Questa è in assoluto da sempre la mia canzone preferita di De André. Non ero madre quando me ne sono innamorata. Ora che lo sono sento tutto il peso di quelle parole che De André canta in questa canzone.
Se poi si vive in questo limbo, come vivo io e vivono moltissime altre persone e come probabilmente viveva anche De André di incertezza religiosa ("non è razionale credere, ma come è possibile non credere? No, sicuro, sono atea, ma che peccato...")beh, allora si capisce il genio assoluto di De André.
Grazie mille per le traduzioni: io vivo in Germania, e porterò questa canzone, la mia preferita, ad una madre che ha perso suo figlio. Potrò piangere con lei e - da atea - pregare con lei.
Elisa 2019/11/14 - 12:49
À toutes et tous les mélancoliques, à toutes et tous qu’on emmène dans la dépression permanente en les noyant d’histoires de souffrance, d’angoisse et de culpabilité, nous suggérons de toujours regarder le côté lumineux de la vie ; ce qui se dit en anglais : « Always Look on the Bright Side of Life » ; ainsi découvriront-ils un monde où le bonheur quotidien est tout simplement possible et souhaitable.
Interpretacje tej piosenki są różne, zwłaszcza, że tekst jest dość lakoniczny. Zdania są krótkie, niemalże urywane, jak kolaż poplątanych myśli i skojarzeń. Najczęściej podaje się odniesienia do II wojny światowej, ale również do stanu wojennego ogłoszonego przez gen. Jaruzelskiego w grudniu 1981 roku. Piosenka powstała krótko po tym wydarzeniu.
Confesso di avere seguito poco lo “psicodramma” di questi ultimi giorni. Ho una tale quantità di cazzi miei nella mia vita, e cazzi anche parecchio seri e che hanno a che fare con la salute di persone care (oltre che con la mia, che -come si sa- non è tutto quel gran ché), che a malapena trovo il tempo di mettere qualche saltuaria canzone. Peraltro, nel suddetto “psicodramma” non ci ho capito molto, a parte una cosa: ogni tanto, mio malgrado, mi tocca “fare l'Admin”. E' una cosa che detesto nel profondo; ma, quando tocca, tocca. E, quando tocca, tocca persino alle due di notte passate.
Vedo che qui si parla di sneakers e di asili nido, ma in verità mi sembra che l'asilo infantile sia penetrato qua dentro in modo possente. Il problema è che mi sembra esservi penetrato ad opera di persone adulte e vaccinate, cinquantenni anno più anno meno, e questo non va per nulla bene. Ma che vi devo portare... (Continues)
D'accordissimo con Riccardo. Vorrei solo aggiungere che questa del "solo chi c'è stato ne può parlare" me pare na strunzata come si dice a Oxford: Guccini per sua fortuna non è stato ad Auschwitz, De André non è stato a Sand Creek, Springsteen non è stato in Vietnam e Leonard Cohen non è stato sulla montagna con Abramo e Isacco.. poi è vero che probabilmente questa canzoncina si riferisce più ai muri nei rapporti interpersonali ma l'ambientazione a Berlino e le immagini del video mi hanno spinto a inserirla.
Comunque nel 1989 ero già alle elementari, non sono così giovane...
E soprattutto spero che né alle elementari né all'asilo ti costringessero a mangiarti le sneakers :D
(kd)
Da Riccardo Venturi :
“Ho ancora la pia illusione che questo sito, al di là delle canzoni, delle traduzioni e di tutto il resto, sia una Comunità fatta di persone estremamente diverse, ma che condividono uno straccetto di qualcosa…
…..Stare qua dentro, collaborare, “interagire”, scrivere, far conoscere e imparare, non è un giochetto da fanciulli. Evitate, per favore, di trasformare questo sito in un gruppetto Whatsapp o in una paginetta Facebook. Non tengo soltanto ad ognuno di voi: io tengo ad ogni singola cosa che avete messo qua dentro. Anche alle cose controverse. Anche alle cose che sono state poi eliminate o non approvate. Ed è bene che lo sappiate, tutti quanti. Succede di prendere degli abbagli. Succede di fare disattenzioni. Succede tutto e il contrario di tutto. Ma questo sito, ficcatevelo tutti bene in testa, non è una gabbia. Si ha il diritto e il dovere di contestare, di proporre,... (Continues)