d’après la version en italo-tedesque – MA KE CI SI FA A FARE NOIALTRI TETESKI IN AFRIKA? de Rikkardo Fenturi (2016)
d’une chanson allemande – Was treiben wir Deutschen in Afrika? – anonyme – 1898
Texte d'auteur anonyme à chanter sur la mélodie de la chanson romantique pour enfants "Es klappert die Mühle am rauschen Bach, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp". Texte repris dans un "Demokratisches Liederbuch", publié à Stuttgart en 1898. À chanter sur la mélodie de la chanson romantique pour enfants "Es klappert die Mühle am rauschen Bach, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp".
Deutsch-Südwestafrika, l'Afrique du Sud-Ouest allemande, ainsi fut appelée une partie du continent africain, qui correspond maintenant plus ou moins à la Namibie, que l'Empire allemand a considérée comme sa colonie entre 1884 et la fin de la Grande Guerre (1914-18). Ce que les colons et... (Continues)
QU’EST-CE QU’ON FOUT NOUS AUTRES ALLEMANDS EN AFRIQUE ? (Continues)
Grazie DQ, sia per la canzone che per la dedica. Ricordo due cose supplementari:
a) che il Bartelloni, a Livorno, viene tuttora chiamato "Gatto", il Gatto Bartelloni. Era il suo soprannome nel 1849 e a Livorno lo chiamano ancora tutti così. Miao!
b) Che nella piazza S. Marco a Livorno, o piazza 11 maggio, a breve distanza da dove abitavo a Livorno, sulla lapide con iscritti i nomi dei ribelli livornesi ammazzati durante la difesa di Livorno c'è anche un Venturi.
Potrà forse interessare (penso sicuramente BB, che me lo aveva ricordato, a ragione, diverse volte), che stamani ho finalmente completato le note alla traduzione di questa canzone, ferme fin dal 5 novembre 2014 alla n° 8 (sono, in tutto, 26). Purtroppo ho, a volte, dei tempi di reazione un po' lenti; e, con tutta probabilità, mi ero a suo tempo un po' spaventato del compito intrapreso (il famoso "le finisco domani", per intenderci). Perdonatemi per essere a volte un po' lunghetto in quel che faccio, e di avere magari anche un concetto del tempo un po' dilatato; alla fine, però, una data mattinata mi ci metto d'impegno mentre sembra essere scoppiata la primavera, gli uccellini cinguettano e ho persino ammazzato le prime due zanzare dell'anno. Ho anche provveduto a mettere il giusto Kaiser nell'introduzione, come suggerito da Lucien Lane un po' più di recente, nel dicembre del 2018. Insomma, una "pagina alla CCG" abbastanza tipica, coi suoi tempi un po' bizzarri. Ma, alla fine, ci si arriva.
Comunque, Ricardòn, il completamento delle note qui era prima o poi dovuto, data anche una tua certa somiglianza con Andries Bezuidenhout... o sbaglio? Sarai mica tu stesso sotto mentite spoglie?!? Eeeeh, la sai lunga tu...!
E' vero. Anche se, devo dire, quello a cui somiglio di più resta sempre Gilles Servat, anche se ora, date le mie magagne di salute, sono dimagrito che sembro la Skeleton Coast...ad ogni modo, a me Bezuidenhout mi ricorda un cacao amaro...!
La ballata è classificata nel corpus childiano al numero 191 in svariate varianti ma sono solo due le versioni più diffuse nel folk revival: quella di Robert Burns e quella di Walter Scott.
Anche per le melodie non c'è univocità.
Per la pubblicazione nello Scots Musical Museum il bardo di Scozia raccoglie la ballata di Hughie Graeme dalla tradizione orale dell’Ayrshie, rimaneggiando alcune strofe e aggiungendone di sue, così June Tabor e i Malinky seguono la versione testuale di Burns così come i Corries che ci rilasciano una versione più condensata
Ewan MacColl registra due versioni testuali della ballata con due diverse melodie
con Ewan MacColl & Peggy Seeger – Hughie the Graeme in Classic Scots Ballads, 1956 {for tune cf. Bronson’s #4}riprende la melodia trascritta da Gavin Greig dalla testimonianza delle signora Lyall di Skene, vicino ad Aberdeen (Aberdeenshire) e invece in in... (Continues)
Cattia Salto 2019/2/26 - 17:49
HUGHIE GRAEME Child #191 B (June Tabor)
I nostri Lord sono andati sulle montagne (Continues)
Ewan MacColl riprende la melodia trascritta da Gavin Greig dalla testimonianza delle signora Lyall di Skene, vicino ad Aberdeen (Aberdeenshire).
Il testo è molto simile a Child #191 E (mancante però di ritornello)
la foto non è attinente. I monti di mola sono nella zona costiera della Gallura, Costa Smeralda.
giovanni 2019/2/25 - 17:18
Hai letto l'introduzione alla canzone, Giovanni? L'inserimento della foto che vi è presente è, mettiamola così, "metaforica". Sappiamo bene dove si trovano i "Monti di Mola", e crediamo che, all'infuori dell'ambito locale, tale antica denominazione sia stata diffusa proprio dalla canzone in gallurese di De André. Ad ogni modo, avremmo messo volentieri nella pagina un'immagine dei Monti di Mola prima che diventassero "Costa Smeralda"; ma le uniche immagini che si trovano sono dell'attuale Porto Cervo e dintorni. Ce ne potresti per cortesia segnalare una? Ripetiamo, la metteremmo senz'altro. Saluti e grazie!