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Canzone per un soldato

Canzone per un soldato
Il testo mi sembra ALQUANTO INCOMPLETO
Lorenzo 2018/1/25 - 23:28

J'ai osé parler

J'ai osé parler
[1954-57]
Una poesia compresa in “Diwân de l'état-major", che poi insieme a “Matinale de mon peuple” - da dove è tratta Le temps des mots - costituì la raccolta così intitolata pubblicata nel 1961
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.

Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.

Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
J'ai osé parler !
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 13:54
Song Itineraries: The Algerian War

Le temps des mots

Le temps des mots
[1955]
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Una poesia compresa in “Matinale de mon peuple", pubblicata sulla rivista “Esprit” n. 232 del novembre 1955.
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.

Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.

Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
Cœur percé d’une hirondelle
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 13:31
Song Itineraries: The Algerian War

Les belles apparences

Les belles apparences
[1955]
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Una poesia compresa in “Matinale de mon peuple", pubblicata sulla rivista “Esprit” n. 232 del novembre 1955.
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.

Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.

Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
Le cœur à l'étroit
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 13:23
Song Itineraries: The Algerian War

Tracts

Tracts
[1954]
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Nella raccolta “Poèmes", con la prefazione di René Char, curata da Albert Camus e pubblicata da Gallimard nel 1954 nella collezione "Espoir".
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese.

Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.

Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
C’est un printemps de déchirures,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 13:06
Song Itineraries: The Algerian War

Si chanter mon amour c’est aimer ma patrie

Si chanter mon amour c’est aimer ma patrie
[1954]
Versi di Jean Sénac (1926-1973), poeta algerino che si esprimeva in francese.
Nella raccolta “Poèmes", con la prefazione di René Char, curata da Albert Camus e pubblicata da Gallimard nel 1954 nella collezione "Espoir".
Musica di Gilles Méchin, in “Gilles Méchin chante Jean Sénac - La vie au bout de la chanson”
Testo trovato sul sito di Gilles Méchin, compositore ed interprete francese (non so se sia il testo originale o un adattamento del compositore)

Jean Sénac era algerino, poeta, cristiano, socialista libertario, nazionalista, omosessuale, ammiratore della grande letteratura francese e algerina, amico di Camus e molti altri intellettuali della gauche francese.

Il poeta “che si firmava con il sole” e che, a differenza di tanti altri, non abbandonò mai la sua terra, fu barbaramente trucidato a colpi di coltello nel povero scantinato dove abitava ad Algeri, nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1973. I suoi assassini non sono mai stati individuati.
Si chanter mon amour c’est aimer ma patrie,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/25 - 12:06
Song Itineraries: The Algerian War
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Peppe Voltarelli: Il monumento

Peppe Voltarelli: Il monumento
[2014]
Testo e musica di Peppe Voltarelli
Peppe Voltarelli: Voce
Finaz: Chitarra elettrica
Paolo Baglioni: Batteria
Marco Bachi: Basso
Massimo Dedo: Tromba, trombone, arrangiamento fiati
Raffaele Brancati: Sax soprano
Album: Lamentarsi come ipotesi



Visto che oggi, 25 gennaio, sembra una giornata monumentale (e con Vladimir Vysotskij di mezzo non poteva che essere così), mi permetto di inserire questa originale reinterpretazione del tema “Monumento” da parte di Peppe Voltarelli. In casa mia tengo quattro santini di cantatori e sonatori: Georges Brassens, Léo Ferré, Jacques Brel (tutti e tre insieme su una cartolina speditami da Parigi da Oreste Scalzone), e Peppe Voltarelli. Brassens e Brel non li ho mai conosciuti. Con Léo Ferré ho scambiato una volta due o tre parole in un'osteria vicino a Castellina in Chianti (anzi, più vicina a Monteriggioni), prima che morisse. Con Peppe Voltarelli,... (Continues)
Eccolo, lo vedo da lontano
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/1/25 - 10:38

X... Français

X... Français
Allora, scusate, qui ho fatto un po' di casino (ma poco)...

1) Interpretazione di Laurent Terzieff e François Chaumette nel disco ecc. ecc.

2) Non si tratta di una canzone ma della lettura di una poesia, sebbene forse cantabile. Non mi risulta che "X... Français" sia stata mai messa in musica...

Per cui, o la eliminate o va messa negli Extra.

Saluti. Bau!
B.B. 2018/1/25 - 07:57
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Shalom shalom

Shalom shalom
bella la canzone
Greta carrara 2018/1/24 - 19:20
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Il general Cadorna

Anonymous
Il general Cadorna
Mio nonno materno morì sul Carso nel 1916 lasciando orfane due figlie, una nata nel 1913 (mia madre) e l'altra nata nel 1915 . Il suo nome è ricordato nel monumento ai caduti del paese ma il suo corpo non è mai stato ritrovato. Queste canzoni contro Cadorna sono sempre state cantate da mia nonna ma,tutte le volte che le sento ,mi prende un brivido perché penso alle sofferenze patite in quell'immane tragedia.
Mario Fabbri 2018/1/24 - 17:05
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Lezione di storia

Lezione di storia
"Bethger: Il lungo dolore" fu pubblicato, per la prima volta, nel 1976, dall'Editrice Sarda Fossataro
Riccardo Massole 2018/1/24 - 16:54
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Ἀσπίδι μεν Σαίων τις ἀγάλλεται [Fr. West 5, Tarditi 8]

Ἀσπίδι μεν Σαίων τις ἀγάλλεται [Fr. West 5, Tarditi 8]
da Osservazione rilassamento e assenza di giudizio (2014)

brano ascoltabile

Il secondo chakra, di colore arancione, funge da collegamento tra corpo e stati emotivi. Ad esso è associata la pulsione sessuale, e quindi il desiderio di vita. Il testo è un adattamento di un brano del poeta greco Archiloco, il quale sosteneva provocatoriamente che rimanere vivo fosse molto più importante che mantenere il proprio onore (nell’antica Grecia tornare da una battaglia senza scudo era l’onta peggiore per un soldato).
ARCHILOCO (SVADHISTANA)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/1/24 - 14:10
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Un posto chiamato Libertà

Un posto chiamato Libertà
Ursula in viaggio per Anarres

Ursula K. Le Guin
Riccardo Venturi 2018/1/24 - 12:00
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Defensa de Violeta Parra

Defensa de Violeta Parra
Lutto nel mondo della letteratura ispano americana. È scomparso il 23 gennaio a 103 anni Nicanor Parra Sandoval, creatore dell’«antipoesia» e considerato uno dei più significativi poeti in lingua spagnola del ventesimo secolo.

corriere.it
2018/1/23 - 23:19
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Hey, Nelly Nelly

Hey, Nelly Nelly
Come faceva notare a suo tempo Gustavo nella quarta strofa (quella del 1865) almeno nelle versioni disponibili nei video Judy Collins canta "now the fightin' is over" and non "come to the window". Ho corretto il testo di conseguenza.
Lorenzo 2018/1/23 - 22:19
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The Highwayman

The Highwayman
Volendo essere pignoli, non è corretto dire che le strofe non cantate da Loreena McKennitt siano quelle in corsivo, in quanto lei conclude la canzone con quella che è la penultima strofa, anche se in verità essa ricalca quasi completamente la prima. Omette solo l'ultima che a sua volta è la ripetizione della terza, con una sola variazione del tempo dei verbi bussare e fischiare. E' curioso invece il fatto che tutti omettano la responsabilità dello stalliere spione Tim.
Flavio Poltronieri 2018/1/23 - 20:51
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E garnison [E garnizon Lannuon]

E garnison [E garnizon Lannuon]
Dis-moi donc, mon cher ami, quelles nouvelles as-tu entendu à St. Malo d'où tu reviens ce soir. De bien joyeuses nouvelles à dire et plus encore à entendre pour vous, Flav Kadorvrec'her, les gens de la ville disent que Richard Gwenndour a prigentisé l'annuaire téléphonique. Jésus-ma-Doué, hennès hen eus ar pouar! Hourra...Sinemara...Dali...Ariboué...
Flavio Poltronieri 2018/1/23 - 17:26
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L'adieu du cavalier

L'adieu du cavalier
L'ADDIO DEL SOLDATO DI CAVALLERIA
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2018/1/23 - 16:58
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Why We Build the Wall

Why We Build the Wall
PERCHÉ STIAMO COSTRUENDO IL MURO
(Continues)
Contributed by Marco 2018/1/23 - 16:08
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L'étranger

La traduzione italiana l'ho trovata su Lyricstranslate, ma è ripresa da Quotidiano.net, forse da attribuirsi a Marco Marchi.
L'étranger
LO STRANIERO
(Continues)
Contributed by B.B. 2018/1/22 - 22:49
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Jødisk partisansang

Jødisk partisansang
Svensk tolkning Bengt Berg (varmlands litteratur)
PARTISANSÅNG
(Continues)
Contributed by ruoccikommi 2018/1/22 - 20:47
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Die Ballade vom Nachahmungstrieb

Die Ballade vom Nachahmungstrieb
Chanson allemande – Die Ballade vom Nachahmungstrieb – Erich Kästner – 1931

Chanson écrite par Erich Kästner et publiée le 24 mars 1931 dans l’hebdomadaire Die Weltbühne, dirigé par Kurt Tucholsky en 1926 et 1927, et puis, par son ami Carl von Ossietzky jusqu’à son arrestation en 1933.

Les nazis arrêtèrent Carl von Ossietzky, avec des milliers d’opposants au lendemain du pseudo- « incendie du Reichstag ». Ce fut alors qu’ils commencèrent à jouer, à s’amuser sadiquement avec toutes ces vies réduites en captivité, vraiment comme le font les protagonistes de cette « Ballade de l’imitation » ; un groupe d’enfants, curieux de savoir ce qu’éprouvent les grands lorsqu’ils exécutent un criminel, décident de pendre par jeu l’un d’eux, Fritz Naumann, après l’avoir sommairement poursuivi en justice comme voleur… Lorsque un adulte s’aperçoit que le jeu s’est changé en tragédie, il est alors trop tard…... (Continues)
LA BALLADE DES CAMÉLÉONS
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/1/22 - 14:48
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Valery

Valery
Chissà poi perché, a suo tempo, la avevo messa tra gli "Extra" questa canzone. E, difatti, oggi ce la tolgo e la riporto al suo autore, al grande Alfredo Cohen. Come si dice in altri ambiti, "un atto dovuto".
Riccardo Venturi 2018/1/22 - 06:01
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Peace

Peace
Album Come Away With Me
PEACE
(Continues)
2018/1/21 - 22:05
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Sir Hugh, or The Jew's Daughter, or Hugh Of Lincoln, Showing The Cruelty Of A Jew's Daughter

Anonymous
Sir Hugh, <i>or</i> The Jew's Daughter, <i>or</i> Hugh Of Lincoln, Showing The Cruelty Of A Jew's Daughter
Cara Cattia, a proposito di macabre canzoni su questo tema, nemmeno qui da noi si scherza, conosci "La barbara ostessa"? Anche la cara Dodi Moscati l'aveva interpretata col titolo "L'orrenda madre" nel suo primo disco del 1973 nella riscrittura di Giuseppe Bracali, dello stesso episodio esiste anche la versione del cantastorie Pietro Tenti di Pavia pubblicata su un foglio volante. Se Gabriel Yacoub avesse conosciuto questa canzone, ci scommetto che l'avrebbe inserita nel repertorio dei Malicorne dei tempi d'oro, che ne dici Riccardo? Il canto inizia così, Dodi sostituisce solamente la parola "somigliare" con "uguagliare":

"Se i cannibali sono feroci, una donna li può somigliare e una madre li può superare per l'infamia del barbaro cuor...."

Anche "Il 12 d’agosto un fatto s’è scoperto" descrive lo stesso episodio:

http://www.archiviosonoro.org/archivio...
Flavio Poltronieri 2018/1/21 - 12:59
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L'ultimo viaggio

L'ultimo viaggio
Questa storia merita di essere raccontata. Carolina Lombroso, sposata ad Eugenio Calò (l'Eugenio della canzone), allora operante come partigiano nell'aretino, abitava nella casa di campagna dei genitori del marito a Cascia di Reggello, paese in provincia di Firenze. Nella stessa abitazione si trovavano anche i suoi tre figli: Elena (7 anni); Renzo (5 anni) e Albertino (2 anni) e la sorella di Eugenio, Clara Calò, assieme ai suoi due figli: Tullio (7 anni) e Claudia (5 anni), sfollati da Livorno. Assieme a loro c'erano anche Lidia Baquis, madre di Eugenio e Clara, ed altri due suoi figli: Ada e Renato Calò con la famiglia, provenienti da Roma, dove erano riusciti a sfuggire alle razzie.
Quando il maresciallo maggiore dei carabinieri di Reggello ricevette l'ordine di arresto dal questore di Firenze, Manna, cercò di dare loro il tempo di fuggire. La sera dell'11 marzo 1944 si recò presso la... (Continues)
Luca Falchini 2018/1/21 - 12:39
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Racists

Racists
Scusate, il link alla nota 2 - quello al sito del BLM - l'ho formattato male...
B.B. 2018/1/20 - 22:54
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Cupe Vampe

Cupe Vampe
Encore une fois, l’Europe démontre plutôt que sa propre incapacité, sa propre inconsistance au delà d'un système de production et consommation. Produis, consomme, crève nous chantions il y a 10 ans en se moquant de la triade prédominante.

Quelque chose a changé et pas pour le mieux par ici; on consomme davantage et on produit moins, de moins en moins et on crève beaucoup plus, et d'une sale, sale mort.

Années de guerre féroce au bord de la mer Adriatique: morts, blessés, horreur. Années de lâcheté, de désintérêt, ou des autres intérêts, de quelque avantage même énorme.

L'Europe qui veut compter, celle qui fait ses comptes et avec laquelle il faut compter, au cours de ce siècle avec les lois raciales e la destruction de sa composante juive, a commis une abomination que la guerre et la Résistance nous ont poussés à croire si non pardonnée, au moins fortement purgée. La Yougoslavie nous... (Continues)
SOMBRES FLAMMES
(Continues)
2018/1/20 - 21:51
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Le prince d'Orange

Le prince d'Orange
Una curiosità:
la citazione "Que maudite soit la guerre" la troviamo anche nel testo di Nadaud.
Flavio Poltronieri 2018/1/20 - 21:36
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Kan peoc'h

Kan peoc'h
Traduzione italiana di Richard Gwenndour
20 gennaio 2018 20:06

CANTO DI PACE
(Continues)
2018/1/20 - 20:06




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