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Author Eugenio Ripepi

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Operaio alla catena di montaggio

Operaio alla catena di montaggio
Da "IL 45 GIRI SOCIALE" (2013)
Il cantautore ligure d’adozione rispolvera la “Canzone sociale”, associandola al vecchio 45 giri, facendo quindi uscire due canzoni a tema incise insieme alla band Sottosuono, affrontando subito uno dei più scottanti: il lavoro!

La nuova canzone sociale:
È giusto raccontare dell'amore. L'amore è il motore del mondo, la forza che muove gli animi delle persone. Ci sono persone che però non hanno tempo di pensare all'amore. Ci sono persone che nutrono un sincero amore per la vita. Ma non è ricambiato. L'impegno sociale, in quest'ottica, è anch'esso una forma di amore. In difesa degli aggrediti.
C'è stato un tempo in cui i cantautori avevano una voce forte, e si potevano fare ascoltare. Era un tempo di crisi, in cui servivano delle opinioni guida. Sembra che questi tempi siano tornati. Bisogna farsi trovare pronti per non unirsi al rimpianto del padre di tutti... (Continues)
C’era un operaio alla catena di montaggio
(Continues)
Contributed by Erika 2013/4/11 - 09:11
Video!

Scomparso

Scomparso
Dall'Album "La Buccia del Buio" (2011)

Che cosa significa Scomparso per Eugenio? È raccontare l'indifferenza nei confronti delle persone ai bordi della società: soli, sulle strade, ignorati quotidianamente dalla gente.

Arrangiamenti, programmazioni, chitarre: Matteo Dolla
Basso: Luca Scansani
Batteria: Ellade Bandini
Cerco un telefono e non trovo cabine
(Continues)
Contributed by Erika 2013/4/11 - 08:41
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Fortuna Bruna

Fortuna Bruna
Da "La Buccia del Buio" (2011)

La fortuna non è per tutti. La giustizia è una sposa abbandonata. Arrangiato da Valter Ferrandi, il brano di chiusura dell'album "La Buccia del Buio" porta un coro che mischia voci di nazioni e timbri diversi: uomini e donne italiani, uruguayani e senegalesi. “La forza vince sulla ragione. Non c'è altro da dire. Purtroppo. Ma ci sarebbe molto da fare”.

Arrangiamenti: Valter Ferrandi
Campana, djembè, udu, cajòn peruviano, chequerè, sonagli, gusci, daf, triangolo, ferri: Marco Fadda
Chitarra: Simone Mazzone
Flauto: Marco Moro
Voce femminile: Ilaria Gazzano
Cori: Sergio Limuti, Gadji Tcheik, Laura Montuori
Cielo a stelle americano
(Continues)
Contributed by Erika 2013/4/10 - 21:59
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Scarpe di colla

Scarpe di colla
Album : la buccia del buio

Arrangiamenti, programmazioni, chitarre: Matteo Dolla
Piano Rhodes, Hammond, Pad: Emanuele Gianeri
Steel guitar: Marco Vero
Armonica a bocca: Eugenio Ripepi
Basso: Luca Scansani
Batteria: Ellade Bandini
Cori: Sergio Limuti

Tratto da "La buccia del buio" (2011) l'album d'esordio del cantautore-scrittore che ha ricevuto unanimi consensi.
"Chi non ha nulla deve camminare con delle calzature adesive. Per rimanere incollato alla sua realtà. E non contaminare il benessere di un sole pulito, che sorprende le giornate degli ultimi come un bombardamento. Il telegiornale srotola la sua omelia sull'alito dell'apocalisse. L'ultima distrazione governativa. Le bestie si riappropriano della loro titolarità istituzionale, e imitano l'intrattenimento reazionario dei loro predecessori umani. Le uscite fatate si moltiplicano, note agli incroci di potere. Tutto piccolo.... (Continues)
Un demonio mi ha promesso
(Continues)
Contributed by Erika 2013/4/10 - 09:35
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Pioggia a Falluja

Pioggia a Falluja
Album "LA BUCCIA DEL BUIO" (2011)

Urla di guerra, in mente scene di caserma kubrickiane, poi una chitarra smonta tutto. Si parla di Iraq in particolare. I rumori di quei momenti riecheggiano su archi e percussioni. Ma la canzone non punta il dito su una sola guerra, ne supera il significato investendo tutti i conflitti tra uomini.
Pioggia a Falluja
(Continues)
Contributed by Erika 2013/4/9 - 19:55
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Stanno già finendo i viveri

Stanno già finendo i viveri
Album : la buccia del buio

Arrangiamenti, programmazioni, chitarre: Matteo Dolla
Piano Hammond, Beach Organ, Pad: Emanuele Gianeri
Basso: Luca Scansani
Batteria: Ellade Bandini
Cori: Limuti

Ci rimane ben poco da rosicchiare attorno al torsolo malato del nostro sporchissimo pianeta, tra bombe disinnescate attorno all'umore scuro del petrolio e giornali che cercano di parlare d'altro. Obiettivo: distogliere le masse per comandarle attraverso la globalizzazione. Un messaggio ai telegiornali: mai pervenuto.
Negli Stati Uniti dicono la guerra
(Continues)
Contributed by Erika 2013/4/9 - 16:39




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