Per il recente sisma che ha colpito le regioni curde entro i confini di Turchia e Siria si può parlare di un “massacro annunciato”.
CATASTROFE NATURALE? SOLO IN PARTE….
Gianni Sartori
Certo, quando – giusto un anno fa – ricordando le devastanti alterazioni del tessuto urbano imposte alla città curda di Diyarbakir (“L’urbanistica al servizio della repressione”)* scrivevo:
“Inoltre, come denunciano gli architetti, i materiali utilizzati sono di pessima qualità e in futuro non mancheranno problemi”
Non pensavo a scenari apocalittici come quelli derivati dal tremendo sisma (magnitudine di 7,8) che ha colpito il Kurdistan (sud est della Turchia e nord della Siria). Evidenziavo piuttosto il carattere concentrazionario, securitario dell’operazione. Parlando oltre che dall’aspetto immobiliare- edilizio anche di militarizzazione dei territori.
Riandando con la memoria, per analogia “a quanto... (Continues)
Trovo sul sito del Muzeum romské kultury (Museo della cultura Rom) di Brno un'altra versione di questa canzone. Nella galleria delle immagini si vede su un pannello in doppia lingua rom-ceco, con la seguente descrizione: “Una delle versioni della canzone Aušvicate che è stata composta e cantata dai Rom cechi nel campo di concentramento di Auschwitz. Per merito della cantante ed ex-prigioniera R. Danielová (1904-1988) la canzone non è caduta nell'oblio. Dopo la guerra, R. Danielová è stata l'unica della sua famiglia a tornare a casa – ad Auschwitz hanno perso la vita tutti i suoi cinque figli e il marito.”
Nell'Archivio de La Stampa ci sono informazioni su Michele Di Censo, citato da Francesco, e la cui moglie faceva di cognome Ajello; ci sono anche altri articoli in merito. Nulla si trova invece su Michele Ajello, almeno in tutti i quotidiani e riviste dell'epoca che ho consultato. Clelia Petracchi peraltro è stata un'autrice di testi anche per altri artisti, non solo per De André.
LO STERMINIO DEGLI ANIMALI PROSEGUE, OVUNQUE E INESORABILMENTE…USQUE TANDEM?
Gianni Sartori
Difficile di questi tempi (con tutte le problematiche che ben conosciamo: guerre in primis) parlare anche del tragico destino di milioni, miliardi di animali. Fucilati, avvelenati, macellati… o comunque massacrati, sterminati dalle innumerevoli modalità che l’inventiva dei sapiens (se non proprio di tutti i sapiens, almeno di una parte cospicua) ha ideato. Nella realistica prospettiva - alla fine della storia - di rimanersene da soli su questo pianeta. Accucciati su montagne di cadaveri, carogne maleodoranti, ossa sbiancate…tra discariche impianti fatiscenti....a contare i sudati risparmi probabilmente.
Anche se ormai - per ragioni anagrafiche - non è più un problema mio, non posso non pensare a figli e nipoti (non solo ai miei naturalmente). A cosa lasciamo loro in eredità.
Wonderful song! I have it many a mixed tape I had Gabriel, the disc Jockey, in St. Louis, made for me. Wish I had a vinyl copy of it! Always surprised more people haven’t heard it!
Respectfully, Devin
Che delusione!