Osteria all'antico termine
2016
Sulla testa dell'elefante
(Gobbo)
Sulla testa dell'elefante
(Gobbo)
Rimane spento il lume a petrolio
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/6/18 - 21:10
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
Foresto casa mia
2016
Sulla testa dell'elefante
(Carcano/Gobbo/Marchesini)
Sulla testa dell'elefante
(Carcano/Gobbo/Marchesini)
Mi no, no vojo eser paron a casa mia
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/6/18 - 21:06
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
'A gente 'e Bucciano
[1975]
Parole di Franco Del Prete
Musica di James Senese
Nell’album eponimo del gruppo napoletano
Trascrizione del testo a cura di Giuseppe Tretola, da YouTube
Bucciano è un piccolo Comune nel beneventano...
Parole di Franco Del Prete
Musica di James Senese
Nell’album eponimo del gruppo napoletano
Trascrizione del testo a cura di Giuseppe Tretola, da YouTube
Bucciano è un piccolo Comune nel beneventano...
Ce stà gente 'o nord proveniente 'a Bucciano
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/18 - 20:58
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
La musica del vento
2016
Restiamo Umani
Restiamo Umani
Canto per questa terra stanca
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/18 - 20:26
Picchi in testa
2016
Restiamo Umani
Picchi in testa è più agitata, aperta da tromba e violino, e si scaglia contro il neofascismo leghista che è una gioia.
Restiamo Umani
Picchi in testa è più agitata, aperta da tromba e violino, e si scaglia contro il neofascismo leghista che è una gioia.
Ricordo mi dicevi
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/18 - 20:24
'Ngazzate nire
[1994]
Con James Senese, Savio Riccardi, Gigi De Rienzo e Agostino Marangolo
La traccia che dà il titolo all’album del 1994
Con James Senese, Savio Riccardi, Gigi De Rienzo e Agostino Marangolo
La traccia che dà il titolo all’album del 1994
I' nun ce 'a faccio proprio cchiù
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/18 - 20:14
Wiegenlied
This is my new version of the poem with the 2nd verse added and the existing ones rephrased.
KEHTOLAULU
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/6/18 - 10:03
אונטער דײַנע ווײַסע שטערן
Traduzione russa relativamente libera
by Gettomensch
Русский перевод: Геттоменш
by Gettomensch
Русский перевод: Геттоменш
ПОД СВОИМИ БЕЛЫМИ ЗВЁЗДАМИ
(Continues)
(Continues)
2016/6/18 - 00:03
Our Captain Cried All Hands
Anonymous
Dave Swarbrick era già stato dato per morto nel 1999, quando il quotidiano britannico "Daily Telegraph" ne aveva annunciato il decesso per poi smentirsi il giorno seguente.
Questa volta, purtroppo, la notizia della scomparsa del musicista è vera e confermata: la morte è avvenuta venerdì 3 giugno, per ragioni probabilmente connesse all'enfisema di cui Dave Swarbrick soffriva da molti anni.
Nato il 5 aprile del 1941 nei dintorni di Londra, si era poi trasferito con la famiglia nello Yorkshiore del nord, dove aveva imparato a suonare il violino. Aveva iniziato a farlo professionalmente nel 1960 con il Campbell Folk Group, poi collaborando con Martin Carthy per parecchi dischi fra il 1965 e il 1968. Session man molto richiesto - oltre al violino, suonava viola, mandolino, mandola e chitarra - fu chiamato a partecipare alla registrazione di "A sailor's life" per i Fairport Convention nell'album... (Continues)
Questa volta, purtroppo, la notizia della scomparsa del musicista è vera e confermata: la morte è avvenuta venerdì 3 giugno, per ragioni probabilmente connesse all'enfisema di cui Dave Swarbrick soffriva da molti anni.
Nato il 5 aprile del 1941 nei dintorni di Londra, si era poi trasferito con la famiglia nello Yorkshiore del nord, dove aveva imparato a suonare il violino. Aveva iniziato a farlo professionalmente nel 1960 con il Campbell Folk Group, poi collaborando con Martin Carthy per parecchi dischi fra il 1965 e il 1968. Session man molto richiesto - oltre al violino, suonava viola, mandolino, mandola e chitarra - fu chiamato a partecipare alla registrazione di "A sailor's life" per i Fairport Convention nell'album... (Continues)
dq82 2016/6/17 - 17:31
Polly on the Shore
L’avvertimento espresso nella ballata è quello di stare alla larga dalla guerra e negli anni del folk revival e dell’intervento americano nella guerra del Vietnam questo divenne ovviamente un gettonato brano anti-militarista.
La versione di Martin Carthy come quella di Shirley Collins si rifanno alla versione di George Maynard Copthorne, Sussex.
Nella versione di Trevor Lucas (nell’album Nine dei Fairport convention) il capitano di mare responsabile dell’impressment è invece un corsaro.
La mia recensione in Terre Celtiche
La versione di Martin Carthy come quella di Shirley Collins si rifanno alla versione di George Maynard Copthorne, Sussex.
Nella versione di Trevor Lucas (nell’album Nine dei Fairport convention) il capitano di mare responsabile dell’impressment è invece un corsaro.
La mia recensione in Terre Celtiche
POLLY SULLA SPIAGGIA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2016/6/17 - 15:03
Tu m’hai promesse quatte muccadora [Canto delle lavandaie del Vomero]
Anonymous
Bellissima canzone , mi sono innamorata ! Vorrei scaricarla ma non so come ?
Aleksandra Lazich 2016/6/17 - 12:36
Fernande 2016
[Venerdì 17 giugno 2016 / Vendredi 17 juin 2016]
Un petit détournement de Riccardo Scocciante
Una piccola rielaborazione di Riccardo Scocciante
(Si veda Fernande di Tonton Georges)
Dopo un lungo silenzio, ci scrive il nostro famigerato beneamato Riccardo Scocciante: “Miei adorati fanz, poiché -come tutti sanno- il mio quasi omonimo Riccardo Cocciante si fa chiamare in Francia “Richard Cocciante” (pronuncia: koksiànt), ho pensato anch'io, oggi, di trasformarmi in “Richard Scocciante” (pronuncia: skoksiànt) e di proporre alla vs. viscida spettabile attenzione questo piccolo détournement basato sulla celeberrima Fernande, vecchia canzone pagliarda dello zio Georges. Si tratta invero di una rielaborazioncina semplice semplice e facile facile, ma spero comunque efficace. L'ultima strofa deve essere intesa come una interessante variatio da prendere in senso squisitamentre apotropaïco.” Ora,... (Continues)
Un petit détournement de Riccardo Scocciante
Una piccola rielaborazione di Riccardo Scocciante
(Si veda Fernande di Tonton Georges)
Dopo un lungo silenzio, ci scrive il nostro famigerato beneamato Riccardo Scocciante: “Miei adorati fanz, poiché -come tutti sanno- il mio quasi omonimo Riccardo Cocciante si fa chiamare in Francia “Richard Cocciante” (pronuncia: koksiànt), ho pensato anch'io, oggi, di trasformarmi in “Richard Scocciante” (pronuncia: skoksiànt) e di proporre alla vs. viscida spettabile attenzione questo piccolo détournement basato sulla celeberrima Fernande, vecchia canzone pagliarda dello zio Georges. Si tratta invero di una rielaborazioncina semplice semplice e facile facile, ma spero comunque efficace. L'ultima strofa deve essere intesa come una interessante variatio da prendere in senso squisitamentre apotropaïco.” Ora,... (Continues)
Une manie de vieux garçon
(Continues)
(Continues)
2016/6/17 - 11:00
Song Itineraries:
Antiwar Anticlerical
Mio nonno è morto in guerra
2012
Mio nonno è morto in guerra
voci, canzoni e memorie della seconda guerra mondiale
uno spettacolo di e con Simone Cristicchi
Mio nonno è morto in guerra
voci, canzoni e memorie della seconda guerra mondiale
uno spettacolo di e con Simone Cristicchi
Mio nonno è morto in guerra, o almeno così mi ha raccontato.
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/17 - 10:55
Stay Down Here Where You Belong
Finnish Translation by Heikki Salojärvi
Suomennos: Heikki Salojärvi
Suomennos: Heikki Salojärvi
Da/From: Groucho Marx, Groucho ja minä, Suom. Heikki Salojärvi, Love Kirjat, WSOY Helsinki 2009.
Riprodotta dalla pagina di Kaija Olin-Arvola
Reproduced from Kaija Olin-Arvola's webpage
Riprodotta dalla pagina di Kaija Olin-Arvola
Reproduced from Kaija Olin-Arvola's webpage
PYSY TÄÄLLÄ ALHAALLA MISSÄ PAIKKASI ON
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/6/17 - 09:51
'O padrone
[1977]
Album : Terra mia
Album : Terra mia
'O padrone nun va' dduje sorde
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2016/6/17 - 07:03
Do They Know It's Christmas?
I'm not afraid to say that I think Band Aid was diabolical. Or to say that I think Bob Geldof is a nauseating character. Many people find that very unsettling, but I'll say it as loud as anyone wants me to. In the first instance the record itself was absolutely tuneless. One can have great concern for the people of Ethiopia, but it's another thing to inflict daily torture on the people of Great Britain. It was an awful record considering the mass of talent involved. And it wasn't done shyly it was the most self-righteous platform ever in the history of popular music.
*
Non ho paura a dire che penso che la Band Aid è stata diabolica. O di dire che penso che Bob Geldof sia un personaggio nauseante. Molte persone lo ritengono molto inquietante e io lo dirò forte come qualcuno forse si aspetta da me. Il disco era veramente terribile, considerando anche la massa di talenti coinvolti. Uno può... (Continues)
*
Non ho paura a dire che penso che la Band Aid è stata diabolica. O di dire che penso che Bob Geldof sia un personaggio nauseante. Molte persone lo ritengono molto inquietante e io lo dirò forte come qualcuno forse si aspetta da me. Il disco era veramente terribile, considerando anche la massa di talenti coinvolti. Uno può... (Continues)
2016/6/16 - 23:45
World War None!
[1979]
Scritta da Gordon Hill Jenkins (1910–1984), celebre compositore e pianista statunitense.
In “The Future (Reflections on the Future in Three Tenses)”, terza parte di “Trilogy: Past Present Future”, raccolta di Frank Sinatra pubblicata nel 1980
Okkei, un personaggio controverso, comunque un grandissimo artista del 900...
E questa sarà anche una canzone retorica - soprattutto per uno che sostenne politicamente gente come Reagan e Nixon - ma è una CCG a tutti gli effetti.
Scritta da Gordon Hill Jenkins (1910–1984), celebre compositore e pianista statunitense.
In “The Future (Reflections on the Future in Three Tenses)”, terza parte di “Trilogy: Past Present Future”, raccolta di Frank Sinatra pubblicata nel 1980
Okkei, un personaggio controverso, comunque un grandissimo artista del 900...
E questa sarà anche una canzone retorica - soprattutto per uno che sostenne politicamente gente come Reagan e Nixon - ma è una CCG a tutti gli effetti.
Where I live in the desert
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/16 - 22:24
Wie lang es auch noch dauern mag
VIELÄ KOITTAA SE PÄIVÄ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/6/16 - 10:38
Union Maid
Vi confermo che esiste anche la versione degli Stormy Six nell'album "Canti Della Rivoluzione Nel Mondo" del 1975
carla 2016/6/16 - 10:36
L'Internationale
ITALIANO / ITALIAN 10
La versione di Salvo Lo Galbo interpretata da Margot Galante Garrone
Italian version by Salvo Lo Galbo performed by Margot Galante Garrone
2016
La versione di Salvo Lo Galbo interpretata da Margot Galante Garrone
Italian version by Salvo Lo Galbo performed by Margot Galante Garrone
2016
"Tentativo di traduzione rammodernata e (come può) fedele all'originale di Pottier. Di Salvo Lo Galbo."
L'Internazionale
(Continues)
(Continues)
Contributed by Salvo Lo Galbo 2016/6/15 - 21:53
Krieg
Version française – GUERRE – Marco Valdo M.I. – 2016
Chanson de langue allemande – Krieg – Josef Luitpold – 1926
Texte de Josef Luitpold (1886-1966), poète et pacifiste autrichien, lié au mouvement ouvrier. Exilé aux USA en 1934.
Musique de Béla Reinitz (1878-1943), compositeur hongrois.
Interprétée par Ernst Busch in « Es kommt der Tag ».
Chanson de langue allemande – Krieg – Josef Luitpold – 1926
Texte de Josef Luitpold (1886-1966), poète et pacifiste autrichien, lié au mouvement ouvrier. Exilé aux USA en 1934.
Musique de Béla Reinitz (1878-1943), compositeur hongrois.
Interprétée par Ernst Busch in « Es kommt der Tag ».
GUERRE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/6/15 - 20:56
Sans haine, sans armes, et sans violence
[2015]
Album: Rallumeurs d'étoiles
Album: Rallumeurs d'étoiles
Sans haine, sans arme, sans violence
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2016/6/15 - 13:47
49.3 (Censure Populaire)
De et par :
KOTT Maolune / PAREDES Franck / MKZ THE TURFU / Syfrax TAOUFIQ / Amïs OLLIVIER / Margaux CHAILLOUS / LORI / Cécile CARISTAN /Aurélien CAROTENUTO-GAROT / François SCHMITT (Chanteurs d'Actu) / Jean Sitka (Loca Tangata)
KOTT Maolune / PAREDES Franck / MKZ THE TURFU / Syfrax TAOUFIQ / Amïs OLLIVIER / Margaux CHAILLOUS / LORI / Cécile CARISTAN /Aurélien CAROTENUTO-GAROT / François SCHMITT (Chanteurs d'Actu) / Jean Sitka (Loca Tangata)
49.3 un déni de démocratie
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2016/6/15 - 13:18
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
An allem sind die Juden schuld
ON KAIKKI SYYTÄ JUUTALAISTEN
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/6/15 - 09:21
Ce soir nous irons au bal
Hommage aux victimes du 13 novembre
Ils voudront nous diviser jusqu’au dernier
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2016/6/15 - 06:52
Passer ma vie
[2012]
Album : Les Temps Modernes
« Toute mon vie » raconte l'histoire d'un ouvrier réunionnais ayant trimé toute sa vie et trouvant un beau matin son usine fermée. A travers cette histoire particulière, cette chanson est un hommage à la condition ouvrière.
Album : Les Temps Modernes
« Toute mon vie » raconte l'histoire d'un ouvrier réunionnais ayant trimé toute sa vie et trouvant un beau matin son usine fermée. A travers cette histoire particulière, cette chanson est un hommage à la condition ouvrière.
Passer ma vie sur les routes, nomade, tel un vagabond.
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2016/6/15 - 06:37
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Citoyen Du Monde
[2011]
Album : Citoyen Du Monde
Album : Citoyen Du Monde
Je n'ai pas d'hymne guerrier pas de patrie pas de président
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2016/6/15 - 06:26
On Lache Rien
[2011]
Album : Citoyen Du Monde
Album : Citoyen Du Monde
Du fond de ma cité HLM
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2016/6/15 - 06:13
Freedom
(2016)
feat. Kendrick Lamar
Album: Lemonade
Campionamenti: Let Me Try (Kaleidoscope) e due registrazioni sul campo di Alan Lomax: Collection speech / Unidentified lining hymn e Stewball (1947/48)
"Freedom" è un inno afroamericano, dedicato alle donne nere. Nella canzone Beyoncé fa frequenti riferimenti alla schiavitù e al razzismo. La canzone sostiene il movimento "Black Lives Matter, nato in seguito ai vari assassini di cittadini afroamericani, tra cui Eric Garner a New York, Freddy Gray a Baltimora e Michael Brown nel Missouri.
feat. Kendrick Lamar
Album: Lemonade
Campionamenti: Let Me Try (Kaleidoscope) e due registrazioni sul campo di Alan Lomax: Collection speech / Unidentified lining hymn e Stewball (1947/48)
"Freedom" è un inno afroamericano, dedicato alle donne nere. Nella canzone Beyoncé fa frequenti riferimenti alla schiavitù e al razzismo. La canzone sostiene il movimento "Black Lives Matter, nato in seguito ai vari assassini di cittadini afroamericani, tra cui Eric Garner a New York, Freddy Gray a Baltimora e Michael Brown nel Missouri.
[Verse 1: Beyoncé]
(Continues)
(Continues)
2016/6/14 - 23:32
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
None of Us Are Free
It was first recorded by Ray Charles on his 1993 album My World, but received relatively little attention at that time.
A version was also included by Lynyrd Skynyrd on their 1997 album Twenty.
A version was also included by Lynyrd Skynyrd on their 1997 album Twenty.
2016/6/14 - 22:21
Centro temporaneo permanente
Recorded by Sir Oliver Skardy
CENTRO TEMPORANEO PERMANENENTE
Music by Paolo BALDINI, SKARDY / Lyrics by SKARDY
Questa personale versione di Centro di gravità permanente, cover del famosissimo testo di Franco Battiato, dà a Sir Oliver Skardy la possibilità di esprimere la sua visione su un tema delicato come quello dell’immigrazione, reinterpretando il testo del brano con il suo linguaggio schietto e originale, che l’hanno reso noto al pubblico italiano.
No voio star su un Centro Temporaneo Permanente, par far da prigioniero parchè no go fatto niente: "Un giorno per caso - racconta Skardy - ho cominciato a cantare Centro di gravità permanente sopra una base musicale reggae; da qui, l'idea di esprimere la mia opinione sulla condizione umana a cui tutto il mondo sta assistendo da anni. Migliaia e migliaia di persone scappano da guerre provocate da politiche mirate all'economia finanziaria... (Continues)
CENTRO TEMPORANEO PERMANENENTE
Music by Paolo BALDINI, SKARDY / Lyrics by SKARDY
Questa personale versione di Centro di gravità permanente, cover del famosissimo testo di Franco Battiato, dà a Sir Oliver Skardy la possibilità di esprimere la sua visione su un tema delicato come quello dell’immigrazione, reinterpretando il testo del brano con il suo linguaggio schietto e originale, che l’hanno reso noto al pubblico italiano.
No voio star su un Centro Temporaneo Permanente, par far da prigioniero parchè no go fatto niente: "Un giorno per caso - racconta Skardy - ho cominciato a cantare Centro di gravità permanente sopra una base musicale reggae; da qui, l'idea di esprimere la mia opinione sulla condizione umana a cui tutto il mondo sta assistendo da anni. Migliaia e migliaia di persone scappano da guerre provocate da politiche mirate all'economia finanziaria... (Continues)
Go fatto fora le scarpe e so sbarcà da un gomon
(Continues)
(Continues)
Contributed by Luana Vacchi 2016/6/14 - 18:09
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Seifenlied
La Chanson du Savon – Marco Valdo M.I. – 2016
Seifenlied – Julian Arendt – 1928
Voici, mon cher Lucien l’âne, une chanson de cabaret qui ridiculise avec beaucoup d’ironie les sociaux-démocrates allemands, dont les candidats, pendant la campagne électorale de 1928, distribuaient aux meetings des savons estampillés « Votez SPD ».
Hola, dit Lucien l’âne, voilà bien une mauvaise idée. Il est vrai que la publicité et la propagande ne font généralement pas preuve d’énormément de subtilité. Mais quand même, c’est fort lourd un pareil symbole. De deux choses l’une en matière interprétation : soit le cadeau de savon pourrait laisser supposer que l’on considère que les électeurs à qui on les distribue sont des gens sales ; soit le SPD se prend lui-même pour une sorte de Monsieur Propre et a comme programme de tout nettoyer.
De mémoire d’âne, cette manie de la propreté est une des bases des partis... (Continues)
Seifenlied – Julian Arendt – 1928
Voici, mon cher Lucien l’âne, une chanson de cabaret qui ridiculise avec beaucoup d’ironie les sociaux-démocrates allemands, dont les candidats, pendant la campagne électorale de 1928, distribuaient aux meetings des savons estampillés « Votez SPD ».
Hola, dit Lucien l’âne, voilà bien une mauvaise idée. Il est vrai que la publicité et la propagande ne font généralement pas preuve d’énormément de subtilité. Mais quand même, c’est fort lourd un pareil symbole. De deux choses l’une en matière interprétation : soit le cadeau de savon pourrait laisser supposer que l’on considère que les électeurs à qui on les distribue sont des gens sales ; soit le SPD se prend lui-même pour une sorte de Monsieur Propre et a comme programme de tout nettoyer.
De mémoire d’âne, cette manie de la propreté est une des bases des partis... (Continues)
LA CHANSON DU SAVON
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/6/14 - 16:54
Elle reste là
[1997]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915, nel periodo dei "Tre Pascià", il triumvirato retto Ismail Enver, Ahmed Djemal e Mehmed Talat Pasha, proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani. E nel 1915 i “Giovani Turchi”, autori della rivoluzione nel 1908, erano già saldamente al potere, nucleo originario di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Una donna sola e disarmata, nel giardino... (Continues)
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915, nel periodo dei "Tre Pascià", il triumvirato retto Ismail Enver, Ahmed Djemal e Mehmed Talat Pasha, proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani. E nel 1915 i “Giovani Turchi”, autori della rivoluzione nel 1908, erano già saldamente al potere, nucleo originario di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Una donna sola e disarmata, nel giardino... (Continues)
Elle reste là, à les attendre
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/13 - 13:57
Song Itineraries:
The Armenian Genocide, Violence on Women: just like and worse than war
Anatolienne
[1997]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915 proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani, che nel 1915 erano già quei “Giovani Turchi” autori della rivoluzione nel 1908 e consolidatisi al potere come “İttihat ve Terakki Cemiyeti” (Comitato per l’Unione e il Progresso) a partire dal 1912-13, l’abbozzo di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915 proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani, che nel 1915 erano già quei “Giovani Turchi” autori della rivoluzione nel 1908 e consolidatisi al potere come “İttihat ve Terakki Cemiyeti” (Comitato per l’Unione e il Progresso) a partire dal 1912-13, l’abbozzo di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
C'est une musique anatolienne
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/13 - 11:36
Song Itineraries:
The Armenian Genocide
De l'autre côté de la mer
[2012]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Instants Volés”, con Jean-Pierre Auffrédo
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915 proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani, che nel 1915 erano già quei “Giovani Turchi” autori della rivoluzione nel 1908 e consolidatisi al potere come “İttihat ve Terakki Cemiyeti” (Comitato per l’Unione e il Progresso) a partire dal 1912-13, l’abbozzo di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Instants Volés”, con Jean-Pierre Auffrédo
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915 proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani, che nel 1915 erano già quei “Giovani Turchi” autori della rivoluzione nel 1908 e consolidatisi al potere come “İttihat ve Terakki Cemiyeti” (Comitato per l’Unione e il Progresso) a partire dal 1912-13, l’abbozzo di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Je sais qu'il me faudra partir
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/13 - 11:20
Song Itineraries:
The Armenian Genocide
Cinturini
Il canto delle operaie dello Jutificio Centurini, a Terni.
Semo de Cinturini
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2016/6/13 - 09:53
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Bella ciao senza frontiere
testo Angela Batoni,
violino e chitarra Matteo Ceramelli,
fisarmonica Sabrina Barbucci,
contrabbasso Mirco Capecchi,
voce Angela Batoni
dall'album "Canto alle radici"
Rifacimento di Bella Ciao dedicato all'immigrazione attraverso il Mar Mediterraneo.
violino e chitarra Matteo Ceramelli,
fisarmonica Sabrina Barbucci,
contrabbasso Mirco Capecchi,
voce Angela Batoni
dall'album "Canto alle radici"
Rifacimento di Bella Ciao dedicato all'immigrazione attraverso il Mar Mediterraneo.
Questa mattina mi son svegliato
(Continues)
(Continues)
Contributed by Silva & Lorenzo 2016/6/12 - 21:57
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Du côté d'Erzeroum
[1997]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La regione di Erzurum (Karin, in armeno traslitterato) fu epicentro sia dei massacri di armeni ed assiri di fine ottocento (1894-96), sia del genocidio armeno del 1915, entrambi ad opera dei vertici dell’impero ottomano. Quando i sovietici occuparono l’area nel 1916, dei 20.000 armeni che componevano la comunità di Erzurum non ne rimanevano che poche centinaia...
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La regione di Erzurum (Karin, in armeno traslitterato) fu epicentro sia dei massacri di armeni ed assiri di fine ottocento (1894-96), sia del genocidio armeno del 1915, entrambi ad opera dei vertici dell’impero ottomano. Quando i sovietici occuparono l’area nel 1916, dei 20.000 armeni che componevano la comunità di Erzurum non ne rimanevano che poche centinaia...
Deux vieux passeports
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/12 - 21:56
Song Itineraries:
The Armenian Genocide
Ostalghia, Осталгия
Antiwar Songs Blog
Da oramai parecchi anni, il carrarino Davide Giromini detto “Darmo”, con la sua Cooperfisa, le sue pettinature estreme, le sue varie formazioni e progetti, i suoi gatti neri e il suo celeberrimo disimpegno (termine non facilmente coglibile da chi non abbia mai avuto la ventura di mangiarsi una pasta al pomodoro in casa sua), porta […]
Antiwar Songs Staff 2016-06-12 11:19:00
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Parole e musica di Graham Nash
dall'album CSN
Racconta Graham Nash a proposito della canzone (riprendo questa intervista da 4waysite):
Erano i primi anni '70, ci siamo svegliati alle 6:00 del mattino e siamo partiti su qeusta vecchia Rolls-Royce che avevamo noleggiato per la giornata. Siamo passati da questo spacciatore a Londra e abbiamo preso dell'acido poi siamo andati verso Richmond Park con l'idea di finire a Stonehenge e in questo modo siamo passati da Winchester. Eravamo con Leo Makota (l'ex road manager di CSNY) e un altro amico.
E l'esperienza che ho avuto nella Winchester Cathedral è stata probabilmente il mio viaggio sotto acido migliore che abbia mai avuto - non ne ho fatti così tanti, forse una ventina. Era uno spazio spettacolare, la luce che entrava dalle finestre, i pilastri che diventavano bianco avorio. Stavo camminando lungo la navata, c'erano delle tombe sul... (Continues)