Io ti ringrazio molto per la faticaccia risparmiata, BB. Non nascondo che in questi ultimi tempi, per vari motivi (alcuni immaginabili, altri meno perché derivanti dalla mia testa da sempre priva di diverse rotelle e con contemporaneo sviluppo ipertrofico di altre), sono rimasto indietro con una marea di cose. Il problema è che, poi, vengo come "catturato" da altre cose ancora e mi ci metto su come una macchina da guerra. E' anche, questo, un chiedere scusa a tutti voi e a questo sito in generale; sono, è vero, ondivago, scostante, meteoropatico, e tutto quel che si vuole. A un certo punto, sempre in questi giorni, ci si è messa nel mezzo anche la morte di Paolo Ciarchi, che per me e per la Daniela era un amico, un sodale, una persona cara; tutto un guazzabuglio di cose. Prendetemi per quello che sono, e quello che sono lo devo ancora capire io stesso. E non ci riuscirò. Scusa lo sfogo, scusate, un saluto a tutti.
Riccardo Venturi, Policlinico di Careggi (Firenze), 23-05-2019
Due parole dell'eroico traduttore. Sono un notorio meteoropatico. È giovedì. Sono a Firenze e sono circa le undici del mattino. [*] Stamani mi trovo in una sala d'attesa d'ospedale per la consueta visita di controllo, ormai ci sono abituato, e visto che si preannuncia lunga, invece della Settimana Enigmistica o del libro mi sono portato dietro lo scassatissimo computerino e ho continuato a tradurre questa cosa aiutato senz'altro dal fatto che, oggi, il tempo sembra essere un po' meglio in questo maggio orripilante (ma le previsioni tendono di nuovo al brutto). Quindi, meglio approfittarne perché, come ha giustamente fatto notare BB, Kjell Höglund “non ha il dono della sintesi”. Proprio no. Ma quando il tempo è un po' più bello traduco più velocemente. Così ecco anche questa cosa che ha, pare, ben quarantasei anni. Non voglio... (Continues)
PROCESSO ALLE STREGHE (Continues)
2019/5/23 - 17:02
Caro Riccardo, per prima cosa ti dico che sono felice che la tua visita di controllo sia andata bene.
Poi ti ringrazio per le tue traduzioni di questo pugno di canzoni di Kjell Höglund... sono parecchio importanti e necessarie, le canzoni e le traduzioni... Non mi sorprende che l'autore fosse del tutto sconosciuto ai più, già che è svedese e già che è prolissirrimo... però ha scritto delle cose vere, fondamentali e senza tempo, come bene hai sottolineato nei tuoi commenti.
Avevo appena intuito l'importanza del suo discorso... credo che poi, nei decenni successivi agli anni 70, abbia perso un po' di "sgurz", ma tant'è, tutti s'invecchia e ci si perde un po'... ma è bello sapere che in un lasso di tempo, anche breve, si ha avuto una lucidità ed un'innocenza tali da riuscire a descrivere e a mettere alla berlina tutti i mali di quel nostro tempo e dei tempi a venire.
Kjell Höglund ha avuto un percorso tutto suo, mettiamola così. A un certo punto s'è anche dedicato, se mi ricordo bene, all'esoterismo o cose del genere; e poi ha avuto il problema dell'epilessia, di cui soffre in modo grave. E' un autore importante e senz'altro controverso; ma, appunto, le sue cose le ha dette in una lingua conosciuta al di fuori dalla Svezia (e della Finlandia) da un pugno di pazzi scatenati (senza macchine volanti) con canzoni che farebbero stramazzare un bove da quanto sono lunghe. E' un anacronismo che, come tutti gli anacronismi, spiegano bene il tempo che scorre. Grazie caro per quel che mi hai detto sulla visita; sto cercando di pigliare tutto quanto con la debita leggerezza, che -mi sono accorto- fa molto meglio di una medicina. Un abbraccio & Salud.
Ewen Delahaye Favennec