America
Anonymous
Testo reperito in questa pagina
Nell’America che siamo arrivati
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2018/11/15 - 19:41
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
I frà 'd San Bernardin
Anonymous
[1917]
Testo piemontese risalente alla Rivolta del Pane di Torino, 21-24 agosto 1917
Nel volume "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.
Sull'insurrezione operaia di Torino del 1917 contro la guerra e contro la fame si veda Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo).
Qui basti ricordare che le due strofette in piemontese si riferiscono ad un episodio contestuale a quella rivolta, quando il 23 agosto la gente assalì, saccheggiò e bruciò il convento e la chiesa di San Bernardino nel quartiere Borgo San Paolo. Ciò avvenne perchè solo qualche tempo prima i frati avevano brutalmente malmenato, e forse seviziato, alcuni ragazzini che si erano introdotti nell'orto del convento per rubare della frutta...
Questo il racconto da "Storia di Torino operaia e socialista", di Paolo Spriano, 1972, p.... (Continues)
Testo piemontese risalente alla Rivolta del Pane di Torino, 21-24 agosto 1917
Nel volume "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.
Sull'insurrezione operaia di Torino del 1917 contro la guerra e contro la fame si veda Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo).
Qui basti ricordare che le due strofette in piemontese si riferiscono ad un episodio contestuale a quella rivolta, quando il 23 agosto la gente assalì, saccheggiò e bruciò il convento e la chiesa di San Bernardino nel quartiere Borgo San Paolo. Ciò avvenne perchè solo qualche tempo prima i frati avevano brutalmente malmenato, e forse seviziato, alcuni ragazzini che si erano introdotti nell'orto del convento per rubare della frutta...
Questo il racconto da "Storia di Torino operaia e socialista", di Paolo Spriano, 1972, p.... (Continues)
I frà 'd San Bernardin
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/15 - 17:37
Le Carillon d’Harlem
Chanson française – Le Carillon d’Harlem – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 107
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, XI)
Dialogue Maïeutique
Le Carillon d’Harlem, Marco Valdo M.I. mon ami, serait-ce qu’il y aurait fête et que la paix serait descendue telle un ange bleu sur la ville au bord du lac d’Haarlemmermeer, depuis lors asséché et pour partie reconverti en aéroport.
Comme te le dira à son début la chanson, réplique Marco Valdo M.I., le carillon et les cloches d’Harelem sonnent l’heure à l’accoutumée. C’est l’hiver, tombe la neige molle ; mais très vite, malgré un premier silence de consternation, les cloches et le carillon reprennent de plus belle et appellent à la résistance... (Continues)
Ulenspiegel le Gueux – 107
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, XI)
Dialogue Maïeutique
Le Carillon d’Harlem, Marco Valdo M.I. mon ami, serait-ce qu’il y aurait fête et que la paix serait descendue telle un ange bleu sur la ville au bord du lac d’Haarlemmermeer, depuis lors asséché et pour partie reconverti en aéroport.
Comme te le dira à son début la chanson, réplique Marco Valdo M.I., le carillon et les cloches d’Harelem sonnent l’heure à l’accoutumée. C’est l’hiver, tombe la neige molle ; mais très vite, malgré un premier silence de consternation, les cloches et le carillon reprennent de plus belle et appellent à la résistance... (Continues)
Et la neige, la neige doucement neige
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/11/14 - 18:53
Jag ville åka till öknen
Mikael Wiehe wrote the following notes on his website www.mikaelwiehe.se:
"Irak överföll Kuwait. USA med flera överföll sin tidigare allierade Irak. Sången skrevs efter denna så kallade Operation Ökenstorm."
"Iraq attacked Kuwait. USA with many others attacked their earlier allied Iraq. The song was written after the so-called Operation Desert Storm."
"Irak överföll Kuwait. USA med flera överföll sin tidigare allierade Irak. Sången skrevs efter denna så kallade Operation Ökenstorm."
"Iraq attacked Kuwait. USA with many others attacked their earlier allied Iraq. The song was written after the so-called Operation Desert Storm."
I WANTED TO TRAVEL TO THE DESERT
(Continues)
(Continues)
Contributed by Ceil Herman 2018/11/14 - 17:00
Escusè muà pur mon franzè
ANTEEKSI HUONO SUOMENI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2018/11/14 - 10:32
Escusè muà pur mon franzè
ANTEKS MUN HOONO SOOMI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2018/11/14 - 10:31
Dulce Et Decorum Est
SULOISTA JA KUNNIAKASTA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2018/11/14 - 10:28
Tres locuras
(2018)
La canzone finale del film La noche de 12 años del regista Alvaro Brechner.
Una buia notte lunga dodici anni. Notte passata in carceri disumane, avamposti freddi e inospitali trasformati in prigioni, celle puzzolenti. Uruguay, 1973. Il futuro presidente del paese Pepe Mujica viene arrestato insieme ad altri due compagni tupamaros durante un’azione segreta con l’evidente scopo di annientare l’opposizione. L’obiettivo non è però uccidere i resistenti, fatto che potrebbe scatenare rivolte, piuttosto farli diventare pazzi.
Le giornate dei prigionieri sono segnate dal vuoto, dalla totale assenza di riferimenti. Nessuna notizia arriva loro. Non possono parlarsi, incontrarsi, scrivere. Tre uomini in balia del nulla, sostenuti esclusivamente dagli ideali politici e da una profonda umanità che anche nelle peggiori condizioni fa loro provare empatia persino per i carcerieri. Un tragitto... (Continues)
La canzone finale del film La noche de 12 años del regista Alvaro Brechner.
Una buia notte lunga dodici anni. Notte passata in carceri disumane, avamposti freddi e inospitali trasformati in prigioni, celle puzzolenti. Uruguay, 1973. Il futuro presidente del paese Pepe Mujica viene arrestato insieme ad altri due compagni tupamaros durante un’azione segreta con l’evidente scopo di annientare l’opposizione. L’obiettivo non è però uccidere i resistenti, fatto che potrebbe scatenare rivolte, piuttosto farli diventare pazzi.
Le giornate dei prigionieri sono segnate dal vuoto, dalla totale assenza di riferimenti. Nessuna notizia arriva loro. Non possono parlarsi, incontrarsi, scrivere. Tre uomini in balia del nulla, sostenuti esclusivamente dagli ideali politici e da una profonda umanità che anche nelle peggiori condizioni fa loro provare empatia persino per i carcerieri. Un tragitto... (Continues)
Para los que vengan
(Continues)
(Continues)
2018/11/13 - 23:42
Il governo italiano prepotente come un cane
Anonymous
[1914-18]
Canto raccolto da Franco Castelli nell'Alessandrino, dalla voce della madre Gemma Milanese.
Nel volume "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.
"Canto che coniuga, in una sintesi di rara forza evocativa: la denuncia della prepotenza del potere; il senso di appartenenza alla nazione; il giudizio critico che accomuna preti, imboscati e signori; il divario sociale che la guerra ha esaltato esponendo alle atrocità dei combattimenti solo i poveretti, mandati a morire in mezzo a quei reticolati."
Canto raccolto da Franco Castelli nell'Alessandrino, dalla voce della madre Gemma Milanese.
Nel volume "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.
"Canto che coniuga, in una sintesi di rara forza evocativa: la denuncia della prepotenza del potere; il senso di appartenenza alla nazione; il giudizio critico che accomuna preti, imboscati e signori; il divario sociale che la guerra ha esaltato esponendo alle atrocità dei combattimenti solo i poveretti, mandati a morire in mezzo a quei reticolati."
Il governo italiano
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/13 - 21:59
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
Ma parliamo dunque di questi imboscati
Anonymous
[1914-18]
Un canto raccolto negli anni 60 a Novara e ad Arzignano (VI), presente nel volume "E non mai più la guerra", di Cesare Bermani e Antonella De Palma, pubblicato dalla Società di mutuo soccorso Ernesto de Martino nel 2015
Riportato anche in "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.
Nella propaganda ufficiale la figura dell'imboscato era assimilata a quella del disertore, traditori della patria. Già nelle trincee il sentimento era diverso, che gli imboscati erano gli ufficiali nelle retrovie e i signori e i ministri che tiravano i fili della guerra stando a casa "con le loro mogli sui letti di lana", come recita un'altra strofetta di quel periodo. Ma qui la coscienza di classe e insieme la lucida consapevolezza che un lavoratore non può che essere contro la guerra trasformano l'operaio/imboscato... (Continues)
Un canto raccolto negli anni 60 a Novara e ad Arzignano (VI), presente nel volume "E non mai più la guerra", di Cesare Bermani e Antonella De Palma, pubblicato dalla Società di mutuo soccorso Ernesto de Martino nel 2015
Riportato anche in "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.
Nella propaganda ufficiale la figura dell'imboscato era assimilata a quella del disertore, traditori della patria. Già nelle trincee il sentimento era diverso, che gli imboscati erano gli ufficiali nelle retrovie e i signori e i ministri che tiravano i fili della guerra stando a casa "con le loro mogli sui letti di lana", come recita un'altra strofetta di quel periodo. Ma qui la coscienza di classe e insieme la lucida consapevolezza che un lavoratore non può che essere contro la guerra trasformano l'operaio/imboscato... (Continues)
Ma parliamo dunque di questi imboscati
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/13 - 21:06
E se i tedeschi
Anonymous
Per la serie"A volte ritornano"....
VICENZA: I DISCENDENTI POLITICI DEI COLLABORAZIONISTI REPUBBLICHINI REVISIONANO LA STORIA
(Gianni Sartori)
Nel mio articolo in memoria di Sarà Gesses (la bambina ebrea di Padova, prima segregata nel campo di Vò Vecchio, transitata poi per la Risiera di San Sabba e infine assassinata all’arrivo nel campo di Auschwitz) avevo stigmatizzato quanto sta scritto – inciso – nella lapide di Villa Contarini Venier in memoria dei deportati ebrei che non fecero ritorno a casa, ossia un generico: “…durante l’occupazione tedesca…”.
Sostanzialmente un modo per stendere un velo poco pietoso sulle responsabilità dei fascisti e della polizia nostrani.
Il 10 novembre la cosa si è ripetuta a Vicenza, città medaglia d’oro della Resistenza, ma da qualche mese sotto un’amministrazione di destra, tanto di destra.
L’eccidio dei “Dieci martiri” (1944) viene ricordato ogni... (Continues)
VICENZA: I DISCENDENTI POLITICI DEI COLLABORAZIONISTI REPUBBLICHINI REVISIONANO LA STORIA
(Gianni Sartori)
Nel mio articolo in memoria di Sarà Gesses (la bambina ebrea di Padova, prima segregata nel campo di Vò Vecchio, transitata poi per la Risiera di San Sabba e infine assassinata all’arrivo nel campo di Auschwitz) avevo stigmatizzato quanto sta scritto – inciso – nella lapide di Villa Contarini Venier in memoria dei deportati ebrei che non fecero ritorno a casa, ossia un generico: “…durante l’occupazione tedesca…”.
Sostanzialmente un modo per stendere un velo poco pietoso sulle responsabilità dei fascisti e della polizia nostrani.
Il 10 novembre la cosa si è ripetuta a Vicenza, città medaglia d’oro della Resistenza, ma da qualche mese sotto un’amministrazione di destra, tanto di destra.
L’eccidio dei “Dieci martiri” (1944) viene ricordato ogni... (Continues)
Gianni Sartori 2018/11/12 - 16:34
Ave Dreamer
[2016]
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017
I Tell a Fly concludes with this song on which Clementine warns "Barbarians are coming!" Q magazine asked him who are the Barbarians? He replied: "The people who perpetuate fear. Since about 2010, I've noticed there's been this focus that we must be scared, we must be on our toes. And the best way to stop that fear is to keep dreaming, which is why I sing 'Dreamers, stay strong!'" (Songfacts)
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017
I Tell a Fly concludes with this song on which Clementine warns "Barbarians are coming!" Q magazine asked him who are the Barbarians? He replied: "The people who perpetuate fear. Since about 2010, I've noticed there's been this focus that we must be scared, we must be on our toes. And the best way to stop that fear is to keep dreaming, which is why I sing 'Dreamers, stay strong!'" (Songfacts)
(Going on and on an on
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/11 - 22:14
Quintessence
[2016]
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017
Somewhere beyond the iron fence
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/11 - 21:52
Phantom of Aleppoville
[2016]
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017
Una riflessione a partire dalla propria esperienza, quando da bambino e da ragazzo Benjamin Clementine – londinese trapiantato a Parigi, dove visse per strada molti anni - fu più volte vittima di violenze. E dal piano personale e particolare il grande artista inglese passa a quello mondiale, universale: le vittime delle guerre sono vittime di bulli, paesi potenti e tracotanti come gli USA e la Gran Bretagna bullizzano altri paesi: "Aleppoville is a place where many are bullied if not all, but no one understands nor see why; Phantom." (BC su Rockshot Music Magazine)
"I wouldn’t say it’s just to do with Syria. It is also to do with my own life and talking about me getting bullied by all sorts of people… I certainly am very fortunate that I am not experiencing what the people... (Continues)
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017
Una riflessione a partire dalla propria esperienza, quando da bambino e da ragazzo Benjamin Clementine – londinese trapiantato a Parigi, dove visse per strada molti anni - fu più volte vittima di violenze. E dal piano personale e particolare il grande artista inglese passa a quello mondiale, universale: le vittime delle guerre sono vittime di bulli, paesi potenti e tracotanti come gli USA e la Gran Bretagna bullizzano altri paesi: "Aleppoville is a place where many are bullied if not all, but no one understands nor see why; Phantom." (BC su Rockshot Music Magazine)
"I wouldn’t say it’s just to do with Syria. It is also to do with my own life and talking about me getting bullied by all sorts of people… I certainly am very fortunate that I am not experiencing what the people... (Continues)
(we won't leave you alone, we want you to die, we won't leave you alone)
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/11 - 21:39
Song Itineraries:
Child Abuse
The Kingdom of the Cross
not 'A cross the psalm' but 'Across the Somme' (river)
Mike 2018/11/11 - 20:50
Escusè muà pur mon franzè
Riccardo Venturi, 11-11-2018 20:41
Translator's Note. I thought at first about translating the parts in broken French into sort of Gallicized lingo, translating into English only the parts in correct French and, obviously, those in Sicilian. This would result, however, in something really awkward. So, I decided to translate the whole lyrics into standard English. Rather obviously, such a translation cannot reproduce the special flavour of the original; I think this could be only made by translating it into French.
Translator's Note. I thought at first about translating the parts in broken French into sort of Gallicized lingo, translating into English only the parts in correct French and, obviously, those in Sicilian. This would result, however, in something really awkward. So, I decided to translate the whole lyrics into standard English. Rather obviously, such a translation cannot reproduce the special flavour of the original; I think this could be only made by translating it into French.
I APOLOGIZE FOR MY POOR FRENCH
(Continues)
(Continues)
2018/11/11 - 20:43
Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
2w. Versione norvegese degli Ohnesorg
2w. Norwegian version by Ohnesorg
2w. Norwegian version by Ohnesorg
Til barrikadene
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/11/11 - 17:24
Bella Ciao
Anonymous
16c. Bella ciao (Versione norvegese degli Ohnesorg)
16c. Bella ciao (Norwegian version by Ohnesorg)
Ohnesorg EP (2013)
Da/from ohnesorg.bandcamp.com
16c. Bella ciao (Norwegian version by Ohnesorg)
Ohnesorg EP (2013)
Da/from ohnesorg.bandcamp.com
I morgengryet, i det vi sto opp.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/11/11 - 17:15
Valet
The original is "Song of Choice" by Peggy Seeger
THE CHOICE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Ceil Herman 2018/11/11 - 00:09
Rank & File
[2018]
Parole e musica di Moses Sumney
Nell'EP "Black in Deep Red, 2014"
Canzone ispirata alle proteste seguite all'omicidio del diciottenne nero Michael Brown, avvenuto il 9 agosto 2014 a Ferguson, Missouri, ad opera dell'agente di polizia Darren Wilson, un bianco. Sulle prime la corte di Saint Louis decise di non incriminare nemmeno l'assassino, facendo ricorso ad una procedura molto sommaria, irrituale, che scatenò la rabbia della comunità nera. Alle proteste lo Stato oppose non solo la polizia in assetto antisommossa ma addirittura squadre speciali SWAT pesantemente armate, militarizzando la città e dichiarando il coprifuoco.
Poi l'inchiesta fu avocata dalle autorità federali, le quali comunque sentenziarono che Wilson aveva agito per legittima difesa.
Curiosamente però la città di Ferguson ha accettato di pagare un risarcimento di 1,5 milioni di dollari alla famiglia di Brown...
Parole e musica di Moses Sumney
Nell'EP "Black in Deep Red, 2014"
Canzone ispirata alle proteste seguite all'omicidio del diciottenne nero Michael Brown, avvenuto il 9 agosto 2014 a Ferguson, Missouri, ad opera dell'agente di polizia Darren Wilson, un bianco. Sulle prime la corte di Saint Louis decise di non incriminare nemmeno l'assassino, facendo ricorso ad una procedura molto sommaria, irrituale, che scatenò la rabbia della comunità nera. Alle proteste lo Stato oppose non solo la polizia in assetto antisommossa ma addirittura squadre speciali SWAT pesantemente armate, militarizzando la città e dichiarando il coprifuoco.
Poi l'inchiesta fu avocata dalle autorità federali, le quali comunque sentenziarono che Wilson aveva agito per legittima difesa.
Curiosamente però la città di Ferguson ha accettato di pagare un risarcimento di 1,5 milioni di dollari alla famiglia di Brown...
They're in soldier mode, they're in toy soldier mode right now
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/10 - 22:33
Pigs, Sheep and Wolves
[2000]
Parole e musica di Paul Simon
Nell'album "You're the One", recentemente ripresa in "In the Blue Light" (2018), featuring Winton Marsalis
Una fattoria degli animali di orwelliana memoria, dove i grassi porcelli dominano sugli altri animali, primi fra tutti le miti pecore... In lontananza, sulla collina, i lupi, i reietti della società... Una pecora, allontanatasi dal gregge, viene trovata barbaramente uccisa, scuoiata... Al lupo! Al lupo!... Ma siamo proprio certi che siano loro i predatori? O forse anch'essi sono solo dei capri espiatori?
I maiali, per restare al potere, per restare grossi e grassi, hanno bisogno che le pecore abbiano paura dei lupi, ma soni i porci stessi a macellarle senza che loro nemmeno se ne avvedano...
Parole e musica di Paul Simon
Nell'album "You're the One", recentemente ripresa in "In the Blue Light" (2018), featuring Winton Marsalis
Una fattoria degli animali di orwelliana memoria, dove i grassi porcelli dominano sugli altri animali, primi fra tutti le miti pecore... In lontananza, sulla collina, i lupi, i reietti della società... Una pecora, allontanatasi dal gregge, viene trovata barbaramente uccisa, scuoiata... Al lupo! Al lupo!... Ma siamo proprio certi che siano loro i predatori? O forse anch'essi sono solo dei capri espiatori?
I maiali, per restare al potere, per restare grossi e grassi, hanno bisogno che le pecore abbiano paura dei lupi, ma soni i porci stessi a macellarle senza che loro nemmeno se ne avvedano...
Big and fat
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/10 - 21:00
Deserter's Song
Mean Lawyers
2010
A wretched play [demo]
Ho trovato questa canzone su YT, non si riesce però a trovare alcuna notizia sulla band in questione.
A wretched play [demo]
Ho trovato questa canzone su YT, non si riesce però a trovare alcuna notizia sulla band in questione.
All i've seen during my service.. a handle of invaded cities
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/11/10 - 12:23
Song Itineraries:
Deserters
Il general Cadorna
Anonymous
Il motivetto di questa canzone è lo stesso usato in ogni guerra. Durante la guerra d'Africa c'era: Er Negusse da piccolo faceva l'aviatore, pe' risparmià benzina pisciava ner motore. E ancora, faceva il muratore e per risparmiar la calce cacava sul mattone ,eccetera. Il ritornello, almeno in provincia di Roma, era: Pompa Cè', pompa che va bbè. Oppure, Bomba c'è, arifìcchete si te 'nnè (nasconditi se vuoi).
Roberto Zac 2018/11/10 - 09:41
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Trovo questo brano come cantato dal Coro Valdossola in un concerto del 2010 per le celebrazioni del 150° anniversario dell'unità d'Italia.
Le prime tre strofe risalgono agli anni della costruzione del tunnel del Sempione, tra il 1898 ed il 1905, anno della sua inaugurazione. Si veda al proposito Un dì di maggio alle undici di notte. Ma l'ultima strofa è un'aggiunta posteriore, facendo riferimento alle battaglie sul Grappa (novembre 1917 e ottobre 1918) nel corso della Grande Guerra.
Morti in pace di lavoro, morti in guerra di mitraglia... non credo che allora molte vedovelle abbiano poi potuto consolarsi...