You're Wrong
2006
Album: Never Trust a Hippy
Album: Never Trust a Hippy
You're wrong about virtues of Christianity
(Continues)
(Continues)
2018/3/10 - 23:05
Me queda la palabra
by Diafana Krina / Διάφανα Κρίνα [1998]
ΚΑΤΑΡΧΗΝ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Disposable Hero 2018/3/10 - 22:41
Gianfranco Manfredi: Non c'eri
Non c'eri
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/3/10 - 22:22
Questo mio amore (Una cosa già detta), nota anche come Vorrei dirtelo tutto d'un fiato
Versione di Beniamino Ricotta, in arte Mino Macrò, laziale emigrato a Milano. Visse di espedienti e fece anche il protettore, mestiere che gli valse la galera. Uscito di prigione si guadagnava da vivere facendo il musicista di strada. Fu ritrovato morto per fame una notte del 1965. Aveva 32 anni.
B.B. 2018/3/10 - 21:27
Il cucciolo Alfredo
[1977]
Parole e musica dfi Lucio Dalla
Nell'album "Com'è profondo il mare"
Parole e musica dfi Lucio Dalla
Nell'album "Com'è profondo il mare"
Tra le case e i palazzi
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/3/10 - 17:55
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, From World Jails
Gente per bene e gente per male
[1972]
Parole di Mogol
Musica di Lucio Battisti e Gian Piero Reverberi
Nell'album "Il mio canto libero"
Parole di Mogol
Musica di Lucio Battisti e Gian Piero Reverberi
Nell'album "Il mio canto libero"
Ah, fatemi entrare
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/3/10 - 17:13
L’uomo dell’ombrello – elegia per Idy Diene
Poesia di Alessio Lega
accompagnamento musicale di Guido Baldoni
Il testo è stato ripreso da Altracittà
accompagnamento musicale di Guido Baldoni
Il testo è stato ripreso da Altracittà
Son passato a ripa d’Arno questa sera
(Continues)
(Continues)
Contributed by Silva 2018/3/10 - 13:24
Peter Norman
2018
Breve danzò il Novecento
Olimpiadi di Città del Messico, 1968. Finale della gara dei 200 metri piani. Rimane certamente un'icona del '900 quella foto in bianco e nero di due atleti sul podio, a piedi scalzi e il pugno guantato di nero alzato verso il cielo, Tommie Smith e John Carlos, a rivendicare dopo la loro "gara della vita" dignità e diritti per il popolo afroamericano.
Ma c'è un terzo uomo, spesso dimenticato, in quella foto: il secondo arrivato, un australiano dalla pelle bianca, Peter Norman. Partecipa alla premiazione con un'aria che appare smarrita, fino talvolta a cogliere in quell'espressione una dissociazione o quanto meno un distacco da quella manifestazione storica, di una storia che non è la sua. Ma Peter Norman è probabilmente il vero eroe tragico di quella serata, destinato a pagare il prezzo più alto. In un moto d'amore, o di semplice umanità, decide di unirsi simbolicamente... (Continues)
Breve danzò il Novecento
Olimpiadi di Città del Messico, 1968. Finale della gara dei 200 metri piani. Rimane certamente un'icona del '900 quella foto in bianco e nero di due atleti sul podio, a piedi scalzi e il pugno guantato di nero alzato verso il cielo, Tommie Smith e John Carlos, a rivendicare dopo la loro "gara della vita" dignità e diritti per il popolo afroamericano.
Ma c'è un terzo uomo, spesso dimenticato, in quella foto: il secondo arrivato, un australiano dalla pelle bianca, Peter Norman. Partecipa alla premiazione con un'aria che appare smarrita, fino talvolta a cogliere in quell'espressione una dissociazione o quanto meno un distacco da quella manifestazione storica, di una storia che non è la sua. Ma Peter Norman è probabilmente il vero eroe tragico di quella serata, destinato a pagare il prezzo più alto. In un moto d'amore, o di semplice umanità, decide di unirsi simbolicamente... (Continues)
Io lo sapevo che non era il vento
(Continues)
(Continues)
2018/3/9 - 23:45
La Lega (Sebben che siamo donne)
Anonymous
Sebben che siamo donne
(Continues)
(Continues)
Contributed by luisa rizzo 2018/3/8 - 08:09
E anche al mi' marito
Anonymous
Il fronte delle donne spettacolo di Lucilla Galeazzi
2018/3/7 - 21:34
Nessuna razza
È sbagliata... Non è "ladro" ma "Lambro" e non è "nella" ma "della" piazza...
Patrizia 2018/3/7 - 21:17
Iraq
2018
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (Continues)
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (Continues)
I was an Army mechanic
(Continues)
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Contributed by Dq82 2018/3/7 - 15:03
Rifles and Rosary Beads
2018
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (Continues)
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (Continues)
Rifles and rosary beads
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/3/7 - 14:36
To Youth (My Sweet Roisin Dubh)
Alla Rosa Nera d’Irlanda -contrapposta idealmente alla Rosa Rossa della Casata Tudor (la rosa dei Lancaster)- sono dedicate un paio di canzoni, la prima scritta da un bardo del XVI/XVII secolo in gaelico irlandese.
Róisín Dubh (= little black rose) è Rosalinda, una fanciulla dal nome di Piccola Rosa, l’allegoria dell’Irlanda, una parola in codice coniata alla fine del Cinquecento/inizi Seicento: la rosa nera era un tempo una rosa di un colore rosso cupo, molto scuro, la rosa gotica per eccellenza associa alla morte. E tuttavia nel linguaggio dei fiori ottocentesco presenta molteplici significati: è sia la fine che l’inizio di un drastico cambiamento, una rinascita.
Questo testo contemporaneo è da leggersi anche come il canto dell'emigrante che lascia l'Irlanda intossicata dalla povertà e dalle lotte fratricide.
Terre Celtiche
Róisín Dubh (= little black rose) è Rosalinda, una fanciulla dal nome di Piccola Rosa, l’allegoria dell’Irlanda, una parola in codice coniata alla fine del Cinquecento/inizi Seicento: la rosa nera era un tempo una rosa di un colore rosso cupo, molto scuro, la rosa gotica per eccellenza associa alla morte. E tuttavia nel linguaggio dei fiori ottocentesco presenta molteplici significati: è sia la fine che l’inizio di un drastico cambiamento, una rinascita.
Questo testo contemporaneo è da leggersi anche come il canto dell'emigrante che lascia l'Irlanda intossicata dalla povertà e dalle lotte fratricide.
Terre Celtiche
ALLA GIOVENTÙ (MIA FRAGRANTE ROSA NERA )
(Continues)
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2018/3/7 - 13:50
Soldiering On
2018
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (Continues)
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (Continues)
I was bound to something bigger
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/3/7 - 09:59
Roberto Vecchioni: Figlia
Concordo con lo splendore di questa canzone, ma devo dire che, da quando sono diventato papà ho cambiato improvvisamente l'ordine nella mia mente delle canzoni dedicate ai figli, e credo che oggi, quella che maggiormente mi emozioni sia "Orchi e Streghe sono soli" degli Afterhours "orchi e streghe sono soli ed io invece ora ho te"
Alessandro Piter Rei 2018/3/6 - 18:35
Hapishane Şarkısı V (ya da Aldırma Gönül)
d’après la version italienne LA CANZONE DEL CARCERE de Aytekinkaankurtul in Letteratura turca
d’une chanson turque – Hapishane Şarkısı V (ya da Aldırma Gönül) – Sabahattin Ali – 1933
Poème de Sabahattin Ali (1907-1948), écrivain, poète et journaliste turc.
Mis en musique dans les années 70 par Kerem Güney (1939-2012), important musicien et auteur-compositeur, et ensuite interprétée de très nombreux artistes.
Sabahattin Ali fut avant tout un enseignant. Il enseignait la langue allemande, car comme jeune et brillant licencié, il avait obtenu une bourse d’études en Allemagne. Mais à son retour en Turquie, il fut surveillé par la police politique du régime d’Atatürk et en 1933, il fut arrêté et emprisonné. C’est à cette période que ce poème se réfère. Ils le libérèrent à condition qu’il jure et célèbre en vers fidélité au président. Il le fit, mais ce n’était pas fini. Ses vers et ses mots... (Continues)
d’une chanson turque – Hapishane Şarkısı V (ya da Aldırma Gönül) – Sabahattin Ali – 1933
Poème de Sabahattin Ali (1907-1948), écrivain, poète et journaliste turc.
Mis en musique dans les années 70 par Kerem Güney (1939-2012), important musicien et auteur-compositeur, et ensuite interprétée de très nombreux artistes.
Sabahattin Ali fut avant tout un enseignant. Il enseignait la langue allemande, car comme jeune et brillant licencié, il avait obtenu une bourse d’études en Allemagne. Mais à son retour en Turquie, il fut surveillé par la police politique du régime d’Atatürk et en 1933, il fut arrêté et emprisonné. C’est à cette période que ce poème se réfère. Ils le libérèrent à condition qu’il jure et célèbre en vers fidélité au président. Il le fit, mais ce n’était pas fini. Ses vers et ses mots... (Continues)
LA CHANSON DE LA PRISON
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/3/6 - 17:21
Don Kişot
Zucchero "Sugar" Fornaciari: Hai scelto me / You've chosen me / Don Chisciotte (Nâzim Hikmet, 1947)
2018/3/6 - 15:49
Nâzım Hikmet: L’Espagne
Testo originale in turco:
İSPANYA
20 Mayıs 1962, Moskova
Kimimiz altmışındadır
Kimimiz gitti daha ötelere
Kimimiz bir avuç kemiktir çoktan
İspanya gençliğimiz
İspanya bir kanlı güldür göğsümüzde açılmış
İspanya arkadaşlığımız ölümün karanlığında
İspanya arkadaşlığımız aydınlığında altedilmez umudun
Ve koca zeytin ağaçları yırtık pırtık
Ve toprak sarı ve toprak kırmızı ve delik deşik
Kimimiz altmışındadır
Kimimiz gitti daha ötelere
Kimimiz bir avuç kemiktir çoktan
39’da düştü Madrid
Acı tatlı neler geçti o gün bugündür başından insanoğlunun
İspanya 39’da düştü
Öfkeli sıcak sesi geliyor Asturya madenlerinden 62’de
Bilbao’da aydınlığı altedilemeyen umudumuzun
İspanya gençliğimizdi İspanya gençliğimizdir
İspanya alınyazımızdadır hepimizin
İSPANYA
20 Mayıs 1962, Moskova
Kimimiz altmışındadır
Kimimiz gitti daha ötelere
Kimimiz bir avuç kemiktir çoktan
İspanya gençliğimiz
İspanya bir kanlı güldür göğsümüzde açılmış
İspanya arkadaşlığımız ölümün karanlığında
İspanya arkadaşlığımız aydınlığında altedilmez umudun
Ve koca zeytin ağaçları yırtık pırtık
Ve toprak sarı ve toprak kırmızı ve delik deşik
Kimimiz altmışındadır
Kimimiz gitti daha ötelere
Kimimiz bir avuç kemiktir çoktan
39’da düştü Madrid
Acı tatlı neler geçti o gün bugündür başından insanoğlunun
İspanya 39’da düştü
Öfkeli sıcak sesi geliyor Asturya madenlerinden 62’de
Bilbao’da aydınlığı altedilemeyen umudumuzun
İspanya gençliğimizdi İspanya gençliğimizdir
İspanya alınyazımızdadır hepimizin
Yeshua Aroyo 2018/3/6 - 15:31
The War After the War
2018
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (Continues)
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (Continues)
Who's gonna care for the ones who care for the ones who went to war?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/3/6 - 14:34
The Torture Never Stops
Quanto mi manca FRANK.
Bell'articolo, complimenti!
marco
Bell'articolo, complimenti!
marco
marco 2018/3/6 - 13:26
Nada, la ragazza di Bube
Dal libro "Fiore di cappero" di Antonella Zucchini una ricostruzione del battibecco che precedette i fatti.
...don Scipione si fece verde di rabbia e dall'alto del suo scalino li apostrofò con durezza:
"O voi,indò vu credete di andare? Vu vorreste entrare in casa di Nostro Signore in queste condizioni?" tuonò accennando ai loro abiti.
Uno di questi gli si parò dinnanzi, senza paura.
"O bella,io in chiesa ci posso entrare quando mi pare" e mosse un passo.
Don Scipione gli si parò davanti. "un t'azzardare, sai? In pantaloni corti non si entra!"
Una ragazza mora con un fazzoletto rosso al collo intervenne.
"La settimana passata, in chiesa, c'erano i muratori coi pantaloni corti eppure vu siete stato zitto"
"E un vu gli avete detto nulla nemmeno a' fascisti quando gli entravano co' i gagliardetto!" rincarò un altro.
"E a' tedeschi quando sono entrati armati fino a' denti!" abbaiò un... (Continues)
...don Scipione si fece verde di rabbia e dall'alto del suo scalino li apostrofò con durezza:
"O voi,indò vu credete di andare? Vu vorreste entrare in casa di Nostro Signore in queste condizioni?" tuonò accennando ai loro abiti.
Uno di questi gli si parò dinnanzi, senza paura.
"O bella,io in chiesa ci posso entrare quando mi pare" e mosse un passo.
Don Scipione gli si parò davanti. "un t'azzardare, sai? In pantaloni corti non si entra!"
Una ragazza mora con un fazzoletto rosso al collo intervenne.
"La settimana passata, in chiesa, c'erano i muratori coi pantaloni corti eppure vu siete stato zitto"
"E un vu gli avete detto nulla nemmeno a' fascisti quando gli entravano co' i gagliardetto!" rincarò un altro.
"E a' tedeschi quando sono entrati armati fino a' denti!" abbaiò un... (Continues)
Silva 2018/3/6 - 10:14
Scarborough Fair/Canticle, provided with The Elfin Knight, Whittingham Fair and Rosemary Lane, and with an Appendix on Riddles Wisely Expounded
Io non sto con Oriana 2018/3/5 - 19:36
Aremu rindineddha
@ Vincenzo Capezzuto
Prima di tutto un caro saluto a Lei, a Katerina Papadopoulou e a tutti i membri del vostro gruppo.
Accettiamo di buon grado i complimenti, con l'avvertenza necessaria che i nostri articoli sono sempre "in fieri"; per noi le ricerche non terminano mai.
Così come, naturalmente, lasciamo campo libero a tutti per eventuali integrazioni, correzioni, interpretazioni, precisazioni.
Grazie davvero, e ancora. Speriamo di potere ampliare ulteriormente questa pagina, assieme ad altre. Ευχαριστώ πολύ για την ερμηνεία του τραγουδιού που τη κάνατε Εσείς μη τη Κατερίνα Παπαδόπουλου.
Prima di tutto un caro saluto a Lei, a Katerina Papadopoulou e a tutti i membri del vostro gruppo.
Accettiamo di buon grado i complimenti, con l'avvertenza necessaria che i nostri articoli sono sempre "in fieri"; per noi le ricerche non terminano mai.
Così come, naturalmente, lasciamo campo libero a tutti per eventuali integrazioni, correzioni, interpretazioni, precisazioni.
Grazie davvero, e ancora. Speriamo di potere ampliare ulteriormente questa pagina, assieme ad altre. Ευχαριστώ πολύ για την ερμηνεία του τραγουδιού που τη κάνατε Εσείς μη τη Κατερίνα Παπαδόπουλου.
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2018/3/5 - 18:48
Un an e mez
[1968]
Nel disco "Milano Canta N°3", pubblicato nel 1968
Una canzone sulla naja, il servizio militare quando era obbligatorio. Il testo è ben reperibile in Rete ma purtroppo senza un audio che lo accompagni per verificarlo. Mi sà che il milanese lascia un po' a desiderare, ma tant'è... Se qualcuno avesse il disco o fosse milanese verace...
Nel disco "Milano Canta N°3", pubblicato nel 1968
Una canzone sulla naja, il servizio militare quando era obbligatorio. Il testo è ben reperibile in Rete ma purtroppo senza un audio che lo accompagni per verificarlo. Mi sà che il milanese lascia un po' a desiderare, ma tant'è... Se qualcuno avesse il disco o fosse milanese verace...
Faccio servizi ad ore,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/3/5 - 18:29
Born This Way
L'introduzione parlata nel video
This is the manifesto of Mother Monster:
(Continues)
(Continues)
2018/3/4 - 23:53
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L'obbedienza cieca ti porterà alla morte. Riferimento ai test nucleari effettuati dai governi degli Stati Uniti nel deserto del Nevada a partire dagli anni '50