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Giuliano

Giuliano
2011
Mi porteranno via



Salvatore Giuliano, uomo dai contorni misteriosi, accusato di brigantaggio, Colonnello dell'E.V.I.S. [Esercito Volontario per l'Indipendenza della Sicilia] la sua vita, come la sua morte, sono legate a quella che molti considerano la prima strage di stato [Portella della Ginestra -1 maggio 1947].

Giuliano, quasi involontariamente, sembra sia un personaggio chiave in quella che potrebbe essere una ricerca di identità. L'identità di un Paese.
Le radici di un'intera nazione sana non dovrebbero fondarsi su una mistificazione dei fatti, soprattutto se essi sono legati a filo doppio alla sua costituzione, perchè ciò comporterebbe il grosso rischio di una identità dissociata, al limite della schizofrenia. Un'esigenza forse tutta da chiarire, questa sulla nostra identità di stato, mai appagata e quanto mai attuale: proprio in questi giorni si riesuma il cadavere di... (Continues)
Attento un ti firari, ca l'amico ti pò trariri!
(Continues)
Contributed by dq82 2017/2/24 - 15:52
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Io non ti voto più

Io non ti voto più
2013
Oggi ho deciso,
(Continues)
Contributed by dq82 2017/2/24 - 15:40
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Senza dire niente (mio padre)

Senza dire niente (mio padre)
2012
Chi si accontenta muore

Dedicata al giornalista Beppe Alfano, vittima di mafia nel 1993
Mio padre entrava in camera la sera, mai la solita ora
(Continues)
Contributed by dq82 2017/2/24 - 15:38
Song Itineraries: Mafia and Mafias
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Gelato in febbraio

Gelato in febbraio
2010
Storie di non lavoro

E’ la sera del 23 Febbraio 1986. Luca ed un amico, giovani militanti e studenti universitari non ancora ventenni, stanno correndo per prendere la filovia in Piazzale Lugano, quartiere Bovisa di Milano. In un altro punto della stessa piazza, alcune persone discutono prima con calma e poi sempre più animatamente e scoppia una rissa. Una delle persone coinvolte è un agente fuori servizio in forza alla Digos. La rissa è un susseguirsi di pestaggi e discussioni e dopo oltre quindici minuti finisce senza che l’agente chiami rinforzi. Due delle persone coinvolte fuggono in auto ed il poliziotto incapace di affrontare la situazione con la ragione e l’autorità richieste, estrae la sua pistola d’ordinanza ed in posizione di tiro, facendo arbitrariamente e illegittimamente uso delle armi, spara ad altezza d’uomo per colpire i fuggitivi. Uno dei proiettili ferisce a morte... (Continues)
23 di febbraio, piazzale Lugano,
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/2/24 - 07:04
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Soffriamo! Ne' giorni che il popolo langue (Inno anarchico)

Soffriamo! Ne' giorni che il popolo langue (Inno anarchico)
[1878]
Sapevamo già che Giovanni Pascoli compose un'ode all'anarchico Passannante, sfortunato attentatore di Umberto I nel 1878, la cui missione fu portata a termine da Gaetano Bresci una ventina d'anni dopo... Quel sentimento di solidarietà con il mancato regicida, poi fatto marcire in carcere, costò a Pascoli qualche settimana di galera ma il suo componimento non sopravvisse se non nel verso «Con la berretta d'un cuoco faremo una bandiera», con riferimento ad uno dei mestieri praticati dal Passannante...

Ignoravo però completamente che il Pascoli in quello stesso 1878 compose per l'Internazionale anarchica un inno che invece ci è giunto. Lo ha scoperto una decina d'anni fa Elisabetta Graziosi, studiosa dell'Università di Bologna, scartabellando tra i volumi della biblioteca di palazzo Filomarino a Napoli, dove visse quel Benedetto Croce che di Pascoli era stato un detrattore e che in... (Continues)
Soffriamo! Ne’ giorni che il popolo langue
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/23 - 22:46
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All for You Sophia

All for You Sophia
(2004)
lato B del singolo "Take Me Out" tratto dal primo album della band scozzese

In realtà avremmo dovuto inserire questa canzone il 28 giugno 2014, in occasione del centenario dell'attentato di Sarajevo, ma non l'abbiamo fatto e rimediamo oggi. I Franz Ferdinand sono una rock band scozzese che prende il nome dalla vittima dell'attentato che fu il casus belli della Grande Guerra. Si esibiscono spesso con alle spalle il classico ritratto di Gavrilo Princip, l'attentatore di Sarajevo.

Forse questa canzoncina non è esattamente contro la guerra, ma racconta la storia dell'attentato dal punto di vista del principe ereditario che si rivolge prima di morire all'amata moglie Sofia e si immagina il disastroso futuro che si profila con la sua morte (Europe's going to weep...). Nient'altro che una canzone pop, ma che ha certamente qualcosa da dire su come l'attentato di Sarajevo sia entrato a... (Continues)
Bang, bang, Gavrilo Princip
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2017/2/23 - 22:39
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

A un poeta, dolcissimo

A un poeta, dolcissimo
Versi di Manlio Massole (1930-), poeta, insegnante e minatore a Buggerru, Cagliari
Testo trovato su SardoLog

Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994

Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
Mi ammalia un dolcissimo poeta
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/23 - 12:10

Minaccia di chiusura: manifestazione a Cagliari

Minaccia di chiusura: manifestazione a Cagliari
[primi anni 70]
Versi di Manlio Massole (1930-), poeta, insegnante e minatore a Buggerru, Cagliari
Testo trovato su SardoLog

Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994

Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
Fiorirono i mandorli
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/22 - 13:18
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Sigue caminando

Sigue caminando
2014
Contratiempos

La terra sta diventando un deserto...
Dicen que en otro tiempo
(Continues)
Contributed by dq82 2017/2/22 - 11:25
Song Itineraries: War on Earth
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Bomba nucleare

Bomba nucleare
2008
Domino
Στη Βαγδάτη στη Περσία
(Continues)
Contributed by Stratos Diamantis 2017/2/22 - 09:07

La povertà, figlio

La povertà, figlio
Versi di Manlio Massole (1930-), poeta, insegnante e minatore a Buggerru, Cagliari
Testo trovato su SardoLog

Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994

Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
La povertà è la gamba spezzata dall’autopala,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/22 - 08:41
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Mare varcandu

Mare varcandu
Album: It/Aliens (2016)
Lu mare è prufundu, lu jundi luntani
(Continues)
Contributed by Letizia 2017/2/21 - 23:17

Dio è rosso

Dio è rosso
Versi di Manlio Massole (1930-), poeta, insegnante e minatore a Buggerru, Cagliari
Testo trovato su SardoLog

Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994

Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
Ho visto
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/21 - 23:14
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Supercapitalism

Supercapitalism
[2007]
Parole e musica di Wynton Learson Marsalis (1961-), trombettista, compositore e docente di musica jazz afroamericano.
Brano facente parte dell'album “From the Plantation to the Penitentiary”, con Carlos Henriquez (contrabbasso), Ali Jackson (batteria), Dan Nimmer (pianoforte), Walter Blanding (sax tenore e soprano) e Jennifer Sanon (voce)

Propongo questo bel pezzo come Extra, vista la sua soggettiva, ma forse varrebbe bene un CCG se si considera che il Supercapitalism è il mandante di quasi tutte le guerre e di quasi tutti i mali che affliggono l'umanità...

Bravissima la Jennifer Sanon.
Gimme that. Gimme this.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/21 - 22:55
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Qualsevol nit pot sortir el sol

Qualsevol nit pot sortir el sol
(1975)
dal secondo album del "cantautore galattico" catalano Jaume Sisa.

Jaume Sisa è un personaggio assolutamente eccentrico e particolare nella galassia della Nova Cançó catalana. Autore di canzoni immaginifiche e surreali, si autodefinisce "cantautore galattico". Le sue canzoni devono qualcosa a Dylan ma anche a Frank Zappa e alla beat generation.

Il suo primo successo, la sua canzone più famosa, è questa "Qualsevol nit pot sortir el sol" (Ogni notte può venir fuori il sole), un invito a un party notturno a cui partecipano personaggi dei fumetti, delle fiabe e dei cartoni animati. Solo apparentemente una canzone per bambini, è una canzone di sogno e amicizia, con un messaggio di pace e di accoglienza. Sin dalla sua pubblicazione nel fatidico 1975 (anno cruciale per la Spagna che vide la morte del dittatore e l'avvio della transizione democratica), il pubblico non tardò a identificarsi... (Continues)
Fa una nit clara i tranquil·la,
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2017/2/21 - 22:39

Gwerz Gigi Ontanetti

Gwerz Gigi Ontanetti
[21 febbraio 2017]
[21 e viz-C'hwevrer 2017]

Avevo pensato di ricordare, qua dentro, Pierluigi Ontanetti con un breve scritto, ché le cose lunghe e pallose non gli piacevano per niente. Era un uomo d'azione, Gigi; l'ultima volta che l'ho visto, quasi alla fine, era a manifestare davanti al Comune di Bagno a Ripoli in una giornata torrida d'inizio agosto, l'anno scorso, in una mattina da tregenda cominciata all'alba con il paventato sgombero del libero podere di Mondeggi, e proseguita con il vero sgombero manu militari dello squat di via Toselli. Gigi era arrivato non so come, con la bombola dell'ossigeno attaccata; non ce la faceva quasi più a respirare, ma era lì. Mi disse che lo stavano per mettere in un “moritoio”, parole sue, ovvero in una residenza per malati terminali. Della sua vita e di quel che aveva fatto conoscevo delle cose a macchia di leopardo, delle sue cose non si “beava”.... (Continues)
Ur werz nevez evitañ, ur werz a zo savet
(Continues)
Contributed by Richard Gwenndour 2017/2/21 - 22:04
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From the Plantation to the Penitentiary

From the Plantation to the Penitentiary
[2007]
Parole e musica di Wynton Learson Marsalis (1961-), trombettista, compositore e docente di musica jazz afroamericano.
Title track dell'album del 2007, con Carlos Henriquez (contrabbasso), Ali Jackson (batteria), Dan Nimmer (pianoforte), Walter Blanding (sax tenore e soprano) e Jennifer Sanon (voce)

“Why I say from the plantation to the penitentiary is because I see a lot of similarities between the incarceration, the style of it now and the way of enslavement. Is it the same? No it is not exactly the same, but it is the same result in many ways, it generates a lot of income, and it reduces people to less than what they are.”
(Wynton Marsalis in un'intervista citata da Li Onesto su Revolution #82, March 18, 2007)
From the plantation
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/21 - 21:20
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A my nie chcemy uciekać stąd

A my nie chcemy uciekać stąd
[1980]
Parole di Jacek Kaczmarski
Musica di Przemysław Gintrowski

Nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre 1980 scoppiò un enorme incendio nell'ospedale psichiatrico di Górna Grupa, nel voivodato Kujawsko-Pomorskie. Morirono 55 pazienti, 26 rimasero gravemente ustionati. Il fatto ispirò Jacek Kaczmarski a scrivere il brano "E noi non vogliamo scappare da qua" che in seguito fu musicato da Przemysław Gintrowski ed divenne un inno della resistenza alla giunta di Jaruzelski, essendo stato interpretato come una metafora della situazione in cui si trovava la Polonia negli anni 80.

Il brano è presente su diverse cassette di Gintrowski uscite nel cosidetto "drugi obieg" (circuito alternativo o "sotterraneo", o in russo Самиздат) negli anni '80 in Polonia. Tutte erano intitolate "Pamiątki" (Souvenir). La prima con una datazione accertata è del 1989. (Da questa pagina)




A destra, la... (Continues)
Stanął w ogniu nasz wielki dom
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2017/2/21 - 03:47
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Lezione di storia

Lezione di storia
Versi di Manlio Massole (1930-), poeta di Buggerru, Cagliari
Nella raccolta “Il sentimento della lotta che qui si respira”, audiolibro pubblicato nel 2013 dalle edizione Bohumil.
Poesia recitata da Gisella Vacca, con l'accompagnamento musicale di Josep Maria Cols, al pianoforte, e Chiara Vittone, all'arpa.
Testo trovato su SardoLog

La situazione nelle miniere dell'Iglesiente nella seconda metà dell'800 era terribile. Fu rilevata anche ufficialmente nel rapporto che Quintino Sella, deputato del Regno e ingegnere idraulico esperto in miniere, stilò nel 1871: bassissimi salari, sfruttamento, assenza di sicurezza.
All'inizio del 900 la situazione non era cambiata di molto.

A Buggerru i padroni erano francesi, la Société des Mines de Malfidano, e se la spassavano come se fossero a Parigi, mentre i minatori morivano nelle gallerie. Fu proprio dopo l'ennesimo incidente avvenuto il 7 maggio... (Continues)
Io dico tre uomini uccisi
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/20 - 13:48
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Genosse Julian Grimau

Genosse Julian Grimau
1975
Es Gibt Ein Leben Vor Dem Tod



Julián Grimau.


Julián Grimau García, nato a Madrid nel 1911, fu militante della Gioventù socialista unificata e poi del Partito comunista spagnolo. Partecipò alla guerra civile come soldato e come funzionario del governo e delle organizzazioni popolari e fu agente del SIM, il Servizio di Informazione Militare repubblicano incaricato di eliminare gli agenti franchisti. Nel 1939 riparò prima in America Latina e poi in Francia, dove visse per qualche tempo nel campo di concentramento di Argelès.

Eletto membro del Comitato Centrale del Partito comunista spagnolo, nel 1954 venne delegato al lavoro politico in Spagna; nel 1959 assunse la direzione di tutte le attività del partito in Spagna. Arrestato l'8 novembre 1962 su un autobus a Madrid, venne portato alla Direzione Generale di Sicurezza, dove venne picchiato a sangue e gettato da una finestra per... (Continues)
Ach Schwester!
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/2/20 - 06:57
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Bosenn Langolen

Bosenn Langolen
1348. Nella frazione di Langolen arriva implacabile la peste. I Tri Yann interpretano solennemente questo canto a più voci con accompagnamento di organo. E' la quarta traccia di Rummadoù - 2010

La peste che nel 1348 arrivò anche nel paesino bretone di Langolen, altro non è che la celeberrima e terribile Peste Nera che, secondo le stime, tra il 1347 e il 1353 fece quasi trenta milioni di morti nella sola Europa (nell'Europa di quell'epoca, significò circa un terzo dell'intera popolazione). E', come è noto, la pestilenza descritta anche dal Boccaccio nel Decamerone: la popolazione di Firenze si ridusse di due terzi. L'area di origine della Peste Nera sembra essere stata l'Asia centrale; si dice che la peste sia portata dai topi, ma la causa scatenante sembra essere stata proprio una moria di topi per le rigide condizioni climatiche. Questo fece sì che le pulci, vettori del bacillo, affamate... (Continues)
En iliz emañ bodet an holl wazed:
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2017/2/20 - 00:06
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Himne galàctic

Himne galàctic
(2000)
Album: Visca la llibertat
amb Pascal Comelade
Habitant de terrestres confins,
(Continues)
2017/2/19 - 22:19
Song Itineraries: Anthems and Anti-Anthems
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Why? (Am I Treated So Bad)

Why? (Am I Treated So Bad)
[1965]
Parole e musica di Roebuck "Pops" Staples (1914–2000), il patriarca del gruppo
Nell'album intitolato “Why”

Una canzone dedicata ai cosiddetti Little Rock Nine, un gruppetto di nove studenti afroamericani che nel 1957 si iscrissero alla scuola superiore di Little Rock, Arkansas.

Il governatore segregazionista Orval E. Faubus mandò i soldati ad impedire l'ingresso ai nuovi alunni, ma il presidente Eisenhower mandò l'esercito federale a scortarli affinchè potessero entrare. Finalmente ammessi, i nove furono costretti a subire ogni sorta di violenze ed angherie inflitte loro dai compagni bianchi. Particolarmente accanite furono le ragazze, che arrivarono a gettare dell'acido in faccia a Melba Joy Pattillo, una dei nove.

Per un'introduzione più accurata alla vicenda dei Little Rock Nine rimando a State of Arkansas (My Name Is Terry Roberts) di Pete Seeger.
Why, am I treated so bad?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/19 - 21:43
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Sins of the Father

Sins of the Father
Questa lunga, ossessiva, biblica, visionaria canzone, contenuta in Real Gone del 2004, contiene allusioni ai brogli elettorali di Jeb Bush, fratello di George W.
God said: don't give me your tin horn prayers
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2017/2/19 - 20:51
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Passant par les champs le long de la rivière

Passant par les champs le long de la rivière
[1976/77]
Testo e musica: Manu Lann Huel
Paroles et musique: Manu Lann Huel
Album: Passant par les champs le long de la rivière
- Manu Lannhuel - Textes et Musiques
- Henry 'Sam' Chevreton - Guitare acoustique, Banjo
- Philippe 'Phyl' Paugam - Guitare, Basse
- Francois 'Saik' Daniel - Batterie, Percusions, Piano, Vocaux
- Andre 'DéDé' Grall - Guitare electrique, Guitare acoustique, Vocaux, Percussions
- Pierre Daniel - Guitare acoustique (A5)
- Laurent 'Basile' Krzewina - Sax-tenor (B6)
- Marie-Ange Aud'Hui - Vocaux (A5)

Per una di quelle strane alchimie della sorte, Flavio Poltronieri parla di questa canzone proprio nel momento della morte di Pierluigi Ontanetti, un uomo di pace, un attivista, un operaio, un ostinato anarchico cristiano (come lo ha giustamente definito Io Non Sto Con Oriana ) e, per me, anche un vecchio amico. Vorrei quindi dedicare questa canzone alla memoria... (Continues)
M'en descendant un soir d'été
(Continues)
Contributed by Richard Gwenndour & Flav Kadorvrec'her 2017/2/19 - 20:50
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Chocolate City

Chocolate City
[1975]
Scritta da George Clinton, Bootsy Collins e Bernie Worrell
Title track dell'album del 1975
La voce nella parti recitate è quella di George Clinton
Testo ripreso da Genius

Le “Chocolate Cities” sono le città statunitensi a maggioranza nera. Quelle che George Clinton citava a metà degli anni 70 erano Washington, D.C., Newark, New Jersey, Gary, Indiana, Los Angeles, California, Atlanta, Georgia e New York City, New York.
I Parliament, alfieri del funk e del black pride, immaginavano il potere in mano agli afroamericani ed un governo con Muhammad Ali presidente, Aretha Franklin first lady e Stevie Wonder ministro della cultura..
Uh, what's happening CC?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/19 - 18:22
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Blues for Martin Luther King

Blues for Martin Luther King
[1968]
Il pianista e cantante di Chicago Otis Spann scrisse questo struggente blues all'indomani dell'assassinio di MLK
Il brano si trova in alcune raccolte, a partire da “Rare Gems” del 1977.

Otis Spann è stato uno dei più grandi pianisti blues di sempre ma nel 1970, quando se lo portò via prematuramente un cancro al fegato, venne sepolto in una tomba anonima... Ci vollero 30 anni e una colletta tra i suoi estimatori prima che il bluesman ricevesse una lapide. Fu inaugurata nel 1999 e recita: “Otis played the deepest blues we ever heard – He'll play forever in our hearts” (en.wikipedia)
Oh, did you hear the news
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/19 - 17:54
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Ramblin' Round

Ramblin' Round
[1941]
Parole di Woody Guthrie
Sulla melodia di "Goodnight, Irene" incisa da Leadbelly nel 1933.
Il brano si trova in parecchie raccolte, a partire da “Columbia River Ballads” (o “Columbia River Collection”)
Interpretata anche da Bob Dylan, Odetta e Barbara Dane.
Testo trovato su woodyguthrie.org
Ramblin' around your city,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/19 - 17:25
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Песенка о бумажном солдатике

Песенка о бумажном солдатике
Μετέφρασε στα Ελληνικά ο Δημήτρης Ζορμπαλάς
Greek translation by Dimitris Zorbalas
ΤΟ ΤΡΑΓΟΥΔΑΚΙ ΓΙΑ ΤΟΝ ΧΑΡΤΙΝΟ ΣΤΡΑΤΙΩΤΗ
(Continues)
Contributed by Ζορμπαλάς Δημήτρης / Zormpalas Dimitris 2017/2/19 - 10:16
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Un sorriso vi salverà

Un sorriso vi salverà
Non è facile leggere oggi che "un sorriso ci seppellirà" e che "ci salverà", eppure tocca mettere da parte la tristezza e lasciarci come compagni di viaggio che si dicono addio, ognuno per la sua strada.
Non ci si vedeva da anni, forse da quella volta che inaspettatamente ci leggesti "Lentamente muore" (e dagli) da quel pulpito, o forse l'anno dopo a Sarajevo, ma già stavi male.
Mi sembravi un immortale, che di fronte all'ineluttabile resisteva, sorrideva e viveva.
Un abbraccio da lontano.
marculivic 2017/2/18 - 01:09
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Been in the Storm So Long

Anonymous
Su Mudcat Café trovo una versione certamente più antica della precedente, solo che la fonte è piuttosto generica perchè “Songs of Zion” è il titolo di diverse raccolte di inni o libretti di canti religiosi adottati nelle chiese protestanti, metodiste in particolare, degli USA.
Been in the Storm So Long
I BEEN IN DE STORM SO LONG
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/17 - 22:20
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Oh Mary, Don't You Weep

Oh Mary, Don't You Weep
Aretha Franklin performes "Mary Don't You Weep" at New Temple Missionary Baptist Church, Los Angeles, January 14, 1972.

Bernart Bartleby 2017/2/17 - 21:25
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Seize the Time

Seize the Time
Il testo di "Seize The Time" fu pubblicato sul Broadside Magazine #107 del giugno del 1970.

Ho preferito non contribuire il video dell'interpretazione originale, pur presente su YouTube, perchè le immagini utilizzate non corrispondono in alcun modo al testo.
Bernart Bartleby 2017/2/16 - 21:50
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1947

1947
LA STORIA INTORNO ALLE FOIBE
di Nicoletta Bourbaki, Gruppo di lavoro sul revisionismo storiografico
Internazionale, 10 febbraio 2017

LEGGI ARTICOLO


Loška Dolina, Slovenia meridionale, il 31 luglio 1942. Soldati italiani fucilano Franc Žnidaršič, Janez Kranjc, Franc Škerbec, Feliks Žnidaršič ed Edvard Škerbec, cinque abitanti del villaggio di Dane presi in ostaggio qualche giorno prima. Nell’Italia degli ultimi anni, un’interpretazione frettolosa e “capovolta” di questa foto ne ha innescato la proliferazione virale in rete e sui giornali, sino a farne l’illustrazione per eccellenza di articoli sulle foibe e le vittime italiane della “violenza slava”.
CCG/AWS Staff 2017/2/16 - 13:28
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The Fires of Napalm

The Fires of Napalm
Dal volume: Veleno di piombo sul muro, Le canzoni del Black Power, Editori Laterza, Tempi nuovi 30, ottobre 1969, pp.207 / 209. Così Alessandro Portelli introduceva la canzone: "Un'altra eccellente canzone sulla guerra in Vietnam. È interessante il riferimento agli indiani d'America: esistono alcune correnti nel movimento negro che tendono a rivalutare anche l'eredità indiana e a ricollegarvisi come a quella di popolo di colore che per primo fu padrone dell'America. Da Everybody's Got a Right to Live cit.; trascritta per "Broadside" da Barbara Dane." (p. 205) Nel volume, l'autore è presentato come "Jim" Collier (non "Jimmy"); la notazione sugli Indiani sembra far credere al fatto che Collier fosse figlio di una indiana Choctaw. [RV]
LE FIAMME DEL NAPALM
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/2/16 - 12:27
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
Grandissimo Sam Cooke!
Per me, la versione più bella...

Bernart Bartleby 2017/2/15 - 23:06
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Foreign Accents

Foreign Accents
In sintesi, per facilitare la lettura:

Mordechai Vanunu: scienziato israeliano condannato a 18 anni di carcere per tradimento dopo aver rivelato l'esistenza di testate nucleari segrete in Israele.

Mohammad Mossadegh: primo ministro iraniano deposto nel 1953 da un colpo di stato militare favorito dai servizi segreti americani e inglesi per il gravissimo crimine di avere nazionalizzato il petrolio.

Wyatt nel libretto riferendosi a Hiroshima e Nagasaki definisce "distruzione di massa" l'effetto delle bombe. All'epoca della registrazione del disco "distruzione di massa" era una espressione frequentemente utilizzata da Bush e Blair come giustificazione dell'imminente invasione dell'Iraq. La guerra scoppiò esattamente il giorno in cui terminarono le registrazioni di Cuckooland,che significa all'incirca Paese della Cuccagna, una specie di Alice nel Paese delle Meraviglie, un mondo dei sogni ma per contro la maggior parte dei brani è ispirata a fatti reali nazionali o internazionali.
Flavio Poltronieri 2017/2/15 - 15:30




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