Se fosse stata scritta nel '600, Txoria Txori avrebbe rappresentato un meraviglioso esemplare di Villanella alla Napoletana; certamente per la delicatezza della musica ma soprattutto per la caratteristica simbolicità/metaforicità delle parole.
La villanella si sviluppò all'incirca tra i secoli XIV e XV; musica "di città", dalle reminiscenze terrene ma dall'evoluzione colta. Nella villanella spesso e più che volentieri gli esseri umani ed i sentimenti assumono sembianze zoomorfe, frequentemente volatili, come nella nota "Vurria ca fosse ciaola" (vorrei essere uccello):
"Vurria ca fosse ciaola e che vulasse
a 'sta fenesta a dirte na parola
ma no ca me mettesse a la gajola (...)"
[Vorrei essere uccello e poter volare
a questa finestra a dirti una parola
ma non vorrei mi mettessi in gabbia]
Oppure ne "Lu Cardillo" (il canarino):
"Sto’ criscenno nu bello cardillo
quanta cose ca ll’aggia... (Continues)
Purtroppo usando la ricerca interna di Google ci si becca a volte anche la pubblicità. D'altra parte senza la ricerca di google a volte sarebbe difficile trovare qualcosa in questo labirinto di sito...
Di fatto è una poesia di Antoni Słonimski. Non sono riuscito trovare ne la data esatta ne le circostanze in cui fu pubblicata. L'unica informazione che ho scovato nella rete sia quella che fa parte della raccolta della poesie "138 wierszy" (138 poesie) uscita a Varsavia nel 1979. Si trova alla pagina 152. http://www.ceo.org.pl/sites/default/fi...
Una versione inglese di Marcel Weyland da Sydney
HE IS MY COUNTRYMAN
He, who forgets the country which he loves
on hearing how the whole Czech nation bleeds,
he who is brother to the Yugoslav,
Norwegian, when he Norway’s anguish heeds,
with the Jewish mother kneels, and with compassion
for her dead sons laments and shares her pain,
when falls the Russian – feels that he is Russian,
with Ukrainian suffers for Ukraine,
he, who his heart to everyone will bare,
is French when France is suffering, when the land
of Greece its sons sees starving in despair,
– he is my countryman. He is a Man.
Confermo che il primo verso è correttamente: "Asylums with doors open wide"...
Quanto alle interpretazioni, Heinrich ha sicuramente ragione: Ian Curtis soffriva di una forma abbastanza grave di epilessia e quella patologia, unitamente ai potenti farmaci che prendeva, contribuirono non poco a portarlo alla depressione e al suicidio. "La gente che paga per il divertimento di vedere il suo corpo contorcersi" non è che il pubblico che assiste all'esibizione dei Joy Division e alle particolari movenze di Ian Curtis, volte ad esorcizzare il suo male...
Ma ciò non toglie che la canzoni parli anche del "circenses", che spesso purtroppo si accompagna al "panem" per molta gente, e all'orrore ed al mare di sangue di cui è impregnata la Storia... La penultima strofa, in questo senso, è inequivocabile.