Sabato 16 luglio si è spento mio suocero Vincenzo Resio, capo squadra di Renzo Cesale, partigiano di Castellino, medaglia al valore militare per azioni partigiane.
Per me è stato un onore ed un privilegio condivere un pezzo di vita con lui
Maurizio Vanni 2016/7/20 - 16:04
Saluto Maurizio Vanni e gli porgo le mie condoglianze per la scomparsa del suocero Vincenzo Resio, partigiano della Brigata Castellino e braccio destro del suo comandante, Renzo Cesale.
A questo punto chiederei nuovamente agli Admins di sostituire il primo verso con "Al comando di Renzino".
15 anni dopo sembra che la famosa "opinione pubblica" sia rimasta al "l'hai ucciso tu con il tuo sasso" o al "se l'è cercata. Cosa ci faceva li' con un passamontagna" o all'"attacco con l'estintore alla indifesa camionetta". Chi prova a tenere viva la memoria di quei giorni viene preso di mira dalla versione moderna e social delle squadracce fasciste, come e' accaduto a Zerocalcare.
Chiediamo quindi in primo luogo a tutti, compresi quelli che capitassero per caso qui e che fanno parte di questa famosa "opinione pubblica" che continua a nutrirsi di luoghi comuni, di provare almeno ad informarsi. Un buon punto di inizio e' questo articolo di Wu Ming
CCG Staff 2016/7/20 - 11:14
Un mio personale discrimine, specie nelle giornate in cui mi alzo di cattivo umore, è quello tra chi c'era e chi no.
Eri a Genova? Bene.
Gli altri, la patente di esseri umani devono meritarsela.
fra l'altro mi pare che la traduzione spagnola faccia abbastanza pena. Se il nostro nuovo collaboratore Santiago oppure Gustavo vogliono proporne una migliore...
Con la precisazione che alcuni la patente se l'erano già presa a marzo in quel di Napoli, prova generale della "macelleria messicana" che poi fu messa in atto a Genova.
Io a Genova c'ero... Non credo di essere per questo più umano di altri che no, lo trovo abbastanza presuntuoso, però sono d'accordo con te: è stato un discrimine.
Dopo mi sono sempre sentito come un reduce, più disadattato di quanto già non fossi prima... Ecco, non più umano, ma ancora meno adatto a questa nostra realtà... Forse questo è proprio il risultato che volevano raggiungere... E l'hanno raggiunto anche grazie alla nostra ingenuità, disorganizzazione e divisione...
Ecco, io non volevo intervenire, perché capisco la rabbia: molti miei amici c'erano e mi hanno raccontato, e ho visto con i loro occhi. Ma io non c'ero, e non devo «giustificarmi» con nessuno per questo, nemmeno qui. Men che meno sentirmi «meno umano» – qualunque cosa voglia dire. Non voglio mancare di rispetto a nessuno, ma questo è.
Credo che l'intervento di Io non sto con Oriana non fosse rivolto a chi per varie ragioni non c'era (neanche io c'ero per la cronaca) ma dopo ha cercato di informarsi grazie a amici e compagni che hanno partecipato o alle numerose controinchieste, piuttosto contro coloro che ora pontificano dalle loro tastiere mentre all'epoca si godevano lo spettacolo ai telegiornali che, come dice giustamente questa canzone, avevano già i titoli pronti. D'altronde la storia si ripete: se avete preso per buone le "verità" della televisione...
In pratica tornai la sera del ventuno luglio dopo una giornata di cariche e lacrimogeni e precarie vie di fuga perché la gendarmeria arrivava dappertutto, e nei giorni seguenti incontrai praticamente ovunque vecchi conoscenti e anche amici di una vita che mi fecero chiaramente intendere di essere un po' seccati dal vedermi vivo.
Ho preso l'agenda e l'ho buttata nella carta da macero: si vedrà chi finirà peggio.
La crisi perdurante è stata in questo senso ricchissima di soddisfazioni perché di lorsignori non ce n'è stato uno che sia diventato astronauta alla Ferrari (e sì che da piccolo ci teneva tanto).
Mutui da pagare, licenziamenti, storie di corna, in-cre-di-bi-li riflussi in un ciarpame olistico di cui è persino umiliante riferire hanno contribuito non poco a rinsaldare il morale di chi aveva ragione allora ed ha ragione adesso.
Andate a pagare i debiti, cani, e poi via di corsa ad accendere la televisione che se il pargolo torna dall'asilo e non trova peppapìg e masciaeorso sono urli da tremare i vetri...
Io a Genova c'ero... e se non fossi stato sfinito, a 19 anni, dopo 2 giorni passati ad evitare cariche e lacrimogeni, e non mi fossi imbarcato su un treno speciale la notte del 21 luglio sarei finito a dormire alla Diaz, e forse la mia vita di oggi sarebbe ben diversa... ancora oggi il rumore degli elicotteri mi mette paura penso a quelli che sparavano lacrimogeni dall'alto.
Questa violenta testimonianza popolare contro la guerra del '15-'18 (nel momento in cui ci si rendeva conto che essa rispondeva solamente agli interessi nazionalistici borghesi) in realtà è stata raccolta dal Canzoniere Pisano nel 1967 da un contadino anonimo nelle campagne intorno a Pisa e il titolo corretto è: E ANCO AR MI MARITO.
Dodi registrò lo stesso canto pure dalla voce di Betta Ceccarelli che aveva sentito nella campagna di Arezzo. Il contadino non maledice l'innocente sole a cui si rivolge così direttamente, è un canto di ribellione generato probabilmente dopo la battitura del grano.
La melodia e' molto bella ma viene da chiedersi cosa c'entri la canzone con la guerra. C'è una simbologia che mi sfugge?
HORSE (Continues)
2016/7/18 - 14:46
Io penso che non c'entri proprio nulla con le CCG ma, come mi ha ben fatto notare a suo tempo lo stesso Krzyś (quell'allegro "situazionista" che spesso contribuisce per se stesso più che per il "popolo"), sono gli Admins ad approvare i contributi. Sicchè...
Nota. E' la medesima traduzione che era stata ripresa da “Jewish Cabaret in Exile” della New Budapest Orpheum Society, ma con la seconda strofa mancante. [RV]
Scusate, credo che la musica originale di questa poesia non sia di Antonina Krzysztoń (cui oltre tutto il brano è stato attribuito) ma di Szymon Laks (Varsavia 1901 - Parigi 1983), compositore e violinista polacco, ebreo.
Arrestato dai nazisti a Parigi (dove viveva dal 1929), Laks fu deportato ad Auschwitz l'anno seguente. Lì divenne il direttore dell'orchestra del campo e sopravvisse.
L'"Elégie pour les villages juifs" fu composta nel 1961 su testo in francese dell'amico Henri Lemarchand, che lo adattò a partire dalla poesia originale di Słonimski
Se l'attribuzione della musica a Laks fosse corretta - come credo, ma verificate - allora il brano andrebbe assegnato a lui o, in subordine, all'autore del testo originale.
Grazie a te, Krzysiek, per aver letto e apprezzato :)
Capirai che per me è stato un po' uno sfogo personale scrivere tutte queste cose. Anche se ormai non vivo in Repubblica Ceca da più di dieci anni, spesso quando parlo con qualcuno che invece vive lì la realtà quotidiana, mi sento chiedere: O ma l'hai sentita l'ultima di Zeman? E segue il racconto di qualche nuova uscita. Io dico sempre che qui in Italia – forse per fortuna – non se ne parla (infatti ho trovato poco in rete in italiano, e tra quel poco c'era un articolo su Il Giornale con sotto tutti i commenti leghisti in sostegno di Zeman...) però d'altra parte è sempre bene che le cose si sappiano più possibile, così ho raccolto un po' di informazioni dai vari giornali cechi, andando a ricercare le varie cose che mi sono state raccontate, e altre uscivano via via, c'era da sbizzarrirsi. E temo che Zeman ancora ne combinerà delle belle. Meglio prenderlo con filosofia come l'autore di questa canzone :)
Un caro saluto!
Stanislava 2016/7/19 - 19:46
Ovunque si parla poco e di niente.
Ma la tua voce è stata forte.
Lo Staff del sito usualmente non interviene nelle discussioni fra esterni; lo facciamo stavolta per ribadire alcuni punti fermi.
1) Nutriamo alcuni dubbi sul fatto che il sig. Maurizio 65 conosca bene e "da anni" questo sito; altrimenti si sarebbe accorto che di "canzoni discutibili" ve ne sono, probabilmente, a centinaia. A rigore si potrebbe dire che ogni canzone contenuta nel sito è "discutibile", a seconda dei propri punti di vista personali. La canzone di questa pagina è ospitata da questo sito da lungo tempo (20 agosto 2005), purtroppo senza indicazione del contributore. La contribuzione a questo sito è libera e aperta a tutti, con indicazioni delle motivazioni per l'inserimento che vengono vagliate il più attentamente possibile; centinaia e centinaia di canzoni proposte nel corso degli anni non sono state approvate. Se questa canzone invece lo è stata, significa che sono stati ravvisate... (Continues)
CCG/AWS Staff 2016/7/18 - 01:01
Grazie.
Se da un lato mi scuso per certe esagerazioni nel modo mi esprimermi, vorrei precisare che il "siete" o le critiche sono rivolte piu che allo staff, a certi commentatori.
...I quali commentatori, almeno nel caso della qui presente maestà, prendono atto di aver a che fare con un taljan, con tutte le conseguenze del caso.
Se non si vuole essere trattati da talijani (mafia, maccheroni, pornografia minorile, pallone) è buon inizio l'evitare di comportarsi da talijani. Purtroppo non si vive in un mondo perfetto e non ci sono dunque garanzie neppure a questo riguardo; tuttavia nulla vieta di sperare.
Caro maurizio65, entri qua dentro a gamba tesa, in un intervento che prescinde dal merito del testo proposto, ti scagli contro tutti dando ingiustificatamente dell'ACAB in modo indiscriminato ("potete mettere un bel "ACAB" sull'Home page"), il che vuol dire tacciare qualcuno di essere un "ammazza-poliziotti" o di condividere una tale prospettiva, e pretendi pure che non ci siano reazioni e di essere trattato coi guanti!?!
Hai avuto solo quello che ti meritavi.
Sottoscrivo in pieno l'intervento di Emanuele Caligiuri e l'azzeccata descrizione del "puzzo di morte e di noia" che emanano i tuoi interventi.
In generale non abbiamo niente contro le poco vestite. Nel caso di questa canzone in particolare l'abbigliamento dell'interprete mi sembra l'ultimo dei difetti...
Текст: Ежен Потје (Париз, 1871).
Музика: Пјер Дежејте (1888).
Онлајн верзија: мај 2005.
Транскрипција: Здравко Савески
da marxist.org