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Lonquén

Lonquén
[1980]
Scritta da Amaro e Charles Labra, fratelli fondatori del gruppo cileno
Nell’album d’esordio intitolato “Canto + Vita”

Il 30 novembre 1978 in località Hornos de Lonquén, nel comune di Talagante, a sud di Santiago de Chile, in uno dei forni di una miniera di calce abbandonata vennero casualmente ritrovati alcuni resti umani. Erano quelli di 15 campesinos di Isla de Maipo, un paese non molto distante, che 5 anni prima erano stati arrestati dai carabineros e dei quali non si era più avuta alcuna notizia, desaparecidos.

Erano tutti contadini poveri, tutti maschi, tra i 17 e i 51 anni... I loro nomi:
Sergio Maureira Lillo e i suoi quattro figli, Rodolfo Antonio, Sergio Miguel, Segundo Armando e José Manuel; Oscar Hernández Flores e i suoi fratelli Carlos y Nelson; Enrique Astudillo Álvarez e i suoi due figli Omar y Ramón; e quattro giovani i cui nomi erano Miguel Brant, Iván Ordóñez,... (Continues)
Sabíamos
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/9 - 23:41
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La Coerenza

La Coerenza
da "Quando ci sarai" (1996)

Non saprei se questa sia un CCG, ma il fatto di preferirsi disarmati e sconfitti, che vincenti e armati ne potrebbe fare una CCG, ma soprattutto per porre in embrione un eventuale nuovo percorso "dalla parte dei perdenti"
Ho giocato la mia vita con i dadi all’osteria,
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/9 - 14:47
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Dalla parte delle bestie

Dalla parte delle bestie
3013
Dalla parte delle bestie

Anch'io da piccolo giocavo agli Indiani, i cow-boy, nonostante sia stato cresciuto a western di John Ford e John Wayne, mi piacevano solo quando si sparavano tra di loro. Forse già da piccolo mi piacevano più i perdenti, per dirla con Finardi "Siamo tutti Will coyote". E allora questo brano potrebbe dare inizio ad una serie di brani per il percorso "Dalla parte dei perdenti".
O da piccolo tifavo sempre per gli indiani
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/9 - 14:24
Song Itineraries: Native American Genocide
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ن وت و (Noto)

ن وت و (Noto)
2013
Sicilia Araba

Lyrics: Jabbār ibn Muhammad ibn Hamdīs (Siracusa o Noto, 1056 circa – Maiorca, ramadan 1133)
Music: Bob Salmieri

Per l'introduzione al disco si veda il primo brano السلام عليك (Assalamu Alaikum)
لى متى سيدوممنفاي؟
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/9 - 13:28
Song Itineraries: Exiles and exilees
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He Said He Had a Friend

He Said He Had a Friend
[1972]
Scritta da Joanne Eckert (?) ed Andrew John Smik, Jr., in arte Doc Williams (1914-2011), countrysinger e band leader originario di Cleveland, Ohio.
In questo brano era accompagnato dalla moglie Jessie Wanda Crupe, in arte Chickie Williams (1919-2007), e dalla sua band, The Border Riders.

Una spoken song piuttosto lacrimevole eppure notevole, visto che molta parte della scena country è sempre stata patriottarda e guerrafondaia… Qui un ragazzo spedito a combattere (in Vietnam) scrive ai genitori chiedendo la loro disponibilità ad accogliere a casa un suo compagno che deve rientrare perché gravemente ferito in battaglia e non ha un posto dove andare. I genitori non sono affatto contenti della cosa e alla fine gli rispondono di no. Poi giunge loro una lettera dai comandi dell’esercito in cui si annuncia la morte del figlio, suicida. Quando il feretro rientra a casa i genitori scoprono... (Continues)
Dear Mom and Dad, the War is done, my task is finally through
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/9 - 13:28
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Non solo numeri

2013
Io ti amo
Ci sono uomini nascosti con i fucili in mano
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/9 - 09:07
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No More War

No More War
(1966)
dall'album "No More War"
Pubblicata su Broadside # 75 (Ottobre 1966)

The title track, "No More War" was centred around a speech given by Pope Paul VI to the United Nations General Assembly on 4 October 1965, captured on several LPs, including "Mission to America, October 4, 1965" (Columbia Records # xx2).

The Pope diplomatically did not mention any specific conflict, but sent out a general message of peace: "the blood of millions of men...useless massacres and fearful ruins have sealed the pact united you with a vow which must change the future of the world: Never again war, war never again! Peace". This criticism was in contrast to some American Church leaders who backed President Johnson in Vietnam - most notable Cardinal Francis Spellman (as dealt with in the "Dean Rusk Song" by Bill Frederick on the 1967 album "Hey, Hey...LBJ!" and in the unrecorded Tom Paxton song "The Cardinal" published in Broadside # 80, May 1967).
No more war, war never again
(Continues)
2016/3/8 - 23:40
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Ambush

Ambush
[1972]
Parole e musica di Harry Nilsson
Nell’album intitolato “Son of Schmilsson”, ancora più eccentrico del precedente “Nilsson Schmilsson” (1971)
Un disco che vide alla batteria Ringo Starr (celato sotto lo pseudonimo di Richie Snare) e alla chitarra Peter Frampton. La tromba e l’arrangiamento di tutti gli splendidi fiati sono di Jim Price, musicista di chiara fama, associato a Rolling Stones e Joe Cocker.

Now this is a track I really treasure! It conjures up such an atmosphere of the hopelessness of war - in the same way movies like 'Saving Private Ryan' and 'Full Metal Jacket' do. I can feel myself as part of the troop of soldiers keeping their spirits up by singing only to fall into a booby-trap and get mown down by Jim Price's inevitable brassy machine gun!
From its opening notes the guitar sets the bluesy scene - more instruments join in but never clamour space in another very... (Continues)
The lamp that lights the way
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/8 - 23:16
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A Simple Desultory Philippic

A Simple Desultory Philippic
(or How I Was Robert McNamara'd into Submission)
(1965/1966)

Pubblicata originariamente nell'album di debutto solista di Paul Simon "The Paul Simon Songbook" pubblicato solo nel Regno Unito
La versione che presentiamo per prima, perché più in tema con il nostro sito, è quella incisa (con parole aggiornate) nell'album di Simon & Garfunkel "Parsley, Sage, Rosemary and Thyme"(1966).

La canzone nasce come mezza parodia mezzo omaggio allo stile del primo Bob Dylan, citato per nome ("c'era un tizio così all'antica che se gli dici Dylan pensa che stai parlando di Dylan Thomas...") e con i titoli delle sue canzoni tra cui It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding).

Nella prima strofa Simon cita la filosofa pro-capitalista Ayn Rand, il segretario alla difesa Robert McNamara, l'ambasciatore statunitense in Vietnam del Sud Maxwell Taylor e altri personaggi che sostenevano l'escalation in Vietnam ridicolizzandoli opportunamente.

fonte: Songs of the Vietnam Conflict di James E. Perone
I been Norman Mailered, Maxwell Taylored.
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2016/3/8 - 22:51
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Love Bomb

Love Bomb
[1975]
Scritta da Barry Blue e Lynsey De Paul (scomparsa nel 2014 a 66 anni)
Title track dell’album del 1975

All on the Dance Floor!
Make Love, Not War!
Let’s Dance, Disco Dance!


(Mmm, bella la scopertina!...)
From now on, we're gonna drop a love bomb
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/8 - 22:33
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American Tune

American Tune
(1973)
Album: "There Goes Rhymin' Simon"
poi in "The Concert in Central Park" di Simon & Garfunkel (1981)

Parole di Paul Simon
Musica ripresa dalla Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach.
Bach a sua volta aveva ripreso la melodia dal compositore barocco Hans Leo Hassler che l'aveva scritta per la canzone Mein G’müt ist mir verwirret (1601)


Bruce Springsteen ha spesso affermato di aver passato gran parte della sua carriera di musicista a "misurare la distanza tra il sogno americano e la realtà americana". Anche questa bellissima canzone di Paul Simon, scritta nel 1973 all'indomani della rielezione di Nixon, cerca di fare i conti con questa distanza, forse incolmabile.

Quando Simon scriveva questa canzone gli Stati Uniti erano ancora impantanati nella guerra del Vietnam. E la il sogno americano di libertà e democrazia tradito viene simboleggiato dalla Statua della Libertà che prende il largo...

Many's the time I've been mistaken
(Continues)
2016/3/8 - 22:16
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Русская дорога

Русская дорога
[2011]
Testo e musica di Игорь Растеряев (Igor Rasteryaev)
Dall'album eponimo "Русская дорога"
Il testo dal sito ufficiale http://www.igorrasteryaev.ru/texts/1
По плачущей земле, не чуя сапогов,
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/3/8 - 17:51
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Μονόλογος της Λυσιστράτης

Μονόλογος της Λυσιστράτης
Monólogos tis Lysistrátis
[1986]
Στίχοι: Λίνα Νικολακοπούλου
(Από Αριστοφάνη Λυσιστράτη)
Μουσική: Σταμάτης Κραουνάκης
Σκηνοθεσία: Ανδρέας Βουτσινάς
Ερμηνεία: Λάκης Λαζόπουλος & Θίασος
Testo: Lina Nikolakopoulou
(Dalla Lisistrata di Aristofane)
Musica: Stamatis Kraounakis
Scenografia: Andreas Voutsinas
Interpreti: Lakis Lazopoulos & Thiasos




1986: Viene messa in scena una “Lisistrata” moderna per la scenografia e la regia teatrale di Andreas Voutsinas. Una delle decine di “Lisistrate” di questi tempi contemporanei, che testimoniano dell'attualità di questa giovincella di duemilacinquecento anni. La poetessa Lina Nikolakopoulou reinterpreta la commedia aristofanea in greco d'oggi, riproposta (ma non è certo la prima volta) in chiave musical: con le musiche di Stamatis Kraounakis, i punti cardine della commedia vengono trasformati in canzoni affidate a Lakis Lazopoulos... (Continues)
Έχω στολίδια
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμημα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/3/8 - 15:21
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The Ballad of Mary Magdalene

The Ballad of Mary Magdalene
[1994]
Parole e musica di Richard Shindell
Nel suo album intitolato “Blue Divide”, pubblicato nel 1995
Testo trovato per caso sull’insostituibile Mudcat Café
I come from Palestine
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/8 - 15:09
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Ël capital

Ël capital
Parole di Ettore Minoretti (1910-1999), paroliere torinese
Musica di Giorgio Lupica, compositore, che credo sia stato pure il preside e il direttore del celebre coro dell’istituto scolastico torinese Maffei (quello de “El merendero - Miguel son mi!” su Carosello)
Il testo di base – in corso di revisione, già a prima vista piuttosto scorretto - l’ho trovato sul sito Canzoni del Piemonte e della Liguria curato da Enrico Casali, dove sono disponibili anche gli accordi e lo spartito della canzone. Ho provato ad aggiustarlo ricorrendo alla mia purtroppo scarsa conoscenza del dialetto e a qualche dizionario on line. Sono benvenute le correzioni da parte di lettori più esperti.

Luisella Guidetti divenne celebre negli anni 60 come “cantante della mala torinese” e grazie al disco “… e poi domani ancora” (1969) scritto da Piero Novelli e Mario Piovano sul modello delle canzoni della malavita milanese... (Continues)
A diso che bato, che bato perché
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/8 - 11:01
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Quando qualcuno va fuori schema

Quando qualcuno va fuori schema
[1972]
Parole e musica di Gipo Farassino
Sigla di “Sapere”, programma televisivo divulgativo e scientifico, antesignano dei vari “Quark”, mandato in onda dalla RAI tra il 1967 ed il 1976.
Poi in “Gipo”, recital registrato dal vivo al Teatro Erba di Torino nel 1975.

Testo trovato sul sito Canzoni del Piemonte e della Liguria curato da Enrico Casali, dove sono reperibili anche accordi e spartito.
Mondo moderno, mondo avanzato
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/7 - 20:48
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La mudaja

La mudaja
[1967]
Parole e musica di Gipo Farassino e Giovanni Moretto, suo amico, musicista e compositore.
Nell’album intitolato “Auguri”

Testo trovato sul sito Canzoni del Piemonte e della Liguria curato da Enrico Casali, dove sono disponibili anche gli accordi e lo spartito della canzone.
L’hai comincià a vint ani
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/7 - 16:02
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Buon Dio

Buon Dio
[1972]
Parole e musica di Fausto Amodei e Gipo Farassino, interpretata da quest’ultimo nel recital “Uomini, bestie e ragionieri” del 1972

Testo trovato sul sito Canzoni del Piemonte e della Liguria curato da Enrico Casali, dove sono disponibili anche gli accordi e lo spartito della canzone.
Buon Dio di passaggio sulla terra, vegliando per la pace del suo mondo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/7 - 15:49
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L’eco

L’eco
[1969]
Parole di Gipo Farassino
Musica di Gipo Farassino e Mario Piovano (1927-2013), importante fisarmonicista, compositore e cantante piemontese (scomparso pochi giorni dopo Gipo).
La canzone che chiude l’album “Due soldi di coraggio”
Poi estratta come singolo, lato B de “La canzone dei perché”, con arrangiamento di Giancarlo Chiaramello.

Un testo piuttosto criptico ma che credo possa costituire ripresa e conclusione della precedente Ballata per un eroe
Un'eco di lontano
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/7 - 15:29
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Sparagli Joe

Sparagli Joe
dall'album "Stazzi Uniti" del 1980

... l'istinto di sparare tipico dei soldati e di chi si difende dalle paure con la guerra che si ritorce inevitabilmente contro chi spara...
Dimmi Joe son qui vicino a te
(Continues)
Contributed by Virginio 2016/3/7 - 12:47

Anne Askew, Intituled, I Am a Woman Poor and Blind

Anonymous
<Em>Anne Askew, Intituled,</Em> I Am a Woman Poor and Blind
[1635?]
Testo trovato su The Norton Anthology of English Literature

Ho preferito attribuire questa ballata ad autore anonimo, siccome appare in broadsides seicentesche, a quasi un secolo di distanza dall’esecuzione sul rogo di Anne Askew (1521-1546). Ma i versi sono riportati come se fosse stata l’autrice di Like as the Armed Knight a comporli di suo pugno. Non viene infatti da tutti esclusa la sua maternità diretta e che il mondo protestante li abbia poi tramandati per molti decenni successivi. In ogni caso, questo dimostra la grande impressione che fece la persecuzione ed il martirio di questa venticinquenne nobildonna inglese che nel 1546 venne torturata e poi arsa viva per aver difeso strenumente la libertà di fede e di coscienza, cadendo vittima delle lotte di potere che si consumavano nelle ultime fasi del lungo regno di Enrico VIII, che prima fu Defensor Fidei contro il diffondersi... (Continues)
I am a woman poor and blind
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/7 - 10:11
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Reflescìasà

Reflescìasà
La canzone, una storia di emigrazione e di marginalizzazione, una delle tante, una fra le troppe, è stata scritta e viene recitata da Erri De Luca, ed è presente in Controverso, album uscito nel 2000 e ottava scorribanda della Gang dei Severini brothers, Sandro e Marino.

Controverso contiene tredici brani che non seguono né sono in linea, ma che da direzioni apparentemente opposte ritrovano un un cammino e una emergenziale via d’uscita nel cerchio. Perché è circolare l'immagine che traduce questo titolo, mette in fuga il senso della parola e la libera. Essere contro per andare verso. Nel mito, oltre la storia dalla quale siamo stati espulsi, confinati, esiliati.
Si riparte dagli ultimi e insieme a loro, con gli ultimi, dagli uomini ai margini, qui, dove odio e amore, limite soglia sono un tutt'uno.

Continua l'indefessa battaglia del sogno, dell'immaginario, perché da sempre le azioni... (Continues)
Si chiama Kema'l
(Continues)
Contributed by Alessandro Carènzan 2016/3/7 - 03:13
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U lamentu d'Antuninu l'ulmisgianu

U lamentu d'Antuninu l'ulmisgianu
Riscrittura in lingua italiana corrente
di Riccardo Venturi, 6 marzo 2016
LAMENTO DI ANTONINO L’OLMETANO
(Continues)
2016/3/6 - 19:13
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Azadî bo Kurdistan


KURDISTAN: LA LOTTA CONTINUA
(Gianni Sartori - 6 marzo 2016)

SCIOPERO DELLA FAME DEI PRIGIONIERI CURDI

I prigionieri curdi del PKK e le prigioniere curde del PAJK (Partito della Liberazione delle Donne del Kurdistan) hanno iniziato uno sciopero della fame nelle prigioni turche dove sono rinchiusi. Lo sciopero si preannuncia a tempo indeterminato e in alternanza, a turno.

Deniz Kaya, parlando a nome del PKK e del PAJK, ha dichiarato che questa protesta dei prigionieri va interpretata come un “avvertimento” al presidente turco Recep Tayyp Erdogan e al governo AKP. Con questo sciopero i prigionieri intendono rivendicare “il riconoscimento dell'autonomia per il popolo curdo e le liberazione di Abdullah Ocalan”.
I prigionieri hanno così voluto portare all'attenzione dell'opinione pubblica l'attuale politica di annientamento condotta, con una barbarie senza precedenti, dal governo turco... (Continues)
Gianni Sartori 2016/3/6 - 16:41
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Mar dei migranti

Mar dei migranti
Chanson italienne – Mar dei migranti – Sine Frontera – 2015

Un morceau, explication du titre, qui affronte une thématique aujourd’hui plus que jamais tristement actuelle et voisine : le drame vécu par des milliers de personnes forcées de guerres et la misère à abandonner leur pays natal, en défiant la mer, pour rejoindre les côtes européennes. Le texte raconte à la première personne, le malheureux voyage d’un réfugié, à bord d’un canot pneumatique bourré de personnes, à la recherche d’une vie qu’on espère meilleure. Comme toujours sensibles aux thèmes sociaux, les Sine Frontera décident de leur dédier ce premier morceau, anticipation du nouveau disque « Restiamo umani – Restons humains », à cette tragédie collective, évoquée dans ce voyage, qui malgré son apparente brièveté kilométrique, semble ne jamais finir, tout autant que dangereux, et qui comporte le douloureux éloignement des affections... (Continues)
MER DES ÉMIGRÉS
(Continues)
Contributed by m 2016/3/6 - 15:23
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1947

1947
grazie per queste informazioni su Endrigo e sulla canzone '1947' che ho sentito ieri sera per la prima volta cantata da un gruppo di canto popolare: mi ha profondamente commossa senza sapere chi l'avesse scritta.
Mi colpisce perché sono nata a Gorizia e trapiantata a Milano dai miei genitori che hanno dovuto emigrare per lavoro. Soprattutto mio padre ha sofferto per questa lontananza e, appena in pensione, si è ritrasferito a Gorizia con mia madre. Ha ragione Endrigo, ma anch'io ho pensato alla strada costeggiata dai tigli dove abitava mia nonna... mentre la mia prozia era rimasta oltre confine.
Potere di una canzone quando è scritta con il cuore....
arna orlandi 2016/3/6 - 09:51
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Maledetto sia Copernico

Maledetto sia Copernico
Chanson italienne – Maledetto sia Copernico – Michele Mari – 2007


Dialogue maïeutique


Tiens, dit Lucien l’âne en riant, voilà Copernic qui revient. Si je me rappelle bien, c’était lui qui fermait le bal de ta dernière version française.

Eh oui !, Lucien l’âne mon ami. C’était bien lui et sa révolution copernicienne qui concluait L’INQUISITION Inquisizione. Mais cette fois, au lieu d’éloges, il reçoit une volée de bois vert, il est maudit.

« Maudit soit Copernic,
Maudit soit Copernic ! »

On ne peut être plus clair, dit Lucien l’âne en riant aux éclats. Pauvre Copernic !

Halte !, Lucien l’âne mon ami. C’est de l’humour, c’est pour rire. En fait, de toute façon, Copernic s’en fout, vu qu’il est mort il y a près d’un demi-millénaire. C’est l’humour d’un de nos contemporains qui dit regretter la grandeur passée de l’humanité, quand l’homme se croyait encore cet être merveilleux créé... (Continues)
MAUDIT SOIT COPERNIC
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/3/4 - 22:03
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Inquisizione

Inquisizione
Chanson italienne – Inquisizione – Elio e le Storie Tese – 2016
"Figgatta De Blanc" (2016)

Depuis que le monde est monde, l’Inquisition brûle les gens ; plus au Moyen Âge qu’à d’autres époques, mais de toute façon, on les brûle. Les gens brûlés se comptent par milliers, si pas davantage. Cela dépendait de ceux auxquels il plaît d’enquêter, le phénomène serait toujours très répandu. Il n’est heureusement pas le cas chez nous actuellement, car un fort mouvement d’opinion s’y oppose.


Dialogue maïeutique

Nous qui pensions, Lucien l’âne mon ami, que notre opéra-récit Till le Gueux qui s’élève tout entier contre l’Inquisition était une sorte de sujet hors du temps présent et peu répandu dans la chanson contemporaine, voici qu’une chanson italienne récente (ô combien, elle vient de sortir) aborde de face ce sujet de la confrontation entre la libre pensée et la religion, entre les athées et les... (Continues)
INQUISITION
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/3/4 - 14:27
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Demoghèla!

Anonymous
Demoghèla!
mio nonno, Capodistria 1888, ha combattuto in Galizia ed è stato fatto prigioniero dai russi - di cui ha sempre parlato bene in riferimento alla prigionia - e la sua esperienza è stata così forte da ammutolirlo di fronte a noi ragazzi perchè evidentemente nel cercare una risposta alle nostre domande gli tornava in mente l'orrore provato.
come se non bastasse, il susseguente regime fascista gli ha mandato in guerra gli unici due figli maschi ed è stato un caso se uno è tornato a casa dopo l'8 settembre ed è sopravvissuto alle vicende seguenti e l'altro è uscito vivo dal campo di concentramento in germania.
Mi sembra anche troppo per un uomo solo, anche se oggi (2016!!) assistiamo a cose ben più orrende.
Adriano Milocchi (prima eravamo Milloch) 2016/3/4 - 10:26
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You Only Need Say Nothing

You Only Need Say Nothing
Straight to the censors
They were even angrier when Lucey recorded The Road Is Much Longer at 3rd Ear Records. With “instigating” songs such as Lungile Tabalaza and You Only Need Say Nothing, it was sent straight to the censors at the Publications Board.

The former was about a young man who “jumped” to his death from the fifth floor at the branch’s offices in Port Elizabeth.

The latter had lyrics such as “And there’s teargas at the funeral of a boy gunned down by cops/ They say that there are too many mourners and this is where it stops/ And the moral of the episode — Is to do what you are told”.

To impress his bosses, Erasmus went to work even before the censors. In between planting bombs, harassing Winnie Mandela and about 500 other transgressions, the overzealous cop focused his attention on Lucey.

He called WEA Records (they distributed LPs for 3rd Ear Records) and told them the... (Continues)
dq82 2016/3/4 - 09:34
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Lungile Tabalaza

Lungile Tabalaza
It is also a very South African story, telling of the darkness and brutality of apartheid, which Lucey covered as a tele­vision journalist and also sang about as a protest singer.

Although his overtly left-wing songs drew the attention of the state and the security police in the late 1970s, it took years before he found out why his promising musical career came to an inexplicable end in the early 1980s. In 1995 a security branch policeman, Paul Erasmus, revealed in the Mail & Guardian how his covert operation destroyed Lucey’s career.

So Erasmus fucked up your life?

“Ja, ja, ja, but, once again, put it in the perspective of what was happening in South Africa and what was happening to other people … I was relatively lucky, I was relatively easily let off the hook — I wasn’t murdered.”

Are you and Erasmus friends now?

“Yes, I would say so. And I know it is very painful to some of my... (Continues)
2016/3/4 - 09:25
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Luoghi comuni (Una cantata irrisolta)

Luoghi comuni (Una cantata irrisolta)
grazie. La biografia è pronta e sono in trattative editoriali. Ci sono 2 gruppi in facebook. Il mio, che è Gruppo Wilcock Veliterno (ossia di Velletri) e il Juan Rodolfo Wilcock Club e interagiamo fra di noi. Puoi seguirci, se vuoi. E' appena uscita una ristampa della sua traduzione di Finnegans Wake, con testo di Joyce in inglese e l'Osservatore Romano ha pubblicato una recensione.A presto, ciao
marisa 2016/3/4 - 09:07
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Resistenza

Resistenza

YVES STELLA, un rivoluzionario corso
(Bozen, novembre 1989)

di Gianni Sartori

Difficile resistere alla tentazione di descriverlo come il prototipo dell'eroe popolare corso, personificazione del Corso ancestrale anonimo e collettivo; asciutto, abbronzato, felino; sprizza energia e trasmette umanità. Dietro le lenti uno sguardo ironico e comprensivo, impastato di pietra e frasche. Sobrio, apparentemente esile; in realtà plasmato da intemperie e vicissitudini, come le steli granitiche di Filitosa, purificate dal vento e dalla salsedine; indistruttibili e incorruttibili. Ha un solo difetto grave: fuma.*

Di incontrarlo al convegno di Bozen EUROPA '93 (organizzato, in vista del mercato unico europeo del '93, da Radiotandem in collaborazione con alcune organizzazioni culturali sudtirolesi) non me l'aspettavo proprio.
Oltre al giornalista Giovanni Giacopuzzi, uno degli organizzatori,... (Continues)
Gianni Sartori 2016/3/3 - 16:37
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Le déserteur

Le déserteur
PIEMONTESE / PIEDMONTESE / PIÉMONTAIS [1]

Reinterpretazione piemontese di Torino 1954
SIGNORNO'
(Continues)
2016/3/3 - 15:21
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Via della Croce

Via della Croce
Dal blog Fabrizio De André in English

The Way of the Cross refers to the Stations of the Cross, the artistic representations in Roman Catholic churches depicting Christ carrying his cross to his crucifixion. "Via della Croce" is De Andrè's description of the Procession to Calvary. - Dennis Criteser
WAY OF THE CROSS
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/3/3 - 02:01
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Drei Minuten Gehör!

Drei Minuten Gehör!
Chanson allemande – Drei Minuten Gehör ! – Kurt Tucholsky – 1922
Publié sous le nom de Theobald Tiger in Republikanische Presse, 29.07.1922, Nr. 6

Connais-tu Lucien l’âne mon ami, la ville où l’art de Tucholsky fleurit ?

Oh, oh, dit Lucien l’âne, je connais de Tucholsky sa réputation de polémiste contre la guerre et le militarisme. Nous connaissons aussi son penchant pour les jolies dames et notamment Mademoiselle Ilse. Je sais aussi qu’il vit très tôt la montée des périls, la venue du Péril. Il s’y opposa tant qu’il put, puis il se suicida, épuisé, à l’étranger.

Aurait-il patienté quelques années… Parfois, j’ai l’impression qu’on se suicide trop vite, dit Marco Valdo M.I., pensif.

Donc, avant ça, il fit très tôt (1920) de très nombreux textes pour alerter les Allemands contre l’esprit de revanche, contre les détracteurs de la République de Weimar qui, malgré tous ses défauts et ses... (Continues)
TROIS MINUTES D’ATTENTION
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/3/2 - 23:48
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La canson dlë sfolà

Victor Tagliabue
Dopo le fatiche di un giorno non c’è niente di più bello
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/2 - 17:51
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Mean Talking Blues

Mean Talking Blues
Con "The Asch Recordings" s'intende una serie di registrazioni che Woody Guthrie fece presso la casa discografica di Moses Asch a New York tra il 1944 ed il 1945.
Questa canzone in particolare (n. 900 in catalogo) fu registrata il 24 maggio 1945.

Tutte quelle registrazioni videro la luce in dischi diversi prima di venire raccolte tutte insieme nei quattro volumi pubblicati dalla Smithsonian Folkways Records tra il 1997 ed il 1999.

"Mean Talking Blues" compariva già nel disco intitolato "Poor Boy" pubblicato nel 1968, sempre dalla Folkways Records.
Bernart Bartleby 2016/3/2 - 14:04




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