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Before 2017-2-17

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March on Selma

March on Selma
[1965]
Brano composto dal trombettista afroamericano Richard Allen "Blue" Mitchell (1930-1979)
Nel suo album intitolato “Down with It!”, con una band composta da Gene Taylor (contrabbasso), Aloysius Foster (batteria), Chick Corea (pianoforte) e Junior Cook (sax tenore).

Un pezzo di “hard bop” che celebra le tre (anzi, quattro) marce di revindicazione per i diritti civili che nel marzo del 1965 partirono da Selma in Alabama, con l'obiettivo di raggiungere Montgomery, la capitale dello Stato.

Una prima marcia pacifica per i diritti civili fu organizzata il 26 febbraio 1965 nella vicina Marion, e si concluse con la morte di Jimmie Lee Jackson, un attivista nero che fu ucciso da un colpo sparato da un poliziotto - tal James Bonard Fowler che è stato condannato (simbolicamente) per quel delitto soltanto nel 2010 (all’età di 77 anni).
Una seconda marcia fu organizzata per il 7 marzo sul percorso... (Continues)
[strumentale]
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/17 - 23:04
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Been in the Storm So Long

Anonymous
Been in the Storm So Long
Uno spiritual afroamericano ottocentesco, che intitola il disco realizzato dalla Smithsonian Folkways nel 1967, dove i brani sono interpretati da un gruppo storico che si rinnova di generazione in generazione, The Moving Star Hall Singers di Johns Island, Charleston County, South Carolina.
La registrazione fu curata da Guy Carawan, celebre musicista e ricercatore folklorico.
I been in the storm so long
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/17 - 22:17
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The Freedom Rider

The Freedom Rider
[1961]
Brano composto dal batterista e bandleader afroamericano Arthur "Art" Blakey (1919-1990)
Dà il titolo al suo album con la band de The Jazz Messengers, pubblicato nel 1964 (Blue Note)
Del gruppo facevano parte Wayne Shorter (sax tenore), Lee Morgan (tromba), Bobby Timmons (pianoforte) e Jymie Merritt (contrabbasso)

“The Freedom Rider” è un brano per sola batteria che celebra il convoglio del CORE (Congress of Racial Equality) che nel 1961 attraversò Virginia, Carolinas, Georgia, Alabama, Mississippi e Louisiana per denunciare che la segregazione razziale, bandita dalla Corte Suprema degli USA, continuava a persistere. Nonostante i continui, violentissimi attacchi armati da parte di segregazionisti e membri del KKK, i Freedom Riders portarono a termine con successo il loro viaggio a New Orleans.
[Strumentale]
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/17 - 21:46
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Hymn to Freedom

Hymn to Freedom
[1962]
Capolavoro del grande pianista jazz Oscar Emmanuel Peterson, detto semplicemente O.P., canadese ma figlio di genitori immigrati dai Caraibi.
Nel suo disco intitolato “Night Train”, pubblicato nel 1963, con Ray Brown al contrabbasso e Edmund Thigpen alla batteria.
“Hymn To Freedom” è il brano che chiude l'album.

Un inno alla libertà di una chiarezza e semplicità sconvolgenti, nonostante il virtuosismo della scrittura e dell'esecuzione.
Sulla copertina, realizzata dal fotografo Pete Turner, la motrice di un treno in corsa, un'immagine da sempre così importante ed evocativa per tutti quelli – come i neri d'America - allora come oggi in cerca del cambiamento e della libertà.
[Strumentale]
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/17 - 20:57
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Madame Hermann

Madame Hermann
Ce titre paru initialement sur l'album LE MARGINAL en 2008 (Midi 52 / Socadisc distribution) évoque la seconde guerre mondiale à travers les yeux d'une femme juive, avec cette idée que l'histoire peut se répéter pour le pire. Ce titre fut repris par Monique Hottier sur le disque ELLES ET EUX CHANTENT JANN HALEXANDER en 2015.
J'ai vu ce que je n'voulais pas voir
(Continues)
Contributed by Jeff Bonnenfant 2017/2/17 - 01:25
Song Itineraries: Extermination camps
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Papa et les singes fous

Papa et les singes fous
L'artiste évoque dans ce titre son enfance au Gabon, lors de la guerre civile larvée au Gabon, englué dans des émeutes pour la démocratie et contre la dictature d'Omar Bongo. La démocratie fut officialisée en 1991. Depuis août dernier et des élections sanglantes, les observateurs internationaux ont noté un brusque retour en arrière.
Souviens-toi Papa
(Continues)
Contributed by Jeff Bonnenfant 2017/2/17 - 01:19
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The Black Liberation Movement Suite

The Black Liberation Movement Suite
[1970]
Composizione jazz in nove movimenti scritta da Calvin “Cal” Massey (1928-1972), trombettista e compositore afroamericano

1 - Prayer (4:01)
2 - (Hey God-damn-it) Things Have Got to Change (7:10)
3 - Man at Peace in Algiers (for Eldridge Cleaver) (5:12)
4 - The Black Saint (for Malcolm X) (3:56)
5 - The Peaceful Warrior (for Martin Luther King, Jr.) (5:31)
6 - The Damned Don’t Cry (for Huey P. Newton) (4:50)
7 - Reminiscing About Dear John (for John Coltrane) (2:14)
8 - Babylon (2:00)
9 - Back to Africa (for Marcus Garvey) (6:21)

Cal Massey è oggi sconosciuto ai più, anche perchè morì giovane – un infarto, a 43 anni – nel pieno della sua migliore stagione artistica. Inoltre – com'è chiaro da questa sua composizione – fu molto vicino ai movimenti radicali e in particolare alle Black Panthers e per questo fu blacklisted (anzi, “whitelisted”) dal mondo della produzione musicale,... (Continues)
[Strumentale]
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/16 - 22:41
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Seize the Time

Seize the Time
[1969]
Parole e musica di Elaine Brown, l'unica donna ai vertici del Black Panthers Party tra il 1974 ed il 1977.
Nell'album “Seize The Time - Black Panther Party”, composto dalla Brown su richiesta del Movimento. Con The Pan-Afrikan Peoples Arkestra diretta da Horace Tapscott.

Non è certo una CCG questa, che il BPP aveva dichiarato guerra allo Stato razzista e alla sua polizia, ma è una canzone di resistenza, di resistenza armata. Allora era un'opzione che divenne legittima per molti afroamericani, soprattutto dopo l'assassinio il 4 aprile del 1968 di Martin Luther King, emblema dell'altra via, quella non violenta.
“Seize The Time” è stato uno degli slogan più famosi del BPP, coniato in quegli anni da Robert George "Bobby" Seale, uno dei pochi suoi dirigenti che non sia morto ammazzato.

Elaine Brown – abbandonata dal padre in tenera infanzia e cresciuta con grande fatica e dignità dalla... (Continues)
You tell me that the sun belongs
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/16 - 21:21
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The End of Silence

The End of Silence
[1969]
Parole e musica di Elaine Brown, l'unica donna ai vertici del Black Panthers Party tra il 1974 ed il 1977.
Nell'album “Seize The Time - Black Panther Party”, composto dalla Brown su richiesta del Movimento. Con The Pan-Afrikan Peoples Arkestra diretta da Horace Tapscott.

Non è certo una CCG questa, che il BPP aveva dichiarato guerra allo Stato razzista e alla sua polizia, ma è una canzone di resistenza: “Tutto questo silenzio finirà, non ci resta che prendere le armi e comportarci da uomini”. Allora era un'opzione che che divenne legittima per molti afroamericani, soprattutto dopo l'assassinio il 4 aprile del 1968 di Martin Luther King, emblema dell'altra via, quella non violenta.

Elaine Brown – abbandonata dal padre in tenera infanzia e cresciuta con grande fatica e dignità dalla madre - fu una dirigente delle Black Panthers, prima una sorta di ministro della cultura, poi la referente... (Continues)
Have you ever stood
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/16 - 20:53
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Elaine Brown (Interlude)

Elaine Brown  (Interlude)
2016
Here

Canzone dedicata a Elaine Brown, attivista per i diritti dei neri e dei carcerati, membro del Black Panther party, dal quale fuoriuscì per l'eccessivo sessismo e maschilismo, scrittrice e cantante Seize the Time (Vault, 1969) e Until We're Free (Motown Records, 1973)
Okay, can I do one more? It's really quick.
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/2/16 - 10:59
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This Little Light of Mine

This Little Light of Mine
“This Little Light of Mine” è un gospel per bambini scritto intorno al 1920 da Harry Dixon Loes (1895-1965), un compositore di inni cristiani, un bianco.
Ma nei primi anni 50 l'inno venne adottato dal movimento per i diritti civili, in seno al quale il testo venne elaborato da attiviste afroamericane come Zilphia Horton e Fannie Lou Hamer.
Celebri le esecuzioni di Betty Fikes, The Seekers e Odetta.

Ma ho voluto attribuire il brano a Sam Cooke – che ne diede una magnifica interpretazione nello splendido “Live at The Copa”, 1964, uno dei miei dischi preferiti – perchè il grande cantautore, troppo presto scomparso, volle portare una canzone intonata nelle marce per i diritti civili all'interno dei nightclub, facendo in modo che il movimento e le sue rivendicazioni di giustizia e di pace acquistassero un audience maggiore rispetto a quella sua propria.
Una sensibilità che l'autore di A Change... (Continues)
A-amen a-amen a-amen
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/15 - 23:39
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Promised Land

Promised Land
[1964]
Versi di Chuck Berry
Sulla melodia della folk song “The Wabash Cannonball”
Nell'album intitolato “St. Louis to Liverpool”



The biblical story of the Exodus had long been a source of hope and inspiration for African Americans dating back to the era of slavery. In 1965 rock & roll pioneer Chuck Berry released a song called “Promised Land” that tells the story of a “poor boy” who leaves his home in Norfolk, Virginia to try and make it big in Los Angeles. He boards a Greyhound bus that takes him through many of the cities and towns where the Freedom Riders had encountered resistance and violence a few years before the song’s release. The bus on which Berry’s protagonist rides bypasses the town of Rock Hill, South Carolina where the Riders first encountered armed white resistance but makes a note of Alabama where the worst violence was experienced in Anniston, Birmingham, and... (Continues)
I left my home in Norfolk Virginia
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/15 - 22:46
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Richard and Linda Thompson: The Great Valerio

Richard and Linda Thompson: The Great Valerio
[1974]
Written by Richard Thompson
Performed by Richard and Linda Thompson
(Solo voice: Linda Thompson)
Albums: I Want to See the Bright Lights Tonight [1974]
Live (More or Less) [1976] & others
Also performed by Maggie Holland [Still Pause, 1983] & other artists

Scritta da Richard Thompson
Eseguita da Richard e Linda Thompson
(Voce solista: Linda Thompson)
Album: I Want to See the Bright Lights Tonight [1974]
Live (More or Less) [1976] e altri
Interpretata anche da Maggie Holland [Still Pause, 1983] e altri artisti

Ancora una volta, per la conoscenza di questa canzone debbo tornare a Maggie Holland e al suo album di “cover” del 1983, Still Pause. A lungo, in epoche di mezzi precari e improvvisati, per me questa è stata una canzone di Maggie Holland senza sapere che la canzone era stata, in realtà, scritta nel 1974 da Richard Thompson, membro della prima ora dei Fairport... (Continues)
High up above the crowd
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/2/15 - 12:33
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Forest

Forest
da "Cuckooland"
Hannibal/Rykodisc
2003

Apparentemente sembra la trasognante canzoncina di una zingarella che canta in riva al fiume, mentre la luna dà un'occhiata e il canto si alza come fumo verso il cielo, dal buio verso la luce come il sole sulla foresta. Ma i presagi sono cattivi…. e infatti è una metafora allucinante, perché quello non è solo fumo e la nuvola che passa sopra la luna non è una nuvola qualsiasi. Invero subito dopo nel testo entrano il campo di sterminio per zingari di Lety, nella Repubblica Ceca e quello più tristemente noto di Auschwitz, dove più volte è stato ricordato non ci fu solo il genocidio degli ebrei. Nei tre anni tra il 1941 e il 1944, i rom deportati furono all'incirca 23.000 di cui ne sopravvissero appena 2.000. Lety è attualmente una fattoria per l'allevamento di maiali e nulla in quel luogo commemora o testimonia di quello di atroce che avvenne nel passato.

... (Continues)
Deep in the forest
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2017/2/15 - 12:09
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Nel mare ci sono i coccodrilli

Nel mare ci sono i coccodrilli
2017
Trsparente

tra le Nuove Proposte Sanremo 2017

"La canzone con cui partecipo al festival di Sanremo, scritta in totale onestà e senza retorica, è la migliore risposta a Matteo Salvini, che mi ha attaccato. Scrivo canzoni, faccio il cantante e la politica non c'entra. Racconto di uomini" dice il ragazzo che continua: "Essere qui è un sogno che si realizza. Ho letto il libro ‘Nel mare ci sono i coccodrilli' di Fabio Geda e mi sono innamorato di quel testo. Ho usato lo stesso titolo del volume perché la mia canzone richiama lo stesso argomento, con una storia sullo sfondo che è la stessa. Si parla di persone che di notte attraversano il mare su un gommone, con le loro vite e i loro sogni".

Il racconto di Braschi è autobiografico, racconta di sé e della fortuna di essere nati essere nati da questa parte del mare: "Ma io sono nato e vivo qui per caso e sono figlio di un medico, di un tossico, di un mago. Sono venuto fuori qui tra i gelati e le bandiere e non ho mai visto un cacciabombardiere"

fanpage.it
Nel mare ci sono i coccodrilli
(Continues)
Contributed by dq82 2017/2/15 - 10:56
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Aziz

Aziz
2016
Nuova Gianturco

feat. Luca O'Zulu Persico

I 99 Posse hanno partecipato alla stesura di Aziz con Luca “O’Zulù” Persico che da la voce al migrante parlando della sua condizione che deriva dalle guerre per i confini e dai giochi di poteri che non gli danno voce, diventando solo un "permesso scaduto a che ce pozzo fa / esco fore e me arrestano / tenite troppa cazzimma a parlà de` migranti", realizzando il brano più interessante e completo dell`intero lavoro.
mescalina.it
Me chiammo Aziz e tengo 'na malincunia
(Continues)
Contributed by dq82 2017/2/15 - 10:14
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Edoardo Bennato: Il gatto e la volpe

Edoardo Bennato: Il gatto e la volpe
[1977]
Testo e musica di Edoardo Bennato
Lyrics and music by Edoardo Bennato
Album: Burattino senza fili


Edoardo Bennato: Burattino senza Fili (1977)



"Burattino senza fili" è un concept album di Edoardo Bennato uscito nel 1977, che ha venduto circa un milione di copie, risultando l'album più venduto in Italia nel 1977. [...] Il disco ripropone le vicissitudini di Pinocchio in chiave metaforica e mostra un doppio piano di lettura; la storia di Carlo Collodi tal quale e la riproposizione allegorica dei modelli dei personaggi in chiave moderna. Registrato negli studi Ricordi di Milano i tecnici del suono sono Walter Patergnani, Mario Carulli, Gianluigi Pezzera e Carlo Martenet, mentre il tecnico del missaggio è Arun Chakraverty. Tra i musicisti del disco, vi sono tre componenti dei Maxophone: Sandro Lorenzetti, Alberto Ravasini e Maurizio Bianchini. Tutta la poetica di "Burattino senza... (Continues)
Quanta fretta, ma dove corri, dove vai ?
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/2/15 - 09:30
Song Itineraries: Cats & Bad cats
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Los Angeles

Los Angeles
[1980]
Scritta da John Doe ed Exene Cervenka
Celeberrima traccia che dà il titolo all'album di questa punk rock band losangelina, prodotto dall'ex Doors Ray Manzarek

Descrizione di una tizia in cui Exene Cervenka si era imbattuta, il prototipo dell'americano bianco di classe media, razzista integrale intollerante di ogni forma di vita che non sia la propria. La tizia in questione raccontava di non vedere l'ora di andarsene da quel per lei insopportabile crogiolo di razze e di culture, come in effetti fecero tanti bianchi statunitensi soprattutto negli anni tra i 50 e i 70, un fenomeno complesso noto come white flight che conosciamo bene anche da noi in Europa...

Iconograficamente, il testo di questo brano è tutto condensato nell'immagine in copertina, così chiaramente allusiva alle “vecchie, care” croci infuocate del Ku Klux Klan...
Già, pure loro hanno sostenuto apertamente Trump alle ultime elezioni...
She had to leave Los Angeles
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/14 - 23:07
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L'uomo solo

L'uomo solo
Ο μοναχικός άνθρωπος
(Continues)
Contributed by VELVET 2017/2/11 - 20:37

Dachau Express (In italiano)

Dachau Express (In italiano)
Memoria, la testimonianza di Vanzini a Parma: l'ultimo Sonderkommando italiano
Casa della Musica gremita per ascoltare il racconto di uno degli ultimi superstiti di Dachau, testimone delle squadre speciali di internati nel lager obbligati a eliminare nei forni crematori i cadaveri dei propri compagni
di Alessandro Trentadue
La Repubblica - edizione Parma - 11 febbraio 2017

Sopravvissuto ai lavori forzati e a condizioni disumane nel campo di concentramento di Dachau dove persero la vita oltre 41mila persone. Costretto a lavorare nelle camere a gas e nei forni crematori del primo lager fatto costruire dal Reich nel marzo del 1933, dove rimase internato sette mesi, e per 15 giorni fu costretto dalle Ss ad eliminare nei forni crematori i cadaveri dei suoi compagni.

Sono alcune drammatiche fasi del racconto di Enrico Vanzini, uno degli ultimi sopravvissuti al campo di concentramento nazista.... (Continues)
Riccardo Venturi 2017/2/11 - 12:56
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Mamma Roma Addio

Mamma Roma Addio
commovente
2017/2/10 - 22:04
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Die drei Soldaten und die Reichen

Die drei Soldaten und die Reichen
I TRE SOLDATI E I RICCHI
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/10 - 21:16
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Malcolm X

Malcolm X
MALCOM X
(Continues)
Contributed by dq82 2017/2/10 - 17:19
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Against racism

Against racism
The only prayer i believe in
(Continues)
Contributed by dq82 2017/2/10 - 16:55
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Canzone del padre

Canzone del padre
Se la memoria non mi inganna, mi pare che Fabrizio, in una sua intervista, affermò che con questa canzone volle parlare dei rivoluzionari che attuano appunto una rivoluzione per poi prendere le poltrone delle stesse persone che combattevano. Da qui, credo, il prendere "il posto lasciato dal padre".
Luca 'The River' 2017/2/9 - 21:32
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Chantier d'été

Chantier d'été
Caro Riccardo, non è Gabriel a cantarla, bensì Olivier Kowalski. E fu la sua prima volta all'interno del gruppo (inizialmente a dire il vero avrebbe dovuto farlo Marie). La fisarmonica così evocativa è un "piano à bretelle" che nel brano mescola le sue particolari sonorità con un piano a coda e un sintetizzatore. Le parole del testo ispireranno Marc Lavoine per il successo nel 1985 di "Elle a des yeux revolver".
Flavio Poltronieri 2017/2/9 - 11:06

Laissez faire, laissez passer!

Laissez faire, laissez passer!
D’ogni diritto conquistato,
(Continues)
Contributed by Salvo Lo Galbo 2017/2/9 - 07:56
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Notre Dame des oiseaux de fer

Notre Dame des oiseaux de fer
Versione della canzone realizzata da vari artisti e militanti.

leoskini 2017/2/8 - 22:09
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Zweiter Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen

Zweiter Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen
SECOND REPORT ON THE UNKNOWN SOLDIER UNDER THE TRIUMPHAL ARCH
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/8 - 20:13
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L'estaca

L'estaca
YIDDISH [The Klezmatics, 2016]




"No Copyright © Courtesy of Label World Village. Support the artist. The Klezmatics - Apikorsim, 2016.

With their latest album, Apikorsim, The Klezmatics - world-renowned, GRAMMY-winning superstars of the klezmer universe - continue to redefine Yiddish music. Heretics, rebels and questioners, Apikorsim are people who challenge orthodox opinions. The Klezmatics are decidedly unorthodox. Their songs proclaim the rights of refugees and workers, sing ecstatically for a better world and mournfully for its losses. They alternately praise God and question the nature of his existence. Apikorsim is the first Klezmatics album with no special guests, session musicians or cross-genre collaborations. This is the sound of the band itself, a sound that has electrified audiences around the world for thirty years."



Nel video: Lorin Sklamberg dei Klezmatics mentre registra... (Continues)
דער יאָך [1]
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2017/2/8 - 19:56
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L'estaca

L'estaca
LATINO [Anonimo Toscano del XXI secolo, 2017]
LATIN [Tuscus Anonymus XXI Saeculi, 2017]


Hunc carmen valde adversum Hispanicae Lictoriae factioni, a cantore Ludovico Llach catalanice compositum a.D. MCMLXVIII ad Latinum sermonem adaptavit Tuscus Anonymus XXI Saeculi die VIII mensis Februarii a.D. MMXVII.
CARMEN DE PALO
(Continues)
Contributed by L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 2017/2/8 - 04:11
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Đurđevdan / Ђурђевдан

Anonymous
Đurđevdan / Ђурђевдан
Grazie per questa pagina, grazie per mantener viva la memoria.
lamiel 2017/2/8 - 01:09
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Sólo le pido a Dios

Sólo le pido a Dios
LATINO / LATIN / LATÍN [Tuscus Anonymus XXI Saeculi]

Hoc carmen, a Leone Gieco Argentino cantore hispanice compositum et harmonizatum a.d. MCMLXXVIII, In Latinum sermonem vertit Tuscus Anonymus XXI Saeculi die VII mensis Februarii a.D. MMXVII.
HOC TANTUM IMPLORO A DEO
(Continues)
Contributed by L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 2017/2/8 - 00:15
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Erster Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen

Erster Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen
FIRST REPORT ON THE UNKNOWN SOLDIER UNDER THE TRIUMPHAL ARCH
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/7 - 22:37
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Dublin City 1913 (Ballad of Larkin and Connolly)

Dublin City 1913 (Ballad of Larkin and Connolly)
Thanks Diarmuid Breatnach!

Ringraziando l'autore del commento che precede, ripropongo il testo come tratto dal sito di Dick Gaughan, dove effettivamente si legge "He was our leader, the workers' son"
La secoda quartina dell'ultima ottava è invece più simile alla chiusura del testo come originariamente contribuito, che non ricordo dove diavolo presi (era il 2009 e non ero molto rigoroso, sorry!)
DUBLIN CITY 1913
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby, già Alessandro 2017/2/6 - 22:47




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