No era un 33 giri, il sottotitoli è "contro la guerra e le armi" e adattava testi di poeti più o meno antichi: qui e qui maggiori dettagli.
Recentemente Beppe Chierici ha pubblicato un disco dallo stesso titolo dedicato a Brassens
E' un disco del 1970. Non sono sicuro che lui ne conservi una copia, proverò a chiederglielo prossimamente, io non ce l'ho perchè mi sono interessato solo delle sue traduzioni da Brassens...pensa la coincidenza: pochi giorni fa mi è capitato di vederlo casualmente per ben due volte alla TV in una sua partecipazione a una vecchia puntata de "La Squadra" e nella scena iniziale de "Il mare d'inverno" di dieci anni fa del giallo "Nebbie e delitti"....
Niente da fare: questa canzone, dal 17 aprile 2005, resiste a ogni tentativo di trovarne il testo originale greco. Anche oggi, nell'ambito di una certa ristrutturazione e ampliamento a fondo dell'Ελληνικό Τμήμα, è stato fatto il periodico tentativo infruttuoso. A questa canzone, però, con un bel po' di errori ortografici nel greco sia pur traslitterato, si accenna in questo articolo del 2015 (di carattere prevalentemente economico!) da Scritture, il blog di Claudio Comandini.
Mi sono accorto, senz'altro con colpevole ritardo, che le informazioni riportate da Comandini non potevano provenire che da una fonte: il disco Atene in piazza del 1968, che per ventura possiedo. Non avevo mai pensato a trascriverne le note, che gettano comunque qualche luce su questa misteriosa canzone partigiana:
"Venne l'8 settembre 1943. Dopo pochi giorni si videro passare per le vie della città [Atene, ndr]... (Continues)
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2017/5/16 - 13:23
Riccardo, quel disco ce l'ho anch'io. Praticamente l'hai "rubato" al banchino dell'Istituto de Martino durante la fiera del libro anarchico e me l'hai consegnato... Volendo potrei fare un video di fortuna suonandolo e riprendendo il giradischi.
Detto fatto. Inserito il video! Non di ottima qualità e ad un certo punto si sente anche che ho sbattuto il piede nella scrivania. Ma magari con questo riesci anche a trascrivere il testo...
Vediamo un po' cosa si pòle fare...comunque sei un grande. Mi ricordo di quando ti ho "consegnato" il disco ma se per caso ci legge l'Arrighetti mi ammazza... :-P
Come più volte detto, per dodici anni è stata l'unica testimonianza di questo testo. Da quel che è venuto fuori dal testo originale, si tratta in alcuni punti di un' "interpretazione" (si veda la traduzione letterale). [RV]
QUARANTACINQUE GALLETTI (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2017/5/17 - 11:18
Proverò a coniugare tradizione e modernità come dicono oggi cioè a collegare il giradischi al computer e vedere cosa viene fuori. Comunque ci tengo a precisare che il giradischi non è antidiluviano. Ha meno di dieci anni!
Non sono riuscito a trovare il cavo per connettere lo stereo al computer, allora ho eroicamente tenuto il portatile accanto alla cassa dello stereo ottenendo un fantastico mp3 che si può scaricare da Libere canzoni.
Scusate la domanda tecnica: perchè nell'elenco delle canzoni dei Tri Yann non compare "De Nivôse en Frimaire" che invece è stata inserita da Riccardo anni fa come extra e che io ho trovato per puro caso senza che la cercassi? Grazie di soddisfare questo che per me è un mistero...
Flavio Poltronieri 2017/5/17 - 21:50
Perché la canzone era negli extra e non conteneva il link al gruppo (come anche altri due extra dei Tri Yann). Ora ho aggiunto il link e le canzoni compaiono nell'elenco (tra le canzoni collegate)
Chanson italienne – Esplosioni nucleari a Los Alamos – Marco Ongaro – 2004
(Version corrigée)
Comme d’habitude, Lucien l’âne mon ami, je sais que tu vas me poser la question rituelle à propos de l’étrangeté de ce titre incongru. Et tu auras raison. Comme d’habitude aussi, je vais commencer par te dire que ma traduction ou plus exactement, ma version française de la canzone n’est pas tout à fait conforme à l’originale italienne. Et comment le pourrait-elle ? C’est une absurdité d’imaginer qu’elle pourrait l’être. Il y a mille raisons à ça et la principale, c’est que pour refléter exactement un texte, il n’y a pas d’autre voie que de le recopier tel quel. À partir de là, comme d’habitude, je rappellerai la raison essentielle pour laquelle je me bricole des versions françaises de textes conçus en d’autres langues et là, c’est tout aussi évident, c’est parce que je ne les comprends pas et... (Continues)
EXPLOSIONS NUCLÉAIRES À LOS ALAMOS (Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2017/5/14 - 22:20
cher Marco Valdo, je respecte toutes les interprétations, mais pourquoi "John Ford passa" et
"John Wayne NOUS passa"?????? et aussi
"Clark Gable NOUS passa" et
"Marilyn Monroe NOUS passa"??????
En italien CI PASSO' signifie qu'il est passé par la, (dans ce cas "CI" n'a rien à voir avec NOUS) donc seule la ligne de john ford est traduit correctement...........
Dans la base de Los Alamos, il a été conçu et construit la première bombe américaine.
D’abord, merci beaucoup Flavio de ces excellentes remarques.
Ton intervention prouve plusieurs choses :
La première, c’est que tu as lu le texte.
La seconde, c’est que comme il est dit dans le commentaire (« D’aucuns imaginent ingénument que je connais d’autres langues que le français. Ils se trompent. »), je ne connais pas l’italien. Et il faut parfois corriger ce que je fais ; alors corrigeons. Et merci encore au correcteur.
Cela dit, je ne fais pas de traduction – jamais ; je me « bricole une version française », que j’offre à lire à d’autres, s’ils le désirent. Il y a donc sans doute un certain écart entre le texte de départ et la version française ; mais n’est-ce pas pareil pour n’importe quelle traduction ?
Cela dit, si je comprends bien, il suffit de supprimer ce « nous » ennuyeux et superfétatoire pour que le texte soit meilleur. Alors, supprimons-le et la version française... (Continues)
Caro Marco Valdo, è meglio che io ti parli in italiano perchè non vorrei che questo sembrasse un dialogo a due, tanto tu lo comprendi. Sono d'accordo con te su tutto quello che hai scritto, così d'accordo che il mio primo disco omaggio a Cohen si intitolava infatti "Com(m)e trad(u)ire Leonard Cohen"....Mi sono permesso di intervenire solamente perchè in questo caso si tratta di un testo dell'autore Marco Ongaro. Devi sapere che noi due ci conosciamo da circa 40 anni e di tutte le sue canzoni io curo un archivio privato che ne contiene centinaia e centinaia di inedite, eseguite solamente in pubblico e mai inserite nei dischi. Inoltre insieme abbiamo realizzato la versione italiana anche di una cinquantina di canzoni di Cohen e io ho avuto il piacere di parlare di esse direttamente con Leonard, tanti annni fa all'Hotel Palace di Milano. Quella del titolo è una "licenza", non è da prendere alla... (Continues)
Je réponds d’abord à ta question relative à l’Hexagone. À certains égards, Lucien et moi, on pourrait, en effet, être en Bretagne ou en Suisse. Mais comme je l’ai plusieurs fois évoqué ici dans mes dialogues avec Lucien Lane, nous vivons retirés dans une réserve indienne de Wallonie et donc, nous ne sommes pas dans l’Hexagone.
Parenthèse sur les réserves indiennes de Wallonie : ce sont d’anciennes zones minières qui sont densément peuplées d’Italiens et de leurs descendances. Au point qu’ici récemment, un éminent professeur d’une université italienne, qui était de passage pour faire une conférence à propos de Darwin, a circulé dans la ville plusieurs jours en s’adressant aux gens en italien et se voyant au minimum compris et le plus souvent, la réponse lui était donnée dans sa langue (sauf par moi). On dirait une ville frontalière à 1000 km de la Botte.
Un dettaglio che mi sembra non sia stato sottolineato è che Isacco aveva nove anni quando suo padre lo portò sul monte Moriah e nove anni aveva Leonard Cohen quando suo padre Nathan morì. E fu in quel momento che il bambino scrisse la sua prima poesia.
Caro Krzys, sappi che è la canzone stessa che ti ha già risposto: il pavone che dona l'immagine finale spalancando la ruota in segno di vittoria in molte culture e anche in natura è un simbolo di lotta e di ripristino della giustizia.
P.S.
Avrei un piacere da chiederti: da parecchi anni stò cercando un mini-cd polacco omaggio a Cohen dal titolo: ROMA TEATR MUZYCZNY - COHEN senza risulatato. L'ultima volta che sono stato a Varsavia mi sono recato a cercarlo in quel teatro che si trova in ul. Nowogrodzka 49, ma invano. Puoi aiutarmi tu a trovarne una copia? Grazie mille.
Flavio Poltronieri 2017/5/16 - 22:13
Ciao Flavio.
Mi informerò.
Volevo chiederti se conosci il gruppo polacco Projekt Volodia.
Leader del gruppo – Janusz Kasprowicz – ha fatto uscire ultimamente un disco "Ostatni etap", in cui, duettando con un polistrumentista Stanisław Marinczenko eseguono "błatnyje piesni", cioè, le traduzioni polacche delle canzoni carcerarie russe raccolte a sua volta da Dina Vierny. Ci sono anche due canzoni di Vysocky. Ti potrebbe interessare?
Li ho ascoltati dal vivo l'ultimo sabato in un programma di canzoni di Vysocky, Cohen e Waits a "Piesniarze".
Grazie Krzysiek
conosco il gruppo e possiedo sia Piosenki W. Wysockiego che To Meski Swiat (dove di Cohen interpretano solo Memories nella traduzione di Zembaty e di Tom Waits e Volodia un paio di brani ciascuno). Delle canzoni di quest'ultimo in polacco devo dirti che preferisco le interpretazioni di altri: Pawet Orkisz, Artur Vanyan o Andrzej Kolakowski per esempio, comunque sono sempre interessato e curioso di ascoltarne di nuove, nel mio archivio ho una quindicina di cd polacchi interamente dedicati a VYsocki, oltre naturalmente al triplo cofanetto 55 x, tienimi informato su nuove uscite, grazie di cuore da una terra dove al contrario gliene sono stai dedicati ....due!!! e "per miracolo"!! (non ti dico le difficoltà)
VIVA I POLACCHI
Si, va bene, ma nel testo originale c'e' il Muro Orientale, per analogia con questo Occidentale oppure per richiamare il confine della Polonia all'est che, a volte, viene chiamato "la parete orientale". Per la terza nota si puo' precisare che "pejsy" sono di fatto i riccioli che partono dalle basette e vengono portati dagli ebrei ortodossi insieme a barba.
Ah, ma allora ho capito! Sono i payot! Il polacco deve aver ripreso (ed è logico) il termine secondo la pronuncia yiddish. Naturalmente ho corretto sia la traduzione che la nota. Quanto al muro, ci ho preso una solenne cantonata io confondendo l'oriente con l'occidente. Avevo però pensato all'analogia perché nel testo l'ho visto scritto con le iniziali maiuscole.... (Saluti ricciolosi)
Sentì come la vusa la sirena
vardì cum'è che curen i pulé
van tucc in curs Sempiun
pres de l'Arena
perché in curs Sempiun
gh'è el me belé.
El me belé se ciama Nin Barbisa
l'è el pu se drito che gh'è sui bastion
l'è lu che l'ha fa fora el cap di ghisa
l'è lu che svuota i treni a la stasiun
l'è lu che svuota i merci a la Bovisa.
Stanot l'è anda a durmì da la sua mama
in via Tassio Primo al ventidu
l'avevi truvà in cà cu n'a putana
i avevi sbatu föra tute e do.
G'han fai una spiada stamatina
el sarà stai qual giuda rucheté
l'è stai cume dagh fogh a la benzina
la piasa l'era piena de pulé.
Quand sun rivada mi l'era per tera
me l'even butà là cumpagn d'un sac
i occ ieren fis ne la scighera
me l'even cupat el me malnat.
Ghe sunt andà visin al me barbisa
gu dervì föra la camisa
gu netà el sang cun l'acqua
e cunt un strasc
gu serà i öcc e metù in crusa i brasc.
Sentì cume la vusa la sirena...
Caro BB, se tu aspetti che i famosi (e sovente anonimi) "segnalatori di errori" mettano personalmente mano ad una correzione, potrai dire che se ne occupino ai tuoi nipoti, e che diano una controllatina verso il 2054. E' una prassi consolidata in questo sito: chi vuole davvero correggere un testo non esatto, lo fa subito. Poi ci sono quelli/e tipo: "E' piena di errori", "Questa traduzione fa schifo", "E' tutto sbagliato" ecc.; io ci ho tutti ancora da rivederli. Ci penserà la seconda generazione del sito, e forse anche la terza. Salud!
ciao, sono Roberto Villani, il nipote di Ezio e la mia bimba (coautrice della canzone) si chiama Lara.
stavo per inserire il testo della canzone ed ho visto che lo avevate già fatto voi. Grazie mille!
vi giro il testo preciso ed altre informazioni su Ezio Villani:
Ezio Villani – Galliera (BO) 1892 – Roma 1955
Socialista (prima nel PSI poi nel PSLI), sindacalista, antifascista, partigiano nella “Matteotti”, Padre Costituente.
Redattore de “l’Avanti”, “l’Umanità” e “la Scintilla” (in clandestinità durante il ventennio)
Marito di Ghiglione Alfonsina (Sina), padre di Anselmo (Lilli), Bianca, Pier Augusto (Piero) che è il papà ed il nonno degli autori.
La versione autonoma albanese si intitola allo stesso modo di quella greca: “Danza di Zalongo”. E' necessario notare che l'episodio viene considerato in Albania come appartenente alla nazione albanese, anche se si fa menzione della “versione greca” della canzone. Da notare che, ad un certo punto, la canzone dice: "È perché siamo albanesi / che moriamo danzando"; Sofia Vembo, invece, parla delle "Donne greche di Zalongo". Il testo è ripreso da sq.wikipedia.
VALLJA E ZALLONGUT (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2017/5/16 - 05:04
Per quanto possa sembrare incredibile, della "Danza di Zalongo" un ignoto wikipediano thailandese si è occupato di scrivere una traduzione nella sua lingua materna (pagherei per sapere come si dice "Zalongo" e "Souli" in thai). Proviene ovviamente da th.wikipedia. E' la prima, e sicuramente sarà l'ultima volta che firmerò come Ελληνικό Τμήμα qualcosa in thailandese. [RV]
ระบำซาลองโก (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2017/5/16 - 05:39
Un'antica pagina che è stata non "risistemata", ma letteralmente rifatta di sana pianta, tra storia e leggenda. Una canzone creduta da tutti "popolare" mentre ha degli autori, ma che è divenuta "popolare" comunque in ogni senso. Poiché se ne parla anche nell'introduzione scritta dopo dodici anni dall'inserimento (i famosi "tempi lunghi" delle CCG...), come ultimo contributo ecco un vero e proprio fumetto (o comunque storia illustrata popolare) ispirato all'episodio:
L'immagine potrà servire a chiarire meglio quanto detto nell'introduzione, e come la “cultura popolare” si impadronisce di episodi sospesi tra realtà e leggenda. Nella storia illustrata si assiste ad un vero e proprio “lancio del bambino” con tanto di “woooosh” e posa da lanciatrice di una madre (le prime due strisce), mentre nella terza l'anziana donna fa letteralmente da ferrea coreografa (o allenatrice...), ordinando: “E'... (Continues)
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2017/5/16 - 05:50
Per Stratos Diamandis, se ci legge. Grazie per il tuo/vostro contributo anche se lo facciamo con tre mesi di ritardo: con la massima sincerità, questo sito è oramai talmente vasto che a volte non ci accorgiamo subito dei contributi. Cerchiamo di rimediare risistemando il testo in base all'ascolto, soprattutto riportando il testo greco nell'alfabeto greco (la trascrizione è stata riportata in nota) e fornendone una traduzione italiana. Grazie ancora e, speriamo, a risentirci presto!
Esce oggi il video di AMBARADAN, il "perfido" tormentone estivo che anticipa "Mare Nero" - il CD che invece uscirà il 6 giugno. L'ha girato Riccardo Pittaluga all'XM24, Centro Sociale attivissimo nella controcultura nazionale, oggi pesantemente a rischio di sgombero e a cui va tutta la nostra solidarietà.
'Ambaradan' è una parola divertente del nostro linguaggio, che usiamo per significare un allegro disordine, una compagnia fragorosa. In realtà il suo profumo esotico viene da una zona dell’Etiopia, dove le truppe coloniali italiane ingaggiarono cruente battaglie e compirono orrende stragi. 'Ambaradan' è perciò una canzone con una musica ritmata e allegra, un incedere da tormentone radiofonico, e con un testo nutrito di humor nero, di Storia e di frecciatine al razzismo passato e presente.
2017/5/15 - 20:32
Il testo della nuova incisione, un po' diverso da quello pubblicato qui
(ad esempio "siamo tornati immemori e vivi / a scrivere il mito dei bravi italiani")
Oggi e' deceduto Oliviero Bea.
Autore nel particolare di"Sono stato io’ (Tropea Editore, 2004)".
A cui pare Caparezza si sia ispirato per il testo in oggetto.
Chiedo venia per l'approssimazione, adoro entrambi gli autori e sono scosso dalla notizia.
alsalto@libero.it
Ps. Venturik, fatti leggere o tornatene nell'inferno dei falsi magri a ciucciare bustine della dottoressa tirone. Ciccione.
Francesco Bianco 2017/5/14 - 01:16
Bah, intanto leggo che sei talmente scosso da aver sbagliato persino a scrivere il cognome di Oliviero Beha...ma non fa niente :-) Comunque io sono sempre qui, tu piuttosto che fine hai fatto...? Salud!
Mi ricordi un po' il cittadino di "Jean de Florette" di Marcel Pagnol (Gérard Depardieu nel film), che si dà alla campagna per "cultiver de l'authentique". Lo sente uno dei due contadinacci veri, naturalmente stronzi e avidi (Daniel Auteuil) e dice al padre (Yves Montand) che il cittadino incampagnato "cultive des lotantiques", piante misteriosissime. Mi raccomando, se puoi mandami un po' di conserva di pretesti, secondo me ci viene un sugo buonissimo!
Quanto al resto, si vede che i pretesti hanno anche un'ottima funzione lassativa. Lo avevo sempre pensato. Salud!
Analoga a questa canzone vi è "Der treue Husar" (in inglese The Faithful Hussar o the Faithful Soldier), prima testimonaninza data da un foglio del 1781
Il bravo soldatino va alla guerra, la sua amata di ammala e muore lontano da lui.
Qui nella versione da Path of Glory di Stanley Kubrick
3h. Versione trilingue (spagnolo, esperanto, francese) de "A las barricadas" di Jean-Marc Leclercq (JoMo, 1998) 3h. Trilingual version of "A las barricadas" (Spanish, Esperanto, French) by Jean-Marc Leclercq (JoMo, 1998) Album: JoMo kaj Liberecanoj
Secondo me Miseria nera non è la cover di questo brano.
Tanto più che nei credits è citato il solo autore italiano delle musiche, Gino Santercole, e nessun altro.
L'unica cover di Celentano dovrebbe essere quindi "L'Ascensore"
Maurizio Sereni 2017/5/15 - 07:22
Ho riascoltato "Miseria nera" di Celentano e anche secondo me ha ragione Maurizio Sereni: non è una cover di "Sixteen Tons".
Però i crediti sono a Gino Santercole, Luciano Beretta e Miki Del Prete.
Forse andrebbe creata una pagina autonoma per "Miseria nera"...
Non so come mi è venuto di ritradurre questa canzone già inviata e tradotta a suo tempo da gpt. Così, o forse lo so ma non ho voglia di dirlo. Un po' lo spiego nell'introduzione alla traduzione, però. Ho ritrascritto anche il testo con il sistema politonico dell'epoca; sarà, probabilmente, una mia fissazione ma così nel 1969 si scriveva il greco.
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2017/5/14 - 21:21
Canzone del 1969. Nel 1967, due anni prima, Dionysis Savvopoulos era stato arrestato due volte dopo il Praxikòpima ton Syntagmatàrchon ed era stato anche regolarmente pestato a sangue.
Nel 1969 riesce a pubblicare un album, Τὸ περιβόλι τοῦ τρελλοῦ (“Il giardino del pazzo”), dove c'è questa canzone che parla di bambini sperduti. Le “più belle storie” raccontategli dalla madre, prima che se ne andasse a cercar fortuna a Atene in autostop, dalla natia Salonicco.
A voi fa venire in mente qualcosa, questa canzone? A me sì. Direi che ci basterebbe aprire gli occhi, e vedercele intorno, quelle “belle storie”, e tutti i bambini sperduti che vogliamo.
Solo che Savvopoulos pensava, credo, ad antiche storie. Smirne e Venezia, posti antichi. Il fornaio e l'oste, antichi mestieri. Cacciati via con la pala e con il cane sciolto loro dietro, modi antichi
A me sono venuti in mente i bambini... (Continues)
La canzone è in turco, o meglio il testo che hai inserito, è in turco; il che mi sembra c'entri assai poco con l'Algeria, sia coi saharawi e col Marocco. Sicuro di non aver inserito una traduzione turca del testo originale trovata da qualche parte...? (Nel frattempo, comunque, imposto la lingua).
Murubutu è un rapper che presenta sonorità e contenuti assai insoliti per il genere, creando un mix a mio avviso molto originale e piacevole da ascoltare.
Alcune sue canzoni includono i temi dell'antimilitarismo e della resistenza che certo fanno parte degli scopi del sito (penso alla bellissima "storia di gino" già presente sul sito, oppure a "martino e il ciliegio" che ho appena aggiunto.) Altre canzoni riguardano comunque temi storici secondo me meritevoli di essere aggiunti, come per esempio l'immigrazione, tema di "Sull'atlantico" e "Daphne sa contare" che conto di sottoporre sul sito appena ho un momento libero.