Il mio contributo pubblicato in Terre Celtiche Blog con note sul testo in merito all'uso dei gas
The Green Fields of France | Terre Celtiche Blog "The Green Fields of France" (in origine No Man's land -in italiano Terra di Nessuno) è una canzone contro la guerra scritta nel 1976 dal cantautore
eroi caduti nel 1916: la battaglia a cui si riferisce Boyle è la battaglia della Somme una delle più allucinante grande battaglia della Prima Guerra Mondiale, che si trascinò dal 1 luglio fino al 18 novembre 1916 vicino al fiume Somme in Francia, trasformatasi ben presto in una sanguinosa battaglia di logoramento. Dopo una settimana di bombardamento della postazione tedesca- protetta però nei rifugi sotterranei- lo Stato Maggiore Britannico mandò le sue truppe di fanteria alla morte facendole avanzare come facile bersaglio verso le mitragliatrici tedesche. Tramontata l’idea dello sfondamento,... (Continues)
Cattia Salto 2021/4/1 - 11:51
@ Cattia Salto
Davvero bella (e anche un po' piacevolmente inaspettata) la tua pagina su Terre Celtiche dedicata a questa canzone, che è una delle più antiche di questo sito. Però ormai mi conosci, sai quanto sono "pignuolo" dal punto di vista linguistico e ti pregherei di fare una correzione sulla tua pagina, laddove hai riportato il video della versione in lingua gallese di Myrddin ap Dafydd (colgo l'occasione tra parentesi: in gallese, [dd] deve leggersi come il < th > inglese sonoro in that, e [f] come < v >, mentre [y] ha perlopiù il suono indistinto [ǝ], quindi: ['mǝrðin ap 'davǝð]). Hai scritto: "versione in gaelico gallese", ma il gallese non è una lingua "gaelica". E' sì una lingua celtica, ma appartiene casomai al ramo cosiddetto "britonico" (assieme al bretone e al cornico, o cornovagliese). I due rami delle lingue celtiche, il ramo gaelico (o "goidelico": irlandese,... (Continues)
@Riccardo Venturi
Grazie Riccardo per la precisazione! Spero di non aver disseminato impropriamente il termine gaelico gallese in altre pagine del Blog, ma per buona misura metterò la tua avvertenza nella
Vedo che, nella pagina di cui sopra, Roberto Pagani aveva già parlato di queste cose, e con parecchia competenza debbo dire! E vedo anche che parli del termine "Welsh" e di "Wales": è una parola che, dalla sua antica origine protogermanica (*waliskaZ) ha fatto il giro di tutta Europa con una storia incredibile. In pratica, sin dagli albori, è stata utilizzata da ogni popolo europeo per indicare (spregiativamente) il popolo o i popoli vicini che parlavano una lingua diversa dalla propria. Così i gallesi sono "Welsh" per gli anglosassoni perché parlano una lingua (molto) differente, i popoli latini (e gli italiani in particolare) sono "Welsch" per i tedeschi -con l'appendice del "Rotwelsch", il gergo furfantesco della malavita infarcito di parole yiddish e slave, gli italiani sono "Włosi" per i polacchi (e l'Italia "Włochy", prob. attraverso il tedesco), sempre gli italiani... (Continues)
@Riccardo Venturi
Prometto che mi rifaccio viva su Antiwarsongs e spero che anche tu voglia intervenire in Terre Celtiche Blog (per tirarmi le orecchie o altro). Ricambio l'abbraccio e stammi bene
I was looking for Finnish old murder ballads, so I ran across an entire album of murhaballadeja with its unbelievable (and terrible) cover -I think it must be a very old image of two Finnish outlaws sitting in chains and fetters, like animals in a zoo. Happily enough, the song titles are simple Finnish (btw, the name of Armas Otto Väisänen wasn't unknown to me). The lyrics are quite easy to find through Google by simply typing something like "itkuvirsi sodissa kaatuneille lyrics". That's what I did. Well, then I tried to translate them, an' I found mesell at ae loss (Scottish utterance). I must confess I gave up after the first aniarmottomaks, not to say of the various ikuikäväisille's and ikupeittehoisil's...
Of course, I thank you heartily for your translation, I think it's something that only a native Finn can do. This song -and the whole Murhaballadeja album, I think- deserve to be better known and that's what we are there for. Thank you again!
Riccardo Venturi 2021/3/30 - 13:51
@ Riccardo Venturi
The terrible picture from 1869 on the album cover is quite well known in Finland. The two men in the picture are Antti Rannanjärvi and Antti Isotalo, two farmers from Härmä in Finnish Ostrobothnia. Known as puukkojunkkari or häjy they led a criminal gang called Isoo-joukko (Big Gang) from 1856 to 1867. In modern Finland, the two criminals are still remembered from the Song Isontalon Antti ja Rannanjärvi.
"Il canto di lamentazione è un'antica tradizione presso i popoli Baltofinnici. I lamenti venivano cantati, di solito da donne anziane, in occasione di funerali e matrimoni, e quando gli uomini partivano per la guerra. Il lamento era un antico modo di dare sfogo alle emozioni quando qualcuno si sentiva sopraffatto dalla pena, dalla tristezza o dalla collera. Il lamento abbonda di simbolismo ed usa raramente descrizioni esplicite. Le precedenti generazioni di cantori di lamenti sono scomparse, ma ne è sorta una nuova generazione in Finlandia, che conserva con passione le antiche tematiche tradizionali, adattandole ai tempi che corrono." [Juha Rämö]
In my opinion, it is really interesting to point out that the so-called “European Union” generally rejects all cultural issues that really unite it. The tradition of lament singing is one: I think it used to be, and still is, widespread in all European countries from Finland to Sicily and Greece, through French complaintes, British laments, Spanish llantos, Greek miroloya and so on. Lament singing must be something coming directly from people's heart; sadness, grief, pain or anger (and I add poverty and injustice) have no borders, not even language borders. I was really struck by the image of the old lament singer Paraskeva Mitronen, btw bearing an old orthodox Russian name (of Greek origin, Παρασκευή) and a Finnish family name: if you don't know she is from Finland, you could take her for an old lament singer from Southern Italy or Greece -except these old women were generally... (Continues)
Hear, hear! The European Union is not the first one of its kind in the history of the Finnish people. In the 15th and 16th century, we were a part of the Kalmar Union which came to a violent end in 1520 when the Danish king Christian II decided to attack union partner Sweden and have 80 people, including 2 bishops and 14 noblemen, beheaded or hanged in a massacre called the Stockholm Bloodbath. One can only hope that the end of the EU, that may well start with an imminent vaccine war, will be less bloody.
The Green Fields of France | Terre Celtiche Blog "The Green Fields of France" (in origine No Man's land -in italiano Terra di Nessuno) è una canzone contro la guerra scritta nel 1976 dal cantautore
eroi caduti nel 1916: la battaglia a cui si riferisce Boyle è la battaglia della Somme una delle più allucinante grande battaglia della Prima Guerra Mondiale, che si trascinò dal 1 luglio fino al 18 novembre 1916 vicino al fiume Somme in Francia, trasformatasi ben presto in una sanguinosa battaglia di logoramento. Dopo una settimana di bombardamento della postazione tedesca- protetta però nei rifugi sotterranei- lo Stato Maggiore Britannico mandò le sue truppe di fanteria alla morte facendole avanzare come facile bersaglio verso le mitragliatrici tedesche. Tramontata l’idea dello sfondamento,... (Continues)