in tema di archeologia informatica, vorrei riproporre un testo ormai ventennale quanto "datato", da me proposto a suo tempo ai miei amici musicofili..
La musica R’Oc
Stante una certa difficoltà a spiegare che cosa e’ la musica popolare, il problema si pone in termini analoghi nel tentativo di spiegare che cosa e’ la musica occitana, in chiave più o meno moderna (da cui la definizione di musica r’oc data al suo lavoro da Sergio Berardo, noto musicista che col gruppo Lou Dalfin ha portato la musica “occitana” fuori dai confini “naturali”)
Vediamo allora di dare alcune spiegazioni a mo’ di “glossario” per rendere un po’ meno ostico l’ascolto di questo “genere” di musica.
1. la zona dell’Europa detta Provenza si estende dalla Spagna (Galizia) alle alpi marittime, confinando a nord con la Savoia, il Delfinato (che comprende) e altre aree francesi tipo l’Alvernia etc. Il territorio e’ generalmente... (Continues)
2019/10/12 - 14:37
Poiché il vaso di pandora degli amarcord non è stato ancora richiuso da chi lo aveva incautamente spalancato, vorrei qui ricordare il mio amico Gianni Tassio (si, quello che correva per lo stadio di marassi sventolando la chitarra di FdA) cui in un lontano grigio autunno, nel suo negozio in via del campo, feci ascoltare le musiche occitane dei Soulestrelh e poi, alla sua obiezione che non gliene poteva fregare di meno, risposi facendogli acoltare "Mis Amour" (che logicamente non conosceva, nonostante si ritenesse il massimo esperto del cantautore genovese, cui in gioventù, a suo dire, aveva aperto la strada alle vicende amorose, tipo Josefine, di cui troviamo traccia in varie biografie.)
Il testo che segue è tratto dal bel libretto "Canti popolari del Cusio, 1977" pagina 23, presentato dalla signora Adriana alla pagina "Canzone della vecchia miniera".
Queste le note esplicative:
"MARCIAR"
« Marciar » è il più famoso canto partigiano dell'alto novarese, conosciuto e cantato da tutte le formazioni della zona. Pare sia stato composto da Antonio Di Dio, caduto a Megolo, fratello di Alfredo, Comandante della «Val Toce». Qualcuno però lo attribuisce a Filippo M. Beltrami.
Vorrei riportare anche la didascalia associata all'immagine del piccolo paese
Case della Piana di Forno, nell'alta val Strona. che fu nido di partigiani nei lunghi inverni della guerra. I loro canti sono l'aspetto meno celebrato, ma più umano della vita alla macchia. Parlano di figli con la penna d'alpino, tornati dal fronte al bosco dietro casa, a difendere l'orto e la vacca. O partigiani ragazzi, che non sono mai partiti e, prima ancora di diventare uomini, si trovano ad imbracciare il mitra sul sentiero dell'ultimo gioco e del primo amore.
Mamma non piangere se più non tornerò, (Continues)
Siete sicuri che l'arrangiamento del pezzo sia da attribuirsi a Lucio Dalla? Anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate a pagina 110 del libro di Cotto che avete trascritto il 23/9/2016....
Appunto ho scritto qui sopra: "Anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate a pagina 110 del libro di Cotto che avete trascritto il 23/9/2016"
Guccini afferma che l'arrangiamento piaceva a tutti tranne che A Pier Farri e che quello fu l'ultimo disco fatto assieme a lui(con Dalla tornerà invece poi a collaborare per "Emilia")
è evidente che non venne utilizzato il lavoro di Dalla, infatti nessuno lo scrive da nessuna parte, io penso sia meglio toglierlo anche da qui, a meno che non ci sia qualcuno che ha altre informazioni....che dici?
Hai ragione, lo toglierò. Resta la curiosità di come suonasse Bisanzio arrangiata da Dalla... fra l'altro è una canzone che secondo me sarebbe stata perfetta per un duetto tra i due. Peccato...
Hai ragione Lorenzo: resta la curiosità. Non sono al corrente però se ne esista una registrazione non ufficiale. Mi informerò da fonti certe e poi ti farò sapere.
Ricordo in passato un altro provino straordinario sempre riguardante Dalla che ho citato il 17-11-2014 in:
E' necessario che Antonello Venditti costruisca su questa meravigliosa canzone (che feci ascoltare pubblicamente quando mia moglie soccombette di tumore causato dalla nave dei veleni sul Tirreno Cosentino) un video esplicativo dei contenuti dedicati alla deportazione ed alla Resistenza.
Sono il Presidente dell'ANPI del Tirreno Cosentino e ne sarei MOLTO felice.
Massimo Converso
Cittadella del Capo (CS)
Blanco, azul y rojo tres colores son
Yo los llevo dentro de mi corazón
Banderita mia yo te doy mi amor
Para defenderte seré un campeón.
Blanco, azul y rojo...
Banderita mia...
Banderita tuya...
Banderita del vecino...
Banderita de la vecina...
Banderita del vecino, pero del otro lado.
(Bianco, blu e rosso tre colori sono
e li porto dentro al cuore
Bandierina mia ti do tutto il mio amore
per difenderti sarò un campione
Bianco, blu e rosso...
Bandierina mia...
Bandierina tua...
Bandierina del vicino
Bandierina della vicina...
Bandierina del vicino, pero dall'altra parte)
Il Direttorato degli Affari religiosi in Turchia ha diffuso il 9/10/2019 il seguente comunicato:
90 mila moschee pregano per l'Operazione Primavera di Pace
A sostegno dell’ Operazione Primavera di Pace lanciata dalle Forze Armate Turche, insieme all'Esercito Nazionale Siriano contro il PKK / YPG e le organizzazioni terroristiche DAESH nel nord della Siria, in tutte le moschee durante le preghiere mattutine sarà letta la Sura Al Fatah e saranno elevate preghiere affinché i nostri cari soldati [1] siano vittoriosi.
[ le maiuscole sono riportate in conformità con il testo turco]
[1] il corsivo nel testo turco riporta Mehmetçik , letteralmente piccolo Maometto. E’ il modo con cui vengono solitamente designati i soldati turchi esprimendo simpatia, affetto. Il senso è analogo al Tommy inglese o al Joe americano ma con più deferenza.