Il Lamento dell'amante del Crociato nella "Storia della Letteratura Italiana" di Francesco De Sanctis
Vol. 1, pp. 25/26
"Di quella vita un'espressione ancor semplice e immediata, ma più nobile, più diretta e meno locale, è nella romanza attribuita al re di Gerusalemme e nel Lamento dell'amante del Crociato di Rinaldo d'Aquino. Sentimenti gentili e affettuosi sono qui espressi in lingua schietta e di un pretto stampo italiano, con semplicità e verità di stile, con melodia soave. Cantato e accompagnato da istrumenti musicali, questo "sonetto", come lo chiama l'innamorata, dovea fare la piú grande impressione. Comincia cosí: [...]
Il seguito della canzone è una tenera e naturale mescolanza di preghiere e di lamenti, ora raccomandando a Dio l'amato, ora dolendosi con la croce: [...] Finisce cosí: [...]
La lezione è scorretta: pure, questa è già lingua italiana, e molto sviluppata ne' suoi... (Continues)
20 giugno 2018 20:57
Con zanzara spiaccicata sul PC gridando "Tie' Matteo!"
Due parole del traduttore. Zanzara spiaccicata a parte, e senza specificare a quale Matteo mi riferivo (probabilmente tutti e due), avverto che, nella seguente traduzione, ho in alcuni punti un po' forzato la mano.
Caro Riccardo,
le tue traduzioni sono come sempre eccellenti, specialmente se ci rendiamo conto della complessità di questi testi di Kaczmarski alla partenza, cioè, nella lingua originale. È uno dei motivi per i quali di fatto sono poco conosciuti nella stessa Polonia e dall'altro canto hanno un grande impatto su pochi "eletti" che li conoscono e apprezzano. Per questo che sono riuscito di capire, il testo della "Guerra" è stato scritto da Kaczmarski durante il suo soggiorno al nord della Svezia e a dispetto del titolo, così generico, tratta della lotta interiore che da secoli ogni essere umano combatte nel suo Se. L'ambientazione è invece tipica della natura scandinava, anche se gli animali elencati vivono anche dalle parti nostre.
L'unico dubbio mi è venuto per la tua resa dei seguenti versi:
"E nelle loro anime non si scorge la Razza Vittoriosa.
Dio ama gli Uomini, non l'Umanità o... (Continues)
Krzysiek 2018/6/20 - 17:22
Carissimo,
Naturalmente ho letto tutto con sommo interesse. Tradurre (o cercare di tradurre) Kaczmarski è impervio, lo so bene e lo sapevo fin dall'inizio. Però io sono fatto estremamente a modo mio: se comincio a imparare una lingua, ma impararla sul serio (e ho dei parametri un po' "speciali" su questo), bisogna che mi confronti subito con difficoltà estreme, che attivano l'intuito linguistico. E' con l'intuito che si apprende, naturalmente con diversi aiuti da parte di un madrelingua, cosa fondamentale. Ho a casa una quantità di corsi di polacco, ti garantisco, che non ce li ha nemmeno una biblioteca di Varsavia secondo me; ma dopo un po', le frasette sceme e le "scenette di vita quotidiana" (interessantissime però quelle che descrivevano la "daily life" durante la PRL...!) con la giornata di Ewa e Wojciech e la gita a Zakopane (sempre a Zakopane, non so perché!!) mi fanno venire il latte... (Continues)
June 19, 2018, Walter Kerr Theatre in New York City
I never believed that people come to my shows, or rock shows to be told anything.
But I do believe that they come to be reminded of things. To be reminded of who they are, at their most joyous, at their deepest, when life feels full. It's a good place to get in touch with your heart and your spirit, to be amongst the crowd. And to be reminded of who we are and who we can be collectively. Music does those things pretty well sometimes, particularly these days when some reminding of who we are and who we can be isn't such a bad thing.
That weekend of the March for our Lives, we saw those young people in Washington, and citizens all around the world, remind us of what faith in America and real faith in American democracy looks and feels like. It was just encouraging to see all those people... (Continues)
Il 3 giugno scorso avrei voluto esprimere la mia tristezza perchè cadeva il cinquantacinquesimo anniversario della morte di Nazim Hikmet. Poi mi ha frenato dal farlo l'idea che la sua poesia nemmeno nei momenti più bui era stata disperata. Così lo faccio solo ora, appositamente in ritardo, proponendo a tutti e in particolare al mio sodale Bernart Bartleby, la poesia "Nazim Hikmet parla all'umanità” che Latif gli dedicò. Latif Halmet (Letîf Helmet) è un poeta dal 1963 (è anche un giornalista) curdo, nato nel 1947 a Kifri, vicino a Kirkuk in Iran, talvolta conosciuto anche semplicemente come Latif, militante indipendentista che pur avendo avuto una vita durissima, non abbandonò mai il Kurdistan irakeno. Un poeta-combattente. Nazim Hikmet è molto amato in tutto il Kurdistan.
“Nazim Hikmet parla all'umanità”
Quando nacqui, il dolore era normale come il vento
e la morte era normale come il... (Continues)
Il testo modificato da George Michael nel corso del tour orchestrale "Symphonica" del 2011-2012:
PRAYING FOR TIME (Continues)
Contributed by Alberta Beccaro - Venezia 2018/6/19 - 19:00
Grazie Alberta Beccaro! Non mi sbagliavo ad amare questo artista e fin dai tempi dei Wham!, quando passavo il mio tempo a disegnare storie ascoltando "Fantastic" e "Make It Big"... Lo sapevo già allora che sarebbe diventato un grande... e un incompreso.
Grazie amici. Sono sempre onorato di vedere le mie canzoni su questo portale, che per me continua a essere una risorsa fondamentale - che, per un linguista mancato quale sono, ha anche la piacevole componente del gioco :)
Anche qui protagonista è il pianto, il pianto diffuso ed inarrestabile di gran parte dell’umanità, sfruttata, angariata, massacrata, un pianto che anche l’imprenditore Herr Schmidt percepisce ma senza capirne origine e natura...
Wo kommt nur das gräßliche Weinen her, (Continues)
Vol. 1, pp. 25/26
"Di quella vita un'espressione ancor semplice e immediata, ma più nobile, più diretta e meno locale, è nella romanza attribuita al re di Gerusalemme e nel Lamento dell'amante del Crociato di Rinaldo d'Aquino. Sentimenti gentili e affettuosi sono qui espressi in lingua schietta e di un pretto stampo italiano, con semplicità e verità di stile, con melodia soave. Cantato e accompagnato da istrumenti musicali, questo "sonetto", come lo chiama l'innamorata, dovea fare la piú grande impressione. Comincia cosí: [...]
Il seguito della canzone è una tenera e naturale mescolanza di preghiere e di lamenti, ora raccomandando a Dio l'amato, ora dolendosi con la croce: [...] Finisce cosí: [...]
La lezione è scorretta: pure, questa è già lingua italiana, e molto sviluppata ne' suoi... (Continues)