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Before 2016-4-28

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Quando il fratello mio, partigiano

Anonymous
Quando il fratello mio, partigiano
[1944-45]
Testo trovato nel “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015.

La canzone venne intesa dal padre “canterino”, lui bambino, da Umberto Incerti Ugolotti, nativo di Pantano di Carpineti (RE), classe 1946. La registrazione data all’11 aprile 2015 ed è stata colta a lato dello stage formativo canoro promosso presso il Teatro Artigiano di Massenzatico (Reggio Emilia, la prima Casa del Popolo in Italia) dal Coro Selvatico di via Bligny assieme alle Cence Allegre. Il riferimento alle “montagne modenesi”, nel testo, può intendersi come un richiamo all’esperienza della Repubblica di Montefiorino (tra Modena e Reggio, territorio liberato che resistette dal 17 giugno al 1º agosto 1944, ndr), ove nell’estate 1944 confluirono in migliaia, in grande parte completamente disarmati. Il titolo della canzone, non avendola al momento reperita in alcun canzoniere partigiano, è tratto dalla strofa di apertura
(Nota da “La Piva del Carner” citata)
Quando il fratello mio, partigiano
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 21:28
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La canzone dei Garibaldini Reggiani

La canzone dei Garibaldini Reggiani
[1944]
Parole di Didimo Ferrari (1912-1959), antifascista, dirigente comunista, partigiano.
Su di una melodia popolare sovietica.
Testo trovato nel “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015.

... e così provo a restituire dignità al Partigiano Reggiano vituperato da Zucchero nella sua - a mio avviso - orrenda canzone...

Durante il regime fascista Didimo Ferrari si fece 10 anni tra galera e confino, poi nel 1944 entrò nella Resistenza col nome di battaglia di “Eros”e fu nominato commissario di guerra delle formazioni partigiane reggiane. Nel dopoguerra divenne presidente dell’ANPI di Reggio Emilia e nel 1950 fu accusato dell’omicidio, avvenuto subito dopo la Liberazione, dell’ingegnere Arnaldo Vischi, già direttore delle Officine Meccaniche Reggiane. Didimo Ferrari trascorse 5 anni in latitanza, fino all’aministia. Morì prematuramente... (Continues)
Ben per vent’anni il fascismo ha sfruttato
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 21:03
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El enemigo brutal

El enemigo brutal
[1891]
Versi di José Julián Martí Pérez (1853-1895), poeta, scrittore, giornalista, fondatore del Partido Revolucionario Cubano e protagonista della guerra d’indipendenza contro gli spagnoli, nel corso della quale venne ucciso.
Nella raccolta del 1891 intitolata “Versos sencillos”, quella che si apre con i versi che alcuni decenni dopo divennero la base della famosissima e bellissima Guantanamera
Musica di Pablo Milanés, nel suo album “Versos de José Martí” del 1974.
El enemigo brutal
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 18:03
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Banquete de tiranos

Banquete de tiranos
Versi di José Julián Martí Pérez (1853-1895), poeta, scrittore, giornalista, fondatore del Partido Revolucionario Cubano e protagonista della guerra d’indipendenza contro gli spagnoli, nel corso della quale venne ucciso.
Nella raccolta di poesie scritte tra il 1878 ed il 1882, intitolata “Versos libres”.
Musica di Pablo Milanés, nel suo album “Versos de José Martí” del 1974.
Hay una raza vil de hombres tenaces
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 17:53

El rayo surca, sangriento

El rayo surca, sangriento
[1891]
Versi di José Julián Martí Pérez (1853-1895), poeta, scrittore, giornalista, fondatore del Partido Revolucionario Cubano e protagonista della guerra d’indipendenza contro gli spagnoli, nel corso della quale venne ucciso.
Nella raccolta del 1891 intitolata “Versos sencillos”, quella che si apre con i versi che alcuni decenni dopo divennero la base della famosissima e bellissima Guantanamera
Musica di Pablo Milanés, una canzone che doveva essere inclusa nel suo album “Versos de José Martí” del 1974 ma che venne pubblicata solo come singolo.
El rayo surca, sangriento,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 17:42
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Times a-Getting Hard

Times a-Getting Hard
[1955]
Scritta da Lee Hays (1914-1981) a partire da una canzone popolare americana il cui ritornello (“Take my true love by the hand
...”) è riportato da Carl Sandburg nella sua raccolta “The American Songbag”, pubblicata nel 1927.
In vari dischi di Pete Seeger, a cominciare da “Pete Seeger at the Village Gate with Memphis Slim and Willie Dixon” pubblicato dalla Folkways Records nel 1959.
In seguito molte versioni del brano furono offerte da altri artisti, come Lonnie Donegan e The Limeliters.
Times are getting hard, boys
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 16:24

U’ suldat’

Anonymous
U’ suldat’
Testo tratto da “Calitri. Canti popolari” (1983), a cura di A. Raffaele Salvante, un’opera piuttosto corposa, con tanto di traduzioni in italiano e completa di note interpretative, basata in gran parte sulle precedenti ricerche del Prof. Vito Acocella (1883-1968), sacerdote, insegnante e storico, studioso delle tradizioni popolari irpine.

“Molti di questi canti, almeno i più antichi, sono nati da una cultura di sudditanza, di soprusi, in un quadro di rapporti sociali feudali o semifeudali, di una popolazione irretita dal timore reverenziale verso la classe dominante, prostrata dalla prepotenza signorile, avvilita dalla povertà, dal dolore, dalla sofferenza, e schiacciata da ogni sorta di balzelli.” (A. Raffaele Salvante nell’introduzione alla raccolta da lui curata)

Si tratta qui di un coacervo di strofe contro la coscrizione militare e la naja, tutte infiorettate da maledizioni dirette... (Continues)
N’ pozza maj fa juorn’
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 14:12

Eia f’rnuta la schiavitù

Anonymous
Eia f’rnuta la schiavitù
Testo tratto da “Calitri. Canti popolari” (1983), a cura di A. Raffaele Salvante, un’opera piuttosto corposa, con tanto di traduzioni in italiano e completa di note interpretative, basata in gran parte sulle precedenti ricerche del Prof. Vito Acocella (1883-1968), sacerdote, insegnante e storico, studioso delle tradizioni popolari irpine.

“Molti di questi canti, almeno i più antichi, sono nati da una cultura di sudditanza, di soprusi, in un quadro di rapporti sociali feudali o semifeudali, di una popolazione irretita dal timore reverenziale verso la classe dominante, prostrata dalla prepotenza signorile, avvilita dalla povertà, dal dolore, dalla sofferenza, e schiacciata da ogni sorta di balzelli.” (A. Raffaele Salvante nell’introduzione alla raccolta da lui curata)

Si tratta qui di un coacervo di strofe di protesta risalenti ad epoche diverse, come dimostrano i riferimenti a Zampaglione,... (Continues)
E forza uagliù,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 12:28
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Εργατική συμφωνία

Εργατική συμφωνία
Ergatikí symfonía
[1976]
Στίχοι: Γιώργος Σκούρτης
(με αφορμή το θεατρικό έργο "H απεργία")
Μουσική: Δήμος Μούτσης
Ερμηνεία: 'Αλκηστις Πρωτοψάλτη, Χαράλαμπος Γαργανουράκης, Δήμος Μούτσης, Χορωδία
Columbia 70804

Testi: Giorgos Skourtis
(per l'opera teatrale "Η απεργία" [Lo sciopero]
Musica: Dimos Moutsis
Interpreti: Alkistis Protopsalti, Haralambos Garganourakis, Dimos Moutsis, Coro
Columbia 70804


Η ΕΡΓΑΤΙΚΗ ΣΥΜΦΩΝΙΑ ΤΟΥ ΔΗΜΟΥ ΜΟΥΤΣΗ

Τα πρώτα χρόνια της μεταπολίτευσης βρίσκουν τον Δήμο Μούτση να προσπαθεί να διαφοροποιήσει το συνθετικό του προφίλ που είχε διαμορφωθεί και καθιερωθεί από το δεύτερο μισό της δεκαετίας του ’60 κι ως τις αρχές εκείνης του ’70. Έτσι, από τα «ελαφρολαϊκά» και «κανταδόρικα» τραγούδια των προηγούμενων ετών, περνάει σε νέες αναζητήσεις κι επιχειρεί μια «ηλεκτρονική» προσέγγιση των μουσικών του πονημάτων. Έτσι, αυτό που εν σπέρματι διακρίνουμε στον «Άγιο... (Continues)

(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/4/26 - 23:45
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Como los peces

Como los peces
(1995)

La fine dell'Unione Sovietica rappresentò per Cuba una vera propria catastrofe. L'economia dell'isola, limitata dall'embargo imposto dagli Stati Uniti, dipendeva quasi esclusivamente dall'esportazione dello zucchero nel paese alleato comunista. Se negli anni '80 la Rivoluzione era riuscita a garantire un livello di relativo benessere al popolo cubano (ancora oggi ho sentito parlare degli anni '80 come di un "paradiso terrestre" in cui non mancava niente e la gente era più solidale e unita) gli anni '90 sprofondarono la popolazione dell'isola in un inferno. Il governo socialista, trovatosi completamente isolato internazionalmente e impreparato a gestire un'economia completamente paralizzata (zero esportazioni e zero importazioni), inaugurò una nuova politica chiamata eufemisticamente "periodo especial", segnato dallo slogan "Cuba contra todos". Come in guerra.

Il prezzo della monocultura,... (Continues)
Las iglesias hablan de la salvación
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2016/4/26 - 22:32
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Mediterraneo coast to coast

Mediterraneo coast to coast
[2016]

Album : Il lato ruvido
Fratello, giù il coltello!
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/4/26 - 11:51
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Παναγιά μου, παναγιά μου

Παναγιά μου, παναγιά μου
Panagiá mou, panagiá mou
[1976]
Στίχοι: Μιχάλης Φωτιάδης
Μουσική: Μαρίζα Κωχ
Testo: Mihalis Fotiadis
Musica: Mariza Koch

Παναγιά μου, παναγιά μου (“Madonna mia, Madonna mia”) è la canzone che rappresentò la Grecia all'Eurofestival della Canzone del 1976, che si svolse all'Aia nei Paesi Bassi. La canzone era stata composta personalmente da Mariza Koch su versi di Mihalis Fotiadis; l'orchestra era diretta da Mihalis Rozakis. Fu la seconda canzone greca ad essere presentata all'Eurofestival, istituito nel 1974; la Grecia non aveva preso parte alla seconda edizione, quella del 1975, come protesta per la presenza della Turchia e per l'invasione turca di Cipro del luglio 1974 in seguito al tentativo di annessione dell'isola alla Grecia risoltosi in un disastro e nell'occupazione (tuttora perdurante) della parte settentrionale di Cipro (la “Repubblica Turca di Cipro del Nord” riconosciuta... (Continues)
Κάμπος γεμάτος πορτοκάλια, όι όι, μάνα μου!
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/4/26 - 10:41
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Indian Man

Indian Man
Indian man
(Continues)
2016/4/26 - 03:24
Song Itineraries: Native American Genocide
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Gde si

Gde si
[1993]
Scritta da Momčilo “Bajaga” Bajagić
Written by Momčilo “Bajaga” Bajagić
Album: Muzika na struju

L'anno di pubblicazione dell'album Muzika na struju (“Musica elettrica”) del gruppo Bajaga i Instruktori (formato da Momčilo “Bajaga” Bajagić, già membro dei famosissimi Riblja Čorba) è il 1993; e quando si dice “1993” in Serbia e in tutta la ex Jugoslavia, si può bene immaginare quale possa essere stato il leitmotiv dell'album. Contiene infatti almeno tre canzoni chiaramente contro la guerra, Golubica, Ovo je Balkan e questa Gde si. Ma dove sarà "Dio"? Dall'altra parte del fiume, ovvero "a centinaia di chilometri lontano", Dio se n'è andato. Paure, terrori, grida nella notte. Persone, luoghi e cose amate che bruciano, sempre nella notte; la notte dei giorni bui uno dietro l'altro, senza interruzione. Niente e nessuno sarà più lo stesso, soprattutto dentro in testa; una precisa sensazione... (Continues)
Stotine kilometara daleko od mene
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/4/25 - 21:47
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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Ovo je Balkan

Ovo je Balkan
[1993]
Scritta da Momčilo “Bajaga” Bajagić
Written by Momčilo “Bajaga” Bajagić
Album: Muzika na struju

L'anno di pubblicazione dell'album Muzika na struju (“Musica elettrica”) del gruppo Bajaga i Instruktori (formato da Momčilo “Bajaga” Bajagić, già membro dei famosissimi Riblja Čorba) è il 1993; e quando si dice “1993” in Serbia e in tutta la ex Jugoslavia, si può bene immaginare quale possa essere stato il leitmotiv dell'album. Contiene infatti almeno tre canzoni chiaramente contro la guerra, Golubica, Gde si e questa Ovo je Balkan che, in pochi versi, tenta di dire che cosa sono i Balcani (che in serbo è un “Balcano” solo, dato che il nome è al singolare). Una “terra di sogno” o “di sonno”, sfruttando il doppio senso del termine serbo san. Terra meravigliosa e incomprensibile al mondo intero, dove ogni cinquant'anni scoppia la guerra. Terra dove ognuno può essere nemico e fratello; e, aggiungiamo noialtri, non di rado nemico e fratello al tempo stesso. Terra dove il bene e il male sembrano inestricabili. [RV]
Ovo je ovde Balkan,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/4/25 - 20:30
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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Fayette County

Fayette County
[1960-61]
Parole e musica di Agnes “Sis” Cunningham, cantautrice e fondatrice nel 1962 - insieme al marito Gordon Friesen - del Broadside Magazine.
Interpretata da Pete Seeger in molti suoi dischi, a partire da “Gazette, Vol. 2” del 1961
L’autrice ne incise una sua versione nel disco “Broadside Ballads, Vol. 9: Sundown” pubblicato nel 1976 dalla Folkways Records.



“Fayette County in Tennessee in the winter of 1960-61 was where the Black people made their first modern militant stand for the right to register and vote. It was the beginning of a long and bitter struggle which now finds millions of Blacks enrolled and voting in the once all-white Southern polls.” (dalle note presenti in “Broadside Ballads, Vol. 9: Sundown”)

Fayette County fu soprannominata “Tent City” perchè quando i neri, molti dei quali sharecroppers (braccianti), cominciarono a lottare per ottenere il diritto di voto,... (Continues)
In the County called Fayette in the State of Tennessee
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/25 - 18:23
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Dark and Bloody Ground

Dark and Bloody Ground
1995
American Babylon

DARK AND BLOODY GROUND is a song written by Joe Grushecky and Bruce Springsteen in mid-1994, with Springsteen providing most of the music and Grushecky most of the lyrics. The song is "about the fighting for the land in Kentucky," as Grushecky described it. It was released on Joe Grushecky & The Houserockers' 1995 album American Babylon. Bruce Springsteen produced all the album except the title track, and he participated in the recording of most of the songs. He plays guitars and shares harmony vocals on DARK AND BLOODY GROUND.

The above lyrics are for Joe Grushecky & The Houserockers' album version of TALKING TO THE KING as released in 1995.

In late October and early November 1993, Bruce Springsteen (with Toby Scott recording and Bob Clearmountain mixing) produced a recording session for Joe Grushecky at Thrill Hill Recording (Springsteen's home studio)... (Continues)
This land was ours far as the eye could see
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/25 - 12:37
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They Killed Him in the Street

They Killed Him in the Street
THEY KILLED HIM IN THE STREET is an unreleased Bruce Springsteen song. Springsteen used some lyrics from his live adaptation of Creedence Clearwater Revival's Run Through The Jungle in THEY KILLED HIM IN THE STREET. See the live 29 Apr 1981 version of RUN THROUGH THE JUNGLE for more details. THEY KILLED HIM IN THE STREET would evolve into the unreleased Bells of San Salvador which Springsteen rehearsed with the band in April 1982.

The above lyrics are for an acoustic home demo take of THEY KILLED HIM IN THE STREET that was recorded, according to Brucebase, at Thrill Hill Recording (Springsteen's home studio) in Colts Neck, NJ, sometime between mid-September 1981 and May 1982. This version is an incomplete practice take with mostly bluffed or unintelligible lyrics.

Another home demo version of THEY KILLED HIM IN THE STREET is also in circulation, but it's merely a harmonies take. See the... (Continues)
Broom, boom broom ba, boom, ka boom broom ka,
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/25 - 12:08
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Bells of San Salvador

Bells of San Salvador
Transcribed and researched by SpringsteenLyrics.com

BELLS OF SAN SALVADOR is an unreleased Bruce Springsteen song. Springsteen used some lyrics from his live adaptation of Creedence Clearwater Revival's Run Through The Jungle in BELLS OF SAN SALVADOR. See the live 29 Apr 1981 version of Run Through The Jungle for more details. The home demo Bells of San Salvador evolved into BELLS OF SAN SALVADOR.

The above partial lyrics are for a band rehearsal take of BELLS OF SAN SALVADOR that was recorded, according to Brucebase, in Colts Neck, NJ, sometime in April 1982. This band rehearsal take of BELLS OF SAN SALVADOR is in the hands of private collectors and is yet to circulate widely. Note that "Bells Of San Salvador" may not be correct title for this song.

According to Brucebase: "['Bells Of San Salvador' is a] sinister and oppressive song about a 1979 massacre that took place on the steps of... (Continues)
Well they took him from his house
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/25 - 12:00
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MLF Lullaby

MLF Lullaby
A considerable amount of commotion was stirred up during the past year over the prospect of a multilateral force, known to the headline writers as MLF. Much of this discussion took place during Baseball season so the chronicle may not have covered it but it did get a certain amount of publicity, and the basic idea was that a bunch of us nations, the good guys, would get together on a joint nuclear deterrent force including our current friends, like France, and our traditional friends, like Germany. here's a song about that called the MLF Lullaby.
(Continues)
2016/4/25 - 11:23
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Giovanna mia (Stoppa e Vanna)

Anonymous

Da L'italia in Brasile

La cittadina di Santa Sofia è situata nel cuore della Romagna (Provincia di Forlì-Cesena). Come molti altri centri italiani, durante la Seconda Guerra Mondiale ha sofferto il passaggio della guerra e diede un grande contributo umano al movimento dei volontari partigiani che combattevano sui monti e morivano per la libertà. Uno di queti partigiani fu appunto mio zio (allora 24enne) Guido Buscarini, detto Stoppa, che morì in battaglia il giorno 5 febbraio 1944 durante l'assalto alla Caserma di Premilcuore. Egli fu il primo caduto della Brigata Garibaldi e la sua morte sollevò un'ondata di emozione tanto grande tra gli abitanti di Santa Sofia, che il poeta locale Bruno Versari, allora appena diciottenne, compose questa canzone in sua memoria. Ho sempre ritenuto che egli fosse il compositore sia della musica che dei versi, ma in realtà soltanto oggi, dopo ben 66 anni,... (Continues)
Santa Sofia, paese degli amori,
(Continues)
Contributed by adriana & dq82 2016/4/23 - 14:37
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O Partigiani d’Italia siamo andati sui monti piu’ alti

Anonymous
O partigian d’Italia in alto i cuori
(Continues)
Contributed by adriana & dq82 2016/4/23 - 14:22
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Berkin'e bak

Berkin'e bak
2016
Soundcity
Voce: Yasmine Sannino
Organetto: Riccardo Tesi




Il canto di una donna a Istanbul il 28 aprile 2013. "Ci sarà del caos il 1° di maggio" dice un americano che passa... Così è stato. A Gezi Park dopo gli scontri con la polizia morirà un ragazzo di 14 anni, Berkin Elvan. La melodia è ispirata a un tema tradizionale armeno. Il brano è cantato in sabir (o "lingua franca") e in turco. Berkin'e bak significa “Guarda Berkin” [in turco].
Berkin'e bak
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/23 - 12:41
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Lampedusa andata

Lampedusa andata
2016
Soundcity

“Sono partito dalle registrazioni che in questi anni ho fatto in giro nelle tante città di frontiera del Mediterraneo: Tangeri, Istanbul, Lisbona, Lampedusa, Sarajevo, Ventotene, Jaffa... Suoni, rumori, radio, voci, spazi sonori, cantanti di strada che mi hanno ispirato melodie, testi, ritmi. Come sempre nelle mie composizioni uso il Sabir, la lingua del mare, insieme al turco, all'arabo, al francese, allo spagnolo, al napoletano, allo swahili africano, al rumeno, al macedone per raccontare la ricchezza, le speranze, il dolore che attraversano le “strade” del Mediterraneo.
Infine, essendo cresciuta non è più una Piccola Banda Ikona ma la Banda Ikona, un insieme di splendidi amici e musicisti con i quali condivo questo viaggio in musica”.
Stefano Saletti

Una preghiera sul mare di Lampedusa cantata in Swahili, una lingua dell'Africa Orientale. La speranza di una nuova vita affidata al mare: "Padre nostro che sei nei cieli, amen, sia santificato il tuo nome"
Baba yetu, yetu uliye
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/23 - 12:19
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Streets of Surrender (S.O.S.)

Streets of Surrender (S.O.S.)
2016
Black Cat

music by Zucchero
lyrics by Bono Vox
Alla chitarra Mark Knopfler

Canzone scritta da Bono Vox dopo il massacro del Bataclan e gli altri attacchi terroristici a Parigi del novembre 2015 (gli U2 erano a Parigi dove avrebbero dovuto suonare qualche giorno dopo). Il testo è stato recitato da Bono in un'intervista alla CNN, non verrà però pubblicato dagli U2 ed è stato regalato a Zucchero per il suo nuovo album.
Every man has two cities he needs to be
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/21 - 10:05
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Partigiano Reggiano

Partigiano Reggiano
2016
Black Cat
Black cat
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/21 - 09:55
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The Ballad of Michael Collins

The Ballad of Michael Collins
Michael Collins, conosciuto anche come Mick, grafia in gaelico Míċeál Ó Coileáin (Clonakilty, 16 ottobre 1890 – Béal na Bláth, 22 agosto 1922), è stato un patriota e politico irlandese, una delle figure di spicco della Guerra d'indipendenza del proprio Paese.

Servì come Ministro delle Finanze nella Repubblica d'Irlanda, come membro della delegazione irlandese durante le trattative per il Trattato anglo-irlandese, come presidente del governo provvisorio e come Comandante in capo dell'esercito irlandese. Morì assassinato dalle forze irregolari durante la guerra civile irlandese.

Nel 1919, il già occupato Collins si fece carico di un'altra responsabilità quando Eamon de Valera lo nominò Ministro delle Finanze. Ragionevolmente, nella situazione di guerra brutale in cui stava precipitando l'Irlanda, in cui i ministri rischiavano di essere arrestati o uccisi dal Royal Irish Constabulary, dall'esercito... (Continues)
The curlew stood silent and unseen
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/21 - 09:43
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Ballad of Anne Frank

Ballad of Anne Frank
What did you dream my love, my love, that woke you from your sleep
(Continues)
2016/4/21 - 03:19
Song Itineraries: Extermination camps
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Lontano lontano '44

Lontano lontano '44
R. Carelli - R. Gigli - M. Ramoino
Un bel ricordo di quei giorni (sempre più lontani) tratto dal disco LP Resistenza ieri e oggi



Non ho notizie degli autori del testo e della musica, eseguiti sul disco, penso celebrativo del trentennale della Liberazione, da Mirando Martino e i Cantori Moderni di Alessandroni.

Invio questa pagina per ricordare il 25 Aprile ‘45, la “festa d’aprile”, temo dimenticata da troppi (anche questo sito non mi sembra molto attento da questo punto di vista) quando non infarcita di insulsa retorica. Salvo poi lamentarsi che le cose vanno di male in peggio. Ma, dico io, se ad una pianta si tagliano le radici, questa secca inevitabilmente. Non avrei altro da aggiungere, se non invitarVi a rileggere la “Preghiera del Ribelle” di Teresio Olivelli.
C'e nell'aria,
(Continues)
Contributed by Gianfranco 2016/4/20 - 10:20
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Makes a Long Time Man Feel Bad

Makes a Long Time Man Feel Bad
[1962]
Parole e melodia tradizionali modificate ed arrangiata da Bob Dylan
Una delle canzoni interpretate da Dylan nel gennaio e nel marzo del 1962 durante una trasmissione radio condotta da Cynthia Gooding a New York City, la prima intervista/esibizione radiofonica dopo l’uscita del suo primo album.
Quelle registrazioni furono pubblicate parecchi anni dopo in diverse raccolte, tra cui per prima quella intitolata “Folksinger's Choice” del 1992.

Una canzone di prigionia, il lamento di un negro costretto in una “chain gang”, originariamente raccolta da Alan Lomax nel 1947, presso il Lambert Camp del Mississippi State Penitentiary, meglio conosciuto come Parchman Farm. La versione originale, interpretata da tal Benny Will Richardson (prigioniero n° 22) e coro di detenuti neri, ha un testo significativamente diverso, che però non mi è ancora riuscito di reperire in Rete nella sua completezza.... (Continues)
It makes a long time man feel bad
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/18 - 22:17
Song Itineraries: From World Jails
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Vendredi 13 novembre

[2015]
Vendredi 13 novembre
(Continues)
Contributed by adriana 2016/4/17 - 17:09
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#Nuitdebout

#Nuitdebout
[2016]
Premier 32 Mars de l’Histoire
(Continues)
Contributed by adriana 2016/4/17 - 10:30
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Merci Patron

Merci Patron
[2016]

Le 41 mars, place de la République, 25 personnes ont travaillé et écrit une chanson ABCDaire sur le travail en 3 heures ! L'avenir c'est la co-opération, le partage des connaissances, l'émancipation par l'art ! Tous et toutes à la #NuitDebout !

par Eitan Grossfeld, Basta Faraï, Claire V., Nénette1985, Norah, Daniel, Nailis, Rocezline, Imma, Abi, Matthieu, Jeanne, François, Andrea, Marisia, Julien, Schmitt & Loca Tangata
Assez de Valls-autorité
(Continues)
Contributed by adriana 2016/4/17 - 10:10
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The Wheel

The Wheel
2016
The Hope Six Demolition Project


In The Hope Six Demolition Project PJ Harvey si spinge oltre, rispetto al precedente album Let England Shake: non era soltanto l’Inghilterra a tremare, non era soltanto la battaglia di Gallipoli a seminare morti sulla Battleship Hill, era tutto il mondo che si stava sgretolando sotto i nostri occhi. Per questo motivo il nono album in studio della fu Polly nasce e si sviluppa nell’arco di quattro anni e di vari viaggi tra il Kosovo, l’Afghanistan e Washington. Ed è proprio quest’ultima a suggerire il titolo del disco, riferimento al progetto Hope VI tramite il quale il governo degli Stati Uniti ha demolito gli alloggi pubblici dei quartieri più poveri della città per far spazio a nuovi nuclei abitativi e a una nuova assegnazione delle abitazioni, situazione che ha creato molti disagi alle famiglie meno abbienti.

The Community of Hope - The Ministry... (Continues)
A revolving wheel of metal chairs
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 11:43
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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Dollar, Dollar

Dollar, Dollar
2016
The Hope Six Demolition Project


In The Hope Six Demolition Project PJ Harvey si spinge oltre, rispetto al precedente album Let England Shake: non era soltanto l’Inghilterra a tremare, non era soltanto la battaglia di Gallipoli a seminare morti sulla Battleship Hill, era tutto il mondo che si stava sgretolando sotto i nostri occhi. Per questo motivo il nono album in studio della fu Polly nasce e si sviluppa nell’arco di quattro anni e di vari viaggi tra il Kosovo, l’Afghanistan e Washington. Ed è proprio quest’ultima a suggerire il titolo del disco, riferimento al progetto Hope VI tramite il quale il governo degli Stati Uniti ha demolito gli alloggi pubblici dei quartieri più poveri della città per far spazio a nuovi nuclei abitativi e a una nuova assegnazione delle abitazioni, situazione che ha creato molti disagi alle famiglie meno abbienti.

The Community of Hope - The Ministry... (Continues)
The boy stares through the glass
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 11:32
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All Near the Memorials to Vietnam and Lincoln

All Near the Memorials to Vietnam and Lincoln
2016
The Hope Six Demolition Project


In The Hope Six Demolition Project PJ Harvey si spinge oltre, rispetto al precedente album Let England Shake: non era soltanto l’Inghilterra a tremare, non era soltanto la battaglia di Gallipoli a seminare morti sulla Battleship Hill, era tutto il mondo che si stava sgretolando sotto i nostri occhi. Per questo motivo il nono album in studio della fu Polly nasce e si sviluppa nell’arco di quattro anni e di vari viaggi tra il Kosovo, l’Afghanistan e Washington. Ed è proprio quest’ultima a suggerire il titolo del disco, riferimento al progetto Hope VI tramite il quale il governo degli Stati Uniti ha demolito gli alloggi pubblici dei quartieri più poveri della città per far spazio a nuovi nuclei abitativi e a una nuova assegnazione delle abitazioni, situazione che ha creato molti disagi alle famiglie meno abbienti.

The Community of Hope - The Ministry... (Continues)
All near the memorials to Vietnam and Lincoln
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 11:29
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Chain of Keys

Chain of Keys
2016
The Hope Six Demolition Project


In The Hope Six Demolition Project PJ Harvey si spinge oltre, rispetto al precedente album Let England Shake: non era soltanto l’Inghilterra a tremare, non era soltanto la battaglia di Gallipoli a seminare morti sulla Battleship Hill, era tutto il mondo che si stava sgretolando sotto i nostri occhi. Per questo motivo il nono album in studio della fu Polly nasce e si sviluppa nell’arco di quattro anni e di vari viaggi tra il Kosovo, l’Afghanistan e Washington. Ed è proprio quest’ultima a suggerire il titolo del disco, riferimento al progetto Hope VI tramite il quale il governo degli Stati Uniti ha demolito gli alloggi pubblici dei quartieri più poveri della città per far spazio a nuovi nuclei abitativi e a una nuova assegnazione delle abitazioni, situazione che ha creato molti disagi alle famiglie meno abbienti.

The Community of Hope - The Ministry... (Continues)
Fifteen keys hang on
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 09:49
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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A Line in the Sand

A Line in the Sand
2016
The Hope Six Demolition Project


In The Hope Six Demolition Project PJ Harvey si spinge oltre, rispetto al precedente album Let England Shake: non era soltanto l’Inghilterra a tremare, non era soltanto la battaglia di Gallipoli a seminare morti sulla Battleship Hill, era tutto il mondo che si stava sgretolando sotto i nostri occhi. Per questo motivo il nono album in studio della fu Polly nasce e si sviluppa nell’arco di quattro anni e di vari viaggi tra il Kosovo, l’Afghanistan e Washington. Ed è proprio quest’ultima a suggerire il titolo del disco, riferimento al progetto Hope VI tramite il quale il governo degli Stati Uniti ha demolito gli alloggi pubblici dei quartieri più poveri della città per far spazio a nuovi nuclei abitativi e a una nuova assegnazione delle abitazioni, situazione che ha creato molti disagi alle famiglie meno abbienti.

The Community of Hope - The Ministry... (Continues)
How to stop the murdering?
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 09:42
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The Ministry of Defence

The Ministry of Defence
2016
The Hope Six Demolition Project


In The Hope Six Demolition Project PJ Harvey si spinge oltre, rispetto al precedente album Let England Shake: non era soltanto l’Inghilterra a tremare, non era soltanto la battaglia di Gallipoli a seminare morti sulla Battleship Hill, era tutto il mondo che si stava sgretolando sotto i nostri occhi. Per questo motivo il nono album in studio della fu Polly nasce e si sviluppa nell’arco di quattro anni e di vari viaggi tra il Kosovo, l’Afghanistan e Washington. Ed è proprio quest’ultima a suggerire il titolo del disco, riferimento al progetto Hope VI tramite il quale il governo degli Stati Uniti ha demolito gli alloggi pubblici dei quartieri più poveri della città per far spazio a nuovi nuclei abitativi e a una nuova assegnazione delle abitazioni, situazione che ha creato molti disagi alle famiglie meno abbienti.

The Community of Hope - The Ministry... (Continues)
This is the Ministry Of Defence
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 09:34
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The Community of Hope

The Community of Hope
2016
The Hope Six Demolition Project


In The Hope Six Demolition Project PJ Harvey si spinge oltre, rispetto al precedente album Let England Shake: non era soltanto l’Inghilterra a tremare, non era soltanto la battaglia di Gallipoli a seminare morti sulla Battleship Hill, era tutto il mondo che si stava sgretolando sotto i nostri occhi. Per questo motivo il nono album in studio della fu Polly nasce e si sviluppa nell’arco di quattro anni e di vari viaggi tra il Kosovo, l’Afghanistan e Washington. Ed è proprio quest’ultima a suggerire il titolo del disco, riferimento al progetto Hope VI tramite il quale il governo degli Stati Uniti ha demolito gli alloggi pubblici dei quartieri più poveri della città per far spazio a nuovi nuclei abitativi e a una nuova assegnazione delle abitazioni, situazione che ha creato molti disagi alle famiglie meno abbienti.

The Community of Hope - The Ministry... (Continues)
They took one of the old notorious housing projects, and they leveled it and rebuilt it as "Mixed Income Housing". It's called "Hope Six," and it's supposed to... sort of rejuvenate everything. It certainly looks a lot better(*)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 09:31
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Holy Irons

Holy Irons
2016
The narrow

Canzone ambientata nella guerra di Secessione (Piccoli soldati grigi e blu)
Brother on brother
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/16 - 09:12
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Panama

Panama
I Panama Papers dimostrano il bisogno di crittografia libera
Per avere giornalismo libero.
di Paolo Attivissimo

Da Zeus News

Mezzo mondo è in subbuglio per la rivelazione degli intrallazzi miliardari di politici, capi di stato, imprenditori e celebrità che hanno usato società offshore panamensi per nascondere al fisco i loro lauti guadagni (come ha fatto il padre del primo ministro britannico David Cameron) e per finanziare guerre eludendo la foglia di fico delle varie forme di embargo. I Panama Papers sono probabilmente il più grande archivio di segreti impresentabili della storia del giornalismo. E abbiamo quest'archivio grazie alla crittografia.

Molti colleghi si stanno un po' perdendo nel far notare la presenza, fra gli elenchi dei coinvolti, di quel tale calciatore o di quel talaltro attore o politico o manager, o di questa o quell'altra banca svizzera, ed è passato in secondo... (Continues)
daniela -k.d.- 2016/4/8 - 14:36
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Hippie From Olema

Hippie From Olema
That should be, "we don't SLIGHT a man because he's black."
Michael 2016/4/7 - 19:12
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Canción de Grimau

Canción de Grimau
Nel testo spagnolo ci sono degli errori: al terzo rigo è corretto plomo e non polvo; al nono viven e non dicen.
Nella traduzione italiana il termine besanas va tradotto con zolle, non con sterpaglia (Dizionario della Real Academia Española; il termine è poco usato).
Francesco (Ciccio) Giuffrida 2016/4/7 - 18:54
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Who Killed Davey Moore?

Who Killed Davey Moore?
CHI HA UCCISO DAVEY MOORE?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/7 - 14:39
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La tradotta che parte da Torino

Anonymous
La tradotta che parte da Torino
Canto narrativo diffuso in tutta l'Italia settentrionale all'epoca dei lavori per il traforo del San Gottardo (1872-1880), lunga galleria che collega l'Italia alla Svizzera. Nel testo noto con il titolo "La tradotta", i minatori si lamentano per il gran numero di morti che ci furono durante la realizzazione dell'opera. In alcune versioni si fa anche riferimento al traforo del Sempione. Il canto si conclude con la maledizione alla montagna e all'ingegnere che disegnò la galleria. Nel corso della Prima guerra mondiale il testo è stato adattato dagli alpini all'azione di guerra relativa al Son Pòuses: nel giugno del 1915 nel Cadore le truppe italiane guadagnarono in un sanguinoso combattimento la fortificazione di Son Pòuses e il borgo di Podestagno, intercettando così la strada delle Dolomiti fra Trento e Dobbiacco [Savona - Straniero 1981].
Alle sei le sei e mezza
(Continues)
Contributed by dq82 2016/4/7 - 10:27
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Bentivegna

Bentivegna

Filippo Bentivegna scolpito in musica dai Virginiana Miller

“Vittorio Immanuele Garibbaldo Toro Seduto, tutti mi hanno guardato, le teste senza forza dei morti mi hanno parlato”: soltanto l’immensa arte dei Virginiana Miller poteva riuscire a dimostrare in maniera così vivida che si possa praticare la scultura sulla materia volatile della musica. Il loro ritratto in note della figura tormentata di Filippo Bentivegna irretisce la mente e stravolge il cuore.

Il brano Bentivegna è contenuto nell’album Italiamobile del 1999. Ci voleva la grande sensibilità del leader della band Simone Lenzi, non a caso anche apprezzato scrittore, per cogliere l’essenza del luccichio che rese tragica la vita e sfavillante l’arte del controverso artista saccense. Pochi tocchi che sanno essere illuminanti.

Lui che scolpisce teste di personaggi famosi come “Vittorio Immanuele Garibbaldo Toro Seduto”, intenti... (Continues)
Bernart Bartleby 2016/4/7 - 09:04
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Napalm Sticks To Kids

Napalm Sticks To Kids
There's a verse missing when he says but what we really did like was when the children cried
War 2016/4/7 - 05:57
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Eppure soffia

Eppure soffia
Chanson italienne – Eppure soffia – Pierangelo Bertoli – 1976

Pour le commentaire, voir LE FLEUVE PÔ Il fiume Po de Ricky Gianco.
ET POURTANT, IL SOUFFLE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/4/6 - 16:32
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Gli occhi di Geronimo

Gli occhi di Geronimo
Chanson italienne – Gli occhi di Géronimo – Del Sangre – 2016

Dialogue maïeutique

Voici, mon cher ami Lucien l’âne, une chanson dont le titre ne manquera pas d’intriguer certains. Elle s’intitule « Les Yeux de Géronimo ». Au départ, j’avais dans l’idée que c’était une sorte de personnage qui se prenait pour Géronimo, lequel est un Apache légendaire. Le personnage de la chanson (licencié de son emploi) reparcourait en imagination l’aventure des populations amérindiennes en lutte pour leur survie en la plaquant sur sa propre vie. J’avais en mémoire une autre chanson italienne où parlait un personnage qui disait : « Et moi, j’étais Sandokan E io ero Sandokan ». Mais après coup, il m’est apparu préférable de te proposer une évocation de Géronimo lui-même. Même si, quand même, le personnage de la chanson…

Comment peux-tu être aussi affirmatif ?, Marco Valdo M.I. mon ami.

Eh bien, je suis... (Continues)
LES YEUX DE GÉRONIMO
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/4/5 - 23:23
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Avanzo de cantiere

Avanzo de cantiere
Ho sempre pensato che dicesse "Il Cavaliere con i grandi attori" e non "i gladiatori"...
Luca 'The River' 2016/4/5 - 21:59
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Liberiamo

Liberiamo
Non è "Nico Zinca" ma bensì "Mimmo Zinca", condannato per rapina. Vedi qui
klpaco 2016/4/5 - 16:09
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Til ungdommen [Kringsatt av fiender]

Til ungdommen [Kringsatt av fiender]
D’après la version italienne de Riccardo Venturi – 2005 d’une chanson norvégienne – Til ungdommen – Nordahl Grieg – 1936 – Musique : Otto Mortensen – 1952

Petite note concernant l’auteur :

Johan Nordahl Brun Grieg, alias Nordahl Grieg (Bergen 1/11/1902 – Kleinmachnow – Berlin 2/12/1943).

Poète, romancier (auteur de « Le navire poursuit sa route » (roman, 1924), très admiré par Malcolm Lowry, dramaturge, journaliste et militant politique norvégien.

Venu d’une famille aisée, apparenté au compositeur Edvard Grieg, il fit des études à Oslo et Oxford.

Par la suite, il rejoint le Parti Communiste norvégien et séjourne en URSS ; stalinien convaincu, il prend la défense du régime lors des Procès de Moscou.

Correspondant de presse durant la guerre d’Espagne, il écrit en 1936, son poème le plus célèbre : « Til ungdommen » (À la jeunesse), mis en musique en 1952 par le compositeur danois Otto... (Continues)
1943 – À LA JEUNESSE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/4/5 - 15:58
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L'homme dans la cité

L'homme dans la cité

Rizwan Mamoud: “Se mi rimandano in Turchia sono pronto ad uccidermi”

Dell’inviato de La Repubblica PAOLO G. BRERA

MITILENE (ISOLA DI LESBO) - "Mi chiamo Rizwan Mamoud, sono pachistano e mi ucciderò, se l'Europa non mi aiuta. Tenteranno di rimandarci in Turchia? Mi butterò in mare, e morirò a 22 anni. Raggiungerò mio fratello: lui ne aveva 16, me l'hanno ucciso davanti agli occhi durante il viaggio".

L'accampamento spontaneo sotto il castello di Mitilene, gestito dai volontari di No border kitchen, è l'unico rimasto aperto in tutta l'isola di Lesbo: gli altri sono stati svuotati, e i profughi che ogni giorno sbarcano sull'isola greca di fronte alla Turchia finiscono dritti nel grande hot spot di Moria, sul monte alle spalle di Mitilene, circondato da reti e filo spinato. Da lì, stamattina, dovrebbe iniziare il primo rimpatrio previsto dall'accordo tra la Turchia e l'Europa: due navi affittate... (Continues)
Bernart Bartleby 2016/4/5 - 10:30
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It Ain't Me Babe

It Ain't Me Babe
Una volta che ti soffermi a pensarci... dipende a cosa stai pensando. Se ci vuoi trovare la sua nazione che lo chiama alla guerra la trovi, ma secondo me "babe" è abbastanza chiaro, non credo che l'avrebbe chiamata così.
gigi 2016/4/5 - 02:20
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Conquistador

Conquistador
Konkwistadorze twój ogier stoi
(Continues)
Contributed by krzyś 2016/4/4 - 22:01
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Sono nata il ventuno a primavera

Sono nata il ventuno a primavera
Persefone salentina ?

Krzysiek 2016/4/4 - 21:21
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A banda

A banda
Ieri ho scritto un breve post su questo brano, e sul video, secondo me bellissimo, che testimonia della sua esecuzione nel 1966. Chi fosse interessato:

A banda

Nel 1966 il Brasile da due anni era sotto la dittatura militare, e in quegli anni i Festival de Música Popular erano diventati un’occasione di espressione di disagio e di protesta, tanto che …
Gabriele 2016/4/4 - 19:33
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Circus '68, '69

Circus '68, '69
E così anche Gato Barbieri se n'è andato, era originario di Rosario in Argentina, la stessa città dove sei anni prima di lui era nato Ernesto "Che" Guevara, figura a cui ha sempre guardato come punto di riferimento culturale e politico durante gli anni della sua ricerca musicale....ricordo con particolare emozione le sue rivisitazioni di alcune canzoni di Atahualpa Yupanqui.
Flavio Poltronieri 2016/4/4 - 18:56




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