George Michael, dopo averla incisa per la prima volta nell'album di cover jazzate Songs From The Last Century (1999), le rimase molto affezionato per tutta la vita (anche perchè questo, alla sua veneranda età, resta un brano perfettamente aderente alla poetica "di solidarietà sociale" disvelata dallo stesso cantautore britannico in forse poche ma assai significative canzoni come Praying For Time, Hand To Mouth e Crazyman Dance), cantandola ad esempio al concerto benefico Netaid (1999), al Pavarotti and Friends (2000) e da ultimo nel suo tour orchestrale Symphonica (2011-2012), oltre a scegliere la versione del Pavarotti and Friends come B-side del CD singolo An Easier Affair (2006).
Canzone che è di una bellezza tale da potersi considerare enciclopedica per il suo genere. Mi fa immaginare il vessato mediterraneo di adesso è il “mare che mormora per tutto il poema” a cui si riferiva Heine in merito all'ambientazione dell'Odissea... dove il mediterraneo viene descritto in un epico percorso di ritorno in patria, in cui il protagonista si trova in acque che non gli rispondono per volere di un dio e che lo portano in riva di terre straniere. Vi ricorda niente la situazione di Odisseo? Se sì, allora il poema è da considerarsi profetico per i giorni nostri, in cui fra l'altro utilizziamo l’espressione “odissea” per descrivere un viaggio difficile.
Grazie Eugenio Bennato (che poi eugenio e bennato sono due aggettivi che sono sinonimi fra loro) per questo capolavoro di brano e soprattutto di album che nel 2002 ci hai regalato!
Chanson italienne – Dove vola l’avvoltoio – Italo Calvino – Cantacronache – 1961
Paroles d’Italo Calvino
Musique de Sergio Liberovici
Dialogue maïeutique
Voici, Lucien l’âne mon ami, une histoire d’oiseaux.
Ça nous changera, dit Lucien l’âne en se dandinant.
Sans doute aucun, répond Marco Valdo M.I., mais il ne s’agit pas d’une chanson douce. Bien au contraire, c’est encore une chanson de guerre, écrite par un qui avait vécu la guerre, connu la Résistance et qui avait continué sa vie dans le même sens par la suite. Son engagement le suivi tout au long de son existence, comme il a suivi Carlo Levi, dont ce personnage était l’éditeur, l’ami et le familier – Carlo a fait plusieurs années son portrait à l’occasion de son anniversaire. Tu auras certainement reconnu Italo Calvino, dont on avait ici même déjà proposé la version française de deux chansons : Outre Pont et Le Sentier, tirées... (Continues)
OÙ VOLE LE VAUTOUR (Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/3/19 - 21:56
Grazie Marco Valdo M.I., una traduzione bella e necessaria.
Saluti
Augusto Nicolás Calderón Sandino (Niquinohomo, 18 maggio 1895 – Managua, 21 febbraio 1934) è stato un rivoluzionarionicaraguense, nonché uno dei conduttori della resistenza rivoluzionaria alla presenza militare statunitense in Nicaragua tra il 1927 e il 1933.
Leader della resistenza nicaraguese contro l'esercito d'occupazione degli Stati Uniti, fu uno dei precursori della guerriglia contro gli eserciti professionali. Dopo la ritirata delle forze armate statunitensi, dovrà affrontare la ferrea opposizione del Generale Anastasio Somoza García, capo della Guardia Nacional, il nuovo dittatore del paese. Fu ucciso insieme a suo fratello da membri della Guardia Nacional il 21 febbraio del 1934 a Managua. wikipedia.org
Quando abitavo a Livorno, mi bastava uscire di casa: la Fortezza Nuova è appena a cento metri da dove stavo, sui fossi in piazza della Repubblica (che per tutti i livornesi continua a essere "piazza del Voltone": a rigore architettonico non è una piazza, ma un gigantesco ponte).
Credevo che fosse là dal 1972, invece apprendo che bisogna andare a due anni dopo: al 1974, quando fu dipinta -sembra- da alcuni attivisti di Lotta Continua. Da allora, sebbene sbiadita, è sempre lì. Da 44 anni. Recentemente c'è stato a Livorno un "dibbàttito" se cancellarla per ragioni "artistiche": la scritta si trova su una fortezza medicea (la quale, per altro, ospita una delle più nutrite colonie di gatti della città, i quali non si sono mai sentiti disturbati da quella scritta).
Alla fine, sembra, è stato deciso di non cancellarla in quanto "pezzo di storia della città". Che un po' di quella storia rimanga, a Livorno, è un dato di fatto. 13 febbraio 2018, piazza Garibaldi, esattamente di fronte alla Fortezza Nuova.
L'Anonimo Toscano del XXI secolo 2018/3/18 - 08:32
Continuo ad essere perplesso, era meglio prevedere un Extra.
E comunque bisogna spiegarlo come c'azzeccano Renaud, la Thatcher e l'omicidio di Marielle Franco...
O è chiedere troppo?