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Before 2017-5-19

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The Promise

The Promise
(2016)
dalla colonna sonora del film di Terry George The Promise
Orchestrazione di Paul Buckmaster

L'ultima canzone registrata da Chris Cornell prima della sua morte. Pubblicata come singolo il 10 marzo 2017.

La canzone di chiusura del film The Promise, dedicato al genocidio armeno.
Quando il produttore cinematografico Eric Esrailian contattò il cantante perché scrivesse una canzone per il film, Cornell accettò subito perché l'argomento lo aveva toccato. Inoltre la famiglia della moglie di Cornell, che è di origine greca, era stata vittima delle persecuzioni ottomane, che non avevano toccato solo gli armeni ma anche altre popolazioni non turche.

All'inizio Cornell pensò che Serj Tankian dei System Of A Down (che è di origine armena e che aveva già scritto varie canzoni che parlavano del genocidio) sarebbe stata la persona più adatta a scrivere una canzone per il film. Poi si convinse... (Continues)
If I had nothing to my name
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2017/5/19 - 22:34
Song Itineraries: The Armenian Genocide
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Beajet ’m eus

Beajet ’m eus
[2015]
Dal cd: An Enchanting Garden - Ul liorzh vurzhudus
Coop Breizh

Dopo tanto silenzio discografico, disperavo in sincerità che Denez Prigent registrasse un altro cd...vorrei sbagliarmi ma credo che nella sua vita ci sia stata purtroppo una grave perdita.... parecchie di queste canzoni sono presenti in scena già da qualche anno, anche in compagnia di Mari Boine, dell'altrettanto meravigliosa interprete ungherese Szilvia Bognár o del coro gallese Flint Male Voice Choir. Tutte composizioni originali per un bel cambio totale di sonorità e addirittura un brano composto e cantato in inglese, segnalo inoltre in apertura Krediñ 'raen, che dovrebbe far piacere al nostro eroe "Riccardo il greco"
Beajet ’m eus tro-dro d’ar bed
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2017/5/19 - 19:51
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One Small Voice

One Small Voice
1982
Re-released in 2017


I wrote the words and music for the song “One Small Voice” in 1982. More than two decades later I re-recorded it because I wanted a version without synthesizers. I had forgotten about the second recording until January 20, 2017.

On January 21, 2017 men, women, and children of all ages with a variety of political views marched peacefully in “Women’s Marches” on seven continents around the world. I marched in a snowstorm in Stanley, Idaho (pop. 63) with 29 other people comprising half the town. I carried a handmade sign that said “One Small Voice” because I’ve never stopped believing that one small voice plus millions of other small voices is exactly how we change the world.

I’m making the updated recording of “One Small Voice” available to everyone because it will take the strength and persistence of many small voices to overcome the lies of the loudest voice with our message of truth, dignity, and decency.

huffington post
The Emperor’s got no clothes on
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/5/19 - 17:37
Song Itineraries: Donald Trump
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Josh White: Jesus Make Up My Dying Bed

Josh White: Jesus Make Up My Dying Bed
[1933]
Un gospel/blues di autore anonimo. La prima incisione fu di Blind Willie Johnson nel 1928 ma la versione che qui propongo è quella di Josh White del 1933. Bob Dylan fece risorgere dall'oblio questo struggente brano nel suo disco d'esordio del 1962. La versione più famosa è senz'altro quella dei Led Zeppelin, intitolata “In My Time of Dying”, nell'album “Physical Graffiti” del 1975.

La morte è spesso consolatrice, spazza via il dolore e fa sì che l'uomo termini con la sua perenne guerra interiore, conficcando per sempre la spada nella sabbia vicino al fiume...

Chris Cornell, che si è dato la morte l'altro ieri a Detroit, aveva l'abitudine di inserire “In My Time of Dying” nella scaletta dei suoi concerti. Così ha fatto anche l'altra sera in chiusura della sua ultima esibizione, interpolando il brano con “Slaves & Bulldozers”, un vecchio pezzo dei Soundgarden...
In the time of dying
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/19 - 11:40
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Les poètes de sept ans

Les poètes de sept ans
[1871]
Versi composti da Rimbaud all'età di 17 anni, quando stava per chiudersi la sua fase “giovanile” (la permanenza presso il collegio municipale di Charleville-Mézières che avrebbe abbandonato di lì a poco) e al poeta si schiudeva l'età adulta, in una Parigi in fermento, prima sotto l'assedio prussiano e poi nella rivoluzione della Comune.

Contribuisco questa poesia – messa in musica da Léo Ferré e da egli interpretata a partire almeno dall'album “Verlaine et Rimbaud” del 1964 – perchè si tratta di un bellissimo, torbido, potente, violento e feroce urlo di rivolta.
Et la Mère, fermant le livre du devoir,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/19 - 09:32
Song Itineraries: The Paris Commune, 1871

Riccardo Venturi: Noticiário do estrangeiro

Riccardo Venturi: Noticiário do estrangeiro
[Agosto 1993.]
(La si trova anche qui)

Qua dentro, come si sa, esiste un “percorso” sugli esili e sugli esiliati. Avete mai immaginato, anche per un momento, un esilio? Un esilio non è soltanto essere costretti a vivere, per varie ragioni, lontani dai luoghi che hanno formato e plasmato l'esistenza; un esilio può essere anche un esilio da se stessi. Mi è venuto, o tornato, a mente in questa notte regolarmente silenziosa e insonne.

Per tutto il 1993 e buona parte del 1994, per qualche motivo che non sto nemmeno a raccontare anche perché oramai non me ne ricordo, quel che scrivevo lo scrivevo quasi tutto in portoghese. Mi veniva così, in un periodo in cui l'esilio da me stesso era molto forte, presente, quotidiano. Una domanda che mi è sempre stata chiesta è la famosa “quante lingue parlo”; non mi è mai piaciuto rispondere, anche perché la domanda dovrebbe essere più correttamente posta... (Continues)
Os dias passam nesta ilha prisioneira dum vento leve
(Continues)
2017/5/19 - 03:33
Song Itineraries: Exiles and exilees
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Στη χώρα των Λωτοφάγων

Στη χώρα των Λωτοφάγων
feat. Christos Thivaios / Χρήστος Θηβαίος

Sti hóra ton Lotofágon
[2013]
Στίχοι: Σπύρος Γραμμένος
Μουσική: Σπύρος Γραμμένος
Tύμπανα: Jim Μποσινάκος
Μπάσο: Andre Nikakis
Κιθάρα: Γιώργος Καρδιανός
Κιθάρα: Σπύρος Γραμμένος
Ηχοληψία: Γιώργος Θεοφάνους (Kollektiva)
Μίξη: Μάνος Στάγιας
Διεύθυνση Παραγωγής: Stray Music - www.straymusic.gr

Testo: Spyros Grammenos
Musica: Spyros Grammenos
Percussioni: Jim Bosinakos
Basso: Andre Nikakis
Chitarra: Giorgos Kardianòs
Chitarra: Spyros Grammenos
Fonico: Giorgos Theofanous (Kollektiva)
Mixage: Manos Stagias
Direzione di produziuone: Stray Music - www.straymusic.gr

Το τραγούδι ηχογραφήθηκε για τη συλλογή τραγουδιών "Μια Απάντηση", μια πρωτοβουλία της Ελληνοφρένειας και των Kollektiva, ενάντια στο φασισμό.



La canzone è stata incisa per la compilation di canzoni "Μια Απάντηση" ("Una risposta"), un'iniziativa di Ellinofrénia (trasmissione satirica radiotelevisiva) contro il fascismo. [RV]
Λάντζα στην Αμέρικα
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα "Gian Piero Testa" 2017/5/19 - 01:57
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Ground Zero

Ground Zero
Album: "Scream" (2009)

"To me, it's sort of about the lingering aspect of [9/11] that is used to kind of create support for things that haven't been very good for our country or the citizens of our country. I've felt like, with the Bush administration, whenever they're in crisis, they'll suddenly pull out a terror alert - a code orange scenario, which I run into constantly, because I'm in airports so often. They don't ever have to say why, just that it's a matter of national security. And with the conservative right, part of the platform right now in the election is 'Be afraid of terror, be afraid of terrorists. Look at 9/11 - we need an administration and a president who knows how to go out, kick ass, take names and keep us safe.' That's what got us into Iraq in the first place. [That tactic] certainly helped, and I think [9/11 was] a key factor in Bush winning a second term. To me, the song is about how awful 9/11 was, but stresses that we've got to let go of that to move on peacefully."


(Chris Cornell)
The speaker on?
(Continues)
2017/5/19 - 00:01
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Lota

Lota
[1995]
Nell'album intitolato “Hueveuz”

Lota è un comune nella provincia di Concepción, Cile.
Sin dalla fine dell'800 nell'area di Lota si sviluppò l'estrazione del carbone. Le condizioni di vita e di lavoro dei minatori sono state sempre terribili. Tra la fine gli anni 80 e l'inizio dei 90, in America come in Europa l'industria del carbone andò in crisi. Anche a Lota vi furono conflitti sociali e scioperi talora violenti, con vittime. Le miniere di carbone di Lota furono chiuse definitivamente nel 1997. A distanza di 20 anni quella di Lota rimane ancora oggi una delle aree più povere del Cile.
No existe melodía que consuele tus viudas
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/18 - 13:50
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Como tú...

Como tú...
[1920?]
Versi di Felipe Camino Galicia de la Rosa, in arte León Felipe (1884-1968), poeta spagnolo.
Messi in musica da Paco Ibáñez nel suo disco “Paco Ibáñez 3” del 1969

Esiste anche una versione francese di Annie Nobel con Philippe Richeux risalente al 1973 e dedicata al Cile sotto dittatura, nel singolo intitolato “Chili” (con la copertina disegnata da Plantu)
Así es mi vida,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/18 - 13:30
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The Times They Are a-Changing Back

The Times They Are a-Changing Back
2017
Sulla musica di The Times They Are A-Changin'

"I wrote these lyrics within half an hour of seeing Donald Trump's inaugural speech last Friday evening and played it in Salisbury that night. With apologies to Bob Dylan."
Come gather around people wherever you roam
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/5/18 - 12:50
Song Itineraries: Donald Trump
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Moi qui suis une femme

Moi qui suis une femme
[1979?]
Parole e musica di Annie Nobel
Nel suo disco intitolato “Mon unique planète”
Testotrovato sul sito dell'autrice
On n’est pas v’nues au monde
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/18 - 11:51

Canzone della Pace

"Pax"
Canzone della Pace
[1918]
Raccolta da Cesare Bermani
Pubblicata nel saggio Spegni la luce che passa Pippo
Edizioni Odradek, Roma 1996, pp. 37/38
(Sezione “Magia, leggendario e prima guerra mondiale”)

“Il 15 febbraio 1918 Vittorio Emanuele Orlando avrebbe ricevuto il foglio volante La canzone della pace, firmato “Pax”: […] Sul foglio volante era scritto a penna: 'Orlando! Pensa al sangue che fai spargere...il popolo è stanco e sta per rivoluzionare. Per carità risparmia all'Italia la guerra civile, che certamente sarà inevitabile se non darai alle popolazioni nostre dissanguate una pronta pace...pensa alla grande responsabilità davanti a Dio!... Brescia 15-2-18[*]

[*] Foglio volante a stampa allegato a lettera di [Ubaldo] Comandini a [Vittorio Emanuele] Orlando, Roma 5 luglio 1918, cit. [nota originale di Cesare Bermani. Nel volume è la n° 95]
Vidi la pace scender su la terra
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/5/18 - 09:52
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Supplica a Maria Santissima

Anonymous
Supplica a Maria Santissima
[1917]
Raccolta da Cesare Bermani
Pubblicata nel saggio Spegni la luce che passa Pippo
Edizioni Odradek, Roma 1996, pp. 35/37
(Sezione “Magia, leggendario e prima guerra mondiale”)

“In Italia circolano però anche numerose canzoni religiose che chiedono la pace. In alcuni pellegrinaggi mariani, per esempio quelli dell'8 settembre 1917 da Viareggio alla Madonna del Montenero a Livorno e quello del 17 dicembre 1917 da Lucca alla Madonna di Loreto, si canta questa Supplica a Maria Santissima, di cui verrà nel luglio 1918 vietata la riproduzione a stampa.” [*]

[*]Testo allegato a R[egia] Prefettura di Genova, Divisione Gab., “On.le Ministro dell'Interno. Direzione Generale di P.S. Roma, n. 15.447, oggetto: Stampa religiosa disfattista, Genova 26 luglio 1918”, firmata dal Prefetto”, in ACS, A5G Prima guerra mondiale, busta 3, fascicolo 7, sottofascicolo 23. [nota originale di Cesare Bermani. E', nel volume, la n° 94]
Vergine Santa Immacolata
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/5/18 - 09:23
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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I nomadi della notte

I nomadi della notte
[1981?]
Parole e musica di Carlo Caddia, in arte Carlo Credi (ma si firmava anche Kredy, quando agiva con il gruppo beat dei Misteriani), cantautore torinese sconosciuto ai più, ricordato ancora oggi da alcuni. Nacque nel 1947 e visse solo fino al 1986, portato via dall'inquietudine e dall'alcol e dalla droga

Realizzò un solo album, intitolato “Chi è Carlo Credi?”, pubblicato nel 1976 dalla Shirak Records del musicista Johnny Betti
Questa canzone però è successiva, risalente forse al 1981, inedita.
Ho provato a trascriverla all'ascolto. Ho solo un dubbio verso la metà del testo, che ho segnalato con un punto interrogativo

Una canzone bella e disperata, piena di vita e di morte, profondamente anarchica.
Pensavo di contribuirla coma Extra ma invece ora la propongo come CCG vera e propria.
I nomadi della notte vincono i fantasmi del silenzio
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/17 - 23:41
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La Regina

La Regina
[1976]
Parole e musica di Carlo Caddia, in arte Carlo Credi (ma si firmava anche Kredy, quando agiva con il gruppo beat dei Misteriani), cantautore torinese sconosciuto ai più, ricordato ancora oggi da alcuni. Nacque nel 1947 e visse solo fino al 1986, portato via dall'inquietudine e dall'alcol e dalla droga
In “Chi è Carlo Credi?”, il suo unico disco pubblicato nel 1976 dalla Shirak Records del musicista Johnny Betti
Il testo l'ho trovato su Lyrics Wikia, trascritto da qualcuno che ringrazio di cuore. Io mi sono limitato a riascoltarlo e a provare a completare due passaggi incompleti. Spero di averci azzeccato.

Inutile che mi metta a scrivere qui di Carlo Credi, scomparso insieme a tanti altri nella spessa nebbia grigia dell'irrequieta Torino degli anni 70 e 80. Lascio la parola ad altri che l'hanno conosciuto e/o apprezzato. E anche a me alcune sue canzoni, come questa che propongo,... (Continues)
“Si tagli:
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/17 - 22:55
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Les six couleurs du monde (ou L’Arc-en-ciel de Gwenola)

Les six couleurs du monde (ou L’Arc-en-ciel de Gwenola)
da « La Belle enchantée »

2016

I Tri Yann hanno da poco realizzato un disco che avevo già segnalato in un mio precedente intervento, in cui mi stupivo della censura da parte di Amazon.com all'immagine di copertina nella quale veniva "vestita" perchè offensiva "La Conception" di Georges Lacombe, dipinto di fine ottocento che si trova al Museo delle Belle Arti di Quimper, città a cui io sono particolarmente affezionato.

Nel libretto allegato al cd questa canzone purtroppo non è completa per un errore di stampa, proprio oggi la Segreteria dei Tri Yann mi ha inviato una mail con il testo integrale che condivido immediatamente con tutti Voi, sperando che oltre a Riccardo, la cosa interessi anche qualcun altro.

Flavio Poltronieri

dialogo filosofico tra un fratello e una sorellina sulle bellezze e sulle schifezze che i colori dell'arcobaleno possono rappresentare e sul posto che essi occupano nella vita terrena
Gwenola petite sœur,
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2017/5/17 - 22:22
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Los muros

Los muros
2016
Abbar el Hamada

This song is a protest against all the kinds of walls that there are in the world because they are a cruel infringement on human rights. And it is a clear reference to the largest sand wall in the world that Morocco built to divide the Western Sahara in order to prevent the return of the Saharawi refugees. This song also is a reflection on all the metaphoric walls that are a part of our society. For example, the prejudices that divide the people, like racism and intolerance.

Nota: il testo arabo è stato passato all'OCR, potrebbe necessitare una revisione
ذا حجب الجدار
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/5/17 - 18:58
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Antes de que nos olviden

Antes de que nos olviden
[1990]
Parole di Saúl Hernández
Musica di Saúl Hernández e Caifanes
Nell'album “Caifanes II”, conosciuto anche come “El Diablito”

Saúl Hernández, leader della storica rock band messicana, scrisse questa canzone in memoria degli studenti assassinati a Tlatelolco nel 1968 ma poi, nel tempo e in particolare dopo la reunion del gruppo nel 2011, il brano è stato variamente dedicato: ai popoli indigeni, agli studenti di Ayotzinapa, Guerrero, che nel 2014 furono aggrediti, assassinati e desaparecidos da parte di membri della polizia locale in combutta con un gruppo di narcotrafficanti, su mandato del sindaco di Iguala Josè Luis Abarca, e, infine, alle decine di giornalisti che ogni anno vengono uccisi in Messico per via delle loro coraggiose inchieste sulla criminalità organizzata ed il sostegno di cui gode da parte di molti politici.

Io vorrei dedicare “Antes de que nos olviden” alla memoria... (Continues)
Antes de que nos olviden
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/16 - 14:46
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Violetas populares

Violetas populares
[1974]
Versi di Mario César Trejo (1926-2012), poeta, drammaturgo, regista, sceneggiatore e giornalista argentino. Nella raccolta intitolata “El uso de la palabra”, pubblicata nel 1979
Musica di Astor Piazzolla (1921-1992), grande bandoneónista e compositore argentino
Interpretata dalla cantante argentina Amelita Baltar in un suo disco del 1975

Una canzone dedicata alla grande cantrice di un Cile e di un'America Latina liberi.
Fue la noche de Santiago
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/16 - 13:54
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Preludio para un canillita

Preludio para un canillita
[1970?]
Versi di Horacio Arturo Ferrer Ezcurra (1933-2014), scrittore, poeta e storico del tango, nato a Montevideo in Uruguay ma argentino di adozione
Musica di Astor Piazzolla (1921-1992), grande bandoneónista e compositore argentino (suo il mitico Libertango, cui l'amico Horacio Ferrer aggiunse le parole anni dopo)
Testo trovato su Todotango

Originariamente interpretata dalla cantante argentina Amelita Baltar nell'album “Amelita Baltar interpreta a Piazzolla – Ferrer” (1970)

Nel 1974 il brano fu adattato in italiano da Angela Tarenzi e Duilio Del Prete con il titolo “Ultime notizie” e fu interpretato da Edmonda Aldini nel suo disco “Rabbia e Tango”.

Come spiega molto bene Chiara sul blog FAITango, la figura del ragazzino che vende i giornali in strada fu inventata nella seconda metà dell'800 tra Argentina ed Uruguay. Quello che divenne poi anche da noi lo “strillone” si chiamava... (Continues)
Vendeme un diario con noticas, canillita,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/16 - 09:34
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حيوا [Hayu]

حيوا [Hayu]
2009
Shouka

Canzone popolare Sahrawi riproposta dalla famosa cantante Mariem Hassan
حيوا يا الثوار حيوا
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/5/15 - 20:56

Enduring Peace [20 marzo 2003]

Enduring Peace [20 marzo 2003]
Scritta da Ivan della Mea il 20 marzo 2003
a Sesto Fiorentino
Pubblicata su "L'Unità" del 23 marzo 2003
e poi nel volume "Prima di Dire - Dalla caduta del muro di Berlino alla Seconda guerra del Golfo"
(Edizioni Jaca Book - Circolo il Grandevetro, Milano 2004)

Si tratta in realtà di una poesia; ma chi può dire che una poesia di Ivan Della Mea non trovi una musica? Lui non gliela scrisse, ma non fa nulla.
La scrisse a Sesto Fiorentino, al De Martino, il 20 marzo 2003.
Il 20 marzo 2003, circa duecento anni fa, iniziarono i bombardamenti su Bagdad. Il capolavoro USA di cui i frutti si vedono ancor meglio oggi.
Il 20 marzo 2003 io stavo a Bruay-sur-l'Escaut, Dipartimento del Nord, Francia.
Il 20 marzo 2003 Lorenzo Masetti mise in rete questo sito.

La data apposta accanto al titolo non fa parte del titolo originale. Ce l'ho messa io. [RV]
Nessuno mi ha insegnato come si muore
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/5/15 - 15:41
Song Itineraries: George Walker Bush II
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Sangre y arena

Sangre y arena
2011

Canzone dedicata alla lotta del Fronte Polisario, per l'indipendenza del popolo Saharawi
Gocce di sabbia intorno a Tindouf
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/15 - 15:26
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Canzone della speranza sahrawi

Canzone della speranza sahrawi
2012
Metamorfosi

"Canzone della speranza sahrawi" è stata scritta da Andrea Carri per testimoniare il viaggio umanitario compiuto da un suo familiare nei campi profughi sahrawi.
Contributed by Dq82 2017/5/15 - 15:05
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Talk About the Passion

Talk About the Passion
[1983]
Scritta da Bill Berry, Peter Buck, Mike Mills e Michael Stipe
In “Murmur”, album d'esordio della band di Athens, Georgia

Una canzone sull'ingiustizia che domina il mondo e, più precisamente – come ebbe a dire lo stesso Michael Stipe - sulla fame che attanaglia tanti esseri umani privi di tutto mentre “una nave da guerra costa 910 milioni di dollari” (nel 1987)
Il video del brano fu girato alcuni anni dopo e mostra immagini di degrado urbano, di reietti e di homeless che si accompagnano a quelle di navi da guerra all'ormeggio.
Empty prayer, empty mouths combien reaction
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/15 - 13:55
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Povera Italia

Povera Italia
[2011]
Testo e Musica di Giacomo Lariccia
Album: Colpo di sole

Canzone dedicata all'emigrazione italiana, non si parte più con le valigie di cartone, ma si continua a partire...
Svanisci
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/15 - 12:20
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Dafne sa contare

Dafne sa contare
Dafne è senza più sorriso
(Continues)
Contributed by leoskini 2017/5/14 - 12:02
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Primavere arabe

Primavere arabe
[2014]

Album: Troppo bassi per i podi

Primavere arabe: “Mi piace pensarla come il continuo de Il prezzo delle arance, prima traccia di Greenwich. Una rivoluzione in atto, condotta da persone che hanno abbracciato la follia, e che sarà risolta da un gesto femminile, una nascita sulla piazza. La resistenza è donna”.
fonte
Sono donna, nella piazza
(Continues)
Contributed by adriana 2017/5/14 - 11:02
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Il prezzo delle arance

Il prezzo delle arance
[2011]

Album : Greenwich
Lentamente muore nei mercati generali
(Continues)
Contributed by adriana 2017/5/14 - 10:51
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Dio non è morto per caso

Dio non è morto per caso
[2011]

Album : Greenwich
Chiuso nello stomaco il disprezzo che non riesci a vomitare
(Continues)
Contributed by adriana 2017/5/14 - 10:39
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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L'uomo che viaggiò nel tempo

L'uomo che viaggiò nel tempo
Guardando le dita muoversi compose nuovi codici,
(Continues)
Contributed by Leoskini 2017/5/13 - 21:38
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Martino e il ciliegio

….e Martino che da bimbo s’era fatto guerriero
(Continues)
Contributed by Leoskini 2017/5/13 - 21:32
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The Lonesome Death Of Hattie Carroll

Versione francese di Hugues Aufray sull'album Chante Dylan (1965)
The Lonesome Death Of Hattie Carroll
William Zanzinger a tué Hattie Carroll
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/13 - 18:44
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Ballad Of Hollis Brown

Versione francese di Hugues Aufray sull'album Chante Dylan (1965)
Ballad Of Hollis Brown
LA BALLADE DE HOLLIS BROWN
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/13 - 18:39
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There But For Fortune

There But For Fortune
Luciano Beretta - Flavio Carraresi - Jonathan & Michelle [1967]



Il milanese Luciano Beretta (1928-1994; da molte parti indicato erroneamente come “Baretta”, forse per influsso del famoso telefilm poliziesco?) è stato un paroliere importante, seppure non noto ai più: particolarmente prolifica la sua collaborazione con il “Clan di Celentano”. Assieme all'altro paroliere, il fiorentino Flavio Carraresi (1930-1982) (anche batterista nel gruppo dei Romans, compositore e, occasionalmente, cantante con il nome d'arte di Dunnio), scrisse nel 1967 questa cover di There But for Fortune che comincia a inserirsi, seppur blandamente, nel filone della “canzone di protesta” italiana, allora agli albori. Occorre naturalmente riferirsi all'epoca, ma si tratta della prima cover italiana che mantiene almeno un po' lo spirito dell'originale. Fu affidata al duo Jonathan & Michelle, formato dal livornese... (Continues)
FAMMI VEDERE
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/13 - 12:23
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Problem, Reaction, Solution

Problem, Reaction, Solution
(2008)
Album: Sharing Space
Through my heart
(Continues)
2017/5/13 - 00:34
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Ni Dieu ni maître

Ni Dieu ni maître
Album: Une Goutte de miel dans un litre de Plomb (2009)

Né Dio, né padrone, come cantava Léo Ferré. Contro tutte le religioni che trasformano le loro menzogne in strumenti di oppressione e di morte.
Dis moi à quoi ça sert vraiment d'avoir la foi éperdument
(Continues)
2017/5/13 - 00:07
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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(Walk Me Out In The) Morning Dew

(Walk Me Out In The) Morning Dew
La cover di “Morning Dew” fu scritta nel 1968 da Angelo Ravasini
Testo trovato sul blog musicale Verso la Stratosfera, leggermente corretto all'ascolto
QUESTO È GIUSTO
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/12 - 21:50
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There But For Fortune

There But For Fortune


La versione italiana scritta da Francesco Specchia e Giordano Falzoni e interpretata da Maria Monti nel suo disco del 1972 intitolato “Maria Monti e i contrautori”. [BB]

Forse “pentito” del massacro del 1966 affidato agli incolpevoli Tony Cucchiara e Nelly Fioramonti -ma era all'epoca prassi comune-, il paroliere Francesco Specchia (l'autore, fra l'altro, di Come ti vorrei, morto novantenne a Milano nel 2019) scrisse ben altra versione, nel 1972, per Maria Monti (assieme all'artista Giordano Falzoni). [RV]
NON È SOLO UN CASO
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Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/12 - 20:31
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Luna tucumana

Traduzione italiana di Alessio Lega tratta dal nuovo disco di Ginevra Di Marco "La rubia canta la negra" dedicato alle canzoni di Mercedes Sosa
Luna tucumana
LUNA TUCUMANA
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2017/5/12 - 18:49
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Βαρέθηκα

Βαρέθηκα
Quasi sette anni fa, Gian Piero Testa temeva, a proposito del titolo dell'album di cui è stata ripresa questa canzone, di "avere preso una cantonata"; naturalmente, non era così. Lo spiega lo stesso Asimos sulla copertina dell'album: ΞΑΝΑΠΕΣ = αυτός που δε μπήκε ("colui che non è entrato", o "che non è riuscito a entrare"). Casomai, vista l'immagine della coppa del mondo di calcio che sta sulla medesima copertina, si potrebbe rendere: "Chi non si è qualificato".
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2017/5/12 - 18:24

Tombeau pour la patrie

Tombeau pour la patrie
12-5-2017 18:06

" I tombeaux erano brani musicali composti in occasione del decesso di un personaggio influente, nel 17° secolo, per onorarne la memoria e per rendere omaggio al suo valore. Ho adattato questo concetto per evocare alcune idee, o certe situazioni, per le quali provo disprezzo o amarezza, e che spero siano condannate ad un declino imminente. Mi auguro che questa umile poesia vi contribuisca." (Gabriel Yacoub)

Mezza parola del traduttore Nel titolo, per non mantenere un pressoché incognito "tombeau" in italiano, ho adattato l'antica tradizione dell'epicedio, che più o meno vi corrisponde.
EPICEDIO PER LA PATRIA
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2017/5/12 - 18:06
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The lies que vous disiez

The lies que vous disiez
caro B, vedo che ti stai dando da fare: quattro anni prima Dodi aveva voluto interpretare un brano di Marco (Non lacrimate le aiuole) nel suo disco Accidenti, erano altri tempi, altro secolo, amavamo tutti le canzoni di Piero Ciampi, le canzoni aiutano ad unire, n'hen eus mann a vad bars ar bed, met caroud ha bezan caret (come dicono i bretoni),ciao da un treno, F.
Flavio Poltronieri 2017/5/12 - 18:06
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The Gunner's Dream

The Gunner's Dream
IL SOGNO DELL'ARTIGLIERE
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Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/12 - 17:52
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Imagine

Imagine
ROMAGNOLO / ROMAGNA DIALECT (ITALIAN)

Traduzione in dialetto romagnolo dal blog Mazapegul. Volume porco e distorsione baghina

A translation into the dialect of Romagna (Italy) reproduced from the blog Mazapegul. Volume porco e distorsione baghina [BB]
PENSA UN PO
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Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/12 - 17:34




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