O forse le scansioni da quel sito - che poi è niente popò di meno che il mostruoso Archive.org - sono addirittura create a partire dai testi originali. Leggo su wikipedia che dispongono di macchine per scansionare fino a 1.000 testi al giorno... da paura!
E senza trascurare la loro imprescindibile Wayback Machine, che anche su queste pagine si usa spesso con profitto, recuperando contenuti ormai non più disponibili nel WEB (penso, per esempio, all'archivio de La Cantarana e al database de L'Altra Italia...)
Come servizio OCR online, io mi trovo bene con https://www.onlineocr.net... Ne ho provati parecchi e questo è il più semplice ed attendibile nei risultati...
La stella del mattino, o la stella della sera, ovvero Venere, conosciuta anche come Φωσφόρος (Phosphoros) o Lucifero ("portatore di luce"), in polacco Wenus, e secondo la Wiki italiana, un pianeta che tra l'altro:
"Ha un ruolo significativo nelle culture degli australiani aborigeni, come gli Yolngu nell'Australia del Nord. Gli Yolngu si radunavano per aspettare la comparsa di Venere, che chiamavano Barnumbirr, e che, secondo la tradizione, permetteva di comunicare con i propri cari morti."
Salutiamo i Yolngu e gli auguriamo un bel primavera australe :-)
Foto a colori della superficie di Venere inviate dalla sonda sovietica Venera 13 (1981)
Mi capita casualmente di riascoltare questa canzone e scopro che non ha neanche una nota. Non mi pare proprio giusto. Ricordo, ad Atene, una decina di anni fa, di averla sentita meravigliosamente interpretata da Δήμητρα Γαλάνη ovvero Dimitra Galani, tradotta e adattata in greco, col titolo Treno Rosso (Κόκκινο Τραίνο)*.
Qui nell'originale, invece, è nero il treno che porta via tutto. E' la guerra del Kosovo. Le ombre scure sono quelle del maledetto intervento della NATO nei Balcani, l'ultimo anno del secolo scorso. L'ennesima guerra insensata, imperialista e feroce, da dove vivo io si potevano perfino sentire gli aerei passare. Niente sarà mai più come prima.
Un treno saltato sotto i bombardamenti. E noi qui a guardare la televisione. Tutto corre veloce: il soldato, il treno e anche la notte che porterà la notizia del non ritorno, che strapperà il "velo di rosa" a quella sposa. La brass... (Continues)
Dopo la separazione ognuno ha seguito la sua strada. Ogni tanto qualcuno li esortava in qualche modo a ritornare, ricordo di averlo fatto anch'io: senza risposta e senza ritorni. Oltrettutto Gabriel amava solo le canzoni macabre e sconfortate (più o meno come me: forse entrambi avremmo avuto bisogno di un analista!) e Laurent Vercambre non sopportava più le canzoni tristi dei Malicorne e ha iniziato a fare infatti il pagliaccio in giro. Dal 2005 Yacoub ha avuto i diritti sul patrimonio Malicorne (tranne Les Cathédrales, che non gli appartiene più)e nel 2010 ha accettato la proposta di Gérard Pont, direttore del Festival des Francofolies de La Rochelle di invitare all'interno di un suo concerto gli antichi compagni malicorniani per il tempo di una unica serata, tutti risposero di si compreso Hughes de Courson che abitava in Malesia. Furono invitati anche dei rappresentanti della scena recente... (Continues)
Flavio Poltronieri 2019/10/29 - 18:40
Pensavo fosse quello del 2017 che è stato, fra l'altro, anche l'ultimo. Per il resto, pensa a me che conosco i Malicorne da quando te tu ti facevi la piscia a letto; e non li ho mai visti. A differenza di Flavíusar Póltróníeri, che secondo me non si limita ai Malicorne; voci di corridoio dicono che era quello che aveva dato il pezzo di formaggio al "luneux"...
In realtà in questo periodo mi sento piuttosto "il pezzo di formaggio".
Li ho anche registrati a Milano, al Teatro Cristallo il 26 ottobre del 1979, in quel periodo naturalmente non proponevano questa chanson de colporteur ma la chasse gallery, alexandre, la danse des damnés, jean des loups però non mancarono l'écolier assassin e le prince d'orange. Con loro c'era addirittura Brian Gulland al basson che io ricordavo nei fantastici Gryphon....ah, che tempi gloriosi: ero sempre innamorato e quando (spesso) la sera si andava ad ascoltare un concerto dovevi scegliere tra John Martyn, Bert Jansch, Ornette, Stivell, Don Cherry, John Renbourn, Embryo, Fairport Convention, Inti Illimani, Dollar Brand, Richard Thompson....
Aiuto!!!!
A rafforzare quanto detto da Riccardo alla fine della sua dotta presentazione:
Luneux, -euse, adj. Éclairé par la lune. (Soirées étoilées, ou luneuses, ou éclairées par les rayons bleus des lampes électriques) (Mille,Barnavaux,1908, p. 266)
il titolo in italiano andrebbe inteso quindi come "ILLUMINATO DALLA LUNA", nel testo è il protagonista medesimo che si presenta immediatamente come CIECO.
P.S. Ma davvero pensate che a qualcuno interessino tutte 'ste informazioni?
Beh, se per questo io sono il primo ad essere convinto che interessino pochi, pochissimi. Però, che dirti: dei telefonini non me ne cale, Instagram per me potrebbe essere un ottimo nome per una minestrina dietetica istantanea, il ràppe e la tràppe mi fanno venire la cacaiola, col rock sono fermo agli anni '70 (e ci resto volentieri; comunque il rock è un cadavere, attualmente), vado al bar per un caffeino e mi becco pensionati e ragazzotti che improvvisano comizi pro-Salvini, nelle sale d'attesa degli ospedali faccio traduzioni in islandese, non rispondo mai alle mail, poso una penna su un tavolo e poi sto un quarto d'ora a cercarla, come a te mi garbano antiche e tristissime canzoni contenenti termini rari, e così via. Tutto quel che ho fatto e continuo a fare nella vita, non interessa a molti. Ma chi se ne frega. Magari, a qualcuno, anche sì. E anche quello che fai tu. Quindi, fàllo. Un saluto e W l'Anarchia.
La scena si svolge in questi giorni a Sarvianos, sobborgo popolare di Santiago del Cile, popolato perlopiù da discendenti di emigrati livornesi e dove, all'ingresso, troneggia la targa stradale "SARVIANOS - BARRIO DEPISANIZADO". A una finestra, padre e hijo (Juan Ramón e Kevin Barontini) partecipano con le pentole di casa al cacerolazo di protesta, mentre Santiago è in fiamme. La mamma, Concepción Barsotti cg. Barontini, ha implorato le salvassero almeno la pentola a pressione, costata un fottìo di pesos.
La strofa che " sette e sette.." in origine non rispettava lo schema è faceva :
La banda di Barbieri era attrezzata
faceva le rapine a mano armata
sette e sette e sette fanno ventuno
arriva la volante e non c'è più nessuno...
Barbieri era il Bandito dell'isola (quartiere di Milano), il Robin Good di via Borsieri che dava parte dei proventi ai poveri.
Quando rapina a scappava con una Lancia Aprilia nera targata (targa falsa) 777 come il numero della polizia.
È morto di recente, gli hanno dedicato poco prima di morire un libro intervista della Mileu