La Blanche Hermine et Le départ du partisan
Ricordo è che questa che Riccardo chiama "versione ingentilita" nasce da numerose critiche (assolutamente condivisibili) provenute all'epoca a Gilles dal mondo femminista. In effetti la figura femminile che esce dall'originale Blanche Hermine, non è un granchè (non capisce le ragioni di lui, può solo caricarsi sulle spalle la famiglia e aspettare il ritorno del suo eroe!!!)mentre qui condivide le scelte, autorizza la partenza e combatte educando i figli ad essere addirittura migliori dei propri genitori.
Flavio Poltronieri 2017/7/6 - 20:17
Touche pas à la Blanche Hermine [1998]
Il monologo che Gilles Servat pronunciava attorno al 1998/2000 prima di eseguire “La Blanche Hermine”, quando era venuto a sapere che la canzone veniva spesso fatta passare ai meeting e iniziative del Fronte Nazionale, allora saldamente in mano a Jean-Marie Le Pen, è che era diventata piuttosto “gettonata” tra gli adepti del FN. Probabilmente, con “La Blanche Hermine”, i fascisti tricolorati intendevano toccare le corde della “Bretagna profonda” o qualcosa del genere (Le Pen è bretone di nascita); Gilles Servat ci andò giù parecchio chiaro e duro, come si può vedere, e non risulta che “La Blanche Hermine” sia stata più utilizzata. Nel 1998, Gilles Servat pubblico l'album dal vivo intitolato proprio Touche pas à la Blanche Hermine (il suo secondo live), interamente registrato al Centre Culturel Athéna di Auray; è la registrazione ufficiale anche di... (Continues)
Il monologo che Gilles Servat pronunciava attorno al 1998/2000 prima di eseguire “La Blanche Hermine”, quando era venuto a sapere che la canzone veniva spesso fatta passare ai meeting e iniziative del Fronte Nazionale, allora saldamente in mano a Jean-Marie Le Pen, è che era diventata piuttosto “gettonata” tra gli adepti del FN. Probabilmente, con “La Blanche Hermine”, i fascisti tricolorati intendevano toccare le corde della “Bretagna profonda” o qualcosa del genere (Le Pen è bretone di nascita); Gilles Servat ci andò giù parecchio chiaro e duro, come si può vedere, e non risulta che “La Blanche Hermine” sia stata più utilizzata. Nel 1998, Gilles Servat pubblico l'album dal vivo intitolato proprio Touche pas à la Blanche Hermine (il suo secondo live), interamente registrato al Centre Culturel Athéna di Auray; è la registrazione ufficiale anche di... (Continues)
Qu'est-ce que j'apprends? Il paraît que dans les arrières cuisines du partis des aveugles que domine un führer borgne, on beugle la Blanche Hermine! Qu'est-ce qui vous prend, les fafs? Je ne vois pas comment on peut chanter ça sous votre flamme tricolore! Ou alors vous ne chantez pas tous les couplets! Ou si vous les chantez tous, c'est qu'en plus d'être aveugles vous êtes sourds! Je suppose que ce qui vous attire dans cette hermine c'est sa blancheur. Mais elle est blanche seulement! Ni bleue, ni rouge! Pas de quoi en faire un étendard pour ce qui vous tient lieu d'idées. Et si, comme c'est probable, cette couleur vous plaît à cause d'une race que vous dites moins inégale que les autres, je vous signale que l'hermine à la queue noire! De quoi horrifier la femme de paille qui joue les mariolles... (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/7/6 - 20:21
E fai oltremodo bene a ricordarlo, Flavio; è una cosa che, naturalmente, andrà nella lunga introduzione che sto scrivendo per questa canzone "da maneggiare con cura", come la ho chiamato. Le critiche ricevute dal mondo femminista furono assolutamente giuste, ma bisogna a questo punto essere onesti e ricordare che questa era nelle origini e nelle intenzioni di Servat una "canzone partigiana", e non poche canzoni partigiane (italiane e di altri paesi) presentano un'immagine femminile del tutto simile. Nessuna canzone partigiana si distingue per femminismo, mettiamola così. Altra cosa che va detta, è che la "versione ingentilita", come l'ho chiamata io, vale a dire Le départ du partisan, non la conosce praticamente nessuno, o pochi. Gilles Servat continua imperterrito a cantare la versione originale!
Riccardo Venturi 2017/7/6 - 20:49
6-7-2017 21:20
NON TOCCATE LA BLANCHE HERMINE!
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Si, però negli anni 70 nessuno poteva permettersi di ignorare come era mutata la visione della figura femminile nel mondo occidentale, quello era un peccato grave e difficilmente perdonabile a chicchessia, nel mondo dell'allora sinistra, ora lui può permettersi di cantare l'originale e sono certo che nessuno si sognerebbe mai di muovere una critica tale al testo, anzi mi stupirei non poco se qualcuno storcesse il naso, ma forse sono io che................ cambiando discorso: ti è servita l'introduzione recitata? Hai apprezzato Zugan? Conoscevi Blind Uncle Gaspard - Sur Le Borde de L'Eau?
Saluti da una bagnarola che non mi porta da nessuna parte.
Saluti da una bagnarola che non mi porta da nessuna parte.
Flavio Poltronieri 2017/7/6 - 21:28
L'introduzione recitata non solo mi è servita: l'ho anche tradotta e fornita di note, sennò ci si capirebbe poco. Direi che è fondamentale! Ovviamente, per tutte le altre domande la risposta è "sì" (sono sempre tentato di dire "42" con la guida galattica per gli autostoppisti, però). Ad ogni modo, essere su una bagnarola che non porta da nessuna parte lo ritengo un privilegio e ti invidio: ora tocca a me fare il convalescente, però almeno gnisenedà di ermellini e d'altre cose! A proposito: tu l'hai vista la pagina rifatta su Scarborough Fair? E' nata fondamentalmente da una tua svista, quando ti eri sbagliato di "Bonny Moorhen" mettendo al posto di quella giusta un'omonima canzone giacobita. Come dire: qui non si butta via nulla, nemmeno gli sbagli :-) Saluti cari a te Kadorvrec'her, et aussi à ta bagnole!
Riccardo Venturi 2017/7/6 - 22:24
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