 - 14:51
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Lota

Lota
[1995]
Nell'album intitolato “Hueveuz”

Lota è un comune nella provincia di Concepción, Cile.
Sin dalla fine dell'800 nell'area di Lota si sviluppò l'estrazione del carbone. Le condizioni di vita e di lavoro dei minatori sono state sempre terribili. Tra la fine gli anni 80 e l'inizio dei 90, in America come in Europa l'industria del carbone andò in crisi. Anche a Lota vi furono conflitti sociali e scioperi talora violenti, con vittime. Le miniere di carbone di Lota furono chiuse definitivamente nel 1997. A distanza di 20 anni quella di Lota rimane ancora oggi una delle aree più povere del Cile.
No existe melodía que consuele tus viudas
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/18 - 13:50




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