A la guerra me vo ir
Anonymous
A la gerra me vo ir;
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/25 - 17:48
Song Itineraries:
Anti War Love Songs
Кукушка
Kukushka
1990
Черный альбом / Chernyy al'bom / The Black Album
Canzone intimista contro la guerra in Afganistan durante l'occupazione russa e in Cecenia.
1990
Черный альбом / Chernyy al'bom / The Black Album
Canzone intimista contro la guerra in Afganistan durante l'occupazione russa e in Cecenia.
Песен еще ненаписанных, сколько?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Donatella Leoni 2018/8/25 - 00:41
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, Chechenian Wars
Nuuj helde
[1987]
Album: Totzekotze
Una band musicale attiva fin dal 1979, i cui membri sono tutti originari di Susteren, nel Limburgo, dove si è formata a partire da un Carnevale, e che compone e canta le sue canzoni rigorosamente in dialetto limburghese. Ma attenzione: di tutto si tratta fuorché di una band di allegri compagnoni che cantano canzoni carnascialesche in occasione di colossali bevute. Gli argomenti usuali delle canzoni della Janse Bagge Bend, espressi in un linguaggio di stretto uso locale (e nemmeno generalizzato) sono: il razzismo dilagante, i problemi del lavoro e della disoccupazione, i meccanismi del mercato globale. La Janse Bagge Bend ha scritto canzoni sulla pedofilia e sugli abusi sessuali della chiesa cattolica, sull'eutanasia, sul diritto all'aborto, sulla libertà di espressione. Come dire: di argomenti del genere, che hanno valore universale, si può parlare, scrivere e cantare... (Continues)
Album: Totzekotze
Una band musicale attiva fin dal 1979, i cui membri sono tutti originari di Susteren, nel Limburgo, dove si è formata a partire da un Carnevale, e che compone e canta le sue canzoni rigorosamente in dialetto limburghese. Ma attenzione: di tutto si tratta fuorché di una band di allegri compagnoni che cantano canzoni carnascialesche in occasione di colossali bevute. Gli argomenti usuali delle canzoni della Janse Bagge Bend, espressi in un linguaggio di stretto uso locale (e nemmeno generalizzato) sono: il razzismo dilagante, i problemi del lavoro e della disoccupazione, i meccanismi del mercato globale. La Janse Bagge Bend ha scritto canzoni sulla pedofilia e sugli abusi sessuali della chiesa cattolica, sull'eutanasia, sul diritto all'aborto, sulla libertà di espressione. Come dire: di argomenti del genere, che hanno valore universale, si può parlare, scrivere e cantare... (Continues)
Wat deej Bonifacius destieds in Dokkum ?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/8/24 - 18:47
Tajga blues
(1969)
Testo di Zdeněk Rytíř
Musica di Bohuslav Ondráček
Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka
Una delle canzoni più politicamente esposte di Marta Kubišová. Non è difficile associare la taiga, ovvero la foresta boreale che ricopre gran parte del territorio russo/ex-sovietico, con i soggiorni forzati dei dissidenti sovietici dell’era totalitaria in Siberia e nei campi di lavoro e lager vari. Molti sono i riferimenti che fanno capire che non si tratta di una descrizione lirica del paesaggio forestale: parole come esilio, prigione, paura, guardia...
Spesso viene menzionata in relazione all’atto di protesta contro l’occupazione della Cecoslovacchia da parte di otto dissidenti sovietici in Piazza Rossa, avvenuto il 25 agosto 1968. Qualcuno di loro, infatti, venne condannato ad alcuni anni di campi di lavoro, altri a cure negli ospedali psichiatrici (si veda Петербургский романс).
In... (Continues)
Testo di Zdeněk Rytíř
Musica di Bohuslav Ondráček
Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka
Una delle canzoni più politicamente esposte di Marta Kubišová. Non è difficile associare la taiga, ovvero la foresta boreale che ricopre gran parte del territorio russo/ex-sovietico, con i soggiorni forzati dei dissidenti sovietici dell’era totalitaria in Siberia e nei campi di lavoro e lager vari. Molti sono i riferimenti che fanno capire che non si tratta di una descrizione lirica del paesaggio forestale: parole come esilio, prigione, paura, guardia...
Spesso viene menzionata in relazione all’atto di protesta contro l’occupazione della Cecoslovacchia da parte di otto dissidenti sovietici in Piazza Rossa, avvenuto il 25 agosto 1968. Qualcuno di loro, infatti, venne condannato ad alcuni anni di campi di lavoro, altri a cure negli ospedali psichiatrici (si veda Петербургский романс).
In... (Continues)
Spí tajga, něžná tajga, sníh bílý v závějích.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Stanislava 2018/8/24 - 15:58
Ring-o-ding
Testo di Zdeněk Rytíř
Musica di Bohuslav Ondráček
Album Songy a balady (1969)
registrata nel novembre 1968
Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka
Album Songy a balady (1969)
nahrána v listopadu 1968
In questi giorni che è appena trascorso il 50esimo anniversario dell’occupazione della Cecoslovacchia nel ‘68 dalle truppe del Patto di Varsavia mi sembra opportuno contribuire qualche altro brano musicale legato a tale periodo. Intanto volevo ringraziare Riccardo per aver ricostruito la pagina di Modlitba pro Martu, canzone simbolo del periodo. È davvero emozionante vedere quella canzone tradotta in tante lingue. Nel repertorio di Marta Kubišová però abbiamo anche altro, non a caso la cantante è stata fatta tacere per 20 anni. La canzone che propongo qui è una canzone magica. Mi ricordo che da bambina non la capivo e non la apprezzavo molto, mi sembrava una fiaba incomprensibile.... (Continues)
Musica di Bohuslav Ondráček
Album Songy a balady (1969)
registrata nel novembre 1968
Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka
Album Songy a balady (1969)
nahrána v listopadu 1968
In questi giorni che è appena trascorso il 50esimo anniversario dell’occupazione della Cecoslovacchia nel ‘68 dalle truppe del Patto di Varsavia mi sembra opportuno contribuire qualche altro brano musicale legato a tale periodo. Intanto volevo ringraziare Riccardo per aver ricostruito la pagina di Modlitba pro Martu, canzone simbolo del periodo. È davvero emozionante vedere quella canzone tradotta in tante lingue. Nel repertorio di Marta Kubišová però abbiamo anche altro, non a caso la cantante è stata fatta tacere per 20 anni. La canzone che propongo qui è una canzone magica. Mi ricordo che da bambina non la capivo e non la apprezzavo molto, mi sembrava una fiaba incomprensibile.... (Continues)
Za mořem nejhlubším, za horou vysokou,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Stanislava 2018/8/24 - 13:10
Song Itineraries:
Prague Spring 1968
Mai soli per il mondo
1992
Terra di nessuno
Terra di nessuno
Più forte ancora e allora a NCOT la parola
(Continues)
(Continues)
Contributed by Giovanni M. 2018/8/24 - 00:15
Notre Peau
Notre Peau
Chanson française – Notre Peau – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 82
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVIII)
Dialogue Maïeutique
Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, le pèlerinage de Till continue et comme il est apparu jusqu’à présent, il menace de durer encore longtemps. Au moins tant que les Pays n’auront pas retrouvé leurs libertés et tant que durera La Guerre de Cent mille ans, car Till et Lamme sont comme toi des personnages immortels et d’une certaine manière, dans les limites de la durée de l’espèce ; bref, tant qu’il y aura des hommes. C’est précisément ce que raconte la chanson, perdue parmi les autres, elle dit le lent écoulement de l’histoire, de toutes les... (Continues)
Chanson française – Notre Peau – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 82
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVIII)
Dialogue Maïeutique
Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, le pèlerinage de Till continue et comme il est apparu jusqu’à présent, il menace de durer encore longtemps. Au moins tant que les Pays n’auront pas retrouvé leurs libertés et tant que durera La Guerre de Cent mille ans, car Till et Lamme sont comme toi des personnages immortels et d’une certaine manière, dans les limites de la durée de l’espèce ; bref, tant qu’il y aura des hommes. C’est précisément ce que raconte la chanson, perdue parmi les autres, elle dit le lent écoulement de l’histoire, de toutes les... (Continues)
Continue le pèlerinage de liberté,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/8/23 - 21:40
They Can't Stop the Spring
(2007)
Scritta da John Waters e Tommy Moran
Ultima classificata all'Eurovision 2007
La canzone prende spunto dalla famosa frase di Neruda: «Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera»,
Scritta da John Waters e Tommy Moran
Ultima classificata all'Eurovision 2007
La canzone prende spunto dalla famosa frase di Neruda: «Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera»,
The curtain has been raised
(Continues)
(Continues)
2018/8/22 - 00:05
Song Itineraries:
Prague Spring 1968
Riccardo Venturi 2018/8/21 - 22:12
Sous le Manteau de la Guerre
Sous le Manteau de la Guerre
Chanson française – Sous le Manteau de la Guerre – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 81
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVI – XXXVII)
Dialogue Maïeutique
Je me demande bien, Marco Valdo M.I. mon ami, commente Lucien l’âne, mon ami, ce qui peut se passer « sous le manteau de la guerre » ; enfin, plus exactement, je voudrais savoir ce que peut bien cacher cette expression sibylline.
Tu fais bien de poser la question, réponde Marco Valdo M.I., car ça me permet d’y répondre et de développer un peu le sens de la chanson qui porte un tel titre. Cette canzone, si on y regarde de tout près, ne parle à proprement parler pas du tout de la guerre au sens classique ;... (Continues)
Chanson française – Sous le Manteau de la Guerre – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 81
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVI – XXXVII)
Dialogue Maïeutique
Je me demande bien, Marco Valdo M.I. mon ami, commente Lucien l’âne, mon ami, ce qui peut se passer « sous le manteau de la guerre » ; enfin, plus exactement, je voudrais savoir ce que peut bien cacher cette expression sibylline.
Tu fais bien de poser la question, réponde Marco Valdo M.I., car ça me permet d’y répondre et de développer un peu le sens de la chanson qui porte un tel titre. Cette canzone, si on y regarde de tout près, ne parle à proprement parler pas du tout de la guerre au sens classique ;... (Continues)
Sous le manteau de la guerre,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/8/21 - 18:41
Il ladro di erre
[1964]
Versi di Gianni Rodari, da "Il libro degli errori"
Musica di Stefano Panzarasa, cantautore ecopacifista, con il gruppo Insalata Sbagliata
Stefano Panzarasa è autore di un libro e di un CD dedicati a Rodari, "L'orecchio verde di Gianni Rodari" (2009)
Versi di Gianni Rodari, da "Il libro degli errori"
Musica di Stefano Panzarasa, cantautore ecopacifista, con il gruppo Insalata Sbagliata
Stefano Panzarasa è autore di un libro e di un CD dedicati a Rodari, "L'orecchio verde di Gianni Rodari" (2009)
C’è chi dà la colpa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/8/20 - 21:31
Fuhrer
[1942?]
Si trova in numerose raccolte degli anni '40/'45
Inclusa anche nella compilation intitolata “Kickin' Hitler's Butt: Vintage Anti-Fascist Songs 1940-1944”
Josh White performs solo the amazing ‘Fuehrer’. The song tells of a German soldier, on the Russian front, starving and freezing to death dreaming he could go back home to Berlin. A sad song and beautifully played but not devoid of humour too.
londoncelticpunks
Ipotetica lettera di un soldato tedesco al Fuhrer che sogna solo di tornarsene a casa... triste e ironica.
Si trova in numerose raccolte degli anni '40/'45
Inclusa anche nella compilation intitolata “Kickin' Hitler's Butt: Vintage Anti-Fascist Songs 1940-1944”
Josh White performs solo the amazing ‘Fuehrer’. The song tells of a German soldier, on the Russian front, starving and freezing to death dreaming he could go back home to Berlin. A sad song and beautifully played but not devoid of humour too.
londoncelticpunks
Ipotetica lettera di un soldato tedesco al Fuhrer che sogna solo di tornarsene a casa... triste e ironica.
Tell me my Fuhrer what can I do?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/20 - 16:45
O Morte
[2017]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (Continues)
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (Continues)
O vecchia Morte,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/8/19 - 07:28
Francesco Pelosi: Il rito della città
[2017]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (Continues)
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (Continues)
Fai tacere questa voce con l'urlo della tua vita,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/8/19 - 06:08
Song Itineraries:
Anti War Love Songs
Frequenze
[2009]
Scritta da Claudio Lolli
Come nota introduttiva al disco "Lovesongs"
Recitativo nei relativi spettacoli
Accompagnamento musicale di Nicola Alesini e Claudio Capodacqua
Questa non è stata una “canzone” in senso stretto, bensì la nota introduttiva a un disco di canzoni d'amore del 2009, Lovesongs, composto di otto canzoni pescate tra le tante scritte da Claudio Lolli (la più vecchia, Quello che mi resta, è del 1972; la più recente, Dita, è del 1997). Accompagnato da Nicola Alesini e dal maestro Claudio Capodacqua, suoi eterni compagni di viaggio, Claudio Lolli ne ha fatto un recitativo durante gli spettacoli basati sul disco, qualche anno fa. Così proprio oggi lo riproponiamo, disponendone volutamente il testo come se fosse in versi, proprio oggi che Claudio ha cominciato il suo viaggio nel Vastissimo Nulla, dove non lo toccano né l'Adesso, né il Qui. Ancora, si potrebbe dire,... (Continues)
Scritta da Claudio Lolli
Come nota introduttiva al disco "Lovesongs"
Recitativo nei relativi spettacoli
Accompagnamento musicale di Nicola Alesini e Claudio Capodacqua
Questa non è stata una “canzone” in senso stretto, bensì la nota introduttiva a un disco di canzoni d'amore del 2009, Lovesongs, composto di otto canzoni pescate tra le tante scritte da Claudio Lolli (la più vecchia, Quello che mi resta, è del 1972; la più recente, Dita, è del 1997). Accompagnato da Nicola Alesini e dal maestro Claudio Capodacqua, suoi eterni compagni di viaggio, Claudio Lolli ne ha fatto un recitativo durante gli spettacoli basati sul disco, qualche anno fa. Così proprio oggi lo riproponiamo, disponendone volutamente il testo come se fosse in versi, proprio oggi che Claudio ha cominciato il suo viaggio nel Vastissimo Nulla, dove non lo toccano né l'Adesso, né il Qui. Ancora, si potrebbe dire,... (Continues)
Provate ad immaginare un ragazzo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/8/18 - 12:15
Assez
Il serait temps que l'homme s'aime
(Continues)
(Continues)
Contributed by JJ 2018/8/17 - 18:42
Song Itineraries:
War on Earth
Chain of Fools
(1967)
Parole e musica di Don Covay
Un tipico esempio di canzone che assume un significato diverso in una situazione di guerra.
Le parole del singolo, pubblicato proprio durante l'escalation della guerra in Vietnam, sono abbastanza semplici, tipici di una canzone di amore finito: la cantante, dopo cinque lunghi anni di fedeltà al suo uomo, capisce di essere solo "un anello della sua catena" e di essere stata usata e maltrattata.
La canzone era quindi una canzone di orgoglio femminile e di ribellione a un partner prepotente. Ma dopo il 1968 e con l'assassinio di Martin Luther King, i soldati afroamericani in Vietnam cominciarono a intenderla tutto in un altro senso. Le catene da spezzare erano quelle della catena di comando dell'esercito che vedeva invariabilmente i neri al livello più basso della gerarchia. Ma un giorno la catena si spezzerà!
fonte: Aretha Franklin, Dead At 76, Inadvertently Recorded One Of Vietnam’s Best Protest Songs
Parole e musica di Don Covay
Un tipico esempio di canzone che assume un significato diverso in una situazione di guerra.
Le parole del singolo, pubblicato proprio durante l'escalation della guerra in Vietnam, sono abbastanza semplici, tipici di una canzone di amore finito: la cantante, dopo cinque lunghi anni di fedeltà al suo uomo, capisce di essere solo "un anello della sua catena" e di essere stata usata e maltrattata.
La canzone era quindi una canzone di orgoglio femminile e di ribellione a un partner prepotente. Ma dopo il 1968 e con l'assassinio di Martin Luther King, i soldati afroamericani in Vietnam cominciarono a intenderla tutto in un altro senso. Le catene da spezzare erano quelle della catena di comando dell'esercito che vedeva invariabilmente i neri al livello più basso della gerarchia. Ma un giorno la catena si spezzerà!
fonte: Aretha Franklin, Dead At 76, Inadvertently Recorded One Of Vietnam’s Best Protest Songs
Chain, chain, chain
(Continues)
(Continues)
2018/8/17 - 18:14
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
La Stevenine pendue
La Stevenine pendue
Chanson française – La Stevenine pendue – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 80
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne, mon ami, connais-tu Chantecler le coq ancien qui sut venir à bout de la ruse de Renart le goupil ? Ici, il chante lui aussi « Trinquons aux Gueux ! » et nous renvoie ainsi tous à l’ancien Roman du Renart, qui n’est rien d’autre qu’une grande chanson, écrite vers le XIIᵉ siècle. Je vois à ton air éwaré que tu te demandes ce que vient faire ici ce propos à propos du Roman de Renart, alors qu’on est censé raconter une histoire qui se passe environ 400 ans plus tard. Je le vois et je m’empresse de te répondre en te... (Continues)
Chanson française – La Stevenine pendue – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 80
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne, mon ami, connais-tu Chantecler le coq ancien qui sut venir à bout de la ruse de Renart le goupil ? Ici, il chante lui aussi « Trinquons aux Gueux ! » et nous renvoie ainsi tous à l’ancien Roman du Renart, qui n’est rien d’autre qu’une grande chanson, écrite vers le XIIᵉ siècle. Je vois à ton air éwaré que tu te demandes ce que vient faire ici ce propos à propos du Roman de Renart, alors qu’on est censé raconter une histoire qui se passe environ 400 ans plus tard. Je le vois et je m’empresse de te répondre en te... (Continues)
Trinquons aux Gueux !, chante Chantecler.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/8/17 - 14:13
Respect
Addio alla più grande voce femminile del soul. Aretha Franklin è morta oggi a 76 anni
CCG Staff 2018/8/16 - 16:29
Bella Ciao
Anonymous
a me sembra che in tutte le versioni manchi un pezzo che io conosco come seconda strofa, prima di "o partigiano, portami via..." che è "ho detto bella io vado via, oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao. Ho detto bella, io vado via, vado a fare il partigian" che è un anello mancante alla narrazione.
marina 2018/8/16 - 15:22
Worn Out American Dream
2009
Buffalo Return to the Plains
Buffalo Return to the Plains
I see no refuge for the weary
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/16 - 15:18
Ivano Fossati, Fabrizio De André, Francesco De Gregori: Questi posti davanti al mare
[1988]
Testo e musica di Ivano Fossati
Lyrics and music: Ivano Fossati
Paroles et musique: Ivano Fossati
Interpretazione / Performed by / Interprétée par: Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Ivano Fossati
Album: La pianta del tè (Ivano Fossati)
Come, credo, milioni di persone, ho ripensato a quante decine di volte sarò passato sul “Ponte Morandi” a Genova, per un motivo o per un altro, per andare o per tornare, da solo o con qualcuno, guidando un automezzo o facendo il passeggero, per oltrepassare la città o per scendervi giù. Di una volta in particolare mi ricordo, però; una delle prime, tanti anni fa, entrando in Genova. Per il traffico, o per non so che cosa, il ponte tremava in modo del tutto percettibile. Il “Ponte Morandi” è crollato, portandosi via la vita di 43 persone, su una via dedicata a Walter Fillak, che da Gappista e partigiano aveva scelto come nome di battaglia... (Continues)
Testo e musica di Ivano Fossati
Lyrics and music: Ivano Fossati
Paroles et musique: Ivano Fossati
Interpretazione / Performed by / Interprétée par: Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Ivano Fossati
Album: La pianta del tè (Ivano Fossati)
Come, credo, milioni di persone, ho ripensato a quante decine di volte sarò passato sul “Ponte Morandi” a Genova, per un motivo o per un altro, per andare o per tornare, da solo o con qualcuno, guidando un automezzo o facendo il passeggero, per oltrepassare la città o per scendervi giù. Di una volta in particolare mi ricordo, però; una delle prime, tanti anni fa, entrando in Genova. Per il traffico, o per non so che cosa, il ponte tremava in modo del tutto percettibile. Il “Ponte Morandi” è crollato, portandosi via la vita di 43 persone, su una via dedicata a Walter Fillak, che da Gappista e partigiano aveva scelto come nome di battaglia... (Continues)
Ivano Fossati:
(Continues)
(Continues)
Contributed by L'Anonimo Toscano del XXI secolo 2018/8/16 - 09:47
Song Itineraries:
Bridges
La ballata del bracciante
Ritorno a casa questa sera
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2018/8/14 - 08:10
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Rosa canta e cunta
Il testo è stato scritto da Bernardino Giuliana, poeta nato e vissuto a San Cataldo (Caltanissetta), in una notte d'estate a casa dello stesso Giuliana, dove la cantante soggiornava spesso, e messo in musica seduta stante da Rosa Balistreri. Bernardino Giuliana fu un grande poeta ed interprete, amico di Leonardo Sciascia, Ignazio Buttitta, Mario Gori, ecc. Dalla fine degli anni Sessanta fino agli anni Ottanta ha scritto diverse sillogi (Ventu ca passa, Canti a Decano, Lungo il Salso) e tenuto numerosi recitals. In un concerto tenuto a Sortino, Rosa Balistreri presenta il brano e dichiara di averlo scritto assieme al suo amico Bernardino Giuliana.
michele.celeste@email.it 2018/8/12 - 17:45
We Could Be Free
2017
Featuring Ty Dolla $ign
Album The Autobiography
Featuring Ty Dolla $ign
Album The Autobiography
Love, love, haha, yeah
(Continues)
(Continues)
2018/8/12 - 13:11
Sogneremo pecore elettriche?
2017
Mani come rami, ai piedi radici
Il brano è ispirato a una pellicola realmente fantascientifica di Ridley Scott, Blade Runner, figlia di un romanzo distopico di Philip K. Dick: Il cacciatore di androidi. Ci rassegneremo a contemplare un mondo robotico, un uomo-macchina privo di sensibilità e che avrà come estensione del proprio corpo i sistemi di finta partecipazione che lo imprigionano da ormai un decennio?
Dudu chiarisce le intenzioni dell’invettiva folk:
Abbiamo voluto gridare questa domanda, che resta senza risposta. È difficile capire dove stiamo andando. Il confine tra restare umani e fare il passo più lungo della gamba è davvero sottile. Oggi rischiamo di estraniarci e lo vediamo nel modo di fare comunicazione, di fare politica. Il web, cinque-sei righe per dire qualcosa, quando ieri per comunicare c’era dietro un lavoro, una ricerca, finalizzata a esprimere la propria operazione.... (Continues)
Mani come rami, ai piedi radici
Il brano è ispirato a una pellicola realmente fantascientifica di Ridley Scott, Blade Runner, figlia di un romanzo distopico di Philip K. Dick: Il cacciatore di androidi. Ci rassegneremo a contemplare un mondo robotico, un uomo-macchina privo di sensibilità e che avrà come estensione del proprio corpo i sistemi di finta partecipazione che lo imprigionano da ormai un decennio?
Dudu chiarisce le intenzioni dell’invettiva folk:
Abbiamo voluto gridare questa domanda, che resta senza risposta. È difficile capire dove stiamo andando. Il confine tra restare umani e fare il passo più lungo della gamba è davvero sottile. Oggi rischiamo di estraniarci e lo vediamo nel modo di fare comunicazione, di fare politica. Il web, cinque-sei righe per dire qualcosa, quando ieri per comunicare c’era dietro un lavoro, una ricerca, finalizzata a esprimere la propria operazione.... (Continues)
Distanza, misura e distanza, tra un atomo e la speranza
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/12 - 07:48
Einheitsfrontlied
First, I don't quite see that this Einheitsfrontlied is an "anti-war" song. Couldn't it as well be seen as a pro-civil-war song?
Secondly, the "no slaves" part of the song reminds to me the forced labour system of the Soviet Gulag. Didn't Brecht and Eisler know about this?
Secondly, the "no slaves" part of the song reminds to me the forced labour system of the Soviet Gulag. Didn't Brecht and Eisler know about this?
Rainer Moeller 2018/8/12 - 01:16
Trinquons aux Gueux !
Trinquons aux Gueux !
Chanson française – Trinquons aux Gueux ! – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 79
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, nous avons laissé Till et Lamme enfermés comme des oiseaux en cage dans l’auberge de l’Arc-en-Ciel, entourés de filles et de happe-chair, chargés de les appréhender au corps. Tout le monde est là à faire la fête chez Stevenine. Une fausse fête, en quelque sorte, une fête qui sonne faux, où tous les fêtards font semblant d’y croire et attendent le dénouement. Stevenine, Gilline et les happe-chair sont convaincus de tenir le bon bout et savourent déjà leurs récompenses. Cependant, Till et... (Continues)
Chanson française – Trinquons aux Gueux ! – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 79
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, nous avons laissé Till et Lamme enfermés comme des oiseaux en cage dans l’auberge de l’Arc-en-Ciel, entourés de filles et de happe-chair, chargés de les appréhender au corps. Tout le monde est là à faire la fête chez Stevenine. Une fausse fête, en quelque sorte, une fête qui sonne faux, où tous les fêtards font semblant d’y croire et attendent le dénouement. Stevenine, Gilline et les happe-chair sont convaincus de tenir le bon bout et savourent déjà leurs récompenses. Cependant, Till et... (Continues)
Till dit : « Trinquons encore !
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/8/11 - 22:57
Rabbit's Revenge
(2018)
Oggi, dopo aver pubblicato i primi due singoli We Don’t Need You e Battle Sirens, Morello condivide il terzo singolo estratto Rabbit’s Revenge che vede la partecipazione di Bassnectar, degli Outkast e Killer Mike dei Run The Jewels che uniscono le loro forze per denunciare le violenze della polizia USA.
Oggi, dopo aver pubblicato i primi due singoli We Don’t Need You e Battle Sirens, Morello condivide il terzo singolo estratto Rabbit’s Revenge che vede la partecipazione di Bassnectar, degli Outkast e Killer Mike dei Run The Jewels che uniscono le loro forze per denunciare le violenze della polizia USA.
"Rabbit’s Revenge" is the hard rocking, cross genre banger I was aiming for when I envisioned THE ATLAS UNDERGROUND record. Bassnectar, Big Boi, Killer Mike & I combining forces to fight police brutality. We are not violent, but the music is.
Tom Morello
Tom Morello
I see what's happening, I can read between the lines
(Continues)
(Continues)
2018/8/11 - 17:43
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Boikott Israel
Album: Mann for min hatt (2014)
Featuring Immortal Technique, El Tipo Este, Stogie T & Tonto Noizan
The sample at the end is from author Arundhati Roy’s famed “Come September” speech, delivered in September 2002.
Featuring Immortal Technique, El Tipo Este, Stogie T & Tonto Noizan
Norwegian rap group Gatas Parlament are encouraging the boycott of Israel- which they hope would lead either to a decrease in Israel’s power or a recognition that it must better it’s treatment of the Palestinian people.
The sample at the end is from author Arundhati Roy’s famed “Come September” speech, delivered in September 2002.
[Intro]
(Continues)
(Continues)
2018/8/11 - 11:42
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
Wine of Violence
Album: Bobby Bobylon (1980)
Put your trust in the Son of the Most High, children
(Continues)
(Continues)
2018/8/11 - 00:09
Sack Full of Dreams
Album: Live At The Bitter End 1971
Interpretata anche da Paul Humphrey And The Cool-Aid Chemists
Written by Gary McFarland, Louis Savary
Interpretata anche da Paul Humphrey And The Cool-Aid Chemists
Written by Gary McFarland, Louis Savary
I got a dream for the world
(Continues)
(Continues)
2018/8/11 - 00:00
La Fête chez Stevenine
La Fête chez Stevenine
Chanson française – La Fête chez Stevenine – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 78
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Ah, Lucien l’âne, mon ami, je suis content de te voir, car je viens de terminer cette chanson que j’ai intitulée « La Fête chez Stevenine », une drôle de fête, comme on le verra. Pour resituer la chose, Stevenine est la baesine (en français, la patronne) de l’Arc-en-Ciel, un établissement rempli de dames et de demoiselles dort accueillantes pour autant que le visiteur ait de quoi payer, si tu vois ce que je veux dire.
En somme, dit Lucien l’âne, ce sont des commerçantes.
En effet, mais pas seulement, Lucien l’âne mon... (Continues)
Chanson française – La Fête chez Stevenine – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 78
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Ah, Lucien l’âne, mon ami, je suis content de te voir, car je viens de terminer cette chanson que j’ai intitulée « La Fête chez Stevenine », une drôle de fête, comme on le verra. Pour resituer la chose, Stevenine est la baesine (en français, la patronne) de l’Arc-en-Ciel, un établissement rempli de dames et de demoiselles dort accueillantes pour autant que le visiteur ait de quoi payer, si tu vois ce que je veux dire.
En somme, dit Lucien l’âne, ce sont des commerçantes.
En effet, mais pas seulement, Lucien l’âne mon... (Continues)
« Baes sauveur ? Vraiment ?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/8/10 - 20:03
L'amaro sapore del sale
(2018)
feat. Silvia
Registrazione e Mixaggio a cura di Suhan Bullet Studio Saronno Illustrazione a cura di Andrea Spinelli Art
“L’ispirazione per la stesura del brano è venuta in modo naturale – racconta Daniele Maiellaro in arte FLOD – perché le migrazioni ci appartengono come cittadini del mondo e come italiani. Siamo stati migranti anche noi e troppo spesso lo dimentichiamo. Questi ragazzi e ragazze sono costretti a scappare da situazioni terribili, ho avuto modo di conoscerne diversi che mi hanno raccontato la loro esperienza. Tutto quello che succede in questi giorni è incredibile, ormai siamo a un livello di fomentazione del razzismo pericoloso. Sono sempre convinto che esista solo la razza umana e non altre 10 o 100 razze.
L’Amaro sapore del sale è una canzone che vuole trasmettere speranza. Ne son si sa se si arriva o meno alla fine del viaggio nessuno lo sa quando parte ma è necessario farlo: deve cercare un posto migliore. Andrea ha impreziosito il messaggio del brano con il suo bellissimo lavoro.”
feat. Silvia
Registrazione e Mixaggio a cura di Suhan Bullet Studio Saronno Illustrazione a cura di Andrea Spinelli Art
“L’ispirazione per la stesura del brano è venuta in modo naturale – racconta Daniele Maiellaro in arte FLOD – perché le migrazioni ci appartengono come cittadini del mondo e come italiani. Siamo stati migranti anche noi e troppo spesso lo dimentichiamo. Questi ragazzi e ragazze sono costretti a scappare da situazioni terribili, ho avuto modo di conoscerne diversi che mi hanno raccontato la loro esperienza. Tutto quello che succede in questi giorni è incredibile, ormai siamo a un livello di fomentazione del razzismo pericoloso. Sono sempre convinto che esista solo la razza umana e non altre 10 o 100 razze.
L’Amaro sapore del sale è una canzone che vuole trasmettere speranza. Ne son si sa se si arriva o meno alla fine del viaggio nessuno lo sa quando parte ma è necessario farlo: deve cercare un posto migliore. Andrea ha impreziosito il messaggio del brano con il suo bellissimo lavoro.”
Mamma dove sei? sai mi brucia la salsedine
(Continues)
(Continues)
2018/8/10 - 13:35
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Il bonzo
Buonasera...
oggi è l'8 di agosto... 62^ anniversario del disastro di Marcinelle a cui la seconda strofa di questa dolentissima e feroce canzone fa palese riferimento....
Credo sarebbe giusto segnalarla oltre che canzone contro la guerra anche come canzone sulle tragedie dell'emigrazione e del lavoro, soprattutto quello in miniera...
le tre più grandi tragedie del lavoro che hanno coinvolto gli italiani sono tutte legate a disastri minerari, due in America e Marcinelle.
grazie per l'attenzione
Luca
oggi è l'8 di agosto... 62^ anniversario del disastro di Marcinelle a cui la seconda strofa di questa dolentissima e feroce canzone fa palese riferimento....
Credo sarebbe giusto segnalarla oltre che canzone contro la guerra anche come canzone sulle tragedie dell'emigrazione e del lavoro, soprattutto quello in miniera...
le tre più grandi tragedie del lavoro che hanno coinvolto gli italiani sono tutte legate a disastri minerari, due in America e Marcinelle.
grazie per l'attenzione
Luca
2018/8/9 - 23:02
La java des bombes atomiques
Il est intéressant d'aller voir sur You Tube les très nombreuses versions françaises de cette Java des Bombes atomiques, qui est toujours reprise et reprise...
Par exemple :
ou
ou, ou, ou...
Il suffit de chercher un peu
Ainsi parlait Lucien Lane
Par exemple :
ou
ou, ou, ou...
Il suffit de chercher un peu
Ainsi parlait Lucien Lane
Lucien Lane 2018/8/9 - 18:40
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A folksong in Judaeo-Spanish
Non saprei datare la canzone. C'è il topos del soldato che va alla guerra e pensa alla sua amata.
Se ne trova una versione nell'album dei Voice of the Turtle & Judith Wachs con la partecipazione di Jay Rosenberg: Full Circle: Music of the Spanish Jews of Jerusalem (1997)