Immaginate che il contagio del coronavirus si estenda in Europa in maniera incontrollata mentre nel continente africano, per le condizioni climatiche, non abbia alcuna incidenza. Terrorizzate, le famiglie europee scapperanno dalla malattia in maniera isterica, verso la frontiera africana. Proveranno a attraversare il mare dallo Stretto di Gibilterra, si lanceranno in imbarcazioni precarie dalle isole greche e la costa turca.
Inseguiti dall'ombra di una nuova peste mortale proveranno a mettersi in salvo, spinti dalla necessità. Però arrivati sulla costa africana gli stessi recinti che hanno alzato, gli stessi controlli violenti e frontiere inespugnabili invertiranno il potere frenante. Le forze dell'ordine nordafricane spareranno contro gli occidentali senza pietà, gli grideranno: vai a casa tua, lasciaci in pace, non vogliamo la tua malattia, la tua miseria, la tua necessità....
Considerando la tua altezza, 1 mt a distanza (in verticale) ci stai comunque, casomai quelli sotto di te non sono protetti, che sì sa lo sputacchio, segue l'inesorabile forza di gravità...
Dq82 2020/3/13 - 18:56
Vista la gente che c'era in giro, ho calcolato di avere tenuto una distanza minima di 215 metri...
In occasione del flashmob sonoro durante l'epidemia di coronavirus, il webmaster e flautista della Piccola Orchestrina del Costo Sociale si esibisce in una versione un po' approssimativa dell'Internazionale (o forse era La Virale) sul balcone di casa...
E’ vero quel che afferma Bernart nell'introduzione sulla difficoltà di trovare questa canzone nelle discografie attinenti Couté, la stessa Claude Antonini non la riprese nel suo “La Cuvee du Cigalier” in buona parte dedicato proprio a vigne, vendemmie e affini.
Tradurre un testo di Gaston Couté è spesso un enigma che può iniziare a volte dal titolo ma più sovente dalla prima riga o poco oltre. Ma che razza di parole è mai questa? Che razza di lingua sta scritta nell’inchiostro di ‘sta riga? Ma non erano certo intellettualismi spiccioli o vezzi di ancor meno valore le parole strane di questo grande, ribelle, acuto, anarchico, amabile poeta ragazzino. Non sono in francese, sono quasi sempre improvvise, illuminanti, rivelatrici, incendiarie, un vero e proprio “deragliamento” dei nostri sensi rispetto all’ordinaria percezione di un testo. Sono il compiersi del suo incosciente destino di veggente... (Continues)
Continua il bollettino dei contagiati. Tantissimi i pazienti guariti, ma l’epidemia non si ferma. Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, è risultato positivo al test del coronavirus. Lo riferisce il Journal o Dia, il più importante quotidiano di Rio de Janeiro, ripreso da diversi media internazionali, tra cui il Guardian. La settimana scorsa, l'8 marzo, Bolsonaro ha cenato con Donald Trump nella residenza del presidente a Mar-a-Lago, in Florida. Uno stretto collaboratore di Bolsonaro, il capo della comunicazione, Fabio Wajngarten, che appare anche in una foto vicino al presidente Usa, è già risultato positivo. Oggi in un tweet, uno dei figlio di Bolsonaro, Edouardo, ha sottolineato che il padre non ha sintomi.
Oggi è uscito il video e il singolo i cui proventi verranno devoluti a Mediterranea.
L’intento della Casa del Vento e di Mare di Mezzo è quello di suscitare riflessioni di umanità verso tutte le persone costrette a lasciare il proprio paese.
Per questo la band di Arezzo ha coinvolto moltissimi artisti, giornalisti, scrittori, personaggi della cultura, per divulgare al massimo questo messaggio, come Patti Smith, Simona Cavallari, Cecilia Strada, Pif, Modena City Ramblers, Bandabardò, Eugenio Finardi, Simone Cristicchi, che compaiono nel videoclip di Mare di Mezzo imbracciando la chitarra.
Molti altri hanno posato con la chitarra come Ascanio Celestini, Alessandro Benvenuti, Bobo Rondelli, Cisco, Carlos Santana, Noa, Marc Ribot, Luca Barbarossa, Punkreas, Vinicio Capossela,Bob Geldof, The Cyborgs,Verdena, Motta, Dubioza Kolektiv, Petra Magoni, Ferruccio Spinetti, Baustelle, Fausto Mesolella... (Continues)
I like the way discussion is evolving on this web page - from a potentially deadly virus to Mexican beer and a plant that kills cattle in South Africa.
Juha Rämö 2020/3/13 - 10:20
Discussions usually evolve rather free in this website, and this is one exemple. Notwithstanding, the potentially deadly virus is here. It is not easy to cope with, when you are locked home in terror; everything turns into life, even a poisonous plant or a Mexican beer. Näkemiin.
Grazie a Bakunin e a Kropotkin (non spererete mica che dica "Grazie a dio...") ho la farmacia e il supermercato a 100 metri da casa. L'altro giorno (prima dell'ultimo decreto Conte), durante la fila contingentata al supermercato, ho intrattenuto la folla cantando tre antiche canzoni seicentesche, "Se bel rio, se bell'auretta", "Al fonte, al prato" e "Bella mia questo mio core". Potrei aver trovato un modo per racimolare qualche soldo: intrattenitore di file contingentate con canzoni antiche. La prossima volta provo con qualcuna medievale (ovviamente di argomento pestilenziale).
Riccardo Venturi 2020/3/12 - 22:56
cambiano i tempi...
fino a ieri era vietato toccarsi l'uccello, oggi è vietato toccarsi il naso.
Inseguiti dall'ombra di una nuova peste mortale proveranno a mettersi in salvo, spinti dalla necessità. Però arrivati sulla costa africana gli stessi recinti che hanno alzato, gli stessi controlli violenti e frontiere inespugnabili invertiranno il potere frenante. Le forze dell'ordine nordafricane spareranno contro gli occidentali senza pietà, gli grideranno: vai a casa tua, lasciaci in pace, non vogliamo la tua malattia, la tua miseria, la tua necessità....
La nostra... (Continues)