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Iraq

Iraq
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (Continues)
I was an Army mechanic
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/3/7 - 15:03
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Rifles and Rosary Beads

Rifles and Rosary Beads
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (Continues)
Rifles and rosary beads
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/3/7 - 14:36

Il pensionato 2.0

Il pensionato 2.0
[Firenze, 7 marzo 2018]
Sull'aria del "Pensionato" di Francesco Guccini
Da un'idea involontaria di Luca Monducci
Ex capostazione e cofondatore del newsgroup it.fan.guccini (1996)
Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa passare,
(Continues)
2018/3/7 - 12:54
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Soldiering On

Soldiering On
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (Continues)
I was bound to something bigger
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/3/7 - 09:59

Come on Over to Your Own Side

Come on Over to Your Own Side
[1968]
Written by Elaine Laron
Scritta da Elaine Laron
Performed by Matt Jones and Elaine Laron
Interpretata da Matt Jones e Elaine Laron
Published / Pubblicata:
Broadside #95, November / December 1968

“Matt Jones” è Matthew Jones, l'autore (assieme a Elaine Laron anche del testo) di Hell No, I Ain’t Gonna Go!. A dire il vero, quest'ultima canzone appare accreditata nel disco antologico Broadside Time Is Running Out (la canzone era stata pubblicata nel n° 82 della rivista) ad entrambi, e quindi mi chiedo se non sia il caso di uniformare la cosa. Matt(hew) Jones (1936-2011) fu attivista per i diritti civili, segretario dello Student Nonviolent Coordinating Committee e, per un certo periodo, membro dei Freedom Singers di Pete Seeger; Elaine Laron (1930-2013), nata nel Bronx, è stata una songwriter e poetessa. La sua collaborazione con Matthew Jones, che era compositore e musicista, produsse... (Continues)
Come on over to your own side!
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/3/7 - 04:10
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The War After the War

The War After the War
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (Continues)
Who's gonna care for the ones who care for the ones who went to war?
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/3/6 - 14:34
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Dim e didom e didom e didera

Anonymous
Dim e didom e didom e didera
[1972]
Canzone d’osteria milanese, molto terrena, anticlericale e pure antibellicista. E’ noto che il vino rende riflessivi, metafisici ma insieme anche più concreti...
Trovo il testo nel volume di Nanni Svampa intitolato “La mia morosa cara – Canti popolari milanesi e lombardi”, prima edizione 1977, dove l’autore individua il luogo in cui la canzone fu creata nell’Osteria della Briosca, un’osteria ai Navigli che ancora esiste. Svampa dice pure di un disco dal titolo “La Briosca di Milano” inciso proprio da un gruppo di clienti del locale.

Per la precisione, il disco in questione s’intitola “Osteria n°1. La Briosca di Milano. Quando c’erano i Navigli”, realizzato dalla casa discografica Fonit Cetra nel 1972 e interpretato da El Pinza, La Vanda, Rinone, Alberto e il coro della Briosca, tutti personaggi localissimi, con la consulenza musicale del Maestro Ettore De Carolis.
Dim e didom e didom e didera
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/3/6 - 13:35
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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USA for Italy

USA for Italy
[1985]
Bigazzi/Cerruti/Savio
Album: Tocca l'albicocca
Caro Michael Jackson, tu che mandi i soldi in Africa,
(Continues)
Contributed by L'Anonimo Toscano del XXI secolo 2018/3/6 - 00:01
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E ce l'ho tremila lire

E ce l'ho tremila lire
Canto popolare dell'Isola d'Elba
A folksong from the Island of Elba
Volkslied aus der Insel Elba
Interpretazione / Performed by Daniela Soria
Album: Lo Scoglio Verde - Musica Popolare dell'Isola d'Elba

Questo “extra” promana da due insopprimibili motivazioni, anzi tre. La prima è che il sottoscritto è un incallito girellone nelle tradizioni popolari di mezzo mondo, e che quindi -ogni tanto- ha bisogno di tornare un po' a quelle della sua terra materna, l'Isola d'Elba. La seconda è una particolare dedica a Marco Valdo M.I. e a Lucien Lâne: l'unico video esistente di questa canzone è il più cospicuo campionario di asini elbani che esista in rete. C'è poi anche la terza, che è presentare a quest'ìnclito sito la grande Daniela Soria, di Sant'Ilario in Campo, pianista e compositrice, considerata la “voce nera” del jazz italiano, ma anche esecutrice del “Pietro Gori” (e ci credo: a Sant'Ilario... (Continues)
E ce l'ho tremila lire
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/3/5 - 20:11
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Un an e mez

Un an e mez
[1968]
Nel disco "Milano Canta N°3", pubblicato nel 1968

Una canzone sulla naja, il servizio militare quando era obbligatorio. Il testo è ben reperibile in Rete ma purtroppo senza un audio che lo accompagni per verificarlo. Mi sà che il milanese lascia un po' a desiderare, ma tant'è... Se qualcuno avesse il disco o fosse milanese verace...
Faccio servizi ad ore,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/3/5 - 18:29
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Peace Anthem for Palestine

Peace Anthem for Palestine
We don't eat pigs
(Continues)
2018/3/5 - 17:25
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The Great Correction

The Great Correction
(2008)
dall'album Beautiful World

Un inno a tutti quelli che continuano a combattere per un mondo migliore contro quelli che hanno il loro dio, le loro pistole e loro eserciti. Ma siamo in tanti a voler cambiare le cose e a voler far cadere tutti i muri.
La canzone è stata interpretata da Joan Baez nel suo album "Whistle Down The Wind" del 2018.
Down on the corner of ruin and grace
(Continues)
2018/3/4 - 21:08
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Born This Way

Born This Way
(2011)
Title track del secondo album della popstar newyorchese.
Scritta da Stefani Germanotta in arte Lady Gaga con Jeppe Laursen

Un pezzo dance/electropop o come volete chiamarlo, il cui testo è un'esplicita presa di posizione a favore della comunità LGBT, e contro il razzismo. Più in generale la canzone è un inno all'"essere se stessi" e all'emancipazione individuale. Notevole anche la "country road version" con chitarra e armonica, reinterpretata anche per il decennale del disco con Orville Peck.

I want to write my this-is-who-the-fuck-I-am anthem, but I don't want it to be hidden in poetic wizardry and metaphors. I want it to be an attack, an assault on the issue because I think, especially in today's music, everything gets kind of washy sometimes and the message gets hidden in the lyrical play. Harkening back to the early '90s, when Madonna, En Vogue, Whitney Houston and TLC were... (Continues)
It doesn't matter if you love him, or capital "H-I-M" (M, M, M)
(Continues)
2018/3/4 - 20:43

Il 24 maggio

Il 24 maggio
Una strofa parodistica della celebre patriottica "Canzone del Piave", composta nel 1918 da E. A. Mario.

Il poeta di strada Peppe Schiera, "anarchico e antifascista senza saperlo", avrebbe voluto declamarla il 10 giugno 1940 durante una festa patronale, con l'intento di sbeffeggiare Mussolini che si dice volesse portare l'Italia in guerra. Ma fu proprio quel giorno che giunse la vociaccia del Dvce che dichiarava guerra a Gran Bretagna e Francia, il famigerato discorso de "L'ora delle decisioni irrevocabili" e del "Vincere! E vinceremo!". Così le autorità disposero che la festa non si sarebbe tenuta e tutte le luminarie rimasero spente. E il povero Peppe Schiera, che sperava di poter tirare su qualche soldo, maledisse le camicie nere, il podestà, il prefetto e Mussolini e se ne tornò a casa.

Ho tratto testo e racconto dal bel libro "Peppe e Margherita – Storia di un poeta ed artista di strada" di Roberto Ardizzone, scrittore palermitano e cultore della poesia dialettale siciliana.
L’Esercito manciava scorci i favi e tinnirumi (1)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/3/4 - 16:53
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Coachella - Woodstock in My Mind

Coachella - Woodstock in My Mind
(2017)
Scritta da Elizabeth Grant (Lana Del Rey), Rick Nowels, Rakim Mayers
Singolo estratto dall'album Lust For Life

In questa canzone Lana Del Rey racconta di aver passato il weekend al festival di Coachella in California proprio nei giorni in cui la tensione tra gli USA e la Corea del Nord raggiungevano il culmine. Di ritorno verso casa si ferma presso un bosco di sequoie e scrive questa canzone. "Volevo condividerla semplicemente augurandomi che un'individuale speranza e preghiera per la pace possa contribuire al suo raggiungimento nel lungo termine. Spero che tutti voi passiate una buona giornata, dalla California con amore.".
I was at Coachella, leanin' on your shoulder
(Continues)
2018/3/3 - 23:19
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Folk ('l purcun d'na brutta troia)

Folk ('l purcun d'na brutta troia)
[1968]
Nel disco "Milano Canta N°3", pubblicato nel 1968

Ho trascritto all'ascolto questo bellissimo brano... spero che il ritornello in milanese sia corretto...
Una canzone che mancava assolutamente nelle CCG/AWS e che oggi credo sarebbe vietata, visto che ormai non si può più neppure augurare di crepare ai padroni e ai loro sgherri...
Ciapa freddo la mondina
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/3/3 - 22:37

Hapishane Şarkısı III (ya da Geçmiyor günler, geçmiyor)

Hapishane Şarkısı III (<em>ya da</em> Geçmiyor günler, geçmiyor)
[1933]
Versi di Sabahattin Ali (1907-1948), scrittore, poeta e giornalista turco.
Una poesia che negli anni 70 fu messa in musica da Kerem Güney (1939-2012), importante musicista e cantautore, nel suo disco intitolato "Tapusuz Memed" del 1977.
Poi anche nel repertorio di Ahmet Kaya (1957-2000), cantautore rivoluzionario di origine curda.

Sabahattin Ali è stato prima di tutto un insegnante. Insegnava lingua tedesca perchè da giovane e brillante laureato aveva vinto una borsa di studio in Germania. Ma al suo ritorno in Turchia venne preso di mira dalla polizia politica del regime di Atatürk e nel 1933 venne arrestato e imprigionato. E' a quel periodo che questa poesia si riferisce. Lo liberarono solo a patto che giurasse e celebrasse in versi la sua fedeltà al presidente. Lui lo fece, ma non era finita. I suoi versi e le sue parole continuavano a non convincere gli sgherri del potere. Lo... (Continues)
Burda çiçekler açmıyor,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/3/2 - 21:03
Song Itineraries: From World Jails
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Ho parlato con la gente, e tutti mi hanno detto...

Ho parlato con la gente, e tutti mi hanno detto...
"Ho parlato con la gente, e tutti mi hanno detto..." è un flusso di coscienza e una riflessione dei Casa del Fico sull'uomo e sulla società.
Ho la dannata percezione della degenerazione
(Continues)
Contributed by chicosbligo 2018/3/2 - 18:23
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Troisième monde

Troisième monde
2016
Migrant

Sandro Joyeux: voce, chitarra acustica, tastiere
Enrico Melozzi: violoncelli
Mauro Romano: basso
Said Benmsafer: oud, ney
Francesco Del Prete: batteria
Giovanni “Mamadì” Maione: percussioni
Mike Varlet : dobro
Dean Bowman: cori

Nasce nelle campagne italiane, tra i ghetti dove vivono i braccianti stranieri, Migrant, il nuovo album del musicista franco-italiano Sandro Joyeux. Il progetto è il frutto dell’Antischiavitour, la speciale tournée per i lavoratori africani dei campi, che l’artista ha lanciato nel 2011 e che ha percorso la penisola, dal Piemonte alla Puglia, fino all’ultima tappa nel luogo simbolo della rivolta dei lavoratori sfruttati, Rosarno. Come un giullare moderno Joyeux ha raccolto tappa dopo tappa le storie di chi vive ai margini e gli ha dato voce nei singoli che compongono il suo ultimo lavoro, realizzato con la partecipazione di Eugenio Bennato e... (Continues)
Si tu vas là-bas, de l’autre côté de la mer,
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/3/2 - 17:11
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Dette Coloniale

Dette Coloniale
2016
Migrant

Sandro Joyeux: voce, chitarra acustica
Mauro Romano: basso, cori
Antonio Ragosta: chitarra elettrica
Matteo “Mammolo” Mammoliti: batteria
Bifalo Kouyate: djembé
Giovanni “Mamadì” Maione: shekeré
Fabio Renzullo: tromba
Davy Deglave: cori

Nasce nelle campagne italiane, tra i ghetti dove vivono i braccianti stranieri, Migrant, il nuovo album del musicista franco-italiano Sandro Joyeux. Il progetto è il frutto dell’Antischiavitour, la speciale tournée per i lavoratori africani dei campi, che l’artista ha lanciato nel 2011 e che ha percorso la penisola, dal Piemonte alla Puglia, fino all’ultima tappa nel luogo simbolo della rivolta dei lavoratori sfruttati, Rosarno. Come un giullare moderno Joyeux ha raccolto tappa dopo tappa le storie di chi vive ai margini e gli ha dato voce nei singoli che compongono il suo ultimo lavoro, realizzato con la partecipazione di Eugenio Bennato... (Continues)
Mais que sont ils venus faire? (Que sont ils venus faire?)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/3/2 - 17:05
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Ce n’est pas ça

Ce n’est pas ça
2016
Migrant

Eugenio Bennato: voce
Sandro Joyeux: voce, chitarra acustica
Mauro Romano: basso
Simon Demouveaux: chitarra elettrica, cori
Francesco Del Prete: batteria
Bifalo Kouyate: djembé
Giovanni “Mamadì” Maione: shekeré
Danilo Dipaolonicola: fisarmonica
Davy Deglave: cori

Nasce nelle campagne italiane, tra i ghetti dove vivono i braccianti stranieri, Migrant, il nuovo album del musicista franco-italiano Sandro Joyeux. Il progetto è il frutto dell’Antischiavitour, la speciale tournée per i lavoratori africani dei campi, che l’artista ha lanciato nel 2011 e che ha percorso la penisola, dal Piemonte alla Puglia, fino all’ultima tappa nel luogo simbolo della rivolta dei lavoratori sfruttati, Rosarno. Come un giullare moderno Joyeux ha raccolto tappa dopo tappa le storie di chi vive ai margini e gli ha dato voce nei singoli che compongono il suo ultimo lavoro, realizzato con la... (Continues)
Ce n’est pas ça qui les arrêtera
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/3/2 - 15:47
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Elmando

Elmando
2016
Migrant

Sandro Joyeux: voce, chitarra acustica
Mauro Romano: basso
Antonio Ragosta: chitarra elettrica
Matteo “Mammolo” Mammoliti: batteria
Bifalo Kouyate: djembè
Giovanni “Mamadì” Maione: shekerè
Fabio Renzullo: tromba
Claudio Domestico, Dario Sansone, Massimiliamo Giliberti: cori

C’è poi “Elmando”, canzone che ha anche ricevuto il patrocinio dell’Unhcr. E’ la storia di un ragazzo apolide, fuggito anni fa dal Congo e arruolato per alcuni anni come bambino soldato. “Ha fatto un viaggio lunghissimo prima di arrivare a Parigi dove l’ho incontrato. Arrivava dal Congo, ma era apolide, non riconosciuto, cioè, da nessuno stato. L’ho visto in un centro commerciale, era appoggiato a una parete che raffigurava una foresta– spiega Joyeux –Viveva come un poeta metropolitano, regalando cioè poesie ai passanti. Lo ricordo come una sorta di barbone celeste, siamo diventati subito amici”.
redattoresociale.it
Quand les rumeurs de la guerre arrivèrent jusqu’au village,
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/3/2 - 15:40
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Rinascimento

Rinascimento
[2017]
All'Italia

Un album che parla di emigrazione, un vero e proprio concept-album che omaggia storie di vita degli Italiani di ieri e di oggi, parlando di rinascita, di rinnovamento, di forza.

È possibile che la gran massa di un paese perda del tutto quel che potremmo chiamare senso del bene comune? È possibile. È possibile che un paese già notoriamente individualista di suo perda quel che potremmo chiamare necessario sentimento di solidarietà che rende un insieme di gente ben diverso da un’unità? È possibile. È anche possibile che io stia mettendo giù la cosa in modo assai leggero riferendomi forse a principi nobili e doverosi nei rapporti umani. Per cui meglio dire le cose in modo più diretto e senza tanti giri di parole. Viviamo in un paese che non ho alcun problema a definire mafioso. Mafioso negli atteggiamenti e nei rapporti tra la gente, visto che del criminale con la coppola... (Continues)
In ogni giorno che ti svegli in questa vita tua
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/3/2 - 15:11
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Donald Trump

Donald Trump
2017
Orso Giallo
Ragazzi, studenti, classe, dai a posto, a posto
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/3/2 - 10:19
Song Itineraries: Donald Trump
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Aremu rindineddha

Aremu rindineddha
[pubbl. / publ. 1900]
Poesia di Giuseppe Aprile
A poem by Giuseppe Aprile
(Calimera, 1878 /1864?/ - 1944)
Musica / Music: m.o Costanzo (?)
Raccolta / Collection:
Alan Lomax / Diego Carpitella, 1954
Martano, Salento, Italia

Non ci può essere alcun dubbio sul fatto che questo (peraltro assai celebre) canto in griko salentino appartenga al medesimo "filone" storico e psicologico italiano meridionale di Riturnella: la rìnnina del canto calabrese e la rindineddha del canto salentino sembrano parenti strette. Così come il canto calabrese, anche Aremu rindineddha è generalmente percepito come un canto di emigrazione, e su questo -immaginiamo- avrebbe avuto molto da dirci il nostro scomparso amico Franco Corlianò, il cui Klama è oramai diventato, nella coscienza di molti delle sue zone e in Grecia, un canto popolare. Ma poiché Franco Corlianò (al quale va il nostro ricordo) non può dirci,... (Continues)
Aremu rindineddha-mu
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2018/3/1 - 22:01
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Lili Marleen

Lili Marleen
(2016)
Singolo, inedita in album

La Lili Marleen dei Baustelle non è una cover della famosissima canzone, ma il riferimento alla guerra, nel testo, è palese. Si parla di Parigi, città occupata dalle SS e negli ultimi anni presa di mira dallo Stato islamico. Si parla di Allah e di Dio, di kalashnikov e kamikaze. Si cita David Bowie: pensando a Heroes, con l’immagine del muro di Berlino sullo sfondo, il riferimento appare tuttaltro che casuale. E poi Joseph Kosma, Jacques Prevert (il primo ha messo in musica alcune poesie del secondo), Michel Houellebecq (scrittore accusato prima di “islamofobia” e poi di essere un simpatizzante dell’Islam) e il poeta Guillaume Apollinaire.

La Stampa
Siamo bambini rapiti sepolti in un bar
(Continues)
Contributed by Letizia 2018/2/28 - 23:42
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Sarajevo

Sarajevo
(2014)
All You Can Do

feat. Dia Frampton
Interpretata dal vivo anche con Raquel Rodriguez

This song is about the story of Admira and Bosko, a couple killed in Sarajevo during the Bosnian Civil War in 1994. One was Muslim and one was Christian and they were shot trying to flee the city. My mom comes from a Christian family and my dad is Jewish and I wanted to write a song about the transcendental power of love. - Watsky

*

La canzone parla della storia di Admira e Bosko, una coppia uccisa a Sarajevo durante la guerra civile nel 1994. Lei era musulmana e lui cristiano e furono uccisi mentre cercavano di scappare dalla città. Mia mamma viene da una famiglia cristiana e mio papà è ebreo, e volevo scrivere una canzone sul potere trascendente dell'amore. - Watsky


And they wonder what our parents say
(Continues)
2018/2/28 - 23:15
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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Raskrsnice Sarajeva

Raskrsnice Sarajeva
Dall'album "Zaboravljeni grad" del 1993.
Srušena su draga mjesta, moja ulica,
(Continues)
Contributed by Monia 2018/2/28 - 22:36
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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Campesino

Campesino
2015
Foc!

A “Campesino” hi apareixen fragments de veu de José Mújica, Che Guevara, Rigoberta Menchu i Fidel Castro.

"Yo soy campesino puro
y no empecé la pelea,
pero si me buscan ruido
la bailan con la más fea"
Cançó popular dels guerrillers del sud de Tolima (Colòmbia)
Cau el sol, cau el món als cerros invisibles
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/2/28 - 17:44
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Il mare di Valona

Il mare di Valona
2014
Fuori dal pozzo
E fu mio padre a farmi scendere
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/2/28 - 15:45
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Conformismo e resistencia

Conformismo e resistencia
2000
The punks are alright
Colocamos correntes
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/2/28 - 12:11
Song Itineraries: Native American Genocide
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The Civil War

The Civil War
2014
เกิดได้งัย กับสังคมไทย ฆ่ากันตายเพราะปัญหาของการเมือง
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/2/28 - 12:00
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Marseljeesi

Anonymous
Marseljeesi
No, this is not a translation of the Irish Marseillaise or the German »Reveille«. Nor is it a Finnish version of the French national anthem, but one of its offsprings, numerous songs of freedom, struggle, and labor, inspired by the French revolution. In Finland, the Marseillaise in its different versions was one of the most popular workers songs of the early 1900s. The author of the Finnish lyrics is unknown.

The song (1st and 3rd stanza) was performed by KOM-teatteri on their 1972 album »Kansainvälinen« (The Internationale)
Jo nosta pääsi, köyhä kansa.
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2018/2/27 - 23:36
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The Band: The Weight

The Band: The Weight
1968

Probabilmente la più famosa delle canzoni della band canadese, una canzone evocativa, costantemente in equilibrio tra il sacro e il profano, tra versi evocativi, biblici. In continue allegorie, narra la storia di un uomo partito per portare qualcosa di buono, di portare un peso da togliere agli altri, ma trova ciò che no si aspetta: la diffidenza e la rassegnazione altrui. Così stanco decide di tornare a casa dove può sollevare questo suo peso, necessita di cambiamento. Per una lettura più attenta e dettagliata vedere questo link La filosofia della donnola

The Weight è una canzone del 1968 del gruppo canadese The Band, pubblicata come singolo, ed estratta dal loro album di debutto Music from Big Pink.
The Weight è una delle canzoni più conosciute del gruppo, e una fra le più celebri della controcultura della fine degli anni sessanta.

L'importanza del brano è stata testimoniata... (Continues)
I pulled into Nazareth, was feelin' about half past dead
(Continues)
Contributed by Dave21 2018/2/27 - 00:27

Kry masa

Kry masa
Omar e Marcin Wisłocki a "Pieśniarze", Breslavia

https://www.youtube.com/watch?v=u9MHioPB8WQ
Krzysiek 2018/2/23 - 21:43
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Come un cammello in una grondaia

Come un cammello in una grondaia
E' un detto arabo.
2018/2/23 - 02:36
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Ratni profiteri

Ratni profiteri
PROFITTATORI DI GUERRA
(Continues)
Contributed by Monia 2018/2/22 - 23:20
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Sarajevo

Sarajevo
SARAJEVO
(Continues)
2018/2/22 - 23:15

RISATE AMARE: VIGNETTE CONTRO LA GUERRA/ LAUGHING BITTERLY WITH ANTIWAR CARTOONS

RISATE AMARE: VIGNETTE CONTRO LA GUERRA/ LAUGHING BITTERLY WITH ANTIWAR CARTOONS
E' morto oggi a 76 anni il vignettista spagnolo Antonio Fraguas de Pablo conosciuto come Forges.

Un ricordo da:

Cultura inquieta

El País, giornale in cui l'umorista rappresentava una delle ultime voci libere e lucide.
CCG Staff 2018/2/22 - 10:39
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Le Mantellate

Le Mantellate
Risposta per @FRED

Il testo descritto non appartiene a "Le Mantellate", bensì ad una latro brano che si chiama "a Tocchi a Tocchi" o "Alla Renella" ...

Testo ROMANESCO
..."a tocchi a tocchi sona 'na campana,
li turchi so' sbarcati alla marina,
chi c'ha le scarpe rotte l'arisola,
le mie l'ho risolate 'sta matina."...

Testo ITALIANO
a tocchi ("din don" della campana) una campana suona
I turchi sono sbarcati sulla spiaggia
chi ha le scarpe rotte le risuola
le mie le ho risuolate questa mattina

SIGNIFICATO
Significa che sta suonando una campana che avvisa che sono arrivati i Turchi e dovete avere scarpe buone per scappare.
Alex 2018/2/22 - 05:49
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Harrowdown Hill

Harrowdown Hill
canzone che rasenta la perfezione, sia nella forma lirica che nella composizione musicale (vedi il live con gli atoms for peace). Complimenti per averla aggiunta
alessio 2018/2/21 - 22:59
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Αρκαδία IX [Η μητέρα του εξόριστου]

Αρκαδία IX [Η μητέρα του εξόριστου]
A youtube clip with the song, sung by Mikis (and a MIDI version by Stathis Gotsis):

Takis Papaleonardos 2018/2/20 - 14:36

Hapishane Şarkısı I (ya da Göklerde kartal gibiydim)

Hapishane Şarkısı I (<em>ya da</em> Göklerde kartal gibiydim)
PRISON SONG I (or I WAS LIKE AN EAGLE IN THE SKIES)
(Continues)
Contributed by B.B. 2018/2/20 - 08:23
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Durup dururken

Durup dururken
Bellissima
Renata sajeva 2018/2/19 - 01:03
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Mr Custer

Mr Custer
La cover di Pippo Franco, realizzata nel 1967 per la pubblicità in Carosello dell'acqua e bibite San Pellegrino, la réclame introdotta dal personaggio del Maestro Bombardone.
Poi nell'LP del 1968 "I personaggi di Pippo Franco"

"Si tratta dell’adattamento italiano del quasi omonimo brano di Larry Verne “Mr. Custer” lanciato nel lontano 1960, che in chiave comica riprende il rifiuto di un soldato semplice di andare in guerra contro i sioux al comando del generale Custer, prevedendo la beffarda e scontata riuscita della battaglia. Una canzone in un certo senso che si riallaccia velatamente alla protesta mondiale contro la guerra nel Vietnam, che riscontrava allora anche nel movimento beat italiano la piena condanna.
In definitiva una cover riuscita e personalizzata ad hoc che riesce a mostrare ancora una volta la verve ironica del nostro Pippo, che si distinguerà in seguito come attore comico... (Continues)
MISTER CUSTER
(Continues)
Contributed by B.B. 2018/2/18 - 12:05
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Quello che non ho

Quello che non ho
Oggi sarebbe il 78° compleanno di Fabrizio De André, è tutto un fiorire di iniziative per ricordarlo. La RAI lo ha recentemente omaggiato nella fiction "Fabrizio De André - Principe libero", un film che - nonostante la brillante interpretazione di Luca Marinelli e degli altri attori - ci ha lasciati un po' perplessi per la scelta di voler raccontare solo un lato, quello più famigliare, di De André che forse non è neanche il più interessante. Ma d'altra parte De André ha avuto un'influenza così grande su almeno tre generazioni che sarebbe stato impossibile raccontarlo tutto in una qualsiasi opera. Noi preferiamo quindi ricordarlo nel giorno del suo compleanno invitandovi a leggere i contributi che due persone che conosciamo bene hanno lasciato in un bel progetto chiamato "La mia prima volta con Fabrizio De André".

Flavio Poltronieri

Alessio Lega
CCG Staff 2018/2/18 - 09:35
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Ulrike

Ulrike
À propos d’Ulrike Meinhoff, de son assassinat en prison et de ceux de certains de ses amis, il peut être intéressant de lire la chanson « Tortures et suicides d’État ».Tortures et Suicides d’État

Cordial
Lucien Lane
Lucien Lane 2018/2/18 - 09:17
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Ulrike Meinhof

Ulrike Meinhof
À propos d’Ulrike Meinhoff, de son assassinat en prison et de ceux de certains de ses amis, il peut être intéressant de lire la chanson « Tortures et suicides d’État ».Tortures et Suicides d’État

Cordial
Lucien Lane
Lucien Lane 2018/2/18 - 09:16
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Mediterráneo

Mediterráneo
Amo Serrat da sempre ho tutyi i suoi dischi
Merita il NOBEL..
Franceschininada@gmail.com 2018/2/18 - 04:44




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