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Tre amici in guerra

Antiwar Songs Blog
Tre amici in guerra
Il 9 ottobre 2011, quando chi scrive non si trovava, come dire, nel pieno delle sue forze, veniva inserita nel sito questa (straordinaria) canzone degli Zabranjeno Pušenje; il medesimo giorno, Marko, in un commento, faceva presente che mancava “una traduzione fatta bene”. Cinque anni dopo, la traduzione è stata finalmente fatta, o tentata, non si sa […]
Antiwar Songs Staff 2016-09-21 08:24:00

Schlaflied für ein Ungebornes

Schlaflied für ein Ungebornes
[1931-34]
Canzone di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Un'inquietante ninna ninna pubblicata sul quotidiano socialista austriaco “Arbeiter Zeitung” nei primi anni 30.

Nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi di Jura Soyfer intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979. Il testo è riportato su Projekt Gutenberg

Nel 1981 questa e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
»Halt die Ehe hoch in Ehren,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/18 - 17:58

Noi vogliam che ricchi e poveri

Noi vogliam che ricchi e poveri
[1898]
Versi di Ferdinando Fontana (1850-1919), giornalista, scrittore, librettista e commediografo milanese.
Musica di Romualdo Marenco (1841-1907), compositore originario di Novi Ligure.

Ferdinando Fontana aderì al movimento artistico e letterario della Scapigliatura. Fu amico e collaboratore di Giacomo Puccini. Nel 1898 partecipò ai moti milanesi repressi a cannonate dalle truppe al comando del generale Bava Beccaris
Romualdo Marenco, notissimo ed apprezzato compositore, soprattutto di balletti, repubblicano come Fontana, proprio in seguito alla feroce repressione della rivolta del pane a Milano decise si lasciare per sempre l'Italia ed autoesiliarsi in Svizzera. E fu a Lugano che compose la musica di questa canzone.
Noi vogliam che ricchi e poveri
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/18 - 17:05
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Lied Von Der Käuflichkeit Des Menschen

Lied Von Der Käuflichkeit Des Menschen
[1937]
Canzone di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.

Scritta nel 1937 per il suo terzo dramma, "Astoria", riflessione tragicomica sul concetto di “Vaterland”, di Patria, e della totale distorsione che ne fanno i regimi totalitari. Astoria è un paese inesistente, un'invenzione truffaldina propinata dai governanti al proprio popolo e che tuttavia si rivela una perfetta macchina statale di guadagno e oppressione. Jura Soyfer riesce a creare un'esilarante e insieme spaventosa parabola politica sulla concezione dello Stato nei regimi dittatoriali, ispirandosi stilisticamente al teatro comico viennese ottocentesco e in particolare alle farse di Johann Nestroy e Ferdinand Raimund. (de.wikipedia)

Nel 1975 questa canzon di Jura Soyfer è stata ripresa dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Lieder Fürs Leben”.
Ins Himmelblau die Rohstoffpreise steigen,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/17 - 22:02
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Das Lied von der Ordnung

Das Lied von der Ordnung
[1932]
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Pubblicati nel 1932 sul quotidiano socialista austriaco “Arbeiter Zeitung”

Nel 1981 questa e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
Daß wir Hunger haben, ist nicht wichtig,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/17 - 21:18
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Lied des einfachen Menschen

Lied des einfachen Menschen
[1935-38]
Canzone scritta da Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraiana), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.

Quando nel giugno del 1939 questa canzone fu presentata alla serata inaugurale dell'Exilkabarett viennese “Das Laterndl” (“The Lantern”) in quel di Londra, il suo autore, Jura Soyfer, a soli 26 anni, aveva già perso la vita per mano dei nazisti in quel di Buchenwald...

Nel 1981 questa “Canzone della gente comune” e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
Menschen sind wir einst vielleicht gewesen
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/17 - 20:44
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Telegrafen-Chanson

Telegrafen-Chanson
[1936]
Dopo Kometen-song, ecco un'altra canzone (questa occupa tutta la seconda scena) dal dramma “Der Weltuntergang, oder, Die Welt steht auf kein' Fall mehr lang”, esordio letterario di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraiana), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Soyfer si ispirava al teatro comico viennese ottocentesco di Johann Nestroy e Ferdinand Raimund.
Testo trovato su Projekt Gutenberg

“Lo spettacolo, una sorta di cabaret aggressivo e pieno di energia, è una pungente satira nei confronti del genere umano, qui tratteggiato nell’attesa della fine del mondo. Infatti un’assemblea dei pianeti guidati dal sole, decide di liberare il pianeta terra dalla fastidiosa presenza dei suoi abitanti, gli uomini, nota stonata nell’armonia cosmica, inviandole contro una cometa. La reazione degli umani è un compendio di cinismo,... (Continues)
[Die Bühne ist völlig verdunkelt. Man hört das Ticken der Morseapparate.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/17 - 19:13
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Kometen-song

Kometen-song
[1936]
Canzone che chiude il dramma “Der Weltuntergang, oder, Die Welt steht auf kein' Fall mehr lang”, esordio letterario di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraiana), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Ispirata al couplet “Kometenlied” della farsa viennese “Der böse Geist Lumpacivagabundus, oder Das liederliche Kleeblatt”, di Johann Nestroy, 1833

“Per ristabilire l’equilibrio dell’Universo, il Sole e gli altri pianeti decidono di liberare la Terra dai fastidiosi pidocchi che la stanno pian piano uccidendo, gli uomini, e per farlo le lanciano contro una cometa. Come reagiranno gli uomini alla notizia che stanno per essere annientati? Come si prepareranno alla fine del mondo? Jura Soyfer, autore austriaco tra i più rappresentativi della sua generazione, prematuramente scomparso, a ventisei anni, in un campo si sterminio... (Continues)
Denn nahe, viel näher, als ihr es begreift
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/17 - 17:08
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La vien giù da le montagne (La bella partigiana)

Anonymous
La vien giù da le montagne (La bella partigiana)
[1944]
Canzone dedicata alle ragazze che facevano le staffette nelle Fiamme Verdi sulle Alpi lombarde
Il testo è di autore ignoto e si ispira a quello dell'omonimo canto popolare (La vien giù da le montagne / l'è vestida a la francese / da un bel giovane cortese / gli fu chiesto far l'amor...)
La melodia si ispira invece al canto intitolato “L'altro giorno andando in Francia”.

Il testo è di carattere marcatamente pastorale, canta il forte legame con i propri monti; la staffetta sembra non aver tempo per le “distrazioni amorose”, lei aspira innanzitutto a liberarsi dell’oppressore e conquistare la libertà [nella versione originale le esplicite avances del giovane incontrato vengono dalla bella fermamente rifiutate, tanto da irritarlo al punto da insultarla, ma lei rivendica con fierezza la sua vita umile e la sua purezza, ndr]

Le Fiamme Verdi si configurarono, nella resistenza italiana,... (Continues)
La vien giù da le montagne
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/17 - 14:53

Canzone della 22a Brigata Garibaldi

Anonymous
Largo largo siamo i baldi combattenti Partigiani,
(Continues)
Contributed by adriana 2016/9/17 - 08:16

Lanciotto Ballerini

Anonymous
Lanciotto Ballerini
Canzone del gruppo partigiano garibaldino
Ricordata da Enzo Puzzoli (partigiano SAP Campi centro)

Dal sito A.N.P.I. "Lanciotto Ballerini" Campi B.
Siam partigiani del Gruppo Lanciotto
(Continues)
Contributed by adriana 2016/9/17 - 08:06

Die Legende vom namenlosen Soldaten

Die Legende vom namenlosen Soldaten
[193?]
Versi Gerhart Herrmann Mostar (1901-1973), scrittore, poeta e giornalista tedesco.
Musica di Franz Eugen Klein (1912-1944), compositore, pianista e direttore d'orchestra austriaco, ebreo.
Testo trovato qui

Il tedesco Gerhart Herrmann si fece le ossa come giornalista a Bochum, Berlino e Monaco ma soprattutto come inviato nei Balcani, dove aggiunse al suo cognome quello letterario di “Mostar”, in omaggio alla città bosniaca.
Dopo l'avvento di Hitler, Herrmann Mostar riparò a Vienna dove partecipò al kabarett “Der liebe Augustin”, fondato dall'attrice e cantante Stella Kadmon insieme allo scrittore Peter Hammerschlag e al compositore e pianista Fritz Spielmann. Al gruppo si aggiunse anche il musicista viennese Franz Eugen Klein, autore della musica di questa “Leggenda dei soldati senza nome”.

Nel 1938, in seguito all'“Anschluss”, l'annesione dell'Austria alla Germania nazista,... (Continues)
Ich lag nicht unter dem Marmorstein
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/17 - 00:03
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Der kleine Trompeter

Anonymous
Der kleine Trompeter
1925

Am 13. März 1925 kam Ernst Thälmann zu einer Wahlkundgebung nach Halle. Ein Polizeikommando hinderte ihn, zu den 8000 Versammelten zu sprechen. Polizisten feuerten in die Menschenmenge. Unter den 9 Toten befand sich der 27jährige Fritz Weineck aus dem Spielmannszug des Roten Frontkämpferbundes. Als die Opfer des Polizieüberfalls zu Grabe getragen wurden, folgten Zehntausende ihren Särgen. Alle grösseren Halleschen Betrieb standen still.
Testo trovato su kommunisten.ch


wikipedia

1966

A cura di Michele Straniero
Von all meinen Kameraden
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/16 - 14:47
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Büxensteinlied (Im Januar um Mitternacht)

Anonymous
Büxensteinlied (Im Januar um Mitternacht)
Gennaio 1919
Canzone della lega spartachista
Das “Büxensteinlied” entstand in den Januarkämpfen 1919 im Berliner Zeitungsviertel. Die Arbeiter verteidigten die Druckerei Büxenstein gegen die Truppen des SPD-Wehrministers Gustav Noske. Auf dessen eigenen Worte bei der Niederschlagung der Arbeiter (“Einer muss der Bluthund sein”) spielt die 3. Strophe an. Die Verse stammen vom Schlosser Richard Schulz, später Redakteur der “Roten Fahne”. Nach Weise eines nationalistischen Soldatenlieds von 1915 (“Argonnerwald, um Mitternacht”).
Testo trovato su kommunisten.ch


1966

A cura di Michele Straniero

testo di Schlosser Richard Schulz, poi direttore della "Bandiera Rossa".
Musica da "Argonnerwaldlied" inno nazionalista della I guerra mondiale (1915) poi ripresa anche dal regime nazista
Im Januar um Mitternacht
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/16 - 14:33
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Una guerra senza fine

Una guerra senza fine
2015
L'algebra morente del cielo
Affacciati alle finestre rivolte alla centrale
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/16 - 10:50

Canto dei presentati

Anonymous
Canto dei presentati
[1944]
Testo pubblicato su “Il Ribelle”, organo di stampa delle Brigate Fiamme Verdi, formazioni partigiane di orientamento cattolico. Brescia, 1 dicembre 1944.
L’anonimo autore si firmava con “Z.” ed era certamente un integrante della formazione partigiana Divisione Fiamme Verdi “Tito Speri” operante nel bresciano e intitolata ad un patriota risorgimentale

Per “presentati” s’intendono i combattenti partigiani che dopo il proclama del 13 novembre 1944, con cui gli Alleati annunciavano l’attestamento sulla Linea Gotica e la sospensione delle operazioni militari per l’arrivo dell’inverno, sfiduciati, stanchi, a corto di viveri e armi, incalzati dai nazi-fascisti, abbandonarono la lotta armata consegnandosi al nemico. Per fortuna il successivo 2 dicembre il comando del Corpo volontari della libertà diramò un comunicato in cui spiegava che l’annuncio alleato non era da interpretarsi come un... (Continues)
Quando noi siamo arrivati
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/16 - 09:41

Die Jugend hat das Wort

Die Jugend hat das Wort
[1946]
Una canzonetta di Erich Kästner, interpretata dalla voce di Petra Unkel (1925-vivente?, cantante ed attrice tedesca di origine ungherese), che nell'immediato secondo dopoguerra la presentava regolarmente al kabarett Schaubude di Monaco di Baviera.

Un veemente attacco di Kästner alla generazione dei padri, responsabile dell'avvento al potere di Hitler...
Ihr seid die Ält'ren. Wir sind jünger.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/15 - 21:56
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Oltre il fiume

Oltre il fiume
2016
DerWald - Volume1

Una fuga dalla guerra. Forse una diserzione?
Comunque ben tornato Gianluca Bernardo
Mano a mano che andiamo a fondo
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/15 - 17:23
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Colore

Colore
2015
Lotux

Brano con cui gli "A tea with Alice" hanno partecipato al concorso "Voci per la libertà 2016"
Sotto me il blu
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/15 - 11:37
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Pindaro

Pindaro
2015
Dante Francani

Dante Francani: voce e pianoforte.
Daniele Mencarelli: contrabbasso.
Daniele Falasca: fisarmonica.
Mauro De Federicis: chitarre.
Son tante quelle notti in cui ripenso
(Continues)
Contributed by dq82 + Lorenzo 2016/9/15 - 10:46

Σκατοπόλεμος 17

Σκατοπόλεμος 17
Skatopólemos 17
[1993]
Στίχοι και μουσική: Απολίτιστοι
Lyrics and music: Apolitistoi
Testo e musica: Apolitistoi
'Αλμπουμ / Album : Στους δρόμους [2001]
("In the streets" / "Nelle strade")
Μέσα στην οθόνη του μυαλού
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/9/15 - 05:01
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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Ode all'Anarchia

Ode all'Anarchia
2015
Dante Francani

Dante Francani: voce e pianoforte;
Daniele Mencarelli: contrabbasso;
Daniele Falasca: fisarmonica;
Mauro De Federicis: chitarre.
L'anarchia è un sentimento non certo una filosofia
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/14 - 16:40
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Das Spielzeuglied

Das Spielzeuglied
[1946?]
Versi di Erich Kästner
Musica di Edmund Nick (1891-1974), importante compositore e direttore d’orchestra tedesco.

Erich Kästner ed Edmund Nick si erano conosciuti a Breslavia, Slesia, negli anni 20 e lì collaborarono fino al 1933 nella realizzazione di commedie e drammi radiofonici. Il nazismo e la guerra li allontanarono momentaneamente, ma i due amici si ritrovarono nel 1945 a Monaco di Baviera e insieme fondarono il kabarett “Die Schaubude”, “Il baraccone da fiera”. Lì Kästner propose nuovi testi, come questo, ma anche molti vecchi brani risalenti all’epoca di Weimar, che quasi 30 anni dopo mantenevano purtroppo intatta la loro attualità…
Wer seinem Kind ein Spielzeug schenkt,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/14 - 16:32
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Zangalewa (Zamina mina)

Anonymous
Zangalewa (Zamina mina)
Zangalewa è una canzone popolare del Camerun, chiamata a volte anche Zamina mina. È stata resa popolare dal gruppo Golden Sounds nel 1986 che ha avuto un tale successo con questa canzone da cambiare il suo nome in Zangalewa.

La canzone è diventata famosa per la ripresa del ritornello da parte di Shakira che l'ha utilizzata per la sua "Waka Waka (This Time for Africa)", inno dei Mondiali di calcio 2010 in Sud Africa (tra l'altro utilizzare il ritornello di una canzone Camerunense in lingua Fang per i Mondiali SudAfricani è come scegliere una canzone islandese per i mondiali in Grecia).

La canzone è il lamento di un soldato sottoposto ai rigori della vita militare, la canzone divenne famosa durante la seconda guerra mondiale. Questa canzone è interpretata in lingua Fang, diffusa in Gabon, nel sud del Camerun, nella Guinea Equatoriale, e più ad est nell'Africa Centrale. Spesso è cantata senza... (Continues)
Zangalewa (4 times)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/14 - 15:34
Song Itineraries: Deserters
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Tuta blu (o La ballata dell'operaio)

Tuta blu (o La ballata dell'operaio)
2015
Dante Francani

La sua canzone “Tuta blu o la ballata dell'operaio” raggiunge in pochissimi mesi oltre 8.000 visualizzazioni,così da attirare l'attenzione del tg3 regionale che gli dedica,il 24 dicembre 2012,un servizio di circa 5 minuti,così come scrivono articoli sul cantautore-operaio tutti i giornali del territorio(Il Centro, Eidos, Lo Strillone, City Rumors)
La sveglia
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/14 - 12:16
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I piedi più belli del mondo

I piedi più belli del mondo
2016
La macchina del tempo

Una storia d'emigrazione, il dramma dell'emigrazione non è vissuto solo da chi parte, lontano dalla sua famiglia, ma anche da chi rimane, tipicamente le donne.
Una storia di emigrazione dall'Irlanda a Londra, il marito torna solo per Natale, tanto che Mary McNamara ha ben 4 figli, tutti nati a settembre intorno al 24.
Liberamente tratta da un racconto tratto da Diario d'Irlanda di Heinrich Böll.

In "Diario D'Irlanda" di Heinrich Böll c'è questo racconto, "I Piedi più belli del Mondo", che parla di Mary McNamara, la donna della canzone, che vive sola, con quattro figlioli settembrini (perché il marito torna a casa solo a Natale) e che possiede i piedi più belli del mondo. E' un racconto meraviglioso che ho indicato per anni come uno dei più belli che io avessi mai letto senza aver mai pensato di scriverci una canzone malgrado, il racconto stesso dica che i... (Continues)
Al di là di paludi e boschi la scogliera immensa
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/14 - 11:50

Lied des Alldeutschen (Barbarische Melodie)

Lied des Alldeutschen (Barbarische Melodie)
[1918]
Versi del giornalista e scrittore satirico viennese Karl Kraus (1874-1936), “der Meister des giftigen Spotts”, il maestro della satira velenosa…
Originariamente pubblicati nel 1918 sulla rivista “Die Fackel”, fondata dallo stesso Kraus nel 1899.
Poi nel quarto volume della raccolta “Worte in Versen I-IX (1916-1930)”

Dalle pagine della sua “Die Fackel”, Karl Kraus – ebreo che ripudiò la sua fede e fu un acceso antisionista, un laico aristocratico, libertario e libertino – tuonò sempre contro il nazionalismo, il militarismo, la corruzione dello Stato e le politiche economiche liberiste.
Nel 1933 scrisse “Die dritte Walpurgisnacht” ("La terza notte di Valpurga"), un lungo saggio contro la presa di potere di Hitler, che non fu poi pubblicato che nei primi anni 50. Ma ampi stralci di quello scritto vennero inseriti nel 1934 su uno degli ultimi numeri della sua rivista, intitolato... (Continues)
Ob unter See, ob in der Luft,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/14 - 09:02
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Γενοκτονία

Γενοκτονία
Genoktonía
[1995]
Στίχοι / Μουσική: Απολίτιστοι
'Αλμπουμ: Mit mir ist nicht zu rechnen
Testo e musica: Apolitistoi
Album: Mit mir ist nicht zu rechnen

Un breve e chiarissimo riassunto di 500 anni di colonialismo e di sterminio dei nativi americani (intendendo con questo non solo quelli del Nordamerica), senza tanti fronzoli e giri di parole. Gli Apolitistoi lo prepararono nel 1995 per l'album anarco-punk collettivo Mit mir ist nicht zu rechnen (“Su di me non ci contate”), pubblicato indipendentemente in Germania con il contributo di varie band europee ed inteso come benefit per gli obiettori totali al servizio militare (“Ein Benefit für Totalverweigerer”; tra le altre band, i BESMET e gli Active Minds). Brano ripubblicato in Grecia nel 1996 nell'album Η ώρα του κυκλώνα #2 (“L'ora del ciclone #2”).

Ήρθαν στην γη μας με άγριες διαθέσεις
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/9/13 - 00:19
Song Itineraries: Native American Genocide
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Das Lied vom Hasse

Das Lied vom Hasse
[1841]
Versi di Georg Herwegh, poeta tedesco, socialista rivoluzionario.
Trovo il brano in “Bauernkrieg 1525 Weberaufstand 1844” di Ernst Busch (1964),

Forse è un po’ troppo proporre sulle Antiwar Songs una “Canzone dell’Odio”, ma l’odio di Herwegh - poeta tedesco, antitautoritario, insubordinato e rivoluzionario per tutta la vita, fin dall’espulsione da tutte le scuole di ogni ordine e grado e dalla diserzione per incompatibilità con la disciplina militare – è qui rivolto contro re, tiranni e potenti della Terra, è un invito a reagire ad ogni sfruttamento e sopruso e a riconquistare la libertà, “con ogni mezzo necessario”
Wohlauf, wohlauf, über Berg und Fluß
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/12 - 16:25
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Aɣrib

Aɣrib
1999
Identitès

La Cabilia è una regione del Nord dell'Algeria, la sua popolazione è non-araba, i cabili hanno avuto un ruolo fondamentale nell'opposizione al colonialismo sin dai tempi dei romani e più recentemente contro i francesi, ma quando l'Algeria è diventata indipendente il cabilo non solo non è stato riconosciuto ma addirittura perseguitato. È diventato lingua ufficiale solo nel 1995 dopo uno sciopero scolastico dell'anno 1994-1995 (tutti gli studenti cabili persero l'anno). Ad oggi la lingua cabila è parlata da circa 5 milioni di persone di cui solo 3 in patria. Questo dimostra come l'esilio/emigrazione per motivi politici siano stati importanti nella storia di questo popolo
Iḥḍered rrwaḥ anruḥ
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/9/12 - 09:48
Song Itineraries: Exiles and exilees
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Hole in the World

Hole in the World
(2003)

Scritta all'indomani dell'11 settembre, il messaggio della canzone (non propriamente originale, ci permettiamo di osservare) è che l'amore è l'unica salvezza in un mondo dominato dall'odio e dall'orrore.

"I sat down at the piano in my home studio and started putting some chords with the phrase 'hole in the world,'" he said. "Months went by, but I didn't show it to anybody. Then, other things started happening that gave additional meanings to 'Hole in the World,' particularly after the [Iraqi] war started. The fighting was supposedly over in May, and yet one or two or three of our boys were - and still are - getting killed every day, which means somebody's daddy is not coming home. So that's another 'hole' -- a huge hole in somebody's life - a child, a wife, a mother, a father, a brother, a sister."

Don Henley
There's a hole in the world tonight.
(Continues)
2016/9/11 - 23:18
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Anniversary

Anniversary
Nell'album "Beauty & Crime" (2007)

Un anno dopo gli attentati dell'undici settembre 2001, la cantautrice Suzanne Vega si ritrova a ripercorrere le strade di New York battute da un vento inquietante, ripensando a chi aveva perso la vita un anno prima, scrive questa toccante canzone.
Fall and all attendant memories
(Continues)
2016/9/11 - 22:59
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Lá vai o comboio, lá vai

Anonymous
Lá vai o comboio, lá vai
(tradizionale dell'Alentejo)

Una canzone tradizionale portoghese con l'eterno tema del treno che porta via la persona amata verso la vita militare
Ó sol que tanto brilhas,
(Continues)
Contributed by Marcel Hostettler 2016/9/11 - 22:41
Song Itineraries: Trains
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Ffeɤ ay ajrad tamurt-iw

Ffeɤ ay ajrad tamurt-iw
1954
Canzone scritta nel 1954, "Cavalletta esci dal mio paese", canzone metaforica, ma neanche troppo, che paragona i colonialisti francesi alle cavallette, e per questo la canzone divenne un simbolo e fu anche censurata.

A causa della difficoltà di riprodurre il testo (introvabile in rete se non in questo testo di Brugnatelli sulla canzone cabila) viene intanto inserito in immagine.
Contributed by dq82 2016/9/11 - 16:25
Song Itineraries: The Algerian War
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Monsieur le Président

Monsieur le Président
1984
A tarwa n lḥif

Matoub Lounès (1956 – 1998) è stato il cantore dell’identità e della cultura berbera della regione algerina della Cabilia: una minoranza non araba emarginata all’interno di uno stato arabo a sua volta oppresso dall’imperialismo francese.
È stato un combattente per la democrazia e la laicità dell’Algeria, per i diritti delle donne e degli emarginati, per la difesa della cultura berbera contro la politica di arabizzazione forzata e contro ogni forma di fondamentalismo e terrorismo islamico. Ha partecipato anche in Italia alla marcia del 1966 per l’abolizione della pena di morte e ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti internazionali.
Parlava il francese e la lingua berbera, comprendeva l’arabo ma rifiutava di parlarlo. Si definiva “un algerino autoctono di questo paese”.
Nel 1994 fu rapito dalla GIA (Gruppo Islamico Armato) e poi liberato dopo una grande mobilitazione... (Continues)
Asmi d-luleɣ d ass amcum
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/11 - 15:41
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Damals in der DDR

Damals in der DDR
(2004)
Es war ne lange kalte Zeit
(Continues)
2016/9/11 - 15:39
Song Itineraries: The Berlin Wall, 1961-1989
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Ss'fina (SSa fina or SSfina)

Ss'fina (SSa fina or SSfina)
2009
Akki d'amour

La lingua cabila è una lingua berbera parlata in Algeria, nella regione della Cabilia. Per la scrittura vengono impiegati l'alfabeto arabo, l'alfabeto latino e il tifinagh. L'ortografia e le convenzioni grafiche sono molto variabili, solo dopo l'introduzione del berbero nelle scuole, con un sistema di trascrizione codificato (1995) si è iniziato ad avere una certa unificazione (ma si veda come in rete questa canzone si trovi con 3 titoli diversi)

Il titolo è "La barca", e se uno vive a Sud del Mediterraneo negli anni 2000, barca può voler dire solo emigrazione al Nord del Mediterraneo...
Ger unebdu d nisan
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/11 - 15:18
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No Woman, No Cry

No Woman, No Cry
1981
No woman No cry/Jesus

1983
Weine Nicht, Aber Schrei

Cover della celebre canzone di Bob Marley, diventa un inno contro la violenza di genere: No donna non piangere, urla
Alle deine schönen großen Brüder
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/11 - 14:37
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Manchmal

Manchmal
1998
Wege

L'uomo non è fatto per fare la guerra, è nato nudo senza stivali e speroni, senza armi, non è nato per morire solo ma per fare la pace...
Manchmal sind wir Menschen müde,
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/11 - 14:18
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Scumball Pinochet

Scumball Pinochet
Album: Disestablished 1980
One wrote songs that meant a lot to me
(Continues)
Contributed by adriana 2016/9/11 - 10:53

Wo Gewalt herrscht, wird Widerstand zur Pflicht

Wo Gewalt herrscht, wird Widerstand zur Pflicht
1985
Heimweh nach Heimat

Quando regna la violenza, la resistenza diventa un dovere... forse questa canzone riassume in poche parole il sito delle CCG, è una risposta a tutti quelli che ogni tanto mettono il naso nel sito e poi lo storcono.
Wir haben geschrien und laut protestiert
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/9/10 - 21:19
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Il Ponte

Il Ponte
[1980]
Testo e musica di Claudio Lolli
Album: Extranei
Il ponte fu costuito da generosi operai,
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/10 - 16:11
Song Itineraries: Bridges
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Cenkler bize gelmeyiniz

Cenkler bize gelmeyiniz
Diil gece, diil gündüz,
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/9/10 - 13:52
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Το φασιστικό γουρούνι

Το φασιστικό γουρούνι
To fasistikó gouroúni
[1993]
'Αλμπουμ / Album: Τα καθάρματα ("Le carogne")

Gli Apolitistoi (in greco: "Asociali", "Incivili") sono una band anarco-punk greca autoprodotta. Non si conoscono i nomi dei membri della band e i brani non sono firmati. Attivi fin dagli anni '90, gli Apolitistoi hanno pubblicato alcuni album; si riprende questo semplice e chiaro brano da Τα καθάρματα del 1993, una sorta di "Q-Disc" contenente 4 brani. [RV]
Αγαπώ τους εβραίους,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 2016/9/10 - 11:15
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Portugal

Portugal
La version grecque interprétée par Andonis Kaloyannis (1979)
Ελληνική ερμηνεία του Αντώνη Καλογιάννη (1979)





Στίχοι: Δημήτρης Χριστοδούλου
Μουσική: Ζωρζ Μουστακί
Paroles: Dimitris Christodoulou
Musique: Georges Moustaki
Testo greco: Dimitris Christodoulou
Musica: Georges Moustaki
ΓΙ' ΑΥΤΟΥΣ ΠΟΥ ΖΗΣΑΝ ΜΟΝΟΙ
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 2016/9/10 - 10:56
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Freedom

Freedom
LIBERTÀ
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/9/9 - 23:16
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Bosnia

Bosnia
BOSNA
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/9/9 - 23:08
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The Hangin Tree

The Hangin Tree
Strom Oběšence
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/9/9 - 22:43
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La ragazza di Kobanê

La ragazza di Kobanê

Asia, bellissima perché fiera combattente curda contro l’Isis

Asia Ramazan Antar era una combattente curda. Morta a vent’anni. Difendeva la sua terra e l’idea di uno spazio vitale fatto di “uguaglianza di genere, redistribuzione di ricchezze e risorse, democrazia diretta, ed era la prova vivente, come molte altre e molti altri impegnat* in quella battaglia, dell’indifferenza connivente che nazioni europee e occidentali dedicano a quello che succede realmente nella battaglia contro l’Isis“. Da un lato c’è la Turchia che getta bombe sui curdi e dall’altro un occidente che racconta balle a proposito di Islam e musulmani trascurando di dire che l’esercito curdo, ovvero quello che è in prima linea contro i fanatici dell’Isis, è a maggioranza musulmana e non rappresenta affatto lo stereotipo che vogliono attaccare sulla pelle di ciascun@ di loro. Volessero combattere l’Isis per davvero dovrebbero... (Continues)
CCG Staff 2016/9/9 - 21:08

Χελιχελώνη: La Chelichelona, o Gioco della Tartaruga

Anonymous
Χελιχελώνη: La Chelichelona, o Gioco della Tartaruga
[ - - - ]
Julii Pollucis Onomasticum in libris X
Liber IX, Cap. VII, Segm. 125

Giulio Polluce (in greco: 'Ιούλιος Πολυδεύκης) fu un grammatico e lessicografo greco alessandrino, nato a Naucrati (circa 80 km a sud di Alessandria d'Egitto). Vissuto nel II secolo d.C. (se ne hanno notizie certe in vita nell'anno 183), fu discepolo del retore Adriano di Tiro presso Atene, che sostituì nella sua cattedra attorno al 192. Giulio Polluce morì durante il regno dell'imperatore Commodo (che era stato suo allievo) all'età di 58 anni; tra i suoi avversari, contrari al suo genere di eloquenza, vi furono Frinico Arabio e, soprattutto, il celebre Luciano di Samosata, l'autore della Storia Vera in cui di vero non c'è assolutamente e volutamente niente, e che è da non pochi considerata la bis-bisavola della fantascienza (con tanto di viaggio sulla Luna).

La produzione di Giulio Polluce ci è giunta perlopiù... (Continues)
ἡ δὲ χελιχελώνη, παρθένων ἐστὶν ἡ παιδιά, παρόμοιόν τι ἔχουσα τῇ χύτρᾳ· ἡ μὲν γὰρ κάθηται καὶ καλεῖται χελώνη, αἱ δὲ περιτρέχουσιν ἀνερωτῶσαι·
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/9/9 - 19:20
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Villa Regina

Villa Regina
[2016]
Canzone al momento inedita che farà parte del prossimo disco di Massimo Priviero, in uscita l'anno prossimo

[2017]
All'Italia

Da questi inizi prende il via il viaggio nella seconda decade degli anni venti.
Dentro questa storia di figli d’Italia che migrano oltreoceano per cercare lavoro e che è già
fenomeno di massa. La forza e la determinazione di questa gente li porterà a trasformare terre
improduttive in piccole città operose circondate da terreni resi fertili da lavoro immane. Piccole
città, tra cui la stessa Villa Regina, ancora oggi testimoni del coraggio di questi uomini.


Massimo Priviero al lavoro su un nuovo album: 'La mia storia d'Italia e delle sue meravigliose minoranze in chiave folk'.

Nonostante il recente tour in supporto al doppio disco dal vivo "Massimo" - "Una quarantina di date in tutta Italia", racconta lui, "Con una partecipazione emotiva da parte del... (Continues)
Il ragazzo ha i piedi sulla riva del mare
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/9/9 - 16:41
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Werkzeuge

Werkzeuge
TYÖKALUJA
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/9/9 - 09:39
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Bush Doctor

Bush Doctor
Da Pietia Sciocco
dall'album Bush Doctor (1978)

Bless!
Warning!
(Continues)
Contributed by Kri Kro 2016/9/9 - 08:30
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פּאַפּיראָסן

פּאַפּיראָסן
È impressionante come la storia di vita di Herman Yablokoff sia ricalcata nel romanzo di Joseph Roth "Giobbe" che, ho appena finito di leggere. Un bel romanzo comunque, ve lo raccomando, odiosi :)
Krzysiek 2016/9/9 - 06:01




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