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Monsieur L’Agent

Monsieur L’Agent
Monsieur L’Agent

Chanson française – Monsieur L’Agent – Boby Lapointe – 1969


Dialogue maïeutique

L’autre jour, si tu t’en souviens, Lucien l’âne mon ami, j’avais inséré ici même une version française d’une chanson italienne dont le titre était : « Monsieur le Policier », en italien : « Signor Poliziotto ». J’aurais d’ailleurs pu traduire ce titre par « Monsieur l’Agent » et si je ne l’ai pas fait, c’est qu’il existait une chanson bien antérieure par sa conception qui portait ce titre. Et de plus, une chanson de Boby Lapointe, qui raconte, comme le titre le laisse entendre, la conversation entre un quidam et un agent de police.

Oh, dit Lucien l’âne, ça promet. Je veux dire que les conversations avec les policiers sont toujours intéressantes et pleines d’enseignement. Il faut les écouter attentivement, même si parfois, le style en est assez abrupt.

Certes, Lucien l’âne mon ami, et souvent,... (Continues)
Monsieur l’agent, monsieur l’agent…
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/11/20 - 21:58
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Marilyn Monroe

Marilyn Monroe
(2012)
Album Auff!!

Io penso che la bellezza sia il più grande limite della storia, la più grande cattiveria di Dio e il più grande gioco di Dio. Perché ci mette in questo labirinto: ci sarebbe una certa forma di democrazia “estetica” se vogliamo, solo quando veramente noi fossimo tutti uguali. Perché si nasce belli o si nasce brutti. E quella è una cosa che non decidi tu. Pensa a Troia, Elena e tutte le troie delle troiane,… la bellezza è causa delle più grandi discussioni, guerre… c’è chi è bello e chi non è bello. E hai voglia a dire! Ci sarà sempre una forma di gelosia, finché non si sarà tutti uguali esteticamente.

E allora si è immaginato che grazie alla chirurgia estetica forse un giorno saremo tutti belli uguali e quindi finalmente tutti felici. Ma è una bugia: la bellezza naturale vince sempre laddove si dovrà scegliere un modello. Vogliamo essere tutti belli uguali, ma uguali a chi? E allora vince la più bella di tutti, vince Marilyn Monroe. Non ci sarà mai pace a causa della bellezza.

Luca Romagnoli su DLSO
È l'elogio della chirurgia plastica
(Continues)
2018/11/19 - 22:43
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Macedonia

Macedonia
(2012)
Album Auff!!

La traccia fluisce facilmente in “Macedonia”, che è la più dura sia in merito al testo che alla parte sonora, e accusa i potenti di finanziare e dare importanza a questioni scientifiche o belliche (e non solo) inutili in tempo di crisi economica e sociale per far finta di fare qualcosa e per distogliere l’attenzione del popolo dai veri problemi. Ciò viene fatto con riferimenti chiari e diretti a situazioni crude come un bambino che muore di fame o uno che ha perso le gambe a causa della guerra.

(dalla recensione dal blog "L'Arte e la Filosofia")


Macedonia è un pezzo graffiante ed incalzante. le guerre non sono mai servite, ma evidentemente il grido no-war non è mai bastato a fermare l'ignoranza degli eserciti. pensate che riusciremo mai a battere le frontiere della pace e della libertà combattendo con la musica?

Con la musica no. già ci hanno provato in tanti ed... (Continues)
Che cosa me ne frega di com'è nata la terra
(Continues)
2018/11/19 - 22:27
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Marco il pazzo

Marco il pazzo
(2017)
Album: Un incubo stupendo


Chi è “Marco il pazzo”? Esiste una storia dietro la canzone? Il fatto che la sua storia si interrompa bruscamente con l'arrivo delle divise è un messaggio di resa?

Pazzo per me è un complimento. Comunque sì, è una resa. Ho in mente di scrivere per il futuro un brano dal titolo “La merda vince sempre”. Parlerà di omologazione, di meccanismo capitalistico che viene a vincere, del diverso che pian piano viene emarginato perché da fastidio. Anche le rivoluzioni sono finite, sono tornati al potere sempre gli stessi. Per questo mi piace ripetere che il meccanismo rivoluzionario non è politico ma poetico, la rivoluzione deve tornare per fare in modo di ribadire che il sentimento rivoluzionario è in ognuno di noi. Avevamo ragione ma abbiamo perso sempre e comunque, è tornato sempre quel meccanismo che è comodo a tutti, il meccanismo della compravendita, della... (Continues)
Questa è la storia, l'incredibile storia di Marco, un bambino iperattivo
(Continues)
2018/11/19 - 22:18
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Management del dolore post-operatorio: Signor Poliziotto

Management del dolore post-operatorio: Signor Poliziotto
(2012)
Management del dolore post-operatorio

Album: Auff!!


Parte tutto da un aneddoto su Leo Ferré. Fu fermato al confine, fra Francia e Italia, epoca di brigate rosse. E mentre i poliziotti rovistavano nella macchina e non trovavano nulla disse: “Con!” che significa coglione “le bombe non sono dove le cerchi, stanno qua, nella testa!”.

La canzone fondamentalmente sviluppa un’idea che è quella che non basta aspettare che il sogno venga da te. Lo devi cercare, devi lavorare, devi proprio spaccarti il culo per qualsiasi cosa, qualsiasi idea. Per avere ragione ti devi fare un culo… una sofferenza immane, soprattutto per chi non è aiutato da nessuno, anche a livello di appoggio psicologico. Mi piace l’idea che i nostri genitori non c’abbiano appoggiato fino adesso. Non dobbiamo ringraziare nessuno. Abbiamo lavorato di più quando andava male, come i matti, perché la cosa ci piaceva tanto.... (Continues)
Sai per sognare, amore
(Continues)
2018/11/19 - 22:04
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Norman

Norman
2012

Album: Auff!!

La canzone fa riferimento al fatto di cronaca accaduto all'Università di Palermo il 13 settembre 2010 quando Norman Zarcone, dottorando in filosofia, si suicidò gettandosì dal settimo piano dell'edificio.

“Norman/Primavera a Praga/il fuoco di Jan Palach te lo ricordi?” chiede la voce narrante a Norman Zarcone, nell’omonima “Norman”. Zarcone è, o meglio era, un giovane ricercatore universitario di 27 anni, morto suicida nel 2010 come Palach, non dandosi fuoco bensì gettandosi dal settimo piano dell’Università di Lettere e Filosofia di Palermo. Fu il suo modo di protestare, di scuotere un sistema marcio dominato dalle baronie. Un gesto per niente fine a sé stesso, come quello di Palach che provò a scuotere i suoi connazionali. “Poiché i nostri popoli sono sull’orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la... (Continues)
Dottorando in filosofia
(Continues)
2018/11/19 - 21:52
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Chanson de François Quenechou

Chanson de François Quenechou
[1975]
Parole e musica / Paroles et musique / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Gilles Servat
Album: La Liberté qui brille dans la nuit
Altra interpretazione / Autre interprétation / Also performed by /Laulun teki myös: Anne Vanderlove
Album: La Sirène, 1978

Una breve notizia letta sul giornale Le peuple Breton: un anziano bracciante agricolo, François Quenechou, ritrovato morto di fame e di freddo in un campo nella piana della Beauce, una gelida mattina d'inverno. Su questa notizia, e sulle scarne notizie lette su quel pover'uomo crepato di stenti e solo come un cane, Gilles Servat costruì nel 1975 la Chanson de François Quenechou, un'emozionante ballata di esilio, solitudine e miseria. Il brano, inserito nell'album La Liberté brille dans la nuit, è una vera e propria requisitoria orchestrata su vari strumenti, in modo da evocare lo screpolarsi del ghiaccio e la caduta inesorabile... (Continues)
Son front bleu et glacé sous les flocons s'efface
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/11/19 - 19:42

Sus au Trésor de Guerre

Sus au Trésor de Guerre
Chanson française – Sus au Trésor de Guerre– Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 109
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, XIII)

Dialogue Maïeutique

En ce temps-là, Lucien l’âne mon ami, Lamme attendait sa mort sur la potence et maudissait ses bourreaux. Avec Till et Nelle, il marchait au supplice en portant sa bedaine en colère. C’est le point de départ de cette chanson où le sort soudain bascule.

Bien sûr, dit Lucien l’âne, comme les personnages de légendes ne peuvent mourir aussi banalement, Nelle, Till et Lamme ne mourront pas cette fois-ci ; ils ont le destin de mourir tranquillement un jour lointain dans la paix des Pays libérés. Ou peut-être, ne mourront-ils jamais comme tous les... (Continues)
Nelle, Till et Lamme marchent sans bruit.
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/11/19 - 16:43
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Electronic Plantation

Electronic Plantation
(1999)

Una delle due canzoni originali presentate dal supergruppo No W.T.O. Combo durante le proteste contro il W.T.O. a Seattle. Poi ripresa da Jello Biafra & the Guantanamo School of Medicine
Ya-Ha-Ha
(Continues)
2018/11/18 - 19:03
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Free Yourself

Free Yourself
[2018]
Scritta da Tom Rowlands e Ed Simons
Nuovo singolo del duo di Manchester, uscito alla fine di settembre.
Free yourself
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/18 - 16:45
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Kong

Kong
(2018)

Primo singolo estratto dall'album "Broken Politics"
Prodotto da Four Tet e da Robert Del Naja (3D) dei Massive Attack (il musicista sospettato di essere Banksy)

La cantante svedese qui diventa il diamante che salva in corner un prodotto già reiterato nonostante sia uscito da poche ore. Attenzione, non stiamo parlando dell’apporto vocale – ennesimo epigone di quanto fatto da Horace Andy o Elizabeth Fraser con i Massive Attack – ma ciò che qui importa è il significato della sua figura, inscindibile dal testo di Kong. “But love is big and every land/ Every nation seeks its friends in France and Italy/ And all across the seven seas“, canta Cherry, nata a Stoccolma da madre svedese e padre del Sierra Leone, per un testo in cui si grida l’urgenza dei migranti e della tragedia umanitaria dei respingimenti.
Rolling Stone
Love forsaken, risk worth taking
(Continues)
2018/11/17 - 23:52
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Zamba para no morir

Zamba para no morir
[1966]
Scritta da Alfredo Rosales, Hamlet Lima Quintana e Norberto Ambrós.
Una canzone divenuta popolarissima nella versione de La Negra Sosa, ad iniziare dal suo disco "Yo no canto por cantar" del 1966, un titolo che, non a caso, è anche l'incipit di Manifiesto, la celeberrima canzone di Víctor Jara che dà il titolo al suo album incompiuto – che doveva intitolarsi "Tiempos que cambian" – realizzato a Londra l'anno seguente al suo assassinio, grazie ad un giornalista svedese, Jan Sandquist, che si era prestato a salvare i nastri che sarebbero stati certamente distrutti dai militari di Pinochet.

Questa splendida canzone – finora incredibilmente assente, seppur più volte citata, sulle CCG/AWS – varrebbe forse di per se stessa l'inserimento, ma a maggior ragione perchè nel canto dei prigionieri politici cileni assunse una valenza particolare: "era il tempo dei fiori e dei frutti, ma l'ascia... (Continues)
Romperá la tarde mi voz
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/17 - 22:07
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Lamento a la muerte del perro Augusto

Lamento a la muerte del perro Augusto
[1975]
Documento (1986)

Scritta da Sergio Vesely, classe 1958, musicista, militante di sinistra nel Cile della dittatura. Fu arrestato e detenuto nel campo di concentramento chiamato Melinka che si trova a Puchuncaví, nella regione di Valparaíso, e poi nel 1976 fu espulso dal paese e costretto all'esilio in Germania occidentale, dove vive ancora.
Nel suo album "Documento" pubblicato nel 1986.
Testo trovato su Cantos Cautivos

Una canzone che racconta di un cane randagio che nel campo di Melinka era diventato la mascotte dei detenuti politici. Lo avevano chiamato Augusto. Augusto el Perro, Augusto il Cane, in spregio a Pinochet. Quando nel 1975 i detenuti vennero trasferiti in una struttura carceraria a Puchuncaví, il cane Augusto, abituato a scorrazzare liberamente e ostile alle guardie che lo avevano sempre maltrattato, si rifiutò di essere trasferito, di essere chiuso in una cella... fu subito abbattuto da un ufficiale.
Un hambriento perro vagabundo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/17 - 18:51

La Malédiction de Lamme

La Malédiction de Lamme
La Malédiction de Lamme

Chanson française – La Malédiction de Lamme – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 108
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, XI)


Dialogue Maïeutique

Pour cette fois, commence Marco Valdo M.I., je ne partirai pas du titre « La Malédiction de Lamme » pour présenter cette chanson, je me contenterai de rappeler que lors du précédent épisode « Le Carillon d’Harlem », la ville était assiégée et l’hiver glacé avait coupé la route aux secours et poussé la flotte des Gueux à la retraite. Tout au long, souviens-toi, les cloches et le carillon accompagnaient l’histoire de leur fanfare ; mais à la fin, commençait le siège de la ville : un siège qui allait durer des mois ; des... (Continues)
Voici juin, les foins embaument l’air ;
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/11/17 - 17:59

Partenza e vita dei Maremmani

Anonymous
Testo reperito in questa pagina
Un saluto mi parte dal mio cuore
(Continues)
Contributed by adriana 2018/11/17 - 17:41

La Pace, filastrocca che piace

La Pace, filastrocca che piace
[2018]
«La Pace, filastrocca che piace» di Mimmo Mòllica - Proprietà letteraria Molica Colella Domenico ©2018 –
® Tutti i diritti sono riservati –

Il 20 novembre, come ogni anno, ricorre la Giornata Universale del Bambino, per segnalare al mondo quali sono i Diritti di tutti i bambini, senza distinzione di razza, religione o nazionalità. Tra questi il Diritto alla Pace.

Dedico questa filastrocca a tutti i giovani, genitori, studenti, nonni e a tutti gli uomini del mondo, rivolgendola a istituzioni, personalità della scuola, della politica, della cultura, della scienza e della società civile, come testimonianza di volontà e contributo per la pace.

Mimmo Mòllica
La pace fa molto rumore,
(Continues)
Contributed by Mimmo Mòllica 2018/11/17 - 17:25

Dall’Italia Mafalda partiva

Dall’Italia Mafalda partiva
Probabilmente sulla stessa aria de Il tragico naufragio del vapore Sirio

Il testo si riferisce al naufragio del transatlantico "Principessa Mafalda", avvenuto il quindici ottobre 1927 a ottanta miglia dalle coste del Brasile, a causa di una falla. Per 19 anni la nave trasportò migliaia di lavoratori stipati in angusti spazi e centinaia di benestanti verso il Nuovo Mondo. Il disastro, annunciato più volte dagli addetti ai lavori a causa delle cattive condizioni della nave, causò la morte di 314 persone ed ebbe grande eco sulla stampa internazionale.
Da :MUCGT - Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina
Dall'Italia Mafalda partiva
(Continues)
Contributed by adriana 2018/11/17 - 16:55
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El barco de papel

El barco de papel
(1973)
Parole e musica di Julio Numhauser
dall'album Tu sueño es mi sueño, tu grito es mi canto

Secondo il sito Cantos Cautivos era una delle canzoni più importanti cantante nei campi di detenzione della dittatura di Pinochet. Quando qualcuno veniva liberato o c'erano infornazioni credibili che qualche prigioniero veniva mandato in esilio, un coro enorme cantava questa canzone in un potente unisono.

One of the most important songs of the detention centres. Impossible to count how many times we sang it. Every time someone was released from a detention camp or there was credible information that a person would be sent to exile, a gigantic chorus would sing this song, in a powerful unison.
Cantos Cautivos
Se va el barco de papel,
(Continues)
2018/11/17 - 15:57
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Arcobaleno di pace (Là sulla risaia è nato un bel mattino)

Arcobaleno di pace (Là sulla risaia è nato un bel mattino)
[1960]
Scritta da Pietro Besate e sempre interpretata dal Coro delle Mondine di Trino Vercellese
Nel volume intitolato “Senti le rane che cantano: canzoni e vissuti popolari della risaia”, di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Donzelli editore, 2005.
Là sulla risaia è nato un bel mattino
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/17 - 14:58

Canzón dei coscrìti

Anonymous
Canzón dei coscrìti
[fine 800/inizio 900]
Una canzone popolare precedente alla Grande Guerra. Infatti si riferisce di una ferma di tre anni, quella in vigore tra il 1875 (la riforma Ricotti, prima la durata del servizio militare obbligatorio era di quattro o addirittura cinque anni...) ed il 1910, quando la "naja" scese a due anni.
Trovo la maggior parte delle strofe su “Paròle e diti che se pèrde par strada”, una ricerca sulla parlata del paese di Bieno, il "balconcino della Valsugana", in Trentino Alto Adige. Quelle tra parentesi quadre le ho inserite traendole da questo canzoniere popolare.
Apriteci le pòrte
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/17 - 13:23
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Rosso Malpelo

Rosso Malpelo
2015
Disciplina Sperimentale EP

Brano tratto dal primo Ep di Nasta Mc al secolo Marco Anastasio, ora più noto come Anastasio di XFactor.
Non è questo il luogo per discutere dei talent. Ogni tanto esce anche qualche bravo artista. Questo EP è stato inciso anni fa, a soli 18 anni.

Rosso Malpelo è una novella di Giovanni Verga, che narra di un ragazzo che lavora in una cava di rena rossa.
Lo chiamavano Malpelo, il tale di cui oggi scrivo
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/11/16 - 13:48
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Banan

Banan
[2018]
Parole e musica di Jacek Kleyff
Jacek Kleyff chitarra + metronomo, registrato su dittafono.
Il testo trascritto ad orecchio da YT.

inedito
Rośnie banan, rośnie
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2018/11/16 - 01:17

La galleria del Sempione

Anonymous
La galleria del Sempione
[fine 800/inizio 900]
Trovo questo brano come cantato dal Coro Valdossola in un concerto del 2010 per le celebrazioni del 150° anniversario dell'unità d'Italia.

Le prime tre strofe risalgono agli anni della costruzione del tunnel del Sempione, tra il 1898 ed il 1905, anno della sua inaugurazione. Si veda al proposito Un dì di maggio alle undici di notte. Ma l'ultima strofa è un'aggiunta posteriore, facendo riferimento alle battaglie sul Grappa (novembre 1917 e ottobre 1918) nel corso della Grande Guerra.

Morti in pace di lavoro, morti in guerra di mitraglia... non credo che allora molte vedovelle abbiano poi potuto consolarsi...
La Galleria del Sempione l'è la rovina della gioventù,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/15 - 21:40

America

Anonymous
Testo reperito in questa pagina
Nell’America che siamo arrivati
(Continues)
Contributed by adriana 2018/11/15 - 19:41
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L'Emigrante

Anonymous
Testo reperito in questa pagina
Io son partito una sera al chiaro di luna
(Continues)
Contributed by adriana 2018/11/15 - 19:12

I frà 'd San Bernardin

Anonymous
I frà 'd San Bernardin
[1917]
Testo piemontese risalente alla Rivolta del Pane di Torino, 21-24 agosto 1917
Nel volume "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.

Sull'insurrezione operaia di Torino del 1917 contro la guerra e contro la fame si veda Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo).
Qui basti ricordare che le due strofette in piemontese si riferiscono ad un episodio contestuale a quella rivolta, quando il 23 agosto la gente assalì, saccheggiò e bruciò il convento e la chiesa di San Bernardino nel quartiere Borgo San Paolo. Ciò avvenne perchè solo qualche tempo prima i frati avevano brutalmente malmenato, e forse seviziato, alcuni ragazzini che si erano introdotti nell'orto del convento per rubare della frutta...

Questo il racconto da "Storia di Torino operaia e socialista", di Paolo Spriano, 1972, p.... (Continues)
I frà 'd San Bernardin
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/15 - 17:37
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Le Carillon d’Harlem

Le Carillon d’Harlem
Chanson française – Le Carillon d’Harlem – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 107
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, XI)

Dialogue Maïeutique

Le Carillon d’Harlem, Marco Valdo M.I. mon ami, serait-ce qu’il y aurait fête et que la paix serait descendue telle un ange bleu sur la ville au bord du lac d’Haarlemmermeer, depuis lors asséché et pour partie reconverti en aéroport.

Comme te le dira à son début la chanson, réplique Marco Valdo M.I., le carillon et les cloches d’Harelem sonnent l’heure à l’accoutumée. C’est l’hiver, tombe la neige molle ; mais très vite, malgré un premier silence de consternation, les cloches et le carillon reprennent de plus belle et appellent à la résistance... (Continues)
Et la neige, la neige doucement neige
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/11/14 - 18:53
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Europa

Europa
[1984]
Text och musik/Lyrics and music: Björn Afzelius
Album: Exil

Björn Afzelius wrote the following notes about his song:

"När Ronald Reagan blev USA's president 1980 tog världen ett stort kliv bakåt. Snart stod ryska och amerikanska kärnvapen nos mot nos vid gränsen mellan Västtyskland och DDR, och många fruktade det värsta. Även jag. En förfärlig tid - och en förfärlig president"

When Ronald Reagan became the President of the United States in 1980, the world took a large step backwards. Soon the Russian and American nuclear weapons were with us at the border between Western Germany and the DDR, and many feared the worst.. Even I. A terrible time and a terrible president."
Plötsligt öppnades våra ögon,
(Continues)
Contributed by Ceil Herman 2018/11/14 - 16:44
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Avoir 20 ans dans les Aurès

Avoir 20 ans dans les Aurès
[1972]
Un film di René Vautier
A motion picture by René Vautier
Un film de René Vautier
René Vautierin elokuva
Canzoni / Songs / Chansons / Laulut:
1. Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Pierre Tisserand
2. / 3. / 4. Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: René Vautier / Bernard Ramel / Yves Branellec
Interprete / Performed by / Interprétées par / Laulaja: Yves Branellec

Nell'aprile del 1961, nel massiccio dell'Aurès, in Algeria, opera un commando dell'esercito francese composto da soldati di leva bretoni, chiamato ad affrontare un gruppo dell'Armata di Liberazione Nazionale algerina. Il commando francese cattura un prigioniero algerino; è in questo momento che uno dei soldati bretoni feriti durante il combattimento, che nella vita civile fa il maestro elementare, rivive gli eventi che ha vissuto assieme ai sui... (Continues)
1. Nous aussi, nous marchions
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/11/14 - 00:21
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Tres locuras

Tres locuras
(2018)

La canzone finale del film La noche de 12 años del regista Alvaro Brechner.


Una buia notte lunga dodici anni. Notte passata in carceri disumane, avamposti freddi e inospitali trasformati in prigioni, celle puzzolenti. Uruguay, 1973. Il futuro presidente del paese Pepe Mujica viene arrestato insieme ad altri due compagni tupamaros durante un’azione segreta con l’evidente scopo di annientare l’opposizione. L’obiettivo non è però uccidere i resistenti, fatto che potrebbe scatenare rivolte, piuttosto farli diventare pazzi.

Le giornate dei prigionieri sono segnate dal vuoto, dalla totale assenza di riferimenti. Nessuna notizia arriva loro. Non possono parlarsi, incontrarsi, scrivere. Tre uomini in balia del nulla, sostenuti esclusivamente dagli ideali politici e da una profonda umanità che anche nelle peggiori condizioni fa loro provare empatia persino per i carcerieri. Un tragitto... (Continues)
Para los que vengan
(Continues)
2018/11/13 - 23:42

Il governo italiano prepotente come un cane

Anonymous
Il governo italiano prepotente come un cane
[1914-18]
Canto raccolto da Franco Castelli nell'Alessandrino, dalla voce della madre Gemma Milanese.
Nel volume "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.

"Canto che coniuga, in una sintesi di rara forza evocativa: la denuncia della prepotenza del potere; il senso di appartenenza alla nazione; il giudizio critico che accomuna preti, imboscati e signori; il divario sociale che la guerra ha esaltato esponendo alle atrocità dei combattimenti solo i poveretti, mandati a morire in mezzo a quei reticolati."
Il governo italiano
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/13 - 21:59
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Ma parliamo dunque di questi imboscati

Anonymous
Ma parliamo dunque di questi imboscati
[1914-18]
Un canto raccolto negli anni 60 a Novara e ad Arzignano (VI), presente nel volume "E non mai più la guerra", di Cesare Bermani e Antonella De Palma, pubblicato dalla Società di mutuo soccorso Ernesto de Martino nel 2015

Riportato anche in "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.

Nella propaganda ufficiale la figura dell'imboscato era assimilata a quella del disertore, traditori della patria. Già nelle trincee il sentimento era diverso, che gli imboscati erano gli ufficiali nelle retrovie e i signori e i ministri che tiravano i fili della guerra stando a casa "con le loro mogli sui letti di lana", come recita un'altra strofetta di quel periodo. Ma qui la coscienza di classe e insieme la lucida consapevolezza che un lavoratore non può che essere contro la guerra trasformano l'operaio/imboscato... (Continues)
Ma parliamo dunque di questi imboscati
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/13 - 21:06
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All in All

All in All
Musica e testo / Music and lyrics / Musique et paroles / Musik und Text / Sävel ja sanat: Nils Wandrey

This song won the fifth prize at the 2018 German Peace Song Contest.

Click here to listen to the song.
We've been down this road before
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2018/11/13 - 11:25

U fìgghie a la uèrre

Anonymous
U fìgghie a la uèrre
[1914-18?]
Canzone (di autore anonimo?) che ho trovato per caso sul sito del Centro Studi Baresi, come riferito dal sig. Linsalata, di anni 58, portuale, che l’apprese da suo nonno.
La versione in italiano si trova in "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore. Purtroppo non dispongo del volume e on line non mi è consentita la visualizzazione del testo.
Ci t’ambarò de disce la paròle
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/12 - 23:11
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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La Blanche Hermine et Le départ du partisan

La Blanche Hermine <i>et</i> Le départ du partisan
Un tardivo intervento - buttato giù come viene - da NON addetto ai lavori (ho girato la Bretagna in bici, ma non me ne sono occupato "politicamente", peccato mortale).
Nella canzone di Servat non vedo particolari richiami alle "vandee". Non solo per ragioni geografiche (anche se la "Vandea militare" arrivò sicuramente fino a Nantes), ma proprio ideologiche.
Caso mai si richiama alla rivolta dei "Berretti rossi" che insorsero contro Luigi XIV, ossia contro la monarchia assoluta e per questo vennero duramente repressi (impiccati a centinaia, campanili abbattuti per rappresaglia...). Mi risulta che quando Servat la scrisse c'era in Bretagna una forte mobilitazione popolare (e contadina in particolare) per esempio contro la distruzione del bocage, una lotta a cui hanno fatto esplicito riferimento i resistenti di Notre Dame des Landes (contro la costruzione di un - devastante - nuovo aeroporto... (Continues)
Gianni Sartori 2018/11/12 - 17:00
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E se i tedeschi

Anonymous
E se i tedeschi
Per la serie"A volte ritornano"....

VICENZA: I DISCENDENTI POLITICI DEI COLLABORAZIONISTI REPUBBLICHINI REVISIONANO LA STORIA

(Gianni Sartori)

Nel mio articolo in memoria di Sarà Gesses (la bambina ebrea di Padova, prima segregata nel campo di Vò Vecchio, transitata poi per la Risiera di San Sabba e infine assassinata all’arrivo nel campo di Auschwitz) avevo stigmatizzato quanto sta scritto – inciso – nella lapide di Villa Contarini Venier in memoria dei deportati ebrei che non fecero ritorno a casa, ossia un generico: “…durante l’occupazione tedesca…”.

Sostanzialmente un modo per stendere un velo poco pietoso sulle responsabilità dei fascisti e della polizia nostrani.

Il 10 novembre la cosa si è ripetuta a Vicenza, città medaglia d’oro della Resistenza, ma da qualche mese sotto un’amministrazione di destra, tanto di destra.

L’eccidio dei “Dieci martiri” (1944) viene ricordato ogni... (Continues)
Gianni Sartori 2018/11/12 - 16:34
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Ave Dreamer

Ave Dreamer
[2016]
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017

I Tell a Fly concludes with this song on which Clementine warns "Barbarians are coming!" Q magazine asked him who are the Barbarians? He replied: "The people who perpetuate fear. Since about 2010, I've noticed there's been this focus that we must be scared, we must be on our toes. And the best way to stop that fear is to keep dreaming, which is why I sing 'Dreamers, stay strong!'" (Songfacts)
(Going on and on an on
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/11 - 22:14
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Quintessence

Quintessence
[2016]
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017
Somewhere beyond the iron fence
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/11 - 21:52
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Phantom of Aleppoville

Phantom of Aleppoville
[2016]
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017

Una riflessione a partire dalla propria esperienza, quando da bambino e da ragazzo Benjamin Clementine – londinese trapiantato a Parigi, dove visse per strada molti anni - fu più volte vittima di violenze. E dal piano personale e particolare il grande artista inglese passa a quello mondiale, universale: le vittime delle guerre sono vittime di bulli, paesi potenti e tracotanti come gli USA e la Gran Bretagna bullizzano altri paesi: "Aleppoville is a place where many are bullied if not all, but no one understands nor see why; Phantom." (BC su Rockshot Music Magazine)

"I wouldn’t say it’s just to do with Syria. It is also to do with my own life and talking about me getting bullied by all sorts of people… I certainly am very fortunate that I am not experiencing what the people... (Continues)
(we won't leave you alone, we want you to die, we won't leave you alone)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/11 - 21:39
Song Itineraries: Child Abuse
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Hunger Strike

Hunger Strike
Grazie x tutte le info!
Sonia 2018/11/11 - 21:28
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The Kingdom of the Cross

The Kingdom of the Cross
not 'A cross the psalm' but 'Across the Somme' (river)
Mike 2018/11/11 - 20:50
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Escusè muà pur mon franzè

Escusè muà pur mon franzè
Riccardo Venturi, 11-11-2018 20:41

Translator's Note. I thought at first about translating the parts in broken French into sort of Gallicized lingo, translating into English only the parts in correct French and, obviously, those in Sicilian. This would result, however, in something really awkward. So, I decided to translate the whole lyrics into standard English. Rather obviously, such a translation cannot reproduce the special flavour of the original; I think this could be only made by translating it into French.
I APOLOGIZE FOR MY POOR FRENCH
(Continues)
2018/11/11 - 20:43
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Bukaera

Bukaera
(Maketa, 1986)
Gizon, emakume eta umeak
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/11/11 - 17:46
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Desertorea

Desertorea
(Maketa, 1986)
Ez dago lurrean
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/11/11 - 17:41
Song Itineraries: Deserters
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Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]

Warszawianka 1905 roku [Варшавянка;  La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
2w. Versione norvegese degli Ohnesorg
2w. Norwegian version by Ohnesorg


Ohnesorg EP (2013)



Da/from ohnesorg.bandcamp.com
Til barrikadene
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/11/11 - 17:24
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Bella Ciao

Anonymous
Bella Ciao
16c. Bella ciao (Versione norvegese degli Ohnesorg)
16c. Bella ciao (Norwegian version by Ohnesorg)

Ohnesorg EP (2013)

Da/from ohnesorg.bandcamp.com

I morgengryet, i det vi sto opp.
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/11/11 - 17:15
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Valet

Valet
The original is "Song of Choice" by Peggy Seeger
THE CHOICE
(Continues)
Contributed by Ceil Herman 2018/11/11 - 00:09
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Rank & File

Rank & File
[2018]
Parole e musica di Moses Sumney
Nell'EP "Black in Deep Red, 2014"

Canzone ispirata alle proteste seguite all'omicidio del diciottenne nero Michael Brown, avvenuto il 9 agosto 2014 a Ferguson, Missouri, ad opera dell'agente di polizia Darren Wilson, un bianco. Sulle prime la corte di Saint Louis decise di non incriminare nemmeno l'assassino, facendo ricorso ad una procedura molto sommaria, irrituale, che scatenò la rabbia della comunità nera. Alle proteste lo Stato oppose non solo la polizia in assetto antisommossa ma addirittura squadre speciali SWAT pesantemente armate, militarizzando la città e dichiarando il coprifuoco.
Poi l'inchiesta fu avocata dalle autorità federali, le quali comunque sentenziarono che Wilson aveva agito per legittima difesa.
Curiosamente però la città di Ferguson ha accettato di pagare un risarcimento di 1,5 milioni di dollari alla famiglia di Brown...
They're in soldier mode, they're in toy soldier mode right now
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/10 - 22:33
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Pigs, Sheep and Wolves

Pigs, Sheep and Wolves
[2000]
Parole e musica di Paul Simon
Nell'album "You're the One", recentemente ripresa in "In the Blue Light" (2018), featuring Winton Marsalis




Una fattoria degli animali di orwelliana memoria, dove i grassi porcelli dominano sugli altri animali, primi fra tutti le miti pecore... In lontananza, sulla collina, i lupi, i reietti della società... Una pecora, allontanatasi dal gregge, viene trovata barbaramente uccisa, scuoiata... Al lupo! Al lupo!... Ma siamo proprio certi che siano loro i predatori? O forse anch'essi sono solo dei capri espiatori?

I maiali, per restare al potere, per restare grossi e grassi, hanno bisogno che le pecore abbiano paura dei lupi, ma soni i porci stessi a macellarle senza che loro nemmeno se ne avvedano...
Big and fat
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/10 - 21:00
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Deserter's Song

Mean Lawyers
Deserter's Song
2010
A wretched play [demo]

Ho trovato questa canzone su YT, non si riesce però a trovare alcuna notizia sulla band in questione.
All i've seen during my service.. a handle of invaded cities
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/11/10 - 12:23
Song Itineraries: Deserters
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Il general Cadorna

Anonymous
Il general Cadorna
Il motivetto di questa canzone è lo stesso usato in ogni guerra. Durante la guerra d'Africa c'era: Er Negusse da piccolo faceva l'aviatore, pe' risparmià benzina pisciava ner motore. E ancora, faceva il muratore e per risparmiar la calce cacava sul mattone ,eccetera. Il ritornello, almeno in provincia di Roma, era: Pompa Cè', pompa che va bbè. Oppure, Bomba c'è, arifìcchete si te 'nnè (nasconditi se vuoi).
Roberto Zac 2018/11/10 - 09:41




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