Tutto davvero molto interessante, Stanislava, grazie (per l'ennesima volta) per averci fatto conoscere queste vicende "edificanti". Forse non c'entrerà nulla (o forse sì, chissà), ma mi ha colpito anche quella cosa dell'ultranazionalista ceco che è...giapponese (ma proprio giapponese: è nato a Tokyo). Ultranazionalista d'icché...?!?
Giustissima osservazione la tua, Riccardo. Infatti, la cosa è tanto assurda quanto vera. Questo personaggio, figlio di madre ceca e padre giapponese-coreano, nato a Tokyo e vissuto lì qualche anno prima di “immigrare” nell'allora Cecoslovacchia, è oggi forse il più visibile promotore dei discorsi della serie “prima i cechi”. Il suo partito Libertà e democrazia diretta (“libertà” sarà tra le parole più maltrattate dalla politica...), secondo alcuni, è un mero progetto imprenditoriale: Okamura era già attivo come imprenditore nel turismo e nella ristorazione, per poi capire che i contributi statali ai partiti che entrano nel parlamento sono una fonte più redditizia e più comoda di guadagnarsi il pane (si fa per dire). E ha individuato l'ambito che gli avrebbe a lungo assicurato il sostegno per superare la soglia e starsene comodamente all'opposizione: il clima di paura dell'immigrazione. E... (Continues)
Via Riccardo, tu hai anche una certa età, quella in cui si comincia a fare un bilancio della propria vita di poveri peccatori...
[via di corsa...!]
Io non sto con Oriana 2021/10/27 - 09:52
Effettivamente, non posso dire che tu abbia torto (ma neppure tu, oramai, sei più un ragazzino e la cinquantina s'avvicina a gran passi). Ho considerato a volte di mettermi a fare penitenza per tutta la mia vita di orrende nequizie, che senz'altro, il fatal dì venuto, mi condurranno nei più neri pozzi dell'INFERNO. Ma, visto l'aumento vertiginoso delle bollette del gas e della luce, perlomeno starò al caldo -sempre di non precipitare nella ghiaccia del Conte Ugolino (che era pisano, e quindi ben gli stavéa). Mi asterrò quindi da qualsivoglia forma di pentimento, penitentia & contrizione, sebbene tu stia sempre lì con quel famoso e severo inginocchiatojo che ben ricordo...
"La Fiera del Perdono", la versione italiana dei Califfi (1968) "La Fiera del Perdono", Italian cover of "Scarborough Fair", by Califfi (1968)
Inserita poi nell'album (all'epoca si diceva: "33 giri") intitolato "Così ti amo", del 1969. Il testo italiano è di Franco Boldrini, che era stato bassista nel gruppo di supporto del popolare cantante Edoardo Vianello. I Califfi vennero fondati a Firenze nel 1965 e restarono in attività fino al 1973, venendo definitivamente sciolti nel 1976. La cover è adattata ad un ambiente tipicamente italiano e, come di consueto in tante versioni nostrane di quegli anni, estremamente "romanticizzata" per non dire sdolcinata. Completamente persa la componente dei "compiti impossibili". E' però assai fedele all'originale dal punto di vista musicale. [RV]
La Fiera del Perdono (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2021/10/27 - 08:00
Finally I've found the correct text to finnish version (1916), so plz add to 1g4 ;)
Lyrics:
[...]
Boreč 2021/10/26 - 01:20
@ Boreč
Dear Boreč,
Congratulations for having been able to find the lyrics of the rare Finnish version 5 of Warszavianka. As you may have noticed, I have also been trying to find them ever since you posted the audio link of this version on September 9. On Monday this week, I finally got hold of a book where they are printed (Ilpo Saunio & Timo Tuovinen: Edestä aattehen - suomalaisia työväenlauluja 1890 - 1938). However, the lyrics in thet book are slightly different from the ones you posted, i.e. there are two different words. Therefore, I would very much like to find out the source of the lyrics you have contributed.
Yesterday Shahar Perets (19) and Eran Aviv (19) once again arrived at the Israeli military enlistment center to declare their refusal to serve as soldiers and take part in the oppression of the Palestinian people. Each of them was tried and sentenced to 30 days in military jail. This is Eran's sixth prison sentence totaling 114 days. Shahar has already served 28 days in jail and this is her third jail sentence.
Ieri Shahar Peret ed Eran Aviv (entrambi diciannovenni) si sono nuovamente presentati al centro di arruolamento militare israeliano per dichiarare il loro rifiuto di prestare servizio come soldati e di prendere parte all'oppressione del popolo palestinese. Sono stati entrambi processati e condannati a 30 giorni di carcere militare. Questa è la sesta pena detentiva di Eran per un totale di 114 giorni. Shahar ha già scontato 28 giorni di carcere e questa è la sua terza condanna.
Non mi va di entrare nella polemica intorno a chi dovrebbe risarcire gli ebrei, le vittime dell'olocausto. Fatto sta, che questa canzone ha un autore, Andrzej Włast, e per questo che ne so io, era scritta originalmente in polacco (si vede anche sul poster degli anni trenta posto da te qua sopra). Se poi, stando a YT, sig. Ola Bilińska la ha tradotta in yiddish, fatti suoi.
Riporto qua sotto le parole della canzone, come veniva interpretata da Ewa Demarczyk e aggiungo la versione più recente cantata da Maja Kleszcz.
I testi provvengono dal sito tekstowo.
[[|https://www.youtube.com/watch?v=qrWH-Km2lhc]]
Rebeka
Ujrzałam cię po raz pierwszy w życiu
I serce me w ukryciu
Cicho szepnęło: to jest on!
Nie wiem dlaczego, wszak byłeś obcy,
Są w mieście inni chłopcy.
Ciebie pamiętam z tamtych stron.
Kupiłeś "Ergo" i w mym sklepiku,
Zawsze tak pełnym krzyku
Wszystko ucichło - nawet... (Continues)
Sì, va be', ho sparato una cazzata. Sig. Bilińska ha tradotto in polacco "l'originale testo yiddish" della canzone. Così ho ingarbugliato eccessivamente un discorso già da se abbastanza ingarbuliato.Tanto, la stessa "Bella Ciao" non è forse un'antica canzone yiddish?Però, seconda la zia Wiki, il testo polacco originale di Andrzej Włast
è stato tradotto in yiddish da Robert Stiller, solo negli anni ottanta del secolo scorso.
...quelle suorine trovavano che per il loro gusto quattro vangeli non fossero poi troppi, si sacrificavano ad uno di più: il vangelo secondo Venere. Testimone: la badessa di Pourras che fu, resta e resterà la più gloriosa puttana dei monaci del quartiere Latino....ahimè! tutto ciò fa parte delle canzoni, occorre farsene una ragione, crescono cavolfiori ai giorni nostri sull'ossario degli Innocenti...perdonatemi Principe, se sono fottutamente medievale.
da 9:40
https://www.youtube.com/watch?v=qQpSDwsJoFw