sì, purtroppo non solo Repubblica, i siti dei quotidiani fanno schifo a dir poco, probabilmente hanno una redazione congiunta con un singolo stagista che fa tutto, dormendo 4 ore a settimana... e glisserò sulle castronerie su Bob, si sprecano, come quando la Venegoni fece la recensione di un concerto di Bob vaneggiando di un assolo di "arpa" (harp > armonica)... c'è anche "libertà dal bisogno", in realtà non dice "from need", bensì "over me", citando la celeberrima canzone del periodo, Oh Freedom!
Nota interpretativa e non illustrativa, perché frutto di un legame che è nella mia testa, ma dubito lo fosse in quella di Dylan quando ha scritto la canzone. A meno che non l'abbia scritta nell'ultimo mese, cosa della quale dubito.
"Ferry 'cross the Mersey" era una canzone di Gerry and the Pacemakers, gruppo del Merseyside, i primi "rivali" dei Beatles, molto prima dei Rolling Stones.
Sono stati anche gli autori di una cover di "You'll never walk alone" (Rodgers/Hammerstein). Questa song ha avuto un infinità di cover tra cui quelle Di Billy Eckstine, Elvis Presley e Frank Sinatra per citare quelle di interpreti dell'universo dylaniano) e la versione di Gerry and the Pacemakers fu subito adottata dai tifosi del Liverpool come loro inno.
Attualmente in Inghilterra, per via del testo, "You'll never walk alone" è diventata anche un inno a unirsi per superare la tempesta del coronavirus.
Questo è proprio il tipo di cose che avevano guadagnato a Dylan l'etichetta di "profeta" negli anni sessanta.
È di voi signori la maschera
di quei fantocci che vissero
voi che portaste quel simbolo
quello dell’arlecchin.
Era una canzone proibita durante il fascismo, ma papà me la cantava sottovoce ancora negli anni '60.
Papà spiegava che in uno scompartimento c'erano due profittatori di guerra e un fante, cieco e col viso devastato dalle ferite. I due sbeffeggiano i soldati (fante = fantoccio), finchè il cieco sbotta, mostrando il suo viso bruciato:
"Questa, signori, è la maschera
di quei fantocci che vinsero,
voi che portate per simbolo
quella dell'arlecchin".
La canzone anche a mio modo di vedere è profetica, ma non perché preveda il coronavirus come mi pare molti capiscano.
Qui si parla di "peste nera" nel senso di fascismo risorgente, di "un bacillo che entra nel cervello", di topi di fogna lanciati fuori dai tombini "da abilissime mani", di "bacillo a manganello". La canzone è profetica se si guarda a quanto a destra si è progressivamente spostata la politica e l'opinione pubblica, con leghisti, fratellisti e sovranisti che si moltiplicano davvero come topi. Con il progressivo sdoganamento della violenza fai da te e delle ideologie dell'uomo forte al comando.
L’Italia è nel mondo il paese più colpito dal virus Sars-Cov-2 tanto che i decessi da Covid 19 sfiorano i 15000 in poche settimane, questo perché le autorità italiane hanno tardato ad affrontare il problema per evitare blocchi produttivi e danni ai profitti, mettendo in secondo piano la salute di lavoratori e cittadini, peraltro il Dpcm del 22 mar 2020 sulla chiusura delle attività non essenziali, ha lasciato aperte oltre 80 categorie produttive, molte più di quelle davvero indispensabili alla filiera alimentare o al servizio sanitario e parallelamente sono state ristrette sempre di più le libertà personali dei cittadini, quasi a compensare la mancata chiusura delle fabbriche, una compensazione inefficace, visto il forte incremento di contagi e decessi.
Inoltre per molte settimane i trasporti, anche a lunga percorrenza, hanno continuato a circolare a pieno... (Continues)
sergio falcone 2020/4/3 - 13:16
La nuova variante del COVID19 - sappiamo bene della sua mutagenicità - si chiama CORNAVIRUS, e compare anche su molti grossi quotidiani, tra cui Il Mattino di Napoli
Ne deduco che la mutazione sia effettiva e che ormai ci troviamo di fronte ad un virus diverso da quello cinese, perfettamente italianizzato: il CORNAVID20...
Intendo, quella di Dylan...
Apprezzo l'idea e l'impegno di Andrea Buriani, però...