Our Generation
[2010]
Album “Wake Up!”
Questa era la versione originariamente inserita da Bartleby prima di trovare il testo originale di Ernie Hayes
Album “Wake Up!”
Questa era la versione originariamente inserita da Bartleby prima di trovare il testo originale di Ernie Hayes
OUR GENERATION (THE HOPE OF THE WORLD)
(Continues)
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2020/6/1 - 22:00
L'uomo di Monaco
Questo cantante avrebbe potuto starsene in Italia e guardare i vecchi del bar sotto casa sua e tra loro certamente avrebbe potuto vedere più di uno che calpestò l'Europa. Ma ormai ci siamo raffigurati nei buoni e ci siamo scordato che in 3 anni e tre mesi abbiamo fatto porcate in mezza Europa.......
Giovanni 2020/6/1 - 20:51
Bella Ciao
Anonymous
Giovanni Ruffino, musico, 1967-2020
"Bella Ciao", dal repertorio tradizionale, eseguita da Giovanni Ruffino (chitarra e voce), Pascal D'Ougy (fisarmonica), Pier Renzo Ponzo (clarinetto).
29 luglio 2019, L'Argentière-la-Bessée, France.
"Bella Ciao", dal repertorio tradizionale, eseguita da Giovanni Ruffino (chitarra e voce), Pascal D'Ougy (fisarmonica), Pier Renzo Ponzo (clarinetto).
29 luglio 2019, L'Argentière-la-Bessée, France.
B.B. 2020/6/1 - 19:10
Georges Brassens: Le Testament
Interpretata da Alberto Del Monte
Il testamento di Giovanni Ruffino
Questa versione di Salvo Lo Galbo, noto cultore di Brassens, è dedicata ad un grande interprete del cantautore francese, Giovanni Ruffino, musicista, polistrumentista e autore del pinerolese, nonchè cultore della montagna, morto qualche giorno fa cadendo sulla cresta tra Français Pelouxe e Pelvo, sullo spartiacque tra Val Chisone e Valle di Susa.
Ho conosciuto Giovanni Ruffino qualche anno fa prima di un concerto al circolo Stranamore di Pinerolo. Non l'ho mai reincontrato dopo di allora. Ricordo una persona curiosa, ruvida, che non provava nemmeno a metterti a tuo agio. Non era accomodante. Voleva conoscerti e sapere che tipo di persona eri, se avevi qualcosa da dirgli oppure no. Non era un tipo facile, forse per questo amava tanto Brassens. E poi era uno straordinario musicista. Io, sicuramente, non avevo molto da dirgli,... (Continues)
Il testamento di Giovanni Ruffino
Questa versione di Salvo Lo Galbo, noto cultore di Brassens, è dedicata ad un grande interprete del cantautore francese, Giovanni Ruffino, musicista, polistrumentista e autore del pinerolese, nonchè cultore della montagna, morto qualche giorno fa cadendo sulla cresta tra Français Pelouxe e Pelvo, sullo spartiacque tra Val Chisone e Valle di Susa.
Ho conosciuto Giovanni Ruffino qualche anno fa prima di un concerto al circolo Stranamore di Pinerolo. Non l'ho mai reincontrato dopo di allora. Ricordo una persona curiosa, ruvida, che non provava nemmeno a metterti a tuo agio. Non era accomodante. Voleva conoscerti e sapere che tipo di persona eri, se avevi qualcosa da dirgli oppure no. Non era un tipo facile, forse per questo amava tanto Brassens. E poi era uno straordinario musicista. Io, sicuramente, non avevo molto da dirgli,... (Continues)
IL TESTAMENTO DI GIOVANNI RUFFINO
(Continues)
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Contributed by B.B. 2020/6/1 - 16:41
Euthanasiez-moi !
Je veux mourir, dit la centenaire.
Commentaire à la chanson Euthanasiez-moi !
Dialogue Maïeutique
Euthanasiez-moi, dit Lucien l’âne, est une chanson des plus utiles ; elle chante le choix de mourir, le droit à la liberté ; elle chante la liberté.
Car c’est une des libertés encore à conquérir que de pouvoir mourir à son heure, à l’heure que l’on choisit et de le faire dans de bonnes conditions.
Une ancienne institutrice, quelque part en France, a décidé de mourir. Elle a écrit un petit mot :
« Je ne veux pas être ranimée.
Je ne veux pas de soins.
H. Wuillemin
Le 27 mai.
Je cite ici une partie du texte de l’interview de Madame Wuillemin, relayée par France-info, intitulée :"Quand on souffre comme ça, ce n’est pas la peine de rester"
Quand on souffre comme ça, ce n'est pas la peine de rester Hélène, centenaire, en grève de la faim pour qu'on lui laisse le droit de mourir
« Hélène... (Continues)
Commentaire à la chanson Euthanasiez-moi !
Dialogue Maïeutique
Euthanasiez-moi, dit Lucien l’âne, est une chanson des plus utiles ; elle chante le choix de mourir, le droit à la liberté ; elle chante la liberté.
Car c’est une des libertés encore à conquérir que de pouvoir mourir à son heure, à l’heure que l’on choisit et de le faire dans de bonnes conditions.
Une ancienne institutrice, quelque part en France, a décidé de mourir. Elle a écrit un petit mot :
« Je ne veux pas être ranimée.
Je ne veux pas de soins.
H. Wuillemin
Le 27 mai.
Je cite ici une partie du texte de l’interview de Madame Wuillemin, relayée par France-info, intitulée :"Quand on souffre comme ça, ce n’est pas la peine de rester"
Quand on souffre comme ça, ce n'est pas la peine de rester Hélène, centenaire, en grève de la faim pour qu'on lui laisse le droit de mourir
« Hélène... (Continues)
Marco Valdo M.I. 2020/6/1 - 10:14
Y’en a marre
Riccardo Gullotta
NE ABBIAMO ABBASTANZA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2020/5/31 - 23:40
Asya-Afrika
Allora, prova ad ascoltarne la versione jazz di Dafne Sahin, può darsi che ti piaccia di più.
Asya Afrika Sarkisi
Provided to YouTube by The Orchard Enterprises Asya Afrika Sarkisi · Lucia MartÃnez · Matti Klein · Ofer Wetzler · Defne Sahin Yasamak â 2016 Double Moon Rec...
Flavio Poltronieri 2020/5/31 - 10:45
Monday in May (the Kent State Tragedy)
Ho cercato di completare il testo a partire da quello parziale presente sotto il video, ma ci sono alcune parti che proprio non riesco a capire. Se qualcuno vuole aiutare...
Lorenzo 2020/5/30 - 13:20
Reconvexo
Certo Lorenzo, concordo sul fatto che la canzone abbia un significato che va ben oltre persone ed episodi specifici, e che può essere letto in diversi modi a seconda dell'esperienza e sensibilità di ciascuno come sempre quando la poesia è poesia. La canzone mi ha colpito tantissimo prima di sapere alcunché in proposito, e credo che i primi versi siano di una bellezza da lasciare secchi! Grazie e a presto
Maria 2020/5/30 - 12:57
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"Il boss, all'epoca in carcere già da molti anni, cercò un rapporto epistolare con De André, ma non ebbe riscontro." Solo a titolo informativo, "Cutolo fu entusiasta della canzone e ringraziò più volte il cantautore in diverse lettere in cui chiedeva come fosse a conoscenza dei dettagli della vita in carcere. Inoltre, inviò a De André delle poesie da musicare." (it.wikipedia : Raffaele Cutolo).
Si tratta di un brano che intende denunciare la "situazione critica delle carceri italiane negli anni Ottanta" (le parti virgolettate sono tutte riprese da Wikipedia) e la "sottomissione dello Stato al potere delle organizzazioni malavitose". Fabrizio De André stesso avrebbe affermato (secondo Mario Luzzatto Fegiz) che "la canzone alludeva a don Raffaele Cutolo, famoso boss camorrista, fondatore della Nuova Camorra Organizzata". Lo stesso Cutolo colse bene l'ispirazione... (Continues)