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L'homme dans la cité

L'homme dans la cité
[1958]
Parole e musica di Jacques Brel
Nell’album intitolato “Au printemps”
Testo trovato su Frmusique.ru, sito russo consacrato alla canzone francese

L’uomo che arrivando in città porta l’amore, la libertà e anche la collera del giusto non è solo il Cristo ma ogni cristo. E l’uno e gli altri rischiano – come milioni di cristi anche oggi – di non riuscire ad entrare a causa dei muri, delle barriere e delle frontiere erette dal giorno alla notte da coloro che si ritengono “cittadini”…
Pourvu que nous vienne un homme
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/4 - 13:19
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El Cañaveral

Fernando Soria
Una canzone che parla del lavoro degli schiavi neri nelle piantagioni di canna da zuccherro in Perù
Que amarga es la caña dulce
(Continues)
Contributed by Lucone 2016/4/4 - 12:46
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Il nous faut regarder

Il nous faut regarder
[1954]
Parole e musica di Jacques Brel
Nel suo album d’esordio, intitolato “Jacques Brel et ses chansons”

“Bisogna guardare oltre il concerto dei singhiozzi e delle lacrime e delle grida di rabbia degli uomini che hanno paura… Più forte dei bambini che raccontano le guerre e più forte dei grandi che ce le hanno fatte fare.”
Derrière la saleté
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/4 - 11:42
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Aldonza

Aldonza
[1968]
Adattamento francese della commedia musicale americana “Man of La Mancha” (1965), con testi e musiche originali di Joe Darion e Mitch Leigh.
Ne “L'Homme de la Mancha” i testi sono di Brel e gli arrangiamenti musicali di François Rauber
L’interpretazione del brano è di Jacques Brel e Joan Diener (1930-2006), cantante ed attrice americana
Testo trovato su Frmusique.ru, sito russo consacrato alla canzone francese

Nel delirio cavalleresco di Don Quijote, la principessa Dulcinea del Toboso altri non è che la trasfigurazione della contadina Aldonza Lorenzo, “la mejor mano para salar puercos que otra mujer de toda la Mancha”
Je suis née comme une chienne une nuit où il pleuvait
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/4 - 09:01
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Gli occhi di Geronimo

Gli occhi di Geronimo
[2016]

Album : Il Ritorno Dell’Indiano

Luca Mirti: voce chitarra
Marco “Schuster” Lastrucci: basso
Fabrizio Morganti: batteria
Giuseppe Scarpato: chitarra
Paolo “Pee Wee” Durante: organo Hammond
Avevo 15 anni, in uno zaino pochi sogni
(Continues)
2016/4/3 - 23:19
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Argo Secondari

Argo Secondari
[2016]

Album : Il Ritorno Dell’Indiano

Luca Mirti: voce chitarra
Marco “Schuster” Lastrucci: basso
Fabrizio Morganti: batteria
Giuseppe Scarpato: chitarra



Dopo la prima guerra mondiale, mentre i soldatini sopravvissuti se ne tornavano malconci alle loro case, sottufficiali e ufficiali di corpi speciali del regio esercito, come i famigerati Arditi dei reparti d’assalto, fondarono l’Associazione Nazionale Arditi d'Italia che aveva come motto quello coniato dal futurista Marinetti “Arditi, non gendarmi!”. La maggioranza degli Arditi aderì al fascismo delle origini, ma a Roma gli Arditi del comandante Vincenzo Baldazzi e del tenente Argo Secondari, di pura fede anarchica, decisero di opporsi alla violenza delle camicie nere fondando nel 1921 gli “Arditi del Popolo”, organizzazione paramilitare con una forte presenza di anarchici e comunisti che si fuse con le formazioni di difesa... (Continues)
Li ho visti arrivare mano nella mano
(Continues)
Contributed by Luciana Monaci 2016/4/3 - 23:15
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Scarpe strette

Scarpe strette
[2016]

Album : Il Ritorno Dell’Indiano

Luca Mirti: voce chitarra
Marco “Schuster” Lastrucci: basso
Fabrizio Morganti: batteria
Giuseppe Scarpato: chitarra
Paolo “Pee Wee” Durante: organo Hammond
Claudio Giovagnoli: sax tenore
C'è chi piange troppo per sperare
(Continues)
Contributed by Luciana Monaci 2016/4/3 - 23:09
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Sacra corona unita

Sacra corona unita
[2016]

Album : Il Ritorno Dell’Indiano

Luca Mirti: voce chitarra
Marco “Schuster” Lastrucci: basso
Fabrizio Morganti: batteria
Giuseppe Scarpato: chitarra
Paolo “Pee Wee” Durante: organo Hammond
Fa freddo, stanotte giù in città
(Continues)
Contributed by Luciana Monaci 2016/4/3 - 23:07
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Una chitarra per la rivoluzione

Una chitarra per la rivoluzione
[2016]

Album : Il Ritorno Dell’Indiano

Luca Mirti: voce chitarra
Marco “Schuster” Lastrucci: basso
Fabrizio Morganti: batteria
Giuseppe Scarpato: chitarra
C'hanno dato una chitarra per fare la rivoluzione
(Continues)
Contributed by Luciana Monaci 2016/4/3 - 23:03
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Fuori dal ghetto

Fuori dal ghetto
[2016]

Album : Il Ritorno Dell’Indiano

Luca Mirti: voce, chitarra
Marco “Schuster” Lastrucci: basso
Fabrizio Morganti: batteria
Giuseppe Scarpato: chitarra
Via da questa cultura drogata
(Continues)
Contributed by Luciana Monaci 2016/4/3 - 23:00
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Successe domani

Successe domani
[2016]

Album : Il Ritorno Dell’Indiano

Luca Mirti: voce chitarra
Marco “Schuster” Lastrucci: basso
Fabrizio Morganti: batteria
Giuseppe Scarpato: chitarra
Paolo “Pee Wee” Durante: organo Hammond
Claudio Giovagnoli: sax tenore
I morti gridarono, il cielo si oscurò
(Continues)
Contributed by Luciana Monaci 2016/4/3 - 22:54
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L'indiano

L'indiano
[2016]

Album : Il Ritorno Dell’Indiano

Luca Mirti: voce chitarra
Marco “Schuster” Lastrucci: basso
Fabrizio Morganti: batteria
Giuseppe Scarpato: chitarra
Paolo “Pee Wee” Durante: organo Hammond
Gianfilippo Boni: piano Wurlitzer.
Quante lune hai visto passare
(Continues)
Contributed by Luciana Monaci 2016/4/3 - 22:45
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Alza le mani

Alza le mani
[2016]

Album : Il Ritorno Dell’Indiano

Luca Mirti: voce chitarra
Marco “Schuster” Lastrucci: basso
Fabrizio Morganti: batteria
Giuseppe Scarpato: chitarra
Paolo “Pee Wee” Durante: organo Hammond
Con queste mani ho dipinto il dolore
(Continues)
Contributed by Luciana Monaci 2016/4/3 - 22:30
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Le talpe

Le talpe
[1969]
Non sono sicuro che le parole di questa canzone siano di Duilio Del Prete
L’album da cui è tratta s’intitola infatti “La bassa landa” (1970), dal brano d’apertura, trasposizione italiana de “Le plat pays” di Jacques Brel. Che non fosse anche questa in origine una canzone di Brel? O forse è concepita al modo di Brel...
Mi pare anche che negli arrangiamenti c’entri il grande Nicola Piovani...
Comunque, poche notizie in Rete su questo disco...
Stanno a spiare dietro le finestre a mezz'asta
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/3 - 22:08
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My Earth Dream

My Earth Dream
[I. The Road Ahead]
(Continues)
2016/4/3 - 21:51
Song Itineraries: War on Earth
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Vola pensiero mio

Vola pensiero mio
Canzone scritta dal padre di Gabriella, Vittorio Ferri, commerciante ambulante di dolci ed amante della canzone in dialetto romanesco.
Arrangiamento musicale di Flavio Bocci e Gianni Oddi.
Nell’album di Gabriella Ferri intitolato “Mazzabubù”, pubblicato nel 1975.
Qua drentro a ‘ste mura
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/3 - 18:13
Song Itineraries: From World Jails
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Guerra no

Guerra no
[1969]
Parole e musica di Giorgio Gaslini (1929-2014), grande compositore, direttore d’orchestra e pianista.

Interpretata dal gruppo beat de I Nuovi Angeli nell’album “Un quarto di vita” contenente brani tratti dall’omonimo spettacolo di teatro-canzone, interamente scritto da Gaslini e presentato per la prima volta il 22 gennaio di quell'anno al Teatro Regio di Parma.

Vi parteciparono, oltre a I Nuovi Angeli (che sul palco si presentavano come “La Tigri”), Edmonda Aldini, Duilio Del Prete, Daisy Lumini, Andro Cecovini (poi cantautore), Gabriella Ravazzi (già famosa soprano lirica) e il gruppo beat dei Funamboli. Non tutti gli artisti saranno poi presenti nell’album, per ragioni contrattuali.
Guerra, guerra risuonò
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/3 - 17:29

Canción de los Izalcos

Canción de los Izalcos
[1932]
Versi di Pedro Geoffroy Rivas (1908-1979), poeta salvadoregno, comunista (ma assai critico coi partiti comunisti latinoamericani dell’epoca), a lungo esule. Una delle poche voci che negli anni 30 e 40 si alzarono in difesa di contadini ed indigeni.
Nella sua raccolta intitolata “Para cantar mañana”, pubblicata nel 1935.

Izalco è una cittadina nella provincia di Sonsonate, nell’ovest di El Salvador. Si pensa che il suo nome derivi dall’idioma indigeno Náhuat-Pipil, dove “Itz” sta per ossidiana, “cal” per casa e “co” per luogo, ossia “Posto dalle case di ossidiana”, in relazione alla vicina presenza di un vulcano, anch’esso chiamato Izalco, attivo fino a non molto tempo fa, e quindi alla tipologia delle rocce presenti in quella zona...

Nel 1932 Izalco fu l’epicentro di una grande rivolta contadina e indigena contro i terratenientes, i latifondisti, sostenuti dal dittatore di turno,... (Continues)
Hombres de los izalcos
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/2 - 23:18
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Il fiume Po

Il fiume Po
[1977]
“Arcimboldo” pubblicato nel 1978.

Una delle prime canzoni ecologiste, successiva solo di un anno a Eppure soffia di Bertoli
Il fiume Po che nasce dal Monviso
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/2 - 10:53
Song Itineraries: War on Earth
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Jan Soldaat, of De ballade van Jan Soldaat

Jan Soldaat, <i>of</i> De ballade van Jan Soldaat
[1961]
Testo e musica di Jaap Fischer
Lyrics and music by Jaan Fischer
Singolo / Single:
"Zeg me waar de bloemen zijn / De ballade van Jan Soldaat" (HMV 45-SGI-107) [1963]

Il protagonista di questa caustica ballata di Jaap Fischer (scritta nel 1961 ma pubblicata solo nel 1963 come “lato B” del singolo che conteneva anche Zeg me waar de bloemen zijn, la versione neerlandese di Where Have all the Flowers Gone), è il “supersoldato” che, in un paese oramai vuoto di militari e di armi (una cosa in cui gli olandesi hanno creduto anni addietro...), è rimasto praticamente l'unico armato fino ai denti: addirittura tiene un cannone sul balcone dietro casa, con cui si esercita sparando al gatto del vicino. Pur godendo del disprezzo generalizzato ed essendo costretto a minacciare il fornaio che non vuole fargli il pane, l'intrepido soldato tira avanti finché una sera il Re in persona non gli telefona... (Continues)
Jan was een vrolijke soldaat
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2016/4/1 - 17:20
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¿Qué nos pasó, paloma?

¿Qué nos pasó, paloma?
[1973]
Parole e musica di Víctor Heredia
Nell’album intitolato “Razones”
Testo trovato su Cancioneros.com

Canzone certamente dedicata a quanto stava accadendo in Cile…
Solo pochi anni dopo Víctor Heredia perse la sorella ed il cognato, desparecidos dai militari argentini… Si veda al proposito Carta a Maria Cristina.
¿Qué nos pasó, paloma?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/1 - 14:31
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¿Para quién canto yo entonces?

¿Para quién canto yo entonces?
[1974]
Parole e musica di Charly García
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

Era la fine del 1974 e già il vento maligno della repressione più feroce soffiava sull’Argentina intera… Juan Domingo Perón era morto a luglio, ne aveva preso il posto la moglie Isabel nella cui ombra operava López Rega, ministro del “bienestar social” e fondatore dell’Alianza Anticomunista Argentina. Militari, poliziotti e paramilitari integranti della Triple A ebbero il preciso compito di accelerare la campagna di terrore iniziata l’anno precedente con il massacro di Ezeiza, quando cecchini dell’ultradestra spararono sulla folla accorsa per acclamare il ritorno in patria di Perón dopo 18 anni d’esilio (13 morti e 350 feriti)…

Charly García fu costretto a preparare due versioni dell’album, la seconda con testi più edulcorati, semmai la censura avesse cassato gli originali… Non si... (Continues)
¿Para quien canto yo entonces
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/1 - 10:51
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Fabricante de mentiras

Fabricante de mentiras
[1975]
Parole e musica di Charly García
Un dei brani registrati durante i due concerti di commiato dei Sui Generis, tenutisi il 5 e 6 settembre al palazzetto dello sport Luna Park di Buenos Aires. In quell’occasione Charly García e Nito Mestre ne presentarono anche una versione medley con Las botas locas
Nel 1977 il tema fu ripreso dalla band di Nito Mestre nel disco “Nito Mestre y los Desconocidos de Siempre vol. I”




La collegiale innocente ed ingenua, ma anche stupida e complice, vittima del “fabbricante di menzogne” non è altri che l’Argentina… Una canzone che era un avvertimento profetico alla nazione…
El era un fabricante de mentiras
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/1 - 09:36
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Aprendizaje

Aprendizaje
[1973]
Parole e musica di Charly García
Nell’album “Confesiones de invierno”, con Nito Mestre




Un testo dolente e pieno di consapevolezza di cosa significhi vivere in una società continuamente oppressa da regimi totalitari, qui quelli di Onganía e degli altri generali (prima Levingston e poi Lanusse), che Charly García e Nito Mestre avevano conosciuto fin dall’adolescenza… Ma i nostri non potevano nemmeno immaginare che erano ancora rose e fiori e cosa sarebbe successo di lì a pochi anni… Forse, sapendolo, non avrebbero chiuso questa canzone con una nota di speranza nel futuro: “Sarà nostro figlio a portare nuove risposte…”. O forse sì, comunque.
Aprendí a ser formal y cortés
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/1 - 09:05
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Let's Hear It for the Politicians

Let's Hear It for the Politicians
Let’s hear it (for the politicians)
Tony Smith 2015
When relations with our neighbours are really tense
(Continues)
Contributed by Tony Smith 2016/3/31 - 23:16
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Ballata triste

Ballata triste
(2015)
Dal disco "L’amore devi seguirlo" (2016)

“Ballata triste” racconta una storia di ordinaria violenza domestica.

“Mi sono sorpresa anch’io a trattare un tema come il femminicidio. Non ci sarei mai riuscita se mi fossi messa lì a scriverne a tavolino. Questo disco racconta la nostra vita in mezzo a una vita che non è vita, dice dell’ingiustizia infinita che dilaga. È un grido di protesta”.
Intervista a Nada
Era una giornata
(Continues)
2016/3/31 - 22:33
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Gianmaria Testa: Una lucciola d'agosto

Gianmaria Testa: Una lucciola d'agosto
[2003]
Album: Altre latitudini
Testo e musica di Gianmaria Testa
Lyrics and music by Gianmaria Testa
Una lucciola d'agosto
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2016/3/30 - 20:07
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Parte de la religión

Parte de la religión
[1987]
Parole e musica di Charly García
Canzone che dà il titolo all’album.
Testo trovato su CMTV.com.ar

Il 1987 è ancora un anno buio per l’Argentina, quello delle sollevazioni dei “carapintadas”, consistenti settori di estrema destra dell’esercito, in gran parte composti dagli stessi militari attori e complici di migliaia di omicidi e sparizioni negli anni della dittatura; con le loro ripetute sommosse, cui i governi risposero con tranquillizzanti leggi di amnistia ed indulto, i “carapintadas” contribuirono ad impedire per 20 anni il giudizio ai responsabili degli ordini di morte che essi avevano zelantemente e piacevolmente eseguiti…

E il 1987 è anche l’anno in cui il papa Giovanni Paolo II viaggiò in Cile, Uruguay e Argentina in occasione della Giornata mondiale della gioventù… Fu in quella circostanza che il pontefice se la fece clamorosamente col dittatore cileno Pinochet… E non... (Continues)
El no camina en barrios suburbanos
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/30 - 16:47
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Parece que fue ayer

Parece que fue ayer
[2013]
Scritta da Los Caligaris e Víctor Pintos, giornalista musicale e studioso del rock argentino
Nell’EP intitolato “Canciones para armar”

A 30 anni dal ritorno alla “democrazia” in Argentina…
Parece que fue ayer cuando naciste
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/30 - 15:23
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Cerca de la revolución

Cerca de la revolución
[1983]
Parole e musica di Charly García
Nell’album intitolato “Piano bar”, pubblicato nel 1984.

Charly García scrisse questo brano quando, dopo il colpo mortale infertole dalla vergognosa avventura militare delle Falklands/Mavinas, la dittatura sanguinaria di Videla e soci cadde.
Il ritorno alla “democrazia” fu incarnato dal presidente Raúl Alfonsín, un (social)democratico sincero che negli anni del terrore era stato tra i fondatori dell’Asamblea Permanente por los Derechos Humanos (APDH) e che si era opposto con fermezza all’ultima deriva guerrafondaia del regime.

Alfonsín all’inizio cercò di portare a giudizio sia le organizzazioni guerrigliere di sinistra che i vertici militari delle Juntas ma il suo governo era molto debole e nel 1986 fu costretto a scendere al compromesso: la Ley 23.492 de Punto Final stabiliva che non sarebbero più stati imputabili coloro che non fossero stati... (Continues)
¿Porque no vienes hasta mí?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/30 - 11:52
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Semillas de enfermedad

Semillas de enfermedad
[2015]

con Pablito Inmundo, Rodiyon MC y Heze Ábalos
Soy Monsanto y me planto en todas las zonas que necesiten alimentos perecederos…
(Continues)
Contributed by adriana 2016/3/30 - 08:55
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Due possibilità

Due possibilità
[2016]
Parole e musica: La Colpa
Lyrics and music: La Colpa



Ricordare Vittorio Arrigoni in ogni concerto è per noi onore e piacere immenso oltreché una sorta di personalissima "missione".

Per questo disco volevamo una canzone che parlasse di lui, ma non avendo la capacità dei cantautori di raccontare storie per filo e per segno, tanto meno vicende umane così dense, abbiamo cercato di andare al nocciolo, isolare quella scintilla che ci ha incendiato atrii e ventricoli, individuare quello che Vittorio è riuscito a trasmetterci in maniera così devastante.

La consapevolezza di una scelta.
Una scelta alla quale non ci si può sottrarre, perché in qualche modo, anche chi scappa sceglie, sceglie di voltare le spalle e continuare a galleggiare.

Le possibilità sono soltanto due, non c'è altro.
Ne è uscita una canzone semplice, diretta, senza fronzoli, melodica come il ricordo di Vik, scura... (Continues)
Hai due possibilità
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2016/3/30 - 03:01
Song Itineraries: Vittorio Arrigoni
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Vociferando

Vociferando
[1967]
Parole e musica di José Alberto Iglesias (1945-1972), in arte Tanguito, o Ramsés VII, i suoi due pseudonimi più usati.
Nel CD “Yo soy Ramsés”, raccolta di canzoni incise nell’ottobre del 1967 presso gli Estudios TNT a Buenos Aires e pubblicata nel 2009 dalla Kelito Records / La Vida Lenta Discos.
Testo trovato su CMTV.com.ar

Tanguito morì (o lo ammazzarono, poco si sa delle circostanze della sua morte…) giovanissimo, nel 1972. Ma, leggendo il testo di questa e di altre sue canzoni, credo che difficilmente sarebbe sopravvissuto ai macellai che solo qualche anno più tardi si impadronirono dell’Argentina, con la benedizione dei vertici della Chiesa cattolica…



Tanguito è stato uno dei precursori del rock argentino, uno degli artisti cresciuti ad “asado” ed Elvis Presley che già nei primi anni 60 si esibivano a La Cueva, il mitico locale dei bassifondi portuali di Buenos Aires. A... (Continues)
En la era del Siglo XX
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/29 - 13:55
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Porteuse d'eau

Porteuse d'eau
[1961]
Parole e musica di Anne Sylvestre
Nel suo album d’esordio, “Anne Sylvestre chante…”
La terre colle à mes sabots
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/29 - 09:13
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Éléonore

Éléonore
[1962]
Parole e musica di Anne Sylvestre
Nel suo secondo album, intitolato “N° 2” oppure “La femme du vent”, dal titolo della canzone che lo apre. Prefazione al disco di Georges Brassens
Je vous ai vus courir les filles
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/28 - 21:47
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Mandura

Mandura
[1975]
Parole di Beppe Chierici
Musica di Daisy Lumini
Nell’album di Daisy Lumini e Beppe Chierici intitolato “Il paese dei bambini con la testa”, pubblicato da I Dischi Dello Zodiaco
In una nazione di nome Mandura
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/28 - 21:15
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Franco Nebbia: Passione latina (Vademecum tango)

Franco Nebbia: Passione latina (Vademecum tango)
[1961]
Scritta dal grandissimo maestro, l’immarcescibile Enrico Vaime (1936-) che ad ottantanni suonati ancora scrive e conduce “Black Out” su Radio2, sagaci lazzi & acuti sberleffi ininterrottamente in onda dal 1978.
Musica di Franco Nebbia (1927-1984), musicista, conduttore radiofonico, attore, autore, giornalista e critico cinematografico italiano, colui che ha inventato e codificato il teatro cabaret italiano.
Il brano è interpretato da una formazione condotta dallo stesso Nebbia, Franco Nebbia e il Suo Complesso. Si trova sul lato B di “Borsa cha cha cha”, altro pezzo scritto da Vaime e già citato sulle CCG nell’introduzione a La borsa valori di Lucio Dalla e Roberto Roversi.

Ero incerto se contribuire questo brano tra gli extra o proprio tra le CCG, perchè il latino preso qui in giro da Vaime per voce di Nebbia era allora una delle lingue dei potenti. Un po’ come il linguaggio... (Continues)
Mutatis mutandis
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/28 - 16:28
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Paolo Poli e Laura Betti: La ballata dell'uomo ricco

Paolo Poli e Laura Betti: La ballata dell'uomo ricco
[1960]
Parole di Eros Macchi (1920-2007), regista
Musica di Fiorenzo Carpi (1918-1997), pianista e compositore
Incisa da Paolo Poli e Laura Betti in un 45 giri del 1961 (sul lato B, una “Ballata del pover'uomo” non altrettanto significativa, a mio avviso)

Ma soprattutto la canzone, nell’interpretazione di Cristina Jorio, nome d'arte di Cristina Tavolazzi (1928- , cantante nota negli anni 50), fece da sigla dello sceneggiato TV in quattro puntate (andate in onda tra la fine del 1960 e l’inizio del 1961) intitolato “Tutto da rifare, pover'uomo”, per la regia di Eros Macchi, tratto dal romanzo di Hans Fallada “Kleiner Mann, was nun?” (1932), tradotto in Italia con il titolo “E adesso, pover'uomo?”. Nel cast molti grandi attori italiani di allora, tra i quali gli stessi Paolo Poli e Laura Betti.

Ricordo che Rudolf Ditzen, in arte Hans Fallada (1893-1947) è stato l’autore di alcuni dei più... (Continues)
[fischiettato]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/28 - 14:22
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Moment of Peace

Moment of Peace
featuring Melanie Fontana & Immortal Technique
Album: Ascension (2014)

Quando dico Mohammed non penso al Profeta ma a un bambino di Gaza lasciato senza alternative. Quando parlo di Jesus non parlo del Salvatore ma di un immigrato messicano. Non sono i talebani ma i banchieri che hanno ammazzato questo paese.

Per le note rimandiamo al completissimo genius
[Verse 1: Constant Flow]
(Continues)
2016/3/27 - 16:24
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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On Remembrance Day

On Remembrance Day
(2014)

The video with Vincent Burke's On Remembrance Day is a timeline for Britain's 100 years of endless war. Since 1914 and the 'war to end all wars', there has not been one year when Britain was not at war somewhere, always with the support of the Church of England.

Stop The War Coalition
On Remembrance Day
(Continues)
2016/3/27 - 16:13
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Good Morning Britain

Good Morning Britain
(1990)
Album: Stray
feat. Mick Jones (The Clash)

Scritta dalla band scozzese e con la partecipazione di Mick Jones dei Clash, un ritratto di personaggi nella Gran Bretagna degli anni '90 con riferimenti ai Troubles in Irlanda del Nord e al razzismo e all'omofobia della polizia.
Jock's got a vote in parochial
(Continues)
2016/3/27 - 16:07
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War Crime

War Crime
(2014)
Crime EP

Captain Ska's War Crime is an instant classic with a brilliant video reminding us that the war criminals, especially Tony Blair, are still free to roam the world promoting ever more war.
Stop The War Coalition
There's been a war crime, war crime
(Continues)
2016/3/27 - 15:56
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The Attack

The Attack
(1986)

dalla colonna sonora del film "When the Wind Blows"
Vedi anche Towers of Faith.
Rock a bye baby
(Continues)
2016/3/27 - 15:48
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A Life of No Regrets

A Life of No Regrets
(2015)
Words Heathcote Williams
Music Martin Wilkinson
Video Claire Palmer
Testo da Stop The War Coalition






Legendary French singer, Edith Piaf, born 100 years ago, aided the French resistance to Nazi occupation in World War Two. She sheltered Jewish friends. Photographs of her performances for French prisoners in Germany were used to make fake passports, enabling many prisoners to escape.
Born on a pavement in Paris on the rue de Belleville,
(Continues)
2016/3/27 - 15:37
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Roulez tambours

Roulez tambours
(1962)
Parole di Edith Piaf
Musica di Francis Lai
Album: Olympia 1962
Allez, roulez, roulez tambours
(Continues)
2016/3/26 - 19:12
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Ball and Chain

Ball and Chain
(2015)
Album: Love Is All Or Love Is Not At All

Testo da Stop The War Coalition
Don’t we all rise to the same sun?
(Continues)
2016/3/26 - 00:19
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That's Why (We Don't Comply With Your War Cry)

That's Why (We Don't Comply With Your War Cry)
Words and music Steve Ashley 2014
Album This Little Game (2015)

That's Why by Steve Ashley is a reflection on Remembrance Day, red poppies and the innocent victims of war.
There are no poppies for the children
(Continues)
2016/3/26 - 00:13
Song Itineraries: Poppie: an Antiwar flower?
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Empire

Empire
I'm looking at your soul, your soul, your soul, your soul
(Continues)
2016/3/26 - 00:03
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Train on the Move

Train on the Move
Album: "Durga Rising" (1997)
Train on the move
(Continues)
2016/3/25 - 23:58
Song Itineraries: Extermination camps, Trains
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Chiedo scusa

Chiedo scusa
[2016]
Chiedo scusa per le nostre invidie,
(Continues)
Contributed by Paola 2016/3/25 - 21:01
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I Won't Support Your Wars

I Won't Support Your Wars
(2016)
I’m not proud at all
(Continues)
2016/3/25 - 19:33
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Sophie Scholl

Sophie Scholl
2005
Ain't Nobody Left But Us
I've been thinking 'bout a girl
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/25 - 19:20
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The White Rose

The White Rose
2011
The white rose
Munich in the year of 1943,
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/25 - 19:14
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Flora Sandes

Flora Sandes
2014
England green and England grey

Flora Sandes (22 January 1876 – 24 November 1956) was a British woman who served as an officer of the Royal Serbian Army in the World War I. She was the only British woman officially to serve as a soldier in the WWI. Initially a St. John Ambulance volunteer, she travelled to the Kingdom of Serbia, where, in the confusion of war, she was formally enrolled in the Serbian army. She was subsequently promoted to the rank of Sergeant major, and, after the war, to Captain. She was decorated with seven medals.
She was born to God’s disciple she was born to hold a rifle
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/25 - 19:02
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Remembrance Day

Remembrance Day
(1969)

La canzone ricorda gli eventi veramente accaduti l'11 novembre 1969 quando la solita cricca di reali, clero e politici si riunirono al Cenotafio di Londra per la consueta commemorazione dei caduti della Prima Guerra Mondiale. Nella canzone Leon immagina che le voci dei defunti si alzino durante i due minuti di silenzio, per contestare la vanità e l'ipocrisia della commemorazione.

Leon scrisse la canzone dopo una contestazione alla cerimonia di quell'anno quando dei dimostranti urlarono la loro contrarietà al supporto della Gran Bretagna alla Nigeria nel conflitto contro il Biafra. I manifestanti furono arrestati, la fotografia apparsa sul Time di una dimostrante ridotta al silenzio da un poliziotto è utilizzata nella copertina dell'LP originale, The Word Is Hugga Mugga...

The song recalls an actually day, November 11 1969, in which the usual entourage of royalty, clergy and politicians... (Continues)
It was Remembrance Day at the Cenotaph,
(Continues)
2016/3/25 - 18:54
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For Sophie (This Beautiful Day)

For Sophie (This Beautiful Day)
Reg Meuross was commissioned to write a song on an extraordinary subject; on 18th February 1943, Sophie Scholl, her brother Hans and their friend Christoph were arrested having been found distributing anti-war leaflets at the University of Munich. They were tried and four days later on February 22nd convicted of High Treason and executed by guillotine on the same day. Sophie was 21 years old when she died for her role leading dissent and active resistance to the rule of Nazi Germany. Their tools of revolution were words, paper and a printing press. After the students’ death the sixth leaflet of the movement was smuggled out of Germany and used by the Allied Forces, who showered millions of copies of Sophie’s work over Germany just a few months after her execution.

Sophie’s story is a true lesson in dissent and serves to remind us that we have a responsibility to ensure that we never sleepwalk... (Continues)
You walk the university your suitcase in your hand
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/25 - 18:51
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Himzo Polovina: Dunjaluče, golem ti si

Himzo Polovina: Dunjaluče, golem ti si
Ignoro se questa sevdalinka, genere della musica popolare tradizionale della Bosnia ed Erzegovina, sia antica e di autore anonimo o se sia stata composta dallo stesso Himzo Polovina (1927-1986), grande cantante e cantautore bosniaco, nato a Mostar e vissuto a Sarajevo...
Trovo il brano nel suo album del 1972 intitolato “Narodne Pjesme Iz Bosne I Hercegovine” e nella raccolta “Bosnia: Echoes from an Endangered World” pubblicata nel 1993 dalla Smithsonian Folkways Recordings, da cui ho tratto il testo e dove il brano è accompagnato dalla seguente introduzione:

“This sevdalinka is performed in a long ballad form. The unusual beginning of the ballad is about the Morić brothers, well-known Sarajevo personalities of the mid-nineteenth century, and speaks mainly of a particular region of the old part of Sarajevo and its characteristic beauty. It is in fact one of the numerous songs that extol... (Continues)
Dunjaluče, golem ti si
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/25 - 15:44
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Ora et Labora

Ora et Labora
2015
A un passo da te
Ora et labora
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/25 - 15:42
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Uspavanka (Nini sine, spavaj sine)

Uspavanka (Nini sine, spavaj sine)
Ninnananna tradizionale bosgnacca [*]
Bošnjak [*] traditional lullaby
[*] Bosgnacco = musulmano bosniaco
[*] Bošnjak = Bosnian muslim


Nella colonna sonora del film “Ničija zemlja” (“No Man’s Land”) diretto nel 2001 dal regista bosniaco Danis Tanović.
Una ninna nanna interpretata dalla splendida voce di Alma Bandić, cantante bosniaca di Sarajevo che negli anni 90 era membro della corale del locale Conservatorio, la Muzička Akademija Univerziteta u Sarajevu.

Contribuisco questa incredibile canzone nel giorno in cui il tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia, dopo un processo durato 6 anni, ha condannato a 40 anni di carcere l’ex Presidente della Repubblica Srpska Radovan Karadžić, riconosciuto colpevole di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra compiuti ai danni delle comunità musulmane e croate bosniache durante il conflitto in Bosnia ed Erzegovina tra il 1992 ed il 1995, in particolare per il massacro di Srebrenica e l’assedio di Sarajevo.
Mmmmm mmmm mmmmm...
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/24 - 23:12
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Petit pays

Petit pays
[2013]
Parole e musica di Gaël Faye (1982-), rapper franco-ruandese, nato in Burundi, di padre francese e madre rifugiata ruandese, di etnia tutsi. Nel 1993 la famiglia riparò in Francia a seguito dell’acutizzarsi della guerra civile in Burundi, dopo la deposizione e l’assassinio del presidente hutu Melchior Ndadaye da parte di alcuni ufficili di etnia tutsi.
Nell’album intitolato “Pili Pili sur un Croissant au Beurre”
Testo trovato su Genius

Il ritornello - credo sia in kirundi, lingua del Burundi, o in kinyarwanda, molto simile, parlata in Ruanda - significa “Piccolo paese, grande paese, sei stato ferito, hai sofferto ma la sofferenza non ti ha sconfitto, piccolo paese, grande paese.”

“Les hommes sont bêtes, l'Afrique est belle, fais pas l'erreur de la haïr”, così Gaël Faye in un’altra sua canzone, “Président”

La canzone è indirizzata al Burundi, dove Gaël Faye trascorse la sua infanzia,... (Continues)
Gahugu gatoyi
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/24 - 21:56
Song Itineraries: 1994: The Rwanda Genocide
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Potosí

Potosí
[2001]
Scritta da Sebastián Teysera, detto “El Enano”, front man della rock band uruguaya.
Nel disco intitolato “De Bichos y Flores”

Sulle miniere di Potosí, Bolivia, si vedano Potosí di Víctor Heredia e Minerito potosino di Eduardo Falú.
Para los que tienen miedo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/24 - 16:39
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La soldadera

La soldadera
[1975]
Scritta da Washington Benavides, Carlos Benavides ed Eduardo Larbanois, tutti artisti uruguayi del cosiddetto “Grupo de Tacuarembó”, formatosi negli anni della dittatura (1973-85) con l’intento di proporre la musica popolare come migliore forma di resistenza.
Nell’album intitolato “Desde Tacuarembó”, inciso da Zitarrosa a Buenos Aires nel 1975, dove riparò nei primi anni del suo lungo esilio, ma pubblicato in Uruguay solo dopo la fine della dittatura
Testo trovato su Cancioneros.com

Soldaderas, o adelitas, erano chiamate le donne che parteciparono alla Rivoluzione messicana (1910-20). Raramente combattenti, erano per lo più cuoche, infermiere, “donne di conforto”, comunque in ruoli che in quel conflitto furono fondamentali.

Al di là di una visione romantica, in gran parte tramandata nei corridos della Rivoluzione, di fatto si trattava di donne costrette a quella scelta, a seguire... (Continues)
La Chicharra era una negra,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/24 - 15:41
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Song for Marcella

Marcella è il nome di una delle sorelle di Robert Gerard Sands detto Bobby, che lo utilizzò come pseudonimo per firmare qualcuno dei suoi scritti.
Doesn’t seem quite so long ago,
(Continues)
Contributed by Io non sto con Oriana 2016/3/24 - 15:07
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Historia de un viejo

Historia de un viejo
[1974]
Versi del poeta e musicista uruguayo Washington Benavides (1930-)
Musica di Eduardo Larbanois.
Nell'album intitolato “Desde Tacuarembó”, inciso a Buenos Aires nel 1975 ma pubblicato in Uruguay solo dopo la fine della dittatura
Testo trovato su Cancioneros.com

Tacuarembó è la città natale di Washington Benavides. Lui esordì nella scrittura nei primi anni 50. Il suo primo libro, “Tata Vizcacha”, era una satira su alcuni personaggi del potere locale. Quando uscì, nel 1955, un gruppo di estrema destra, chiamato “Movimiento de Acción Democrática” (non dimentichiamoci che i peggiori fascisti, anche oggi, usano spesso i termini democrazia e democratico), acquistò tutte le copie disponibili e le bruciò pubblicamente sulla piazza della cittadina.
Durante gli anni della dittatura (1973-85) Benavides ed altri poeti, scrittori e musicisti uruguayi formarono il cosiddetto “Grupo de Tacuarembó”,... (Continues)
De gurí fui benteveo,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/24 - 14:11
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Rutina

Rutina
[2003]
Nell’album intitolato “Prendido por todos lados”, il secondo di questa rock band argentina nata dopo il dissolvimento dei Viejas Locas

Un rock semplice e diretto, che inizia con il bip-bip devastante della sveglietta del mattino (uguale a quello della mia, tanto che mi sono girato per vedere che non fosse proprio lei!) e finisce con rumori di fabbrica... Rutina.
Seis de la mañana
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/24 - 13:37
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La Selección Nacional

La Selección Nacional
[1998]
Scritta da Hernán de Vega
Seconda traccia di “Arriba las manos, esto es el Estado”, album d’esordio della band cumbia-ska-hip hop-reggae-punk-rock argentina.

Se in Cutral Có, brano d’apertura dell’esordio, Las Manos manifestavano il desiderio di ammazzare il presidente Menem, qui se la prendono con un’istituzione che in Argentina è ancora più importante: la Nazionale!

Simbolo del “panem et circenses” nel 1998 come pure 20 anni prima, quando allo stadio si urlava di gioia per i gol di Mario Kempes, El Matador, e poco lontano, in qualcuno dei centri di detenzione clandestini della Junta, si urlava sotto tortura.
La selección nacional es un ministerio más del estado
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/24 - 11:02
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Cupe Vampe

Cupe Vampe
Ferretti e sempre stato cattolico, molto semplicemente da una dozzina d anni si e spostato da un cattolicesimo progressista a uno piu legato al conservatorismo e alla tradizione.Per quanto riguarda la politica in alcune zone del Nord(Veneto,Lombardia e sopratutto Emilia Romagna da una ventina d anni c'e' stato un'travaso'di voti dal Pci al centrodestra,specie la Lega.Ferretti e un libero pensatore e ha il diritto di fare come crede...
Leon 2016/3/22 - 16:54




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