Tra le irish rebel song di non precisata data che viene fatta risalire all’epoca vittoriana e alle barrak songs (i canti da caserma) “Joint the British Army”, lungi dall’essere un’esortazione all’arruolamento, è stata riportata in auge nel canto folk di protesta degli anni 60 da Ewan McColl, che ne fece una versione ripresa dagli interpreti successivi. Ma ognuno che la canta ci mette del suo..
Al contrario di quanto riportato su Wikipedia la melodia NON è la scozzese “Braes o’ Killiecrankie”, ma la scozzese “The Lass O’ Killiecrankie” (apro una parentesi, addentrarsi nell’ascolto della musica folk è come il gioco delle scatole cinesi o se si vuole è come risolvere un puzzle fatto di tanti tasselli e rimandi)
Gentili redattori, una signora mi ha segnalato l'esistenza di una versione italiana di questo brano, e me l'ha anche canticchiata. Non riesco a trovarla. Avete dei consigli?
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione. potete scrivermi anche in mail.
In questa canzone, composta nel 1965, il samba incarna due significati. Il primo è metaforico: il samba simboleggia l'anima della parte povera della popolazione brasiliana e la sua vittoria, auspicata nel brano, rappresenta il progresso che il popolo raggiungerà quando avrà la consapevolezza della propria forza. Il secondo significato è di natura prettamente musicale: il samba, nella "profezia" di Veloso, prende la distanze dalle atmosfere malinconiche del Bossa Nova, che pure si occupava di tempi sociali e dei più poveri: "Samba non piangerai più", dice Veloso. Una analisi accurata della canzone è disponibile qui a pag. 6
Uhm... (espressione di perplessità)... Canzone abbastanza sessista di un ultimo Ferrer... Mi perplimo e persistono i miei perduranti dubbi sulla ciggità di questo brano...
Che a Nizza ti sia andata male, strage sulla Promenade a parte?
Ciao!
B.B. 2016/8/19 - 23:15
L’amore è una guerra – Ariodante Marianni
L’amore è una guerra – vuoi convincermi
con qualche tregua, qualche armistizio,
e io devo essere un cattivo soldato
se vengo a te allo scoperto, senza difese,
a te che sai combattere bene, e colpisci
duro ogni volta (ne porto i lividi
per giorni). Così elaboro tattiche,
complicate strategie: ma a che servono?
Come ti vedo, alzo le braccia, sventolo
un bianco sorriso; e non ti piace, lo so.
Ma forse è questa la mia inconsapevole
rappresaglia: eludere i tuoi piani,
sventare gli attacchi, rendere inutili
le armi, toglierti – insomma – ogni gloria.
Già nel 1964 Dylan aveva smesso di cantare dal vivo "Masters of War". Canzoni come quelle erano "menzogne che dipingono la vita in bianco e nero" cantava nella famosa "My Back Pages", canzone che segnava la prima presa di distanza dalle sue origini di cantautore di protesta.
Dylan ricominciò a cantare "Masters of War" dal vivo negli anni 80. Teneva più di 100 concerti all'anno, e per riempire le serate rispolverò tutto, anche il repertorio più vecchio.
La canzone mandava in visibilio il pubblico, era la migliore canzone di protesta mai scritta. Ma niente di quello che era successo negli anni '80 poteva dare un'idea di cosa sarebbe accaduto il 21 febbraio del 1991 ai Grammy Awards quando un Dylan cinquantenne fu invitato per ricevere un premio alla carriera.
La serata cadde proprio nel mezzo della prima guerra in Iraq - un intervallo dalle... (Continues)
2016/8/21 - 01:14
JESUS FORGIVE!!
Secondo fonti ben informate sembra che a partire dalla sua conversione al cristianesimo alla fine degli anni '70 Dylan non canti più la strofa che contiene il verso "Even Jesus would never forgive what you do" tutte le volte che esegue "Masters of War" (a quanto pare Dylan è tuttora cristiano, nonostante un riavvicinamento all'ebraismo a metà anni '80).
La ragione, naturalmente, sarebbe che per un cristiano la frase è ovviamente blasfema dato che un uomo non può certo decidere cosa Gesù possa perdonare e cosa no...
Da parte nostra ci auguriamo che Gesù possa perdonare l'autore di questa bellissima canzone di non cantarne più questa strofa fondamentale!
Ho provveduto ad aggiornare gli ascolti musicali con un paio di titoli quelli indicati non sono più attivi e poi già che c'ero mi sono soffermata sulla "versione" dei Great Big Sea, in realtà il brano intitolato “Recruiting Sergeant” è stato scritto da Bob Hallett il quale ha mantenuto giusto qualche verso del tradizionale scozzese “Twa recruitin’ sergeants”, comunque sia mando la traduzione a parte
Bob Hallett del gruppo folk-rock canadese Great Big Sea ha riscritto il testo della tradizione scozzese “Twa recruitin’ sergeants” in memoria dell’Esercito Terranoviano, annientato durante la battaglia della Somme (Francia) durante la Prima Grande Guerra. Il 1 Luglio è il Giorno della Memoria nell’Isola di Terranova e Labrador in ricordo del bagno di sangue e della vita dei suoi giovani figli uccisi a Beaumont Hamel il 1° Luglio 1916, il primo giorno della Battaglia.
All’epoca della grande guerra Terranova era una colonia inglese e anche i Terranoviani fecero la loro parte inviando 500 uomini (il Newfoundland Regiment), che accorsero su base volontaria all’appello del loro Re (e il re li omaggiò graziosamente dell’appellativo Royal dopo la guerra, come sentito ringraziamento per il loro sacrificio)
Il brano è stato registrato nel 1977 con il titolo “Recruiting Sergeant”,... (Continues)
dal sito www.wtv-zone.com
a commento della versione di Bob Hallett
NOTE (tratte da qui)
1) by the First World War, Newfoundland had been without a standing military force since around 1870. There did exist, however, several para-military groups run by the local churches. These included the Church Lads Brigade (The CLB), along with the Catholic Cadet Corps, the Newfoundland Highlanders, the Methodist Guards, and the Boys Brigade. When Newfoundland was going to war, the CLB donated the use of the Armoury to the RNR (Royal Newfoundland Regiment) for their headquarters and all the early recruitment took place there. The first person to enlist was a member of the CLB. The song refers to the CLB as most of the early recruitment for the RNR came from the CLB’s ranks since the para-military groups were the only people with any military training on the Island. – Keith Maddocks, WO1, Church Lads... (Continues)
caro DQ82, Bob analizza quanto dici e quindi lui canta che è puzza. L'africano è stato deportato in America e gettato nella guerra, e anche questo puzza.
con alcuni cambiamenti per adattarsi al testo effettivamente cantato dalla Faithfull. Il testo a cui si atteneva la traduzione originale è un po' diverso (forse una versione cantata dal suo autore?).
Forse si potrebbero spendere due parole in più su questa che per me è una delle migliori canzoni di Dylan degli ultimi vent'anni e sul perché la si consideri una CCG.
Butto lì un paio di osservazioni trovate qua e là. La prima e forse più ovvia è il riferimento a The Times They Are A-Changin': nel ritornello ci sono le parole time e change, però al passato. "Your old road is rapidly agin'" e, trentacinque anni dopo, si trova dall'altra parte della barriera generazionale. "I used to care but things have changed".
Più che altro mi sembra una canzone di completa estraneazione da un mondo completamente folle, forse per questo hai pensato di inserirla? le immagini di violenza nella prima strofa, l'impossibilità di rifugiarsi nella vita mondana di Hollywood... ma anche l'impossibilità di scrivere canzoni impegnate come faceva un tempo. Di nuovo, leggere sotto questa luce "I used to care but... (Continues)
Ciao Lorenzo, mi è sempre difficile commentare le canzoni di Dylan. In questo caso ho pensato che bastasse contribuire la traduzione italiana di Michele Murino. Sicuramente ho letto i versi di Dylan non soltanto come una riflessione su sè stesso ma come un'amara constatazione sul mondo degli uomini, un sentimento che mi è proprio e che più volte ho manifestato su queste pagine, arrivando addirittura ad invocare, paradossalmente, la nostra estinzione come unica soluzione... "Da un minuto all'altro mi aspetto che si scateni l'inferno / La gente è pazza ed i tempi sono strani..."
Saluti
Credo non sia assolutamente casuale la citazione di "Jitterbug rag" che era il titolo di una canzone interpretata da Sonny Terry, Blind Boy Fuller e Bull City Red.
La riga "Don't get up gentlemen, I'm only passing through" è presa da Un tram chiamato Desiderio del drammaturgo americano Tennesse Williams.
Invece "I've been walkin' forty miles of bad road" è stato un successo del 1959 di Duane Eddy.
Altri versi della splendida canzone di Dylan richiamano in maniera molto esplicita sia T.S. Eliot che la seconda lettera di S. Pietro 3,10.
Comme je retravaillais cette chanson pour l’insérer dans les Histoires d’Allemagne, j’ai été gêné par le fait qu’il y avait une discordance énorme entre le texte de la chanson et son attribution à un « gardien inconnu » du K.Z. de Colditz, d’autant qu’en 1933, les camps improvisés pour y mettre les opposants au nazisme (anarchistes, socialistes, communistes…) étaient gardés par des S.A. ou des S.S., dont l’humour et l’autodérision n’étaient pas la principale vertu.
J’ai donc fait une nouvelle recherche, dont voici le résultat.
Une première remarque est que lorsque j’avais établi la version française de cette chanson, je m’étais contenté de traduire le commentaire italien. Ce fut sans doute une erreur ; à tout le moins, j’aurais dû le vérifier. Mieux vaut tard que jamais.
Donc, comme il était dit par le commentateur italien de la chanson qu’Alfred Schrapppel... (Continues)
Marco Valdo M.I. 2016/8/19 - 23:43
Mi sa che l'introduzione va cambiata alla luce delle ricerche di Marco Valdo M.I.
Grazie a Marco Valdo M.I. per la sua ricerca e per le precisazioni.
Rimuovete tranquillamente la mia introduzione sbagliata.
Segnalo che anche su Chants Protestants il pastore Yves Kéler ha offerto una sua traduzione della canzone e ha linkato la mia introduzione erronea: bisognerebbe segnalargli di modificarla, altrimenti finisce che l'errore si propaga nella Rete.
1. La trascrizione in caratteri latini "tradizionale" Romanized Yiddish lyrics
2. La trascrizione in caratteri latini del testo in Yiddish standard, secondo i criteri YIVO Romanized Standard Yiddish lyrics according to YIVO principles
Nota. Per quanto riguarda le espressioni polacche, si veda sia la nota testuale al testo in caratteri ebraici, sia la discussione nei commenti. Da ribadire che l'unico testo realmente presente in rete è quello qui dato in trascrizione come “versione tradizionale” (n. 1): quest'ultima segue la pronuncia locale effettiva, mentre il testo in caratteri ebraici è stato ricostruito in Yiddish standard (e trascritto di conseguenza: la “versione 2” di questa sezione).
Please keep in mind that this is somehow my first attempt at translating french poetry in english. Including a rendition of the original typesetting was very difficult for me, I used more conventional ponctuation instead.