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Before 2016-4-30

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Tangeri

Tangeri
2016
Soundcity
Voce: Barbara Eramo, Gabriella Aiello
Organetto: Riccardo Tesi

Sul porto di Tangeri a fine agosto centinaia di auto di migranti aspettano di imbarcarsi per tornare in Spagna. Il testo è ispirato a un brano tradizionale che dice:“Tu che parti, dove vai? Finirai per ritornare”. La melodia è ispirata da un tema tradizione ebraico marocchino su un classico andamento ritmico urbano del Marocco. E’cantato in sabir e arabo
Mi non saber certa chesta star to terra:
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/29 - 09:40
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Balkan trip

Balkan trip
2016
Soundcity
Voce: Barbara Eramo, Angela Aiello
Organetto: Riccardo Tesi

Le nuove rotte delle migrazioni passano per i Balcani, con antiche e nuove paure. Cantato in sabir e macedone
Aliji, Aliji, ki t’adjudar
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/29 - 09:37
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Sbendout

Sbendout
2016
Soundcity
Voce: Barbara Eramo, Awa Ly
Organetto: Riccardo Tesi

A Jaffa una protesta di rabbini blocca la città. In Occidente si chiudono le frontiere. Sbendout in sabir significa bandito. E’cantato in sabir, francese e spagnolo:“Sono migrante, sono bandito, sono la paura del tuo passato, sono bianco, sono nero, non ho alcun colore”
Refugiado, clandestino, nacido,
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/29 - 09:30
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Sarajevo mon amour

Sarajevo mon amour
2016
Soundcity
Voce: Barbara Eramo, Lucilla Galeazzi, Nando Citarella
Organetto: Riccardo Tesi

Il titolo è ispirato al libro di Jovan Divjak, eroe della difesa di Sarajevo nella guerra dei Balcani del 1992-1995. E’cantato in sabir e in turco
Questa star chita de mi
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/29 - 09:21
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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Gaza Beach

Gaza Beach
2016
Soundcity
Voce: Barbara Eramo
Organetto: Riccardo Tesi

Un missile uccide un bambino sulla spiaggia di Gaza. L’immagine fa il giro del mondo, l’ennesima vittima innocente di una guerra infinita. Cantato in sabir e in arabo: “La sabbia si tinge di rosso, la palla scivola deviata dal soffio, ti colse un abbraccio, adesso tu voli. O notte, andare o restare…”


Israele, esercito uccise 4 bambini sulla spiaggia di Gaza. Inchiesta: ‘Fu un errore’

Ismail, Mohammed, Zakaria, Ahed, tutti tra i 10 e gli 11 anni, morirono il 16 luglio 2014 nel bombardamento di un container davanti agli hotel dove era alloggiata la stampa internazionale. Le tv di tutto il mondo avevano ripreso i loro corpi mentre venivano caricati sulle ambulanze. Secondo gli investigatori dell’Israel Defence Force, si trattò di un errore di identità: i militari li scambiarono per miliziani di Hamas. Nessun colpevole, nessun... (Continues)
La sabia star teintar el damm
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/29 - 08:57
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust

Quando il fratello mio, partigiano

Anonymous
Quando il fratello mio, partigiano
[1944-45]
Testo trovato nel “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015.

La canzone venne intesa dal padre “canterino”, lui bambino, da Umberto Incerti Ugolotti, nativo di Pantano di Carpineti (RE), classe 1946. La registrazione data all’11 aprile 2015 ed è stata colta a lato dello stage formativo canoro promosso presso il Teatro Artigiano di Massenzatico (Reggio Emilia, la prima Casa del Popolo in Italia) dal Coro Selvatico di via Bligny assieme alle Cence Allegre. Il riferimento alle “montagne modenesi”, nel testo, può intendersi come un richiamo all’esperienza della Repubblica di Montefiorino (tra Modena e Reggio, territorio liberato che resistette dal 17 giugno al 1º agosto 1944, ndr), ove nell’estate 1944 confluirono in migliaia, in grande parte completamente disarmati. Il titolo della canzone, non avendola al momento reperita in alcun canzoniere partigiano, è tratto dalla strofa di apertura
(Nota da “La Piva del Carner” citata)
Quando il fratello mio, partigiano
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 21:28
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La canzone dei Garibaldini Reggiani

La canzone dei Garibaldini Reggiani
[1944]
Parole di Didimo Ferrari (1912-1959), antifascista, dirigente comunista, partigiano.
Su di una melodia popolare sovietica.
Testo trovato nel “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015.

... e così provo a restituire dignità al Partigiano Reggiano vituperato da Zucchero nella sua - a mio avviso - orrenda canzone...

Durante il regime fascista Didimo Ferrari si fece 10 anni tra galera e confino, poi nel 1944 entrò nella Resistenza col nome di battaglia di “Eros”e fu nominato commissario di guerra delle formazioni partigiane reggiane. Nel dopoguerra divenne presidente dell’ANPI di Reggio Emilia e nel 1950 fu accusato dell’omicidio, avvenuto subito dopo la Liberazione, dell’ingegnere Arnaldo Vischi, già direttore delle Officine Meccaniche Reggiane. Didimo Ferrari trascorse 5 anni in latitanza, fino all’aministia. Morì prematuramente... (Continues)
Ben per vent’anni il fascismo ha sfruttato
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 21:03
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El enemigo brutal

El enemigo brutal
[1891]
Versi di José Julián Martí Pérez (1853-1895), poeta, scrittore, giornalista, fondatore del Partido Revolucionario Cubano e protagonista della guerra d’indipendenza contro gli spagnoli, nel corso della quale venne ucciso.
Nella raccolta del 1891 intitolata “Versos sencillos”, quella che si apre con i versi che alcuni decenni dopo divennero la base della famosissima e bellissima Guantanamera
Musica di Pablo Milanés, nel suo album “Versos de José Martí” del 1974.
El enemigo brutal
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 18:03
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Banquete de tiranos

Banquete de tiranos
Versi di José Julián Martí Pérez (1853-1895), poeta, scrittore, giornalista, fondatore del Partido Revolucionario Cubano e protagonista della guerra d’indipendenza contro gli spagnoli, nel corso della quale venne ucciso.
Nella raccolta di poesie scritte tra il 1878 ed il 1882, intitolata “Versos libres”.
Musica di Pablo Milanés, nel suo album “Versos de José Martí” del 1974.
Hay una raza vil de hombres tenaces
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 17:53

El rayo surca, sangriento

El rayo surca, sangriento
[1891]
Versi di José Julián Martí Pérez (1853-1895), poeta, scrittore, giornalista, fondatore del Partido Revolucionario Cubano e protagonista della guerra d’indipendenza contro gli spagnoli, nel corso della quale venne ucciso.
Nella raccolta del 1891 intitolata “Versos sencillos”, quella che si apre con i versi che alcuni decenni dopo divennero la base della famosissima e bellissima Guantanamera
Musica di Pablo Milanés, una canzone che doveva essere inclusa nel suo album “Versos de José Martí” del 1974 ma che venne pubblicata solo come singolo.
El rayo surca, sangriento,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 17:42
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Times a-Getting Hard

Times a-Getting Hard
[1955]
Scritta da Lee Hays (1914-1981) a partire da una canzone popolare americana il cui ritornello (“Take my true love by the hand
...”) è riportato da Carl Sandburg nella sua raccolta “The American Songbag”, pubblicata nel 1927.
In vari dischi di Pete Seeger, a cominciare da “Pete Seeger at the Village Gate with Memphis Slim and Willie Dixon” pubblicato dalla Folkways Records nel 1959.
In seguito molte versioni del brano furono offerte da altri artisti, come Lonnie Donegan e The Limeliters.
Times are getting hard, boys
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 16:24

U’ suldat’

Anonymous
U’ suldat’
Testo tratto da “Calitri. Canti popolari” (1983), a cura di A. Raffaele Salvante, un’opera piuttosto corposa, con tanto di traduzioni in italiano e completa di note interpretative, basata in gran parte sulle precedenti ricerche del Prof. Vito Acocella (1883-1968), sacerdote, insegnante e storico, studioso delle tradizioni popolari irpine.

“Molti di questi canti, almeno i più antichi, sono nati da una cultura di sudditanza, di soprusi, in un quadro di rapporti sociali feudali o semifeudali, di una popolazione irretita dal timore reverenziale verso la classe dominante, prostrata dalla prepotenza signorile, avvilita dalla povertà, dal dolore, dalla sofferenza, e schiacciata da ogni sorta di balzelli.” (A. Raffaele Salvante nell’introduzione alla raccolta da lui curata)

Si tratta qui di un coacervo di strofe contro la coscrizione militare e la naja, tutte infiorettate da maledizioni dirette... (Continues)
N’ pozza maj fa juorn’
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 14:12

Eia f’rnuta la schiavitù

Anonymous
Eia f’rnuta la schiavitù
Testo tratto da “Calitri. Canti popolari” (1983), a cura di A. Raffaele Salvante, un’opera piuttosto corposa, con tanto di traduzioni in italiano e completa di note interpretative, basata in gran parte sulle precedenti ricerche del Prof. Vito Acocella (1883-1968), sacerdote, insegnante e storico, studioso delle tradizioni popolari irpine.

“Molti di questi canti, almeno i più antichi, sono nati da una cultura di sudditanza, di soprusi, in un quadro di rapporti sociali feudali o semifeudali, di una popolazione irretita dal timore reverenziale verso la classe dominante, prostrata dalla prepotenza signorile, avvilita dalla povertà, dal dolore, dalla sofferenza, e schiacciata da ogni sorta di balzelli.” (A. Raffaele Salvante nell’introduzione alla raccolta da lui curata)

Si tratta qui di un coacervo di strofe di protesta risalenti ad epoche diverse, come dimostrano i riferimenti a Zampaglione,... (Continues)
E forza uagliù,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 12:28
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Εργατική συμφωνία

Εργατική συμφωνία
Ergatikí symfonía
[1976]
Στίχοι: Γιώργος Σκούρτης
(με αφορμή το θεατρικό έργο "H απεργία")
Μουσική: Δήμος Μούτσης
Ερμηνεία: 'Αλκηστις Πρωτοψάλτη, Χαράλαμπος Γαργανουράκης, Δήμος Μούτσης, Χορωδία
Columbia 70804

Testi: Giorgos Skourtis
(per l'opera teatrale "Η απεργία" [Lo sciopero]
Musica: Dimos Moutsis
Interpreti: Alkistis Protopsalti, Haralambos Garganourakis, Dimos Moutsis, Coro
Columbia 70804


Η ΕΡΓΑΤΙΚΗ ΣΥΜΦΩΝΙΑ ΤΟΥ ΔΗΜΟΥ ΜΟΥΤΣΗ

Τα πρώτα χρόνια της μεταπολίτευσης βρίσκουν τον Δήμο Μούτση να προσπαθεί να διαφοροποιήσει το συνθετικό του προφίλ που είχε διαμορφωθεί και καθιερωθεί από το δεύτερο μισό της δεκαετίας του ’60 κι ως τις αρχές εκείνης του ’70. Έτσι, από τα «ελαφρολαϊκά» και «κανταδόρικα» τραγούδια των προηγούμενων ετών, περνάει σε νέες αναζητήσεις κι επιχειρεί μια «ηλεκτρονική» προσέγγιση των μουσικών του πονημάτων. Έτσι, αυτό που εν σπέρματι διακρίνουμε στον «Άγιο... (Continues)

(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/4/26 - 23:45
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Como los peces

Como los peces
(1995)

La fine dell'Unione Sovietica rappresentò per Cuba una vera propria catastrofe. L'economia dell'isola, limitata dall'embargo imposto dagli Stati Uniti, dipendeva quasi esclusivamente dall'esportazione dello zucchero nel paese alleato comunista. Se negli anni '80 la Rivoluzione era riuscita a garantire un livello di relativo benessere al popolo cubano (ancora oggi ho sentito parlare degli anni '80 come di un "paradiso terrestre" in cui non mancava niente e la gente era più solidale e unita) gli anni '90 sprofondarono la popolazione dell'isola in un inferno. Il governo socialista, trovatosi completamente isolato internazionalmente e impreparato a gestire un'economia completamente paralizzata (zero esportazioni e zero importazioni), inaugurò una nuova politica chiamata eufemisticamente "periodo especial", segnato dallo slogan "Cuba contra todos". Come in guerra.

Il prezzo della monocultura,... (Continues)
Las iglesias hablan de la salvación
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2016/4/26 - 22:32
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Mediterraneo coast to coast

Mediterraneo coast to coast
[2016]

Album : Il lato ruvido
Fratello, giù il coltello!
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/4/26 - 11:51
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Παναγιά μου, παναγιά μου

Παναγιά μου, παναγιά μου
Panagiá mou, panagiá mou
[1976]
Στίχοι: Μιχάλης Φωτιάδης
Μουσική: Μαρίζα Κωχ
Testo: Mihalis Fotiadis
Musica: Mariza Koch

Παναγιά μου, παναγιά μου (“Madonna mia, Madonna mia”) è la canzone che rappresentò la Grecia all'Eurofestival della Canzone del 1976, che si svolse all'Aia nei Paesi Bassi. La canzone era stata composta personalmente da Mariza Koch su versi di Mihalis Fotiadis; l'orchestra era diretta da Mihalis Rozakis. Fu la seconda canzone greca ad essere presentata all'Eurofestival, istituito nel 1974; la Grecia non aveva preso parte alla seconda edizione, quella del 1975, come protesta per la presenza della Turchia e per l'invasione turca di Cipro del luglio 1974 in seguito al tentativo di annessione dell'isola alla Grecia risoltosi in un disastro e nell'occupazione (tuttora perdurante) della parte settentrionale di Cipro (la “Repubblica Turca di Cipro del Nord” riconosciuta... (Continues)
Κάμπος γεμάτος πορτοκάλια, όι όι, μάνα μου!
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/4/26 - 10:41
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Indian Man

Indian Man
Indian man
(Continues)
2016/4/26 - 03:24
Song Itineraries: Native American Genocide
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Gde si

Gde si
[1993]
Scritta da Momčilo “Bajaga” Bajagić
Written by Momčilo “Bajaga” Bajagić
Album: Muzika na struju

L'anno di pubblicazione dell'album Muzika na struju (“Musica elettrica”) del gruppo Bajaga i Instruktori (formato da Momčilo “Bajaga” Bajagić, già membro dei famosissimi Riblja Čorba) è il 1993; e quando si dice “1993” in Serbia e in tutta la ex Jugoslavia, si può bene immaginare quale possa essere stato il leitmotiv dell'album. Contiene infatti almeno tre canzoni chiaramente contro la guerra, Golubica, Ovo je Balkan e questa Gde si. Ma dove sarà "Dio"? Dall'altra parte del fiume, ovvero "a centinaia di chilometri lontano", Dio se n'è andato. Paure, terrori, grida nella notte. Persone, luoghi e cose amate che bruciano, sempre nella notte; la notte dei giorni bui uno dietro l'altro, senza interruzione. Niente e nessuno sarà più lo stesso, soprattutto dentro in testa; una precisa sensazione... (Continues)
Stotine kilometara daleko od mene
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/4/25 - 21:47
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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Ovo je Balkan

Ovo je Balkan
[1993]
Scritta da Momčilo “Bajaga” Bajagić
Written by Momčilo “Bajaga” Bajagić
Album: Muzika na struju

L'anno di pubblicazione dell'album Muzika na struju (“Musica elettrica”) del gruppo Bajaga i Instruktori (formato da Momčilo “Bajaga” Bajagić, già membro dei famosissimi Riblja Čorba) è il 1993; e quando si dice “1993” in Serbia e in tutta la ex Jugoslavia, si può bene immaginare quale possa essere stato il leitmotiv dell'album. Contiene infatti almeno tre canzoni chiaramente contro la guerra, Golubica, Gde si e questa Ovo je Balkan che, in pochi versi, tenta di dire che cosa sono i Balcani (che in serbo è un “Balcano” solo, dato che il nome è al singolare). Una “terra di sogno” o “di sonno”, sfruttando il doppio senso del termine serbo san. Terra meravigliosa e incomprensibile al mondo intero, dove ogni cinquant'anni scoppia la guerra. Terra dove ognuno può essere nemico e fratello; e, aggiungiamo noialtri, non di rado nemico e fratello al tempo stesso. Terra dove il bene e il male sembrano inestricabili. [RV]
Ovo je ovde Balkan,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/4/25 - 20:30
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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Fayette County

Fayette County
[1960-61]
Parole e musica di Agnes “Sis” Cunningham, cantautrice e fondatrice nel 1962 - insieme al marito Gordon Friesen - del Broadside Magazine.
Interpretata da Pete Seeger in molti suoi dischi, a partire da “Gazette, Vol. 2” del 1961
L’autrice ne incise una sua versione nel disco “Broadside Ballads, Vol. 9: Sundown” pubblicato nel 1976 dalla Folkways Records.



“Fayette County in Tennessee in the winter of 1960-61 was where the Black people made their first modern militant stand for the right to register and vote. It was the beginning of a long and bitter struggle which now finds millions of Blacks enrolled and voting in the once all-white Southern polls.” (dalle note presenti in “Broadside Ballads, Vol. 9: Sundown”)

Fayette County fu soprannominata “Tent City” perchè quando i neri, molti dei quali sharecroppers (braccianti), cominciarono a lottare per ottenere il diritto di voto,... (Continues)
In the County called Fayette in the State of Tennessee
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/25 - 18:23
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Dark and Bloody Ground

Dark and Bloody Ground
1995
American Babylon

DARK AND BLOODY GROUND is a song written by Joe Grushecky and Bruce Springsteen in mid-1994, with Springsteen providing most of the music and Grushecky most of the lyrics. The song is "about the fighting for the land in Kentucky," as Grushecky described it. It was released on Joe Grushecky & The Houserockers' 1995 album American Babylon. Bruce Springsteen produced all the album except the title track, and he participated in the recording of most of the songs. He plays guitars and shares harmony vocals on DARK AND BLOODY GROUND.

The above lyrics are for Joe Grushecky & The Houserockers' album version of TALKING TO THE KING as released in 1995.

In late October and early November 1993, Bruce Springsteen (with Toby Scott recording and Bob Clearmountain mixing) produced a recording session for Joe Grushecky at Thrill Hill Recording (Springsteen's home studio)... (Continues)
This land was ours far as the eye could see
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/25 - 12:37
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They Killed Him in the Street

They Killed Him in the Street
THEY KILLED HIM IN THE STREET is an unreleased Bruce Springsteen song. Springsteen used some lyrics from his live adaptation of Creedence Clearwater Revival's Run Through The Jungle in THEY KILLED HIM IN THE STREET. See the live 29 Apr 1981 version of RUN THROUGH THE JUNGLE for more details. THEY KILLED HIM IN THE STREET would evolve into the unreleased Bells of San Salvador which Springsteen rehearsed with the band in April 1982.

The above lyrics are for an acoustic home demo take of THEY KILLED HIM IN THE STREET that was recorded, according to Brucebase, at Thrill Hill Recording (Springsteen's home studio) in Colts Neck, NJ, sometime between mid-September 1981 and May 1982. This version is an incomplete practice take with mostly bluffed or unintelligible lyrics.

Another home demo version of THEY KILLED HIM IN THE STREET is also in circulation, but it's merely a harmonies take. See the... (Continues)
Broom, boom broom ba, boom, ka boom broom ka,
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/25 - 12:08
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Bells of San Salvador

Bells of San Salvador
Transcribed and researched by SpringsteenLyrics.com

BELLS OF SAN SALVADOR is an unreleased Bruce Springsteen song. Springsteen used some lyrics from his live adaptation of Creedence Clearwater Revival's Run Through The Jungle in BELLS OF SAN SALVADOR. See the live 29 Apr 1981 version of Run Through The Jungle for more details. The home demo Bells of San Salvador evolved into BELLS OF SAN SALVADOR.

The above partial lyrics are for a band rehearsal take of BELLS OF SAN SALVADOR that was recorded, according to Brucebase, in Colts Neck, NJ, sometime in April 1982. This band rehearsal take of BELLS OF SAN SALVADOR is in the hands of private collectors and is yet to circulate widely. Note that "Bells Of San Salvador" may not be correct title for this song.

According to Brucebase: "['Bells Of San Salvador' is a] sinister and oppressive song about a 1979 massacre that took place on the steps of... (Continues)
Well they took him from his house
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/25 - 12:00
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MLF Lullaby

MLF Lullaby
A considerable amount of commotion was stirred up during the past year over the prospect of a multilateral force, known to the headline writers as MLF. Much of this discussion took place during Baseball season so the chronicle may not have covered it but it did get a certain amount of publicity, and the basic idea was that a bunch of us nations, the good guys, would get together on a joint nuclear deterrent force including our current friends, like France, and our traditional friends, like Germany. here's a song about that called the MLF Lullaby.
(Continues)
2016/4/25 - 11:23
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Giovanna mia (Stoppa e Vanna)

Anonymous

Da L'italia in Brasile

La cittadina di Santa Sofia è situata nel cuore della Romagna (Provincia di Forlì-Cesena). Come molti altri centri italiani, durante la Seconda Guerra Mondiale ha sofferto il passaggio della guerra e diede un grande contributo umano al movimento dei volontari partigiani che combattevano sui monti e morivano per la libertà. Uno di queti partigiani fu appunto mio zio (allora 24enne) Guido Buscarini, detto Stoppa, che morì in battaglia il giorno 5 febbraio 1944 durante l'assalto alla Caserma di Premilcuore. Egli fu il primo caduto della Brigata Garibaldi e la sua morte sollevò un'ondata di emozione tanto grande tra gli abitanti di Santa Sofia, che il poeta locale Bruno Versari, allora appena diciottenne, compose questa canzone in sua memoria. Ho sempre ritenuto che egli fosse il compositore sia della musica che dei versi, ma in realtà soltanto oggi, dopo ben 66 anni,... (Continues)
Santa Sofia, paese degli amori,
(Continues)
Contributed by adriana & dq82 2016/4/23 - 14:37
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O Partigiani d’Italia siamo andati sui monti piu’ alti

Anonymous
O partigian d’Italia in alto i cuori
(Continues)
Contributed by adriana & dq82 2016/4/23 - 14:22
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Berkin'e bak

Berkin'e bak
2016
Soundcity
Voce: Yasmine Sannino
Organetto: Riccardo Tesi




Il canto di una donna a Istanbul il 28 aprile 2013. "Ci sarà del caos il 1° di maggio" dice un americano che passa... Così è stato. A Gezi Park dopo gli scontri con la polizia morirà un ragazzo di 14 anni, Berkin Elvan. La melodia è ispirata a un tema tradizionale armeno. Il brano è cantato in sabir (o "lingua franca") e in turco. Berkin'e bak significa “Guarda Berkin” [in turco].
Berkin'e bak
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/23 - 12:41
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Lampedusa andata

Lampedusa andata
2016
Soundcity

“Sono partito dalle registrazioni che in questi anni ho fatto in giro nelle tante città di frontiera del Mediterraneo: Tangeri, Istanbul, Lisbona, Lampedusa, Sarajevo, Ventotene, Jaffa... Suoni, rumori, radio, voci, spazi sonori, cantanti di strada che mi hanno ispirato melodie, testi, ritmi. Come sempre nelle mie composizioni uso il Sabir, la lingua del mare, insieme al turco, all'arabo, al francese, allo spagnolo, al napoletano, allo swahili africano, al rumeno, al macedone per raccontare la ricchezza, le speranze, il dolore che attraversano le “strade” del Mediterraneo.
Infine, essendo cresciuta non è più una Piccola Banda Ikona ma la Banda Ikona, un insieme di splendidi amici e musicisti con i quali condivo questo viaggio in musica”.
Stefano Saletti

Una preghiera sul mare di Lampedusa cantata in Swahili, una lingua dell'Africa Orientale. La speranza di una nuova vita affidata al mare: "Padre nostro che sei nei cieli, amen, sia santificato il tuo nome"
Baba yetu, yetu uliye
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/23 - 12:19
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Streets of Surrender (S.O.S.)

Streets of Surrender (S.O.S.)
2016
Black Cat

music by Zucchero
lyrics by Bono Vox
Alla chitarra Mark Knopfler

Canzone scritta da Bono Vox dopo il massacro del Bataclan e gli altri attacchi terroristici a Parigi del novembre 2015 (gli U2 erano a Parigi dove avrebbero dovuto suonare qualche giorno dopo). Il testo è stato recitato da Bono in un'intervista alla CNN, non verrà però pubblicato dagli U2 ed è stato regalato a Zucchero per il suo nuovo album.
Every man has two cities he needs to be
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/21 - 10:05
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Partigiano Reggiano

Partigiano Reggiano
2016
Black Cat
Black cat
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/21 - 09:55
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The Ballad of Michael Collins

The Ballad of Michael Collins
Michael Collins, conosciuto anche come Mick, grafia in gaelico Míċeál Ó Coileáin (Clonakilty, 16 ottobre 1890 – Béal na Bláth, 22 agosto 1922), è stato un patriota e politico irlandese, una delle figure di spicco della Guerra d'indipendenza del proprio Paese.

Servì come Ministro delle Finanze nella Repubblica d'Irlanda, come membro della delegazione irlandese durante le trattative per il Trattato anglo-irlandese, come presidente del governo provvisorio e come Comandante in capo dell'esercito irlandese. Morì assassinato dalle forze irregolari durante la guerra civile irlandese.

Nel 1919, il già occupato Collins si fece carico di un'altra responsabilità quando Eamon de Valera lo nominò Ministro delle Finanze. Ragionevolmente, nella situazione di guerra brutale in cui stava precipitando l'Irlanda, in cui i ministri rischiavano di essere arrestati o uccisi dal Royal Irish Constabulary, dall'esercito... (Continues)
The curlew stood silent and unseen
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/21 - 09:43
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Ballad of Anne Frank

Ballad of Anne Frank
What did you dream my love, my love, that woke you from your sleep
(Continues)
2016/4/21 - 03:19
Song Itineraries: Extermination camps
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Lontano lontano '44

Lontano lontano '44
R. Carelli - R. Gigli - M. Ramoino
Un bel ricordo di quei giorni (sempre più lontani) tratto dal disco LP Resistenza ieri e oggi



Non ho notizie degli autori del testo e della musica, eseguiti sul disco, penso celebrativo del trentennale della Liberazione, da Mirando Martino e i Cantori Moderni di Alessandroni.

Invio questa pagina per ricordare il 25 Aprile ‘45, la “festa d’aprile”, temo dimenticata da troppi (anche questo sito non mi sembra molto attento da questo punto di vista) quando non infarcita di insulsa retorica. Salvo poi lamentarsi che le cose vanno di male in peggio. Ma, dico io, se ad una pianta si tagliano le radici, questa secca inevitabilmente. Non avrei altro da aggiungere, se non invitarVi a rileggere la “Preghiera del Ribelle” di Teresio Olivelli.
C'e nell'aria,
(Continues)
Contributed by Gianfranco 2016/4/20 - 10:20
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Makes a Long Time Man Feel Bad

Makes a Long Time Man Feel Bad
[1962]
Parole e melodia tradizionali modificate ed arrangiata da Bob Dylan
Una delle canzoni interpretate da Dylan nel gennaio e nel marzo del 1962 durante una trasmissione radio condotta da Cynthia Gooding a New York City, la prima intervista/esibizione radiofonica dopo l’uscita del suo primo album.
Quelle registrazioni furono pubblicate parecchi anni dopo in diverse raccolte, tra cui per prima quella intitolata “Folksinger's Choice” del 1992.

Una canzone di prigionia, il lamento di un negro costretto in una “chain gang”, originariamente raccolta da Alan Lomax nel 1947, presso il Lambert Camp del Mississippi State Penitentiary, meglio conosciuto come Parchman Farm. La versione originale, interpretata da tal Benny Will Richardson (prigioniero n° 22) e coro di detenuti neri, ha un testo significativamente diverso, che però non mi è ancora riuscito di reperire in Rete nella sua completezza.... (Continues)
It makes a long time man feel bad
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/18 - 22:17
Song Itineraries: From World Jails
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Vendredi 13 novembre

[2015]
Vendredi 13 novembre
(Continues)
Contributed by adriana 2016/4/17 - 17:09
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#Nuitdebout

#Nuitdebout
[2016]
Premier 32 Mars de l’Histoire
(Continues)
Contributed by adriana 2016/4/17 - 10:30
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Merci Patron

Merci Patron
[2016]

Le 41 mars, place de la République, 25 personnes ont travaillé et écrit une chanson ABCDaire sur le travail en 3 heures ! L'avenir c'est la co-opération, le partage des connaissances, l'émancipation par l'art ! Tous et toutes à la #NuitDebout !

par Eitan Grossfeld, Basta Faraï, Claire V., Nénette1985, Norah, Daniel, Nailis, Rocezline, Imma, Abi, Matthieu, Jeanne, François, Andrea, Marisia, Julien, Schmitt & Loca Tangata
Assez de Valls-autorité
(Continues)
Contributed by adriana 2016/4/17 - 10:10
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The Wheel

The Wheel
2016
The Hope Six Demolition Project


In The Hope Six Demolition Project PJ Harvey si spinge oltre, rispetto al precedente album Let England Shake: non era soltanto l’Inghilterra a tremare, non era soltanto la battaglia di Gallipoli a seminare morti sulla Battleship Hill, era tutto il mondo che si stava sgretolando sotto i nostri occhi. Per questo motivo il nono album in studio della fu Polly nasce e si sviluppa nell’arco di quattro anni e di vari viaggi tra il Kosovo, l’Afghanistan e Washington. Ed è proprio quest’ultima a suggerire il titolo del disco, riferimento al progetto Hope VI tramite il quale il governo degli Stati Uniti ha demolito gli alloggi pubblici dei quartieri più poveri della città per far spazio a nuovi nuclei abitativi e a una nuova assegnazione delle abitazioni, situazione che ha creato molti disagi alle famiglie meno abbienti.

The Community of Hope - The Ministry... (Continues)
A revolving wheel of metal chairs
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 11:43
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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Dollar, Dollar

Dollar, Dollar
2016
The Hope Six Demolition Project


In The Hope Six Demolition Project PJ Harvey si spinge oltre, rispetto al precedente album Let England Shake: non era soltanto l’Inghilterra a tremare, non era soltanto la battaglia di Gallipoli a seminare morti sulla Battleship Hill, era tutto il mondo che si stava sgretolando sotto i nostri occhi. Per questo motivo il nono album in studio della fu Polly nasce e si sviluppa nell’arco di quattro anni e di vari viaggi tra il Kosovo, l’Afghanistan e Washington. Ed è proprio quest’ultima a suggerire il titolo del disco, riferimento al progetto Hope VI tramite il quale il governo degli Stati Uniti ha demolito gli alloggi pubblici dei quartieri più poveri della città per far spazio a nuovi nuclei abitativi e a una nuova assegnazione delle abitazioni, situazione che ha creato molti disagi alle famiglie meno abbienti.

The Community of Hope - The Ministry... (Continues)
The boy stares through the glass
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 11:32
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All Near the Memorials to Vietnam and Lincoln

All Near the Memorials to Vietnam and Lincoln
2016
The Hope Six Demolition Project


In The Hope Six Demolition Project PJ Harvey si spinge oltre, rispetto al precedente album Let England Shake: non era soltanto l’Inghilterra a tremare, non era soltanto la battaglia di Gallipoli a seminare morti sulla Battleship Hill, era tutto il mondo che si stava sgretolando sotto i nostri occhi. Per questo motivo il nono album in studio della fu Polly nasce e si sviluppa nell’arco di quattro anni e di vari viaggi tra il Kosovo, l’Afghanistan e Washington. Ed è proprio quest’ultima a suggerire il titolo del disco, riferimento al progetto Hope VI tramite il quale il governo degli Stati Uniti ha demolito gli alloggi pubblici dei quartieri più poveri della città per far spazio a nuovi nuclei abitativi e a una nuova assegnazione delle abitazioni, situazione che ha creato molti disagi alle famiglie meno abbienti.

The Community of Hope - The Ministry... (Continues)
All near the memorials to Vietnam and Lincoln
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 11:29
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Chain of Keys

Chain of Keys
2016
The Hope Six Demolition Project


In The Hope Six Demolition Project PJ Harvey si spinge oltre, rispetto al precedente album Let England Shake: non era soltanto l’Inghilterra a tremare, non era soltanto la battaglia di Gallipoli a seminare morti sulla Battleship Hill, era tutto il mondo che si stava sgretolando sotto i nostri occhi. Per questo motivo il nono album in studio della fu Polly nasce e si sviluppa nell’arco di quattro anni e di vari viaggi tra il Kosovo, l’Afghanistan e Washington. Ed è proprio quest’ultima a suggerire il titolo del disco, riferimento al progetto Hope VI tramite il quale il governo degli Stati Uniti ha demolito gli alloggi pubblici dei quartieri più poveri della città per far spazio a nuovi nuclei abitativi e a una nuova assegnazione delle abitazioni, situazione che ha creato molti disagi alle famiglie meno abbienti.

The Community of Hope - The Ministry... (Continues)
Fifteen keys hang on
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 09:49
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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A Line in the Sand

A Line in the Sand
2016
The Hope Six Demolition Project


In The Hope Six Demolition Project PJ Harvey si spinge oltre, rispetto al precedente album Let England Shake: non era soltanto l’Inghilterra a tremare, non era soltanto la battaglia di Gallipoli a seminare morti sulla Battleship Hill, era tutto il mondo che si stava sgretolando sotto i nostri occhi. Per questo motivo il nono album in studio della fu Polly nasce e si sviluppa nell’arco di quattro anni e di vari viaggi tra il Kosovo, l’Afghanistan e Washington. Ed è proprio quest’ultima a suggerire il titolo del disco, riferimento al progetto Hope VI tramite il quale il governo degli Stati Uniti ha demolito gli alloggi pubblici dei quartieri più poveri della città per far spazio a nuovi nuclei abitativi e a una nuova assegnazione delle abitazioni, situazione che ha creato molti disagi alle famiglie meno abbienti.

The Community of Hope - The Ministry... (Continues)
How to stop the murdering?
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 09:42
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The Ministry of Defence

The Ministry of Defence
2016
The Hope Six Demolition Project


In The Hope Six Demolition Project PJ Harvey si spinge oltre, rispetto al precedente album Let England Shake: non era soltanto l’Inghilterra a tremare, non era soltanto la battaglia di Gallipoli a seminare morti sulla Battleship Hill, era tutto il mondo che si stava sgretolando sotto i nostri occhi. Per questo motivo il nono album in studio della fu Polly nasce e si sviluppa nell’arco di quattro anni e di vari viaggi tra il Kosovo, l’Afghanistan e Washington. Ed è proprio quest’ultima a suggerire il titolo del disco, riferimento al progetto Hope VI tramite il quale il governo degli Stati Uniti ha demolito gli alloggi pubblici dei quartieri più poveri della città per far spazio a nuovi nuclei abitativi e a una nuova assegnazione delle abitazioni, situazione che ha creato molti disagi alle famiglie meno abbienti.

The Community of Hope - The Ministry... (Continues)
This is the Ministry Of Defence
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 09:34
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The Community of Hope

The Community of Hope
2016
The Hope Six Demolition Project


In The Hope Six Demolition Project PJ Harvey si spinge oltre, rispetto al precedente album Let England Shake: non era soltanto l’Inghilterra a tremare, non era soltanto la battaglia di Gallipoli a seminare morti sulla Battleship Hill, era tutto il mondo che si stava sgretolando sotto i nostri occhi. Per questo motivo il nono album in studio della fu Polly nasce e si sviluppa nell’arco di quattro anni e di vari viaggi tra il Kosovo, l’Afghanistan e Washington. Ed è proprio quest’ultima a suggerire il titolo del disco, riferimento al progetto Hope VI tramite il quale il governo degli Stati Uniti ha demolito gli alloggi pubblici dei quartieri più poveri della città per far spazio a nuovi nuclei abitativi e a una nuova assegnazione delle abitazioni, situazione che ha creato molti disagi alle famiglie meno abbienti.

The Community of Hope - The Ministry... (Continues)
They took one of the old notorious housing projects, and they leveled it and rebuilt it as "Mixed Income Housing". It's called "Hope Six," and it's supposed to... sort of rejuvenate everything. It certainly looks a lot better(*)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 09:31
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Holy Irons

Holy Irons
2016
The narrow

Canzone ambientata nella guerra di Secessione (Piccoli soldati grigi e blu)
Brother on brother
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 09:12
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Cry Cry

Cry Cry
2016
The narrow


Il sentiero delle Lacrime fu una deportazione forzata dei nativi americani dalle loro terre d'origine fino al territorio indiano (oggi Oklahoma), negli Stati Uniti occidentali, avvenuto perlopiù a marce forzate.

Molti nativi americani soffrirono di freddo, malattie e fame durante i loro trasferimenti, e molti morirono, compresi, per esempio, 60.000 dei 130.000 Cherokee trasferiti.[2] Migliaia di afro-americani sia liberi che schiavi (come schiavi che accompagnavano i loro padroni nativi americani e come ex-schiavi fuggiti che erano assistiti da, assimilati da, o sposati a membri delle tribù) accompagnarono le nazioni trasferite lungo il "Sentiero delle lacrime".

Nel 1830, i Cherokee, Chickasaw, Choctaw, Creek e Seminole (a volte ci si riferisce loro come le Cinque Tribù Civilizzate) vivevano come nazioni autonome in quello che sarebbe stato chiamato profondo sud degli... (Continues)
In the winter when the streams are frozen
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 09:07
Song Itineraries: Native American Genocide
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قتلوا جميع الناس

[2011]

Testo e musica di Ibrahim Nasrallah
Voci: Kamal Khalil; coro Baladna
قتلوا جميعَ الناسْ
(Continues)
Contributed by adriana 2016/4/16 - 08:52
Song Itineraries: Vittorio Arrigoni
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Un giorno si paga (Occhiali da sole)

Un giorno si paga (Occhiali da sole)
Nel 1967 partecipano al Cantagiro 1967 con Occhiali da sole una canzone originale scritta da Luciano Beretta su musica di Flavio Carraresi. in realtà il primo testo di Occhiali da sole, scritto da Ombretta Lalli ed intitolato Un giorno si paga, è molto più di protesta, e probabilmente per questo motivo la casa discografica decide di sostituirlo con quello di Beretta. La versione originale della canzone verrà pubblicata solo nel 1996.

discografia
ma che cosa hai visto amico mio?
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini 2016/4/16 - 03:32
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L'autobus

L'autobus
[1980]

Album : A muso duro
Siam tutti qui sull’autobus seduti ed assonnati
(Continues)
Contributed by Luca 'The River' 2016/4/16 - 03:27
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Cartolina dal Fronte

Cartolina dal Fronte
Testo e musica Nico Bonato
Cara mamma caro papà
(Continues)
Contributed by Nico Bonato 2016/4/14 - 19:26
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The Tower

The Tower
Album: O.G. Original Gangster (1991)
I'm rollin' up on an old grey bus
(Continues)
2016/4/14 - 02:54
Song Itineraries: From World Jails
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When Can I Marry

When Can I Marry
When can I marry?
(Continues)
Contributed by Tony Smith 2016/4/13 - 23:56
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Totentanz 1916

Totentanz 1916
Totentanz 1916
Lied – Hugo Ball – 1916
Nach der Melodie "So leben wir"
Interpretata da Emmy Hennings (nata Emma Maria Cordsen, 1885-1948), moglie di Hugo Ball, nel 1917 a Zurigo al Cabaret Voltaire, il locale notturno che la coppia aveva fondato l'anno precedente insieme ad un manipolo di anarchici e dadaisti.
So sterben wir, so sterben wir.
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/4/13 - 23:12
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Tintura di Shrapnel

Tintura di Shrapnel
[2016]
Album: Schegge di shrapnel
Testo di Daniele Bernardi, musica di Wu Ming Contingent

“Tintura di shrapnel” è il nome che Daniele Bernardi – soldato trentino dell’esercito asburgico – diede a un intruglio di sua invenzione, misto di acquavite e foglie di ranuncolo. La pozione, spalmata sulla pelle con un batuffolo d’ovatta, provocava piaghe e vesciche simili a un’ustione da scheggia di granata. Grazie a questo rimedio, Bernardi riuscì a scampare la partenza per il fronte, nella primavera 1915, e venne ricoverato all’ospedale militare di Linz. Qui perfezionò il suo farmaco contro la guerra e si mise a distribuirlo ai commilitoni. Scrisse anche otto quaderni fitti di appunti e “insegnò il ranuncolo” ai coscritti di ogni angolo dell’Impero. Quando poteva uscire dall’ospedale, oltre a raccogliere piante e radici, girava per i caffè della città, raccontando della scheggia di shrapnel che... (Continues)
Giorni fa è stato qui quel mio amico, il quale mi disse che ce una polvere che si chiama presana, la quale viene adoperata per fare il formaggio e la medesima fa anche venire la diarea come se fosse d’aver il colera pero prendendone un poco non fa male , questa servirebbe molto per darli ai dottori un sospetto di colera ed esser tratenuto nelli spetali. Questa polvere potresti trovarla presso uno che ha una malga.
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2016/4/13 - 11:44
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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La guerra de las galaxias

La guerra de las galaxias
[1986]
Parole e musica di Santiago Feliú (1962-2014), cantautore cubano prematuramente scomparso
Nell’album registrato dal vivo a Buenos Aires, 10 maggio 1986, intitolato “Trovadores”
Testo trovato su Cancioneros.com
Ahora resulta que la guerra
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/11 - 13:38
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La gran guerra

La gran guerra
[1959?]
Versi di Armando Tejada Gómez, incisi da lui stesso in un disco recitativo intitolato “Poeta de la legua”, 1959. Ignoro se appartengano a qualche raccolta precedente. Sicuramente in una successiva, “Tonadas para usar” del 1968.
Musica di Víctor Heredia, che inserì anche alcune variazioni testuali (il ritornello e l’ultima strofa), nel suo album del 1971 intitolato “De donde soy”.


Al parecer Abel
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/11 - 13:14
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The Colonial Wing

The Colonial Wing
[1985]
Scritta da Robert Buck e Natalie Merchant
Nell’album “The Wishing Chair”

Breve storia del Colonialismo, come anche nella successiva Hateful Hate...
Here is the storehouse of Her Majesty
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/9 - 21:57
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The Marvelettes: Please Mr. Postman

The Marvelettes: Please Mr. Postman
[1961]
Scritta da William Garrett e Georgia Dobbins.
Arrangiata da Freddie Gorman, Brian Holland e Robert Bateman della Tamla Records (poi Motown)
Gli autori originari di questa hit, poi coverizzata addirittura dai Beatles, non divennero mai famosi: Georgia Dobbins abbandonò il gruppo appena prima che “Please Mr. Postman” fosse pubblicata; di William Garrett, che era un suo amico, si persero subito le tracce.

1961. Dwight Eisenhower aveva appena lasciato la Casa Bianca avvisando il proprio successore, John F. Kennedy, dello strapotere che il “complesso militare-industriale” stava assumendo negli USA, minacciando la democrazia. Il monito cadde nel vuoto: la Guerra Fredda giunse al calor bianco (il muro di Berlino, la crisi dei missili, la figuraccia americana alla Baia dei Porci,...) ed il mondo intravide per un attimo la sua autodistruzione... Contemporaneamente, il bel presidente tanto... (Continues)
Wait
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/9 - 16:52
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Panama

Panama
[2016]

Sull'aria di Ramaya di Afric Simone
C’hai il grano a Panama…
(Continues)
Contributed by adriana 2016/4/9 - 10:26
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Hyper Cacher

Hyper Cacher
[2016]

Album: Toujours Debout

« J’ai eu envie d’écrire un hommage aux victimes juives de l’Hyper Cacher, à cette communauté, à ces gens si sévèrement touchés. C’est de la compassion, de l’amour, des mots chers à mon cœur de protestant, chrétien, mais non croyant. »
(Renaud)
C'était un p'tit endroit pépère
(Continues)
Contributed by adriana 2016/4/9 - 10:18
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Vasco Rossi: Sally

Vasco Rossi: Sally
[1996]
"Sally" è un brano scritto da Vasco Rossi (testo e musica), arrangiato da Celso Valli e cantato da Vasco Rossi, pubblicato come cd singolo. Contenuto nell'album "Nessun pericolo... per te" pubblicato nel 1996.

Nel 2002 è stata inclusa nella raccolta Tracks di Vasco Rossi, e nel 2009 nella raccolta "Tracks 2 - Inediti & rarità" nella versione live del "Live Europe Indoor '09".

Nel 1999 Fiorella Mannoia ne ha realizzato una cover, estratta come singolo, contenuta nell'album "Certe piccole voci" di Fiorella Mannoia del 1999. Vi è anche la versione duetto con Vasco Rossi.

Nel 2011 viene inserita nella compilation "Radio Italia - Mi piace".(Wiki Italia)

Per tutte le donne speciali, ma sopratutto per Stefania di Roma :)
Sally cammina per la strada senza nemmeno
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/4/8 - 18:57
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1492

1492
2016
1939
In 1492 Colombo crossed the Ocean
(Continues)
Contributed by adriana 2016/4/8 - 16:43
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Owensboro

Owensboro
Versi di autore anonimo, nati probabilmente nell’800 in qualche “cotton mill” di quella cittadina del Kentucky
Musica tradizionale arrangiata da Natalie Merchant
Nel suo album intitolato “The House Carpenter's Daughter” pubblicato nel 2003
Well, I lived in a town
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/8 - 15:32
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J'ai embrassé un flic

J'ai embrassé un flic
[2016]

Album: Toujours Debout
Parole di Renaud
Musica di Michaël Ohayon

Si indovina il suo sguardo cupo, perduto, confuso dietro gli occhiali che filtrano un dolce sole invernale. Ha i capelli bianchi e una barba grigia di tre giorni. Sul piumino spesso di cuoio marrone porta un adesivo nero con scritto "Je suis Charlie", tre parole brandite come una bandiera, un segno di riconoscimento tra tutte le persone riunite a qualche passo da place de la République. Quell'11 gennaio 2015, Renaud è a Parigi. Ha lasciato la sua casa nel Luberon, in Provenza, per venire a manifestare. Gli manca la forza per camminare per ore. Solo qualche centianaia di metri per rendere omaggio alle vittime degli attacchi terroristi islamisti di quella terribile settimana che la Francia ha appena vissuto. In totale diciassette persone. Tre poliziotti, quattro clienti del negozio Hyper Cacher di Vincennes, un agente... (Continues)
Nous étions des millions
(Continues)
Contributed by adriana 2016/4/8 - 15:17
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Indian Names

Indian Names
[1834]
Versi di Lydia Huntley Sigourney (1791-1865), poetessa americana
Nella raccolta “Poems” publicata nel 1834
Musica di Natalie Merchant (1963-), cantautrice statunitense, voce del 10,000 Maniacs fino al 1992, quando poi intraprese una propria, altrettanto proficua, carriera solista.
Nel doppio album intitolato “Leave Your Sleep” (2008-09), i cui testi sono costituiti da poesie di autori dell’800 e 900 dedicate all’infanzia.

La memoria dei nativi nord-americani, sconfitti e quasi annientati da una società solo più ingorda e crudele – la nostra - non potrà mai essere cancellata perché risiede ancora nei nomi stessi di tutto ciò che ci circonda…

Le ultime due strofe sono indicate tra parentesi perché non incluse dalla Merchant nella sua versione.
Ye say they all have passed away,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/8 - 14:53
Song Itineraries: Native American Genocide
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Panama

Panama
[1981]
Album: Panama e dintorni

Testo e musica di Ivano Fossati
Di andare ai cocktails con la pistola
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2016/4/8 - 14:16
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It’s a-Coming

It’s a-Coming
[2014]
Parole e musica di Natalie Merchant (1963-), cantautrice statunitense, voce del 10,000 Maniacs fino al 1992, quando poi intraprese una propria, altrettanto proficua, carriera solista.
Nell’album intitolato semplicemente a se stessa.
It’s a-coming.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/8 - 14:01
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The End

The End
[2014]
Parole e musica di Natalie Merchant (1963-), cantautrice statunitense, voce del 10,000 Maniacs fino al 1992, quando poi intraprese una propria, altrettanto proficua, carriera solista.
Nell’album intitolato semplicemente a se stessa.

Una bella canzone, piena di dolore ma anche di speranza. Ed un’esplicita accusa contro i danni incalcolabili provocati dalle grandi religioni monoteiste.
That’ll be the end of the road,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/8 - 13:55
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Non finisce qui

Non finisce qui
Dopo la seppure brevissima spiegazione su perché e come l'amianto sia nocivo mi permetto di suggerire a Marino che potrebbe cambiare i versi:
prima ti avvelena il sangue
poi diventa cancro

con
prima ti avvelena i bronchi
poi diventa cancro

Ancora non è scientificamente corretto, ma "i polmoni" o "le pleure" sono cacofonici e dismetrici per poter andare bene, ma rende più l'idea che l'avvelenamento da amianto avvenga tramite il respiro, e spiega perché di amianto siano morti non solo gli operai, ma anche i loro familiari e chi abitava in prossimità delle fabbriche di amianto
dq82 2016/4/7 - 15:39




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