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Before 2016-8-2

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עס איז אַ קלאָג

עס איז אַ קלאָג
2. Traduzione inglese ripresa dal libro di Gila Flam
1.Conosco un commissario intelligentissimo: [1]
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/8/2 - 11:50
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עס איז אַ קלאָג

Ulteriore strofa raccolta da Frankiel, che fa riferimento ad un altro personaggio inetto alla "corte" di Rumkowski
אַ קאָמיסאַר זײער אַ קלוגער.
(Continues)
Contributed by Dq82 + RV 2016/8/2 - 11:48
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Wiegala

Wiegala
Nuku, lapseni
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/8/2 - 09:10
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El Nino

El Nino
E quando morirà
L'ultimo uomo
Ammazzato da un altro uomo
Ricomincierà di nuovo
La vita
Piano, piano
Attaccherà il suo canto
La fenice
Fuoco alato
krzyś 2016/8/2 - 02:44
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Io non mi inchino

Io non mi inchino
Bravo Dq82, bella pagina.
Anch'io avevo isolato la notizia e stavo pensando di scandagliare il repertorio de Le Rivoltelle, ma sei arrivato prima tu.
Da ricordare che Le Rivoltelle esordirono qualche anno fa con una cover de "La notte", uno dei brani più famosi del grande Salvatore Adamo, del quale le CCG riportano ad oggi ben 38 canzoni, Extra compresi.

B.B. 2016/8/1 - 23:06
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Oh Mary, Don't You Weep

Oh Mary, Don't You Weep
Strofe improvvisate da Pete Seeger l'11 maggio 1975 durante il concerto "The War Is Over" per celebrare la fine della guerra in Vietnam

video
Everybody now clap your hands
(Continues)
2016/8/1 - 22:44
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We Are The World

We Are The World
Un piccolo omaggio ad Anna Marchesini con questa versione di We are the world, da I promessi sposi
Dq82 2016/8/1 - 21:28
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The War Is Over

The War Is Over
L'11 maggio 1975 si tenne un grande concerto al Central Park di New York per celebrare la fine della guerra in Vietnam. Phil Ochs partecipò cantando tre canzoni: I Ain't Marching Anymore, There But For Fortune (con Joan Baez) e questa The War Is Over che aveva scritto otto anni prima e che dava il titolo al concerto. Fu l'ultima volta che la canzone venne eseguita in pubblico dal suo autore. Phil decise di abbandonare questo mondo meno di un anno dopo.



CCG Staff 2016/8/1 - 20:10

Immer langsam

Immer langsam
Chanson allemande – Immer langsam – Max Ehrlich – 1943

Écrite par Willy Rosen et Max Ehrlich pour le spectacle Humor und Melodie, mis en scène en septembre 1943 par des prisonniers dans le camp de concentration et de transit de Westerbork.
Interprétée par Max Ehrlich, avec Mara Rosen et Günther Witepski, dans une petite scène en carrosse située dans la période soi-disant « Biedermeier » (première moitié du 19ième siècle allemand), celui où, durant la Restauration, triomphait l’esthétique petit-bourgeoise.

« Prenons-la vie avec calme, inutile de courir, nous avons encore plein de temps… », chantaient-ils joyeusement à Westerbork, devant Albert Konrad Gemmeker, commandant allemand du camp… En août 1944, Gemmeker mit fin à toute activité récréative des prisonniers… Pas même un mois après, Ehrlich, Rosen et beaucoup d’autres furent transférés à Auschwitz et à peine arrivés au camp, menés aux chambres à gaz.
TOUJOURS LENTEMENT
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/8/1 - 14:43

Ach, all wir armen Teufel

Ach, all wir armen Teufel
VOI, KAIKKIA MEITÄ PIRUPARKOJA
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/8/1 - 09:06
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Για την Κύπρο

Για την Κύπρο
Un film che racconta la realtà della Buffer zone cipriota, girato da e con le persone che ho avuto la fortuna conoscere quest'estate in Norvegia.
Buona visione a tutti :)
Salud
Kris

Krzysiek 2016/7/31 - 23:46
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Un Sócrates gitano

Un Sócrates gitano
Chanson espagnole – Un Sócrates gitano – Olga Manzano y Manuel Picón – 1978
Paroles et musique de Manuel Picón
SOCRATE GITAN
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/7/31 - 21:36

Immer langsam

Immer langsam
OTETAAN RAUHALLISESTI
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/7/31 - 09:12
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Mutterns Hände

Mutterns Hände
Dear Admin,

Sorry to bother you with an issue like this: my Finnish translation above is written in Karelian dialect that was spoken on the Karelian Isthmus lost to the Soviet Union in World War II an is still being spoken in the southeast of Finland, but it's categorized under Careliano / Karelian which is not a dialect but a Finnic language spoken in the Republic of Karelia in the nortwest of Russia. So Karelian is a language and the Karelian dialect a regional variety of Finnish.

Sincerely

Juha Rämö
Juha Rämö 2016/7/29 - 18:02
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In un antico palazzo

In un antico palazzo
la sentivo su rcf tanti anni fà l'ho ritrovata oggi per caso 27.08.2016 bellissima
gianlorenzo 2016/7/28 - 16:17
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Dämmerung senkte sich von oben…

Dämmerung senkte sich von oben…
TWILIGHT DOWN FROM HEAVEN
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/7/28 - 13:36
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Dämmerung senkte sich von oben…

Traduzione italiana trovata qui. Credo si tratti di quella di Giuliano Baioni e Roberto Fertonani per “Goethe – Cento poesie”, a cura di Siegfred Unseld, Einaudi.
DALL’ALTO IL CREPUSCOLO SCENDEVA
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/28 - 09:19
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ניט קײן ראָזשינקעס, ניט קײן מאַנדלען

ניט קײן ראָזשינקעס, ניט קײן מאַנדלען


Klezroym
Yankele nel ghetto (2009)



Yankele nel Ghetto è l'elaborazione originale in forma di suite delle Canzoni del Ghetto di Łódź raccolte nel libro di Gila Flam: "Singing for survival, Songs of the Łódź Ghetto,1940-45", University of Illinois Press.

L’album dei KlezRoym raccoglie e rielabora le canzoni che Gila Flam, direttrice del Dipartimento di Musica e della Fonoteca di Stato dell’Università di Gerusalemme, ha ricostruito insieme ai superstiti, intervistandoli, accogliendo i loro ricordi, riannodando liriche e note preservate nella memoria di chi le ha cantate per sopravvivere. Molte di queste canzoni erano inedite, altre erano già state eseguite in pubblico.

I KlezRoym hanno così lavorato sulle liriche e le melodie di Yankele Hershkowitz, cantore di strada, di Miriam Harel, membro di un’organizzazione giovanile, e di David Beygelman, direttore musicale del teatro della Casa... (Continues)
dq82 2016/7/27 - 18:05
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ציגײַנערליד

ציגײַנערליד


Klezroym
Yankele nel ghetto (2009)



Yankele nel Ghetto è l'elaborazione originale in forma di suite delle Canzoni del Ghetto di Łódź raccolte nel libro di Gila Flam: "Singing for survival, Songs of the Łódź Ghetto,1940-45", University of Illinois Press.

L’album dei KlezRoym raccoglie e rielabora le canzoni che Gila Flam, direttrice del Dipartimento di Musica e della Fonoteca di Stato dell’Università di Gerusalemme, ha ricostruito insieme ai superstiti, intervistandoli, accogliendo i loro ricordi, riannodando liriche e note preservate nella memoria di chi le ha cantate per sopravvivere. Molte di queste canzoni erano inedite, altre erano già state eseguite in pubblico.

I KlezRoym hanno così lavorato sulle liriche e le melodie di Yankele Hershkowitz, cantore di strada, di Miriam Harel, membro di un’organizzazione giovanile, e di David Beygelman, direttore musicale del teatro della Casa... (Continues)
dq82 2016/7/27 - 18:01
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Hoka Hey

Hoka Hey
A me sembra che la canzone condanni l'imperialismo colonizzatore ed esalti il diritto dei popoli ad autodeterminarsi e a vivere liberamente e senza costrizioni nella propria terra d'origine. Non vedo come tutto questo possa essere in contraddizione con gli ideali leghisti.
Detto questo non è affatto importante la collocazione politica di Davide, ma certamente è ridicolo il tentativo di ricondurre sempre tutto al pensiero unico dominante.
Luca Ghezzi 2016/7/27 - 13:38

Sov mitt barn i ro

Sov mitt barn i ro
NUKU RAUHASSA LAPSENI
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/7/27 - 07:01
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Das Lied vom Kompromiß

Das Lied vom Kompromiß
Chanson allemande – Das lied dem Kompromiß – Max Werner Lenz – 1935

Paroles de Max Werner Lenz (1887-1973), acteur, réalisateur, cabarettiste et auteur suisse
Musique d’Otto Weißert (1903-1969), compositeur et directeur de théâtre allemand.

Cette fois-ci, Lucien l’âne mon ami, je t’amène une vraie rareté, une chanson quasiment introuvable et que j’ai transcrite à partir d’une photographie d’une revue publiée en 1954 à Zurich et qui reprenait des textes du programme du Cabaret Cornichon, à l’occasion de ses vingt ans. Je te rappelle qu’il s’agissait d’un cabaret monté en 1934 en Suisse par des artistes exilés allemands qui fuyaient le nazisme qui empestait leur pays. Cette chanson est en fait en quelque sorte l’hymne du Cabaret Cornichon, qui si j’ai bien compris, était chanté lors de chacune des représentations.

Voilà qui est fort bien, Marco Valdo M.I. mon ami, mais j’imagine que ce... (Continues)
LE CHANT DU COMPROMIS
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/7/26 - 22:25




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