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Before 2016-8-30

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Five Minutes From America

Five Minutes From America
2008
Untold Truths

Authors: Kevin Costner, John Coinman, Teddy Morgan

Una canzone springsteeniana sul mito americano e su quelli che ne rimangono esclusi, a 5 minuti dal mito. Il riferimento a New Orleans è dovuto all'uragano Kathrina che è stato l'esatto esempio del mito americano, chi ha i soldi si salva, gli altri no
I got two little kids in a broke down car
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/8/29 - 16:03
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Texas Rangers

Texas Rangers
Si tratta di una canzone tradizionale, probabilmente degli inizi del XX secolo.
Un ragazzo di 17 anni si arruola entusiasta nei Texas Rangers (un piccolo gruppo militare d'élite che ebbe un ruolo rilevante nelle guerre indiane contro Comanche e Cherokee alla metà del XIX secolo), ma impara già alla prima missione l'orrore della guerra: assaliti e terrorizzati dagli indiani, dopo 9 ore di combattimento non c'è nessuno che non sia ferito al mattino, quando gli indiani si sono ritirati, seppelliscono 16 morti, incluso il capitano, col petto trafitto di frecce.
Termina con l'invito ai suoi coetanei a lasciar perdere e restare a casa.

Incisa da molti cantanti, la versione più nota è probabilmente quella cantata "a cappella" (solo vocale) di Ian e Silvia nell'album "Northern Journey", 1964

Anche notevole è la versione di Peter Rowan e Jerry Douglas nell'album Yonder (1996)
Come all ye Texas Rangers wherever you may be.
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini 2016/8/28 - 17:11
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Erin Go Bragh

Erin Go Bragh
Interpreti Wolfe Tones, The Tossers

Éirinn go Brách si traduce come “Irlanda per sempre” sinonimo dell’identità irlandese. In realtà, non si conosce la precisa origine della parola bragh, in quanto essa non esiste nel vocabolario irlandese: si presume che chi per primo la utilizzò abbia semplicemente sbagliato lo spelling. Bragh, infatti, si può ricondurre sia a breá, che significa “bello”, “splendido”, sia a brách, la cui traduzione è appunto “per sempre”. È tradizionalmente una frase utilizzata come motto del movimento Repubblicano, e si ritrova infatti sulla sua bandiera. Con lo stesso titolo sono state chiamate canzoni diverse scritte non solo in Irlanda ma anche in Scozia. Questa è la canzone scritta nel 1920 da Peadar Kearney

LA RIVOLTA DI PASQUA 1916

La canzone si riferisce alla rivolta di pasqua del 1916 (lunedì 24 aprile) (Easter Rising) e ne commemora gli eroi.
Nella Pasqua... (Continues)
I’ll sing you a song of a row in the town,
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2016/8/26 - 21:01
Song Itineraries: Conflicts in Ireland

Lied von Sachsenburg

Anonymous
Lied von Sachsenburg
[1933]
L’attribuzione di questo canto è incerta. Alcune fonti parlano di un giornalista di Lipsia, tal R. Seidel (sul quale non ho trovato alcuna informazione), altre l’associano a Rudi Reinwarth (1907-1971), artigiano bavarese, militante comunista, redattore in un giornale del partito. Fu arrestato, come tanti altri, già nel 1933 e si fece alcuni anni in campo di concentramento. Poi venne arruolato nella Wehrmacht e finì prigioniero dei sovietici. Dopo la guerra è stato un dirigente politico in Germania Est.
Sulla melodia di “Arbeitsmann, du lebst in Not” (così almeno si afferma su Music and Holocaust), canzone agit-prop che deve aver prestato la musica a molti canti composti da prigionieri politici nei campi di concentramento nazisti.
Come spesso mi capita ultimamente, devo la comprensione di questo testo alla traduzione in francese fatta dal pastore luterano Yves Kéler, curatore del... (Continues)
Gefüget aus Beton und Stahl,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/26 - 09:09
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Il 23 novembre 1980

Il 23 novembre 1980
(1981)

Testo tratto da Il Deposito

Il 23 novembre 1980, alle 19.34, un terremoto di 6.5 gradi della scala Richter colpì la zona dell'Irpinia, nel sud Italia, colpendo principalmente la Campania e la Basilicata. Il terremoto provoco circa 2.900 morti, 8.000 feriti e 290.000 sfollati.

Ci furono molte polemiche sui soccorsi, in particolare sui ritardi. Significativa fu l'opera di volontari per aiutare le popolazioni colpite.

C'è carne da cannone, carne d'appalto
carne da intrallazzo
Nelle narici l'odore del tabacco
(Continues)
Contributed by segnalata da Roberta del Deposito 2016/8/25 - 22:12
Song Itineraries: Earthquakes
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Sad Man's Tongue

Sad Man's Tongue
Album: Rock the Rebel/ Metal the Devil (2007)

As I remember, I wrote it about this guy who is a drifter. He is kind of his own spirit, traveling around the world. He’s a pretty lonely guy who kind of goes by his own rules. He’s a rebel. Until they want to get him into the military, and he’s trying everything he possibly can to just stay as a free spirit on the road, because he goes against the weapons and everything. He just wants to have a simple life, and he doesn’t see any kind of responsibility going into Uncle Sam, and doing work for him. He refuses to bear weapons, because nobody has done anything harmful to him, so why should he be a bad guy to anybody else but himself? So he pretty much tried to live the free life.


-Michael Poulsen
Well my mama told me, "Son you better watch out
(Continues)
Contributed by Matt 2016/8/25 - 22:01
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We Were Men

We Were Men
Album: "The Truth Is..." (2011)
Woke up screaming in bed
(Continues)
Contributed by Matt 2016/8/25 - 21:54

Ein jeder von uns sechsen (oder Die Jauchkolonne)

Ein jeder von uns sechsen (<em>oder</em> Die Jauchkolonne)
[1935-37]
Versi di Ludwig Bendix (1877-1954), avvocato e notaio ebreo tedesco, composti in prigionia a Lichtenburg oppure a Dachau.
Su di una qualche melodia non nota o composta dallo stesso Bendix
Testo trovato sul dal Volks Lieder Archiv e compreso grazie alla traduzione offerta dal pastore Yves Kéler, curatore del sito Chansons Protestants.
Nel volume intitolato “Des Lagers Stimme - Musik im KZ. Alltag und Häftlingskultur in den Konzentrationslagern 1933 bis 1936”, a cura di Guido Fackler, edizioni Temmen, Brema, 2000.

Laureato in legge, avvocato in Berlino dal 1907, notaio dal 1923, fondatore e direttore della rivista giuridica “Die Justiz”, Ludwig Bendix perse tutto con l’avvento del nazismo e nel 1935 fu internato in uno dei primi campi di concentramento allestiti dai nazisti, quello ospitato nel castello di Lichtenburg, in Sassonia. In seguito fu trasferito a Dachau, da dove nel... (Continues)
Ein jeder von uns sechsen
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/25 - 09:22

Giacomo Lubrano: Terremoto orribile accaduto in Napoli l'anno 1688

Giacomo Lubrano: Terremoto orribile accaduto in Napoli l'anno 1688
[1688]
Sonetto di Giacomo Lubrano (Paolo Brinacio)
Pubblicato nel 1690
(Scintille Poetiche o poesie sacre, e morali di Paolo Brinacio Napoletano, Dedicate All'illustriss.mo & Ecc.mo Sig.re D. Marcello Mastrilli Duca di Marigliano, &c. In Napoli nella nuova stampa dei Socii Dom. Antonio Parrino, e Michele Luigi Mutii 1690. Con licenza de' superiori.)

Si dice che, dove passa il terremoto, passa la guerra. Può succedere anche che un terremoto, se certamente non causato, sia quanto meno aiutato da certe invisibili e subdole guerre dichiarate in nome di profitti, di avidità, di leggerezze. Nelle nostre terre, i terremoti non sono cosa di oggi, e nemmeno di ieri o dell'altro ieri; terre ballerine. Mi è capitato di leggere che un amministratore di questo sito partirà forse oggi o domani per Amatrice, a dare una mano: è un medico. Che il terremoto e la guerra sono mortali fratelli, se... (Continues)
Mortalità, che sogni? ove ti ascondi
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/8/25 - 08:24
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IKEA

IKEA
[2005]
Parole e musica di Mitch Benn, musicista satirico, ospite fisso alla BBC Radio.
Nell'album intitolato “Crimes Against Music”, con la band The Distractions

Quel che non è riuscito ad Hitler – una Glande Germania estesa su tutto il globo terracqueo – è riuscito invece in pieno allo svedese Ingvar Feodor Kamprad, classe 1926, che giovanissimo s'inventò l'IKEA, un esercito di centri commerciali che oggi domina il mondo.

E non molti sanno che l'intraprendente imprenditore Ingvar Kamprad fu anche un fervente nazista, militante fino al 1945 inoltrato del gruppo fascista e nazionalista “Nysvenska Rörelsen” (Nuovo Movimento Svedese) e pure reclutatore per conto del Partito Nazional-Socialista Svedese (Svensk Socialistisk Samling – SSS), direttamente affiliato al nazismo hitleriano. E se i nazisti svedesi formalmente non sopravvissero dopo la guerra, i fascisti invece sì, ed esistono tutt'oggi... (Continues)
We come from the lands of the snow and ice... and gods of war and thunder
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/24 - 23:08

Kartoffelschällied

Kartoffelschällied
[1935-37]
Versi di Ludwig Bendix (1877-1954), avvocato e notaio ebreo tedesco.
Su di una qualche melodia non nota o composta dallo stesso Bendix
Testo trovato sul dal Volks Lieder Archiv e compreso, almeno in parte, grazie alla traduzione della prima strofa offerta dal pastore Yves Kéler, curatore del sito Chansons Protestants.
Nel volume intitolato “Des Lagers Stimme - Musik im KZ. Alltag und Häftlingskultur in den Konzentrationslagern 1933 bis 1936”, a cura di Guido Fackler, edizioni Temmen, Brema, 2000.

Laureato in legge, avvocato in Berlino dal 1907, notaio dal 1923, fondatore e direttore della rivista giuridica “Die Justiz”, Ludwig Bendix perse tutto con l’avvento del nazismo e nel 1935 fu internato in uno dei primi campi di concentramento allestiti dai nazisti, quello ospitato nel castello di Lichtenburg, in Sassonia. In seguito fu trasferito a Dachau, da dove nel 1937 fu... (Continues)
Des Abends nach dem Fraße:
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/24 - 21:32
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I.P.E.R. - Ancora in piedi

I.P.E.R. - Ancora in piedi
2012
Indipendenti per Emilia Romagna e Lombardia
Autori del testo: S. Bellotti, F. Blasi, P. Capovilla, F. Miglietta, L. Persico, E. Rubbi, F. Vaglio, T. Zanello
compositori della musica: E. Rubbi e T. Zanello

Coordinati da Tommaso "Piotta" Zanello, promotore dell’idea, hanno aderito più di 20 importanti artisti della scena indie: 99 Posse, Roberto Angelini, Pierpaolo Capovilla (Teatro degli orrori), Enrico Capuano, Cisco, Combass (Apres La Classe), Dellera (Afterhours), Dj Aladyn, Andrea Ferro & Marco “Maki” Coti Zelati (Lacuna Coil), Le Braghe Corte, Lemmings, Erica Mou, Federico Poggipollini, Eva Poles, Quintorigo, Sud Sound System, Velvet.

Posto oggi questa canzone sulla scia delle emozioni del nuovo terremoto che ha colpito il centro Italia e sopratutto la mia regione. Ho scelto questa canzone e non altre più note (tipo Domani scritta da Pagani e con un cast ben più stellare), perché questa ha qualche garanzia in più che non sia stata fatta solo per farsi pubblicità (e ha sicuramente avuto meno notorietà).
[Cisco]
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/8/24 - 17:56
Song Itineraries: Earthquakes

Alles fügt sich und erfüllt sich

Alles fügt sich und erfüllt sich
[1935]
Versi del poeta tedesco Christian Morgenstern (1871-1914), dalla raccolta “Ich und die Welt” pubblicata a Berlino nel 1898. Il titolo originale della poesia è “Stilles Reifen”
Testo trovato sul Volks Lieder Archiv

Musica composta da Eva Rutkowski Lippold (1909-1994), poetessa e scrittrice, militante comunista, attivista ‎del Soccorso Rosso tedesco e componente della resistenza antinazista a Berlino, durante i lunghi anni di detenzione nelle carceri naziste di Jauer (Jawor, in Polonia) e Waldheim (Sassonia).
Alles fügt sich und erfüllt sich,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/24 - 08:53
Song Itineraries: From World Jails
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The Numbers

The Numbers
[2014-16]
Nell'album “A Moon Shaped Pool”, pubblicato l'8 maggio 2016

Una canzone che – non a caso – Thom Yorke presentò a Parigi nel dicembre del 2015 alla conferenza mondiale sui cambiamenti climatici. Allora il titolo era “Silent Spring”. E mi pare che non sia solo una canzone ecologista ma anche contro il modello di globalizzazione corrente, ultracapitalista, inumana e genocida.
Il significato è abbastanza chiaro, per nulla ermetico, come invece tanti altri brani dei Radiohead. L'unico verso che forse merita una spiegazione è nella seconda strofa, “The wings of a butterfly”, che potrebbe riferirsi al cosiddetto “effetto farfalla”, concetto della teoria del caos in base al quale all'interno di un dato sistema piccole variazioni iniziali possono provocare grandi ed impensabili mutamenti finali. E' su questo concetto che si basano parecchia letteratura fantascientifica e distopica, ma... (Continues)
It holds us like a phantom
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/23 - 22:54
Song Itineraries: War on Earth

Józef Wittlin: Litania

Józef Wittlin: Litania
[1937]

Versi di Józef Wittlin

Il testo riportato qui sotto è stato trascritto a mano dalla raccolta "Poezje", PIW, Warszawa, 1978, per la quale la scelta e la cura delle opere è stata fatta dallo stesso Wittlin prima della sua morte nel 1976 a New York.




Jozéf Wittlin (Dymitrów, 1896 – New York, 1976) è stato uno scrittore polacco. Durante la prima guerra mondiale combatté nell'esercito austro-ungarico, esperienza che narrò nel suo Il sale della terra (1935). Traduttore dell'Odissea, fu inoltre redattore del Settimanale polacco negli USA. - it.wikipedia


O wszystkim, co się teraz dzieje – milczę.
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/8/23 - 18:56
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Real Revolutionaries

Real Revolutionaries
ft. General Levy and Paolo Fresu
M1: Bob hit the nail
(Continues)
Contributed by leoskini 2016/8/23 - 17:36
Song Itineraries: Thomas Sankara
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99%

99%
Il pezzo è tratto dall'album AP2P (All power to the people), collaborazione tra i rapper M1 (Dead Prez) e Bonnot.

In questa canzone sentiamo anche Militant A (Assalti Frontali) e Talib Kweli (del cui contributo non ho trovato trascrizione, e la mia conoscenza dell'american english in versione rap, ha, come dire, delle lacune. Evidentemente non sono il solo.)

Lo inserisco come autore a parte, che mi sembra la cosa più sensata.
M1
(Continues)
Contributed by leoskini 2016/8/23 - 17:33

Józef Wittlin: Żydom w Polsce

Józef Wittlin: Żydom w Polsce
[1942]
New York
30 agosto 1942
Versi di Józef Wittlin

Il testo riportato qui sotto è stato trascritto a mano dalla raccolta "Poezje", PIW, Warszawa, 1978, per la quale la scelta e la cura delle opere è stata fatta dallo stesso Wittlin prima della sua morte nel 1976 a New York.




Jozéf Wittlin (Dymitrów, 1896 – New York, 1976) è stato uno scrittore polacco. Durante la prima guerra mondiale combatté nell'esercito austro-ungarico, esperienza che narrò nel suo Il sale della terra (1935). Traduttore dell'Odissea, fu inoltre redattore del Settimanale polacco negli USA. - it.wikipedia


Krew z waszej starej krwi, kość z waszej kruchej kości,
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/8/23 - 15:41
Song Itineraries: Ghettos
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Bang Bang

Bang Bang
(2016)
Primo singolo estratto dall'album "Revolution Radio"

I Green Day tornano con un nuovo album che si preannuncia fortemente politico. Il primo singolo "Bang Bang" è dedicato alle periodiche stragi con arma da fuoco negli Stati Uniti ed è scritto dal punto di vista del killer.

Dall'intervista a Rolling Stone (qui in italiano)


Puoi parlarci di Bang Bang e di cosa l’ha ispirata? Non voglio metterti le parole in bocca, ma sembra scritta dalla prospettiva di un cecchino di massa.
Sì. Parla della cultura delle sparatorie di massa che sono successe in America, miscelata al narcisismo da social media. C’è questa specie di violenza che sta accadendo, ma ora viene anche filmata e tutti noi siamo sempre sorvegliati. Per me la situazione è così contorta. Entrare nel cervello di qualcun altro in questo modo è stato fuori di testa. Mi ha fatto impazzire. Dopo averla scritta, tutto quello che... (Continues)
This is definitely not the first video to surface of an execution. ...of men, they claimed responsibility for the executions. Described as severely mentally disturbed. Videos show another hostage executed by the terrorist group. Deserve to be annihilated.
(Continues)
2016/8/23 - 12:08
Song Itineraries: Weapons: our daily home war
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Ja, am Alex, ja, am Alex

Anonymous
Ja, am Alex, ja, am Alex
[1934]
Canto di donne berlinesi arrestate dai nazisti per motivi politici e detenute nel Polizei-Praesidium di Alexanderplatz, in attesa di essere trasferite nella prigione di Moabit.
Ho incontrato questo testo sul Volks Lieder Archive ma si trattava di una versione parziale. Per fortuna il pastore Yves Kéler, curatore del sito Chansons Protestants ne ha pubblicata la versione integrale, con tanto di note e traduzione in francese. La fonte citata è il volume “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern” (Hofmeister, Leipzig 1962) curato dalla celebre ricercatrice musicale, ebrea tedesca, Inge Lammel (1924-2015), coadiuvata nel lavoro da Günter Hofmeyer.

“Alex” era il modo in cui i berlinesi indicavano il vecchio quartier generale della polizia in Alexanderplatz, un maestoso edificio costruito alla fine dell’800 e che nel 1933 divenne la sede della Gestapo nazista. Distrutto dai... (Continues)
Ja, am Alex, ja, am Alex
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/23 - 09:10

W łódzkim getcie 1942

W łódzkim getcie 1942
[1942]
Basata su Ojciec zadżumionych di Juliusz Słowacki
Musica: [?]

Racconta Miriam Goldberg-Harel (sempre dal volume Singing for Survival di Gila Flam), che suo padre, come tutti gli Ebrei osservanti, portava una lunga barba. Si era rifiutato di tagliarsela anche quando lei gli aveva detto che i tedeschi la facevano brutalmente tagliare via agli Ebrei che incontravano per le strade del ghetto. In seguito, permise a sua moglie di tagliargliela un po', ma non servì a nulla: venne il 1942, e con esso il Groyse Shpere, il “Grande Blocco” durante il quale il ghetto di Łódź fu chiuso con un coprifuoco ferreo, e buona parte della popolazione ebraica fu “trasferita” (vale a dire avviata ai campi di sterminio). Fu durante il Grande Blocco che tutta la famiglia di Miriam (i genitori, le due sorelle e il fratello) furono deportati. Il padre fu il primo ad essere portato via; suo fratello maggiore,... (Continues)
Trzy razy księżyc odmienił się złoty
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/8/23 - 05:11
Song Itineraries: Ghettos
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Over the Hills and Far Away

Over the Hills and Far Away
Un bellissima melodia riportata da Thomas D’Urfey nel suo “Pills to Purge Melancholy” ancora attualissima è ritornata alla popolarità con la serie tv Sharpe’s Rifles (tratto dal romanzo I fucilieri di Sharpe di Bernard Cornwell ambientato durante le guerre napoleoniche). Già all’epoca quella che era una melodia romantica per una storia d’amore, era diventata una melodia accattivante e pro arruolamento per le guerre napoleoniche. Un questione dibattuta già nel Settecento è se il brano fosse d’origine inglese o scozzese

LA VERSIONE DI JOHN TAMS PER SHARPE’S RIFLES

La versione di John Tams (1993) riprende sì la melodia antica, ma il testo richiama solo vagamente l’originale napoleonico perché riscritto per essere adattato agli episodi della serie (che ha avuto uno strepitoso successo nelle isole britanniche)

Questa versione testuale è quella ridotta, rilasciata da John Tams per il Cd Over the Hills & Far Away: The Music of Sharpe, 1996

Terre Celtiche
Here’s forty shillings on the drum
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2016/8/22 - 23:05
Song Itineraries: Napoleon's Wars

Jeden dzień w getcie

Jeden dzień w getcie
[1941]
Poesia di Miriam Goldberg Harel
Musica: [?]
A poem by Myriam Goldberg Harel
Music: [?]

“L'anno prossimo a Gerusalemme”, che è anche il titolo di un bel romanzo dell'ebreo (ateo) André Kaminski, era il saluto secolare degli ebrei della Diaspora, soprattutto nell'Europa orientale. Qualsiasi incontro tra ebrei si concludeva con quel saluto, che era anche una sorta di augurio e di sogno; gli ebrei, nei ghetti di tutta Europa, ci vivevano da sempre. Anche questa poesia e canzone di Myriam Goldberg viene dal ghetto di Łódź e dall'oramai famoso volume Singing for Survival di Gila Flam; fa parte di una serie di sette componimenti scritti dalla Goldberg fra il 1941 e il 1944, ma non in lingua yiddish. Li scrisse in polacco (per poi tradurli lei stessa in ebraico), e descrivono perlopiù la vita quotidiana, tra miseria e fame, in quel ghetto in particolare e, certamente, in qualsiasi ghetto.... (Continues)
Ojciec się kiwa nad gemarą,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/8/22 - 17:13
Song Itineraries: Extermination camps, Ghettos
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Duce, duce, il vestito mi si scuce

Anonymous
Duce, duce, il vestito mi si scuce
[dopo il 1939]
Strofette satiriche sull’aria di un inno della gioventù fascista
Trovate su Il Deposito
Sono databili dopo il 1939 per via del riferimento al caffè importato dalla Spagna franchista. Prima di allora di caffè non si parlava nemmeno nell’autarchica Italietta (ufficialmente venne detto che faceva male e fu sostituito con l’orzo di produzione nostrana)
Le “Popolari” dell’ultima strofa sono ovviamente le sigarette che allora, con le “Nazionali” e con le “Milit” distribuite alle truppe, erano quelle a più buon mercato e anche di più bassa qualità.

“Duce, duce, il vestito mi si scuce” è anche il titolo di un disco della raccolta “Avanti Popolo” realizzata da Alabianca Records ed Istituto De Martino. Il brano si trova anche in “Canti Della Resistenza Italiana Vol. 8”, a cura di Cesare Bermani, Dischi del Sole.
Duce, duce, il vestito mi si scuce
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/22 - 09:23

Die Fahne hoch

Anonymous
Die Fahne hoch
[anni 30]
Parodia dell’inno del partito nazista tedesco (Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei – NSDAP), composto nel 1929 da tal Horst Wessel, un capetto delle SA (Sturmabteilung) di cui oggi si sarebbe perso il nome se nel 1930 non fosse stato ucciso, come ritorsione alle continue violenze di cui si era reso protagonista, e poi celebrato come eroe dalla propaganda del Terzo Reich.
La melodia su cui Wessel scrisse il suo tristo inno è quella del “Königsberg-Lied”, un canto di veterani della Grande Guerra.

Questa parodia (il cui testo ho trovato qui) del tristemente celebre inno nazista fu composta negli anni 30 a Neukölln, un quartiere popolare ed operaio di Berlino sud, dove veniva cantata nelle fabbriche al posto dell’originale.
Tra le parodie dell’“Horst Wessel Lied” si veda anche la Kälbermarsch, la “Marcia dei vitelli”, di Bertolt Brecht.
Per una parodia italiana corrispondente... (Continues)
Die Fahne hoch, das Schmalz ist aufgeschlagen,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/22 - 08:52

Józef Wittlin: Hymn o łyżce zupy

Józef Wittlin: Hymn o łyżce zupy
[1918/1919]
Versi di Józef Wittlin dalla raccolta di poesie "Hymny" (Inni).
È una delle poesie giovanili di Wittlin, l'autore del celeberrimo romanzo "Sól ziemi" (Il sale della terra), scritta nel periodo della guerra polacco-ucraina (1918-1919)

Il testo riportato qui sotto è stato trascritto a mano dalla raccolta "Poezje", PIW, Warszawa, 1978, per la quale la scelta e la cura delle opere è stata fatta dallo stesso Wittlin prima della sua morte nel 1976 a New York.




Jozéf Wittlin (Dymitrów, 1896 – New York, 1976) è stato uno scrittore polacco. Durante la prima guerra mondiale combatté nell'esercito austro-ungarico, esperienza che narrò nel suo Il sale della terra (1935). Traduttore dell'Odissea, fu inoltre redattore del Settimanale polacco negli USA. - it.wikipedia


Ja ci chcę dać łyżkę ciepłej zupy,
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/8/22 - 08:51
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Syria, 2013

Syria, 2013
[2013]

Album :Spies Are Reading My Blog

"21 August 2013: Hundreds of people in Syria were killed in a chemical attack. Despite no clarity in terms of who carried out the attack, the leaders of the western world immediately jumped to the conclusion that it had been carried out by the government's forces, and started making plans to bomb the country."
There's an uncivil war in Syria, one hundred thousand dead
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/22 - 08:21
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Late Home Tonight (Part I & II)

Late Home Tonight (Part I & II)
dall'album "Amused to Death" (1992)

Late Home Tonight Part si riferisce all'attacco USA sulla Libia nel 1986, dalla prospettiva di due mogli di militari e di un giovane pilota di F-111.

Standing at the window
(Continues)
2016/8/21 - 22:52
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Things Have Changed

Things Have Changed
[1999]
Parole e musica di Bob Dylan
Canzone scritta per la colonna sonora del film “Wonder Boys” (2000), diretto da Curtis Hanson, con Michael Douglas.
A worried man with a worried mind
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/19 - 23:54
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Boney was a Warrior

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Boney was a Warrior
Una sea shanty nata inizialmente come street ballad sulle guerre napoleoniche: Napoleone incarnò le speranze d’indipendenza e le istanze rivoluzionarie delle popolazioni europee e delle Colonie americane (Irlanda in testa); amato dagli strati più poveri come dagli intellettuali è l’eroe romantico per eccellenza, nella sua grandezza e nella sua caduta. Oggi più nessuno parteggia per Napoleone ma due secoli prima gli animi si infiammavano per lui !!

LA VERSIONE SEA SHANTY

Scrive AL Lloyd “A short drag shanty. These simple shanties were uses when only a few strong pulls were needed, as in boarding tacks and sheets and bunting up a sail in furling, etc. Boney was popular both in British and American vessels and in one American version Bonaparte is made to cross the Rocky Mountains.” Così ci sono moltissime versioni testuali che tutte tratteggiano le vittorie e le sconfitte di Napoleone in pochi... (Continues)
Boney was a warrior, Wey, hay, yah
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2016/8/19 - 22:51
Song Itineraries: Napoleon's Wars
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Nell Flaherty’s Drake

Anonymous
Nell Flaherty’s Drake

“Il papero di Nell Flaherty” (in inglese “Nell Flaherty’s drake”) è il titolo di una canzone irlandese di origini ottocentesche in cui ci si rammarica per l’uccisione di un anatra, ma in realtà si vuole parlare della morte di un ribelle, affiliato della Società degli Irlandesi Uniti, si tratta perciò di una irish rebel song in codice.

Robert Emmet (1778-1803) è il nostro “papero nostrano” ovvero un giovane ribelle irlandese (della chiesa anglicana), convinto sostenitore dell’indipendenza dell’Irlanda dalla Corona Inglese, nonché seguace degli ideali di fratellanza e solidarietà sociale propugnati dalla Rivoluzione Francese! Erano gli anni in cui i giovani irlandesi non potevano esimersi dal prendere una posizione, e il fratello maggiore Thomas (caro amico di Theobald Wolfe Tone) si era già schierato con i nazionalisti. Anche il fratellino più giovane mostra le sue simpatie per gli Irlandesi... (Continues)
My name it is Nell (1), quite candid I tell,
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2016/8/19 - 22:15
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Avondale

Avondale
La canzone è stata scritta da Dominic Behan e dedicata a Charles Stewart Parnell (si veda The Blackbird of Sweet Avondale). La melodia è un’aria tradizionale dal titolo “The Orange Maid of Sligo”.

Tra gli interpreti: Christy Moore, The Dubliners

IL GIARDINO D’IRLANDA

Avondale è una tranquilla città a Wicklow, contea eletta a “giardino d’Irlanda” per i suoi paesaggi; si trova proprio a Sud di Dublino e ne costituisce il polmone verde, un incantato paradiso naturale dominato per la maggior parte dalle Wicklow Mountains, luoghi favoriti dagli amanti dell’escursionismo!!
Ad Avondale si trova la casa natale di Charles Stewart Parnell, una villa georgiana ora sede di un museo a lui dedicato.
Oh, have you been to Avondale
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2016/8/19 - 20:37
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Venite Adoremus

Venite Adoremus
[2016]

Album : Sulla testa dell'elefante
Presepe con gli spifferi
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/19 - 10:14

Maulkorb, Maulkorb über alles

Maulkorb, Maulkorb über alles
[fine 800/inizio 900]
Versi di Frank Wedekind (1864-1918), scrittore, drammaturgo e chansonnier, uno dei principali precursori del Kabarett tedesco.
Parodia della canzone patriottica “Das Lied der Deutschen”, il “Deutschland über Alles”, composto nel 1846 da August Heinrich Hoffmann von Fallersleben.
Testo trovato qui

Una canzonetta contro la censura guglielmina che Wedekind pubblicò sul Simplicissimus, rivista satirica fondata a Monaco di Baviera nel 1896. Questa ed altre invettive contro la casta politico militare del tempo gli costarono diversi mesi di galera. Simbolo del Simplicissimus era un disegno dell’illustratore Thomas Theodor Heine raffigurante un cagnaccio tutto rosso, scatenato e ringhiante, pronto ad avventarsi sull’aristocrazia prussiana e sul clero suo benedicente.
Maulkorb, Maulkorb über alles;
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/19 - 09:08
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The Blackbird of Sweet Avondale

Anonymous
The Blackbird of Sweet Avondale
Versione dei Silly Wizard
Silly Wizard Version
Interpretata anche dai Wolfe Tones

Charles Stewart Parnell (1846-1891) fu membro della nobiltà protestante anglo-irlandese e uomo politico carismatico che lottò per realizzare la Riforma Agraria in favore dei contadini poveri (riduzione degli affitti, miglioramento delle condizioni di lavoro).
Nel 1870 fu tra i fondatori dell’Home Rule Party [in italiano “il partito per l’autonomia“] che si era posto come primo obiettivo il conseguimento dell’autonomia dell’Irlanda, anche se non era chiaro tra tutti i suoi sostenitori, se si auspicasse un completo distacco dell’Irlanda dal Regno Unito, o solo una limitata autonomia. Lo stesso Parnell arrivò a dire: “Nessuno di noi, sia in America che in Irlanda, non sarà mai soddisfatto fino a che non avremo distrutto l’ultimo anello che ci tiene legati all’Inghilterra.”
Uomo affascinante, grande oratore,... (Continues)
I
(Continues)
Contributed by cattia salto 2016/8/19 - 01:56
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Tempo di Berceuse (Qui siamo sepolti per sempre)

Tempo di Berceuse (Qui siamo sepolti per sempre)
Testo di Luigi Lunari

Si tratta del bel recitativo che nello spettacolo "Non spingete, scappiamo anche noi" (1969) introduceva una canzone che è già presente su questo sito col titolo un po' improprio di "Ballata del milite ignoto" e che quindi non replico. In realtà, come si capisce dal testo, ha un significato più generale.

Qui siamo sepolti per sempre
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini 2016/8/19 - 01:13
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Alla mattina quando spunta il sole

Alla mattina quando spunta il sole
Una satira del risveglio della caserma, dallo spettacolo antimilitarista "Non spingete scappiamo anche Noi" (1969)

Alla mattina quando sorge il sole
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini 2016/8/19 - 00:02
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Risotto Militare

Risotto Militare
Un pot-pourri di canzoni anti-militariste dello spettacolo "Non spingete scappiamo anche noi" (1969)
Pubblicate su vinile in quegli anni e in CD solo nel 2006
-Olio minerale
-Nella notte
-Fucile
-Con i missili sulle colline
-Carro armato
-Ho imparato a far da solo
-Fratelli soldati
-La mia battaglia l'è al sabato sera (in versione accelerata)

Olio, olio, olio minerale
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini 2016/8/18 - 23:53
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Ahmed

Ahmed
(2016)
featuring Mai Khalil

Ahmed, un bambino siriano in fuga dalla guerra, come Alan Kurdi, affogato nel Mediterraneo mentre cercava di raggiungere la Fortezza Europa.
[Intro]
(Continues)
2016/8/18 - 23:46
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Dear England

Dear England
feat. Mai Khalil
Album: Soundtrack to the Struggle (2014)

Aperta critica all'Inghilterra dove i banchieri si arricchiscono mentre nelle periferie povere scoppiano le rivolte, come nel 2011. La canzone cita l'uccisione da parte della polizia di Mark Duggan, che scatenò le rivolte nel quartiere di Tottenham e di Jean Charles de Menezes, un giovane di origine brasiliana che nel 2005 fu inseguito ed abbattuto dalla polizia nella metropolitana di Londra perché scambiato per un terrorista.

Come in Inghilterra i poliziotti possono sparare ai neri, nelle montagne dell'Afghanistan i soldati hanno la mano libera e le bombe scendono sulla Libia...

Note approfondite sul sempre ottimo genius.
[Hook: Mai Khalil]
(Continues)
2016/8/18 - 23:27
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Berliner Weihnacht 1918

Berliner Weihnacht 1918
[1918]
Versi di Alfred Henschke (1890–1928), meglio conosciuto con lo pseudonimo di Klabund, scrittore tedesco.
Interpretata da Katja Ebstein e più recentemente messa in musica da Hein Ratz nel suo album “Klabund - Leuchtet ihre Uhr des Nachts?” pubblicato nel 2006.
Testo trovato su Projekt Gutenberg-DE

Poesia gemella di Weihnachten di Kurt Tucholsky, e altrettanto bella e terribile.
Il Kurfürstendamm (familiarmente Ku'damm) è uno dei più famosi viali di Berlino, paragonabile agli Champs-Élysées di Parigi...

“Al Kurfürstendamm s’incontrano persone piene di boria,
vogliose di baldoria,
brillanti con signore, frac, visone,
cuore di pietra con doppio mento e corruzione.
E perle, perle, perle,
tra fiumi di champagne effervescente.
Gridano le cocottes allegramente,
mio caro, a noi non può mancare proprio niente,
e se muoiono di fame in milioni,
noi vogliam divertirci coi soldoni.”

(traduzione italiana da “Kabarett! Satira, politica e cultura tedesca in scena dal 1901 al 1967”, a cura di Paola Sorge. LIT Edizioni 2015)
Am Kurfürstendamm da hocken zusamm
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/17 - 22:53
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Radio Aut

Radio Aut
[2013]

Album : In bilico
Eccolo che arriva sulla sua seicento bianca,
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/17 - 16:02
Song Itineraries: Mafia and Mafias
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God's Gift to the Caliphate

God's Gift to the Caliphate
[2015]

Album : 1939

A song for Daesh's chief recruiter, Donald Trump.-David Rovics
He was born a rich man, then he got richer still
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/17 - 12:05

Cristoforo Colombo per mezzo della Spagna

Anonymous
Cristoforo Colombo per mezzo della Spagna
Testo e info reperiti in questa pagina del Portale dei Lombardi nel Mondo

Questo brano fu cantato, oltre che nel mantovano, anche nel cremonese e forse altrove nella regione padana. È stato raccolto da R. Leydi (luglio 1962).
Informatore: Teodolina Rebuzzi
Cristoforo Colombo per mezzo della Spagna
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/17 - 11:00
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פּאַפּיראָסן

פּאַפּיראָסן
Papirosn
1932

Innanzitutto il titolo, "Papirosn" è la forma in yiddish standard. In yiddish il plurale si forma in parecchi modi, ma "-n" è la forma normale. Alcuni altri nomi lo formano normalmente in "-en", però in pratica le due forme sono interscambiabili perché la "e" di "-en" è comunque semimuta (come in tedesco, del resto). "Papirossen" è invece la forma tedesca standard (Papirosse, pl. Papirossen).

La canzone Papirosn è tratta dall'omonima commedia che Yablokoff scrisse nel 1932 negli Stati Uniti.
Hermann Yablokoff (1903-1981), originario di Hrodna, oggi in Bielorussia, era emigrato negli USA nel 1924. Personaggio molto noto nel teatro yiddish americano, alla fine della guerra Yablokoff fece molte tournée in Germania, Austria ed Italia per portare conforto ai rifugiati sopravvissuti alla Shoah.
Testo trovato su Yidlid - Chansons yiddish.

La canzone parla di un bambino che vende... (Continues)
אַ קאַלטע נאַכט אַ נעפּלדיקע פֿינצטער אומעטום
(Continues)
Contributed by Dq82 + Bernart Bartleby 2016/8/17 - 09:47
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E con la cicca in bocca

Anonymous
E con la cicca in bocca
[primi del 900]
Canzone milanese riportata in “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, a cura di Nanni Svampa, 1977 (ultima riedizione 2007)
Nel repertorio dello stesso Svampa, in particolare nel volume 3 (“La mala e l’osteria”, 1970) della “Milanese – Antologia della canzone lombarda”.

La mala a Milano si chiamava anche “ligera” o “lingera”, che sarebbe l'equivalente di “miseria”, secondo Arturo Frizzi che cosi l'ha definita nel suo Dizionario del Gergo dei Girovaghi (in “Il ciarlatano”, Mantova 1902). Il Frizzi era nato a Mantova nel 1864 e si definiva "ciarlatano e fierante con mercerie”. Persona estrosa (che dovrà poi diventare socialista militante e compilare parecchi canzonieri politici), il Frizzi scrisse le sue memorie (Il ciarlatano) nel 1902 insieme con un burlesco Passaporto della Leggera di cui riportiamo l’introduzione: “Passaporto della Leggera, rilasciato... (Continues)
E con la cicca in bocca
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/17 - 09:43

Prendi quel sasso, butta quel pan

Anonymous
Prendi quel sasso, butta quel pan
[1877]
Canto d’emigrazione (e di protesta) mantovano
Pubblicato sul giornale “La Favilla”, fondato nel 1866 e diretto fino alla sua morte, avvenuta nel 1879, da Paride Suzzara Verdi, giornalista e rivoluzionario mantovano, vicino agli ideali socialisti e internazionalisti. Citato in “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, a cura di Nanni Svampa, 1977 (ultima riedizione 2007)
Prendi quel sasso
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/17 - 08:51
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קאַלט: אַ לידל פֿון לאָדזשער געטאָ 1945

קאַלט: אַ לידל פֿון לאָדזשער געטאָ 1945
Trascrizione in caratteri latini del testo in Yiddish standard, in base ai criteri YIVO
Standard Yiddish Romanized lyrics according to YIVO principles
KALT: A LIDL FUN LODZHER GETO 1945
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/8/16 - 23:32
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Order 1081

Order 1081
Sembra quasi quello che sta succedendo oggi nella Turchia di Erdogan. L'unica differenza è che partner non sono gli USA ma la Russia di un altro ditt-attore acclamato dalle fesse masse, lo Czar Vladimir Putin.
Bernart Bartleby 2016/8/16 - 23:27

Wien : Heldenplatz

Wien : Heldenplatz
Ciao Admins, vi ricordate di caricare le immagini su questa pagina e su quella di Schtzngrmm?
Grazie
Saluzzi
B.B. 2016/8/16 - 16:31
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Miss Sarajevo

Miss Sarajevo
I commenti nei blog, normalmente, oscillano tra la cieca condivisione di un'idea, o il rifiuto preconcetto della stessa.
Difficile leggere lucide e allo stesso tempo garbate prese di posizione, che senza offendere chi la pensa diversamente, siano in grado di sviluppare coerentemente una tesi dalla A alla Z.
Nel caso di specie, trovo i commenti di Riccardo Venturi e Lorenzo Masetti due esempi di intelligente manifestazione del proprio pensiero.
Mi ha fatto piacere leggervi.
Gatti Amedeo 2016/8/16 - 15:30
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Here at the End of the World

Here at the End of the World
[2014]

Album : Songs For Mahmud


It’s really crazy being alive today, and having the knowledge that our species is on the edge of extinction, and those in power in most of the world just go on pretending it’s not happening. It’s really surreal, really depressing, really maddening, among other things.David Rovics
Standing here on a highway
(Continues)
2016/8/16 - 15:07
Song Itineraries: War on Earth
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The Marion Massacre

The Marion Massacre
IL MASSACRO DI MARION
(Continues)
Contributed by Roberto Malfatti 2016/8/16 - 13:47
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Pebble Mine

Pebble Mine
[2013]

Album : Spies Are Reading My Blog

"There are so many reasons to oppose a gargantuan new mining project, I don’t know where to start."
They’ve been trying now for thirty years or more
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/16 - 11:54
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איך פֿור אין קעלצער קאַנט

איך פֿור אין קעלצער קאַנט
Sul pogrom di Kielce ho aggiunto qualcosa anche nelle note alla traduzione italiana, riprendendolo direttamente da Wikipedia. Ti ringrazio davvero tanto per la segnalazione sulla canzone a proposito del pogrom di Chișinău: fa impressione che le canzoni sui pogrom "viaggiassero" per mezza Europa adattate ai vari massacri. Certamente andrò a dare un'occhiata, e anche qualcosa di più di un'occhiata. Saluti!
Riccardo Venturi 2016/8/16 - 11:32
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TPP 101

TPP 101
“TPP 101” appears on the 2014 Bandcamp album, All the News That’s Fit to Sing.

The TPP is the US-Pacific trade deal. TTIP is the one between the US and Europe. They are both horrible for the working class around the world, and great for the capitalist class, which is how these trade deals work. Which is why real progressives always oppose them, and corporate lobbyists love them. Is your local Congressperson supporting the deal? That is an indication that he or she is a corporate thug. If the corporate thug pretends to be progressive, support of these trade deals is a clear indication that they are bullshitting in order to get votes. They’re clearly more interested in those envelopes stuffed with cash they’re getting from the pharmaceutical companies.
David Rovics
Free traders and traitors, bankers and thieves
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/16 - 11:05
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The Rebel Jesus

The Rebel Jesus
IL RIBELLE GESÙ
(Continues)
Contributed by Roberto Malfatti 2016/8/16 - 09:56

Les classes dirigeantes

Les classes dirigeantes
E LA TERRA GIRA ANCHE COSÌ
(Continues)
Contributed by Parvus 2016/8/16 - 03:02
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Lied vom Wirtschaftswunder

Lied vom Wirtschaftswunder
Version française – CHANSON DU MIRACLE ÉCONOMIQUE – Marco Valdo M.I. – 2016
Chanson allemande – Lied vom Wirtschaftswunder – Wolfgang Neuss – 1958
Pseudonyme de Günter Neumann (1913-1972), d’artiste polyédrique, cabarettiste, auteur-compositeur et pianiste.
Musique de Günter Neumann et de Franz Grothe (1908-1982), compositeur.

Tirée du film : « Wir Wunderkinder » – 1958 (Nous les enfants prodiges).



Allemagne du premier au second après-guerre. Le réalisateur Kurt Hoffmann transpose au cinéma un récit « Wir Wunderkinder » – 1958 (Nous les enfants prodiges) de l’écrivain Hugo Hartung (1902-1972) et, sur un ton pétillant et de cabaret (les scènes sont reliées entre elles par des chansons, en style brechtien), il raconte la montée du nazisme et ensuite la reconstruction de l’Allemagne après la guerre à travers des tribulations de deux protagonistes, Hans Boeckel (interprété de Hansjörg Felmy)... (Continues)
CHANSON DU MIRACLE ÉCONOMIQUE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/8/15 - 23:35
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Me Want Marò Back

Me Want Marò Back
[2015]
Nell'album intitolato “Diamo un calcio all'Aldilà”, secondo lavoro di questo spensierato gruppo bergamasco.

Reggae semplicemente geniale, sotto ogni punto di vista, sia testuale che musicale.
Feat. Matteo Salvini: il suo “contributo” è indicato in corsivo.

“Me voglio indietro i due marò... molti nemici, molto onore... e un bel bulldozer sui campi rom...”

Me want marò back: l’unica canzone reggae di estrema destra mai scritta. Feat. Matteo Salvini.” (presentazione del brano a cura dei PTN)
Ciao to everybody, I'm the player of the bongo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/15 - 21:44
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Crow and Pie

Anonymous
Crow and Pie
Questa volta sono ritornata a leggerti contenta di aver trovato una risposta velocissima. Ho ritrovato anche quell'altro scambio di conoscenze sui Tessitori e ti ho scritto della storiella del "come ti piace l'uovo" di dantesca attribuzione.
Se non ti ho conosciuto di persona mi hai folgorato il cervello con il tuo immenso lavoro sulle Child Ballads che avevi messo in rete (quando vent'anni fa forse?) che è stato oggetto di dilettevoli nonchè istruttive letture. Anche allora ti persi di vista per qualche anno e quando andai a ricercati mi venne lo sgomento per il sito cancellato!!
Credo che lo stimolo per partire con il blog Terre Celtiche sia partito proprio da quelle pagine così curate, appassionate, stupefacenti.
Ogni tanto quando mi imbatto in una ballata o in un testo arcaico ostico, non posso fare a ameno di chiedermi come lo avresti tradotto tu.
Perciò se hai osservazioni da fare su quanto scritto nel blog non esitare a contattarmi. Salute anche a te!
cattia salto 2016/8/15 - 20:06
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Questa Storia

Il freddo che abbaiava,
(Continues)
Contributed by Enrico Zambelli 2016/8/15 - 19:52




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