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Du côté d'Erzeroum

Du côté d'Erzeroum
[1997]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore

La regione di Erzurum (Karin, in armeno traslitterato) fu epicentro sia dei massacri di armeni ed assiri di fine ottocento (1894-96), sia del genocidio armeno del 1915, entrambi ad opera dei vertici dell’impero ottomano. Quando i sovietici occuparono l’area nel 1916, dei 20.000 armeni che componevano la comunità di Erzurum non ne rimanevano che poche centinaia...
Deux vieux passeports
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/12 - 21:56
Song Itineraries: The Armenian Genocide
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Vacances de rêve

Vacances de rêve
A travailler toute ta vie
(Continues)
Contributed by Daniel(e) BELLUCCI - cinaschiamo un po' - 12 giugno 2016 - Nizza 2016/6/12 - 18:12
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Les enfants de la crise

Les enfants de la crise
(2011)
Album : Écoute s'il pleut

Quando i muri sono crollati noi occidentali ci siamo creduti finalmente padroni del mondo. I gloriosi anni del boom economico non hanno lasciato che polvere e cenere. Ci avevano insegnato a salire, mai a scendere. Una bella canzone sulla crisi economica attuale e su un'intera generazione.
A l'horizon l'humeur est grise
(Continues)
2016/6/12 - 00:02
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Y a-t-il de la place au Purgatoire cet été ?

Y a-t-il de la place au Purgatoire cet été ?
Quarante cigarettes à cheval sur nos soupirs
(Continues)
Contributed by Daniel(e) BELLUCCI - 11 giugno 2016 - Nizza 2016/6/11 - 17:51
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No Cops

No Cops
1990
Isterico
Gendarmi,pulotti,caramba ti mettono in fuga
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/11 - 15:47
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Όσο βαρούν τα σίδερα

Anonymous
Όσο βαρούν τα σίδερα
Oso varoún ta sídera
Κρητικό παραδοσιακό ρεμπέτικο
Rebetiko tradizionale cretese
Cretan traditional rebetiko

La parola rebetiko (ρεμπέτικο), come tutti sanno, deve avere un'origine quantomeno balcanica, se è esatta l'ipotesi che la fa derivare dalla radice slava che si ritrova, ad esempio, nel russo ребëнок [rebënok] “bambino, ragazzo”, che al plurale fa ребята [rebjata]. Canti di strada e di popolo, di sottoproletariato e marginalità, canti da skyladiko e di galera, dedicati spesso a “bei ragazzi”. Come i rebetika siano finiti fino a Creta, non è dato certo saperlo anche se, per il canto, il mare non rappresenta certamente un ostacolo. Questo qua è uno dei più celebri rebetika cretesi, ma in Grecia lo hanno cantato veramente tutti e tutte; sarebbe inutile farne l'elenco. Però, se si dice Creta almeno io dico uno e uno solo, vale a dire Nikos Xylouris.




Όσο βαρούν τα σίδερα, tanto... (Continues)
Αμάν, όσο βαρούν τα σίδερα, αμάν αμάν
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/6/11 - 10:39
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Forgotten Hero

Forgotten Hero
(1983)
45 giri

Compare nella compilation Anti-War (Anarcho-Punk Compilation Vol. 1)
There's an old man over there and he's sitting on his own
(Continues)
2016/6/10 - 23:45
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No Government

No Government
(1981)

da "The Last Call", l'album di esordio della punk band londinese un'invettiva contro la regina e contro Maggie Thatcher
You're paying for your majesty
(Continues)
2016/6/10 - 23:25
Song Itineraries: Miss Maggie Thatcher
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Petit Simon

Petit Simon
[1968]
Scritta da Alex Alstone, Hugues Aufray e le Vline & Buggy (pseudonimo delle sorelle Liliane ed Evelyne Koger)
Nell’abum intitolato “Hugues”

“Le stelle non sono sempre belle, non portano sempre felicità, quando le si porta appuntate sul cuore...”
Petit Simon
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/10 - 22:58
Song Itineraries: Extermination camps
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Pochyby

Pochyby
Un altro "protestsong" di Karel Kryl. Fa parte dell'album Monology (1992) ma è stato scritto nel 1974, dopo 5 anni di esilio in Germania. È una sorta di racconto della propria vita in chiave ironica, arrivando al punto cruciale che è il suo abbandono della Cecoslovacchia. Nel testo si trovano molte note critiche verso il regime totalitario dal quale Kryl è fuggito, ma sono presenti anche critiche della società occidentale.
Mlád dvacet devět let a devět měsíců,
(Continues)
Contributed by Stanislava 2016/6/9 - 18:19
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He Was Alone

He Was Alone
[2016]
Parole e musica di Yusuf Islam

Una canzone sui rifugiati siriani, iracheni, afgani, nigeriani, somali e non solo, tanti i bambini e gli adolescenti, sulla cui pelle la nostra cara, vecchia e ormai decrepita e morente Europa sta mercanteggiando con la Turchia del cinico dittatore opportunista e doppiogiochista Erdogan... Mentre sono più di 10.000 i migranti affogati nel Mediterraneo dal 2014...
He was alone,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/7 - 21:45
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Les guerriers

Les guerriers
[2000]
Scritta da Catherine Ringer, Frédéric Chichin e Marc Anciaux
Nell’album intitolato “Cool Frénésie”
Testo trovato sul sito del duo, intitolato a Catherine Ringer dopo la prematura morte di Chichin nel 2007

Una canzone che ironizza sulla retorica della guerra, quella del “Si vis pacem, para bellum” che tanti danni ha fatto almeno negli ultimi 2.500 anni, ma soprattutto dall’inizio del secolo scorso venendo in qua...
Jusqu'alors la paix
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/7 - 20:59
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La sorcière et l'inquisiteur

La sorcière et l'inquisiteur
[2000]
Scritta da Catherine Ringer e Frédéric Chichin
Nell’album intitolato “Cool Frénésie”
Testo trovato sul sito del duo, gestito da Catherine Ringer dopo la prematura morte di Chichin nel 2007

Non posso che dedicare questa canzone ad Adriana, perfida amministratrice delle CCG/AWS, nonchè nota streguzza...
Connaissez-vous
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/7 - 20:39
Song Itineraries: Witches
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Il Professore Partigiano

Il Professore Partigiano
(Omaggio musicale a Carlo Del Bianco, Lucca 1913 - Rovigo 1944))

Il Professore Carlo Del Bianco nacque a Lucca nel 1913.
Laureatosi in storia e filosofia insegnò nel liceo classico Machiavelli, trasmettendo ai suoi studenti l'amore per la libertà e la giustizia.
Assieme a loro fondò il primo gruppo partigiano della Lucchesia.
Ricercato, fuggì a Venezia da un amico che purtroppo non trovò. Tornando indietro aveva con se documenti importanti e, nei pressi di Rovigo, si gettò dal treno in corsa per sfuggire a un controllo delle SS. Fu ritrovato molte ore dopo e non gli furono trovati addosso documenti che potessero compromettere nessuno.
Gravemente ferito, morì poco dopo in ospedale all'alba del 31 marzo 1944.

Il testo di questa canzone è formato da due poesie scritte dal Professore Carlo Del Bianco che il cantautore lucchese Joe Natta ha musicato. Questo brano è il suo piccolo omaggio musicale per una Grande persona, sempre "Assetata di giustizia e di verità", il cui ricordo non dovrà mai essere dimenticato.
Dal fondo dello stagno
(Continues)
Contributed by Joe Natta 2016/6/7 - 14:50
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Le petit train

Le petit train
Infatti “Le petit train(e)” (!), nel suo testo originale, parla di Olocausto, che il padre di Catherine Ringer, anima dei Rita Mitsouko insieme a Frédéric Chichin (morto nel 2007), sopravvisse all’internamento in un campo nazista.

Seguono le parole del testo originale come riprese da Histoire et mémoire(s) du XXème siècle. Sono sulla falsariga di una omonima canzone di André Claveau risalente la 1952.

Nell’album de Les Rita Mitsouko intitolato “Marc & Robert”, pubblicato nel 1988.
Le petit train s’en va dans la campagne
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby / CCG Staff 2016/6/7 - 09:23
Song Itineraries: Extermination camps, Trains
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C'était un homme

C'était un homme
[2000]
Parole di Catherine Ringer
Musica di Catherine Ringer e Frédéric Chichin
Nell’album intitolato “Cool Frénésie”

Assolutamente da approfondire le canzoni de Les Rita Mitsouko, gruppo attivo fino al 2007, quando un cancro fulminante si portò via Frédéric Chichin...

Questa è dedicata al padre di Catherine, Sam(uel) Ringer (1918-1986), ebreo ashkenazita polacco, orifinario di Tarnów, vicino a Cracovia, che giovanissimo fu internato in parecchi campi di sterminio nazisti e sopravvisse. Fu rinchiuso ad Auschwitz nel 1940, e poi a Flossenbürg, e a Buchenwald, e a Theresienstadt e i tanti altri campi, e sopravvisse, liberato dai sovietici nella primavera del 1945. Tornò dalla prigionia distrutto nel corpo e ci mise un paio d’anni a riprendersi. Poi si trasferì in Francia, studiò alle Belle Arti di Parigi e divenne un pittore abbastanza celebre
Oh c'est pour vous dire
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/7 - 01:18
Song Itineraries: Extermination camps
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Maria Tortura

Maria Tortura
[2016]
Album: AlbumConcerto [Alessio Lega e i Malfattori]
Testo e Musica di Alessio Lega

"Verità per Giulio Regeni!", gridano. Già, per Giulio Regeni torturato a morte dalla polizia dello stato egiziano. La verità per i torturati a morte italiani dalla polizia, dai carabinieri, da qualche "medico", dai macellai messicani, quella, no, non conta nulla. Non conta che in Italia siano per ora stati respinti tutti i tentativi per istituire il reato di tortura, e dire che saremmo il paese di Cesare Beccaria. E, allora, la "verità per Giulio Regeni" assume da queste parti, come sempre, un valore disgraziatamente tragicomico: i democratici torturatori che invocano la verità su un ragazzo torturato a morte da un regime dittatoriale con il quale, però, si fanno tanti begli affaroni e si vendono tante belle armi. [RV]
Mi hanno preso e corcato di botte
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2016/6/6 - 19:23
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Robin Laing: The Secret Song of Time

Robin Laing: The Secret Song of Time
[1999]
Lyrics and Music: Robin Laing
Testo e musica: Robin Laing
Album: Imaginary Lines

La canzone segreta nel tempo

Sto leggendo, in questi giorni, parecchie storie di fantasmi e apparizioni soprannaturali; ne sono appassionato da sempre, e mi è capitata in mano l’antologia curata da una curiosa figura di sacerdote cattolico e esperto di presenze inquietanti, Montague Summers. Non sto, naturalmente, a raccontare a chicchessia tutti i miei contortissimi meccanismi mentali; basti sapere che, puntuale come un orologio, mi è tornata alla mente questa recondita canzone con la quale, oramai, faccio i conti da anni ed anni. Talmente recondita che, lo dico con una certa qual ragionevolezza, credo di essere più o meno l’unico che, ad un certo punto, si è sentito in dovere di trascriverne il testo all’ascolto, per dedicarla ad una persona che non so, attualmente, neppure dove sia finita. “Se... (Continues)
Trying to unravel the secret song of time,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/6/6 - 18:07
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Le CRS mélomane

Le CRS mélomane
[2012]
Parole e musica di Erwan Séguillon, dit R.wan
Nel suo disco intitolato “Peau Rouge”

Una canzone (ed un video) molto divertente, che fa il paio con Mon C.R.S. di Annie Cordy, canzone risalente al 1977.
J’en ai marre de taper en binaire
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/5 - 22:35
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Le papier d'Arménie

Le papier d'Arménie
[2012]
Parole e musica di Erwan Séguillon, dit R.wan
Nel suo disco intitolato “Peau Rouge”
Testo trovato sul sempre interessante l'histgeobox, cui rimando per la lunga e approfondita introduzione.
Ricordo che “l'histgeobox” è una risorsa didattica francese per gli insegnanti di storia e geografia nelle scuole superiori.

Una canzone sul massacro degli armeni ad opera dei turchi ottomani, avvenuto 100 anni fa, il primo genocidio del XX° secolo.

Curiosa l’assonanza tra il nome bretone dell’autore e quello della capitale dell’Armenia, Erevan...

La “carta d’Armenia” è oggi una delle superstiti, insieme alla “carta d’Eritrea”, tra le cosiddette “carte medicinali”, ossia quei deodoranti sanificanti molto diffusi tra il XVII° e l'inizio del XX° secolo, i quali si presentano sotto forma di carta da bruciare senza fiamma.
Le papier d'Arménie, le passeport d'Aznavour (1)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/5 - 21:50
Song Itineraries: The Armenian Genocide
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N'oubliez pas

N'oubliez pas
[2015]
La canzone che ha rappresentato la Francia all’Eurovision Song Contest 2015, classificandosi tra le ultime.

Gli autori sono Michel Illouz e M. Albert per la musica, Laure Izon e M. Albert per le parole.

M. Albert (o anche Moise Albert) è lo pseudonimo con cui il cantautore Robert Goldman (fratello minore di Jean-Jacques Goldman) ha firmato il brano

Non ha avuto molta fortuna questo brano, forse per via di un’interpretazione un po’ scontata, così come mi pare l’arrangiamento musicale, o forse invece per il tema che tratta, non proprio adatto ad un pop contest: “N'oubliez pas” racconta infatti di guerra e di genocidio e, benchè nel testo non vi siano riferimenti precisi, su molti siti si afferma che si tratti di quello armeno di 100 anni fa, il primo genocidio del XX° secolo.
Il ne me reste que des larmes
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/5 - 21:15
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Молчание - золото

Молчание - золото
[Molchaniye - zoloto]
[1963]
Parole e musica di Aleksandr Arkad'evič Galič (1918-1977), poeta, drammaturgo, cantante e compositore sovietico, morto in esilio a Parigi in circostanze mai del tutto chiarite.
Testo trovato su YouTube

Il silenzio è d’oro, una regola che valeva certamente nell’Unione Sovietica, in particolare nella sua era staliniana, ma che può riuscire utile anche nei moderni regimi “democratici”, se uno ambisce a fare una qualche carriera...
Мы давно называемся взрослыми
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/5 - 15:24
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America, primo amore

America, primo amore
1970
(F. Migliacci, M. Lusini)

Dall'autore di C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, un'altra canzone che dovette scontrarsi con la censura.

Il brano non è di quelli destinati a restare nella storia. America primo amore racconta la disillusione di una generazione cresciuta all'ombra del mito americano, ma non ha l'impatto emozionale di C'era un ragazzo…, eppure la RAI decide di censurarla. È evidente che il cantautore toscano è ormai sotto tiro e che la sua decisione di non piegarsi rischia di pesare sulla sua carriera. Sarà così. Qualche tempo dopo abbandonerà le scene. Quando tornerà lo farà prima in veste d'autore e poi di produttore. Tra il 1978 e il 1982, infatti, accetterà di produrre Nada, un altro personaggio scomodo della musica leggera italiana. Farà anche parte di una delle tante formazioni dei Goblin e nel 1986 con Alberto Radius, e Bernardo Lanzetti, darà vita per qualche tempo ai Cantautores, anche se la sua fama resterà per sempre legata a C'era un ragazzo…

da Rock e martello
America, America, ma che mondo sei
(Continues)
2016/6/4 - 22:40
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Rumble in the Jungle

Rumble in the Jungle
Featuring John Forté, A Tribe Called Quest & Busta Rhymes
Album: "When We Were Kings" Soundtrack (1996)

da genius dove si trovano numerose note.


The Rumble in The Jungle ("La rissa nella giungla") è stato uno storico incontro di pugilato disputato il 30 ottobre 1974, allo Stade Tata Raphaël di Kinshasa, Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo).

Vide contrapposti l'allora campione del mondo dei pesi massimi George Foreman contro il precedente campione Muhammad Ali: Ali cercava di riottenere il titolo dei pesi massimi, diventando così il secondo a riuscire nell'impresa dopo Floyd Patterson.

La canzone fa parte della colonna sonora del documentario When We Were Kings dal regista Leon Gast.

Il regista Leon Gast, attraverso interviste e filmati d'archivio, ricostruisce la carriera di Alì-Cassius Clay, il suo carisma e la battaglia per i diritti civili, soprattutto in favore degli... (Continues)
[Verse 1: Wyclef Jean]
(Continues)
2016/6/4 - 18:49
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Edo

Edo
2016
Inedito

Dedicata ad Edoardo Parodi

2022
Klandestino
Sarà che adesso non riesco a parlarti
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/4 - 15:14
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La ballata dell'innocenza

La ballata dell'innocenza
2016
inedito

L'inedito del cantautore genovese per il film di Daniele Biacchessi e Giulio Peranzoni "Il sogno di Fausto e Iaio"
"il film verrà realizzato grazie alla raccolta fondi ancora in corso sulla piattaforma becrowdy.com al seguente indirizzo https://www.becrowdy.com

Per la Storia di fausto e Iaio si veda Perché Fausto e Iaio dei Gang
Mi chiamo Fausto Tinelli, studente degli anni del piombo
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/4 - 14:59
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Liberazione

Liberazione
2015
Di notte in giorno

L'occasione del racconto da parte di un nonno Partigiano, diventa riflessione su quella che dovrebbe essere la nuova Resistenza... A questo proposito preziose sono le parole del giudice Antonino Caponnetto che, rivolto ai ragazzi che incontrava nelle scuole, con grande passione, affermava: "Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici, ma diventate partigiani di questa nuova Resistenza, la Resistenza dei valori, la Resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli". Ecco, dunque, che lottare contro ogni forma d'ingiustizia, sopraffazione, sfruttamento dell'uomo sull'uomo, diventa la nuova guerra di Liberazione per opporsi alla dittatura di tutte le mafie.
Raccontami dei tuoi occhi che videro gli aeroplani passare
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/4 - 14:36
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La memoria

La memoria
2015
Di notte in giorno

Per questi primi vent'anni di "un cammino coerente che ha avuto la sana follia di anteporre al realismo del meno il desiderio del più", come ha scritto don LUIGI CIOTTI.
VENTI LIBERI di verità e giustizia nella realtà di un sogno: camminare sulla strada tracciata da chi ha sacrificato il bene più prezioso, la propria vita, per difendere diritti e dignità.
Questa canzone, questo video, vogliono essere un modo di augurare, al NOI che vince, tante conquiste ancora, continuando a vivere la Memoria come promessa da mantenere.

Affinché questi Venti Liberi di Primavera profumino di aria nuova e soffino nelle nostre coscienze. Per continuare a camminare insieme...

Musica: Alfonso De Pietro
Testo: Carmelo Calabrò e Alfonso De Pietro
Non basta ricordare per non dimenticare
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/4 - 14:34
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Figli di nessuno

Figli di nessuno
[2011]
Album (In)cantocivile

La situazione dei migranti di oggi letta attraverso l’immagine dei migranti di ieri.
“Partono ‘e bastimente
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/4 - 14:30
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Muhammad Ali

Muhammad Ali
(2003)

Album: "Modern art"

Francamente questa non è una delle migliori canzoni di Tom Russel, ma la inseriamo in ricordo del grande Classius Clay - Muhammad Ali
(1942-2016)

No George Foreman ever called me a quitter
No Viet Cong ever called me a nigger


Vedere anche Rumble in the Jungle, Ballade de Muhammad Ali e Cassius Clay
Flow like a butterfly, sting like a bee
(Continues)
2016/6/4 - 10:38
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Pidä huolta

Pidä huolta
Pidä huolta itsestäs'
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/6/4 - 09:55
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Piosenka dla córki

Piosenka dla córki
[1980]
Testo e musica di Maciej Pietrzyk
da http://www.tekstowo.pl/piosenka,maciej...

manca un percorso su Solidarność, allora va così
Nie mam teraz czasu dla ciebie
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/6/3 - 23:33
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Tu, Romane! (Debellare superbos...)

Tu, Romane! (Debellare superbos...)
[Du, Römer!]
[2002]
Un improbabile gruppo hip hop tedesco di tardoni che rappano in latino...
Un testo che è una composizione di passi da “De vita et moribus Iulii Agricolae” di Tacito (98 d.C.), dall’ “Eneide” di Publio Virgilio Marone (31-19 a.C.) e dal “De bello Gallico” di Gaio Giulio Cesare (58-50 a.C.)
Musica di Markus Gärtner e Clemens Liedtke

Una canzone in latino contro l’imperialismo romano...

La locuzione virgiliana “Parcere subiectis et debellare superbos”, letteralmente “Risparmiare gli arresi e distruggere i superbi (chi resiste)” fu spesso citata da dittatori antichi e moderni...
Vos raptores orbis, Romani !
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/3 - 22:54

Francisco Ferrer

Anonymous
Francisco Ferrer
[1909?]
Testo e musica di autore anonimo
Nell'interpretazione del Nuovo Canzoniere Milanese, la canzone fa parte della raccolta discografica "Il bosco degli alberi. Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari" (1971), rappresentazione popolare in due tempi a cura di Gianni Bosio e Franco Coggiola. Fu proprio quest’ultimo a raccogliere il brano nel vercellese, qualche anno prima.
Più recentemente la canzone è stata riproposta da Paola Sabbatani e La Inafferable Banda Durutti nel loro disco “Omaggio A Francisco Ferrer” pubblicato nel 2010 dall’etichetta anarchica Stella Nera.
Sul catalano Francesc Ferrer i Guàrdia (1859-1909), libero pensatore pacifista e anticlericale e pedagogista libertario, fucilato a Barcellona nel 1909, si vedano anche A Ferrer e Della moderna scuola il prence
Là nel carcere di Barcellona
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/3 - 18:05
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Hum-Allah-Hum-Allah-Hum-Allah

Hum-Allah-Hum-Allah-Hum-Allah
[1969]
Scritta da Pharoah Sanders (al sassofono tenore), Lonnie Liston Smith (pianoforte, flauto africano, kalimba, percussioni) e Leon Thomas (percussioni e voce)
Nell’album di Pharoah Sanders intitolato “Jewels of Thought”, pubblicato dalla Impulse! Records e immediatamente successivo a “Karma”, il disco che contiene The Creator Has A Master Plan, brano di cui “Hum-Allah-Hum-Allah-Hum-Allah” costituisce una sorta di seguito

Uno dei più grandi sassofonisti di sempre (secondo forse solo a John Coltrane, col cui gruppo Sanders suonò dal 1965 al 1967), la voce ispirata e sperimentale di Leon Thomas (con quel suo “yodeling” che ne è il tratto distintivo), un brano leggendario del free jazz, un’intensa invocazione, un grido per la pace e la felicità nel mondo e nel profondo di ogni cuore umano, lanciato nel pieno della guerra in Vietnam...
Peace is a united effort for co-ordinated control
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/3 - 16:58
Song Itineraries: Anti-War Jazz
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Angalia Saa

Angalia Saa
[2008?]
Parole di Kamah (Kalamashaka), feat. Kitu Sewer, entrambi rapper di Dandora, un sobborgo o, meglio, uno slum alla periferia di Nairobi
Prodotto da un altro gruppo hip hop kenyano, Ukoo Flani Mau Mau
Testo trovato sul blog Hip Hop Kambi

Un rap in “Sheng” - da Swahili + English, lo slang parlato dal sottoproletariato urbano a Nairobi - che confronta la resistenza dei Mau Mau (movimento armato dei Kikuyu, l’etnia maggioritaria in Kenya) contro il colonialismo inglese negli anni 50 a quella di militanti politici e intellettuali del Kenya di oggi, alcuni dei quali, come lo scrittore Ngũgĩ wa Thiong'o, hanno pagato un prezzo molto alto nella loro pacifica lotta contro i regimi e per la libertà.

Ne esce invece molto male il “Padre della Patria” Jomo Kenyatta, presidente del paese dall’indipendenza (1963) e fino alla sua morte (1978): qui viene descritto come un moderato, un uomo di... (Continues)
na-dedicate-ia hii
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/2 - 22:28
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A Thousand Letters

A Thousand Letters
Album: Neverworld's End (2012)
A last embrace, last words to say
(Continues)
2016/6/2 - 19:46
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Jihad

Jihad
[2005]
Parole e musica di Médine Zaouiche (1983-), rapper francese di origine algerina
Il brano che chiude e dà il titolo all’album “Jihad, le plus grand combat est contre soi-même”

La guerra come stato esistenziale dell’essere umano...
La stessa convinzione di Tim Buckley nella sua No Man Can Find The War...
L’unica “guerra santa” non può che essere quella contro se stessi, per sradicare l’odio ed il male che si annida nel nostro profondo...
Quelques milliards d'années pour un retour en arrière
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/2 - 17:53
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Smuggler's Blues

Smuggler's Blues
1985
There's trouble on the street tonight,
(Continues)
2016/6/2 - 02:29
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Kristallnacht

Kristallnacht
[1992]
Un album strumentale concepito da John Zorn (1952-), compositore, arrangiatore, produttore, sassofonista, multistrumentista newyorkese. Composto nel 1992, presentato al Festival Art Project di Monaco di Baviera e pubblicato l’anno seguente.
L’esecuzione è affidata ai musicisti Marc Ribot (chitarra), Anthony Coleman (tastiere), David Krakauer (clarinetto), Mark Feldman (violino), William Winant (percussioni), Frank London (trombe) e Mark Dresser (basso).

Le tracce di questo lavoro, interamente strumentale, dedicato alla “Notte dei Cristalli” del 9 e 10 novembre 1938, con cui i nazisti inaugurarono l’Olocausto ebraico, sono le seguenti:

- “Shtetl (Ghetto Life)"
- "Never Again"
- "Gahelet (Embers)"
- "Tikkun (Rectification)"
- "Tzfia (Looking Ahead)"
- "Barzel (Iron Fist)"
- "Gariin (Nucleus - The New Settlement)"


La ricerca delle radici, il rimodellarle secondo criteri avanguardistici... (Continues)
[strumentale]
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/1 - 22:03
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Ma ville est malade

Ma ville est malade
[1997]
Scritta da D. Danger, F. Ridel, L. Garibaldi, R. Mazzarino
Nell’album intitolato “Aïollywood”
Testo trovato sul vecchio sito del gruppo

Una canzone su Marsiglia, per il valore della convivenza tra etnie diverse, e contro gli (s)fascisti del Front National, che a metà degli anni 90 incassava oltre 4 milioni di preferenze per Jean Marie Le Pen alle presidenziali e otteneva un mucchio di municipi, soprattutto in Provence-Alpes-Côte d'Azur...

L’acronimo “O.M.” sta per Olympique de Marseille, famoso club calcistico fondato nel lontano 1899.
Ma ville tremble, ma ville est malade
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/1 - 20:06
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Mazurkà planetària

Mazurkà planetària
[2002]
Parole di F. Ridel, L. Villegas, L. Garibaldi
Musica di F. Ridel, L. Garibaldi, G. Kayalik, S. Attard, D. Danger
Arrangiamento di D. Loddo
Nell’album intitolato “Occitanista”
Testo trovato sul vecchio sito del gruppo
Arriba la bolegada
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/1 - 19:39
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Adotta un fascista

Adotta un fascista
2016
Da Kahbum

Kahbum è una serie musicale che racconta la nascita di una canzone attraverso la collaborazione tra due cantautori o band.
I musicisti si incontrano in uno studio dove trovano una busta con dentro un titolo. Da quel momento hanno 90 minuti per scrivere un pezzo.
E' un progetto che nasce per mettere in relazione musicisti e produrre contenuti originali. Non è un talent, non è una gara, non ci sono vincitori né giudici, è un luogo d'incontro dove si parla, si scrive e si suona liberamente.
Se la musica fosse un paesino di provincia Kahbum sarebbe il bar.

Come si evince dal video del "making of" l'idea è che una coppia omosessuale vedendo passare un fascista decida di adottarlo... con l'idea (illusione?) che l'amore possa cambiare le persone...
L'ho visto camminare per strada
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/1 - 14:25
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Bambini

Bambini
2016
Finestre

U.Silvestri & R.Franchi

I bambini sono il dono universale e più prezioso dell’umanità.
Quando un bambino viene abbandonato o ucciso dalla violenza, dalla brutalità, dall’imbecillità o dalla crudeltà degli adulti e del mondo, non possiamo restare inermi.
Questa canzone dal forte impatto sonoro, scritta a quattro mani da un’idea di Umberto Silvestri, si snoda dall’incontro delle chitarre acustiche con l’orchestrazione delle tastiere di Gianni Colombo, passare ad un crescendo che ci porta verso un finale trascinante, dove con i suggestivi cori delle voci di Marta, Viky e Renato e la chitarra elettrica di Jose Carboni che urla il dolore del mondo, si raggiungono risultati di notevole intensità.
Una canzone a volte ha il compito di raccontare, di far pensare, tenere viva la memoria e far riflettere anche sui grandi valori dell’umanità. “Bambini” è un dolce pensiero in omaggio a tutti i cuccioli del mondo.
Bambini guardano oltre il ponte che non c'è più
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/1 - 11:26
Song Itineraries: Child Abuse
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Una sera ho incontrato un razzista

Una sera ho incontrato un razzista
2014
Album:L'amore (è) sostenibile
Una sera ho incontrato un razzista!
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/1 - 09:32
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Parchman Farm Blues

Parchman Farm Blues
[1940]
Parole e musica di Booker T. Washington "Bukka" White (1909-1977), uno dei più grandi chitarristi e cantanti Delta blues di sempre.

Presente in molte raccolte, a cominciare da “Mississippi Blues” del 1963.
Coverizzata da moltissimi artisti, come Mose Allison (che ne cambiò anche parte del testo), Georgie Fame, John Mayall, Johnny Winter e gli Hot Tuna.

La storia di Bukka White è molto simile a quella di Leadbelly ed altri noti od oscuri bluesman neri della prima metà del secolo scorso.
Nel 1937 Bukka White venne arrestato e condannato per uno scontro a fuoco in cui c’era scappato il morto. Venne imprigionato nel Mississippi State Penitentiary di Parchman, la famigerata “Parchman Farm”, una fattoria agricola dove i prigionieri, nella stragrande maggioranza neri, erano costretti ai lavori forzati e alle Chain Gang, un sistema che non era altro che la prosecuzione, sotto mentite... (Continues)
Judge gimme me life this mo’nin’
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/5/31 - 22:38
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Dick Annegarn: Attila Jozsef

Dick Annegarn: Attila Jozsef
[1997]
Parole di Dick Annegarn
Musica di Dick Annegarn e Joseph Racaille
Nell’album intitolato “Approche-toi”

Una canzone dedicata al grande poeta ungherese Attila József (1905-1937).
Sul sito sono presenti tre sue poesie: Anyám, Külvárosi éj e Most a jövendő férfiakról szólok.
Qu’est-ce que je sais de ce poète-là
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/5/31 - 21:46
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Guerra de rizzi

Guerra de rizzi
(testo G.De Santis musica A.Coppola)

Album: It/Aliens (2016)

"Guerra de rizzi", il cui testo in s​alentino è scritto dal poeta Gianni De Santis e musicato da Alessandro Coppola, racconta di una guerra assurda t​ra ricci di mare e di terra che scoprendo di non poter uscire dall'acqua gli uni e di non saper nuotare gli altri, si promisero eterna pace. Un'innocente favola che fa riferimento all'assurdità delle guerre, quasi sempre atroci mezzi per far riemergere la grande economia delle multinazionali a scapito di popolazioni inermi.
Bari Today
Rizzi de mare rizzi de terra
(Continues)
Contributed by Letizia 2016/5/30 - 22:13
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La ballata dell'emigrante

La ballata dell'emigrante
2014
Album:L'amore (è) sostenibile

Dopo l'uscita dell'album "L'amore (è) sostenibile", nuovo singolo e videoclip per il cantautore Luca Bassanese, realizzato tra Italia e Francia e dedicato ai "Cervelli in fuga", giovani di talento o alta specializzazione professionale costretti a lasciare il nostro Paese per cercare un futuro dignitoso. Registrato a Parigi con musicisti migranti Pugliesi, del gruppo di musica tradizionale Télamuré, "La Ballata dell'Emigrante" con l'apertura corale, ironica e graffiante, "Cervelli in fuga", vuole essere l'inno di una generazione colpita da una grave crisi ma che non smette di sognare e nonostante tutto crede ancora in un futuro possibile e sostenibile. Una pizzica per raccontare l'esodo quotidiano di centinaia e centinaia di giovani italiani. Dice Bassanese «La canzone si inserisce nel quadro storico delle "canzoni migranti" raccontando però una nuova storia,... (Continues)
E questa è la ballata dell'emigrante
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/5/30 - 21:35
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Cervelli in fuga

Cervelli in fuga
2014
Album:L'amore (è) sostenibile

Dopo l'uscita dell'album "L'amore (è) sostenibile", nuovo singolo e videoclip per il cantautore Luca Bassanese, realizzato tra Italia e Francia e dedicato ai "Cervelli in fuga", giovani di talento o alta specializzazione professionale costretti a lasciare il nostro Paese per cercare un futuro dignitoso. Registrato a Parigi con musicisti migranti Pugliesi, del gruppo di musica tradizionale Télamuré, "La ballata dell'emigrante" con l'apertura corale, ironica e graffiante, "Cervelli in fuga", vuole essere l'inno di una generazione colpita da una grave crisi ma che non smette di sognare e nonostante tutto crede ancora in un futuro possibile e sostenibile. Una pizzica per raccontare l'esodo quotidiano di centinaia e centinaia di giovani italiani. Dice Bassanese «La canzone si inserisce nel quadro storico delle "canzoni migranti" raccontando però una nuova storia,... (Continues)
Siamo pronti ad emigrare
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/5/30 - 21:09
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Une décennie d'un siècle

Une décennie d'un siècle
(2011)
Album: L'Esquisse vol. 2

Dieci anni dopo l'undici settembre 2001, il mondo è cambiato e decisamente non in meglio
Et ceux de ceux qu'on a vus grandir?
(Continues)
2016/5/29 - 19:19
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Intro - État d'Urgence

Intro - État d'Urgence
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Nell'introduzione si sentono vari estratti di telegiornali che commentano la dichiarazione in Francia dello Stato d'Emergenza il 14 novembre 2015 in seguito agli attentati di Parigi. Sul finale un collage di versi da altre canzoni di Keny Arkana (Une décennie d'un siècle, Reveillez-vous, V pour vérités)

Le gouvernement va demander aux parlementaires la prolongation de l'état d'urgence pendant trois mois. Mais le Président veut aussi modifier la Constitution pour donner une assise juridique à ces mesures exceptionnelles
(Continues)
2016/5/29 - 18:25
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Une seule Humanité

Une seule Humanité
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Tellement loin d’être en paix avec nous-même
(Continues)
2016/5/29 - 18:17
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Ne t'inquiète pas

Ne t'inquiète pas
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Ne t’inquiète pas, tout se dérègle, les eaux montent et l’air se réchauffe
(Continues)
2016/5/29 - 17:39
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L'histoire se répète

L'histoire se répète
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

On a dit non à la guerre, personne n'écoute, personne n'entend
(Continues)
2016/5/29 - 17:25
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Effort de Paix

Effort de Paix
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Celui qui ne reconnaît pas ses erreurs
(Continues)
2016/5/29 - 17:00
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Piazza Della Loggia

Piazza  Della  Loggia
Brescia, 28 maggio 1974, accadeva quello che è accaduto. un pensierino per presentare questa canzone seria fra le tante cagate da me scritte, perché ogni tanto è utile scuotere le coscienze, in primo luogo la mia.

Perché quella bomba a Brescia l’abbiamo messa tutti noi, ogni volta che abbiamo riso e preso sottogamba episodi e fatti di estrema gravità.

La bomba l’abbiamo messa noi ogni volta che abbiamo fatto finta di arrabbiarci, e poi ci siamo scordati tutto, votando solo per chi prometteva qualcosa che faceva comodo anche a noi, mentre faceva passare indulti strategici, qualche depenalizzazione, qualche bello scudo fiscale…

Siamo noi tutti noi che abbiamo messo la bomba, ogni volta che accettiamo sentenze scandalose, tagli alla sanità e ai servizi per i deboli. Ogni volta che accettiamo che i nostri figli vogliano diventare veline o calciatori, ogni volta che siamo piccoli, meschini... (Continues)
Nessun colpevole, sentenzia il giudice
(Continues)
Contributed by adriana 2016/5/29 - 13:43
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Chi è più ricco

Chi è più ricco
[1974]

Album : L'ultima crociata
Chi ha più soldi ha convenienza
(Continues)
Contributed by adriana 2016/5/29 - 08:39
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Nei reparti della FIAT

Nei reparti della FIAT
[1969]

Singolo : Sciopero Interno / Nei Reparti Della FIAT
Se lavori al reparto sbavatura
(Continues)
Contributed by adriana 2016/5/29 - 08:34
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Sciopero interno

Sciopero interno
[1969]

Singolo : Sciopero Interno / Nei Reparti Della FIAT
Abbiam trovato
(Continues)
Contributed by adriana 2016/5/29 - 08:27
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Pani e rispettu a li travagghiaturi

Pani e rispettu a li travagghiaturi
[1962?]
Versi di Salvatore Bella, detto Turi (1911-1989), poeta siciliano originario di Ficarella, frazione del comune catanese di Mascali.
Musica di Orazio Strano (1904-1981), originario di Riposto, in provincia di Catania, considerato il padre dei cantastorie siciliani. Per cantare le sue storie, tutte immancabilmente illustrate, girava tutta la Sicilia benchè fosse paralitico e ridotto su una carrozzella.

Testo trovato su Cultura siciliana, il sito curato da Nicolò La Perna.

Una lunga cantata contro i ricchi, anzi, agli arricchiti sul sudore e sul sangue dei lavoratori. “Ma oggi è finita la vita di una volta, che il lavoratore era stupido, ora vogliamo pane e rispetto per i lavoratori, e teniamo tutto scritto e niente ci scappa dalle mani; il mondo gira come una ruota e noi ci svegliamo sempre di più, e se qualcuno dorme ancora, con le sue canzoni lo risveglia Strano”...
Travagghiaturi se m'ascutati na storia vi vogghiu raccuntari
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/5/28 - 21:52
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La straggi di lu pani

La straggi di lu pani
[1998]
Una ballata composta da Serena Lao, cantautrice, poetessa, attrice e scrittrice siciliana, originaria del rione Ballarò di Palermo.
Nella sua raccolta di poesie e ballate intitolata “Cantu la libbertà ca m'apparteni”, edita nel 2014 dall’ISSPE - Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici.
Testo trovato sul blog Il Sigillo

In questa ballata, commissionatale nel 1998 dall’amministrazione palermitana, Serena Lao rievoca la “rivolta del pane” del 1944, quando i soldati di quella che era stata la divisione di fanteria “Sabauda” del Regio esercito (un drappello di veterani fin dalla guerra d’Etiopia, inopinatamente mandato in Sicilia con compiti anche di ordine pubblico) spararono e lanciarono due bombe a mano contro una folla di civili disarmati che, al grido di “pane, pasta, lavoro!” si era raccolta in via Maqueda, davanti a Palazzo Comitini, per protestare contro la fame ed... (Continues)
Viniti, ascutati, genti siciliani
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/5/26 - 23:06
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‘N ciumi di genti

‘N ciumi di genti
[2001]
Parole e musica di Raimondo Minardi
Nell’album intitolato “Tra cielu e mari”
Testo trovato su Cultura siciliana, il sito curato da Nicolò La Perna. (La prima strofa, mancante, è stata trascritta all’ascolto da Bernart Bartleby)

“Un fiume di gente, a testa bassa, scorre lentamente davanti ai soldati...”
‘N ciumi di genti cui testi calati
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/5/25 - 22:06
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Toi mourir

Toi mourir
[1981]
Parole e musica di Serge Gainsbourg, con l’apporto di mostri sacri del reggae giamaicano come il batterista Sly Dunbar ed il bassista Robbie Shakespeare (Sly & Robbie) e il trio vocale femminile The I Threes che ha spesso accompagnato Bob Marley & The Wailers (una del trio è la vedova di Marley, Rita).
Nel disco “Mauvaises nouvelles des étoiles”, titolo preso in prestito da quello di un disegno del pittore espressionista tedesco Paul Klee (1879-1940), che Gainsbourg aveva acquistato in quel periodo (mica scemo!)

Nell’album non c’è solo La nostalgie camarade di significativo... Il trait d’union di diversi brani presenti è l’anticolonialismo, come pure in questa “Buana, tu dato me mucchio di cianfrusaglie, ma tu dato me anche armi e ora tu morire, tu andare a vedere tuo paradiso!”...
Toi mourir, toi mourir!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/5/25 - 20:46
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Το τραγούδι του νεκρού αδελφού

Το τραγούδι του νεκρού αδελφού
Possiamo aggiungere che "Ta Perbolia" è esattamente un toponimo: il villaggio d'origine del padre del compositore, poco a sud ovest di Xanià.
vasiloukos 2016/5/25 - 19:41
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Caronte

Caronte
Finalmente possiamo pubblicare queste canzoni, Daniele Degli Esposti, dei Mulini a vento ce le ha spedite quasi 2 mesi fa per farci leggere i testi in anteprima pregandoci però di aspettare a renderli pubblici l'uscita dell'album e il contestuale live di presentazione di stasera, 26 maggio.
I testi sono interessanti, per le musiche al momento ho potuto ascoltare solo Le tre scimmiette, ma spero presto di poterle ascoltare tutte. Ancora un Grazie a Daniele, ai Mulini a vento, e a tutti gli artisti che ogni giorno postano direttamente le loro canzoni o ce le segnalano, o ci segnalano sui loro siti...
DonQuijote82 2016/5/25 - 14:56
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Il partigiano William

Il partigiano William
2016
Tutti in pentola

Tratta da una poesia di Franco Ruvoli, Presidente sezione ANPI di Corticella dedicata al ricordo di Lino Michelini. Il nostro ricordo di Lino. Nome di battaglia: William. Il partigiano William.
Il Partigiano William, dei GAP fu comandante
(Continues)
Contributed by dq82 2016/5/25 - 14:49
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Presidente (io non voglio lavorare)

Presidente (io non voglio lavorare)
Monologo tratto dallo spettacolo "SOLO CON ABATJOUR - ovvero come ho salvato il mondo"
Presidente, Vostra Altezza
(Continues)
Contributed by adriana 2016/5/25 - 14:44




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