Tradurre " A BIVIRI NI TOCCA AMARA URCA" con "ci tocca bere da un amaro orcio" è errato. In Siciliano urca non ha niente a che vedere con l'orcio; il termine è assimilabile a 'urga', con la trasformazione della g in c per questioni sia di normale 'addolcimento' di certe consonanti (D,G,B in T,C,P) sia per questioni di rima.Urga vuol dire pozza d'acqua e - in questo caso - può essere intesa come 'sorgente'.Il canto riportato è formato da due 'canzuni', anzi da un frammneto di quattro versi (riportato dal Favara al n. 370 del suo Corpus)e da una canzuna completa di otto endecasillabi riportata da Pitrè (Canti popolari, vol. I, pag. 91 ed. il Vespro, 1978). Infatti dopo i primi quattro endecasillabi la rima (eddi/ia) cambia in arca/urca).
A ogni buon conto qui di seguito una traduzione che ci pare più accurata:
Qui sotto, in questo inferno, poveretti
noi siamo condannati a [subire] tirannia.
Che... (Continues)
Francesco Giuffrida 2018/12/31 - 19:55
Il riferimento ai turchi (si diverti ccu nui sempri a la turca)molto probabilmente fa riferimento alle scorrerie dei pirati - chiamati ora turchi, ora saracenti, ora barbareschi - attivi per secoli e fino al XIX secolo lungo le coste italiane, e non all'occupazione araba di mille anni prima.
Il testo è tratto da "Ma non è una malattia - Canzoni e movimento giovanile", a cura di Romano Madera, Savelli editore, 1978.
In quel volume – qui visualizzabile – la canzone è attribuita a Gianfranco Manfredi, come parte di un lavoro intitolato "Comincio dalla crisi". Siccome di Gianfranco Manfredi trovo due album, uno intitolato "La Crisi" (1972) e l'altro – per l'appunto – "Ma non è una malattia" (1976), e in entrambi questa "La famiglia" non c'è, potrebbe trattarsi di un inedito...
Bernart Bartleby 2018/12/31 - 11:25
Il volume indicato mi sembra interessante. Mi riprometto di verificare se vi siano canzoni pertinenti ancora non presenti sulle CCG. Purtroppo il download è inibito per cui occorrerà eventualmente trascriverle con OCR...
Dedicata all'esperienza di Frigidaire, e quindi indirettamente anche ad Andrea Pazienza, questa canzone sempre di Marco Cantini, nel medesimo album: Marco Cantini in "Siamo noi quelli che aspettavamo" (2016)
poesia tratta dal volume: Il secondo libro delle filastrocche, edito da Einaudi nel 1985. E' una raccolta preparata dall'editore, scegliendo tra brani apparsi su riviste o ancora inediti.
"Il Natale non gli piaceva, era un ateo convinto e non tollerava il consumo frenetico che lo accompagna. Forse per questo molti dei suoi amici hanno considerato una significativa coincidenza il fatto che Osvaldo Bayer sia morto proprio il giorno della Vigilia, nella modesta casa di Buenos Aires .. " Il Manifesto
Vassilis Tsitsanis wrote – as most people suggest – the song a little after the Greek civil war in 1948. Tsitsanis did not give any details about the incident that inspired this song, but later on, when his biography was published, there was a reference to the way this song was born.
According to Tsitsanis himself, he witnessed an incident in Thessaloniki, while Greece was occupied by the German army in World War 2: three men went to a wall and wrote with paint “Death to Fascism – Freedom”. But before they finished, German soldiers appeared and killed them on the spot. Blood was everywhere…
Tsitsanis with his 2 friends left the area quickly to save their lives. Since then, he was trying to put to words what happened that day.
One Sunday, while coming back from Salamina, he heard someone saying “what a day, it breaks your heart”. That gave an inspiration to Tsitsanis, who took a small... (Continues)
Alla riscoperta del volume “Storia della povera Rosetta”, l’opera più ‘quotata’ di Leonardo Sciascia, ma anche tra le meno conosciute. Un valido volume per la lotta al femminicidio e alla violenza sessuale e di genere. Riportare all’attualità il volume di Leonardo Sciascia sulla morte violenta della povera Elvira Andrezzi “Rosetta”, può servire a dare un contributo al contrasto del femminicidio. Un’opera da diffondere nelle scuole di ogni ordine e grado
A ogni buon conto qui di seguito una traduzione che ci pare più accurata:
Qui sotto, in questo inferno, poveretti
noi siamo condannati a [subire] tirannia.
Che... (Continues)