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Before 2017-5-19

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The Promise

The Promise
(2016)
dalla colonna sonora del film di Terry George The Promise
Orchestrazione di Paul Buckmaster

L'ultima canzone registrata da Chris Cornell prima della sua morte. Pubblicata come singolo il 10 marzo 2017.

La canzone di chiusura del film The Promise, dedicato al genocidio armeno.
Quando il produttore cinematografico Eric Esrailian contattò il cantante perché scrivesse una canzone per il film, Cornell accettò subito perché l'argomento lo aveva toccato. Inoltre la famiglia della moglie di Cornell, che è di origine greca, era stata vittima delle persecuzioni ottomane, che non avevano toccato solo gli armeni ma anche altre popolazioni non turche.

All'inizio Cornell pensò che Serj Tankian dei System Of A Down (che è di origine armena e che aveva già scritto varie canzoni che parlavano del genocidio) sarebbe stata la persona più adatta a scrivere una canzone per il film. Poi si convinse... (Continues)
If I had nothing to my name
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2017/5/19 - 22:34
Song Itineraries: The Armenian Genocide
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Beajet ’m eus

Beajet ’m eus
[2015]
Dal cd: An Enchanting Garden - Ul liorzh vurzhudus
Coop Breizh

Dopo tanto silenzio discografico, disperavo in sincerità che Denez Prigent registrasse un altro cd...vorrei sbagliarmi ma credo che nella sua vita ci sia stata purtroppo una grave perdita.... parecchie di queste canzoni sono presenti in scena già da qualche anno, anche in compagnia di Mari Boine, dell'altrettanto meravigliosa interprete ungherese Szilvia Bognár o del coro gallese Flint Male Voice Choir. Tutte composizioni originali per un bel cambio totale di sonorità e addirittura un brano composto e cantato in inglese, segnalo inoltre in apertura Krediñ 'raen, che dovrebbe far piacere al nostro eroe "Riccardo il greco"
Beajet ’m eus tro-dro d’ar bed
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2017/5/19 - 19:51
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One Small Voice

One Small Voice
1982
Re-released in 2017


I wrote the words and music for the song “One Small Voice” in 1982. More than two decades later I re-recorded it because I wanted a version without synthesizers. I had forgotten about the second recording until January 20, 2017.

On January 21, 2017 men, women, and children of all ages with a variety of political views marched peacefully in “Women’s Marches” on seven continents around the world. I marched in a snowstorm in Stanley, Idaho (pop. 63) with 29 other people comprising half the town. I carried a handmade sign that said “One Small Voice” because I’ve never stopped believing that one small voice plus millions of other small voices is exactly how we change the world.

I’m making the updated recording of “One Small Voice” available to everyone because it will take the strength and persistence of many small voices to overcome the lies of the loudest voice with our message of truth, dignity, and decency.

huffington post
The Emperor’s got no clothes on
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/5/19 - 17:37
Song Itineraries: Donald Trump
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Josh White: Jesus Make Up My Dying Bed

Josh White: Jesus Make Up My Dying Bed
[1933]
Un gospel/blues di autore anonimo. La prima incisione fu di Blind Willie Johnson nel 1928 ma la versione che qui propongo è quella di Josh White del 1933. Bob Dylan fece risorgere dall'oblio questo struggente brano nel suo disco d'esordio del 1962. La versione più famosa è senz'altro quella dei Led Zeppelin, intitolata “In My Time of Dying”, nell'album “Physical Graffiti” del 1975.

La morte è spesso consolatrice, spazza via il dolore e fa sì che l'uomo termini con la sua perenne guerra interiore, conficcando per sempre la spada nella sabbia vicino al fiume...

Chris Cornell, che si è dato la morte l'altro ieri a Detroit, aveva l'abitudine di inserire “In My Time of Dying” nella scaletta dei suoi concerti. Così ha fatto anche l'altra sera in chiusura della sua ultima esibizione, interpolando il brano con “Slaves & Bulldozers”, un vecchio pezzo dei Soundgarden...
In the time of dying
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/19 - 11:40
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Les poètes de sept ans

Les poètes de sept ans
[1871]
Versi composti da Rimbaud all'età di 17 anni, quando stava per chiudersi la sua fase “giovanile” (la permanenza presso il collegio municipale di Charleville-Mézières che avrebbe abbandonato di lì a poco) e al poeta si schiudeva l'età adulta, in una Parigi in fermento, prima sotto l'assedio prussiano e poi nella rivoluzione della Comune.

Contribuisco questa poesia – messa in musica da Léo Ferré e da egli interpretata a partire almeno dall'album “Verlaine et Rimbaud” del 1964 – perchè si tratta di un bellissimo, torbido, potente, violento e feroce urlo di rivolta.
Et la Mère, fermant le livre du devoir,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/19 - 09:32
Song Itineraries: The Paris Commune, 1871
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Sangre y arena

Sangre y arena
Krzysiek 2017/5/15 - 22:05
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حيوا [Hayu]

حيوا [Hayu]
CHEER!
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/5/15 - 20:58
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Nella Somalia bella

Anonymous
Nella Somalia bella
Analoga a questa canzone vi è "Der treue Husar" (in inglese The Faithful Hussar o the Faithful Soldier), prima testimonaninza data da un foglio del 1781

Il bravo soldatino va alla guerra, la sua amata di ammala e muore lontano da lui.
Qui nella versione da Path of Glory di Stanley Kubrick

dq82 2017/5/15 - 12:44
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Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]

Warszawianka 1905 roku [Варшавянка;  La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
3h. Versione trilingue (spagnolo, esperanto, francese) de "A las barricadas" di Jean-Marc Leclercq (JoMo, 1998)
3h. Trilingual version of "A las barricadas" (Spanish, Esperanto, French) by Jean-Marc Leclercq (JoMo, 1998)

Album: JoMo kaj Liberecanoj

Si veda anche qui
See also here


Al la barikadoj
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/15 - 12:29
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Mother's Pride

Mother's Pride
Intensa cover - solo strumentale - delle Ayoub Sisters:

https://www.youtube.com/watch?v=zkxbFFgD2Ys
Alberta Beccaro - Venezia 2017/5/15 - 00:52
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Gdeim Izik

Gdeim Izik
Testo in inglese dal libretto dell'album
GDEIM IZIK
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/5/13 - 23:36
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L'armata perduta di re Cambise

L'armata perduta di re Cambise
Murubutu è un rapper che presenta sonorità e contenuti assai insoliti per il genere, creando un mix a mio avviso molto originale e piacevole da ascoltare.
Alcune sue canzoni includono i temi dell'antimilitarismo e della resistenza che certo fanno parte degli scopi del sito (penso alla bellissima "storia di gino" già presente sul sito, oppure a "martino e il ciliegio" che ho appena aggiunto.) Altre canzoni riguardano comunque temi storici secondo me meritevoli di essere aggiunti, come per esempio l'immigrazione, tema di "Sull'atlantico" e "Daphne sa contare" che conto di sottoporre sul sito appena ho un momento libero.
Leoskini 2017/5/13 - 21:48
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Alghafiyat

Alghafiyat
PEACE
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/13 - 20:18
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Imidiwan win Sahara

Imidiwan win Sahara
MY FRIENDS FROM THE SAHARA
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/13 - 19:12
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The Lonesome Death Of Hattie Carroll

Versione francese di Hugues Aufray sull'album Chante Dylan (1965)
The Lonesome Death Of Hattie Carroll
William Zanzinger a tué Hattie Carroll
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/13 - 18:44
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Ballad Of Hollis Brown

Versione francese di Hugues Aufray sull'album Chante Dylan (1965)
Ballad Of Hollis Brown
LA BALLADE DE HOLLIS BROWN
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/13 - 18:39
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There But For Fortune

There But For Fortune
Luciano Beretta - Flavio Carraresi - Jonathan & Michelle [1967]



Il milanese Luciano Beretta (1928-1994; da molte parti indicato erroneamente come “Baretta”, forse per influsso del famoso telefilm poliziesco?) è stato un paroliere importante, seppure non noto ai più: particolarmente prolifica la sua collaborazione con il “Clan di Celentano”. Assieme all'altro paroliere, il fiorentino Flavio Carraresi (1930-1982) (anche batterista nel gruppo dei Romans, compositore e, occasionalmente, cantante con il nome d'arte di Dunnio), scrisse nel 1967 questa cover di There But for Fortune che comincia a inserirsi, seppur blandamente, nel filone della “canzone di protesta” italiana, allora agli albori. Occorre naturalmente riferirsi all'epoca, ma si tratta della prima cover italiana che mantiene almeno un po' lo spirito dell'originale. Fu affidata al duo Jonathan & Michelle, formato dal livornese... (Continues)
FAMMI VEDERE
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/13 - 12:23
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(Walk Me Out In The) Morning Dew

(Walk Me Out In The) Morning Dew
La cover di “Morning Dew” fu scritta nel 1968 da Angelo Ravasini
Testo trovato sul blog musicale Verso la Stratosfera, leggermente corretto all'ascolto
QUESTO È GIUSTO
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/12 - 21:50
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There But For Fortune

There But For Fortune


La versione italiana scritta da Francesco Specchia e Giordano Falzoni e interpretata da Maria Monti nel suo disco del 1972 intitolato “Maria Monti e i contrautori”. [BB]

Forse “pentito” del massacro del 1966 affidato agli incolpevoli Tony Cucchiara e Nelly Fioramonti -ma era all'epoca prassi comune-, il paroliere Francesco Specchia (l'autore, fra l'altro, di Come ti vorrei, morto novantenne a Milano nel 2019) scrisse ben altra versione, nel 1972, per Maria Monti (assieme all'artista Giordano Falzoni). [RV]
NON È SOLO UN CASO
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/12 - 20:31
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Luna tucumana

Traduzione italiana di Alessio Lega tratta dal nuovo disco di Ginevra Di Marco "La rubia canta la negra" dedicato alle canzoni di Mercedes Sosa
Luna tucumana
LUNA TUCUMANA
(Continues)
2017/5/12 - 18:49
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Βαρέθηκα

Βαρέθηκα
Quasi sette anni fa, Gian Piero Testa temeva, a proposito del titolo dell'album di cui è stata ripresa questa canzone, di "avere preso una cantonata"; naturalmente, non era così. Lo spiega lo stesso Asimos sulla copertina dell'album: ΞΑΝΑΠΕΣ = αυτός που δε μπήκε ("colui che non è entrato", o "che non è riuscito a entrare"). Casomai, vista l'immagine della coppa del mondo di calcio che sta sulla medesima copertina, si potrebbe rendere: "Chi non si è qualificato".
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2017/5/12 - 18:24
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The Gunner's Dream

The Gunner's Dream
IL SOGNO DELL'ARTIGLIERE
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/12 - 17:52
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Imagine

Imagine
ROMAGNOLO / ROMAGNA DIALECT (ITALIAN)

Traduzione in dialetto romagnolo dal blog Mazapegul. Volume porco e distorsione baghina

A translation into the dialect of Romagna (Italy) reproduced from the blog Mazapegul. Volume porco e distorsione baghina [BB]
PENSA UN PO
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/12 - 17:34
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White Rabbit

White Rabbit
E CUNEI BIÈNCH
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/12 - 17:31
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Factory

Factory
FABBRICA
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/12 - 17:03
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Caserio passeggiava per la Francia

Anonymous
Caserio passeggiava per la Francia
"Caserio passeggiava per la Francia" interpretata da Romolo Valli



Nel 1968, durante una puntata del "Delia Scala Show" televisivo, il grande attore teatrale e cinematografico reggiano Romolo Valli (1925-1980) si esibì in un inaspettato "sketch" interpretando tre strofe del "Caserio passeggiava per la Francia" nelle vesti di un anarchico; lo sketch fu poi ripresentato nel 1976 durante una puntata di "Ieri e Oggi" condotta da Mike Bongiorno e alla quale interveniva anche la cantante napoletana Marina Pagano. Nello sketch, Romolo Valli "trasforma" Sante Caserio in un anarchico romagnolo (cantando, ovviamente, con accento romagnolo), ma è anche possibile che, in Emilia Romagna, Caserio fosse veramente creduto del posto.
Riccardo Venturi 2017/5/12 - 13:31
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Il pianto dell'asino

Il pianto dell'asino
Chanson italienne – Il pianto dell’asino – Skassapunka – 2017

Dans silence de la nuit, dans l’obscurité complice de l’homme, un pleur déchire les tympans endormis d’une ville qui dort. Nous venons d’un quartier de la périphérie nord de Milan, qui le jour montre un visage souriant, bien-pensant et de nuit se cache, en faisant place au braiment d’un âne qui, vraiment, presque tous les soirs parcourt les rues du village, comme s’il criait de douleur pour ses conditions et celles du monde dans lequel il vit. Notre ville est aussi le domicile de beaucoup de travailleurs, étant une zone industrielle, une classe ouvrière poussée à la recherche de l’embourgeoisement, au refus de son état, bombardée de centres commerciaux les plus gros du monde et des cochonneries de l’EXPO, rendue docile et domestiquée par le moralisme du moyen âge du vingt et unième siècle. L’âne est la métaphore de cette classe,... (Continues)
LE PLEUR DE L’ÂNE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2017/5/11 - 20:16
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Perfect Sense

Perfect Sense
Ho scoperto da poco questi testi di waters. Ne sono rimasto incantato.credo di non aver ascoltato in vita mia, e sono vecchio,ul album del genere. Grandioso
Franco corucci 2017/5/11 - 18:47
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The Phony King of England

The Phony King of England
Το τραγούδι αυτό για τον βασιλιά θα το τράγουδούν συχνά
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/11 - 12:30




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